Storie di Ame, Parte Terza

Un pò di Coraggio

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    Il Fiore Lupo

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    Storie di Ame

    VIII



    Yuri, K e il Coraggio di Hayate



    L'azione entro nel vivo nel momento stesso in cui contrattaccai al Lanciere e fu proprio in quel frangente che per un attimo potei assaporare il gusto della vittoria. Nel momento stesso in cui il Jigoku penetrò nelle carni dell'avversario seppi, senza alcuna ombra di dubbio, che era letteralmente alla mia mercé... indebolita a tal punto nei suoi riflessi e capacità di reazione che la mia velocità non poteva essere in alcun modo compensata. Eppure non riuscii ad ucciderla, primo perché il nemico riuscì a trattenere la propria arma (nonostante una potenza e un insieme di arti e conoscenze che potevano rivaleggiare tranquillamente ad un attacco del Coraggio) e inoltre perché l'altro avversario cogliendo l'attimo, con una sincronia da manuale, riuscì ad evitare il mio attacco mortifero spostando in una sorta d'onda d'urto il mio pugno dalla traiettoria principale.

    TSK! Gridai ad entrambi E questo lo ritenete onorevole?! Dovresti ucciderti, come ha fatto il tuo compagno davanti a K. Ora te saresti già morta, se non fosse stato per l'aiuto divino del tuo compagno. Ipocriti e falsi. Ridocoli. Ma non ci fu molto tempo per aggiungere ulteriori invettive.

    Il motivo fu presto detto, dovevo difendermi. E il primo attacco venne della folla, che nel frattempo aveva ridotto il cerchio attorno a noi. Un segnale che dovevo fare attenzione anche a loro e a chiudere quello scontro. I sassi che mi lanciarono furono molto lenti e fu semplice intuire la traiettoria e subire il piccolo impatto contro la maschera, ben più resistente, mentre chiaramente tenevo d'occhio i miei due avversari. [Difesa]

    Osservando la donna con la Naginata intuii che presto mi avrebbe attaccato in qualche modo, e allo stesso tempo immaginandomi una strategia simile a quella precedente l'arciere non si sarebbe lasciato sfuggire qualche mio buco nella difesa per infilarsi con le sue frecce. Così scelsi di difendermi da entrambi. Mentre la donna eseguiva il suo Ninjustu riponendo i tirapugni [Prestigiatore] feci altrettanto facendo comparire tre Kage Bushin, due sarebbero apparse al mio fianco rivolto verso l'arciere in maniera tale da creare fisicamente un ostacolo e la terza invece nel fianco libero Difendetemi fu l'ordine che diedi alle prime due Kage, che agirono subito notando i movimenti dell'arciere. [Slot Tecnica Avanzato, Kage Bushin]Giusto il tempo di pronunciare quelle parole che il lanciere mi scagliò contro una selva di volatili. Non avrei mai avuto modo di schivare, quindi impugnando con fermezza Ottobre Vuoto con la mancina e con un ampio gesto a mò di fendente cercai di colpire quante più rondini mi stavano arrivando contro. Subii dei danni, ma notevolmente inferiori rispetto a quello che potevano potenzialmente essere. [S. Difesa 1, S. Azione 1 per Malus Semiparalisi] In tutto ciò la prima copia che fronteggiava l'arciere non ebbe nemmeno il tempo di reagire che subì in piena faccia la freccia scomparendo in una nuvoletta di fumo. [Danno]Mentre il lanciere tentò una sorta di attacco alla mia gola, ma la sua velocità non era particolarmente alta ed io ero già in posizione difensiva quindi riuscii ad alzare in tempo Ottobre Vuoto e usarla per interporla e bloccare la lama della Naginata. [Slot Difesa 2] In tutto ciò la seconda copia a difesa dal Lanciere, concentrata sul suo avversario, intuii la direzione della prima freccia e spingendosi al suo limite usò il proprio tirapugni riuscendo così a intercettare il primo dardo in volo e in arrivo facendolo deviare [Slot Difesa 3], ma fu impossibile prepararsi per il secondo attacco che la colpì appieno e la fece scomparire. [Danno] In una frazione di secondo le informazioni passarono a me rivelandomi come l'ultima immagine della copia fu proprio quella dell'arciere che stava per incoccare la terza freccia. Così spostandomi leggermente in avanti, grazie ad importante spesa di chakra, con tutto il corpo sperai in cuor mio di schivare la freccia in arrivo. E stringendo i denti mi preparai a subire un eventuale contraccolpo, che però non avvenne. La mia schivata fu provvidenziale e mi permise da salvarmi da quell'ultimo attacco [S. Difesa 4]Tuttavia quella manovra mi distrasse dall'attacco successivo e le rondini si abbatterono contro la mia schiena, fui solo in grado di subire e limitare col chakra il danno! [Danno]

    Ora... tocca a me. Dissi, con un tono di voce glaciale. Sangue e Acciaio, presto cadranno entrambi. A litri.

    Mangiandomi la minima distanza che mi separava dal Lanciere [S. Movimento Gratuito e Slot Azione 2]avrei per prima cosa cercato di rompere di nuovo la sua guardia con un attacco ad ampia portata e attirare inevitabilmente su di me, l'originale, la sua attenzione impedendogli così di reagire all'azione invece della mia copia rimasta. La Kage Bushin infatti in quei frangenti sarebbe scattata e saltata verso l'arciere cercando proprio di porsi davanti alla traiettoria dell'arco del nemico in maniera tale da sporcare letteralmente la sua visuale e impedire di nuovo che subentrasse in un'eventuale difesa. [S. Azione 3] In tutto ciò mentre la mia copia verosimilmente si sarebbe trovata a mezz'aria io avrei finalizzato quel primo attacco. Con il braccio sinistro avrei caricato un pericoloso pugno, che avrei eseguito dall'esterno verso l'interno ad altezza del suo fianco destro o se impossibile a colpire il suo braccio o mano che impugnava l'arma (sfruttando di fatto il suo lato debole, e chissà magari renderlo inutilizzabile). In realtà quell'attacco non sarebbe stato solo potente e veloce, incredibilmente rapido per il mio avversario (considerando quanto veleno lo stesse indebolendo in quel momento), ma avrebbe nascosto allo stesso tempo due effetti. Il primo sarebbe stata l'attivazione di una Nota Assordante potenziata che non solo lo avrebbe ulteriormente debilitato (compreso l'arciere e quindi minando la possibilità di reazione) ma avrebbe anche pesantemente ostacolato la folla che si sarebbe trovata immersa in una mare di dolore causato da un danno acustico. E il secondo effetto invece sarebbe stata una spinta ad area, difficilmente intuibile e contrastabile. Una spinta talmente forte che verosimilmente lo avrebbe lanciato indietro contro le spade della folla puntante verso di noi, grazie all'effetto del Chakra compresso. [S. Tecnica Avanzato 2, S. Tecnica 3]

    E nel mentre il lanciere si sarebbe trovato in difficoltà nel dover contrastare la spinta e anche la possibilità di trovarsi trafitto dalle spade alle sue spalle io nel frattempo avrei caricato come un fulmine contro il nemico, sfruttando quei momenti di estrema debolezza per inferire un ultimo colpo letale (anche nel caso fosse riuscito in qualche modo a resistere o difendersi dall'attacco precedente)[S. Azione 2]. In pratica avrei cercato di avvicinarmi il più possibile alla donna, in una sorta di faccia a faccia (in maniera tale da nullificare la possibilità di difesa con la Naginata essendo un arma terribilmente lunga e complessa da maneggiare soprattutto a breve distanza), e poi girando con un movimento di polso Ottobre Vuoto, con la punta acuminata verso il lanciere, avrei tentato di affondare l'arma in un punto scoperto e vitale dell'avversario (sotto l'ascella, sul collo, o nell'inguine... insomma un punto debole) sfilando con agilità in mezzo alle sue braccia (in particolare quella destra ferita gravemente) e alla sua difesa, ammessa che ne fosse riuscito ad imbastirla. E nel caso peggiore se fosse riuscito comunque a proteggersi all'ultimo avrei provato a deviare la traiettoria puntando a danneggiare i suoi arti o la mano più vicina che impugnava la Naginata. Potenzialmente si trattava di un colpo micidiale. Infatti sgusciando così a breve distanza per il lanciere sarebbe stato impossibile muovere in maniera utile la lancia, e sopraffatto dal veleno, dal Jigoku, dalla spinta, dalla Nota Assordante e dal pericolo alle sue spalle sarebbe stata un'impresa titanica riuscire a difendersi adeguatamente. [S. Azione 4]

    In tutto ciò mentre avrei sferrato quell'ultimo attacco chiaramente pure la mia copia avrebbe in qualche modo ostacolato l'arciere tentando una finta con la mancina, con il tirapugni, cercando di colpire la sua testa e coprire così la sua visuale. Distrarlo sarebbe stata la parola d'ordine, muovendosi comunque e sempre insieme e davanti a lui nel caso l'arciere avesse provato a cambiare posizione.[S. Azione 3, Finta]

    Infine se fossi riuscita ad uccidere o comunque debilitare il lanciere con un balzo mi sarei diretta contro l'arciere [S. Azione 2] e davanti a lui mi sarei posizionata in guardia pronta a sfidarlo e chiudere quello scontro.

    Yuri Zahard

    Statistiche Primarie
    • Forza: 775
    • Velocità: 700
    • Resistenza: 700
    • Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 700
    • Concentrazione: 700
    • Intuito: 700
    • Precisione: 700
    Chakra
    34.5/100
    Vitalità
    7/20

    Note

    Ho conteggiato tutto il chakra speso per i vari sigilli, simboli e tecniche.

    OverCAP Braccio Sinistro. Semiparalisi 0/2 Round
    OverCAP Braccio Destro. Semiparalisi 1/2 Round
    Equip debilitante Agilità 2/2 Round.




    ‐--------




    Io non sono di Ame. Non paragonami a questa feccia. Per un attimo al Fauno sembrò che lo sguardo del suo interlocutore fosse letteralmente diverso da quello con cui stava parlando. Involontariamente Yato aveva colpito un nervo scoperto Il mio non è un regalo. Consideralo un prestito. Se non lo facessi sarei in debito... Non con te, bada bene.

    Lo scontro tra lo Scorpione e il Fauno, supportato dai suoi alleati per quanto improvvisati, si accese raggiungendo vette di intensità notevoli. Il Fauno utilizzando sapientemente la Mortificazione, insieme alla Manipolazione, riuscì a limitare notevolmente i danni che in realtà il traditore Sunese dava per certi. Di conseguenza sul volto dello Scorpione si dipinse uno sguardo decisamente irritato nel realizzare che l'unico attacco, che tra l'altro andò solo in parte a segno, fu il colpo di coda. Questo perché la sua prestanza fisica era superiore a quella di Bokushin. Chiaramente non andava bene, e il suo avversario si era rivelato in grado di contrastare i suoi attacchi e di manipolare in qualche modo il legno. Senza considerare che la donna sembrava essersi ripresa.

    In ogni caso dovette concentrarsi sulla difesa. Questo perché la donna recuperate le forze iniziò a muoversi a cerchio, dimostrando una velocità impressionante, attorno al Sunese. Il mercenario tuttavia non era un Ninja alle prime armi e sapeva che in qualche modo quell'azione poteva nascondere insidie, o favorire l'attacco da parte degli altri due. Dunque acuii al massimo i suoi sensi e preventivamente si preparò mentalmente a creare una chela abbastanza grande per proteggersi la schiena. Richiamato dall'invito di Bokushin ad usare gli insetti di Tanaka venne distratto per un attimo, quel che bastava per la donna di fintare un attacco e subito dopo portarsi di fatto alle spalle. Se non fosse stato per i suoi riflessi migliori e più reattivi il Sunese non sarebbe mai riuscito in tempo a muovere la coda in maniera tale da parare il colpo di Katana dell'abitante dei Paesi dei Demoni. Peccato che quella difesa lo aveva distratto dalle azioni di Bokushin che sfruttando il momento si presentò al suo fianco pronto ad infliggere un colpo molto insidioso. Lo scorpione immaginandosi che un eventuale difesa basata sulle chele sarebbe stata inutile si limitò a concentrare parecchio chakra e resistere al colpo. Il freddo acciaio penetrò il cuoio borchiato che proteggeva l'addome sotto i vestiti e aprì una ferita, che seppur superficiale, iniziò a sanguinare. Stringendo i denti dal dolore e focalizzandosi ancora di più fece però in tempo a creare una chela difensiva dal braccio, la quale di fatto andò ad interporsi alla traiettoria del legno di Bokushin annullandosi a vicenda. L'assalto di Bokushin però non terminò lì, anzi proseguì. Tuttavia osservando l'azione lo Scorpione concentrò parecchio chakra pur schivare indietro, con uno scatto fulmineo, ed evitare così per un soffio il fendente. In tutto ciò la donna non si perse d'animo e sfruttando l'apertura cercò di infierire anche lei. Solo all'ultimo si accorse del suo attacco, e abbastanza velocemente alzò il braccio a mò di scudo per parare il fendente in arrivo. Non ebbe il tempo di fare molto alto. Per un attimo sembrò che la Katana fosse stata in grado di tranciare il suo arto però l'acciaio si fermò contro la chela creata giusto all'ultimo secondo. Il danno comunque era stato notevole, abbastanza da farlo gridare e sanguinare copiosamente dal braccio. AAAhhhg! Maledetta! E in tutto ciò Yato non aveva ancora usato la sua nuova spada. Se solo l'avesse usata sarebbe stato in grado di arrecare un danno tremendo, nel suo fendente iniziale. C'era da chiedersi fino a che punto avrebbe proseguito in quella scelta.

    Infine l'ultimo attacco, quella specie di ghigliottina, venne intercettata dal Soshi. Creando una coda con un movimento del bacino interpose la propria manipolazione di veleno a quella di legno, annullando di nuovo entrambe. Se fosse stata solo più veloce le percezioni e i riflessi del Sunese non sarebbero stati abbastanza veloci da permettergli una difesa!

    Non credete di avermi messo in difficoltà! Gridò l'uomo, che nonostante la sfacciataggine, non poteva non constatare che aveva subito varie ferite. Doveva prima dividere il gruppo. E uccidere l'anello più debole... ovvero quella donna. Così sfruttando una tecnica decisamente infima di Suna avrebbe lanciato nel campo di battaglia un'onda d'urto sia pericolosa che utile a dividere letteralmente tutti i presenti (ad esclusione di Hikito che non si mosse di un solo centimetro dimostrando una resistenza sovraumana), allontanandoli a vicenda a causa della spinta! [Slot Tecnica Avanzato]Comunque fosse andata si sarebbe focalizzato sulla donna, correndo contro di lei [Slot Azione 1] e fermandosi a distanza corpo a corpo avrebbe tentato prima di colpirla con una coda. Infatti generando una coda velenosa con un movimento di bacino e ruotando il busto avrebbe provato a colpire il suo fianco destro, ad altezza del petto. [Slot Azione 2] Tutto questo sarebbe servito per aprire la sua guardia per inferire l'attacco successivo. Un doppio pugno, molto veloce e pericoloso. Con entrambe le braccia avrebbe tentato di scaricare la forza del colpo contro il suo torace, ma non solo. Tale attacco sarebbe stato potenziato dalla presenza di due chele (una per arto) al cui termine dell'attacco, se la donna sarebbe stata ancora a portata, sarebbero evaporate rilasciando una nube tossica di veleno! [Slot Tecnica Avanzato 2, Slot Azione 3] Poi avrebbe assunto dei tonici, utili per recuperare le forze e chiudere l'emorragia in corso sull'arto, evitando così il rischio di dissanguamento! [Tonici, Slot Azione 4]

    Al termine dell'azione in ogni caso si sarebbe posizionato in guardia, pronto a reagire.



    ‐--------




    [Flash Foward con Livon Mikawa]



    La ringrazio enormemente Mastro Livon per il suo lavoro, ma soprattutto disponibilità. A proposito se per lei può andare bene che ne dice di concordare un metodo di comunicazione diretta tra me e lei. In maniera tale da contattarla più facilmente, e con più discrezione, la prossima volta? E dunque se avesse accettato non sarebbe rimasto che definire quei dettagli, e salutare l'Otese prima di lasciarlo lavorare su Giugno Onirico.



     
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    È colpa tua. Ratty

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    Il Cerchio si Stringe

    Storia 9

    [Yuri e il Coraggio]
    In minoranza numerica, Yuri si ritrovò a subire una serie di violenti assalti, con ferite multiple che a stento teneva a freno con la sua capacità di sopportazione dei danni, ma nonostante questo non si era persa d'animo e sapeva di dover contrattaccare per uscire da quella situazione o avrebbe inevitabilmente avuto la peggio. Non c'è onore nella sconfitta. Non c'è onore nel non rispettare gli ordini. Dissero i due, mentre la donna ancora tremava per gli effetti delle sostanze malevole che avevano fatto presa sul suo corpo, ma prima di capitolare aveva ancora le forze per un'offensiva che sarebbe potuta essere fatale: Yuri doveva agire al più presto!

    Compreso che l'arciere forniva una copertura invidiabile alla sua alleata anche se questa era impegnata in mischia, ricorse alla sua copia come ostacolo per impedirgli di prendere la mira, di fatto nullificando le sue potenzialità di supporto e lasciando campo libero all'originale per gettarsi sul nemico e bersagliarlo con un singolo, rapidissimo colpo. Contro una simile velocità un nemico fiaccato da veleni e jutsu poté solo cercare di opporre una difesa impastando strenuamente del chakra e forse irrobustendo le sue doti fisiche col sangue versato, ma anche se riuscì ad ammortizzare un minimo il colpo frapponendo l'asta della sua arma, venne inevitabilmente scagliata lontano e incapace di reagire. Gettata sulla folla, forse con qualche ferita accidentale mentre gli altri accoliti cercavano di sostenerla, non avrebbe mai e poi mai potuto offrire resistenza al colpo successivo che la sventrò come una preda appena catturata, strappandole un grido atroce, mentre il suono assordante danneggiava tutti i presenti impedendo loro di agire contro Yuri, colti alla sprovvista.

    Anche l'arciere era stato raggiunto dal suono ma aveva un addestramento sufficiente a non esserne sopraffatto, pur subendone gli effetti, e perse tempo a evitare gli attacchi del clone, di fatto esponendo la sua compagna a un danno letale. Non soddisfatta, Yuri caricò l'arciere, portandosi a una distanza da mischia che avrebbe impedito al nemico di ritirarsi, mentre la folla era ancora stordita. Tu...non potrai durare ancora a lungo. Sibilò, ancora accigliato per il forte suono dell'aria compressa di poco prima, mentre la folla non riusciva a organizzarsi per un attacco in massa. Credi che solo perché ho un arco io non sappia combattere in mischia? Avrebbe sbottato avventandosi su Yuri come se volesse colpirla con l'arco, solo per fermarsi a breve distanza mentre dal suo corpo esplodeva un'improvvisa scarica elettrica [Tecnica Gyaku 1] che minacciava anche il clone poco distante. Andasse come andasse avrebbe poi Incoccato una rapidissima freccia scagliandola da breve distanza contro il piede o comunque la caviglia di Yuri, con l'obiettivo di limitare le sue capacità motorie [Tecnica Gyaku 2], prima di estrarre un Kaiken da un incavo nascosto nell'arco stesso e provare a tagliare la gola di Yuri con un rapidissimo fendente, seguito da un tentativo di conficcare l'arma nel suo petto e subito dopo di piantargliela in un occhio [Azione Gyaku 1,2,3]!

    Comunque andasse, pochi istanti dopo una sagoma sarebbe volata sopra di loro atterrando sulla folla: uno degli immediati sottoposti di K, mutilato pesantemente! Una seconda sagoma la seguì dopo poco ma atterrando sul palco, con maggiore grazia: K stesso era ferito in più punti ma pochi istanti dopo anche il Coraggio lo raggiunse sul palco, con una vistosa ferita sul volto che grondava pesantemente e un braccio completamente fuori uso. Forse anche per l'inferiorità numerica, Hayate era messo molto peggio del suo avversario, che pure si trovava in difficoltà. Stavano oltre il cerchio di adepti, a forse dieci metri di distanza, sul palco rialzato. Tu...ora...MUORI! Ruggì il Coraggio, mentre l'altro sembrava valutare freddamente le sue opzioni da dietro la maschera. Non so chi sei e non mi interessa, ho ideali ben più lontani...promesse da mantenere e promesse da verificare. Avrebbe sollevato una mano indicando il suo nemico. Spendere risorse contro un nemico come te è futile. Possiamo continuare e tu perderai, ma anche io avrò perso parecchie risorse, compromettendo i miei piani. E' questo che vuoi? Stava forse cercando di parlamentare col Coraggio? Una scelta quantomeno azzardata...c'era qualcosa che Yuri poteva fare per dare un vantaggio al suo futuro sensei? O forse poteva cercare di cambiare le carte in tavola? Il nemico era forte, potente e vicino...fino a che punto poteva credere che sarebbero usciti vivi da là?

    [...Il Fauno intanto...]
    Colpito a più riprese il nemico pur senza riuscire ad abbattere del tutto le sue difese nonostante le numerose ferite, nessuno di noi era pronto ad abbassare la guardia, dato che una bestia ferita era ancor più pericolosa di una all'apice delle forze. Dopo un grido di sfida concentrò evidentemente il suo chakra prima di scatenare una violentissima corrente d'aria in ogni direzione, che fortunatamente si infranse contro una solida barriera di legno che avevo generato, accelerata enormemente dalla Fioritura Senju che non avevo alcuna intenzione di disattivare, anche se le mie capacità non erano ancora sufficienti per ostacolare una potenza simile, dato che l'impatto mi spinse indietro di svariati metri, dolorante [Difesa 1].

    Dannazione... Nonostante lo stordimento notai subito la corsa dell'avversario contro la donna, che si era difesa con un mero impasto di chakra, accentuato dal fisico temprato dalle arti marziali [Difesa 1 Tizia]. Mi reggevo la testa, stordito, ma non potevo permettere che scatenasse tutta la sua abilità in mischia contro di lei o sarei stato poi in netta minoranza numerica. ...non sarà così semplice! Una manciata di sigilli e applicai la tecnica della Sostituzione per portarmi, infinitamente più veloce di quanto potesse correre il nemico, tra lui e la mia alleata, mentre le dita già si univano nelle rapide posizioni magiche che permettevano di generare dei cloni di legno in pesante armatura, su cui si scaricò la raffica di attacchi del nemico [Tecnica 1 e 2]!

    Con la guardia serrata, complice la sua naturale resistenza ai danni unita all'armatura indossata, incassò il colpo di coda senza accusare difficoltà [Difesa 1] e allo stesso modo incassò col suo corpo la duplice martellata ad alto potenziale, comunque insufficiente a superare la soverchiante difesa lignea di cui il clone era capace [Testo Visibile], pur devastando la sua armatura e danneggiandolo in maniera significativa. In quel preciso momento, mentre le chele di veleno esplodevano in una nube tossica, non potendo oppormi optai per un'azione in controtempo, scattando accanto al mio clone e scagliando la mia spada contro il volto dell'avversario in quella che sembrava un'azione folle e senza reale efficacia [S&M - Azione 1], ma che lo avrebbe distratto obbligandolo a difendersi mentre anche la donna accanto a me si esibiva in un perfetto e pericoloso Taglio dell'Aria che avrebbe raggiunto la vittima quasi in contemporanea con il mio lancio, ovviamente tenendo conto della presenza del clone davanti a noi. [S&M - Tecnica 1 Tizia].

    Ma mentre il dolore mi faceva serrare la gola e contrarre ogni singolo muscolo decisi di usare quella temibile sensazione per rafforzare ancora di più la mia determinazione, accorciando le già brevi distanze e sguainando in un colpo potenzialmente fatale la lama che mi era stata consegnata dal misterioso spadaccino, per cercare di squarciare ancor più a fondo lungo la ferita che avevo provocato poco prima [Tecnica 1]. Il mio clone, impervio al veleno vista la sua natura, intanto si sarebbe mosso rapidamente sul lato del nemico, provando ad afferrare il suo braccio sinistro...avevo notato che ogni attacco di coda del Soshi era arrivato da sinistra, come se fosse una sua abitudine, e immaginavo che avere un ostacolo su quel lato gli avrebbe reso più complesso usare la sua appendice velenosa [Azione 2]. Non contento, mentre la donna, quasi accecata dal dolore caricava a sua volta in mischia per cercare un affondo contro il collo nemico (difficile concentrarsi maggiormente con quella sostanza terribile in corpo) [Azione Tizia 1], io mantenendo la posizione feci emergere dal ginocchio uno spuntone di legno che avrebbe approfittato della distrazione causata dal clone e dalla donna, cercando di trafiggere il suo basso ventre mentre questi era preso dalla donna, minacciandone l'inguine, ricco di importanti vasi sanguigni, e i genitali [Azione 3]...e subito dopo avrei sferrato un nuovo fendente di spada, questa volta alzando la lama e provando a tagliargli la testa in due, mentre lei arretrava [Azione 4]. Ovviamente se la presa del mio clone fosse stata efficace le sue possibilità di difesa sarebbero state oltremodo ridotte...ed era ancora ferito, sanguinando copiosamente!

    Il medico, distante dallo scontro, non aveva tecniche per disperdere il veleno ma si mosse in cerca di erbe che potessero mitigare il veleno, qualora avessimo avuto la meglio sull'avversario.

    Yato Senju

    Statistiche Primarie
    • Forza: 500
    • Velocità: 525
    • Resistenza: 425
    • Riflessi: 525
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 500
    • Concentrazione: 525
    • Intuito: 500
    • Precisione: 500
    Chakra
    41/75
    Vitalità
    10.5/14.5
    Slot Azione

    1. ///

    2. ///

    3. ///

    4. ///

    Slot Difesa

    1. ///

    2. ///

    3. ///

    4. ///

    Slot Tecnica

    1. ///

    2. ///

    3. ///

    Note

    Ferita Medioleggera al fianco
    Dolore (DnT Grave)
     
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    Storie di Ame

    IX



    Yuri, K e il Coraggio di Hayate



    Nel momento stesso in cui Ottobre Vuoto affondò il suo acciaio sovranaturale nel corpo della donna lanciere sul mio volto si dipinse un sorriso malevolo, consapevole che da lì a poco tutto l'essere vivente che avevo appena ridotto in fin di vita sarebbe stato assorbito e divorato vivo dal mio Jigoku, nutrendolo di una carne pregiata. Certo, non era stato facile e mi trovavo in difficoltà evidenti ma un avversario molto pericoloso era stato neutralizzato. Mancava l'arciere.

    Così trovandomi di fronte a lui, in posizione di guardia, risposi a tono alla sua provocazione Cadrai anche te. Preparati. E con lo sguardo fisso sul mio avversario a poca distanza notai come dal suo corpo iniziò a propagarsi una corrente elettrica! Una pericolosa emissione di chakra che avrei dovuto interrompere ad ogni costo! Perciò, con un movimento fulmineo grazie al chakra, mi abbassai a terra e colpii con la mancina il Raiton sfruttando il mio Occhio dell'Annullamento, Ottobre Vuoto e la Mortificazione azzerando di fatto la pericolosità di quell'attacco, anzi assorbendo pure su Ottobre Vuoto il Raiton e così salvando anche la copia prima che venisse ghermita dal Raiton stesso. [S. Difesa 1, Slot Tecnica Avanzato 1, S. Azione 1 ]Da quella posizione inoltre potei osservare come l'arciere con un gesto agile e veloce stesse per incoccare un nuova freccia pronta a scagliarla a distanza zero. Ma difendersi non sarebbe stato impossibile. Di fatto ero già in guardia e quindi i movimenti difensivi erano di molto facilitati! Ipotizzando all'ultimo la traiettoria mi limitai a spostare il braccio sinistro con Ottobre Vuoto rivolgendo il tirapugni proprio contro la direzione della freccia la quale scoccata andò ad infrangersi contro il Mese di Meku senza riportare danni! [S. Difesa 2]Ben diverso invece fu l'attacco successivo a sorpresa, mentre stavo ritornando in posizione eretta l'arciere estraendo un pugnale cercò tagliarmi la gola ma appunto trovandomi nella mia tipica posizione di guardia, a mò di lottatore di boxe, il colpo in realtà si infranse contro l'avambraccio destro, che mossi a difesa e a parata come sorta di scudo. [S. Difesa 3] La lama venne bloccata dalle maglie della cotta, notevolmente più resistente. Lo stesso valse per l'altro colpo che andò a smorzarsi contro il petto. [Danno]Poi intravidi l'occasione. Stava per colpirmi di nuovo e questa volta stava puntando alla testa, mirando visibilmente agli occhi. Non potevo permettermi di perdere tempo in quello scontro. E di conseguenza in cuor mio accettai il rischio di mettere in gioco la mia vita. Giocando appunto un'ipotesi, ovvero quella che il colpo che stava per giungere non sarebbe stato troppo diverso dai precedenti!

    Dunque nel momento stesso in cui l'arciere stava per colpirmi in volto, con la mano destra, cercai all'ultimo secondo di modificare leggermente il punto di impatto contro la maschera, inclinando la testa e ricevendo la punta della lama poco sopra l'occhio sinistro in maniera tale che il metallo andasse a sbattere contro una parte dura (subendo un danno contundente tutt'altro che indifferente ma non invalidante) e allo stesso tempo stringendo la mancina, la quale impugnava Ottobre, avrei cercato di colpire l'avversario con un attacco dal basso verso l'alto in maniera tale da infilarmi nel suo fianco destro scoperto (in quanto il su arto era stato esteso per caricare e attaccarmi con il pugnale) e quindi passando sotto il suo braccio per colpirlo in un punto vitale ( magari il cavo ascellare, oppure se possibile il collo) con la punta della lama ancora insanguinata di Ottobre. In pratica avrei cercato di attaccarlo in contro-tempo sfruttando la sua guardia aperta. Avrei utilizzato una notevole quantità di chakra per velocizzare l'affondo in maniera tale da rendere la difesa dell'arciere molto più complessa, se non impossibile! Sarebbe stato come la puntura di uno scorpione, veloce e letale. La distanze infatti erano minime, e mi sarebbe bastato letteralmente muovere ed estendere il braccio verso l'avversario per eseguire quell'attacco pericoloso! [S&M, Slot Difesa 4 e Slot Azione 2]

    Naturalmente il danno che ricevetti alla testa mi stordì per qualche buon secondo, e dovetti sforzarmi al massimo pur di ritrovare la concentrazione. E a quel punto notai, con la coda dell'occhio un fatto incredibile. K e il Coraggio di Hayate stavano ancora combattendo e ad una prima analisi la Virtù sembrava in netta difficoltà! Non potevo permettermi, per nessun motivo, che il Coraggio perisse per mano di K. Inevitabilmente questo sarebbe costato anche la mia vita! Di conseguenza non ci volle molto per capire che quella sarebbe stata la priorità da seguire: aiutare il Coraggio! Anche al netto anche di una mal celata proposta di K di chiudere lo scontro. L'Asso di Fiori era stato chiaro: K doveva morire, o saremmo stati noi a pagare al posto suo.

    Dunque le possibilità erano due. Se fossi riuscito a neutralizzare l'arciere restavamo io, la copia e il resto della folla. Non potendo sprecare l'occasione di usare Nota del Dolore per mantenere Nota Assordante scelsi di consumare di nuovo altro chakra per riattivare l'eco assordante ad area, ma a differenza di prima modificando alcune caratteristiche in maniera tale da indebolire di nuovo la folla che sarebbe rimasta nuovamente ferita da quell'onda sonora ma anche guadagnare un vantaggio direttamente su K! Infatti potenziando Nota Assordante avrei cercato di togliere letteralmente l'udito a quel potente nemico in maniera tale da provare a sgattaiolare alle sue spalle senza essere percepito se non all'ultimo. Del resto lui si trovava ad una decina di metri, quindi all'interno del mio raggio d'azione. [Slot Tecnica Avanzato 2, Azione Rapida]

    Infatti insieme alla copia rimasta insieme saremmo saltati contro di lui, superando in volo e sopra le teste della folla (io avrei sganciato in una frazione di secondo prima di saltare il equipaggiamento debilitante guadagnando agilità). [S. Azione 3] [Equipaggiamento Debilitante]La Yuri originale sarebbe stata la prima a tentare un attacco. Caricando il pugno sinistro avri provato a colpire al centro del corpo, verosimilmente giungendo alle spalle di K. Dire che il colpo si sarebbe rivelato fulmineo sarebbe stato un eufemismo. Con il Chakra compresso avrei provato a scaraventare via K modulando la direzione del chakra compresso verso il Coraggio, letteralmente lanciandoglielo contro! [Slot Tecnica Avanzato 3]Comunque fosse andata io e la copia ci saremmo mossi di nuovo contro K, ovunque si fosse spostato, [S. Azione 3] e se la copia fosse stata ancora presente si sarebbe pareggiata davanti a lui scomparendo in una nuvola di fumo e quindi oscurando la mia successiva azione, ovvero io avrei tentato di eseguire una presa con la mano sinistra contro K, cercando di bloccarlo nel più comodo punto del suo corpo da raggiungere in quel momento. [S. Azione 4]Anche se la presa fosse fallita in quel gesto avrei provato comunque a toccare lo spadaccino in maniera tale da trasmettere, in quella frazione di secondo di contatto, il mio secondo e ultimo Jigoku no Hebi. E dunque indebolirlo in una misura che nemmeno un mostro del genere poteva immaginare! [S. Gratuito Veloce e S. Azione 4 EXTRA]Sapevo perfettamente che tutto ciò non aveva lo scopo di “ferire” quell'avversario. Quello che volevo fare era creare una “possibilità” al Coraggio di Hayate. K del resto, per quanto fossi un insetto al suo cospetto, non avrebbe potuto esimersi dal difendersi. La mia intenzione era quello di distarlo, anche fosse stato un solo secondo. Ma era esattamente quella frazione di tempo che avrei cercato di ottenere.

    Del resto avrei sfruttato una debolezza caratteriale di K, che mi aveva dimostrato. Lui era convinto che noi eravamo mercenari prezzolati, al soldo di Ame... lui era superiore a noi, ma non sapeva che io ero l'allieva del Coraggio e non poteva immaginare che avevo una Veste dell'Abete. Mi sarebbe bastato distrarre anche solo di un secondo l'avversario, con i miei attacchi, affinché riuscissi a creare un buco nella difesa di K. Un buco nel quale il Coraggio di Hayate sarebbe riuscito a scaricare la sua più pura potenza offensiva. Poco importava se mi trovavo vicino a K, o nella traiettoria dell'attacco del Coraggio oppure se a causa proprio di quell'attacco sarei morta tagliata in due (risorgendo però grazie alle Vesti). K dall'alto delle sue convinzioni NON sarebbe mai stato in grado di pensare che il Coraggio avrebbe cercato di uccidermi in quel colpo eliminando un alleato, K non poteva immaginarsi che sarei stata veramente sacrificabile. Che potevo essere colpita senza la minima esitazione dal Coraggio e quindi K non avrebbe mai preparato una difesa massiccia... e questo avrebbe decretato la sua dipartita. D'altra parte il Coraggio sapeva perfettamente che poteva giocarsi un colpo del genere, lui stesso mi aveva creato la Veste. Sapeva che avrei sicuramente agito con quella intenzione, e non mi sarei posta alcun problema per il Sacrificio. Non servivano parole o cenni da aggiungere ad un esperto Jonin del genere. Il Coraggio avrebbe sicuramente intuito la mia azione diversiva e avrebbe scaricato la sua più grande abilità mortifera contro K. Non c'erano altre possibilità, la mia riserva di chakra e le mie forze erano letteralmente agli sgoccioli. Avrei concesso l'occasione alla Virtù più violenta di Hayate di scatenare l'inferno su quella terra.

    Il Coraggio di Hayate era potenza alla stato puro, tuttavia se K manteneva attiva una guardia sarebbe stato impossibile infierire un colpo fatale. Il mio scopo sarebbe stato proprio quello: distrarlo ma anche agire all'unisono. Si diceva che noi tutti siamo Hayate. Si diceva che ogni azione era istinto, se uniti sotto la luce della Grazia e Giustizia di Hayate. Quella sarebbe stata la mia grande prova di fede della vita. Quella sarebbe stata la mia vera ascensione. Il mio vero passaggio sotto la luce di Hayate.

    Infondo avevo la più profonda fede nella Virtù.

    La seconda possibilità è che l'arciere fosse rimasto ancora in piedi e quindi rappresentava un problema da affrontare. La strategia non sarebbe cambiata di molto. Avrei comunque eseguito la Nota Assordante nelle stesse modalità (per indebolire la folla e assordare K)[Slot Tecnica Avanzato 2/A, Tecnica Rapida, Azione Rapida], solo che la copia sarebbe rimasta a fronteggiare l'arciere in maniera tale da occuparlo e impedirgli di agire contro di me o il Coraggio. Io invece sarei saltata contro K [S. Azione 3/A]sganciando direttamente il pugno, con la mancina, dietro la sua schiena o comunque al centro del suo petto.[Slot Tecnica Avanzato 3/A] Provando nello stesso tempo a trasmettere, muovendolo nelle frazioni precedenti di tempo, il Jigoku sul corpo di K. [S Gratuito Veloce, Slot Azione 5 Extra] Inoltre in sincronia con le mie azioni la copia non sarebbe rimasta ferma! Avrebbe provato a colpire direttamente l'arciere, mirando con il pugno sinistro armato del tirapugni, a sfondare con un sonoro diretto la faccia dell'uomo! In questo modo la copia avrebbe letteralmente impedito un eventuale supporto a K in quei momenti così cruciali! [S. Azione 4]


    Yuri Zahard

    Statistiche Primarie
    • Forza: 775
    • Velocità: 700
    • Resistenza: 700
    • Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 700
    • Concentrazione: 700
    • Intuito: 700
    • Precisione: 700
    Chakra
    17 (12 se funziona il Jigoku/100
    Vitalità
    2.5/20

    Note

    Ho conteggiato tutto il chakra speso per i vari sigilli, simboli e tecniche.

    OverCAP a braccio sinistro. Semiparalisi 0/2 Round
    OverCAP Braccio Destro. Semiparalisi 2/2 Round
    Equip debilitante Agilità 0/2 Round.




    ‐--------




    Lo Scorpione nel momento in cui allontanò tutti i nemici grazie a quel Futon si diresse contro la donna, speranzoso di concludere velocemente quello scontro che si stava rivelando più ostico del previsto! Peccato che le sue previsioni, e la sua strategia, vennero a meno quando realizzò che Bokushin, grazie ad un movimento accelerato, era giunto in soccorso della sua alleata temporanea ANCORA TU! MUORI AL POSTO SUO! Solo che le sue speranze si infransero contro la possente difesa che il manipolatore di legno aveva messo in atto. Il clone di Legno assorbì e gesti praticamente quasi tutto il resto dell'offensiva del Soshi permettendo allo stesso tempo a Bokushin e alla donna di sfruttare quell'occasione per contrattaccare. Il lancio della spada del foglioso venne intercettato in tempo, e con una rapida torsione laterale del busto il traditore sunese schivò il lancio... ma non valse lo stesso per il taglio dell'aria. Lo Scorpione distratto da quel lancio non avrebbe mai avuto abbastanza tempo per schivare e quello che fece fu semplicemente concentrare una notevole quantità di chakra per ridurre il danno, limitandosi ad una ferita superficiale sanguinante che però si aggiungeva a tutti i danni già subiti in precedenza.

    Nel momento stesso in cui Bokushin estrasse la sua “nuova” spada, per quanto in prestito, qualcosa cambiò nelle sue percezioni. Il mondo letteralmente cambiò colore. Anzi si ridusse ad una sorta di film proiettato in una specie di scala di grigi, tuttavia quel mondo non era privo di colore. Il suo nemico era comunque percepibile da tutti i sensi ma allo stesso tempo attorno a lui si estendeva una sorta di aura, dai variegati colori rossi. Attorno a questa aura si sprigionavano, come fiamme libere di un focolare acceso, numerose scintille vermiglie. Non poteva in alcun modo spiegarlo ma dentro di sé sapeva che quella aura era confusionaria, terribilmente piena di contraddizioni. Non era un'aurea libera... forse la parola giusta era NON EQUILIBRATA. Forse con la coda dell'occhio avrebbe visto anche quella di Hikito. Blu, come il cielo. Perfettamente EQUILIBRATA alla sua figura. In quell'istante il cuore di Bokushin si sarebbe trovato in una sorta di pace. Come se quell'equilibrio nell'anima di quella persona potesse essere contagioso. Potesse garantire una forza che MAI prima di allora aveva percepito. Infatti oltre all'aurea Bokushin avrebbe potuto scorgere in maniera definita e precisa come una sorta di filo che si prolungava dalla punta di Mugen e si dirigeva verso il collo dello Scorpione. Dentro di sé sarebbe nata una convinzione. Se avesse seguito quel filo il suo colpo sarebbe stato più potente, preciso e veloce del solito. [Il Fulcro della Bilancia]



    In ogni caso la donna così come il medico dimostravano un aurea rossa, caotica. Quella di Bokushin invece? Era nera. Perché c'era da chiedersi? In tutto ciò quella visione quasi onirica sarebbe rimasta tale fin tanto che avrebbe impugnato Mugen.

    Ma tornando al combattimento se solo avesse attivato il potere della spada avrebbe chiuso lo scontro. Tuttavia finché non attivata Mugen non valeva più di un kunai in fatto di mera potenza e quindi Bokushin si limitò a creare una nuova ferita leggera su quella già procurata precedente (lo scorpione infatti prima aveva assunto dei tonici). La sfilza di attacchi però non si concluse. Il clone tentò una presa che venne annullata da una contromossa eseguita con il braccio del Soshi, che era notevolmente più forte mentre alzò il braccio sinistro, creando inoltre una chela, per difendersi senza danni dall'affondo pericoloso della donna... commettendo così un errore fatale. Alzando la guardia di fatto oscurò la sua visuale e questo impedì all'uomo di notare lo spuntone di legno che partì, in maniera infima e subdola, dal ginocchio di Bokushin.

    La punta si infilò nell'inguine del nunkenin facendolo gridare in una misura difficilmente descrivibile AAAAAAaaaaaaa! Il suo dolore venne udito probabilmente fino ai cieli e tra sudore e sangue sgranò gli occhi, spinto da un istinto di conservazione come mai prima di allora. Voltando lo sguardo verso Bokushin si accorse all'ultimo del fendente del medico di Ame e fece in tempo solo a concentrare il poco chakra che gli era rimasto per spostare la testa e il busto in maniera tale da subire il colpo sulla spalla già martoriata!

    Spezzando con un colpo di chela lo spuntone ligneo (mentre dal bacino scendevano fiotti di sangue) avrebbe tentato un ultimo disperato tentativo di offesa. Producendo dalla propria schiena una lunga chela l'avrebbe mossa come una frusta slanciando la coda dall'alto al basso verso la testa del Fauno... [S. Azione 1] ma non sarebbe stato solo quello. Il Soshi infatti prima di trovare lo slancio per allungare la coda avrebbe con la mano appiccicato sulla punta del pungiglione una cartabomba attivata! Il Soshi puntò sul fatto che l'area di deflagrazione non lo avrebbe coinvolto di poco! In ogni caso questo avrebbe reso quell'attacco molto insidioso! [S. Azione 2]E avrebbe sicuramente distratto Bokushin e sfruttando una sua eventuale apertura avrebbe provato a colpire in faccia, con uno spunto acido, il Fauno. [S. Tecnica Avanzato] Infondo se fosse riuscito ad avere la meglio su di lui il resto sarebbe stato più gestibile!

    Infine se nemmeno quello sarebbe bastato a fermarlo... beh non ci sarebbe rimasto molto altro da fare se non scappare! Lasciando cadere a terra un fumogeno [S. Azione 3] avrebbe provato a svignarsela, saltando attraverso una finestra. O almeno provandoci, anche se sarebbe stato difficile dire quanto sarebbe riuscito a fuggire considerando che dietro di sé avrebbe lasciato la scia di sangue causata dalla profonda ferita all'inguine! [S. Azione 4, Azione Rapida]


     
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    È colpa tua. Ratty

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    Storia 10

    [Yuri e il Coraggio]
    Yuri combinò le sue capacità di annullamento per spezzare l'improvvisa eruzione elettrica del nemico, e anche se sorpresa dall'improvviso passaggio al combattimento in mischia riuscì a incassare la freccia e affrontare le successive pugnalate con danni risibili, anche se andavano accumulandosi, mitigate appena dalle capacità Yotsuki di rendersi insensibili a parte del dolore. In un impeto di coraggio affrontò il colpo alla testa affidandosi alla robustezza della sua maschera e ricevendone una severa concussione, pur riuscendo a portare un assalto in controtempo conficcando la sua lama nel cavo ascellare del nemico, recidendone alcuni tra i vasi sanguigni più importanti e facendolo crollare a terra agonizzante, anche se vivo, per quanto poco capace di muoversi.

    Dopo essersi ripresa, anche se impiegò dei secondi preziosi, aiutata dalla folla ancora stordita dal suo Jutsu, si trovò ancora in mezzo al pericolo mentre K e il Coraggio tornavano ad avvicinarsi dopo uno scontro acceso. Con rapidità di giudizio attivò un secondo Eco Risonante così da intensificare gli effetti negativi nell'area, per quanto K non diede impressione di aver accusato il colpo, e subito dopo scattò oltre la folla stordita, gettandosi assieme al suo clone sull'avversario! Non poteva aspettarsi che con le sue ultime forze morenti l'arciere a terra avrebbe portato oltre ogni limite il suo corpo, bruciando quella poca vita che restava, per portarsi tra K e Yuri con la tecnica della sostituzione, di fatto incassando, ormai cadavere, la temibile e fulminea Nota del Dolore, finendo gettato addosso a K che incespicò. Il clone in arrivo sparì come programmato mentre Yuri si avventava sul nemico quasi simultaneamente al Coraggio. lo prese per il polso, trasmettendo il jigoku, ma la mazza del coraggio colpì in pieno l'uomo scaraventandolo alcuni metri più in là, con la maschera spezzata che lasciava intravedere una pelle candida e occhi rossi, accesi. I servitori di K rimasti si frapposero tra loro mentre l'uomo si rialzava rapidamente, stordito, guardando il tatuaggio che avanzava sulla sua pelle. Interessante.

    Sollevò la mano tendendola verso Yuri mentre l'inchiostro iniziava a gocciolare via dall'arto, sporcando il suolo. Ma le arti dell'inferno non funzionano contro chi non è né vivo né morto. Io sono una Mezza Persona, donna. Sareste entrambi validi elementi per la mia armata...vi avrei accolto alla città del Tiranno alla vostra morte, ma anche come avversari vi rispetto. PIANTALA CON LE STRONZATE E MUORI! Il Coraggio sarebbe balzato verso di lui, in una sorta di versione iperbolica della Danza della Luna di Konoha, solo per trovarsi improvvisamente disarmato! Una spada interamente composta di sangue era apparsa nelle meni di K, alimentata da un taglio sul suo polso...e aveva disarmato il temibile Hayate senza nemmeno toccarlo. Non sei umano, non combatti come un umano. Non sei un avversario che ho intenzione, tempo o risorse per affrontare, anche se nell'arte della spada non sei al mio livello. Mi ha...disarmato? QUESTO FIGLIO DI PUTTANA HA DISARMATO ME? MEEEEE? AAAAAHHHH!!! Il Coraggio sembrava pronto a esplodere, tanto che iniziò a frugare la sua maglia, come a voler estrarre qualcosa dal petto, ma un jutsu di uno dei servitori di K sollevò un velo di nebbia che coprì rapidamente tutta la zona. Ame non è luogo gradito se persone come voi vivono qui. Ce ne andremo, i semi dei miei insegnamenti sono comunque piantati e germoglieranno. Le parole di K in allontanamento...anche per il Coraggio inseguirlo sarebbe stato inutile, anche se pochi istanti dopo avrebbe spazzato via la nebbia con un manrovescio (a nulla servivano l'annullamento o Ottobre, vista la natura estesa del Velo di Nebbia). UUUAAAAHHHHH!!!!! Gridò il Coraggio abbattendo alcuni dei cultisti in fuga che erano stati troppo lenti prima di rivolgere la sua furia su Yuri, avvicinandosi. TU! Scoprirai chi è quel figlio di puttana e mi dirai TUTTO quello che sai, e dove è andato! SONO STATO CHIARO? DEVE MORIRE PER MANO MIA! Sembrava quasi un orco, imponente e furioso, come se riempisse tutta la stanza a dispetto della piccola stazza.

    E sei pure moribonda, sei inutile! Si sarebbe avvicinato, piazzando una mano al centro del petto di Yuri, quasi crepandole lo sterno e facendola stramazzare, viste le condizioni. Ti ho aperto un cancello del chakra. Ricorda la sensazione! Ora vedi di usare queste energie per uscire da qui, prima di stramazzare, io non ti porto! Ringhiò. Razza di posto di merda con gente di merda. Quel K deve CREPARE! CAPITO? CREPARE!! Avrebbe detto barcollando verso il tunnel da cui erano arrivato. Yuri avrebbe presto scoperto che quell'attivazione forzata del cancello aveva sovraccaricato il suo sistema circolatorio del chakra danneggiandolo in maniera irreparabile: non sarebbe mai più riuscita a usare la veste elettrica in maniera efficiente, e se avesse lasciato il chakra scorrere prepotentemente sarebbe morta in pochi istanti. Avrebbe dominato quel flusso di energie abbastanza da uscirne viva? Se non altro sui corpo abbattuti c'erano due tonici di recupero e uno di ripristino, ma di qualità da genin...meglio di niente.

    E una volta fuori, dove si sarebbe recata? Subito da Hayate o dall'Asso?


    [...Il Fauno intanto...]

    Grazie alle superiori capacità difensive del clone, che incarnava la robustezza stessa dell'albero che era rappresentativo dei Senju, ogni attacco dello Scorpione venne ostacolato permettendo a tutti noi una reazione rapida e capace di interrompere il suo tentativo di guarigione [Nota], arrivando a ferirlo in più punti e aprendo la sua guardia quel che serviva per darmi la possibilità di estrarre la spada che mi era stata imprestata. La concitazione della battaglia a volte amplificava i sensi e certi eventi sembravano avvenire come al rallentatore, ma quello che provai nell'impugnare la spada fu qualcosa di completamente diverso, mai provato in precedenza. Era consapevolezza. La consapevolezza che in ciò che mi circondava esistesse un flusso o una qualche forma di energia che era in qualche modo esplicativa dell'armonia e dell'equilibrio, come se esistessero delle vie tracciate che erano quelle più adatte da percorrere.

    Il nemico non aveva equilibrio: la sua energia apriva a innumerevoli traiettorie e fili che, se seguiti, avrebbero causato la sua disfatta, mentre Hikito appariva in pieno controllo del suo flusso, con l'energia che era placida e quasi contagiosa nella sua ordinata disposizione...che fosse quella la "vera spada" cui aveva accennato? Ma se l'azzurro placido era Hikito, come mai la donna e il pazzo degli insetti avevano un colore rosso e irritato? Esprimeva forse la loro disposizione agitata per lo scontro? E come mai il nero mi avvolgeva, cupo e funesto? Un presagio di sventura o una semplice differenza tra le varie persone? O forse l'Odio che stavo lentamente cercando di impugnare come il Maestro si esprimeva attraverso quella colorazione sotto l'influsso della spada. In quella dilatata frazione di secondo non avevo comprensione delle risposte, ma solo la consapevolezza di qualcosa che prima non vedevo. Ed ero consapevole del fatto che quei colori e quelle aure cui potevo collegarmi erano qualcosa che mi faceva stare bene, che mi dava pace e in qualche modo sollievo. Qualcosa che mi supportava e rendeva forte. Come una droga.

    Guidato da quella consapevolezza arrivai a fendere le carni avversarie per l'ennesima volta, cavando una fontana di sangue dal suo corpo mentre, disperato, provava ancora una volta a colpire dopo aver inarcato la schiena e tirato fuori platealmente una cartabomba dalle tasche. Con Mugen in mano e la chiara consapevolezza di quali traiettorie dovessi seguire, impastando uno sproposito di chakra sollevai la mia lama in un colpo ascendente per parare, anche se leggermente più lento vista la mia guardia più che solida. La lama infusa di chakra affine al legno finì per tagliare e Mortificare tanto l'enorme coda di scorpione quanto la cartabomba che, in quanto oggetto imbevuto di chakra, non aveva altra scelta che essere tagliata e disattivata dalla miracolosa lama che impugnavo [Tecnica 1, 2 e Difesa 1]! Non ha funzionato la prima volta... Dissi, trattenendo a stento le grida mentre un rivolo di sangue usciva dalle mie labbra e dal naso deforme della mia identità di Fauno, segno dell'eccessivo impasto di chakra così come i crampi alle braccia ...come speravi che funzionasse ora?

    In tutta risposta quello, forse istupidito dalla perdita di sangue, mosse il volto come aveva fatto in precedenza per usare lo sputo acido del suo clan...avrei potuto annullarlo facilmente o avrebbe potuto farlo anche il mio clone che era accanto a lui, ma ero letteralmente a pezzi, senza le risorse necessarie a continuare uno scontro o un possibile inseguimento se quello si fosse dato alla fuga quindi non mi restava una sola possibilità. Per fortuna c'era un medico presente, oltre a me. Emisi un sospiro, mentre l'aura nera ribolliva, lasciando che l'odio mi desse la determinazione per qualcosa che andava contro ogni istinto di sopravvivenza. Memorizzai attentamente la posizione nemica mentre da distanza oltremodo ravvicinata sputava. Chiusi gli occhi, rafforzando i pochi muscoli del viso col chakra ma di fatto prendendo in pieno il getto urticante...e caricando in controtempo per un colpo obliquo che dalla clavicola voleva dividere in due il suo torso scendendo fino all'inguine [S&M - Azione 1]. Un colpo dato alla cieca, ma in controtempo e in una direzione che conoscevo, un colpo determinato dalla necessità di finire lo scontro, e dall'odio verso quell'avversario. Un colpo in cui misi tutto ciò che restava, a costo della vita. Non potevamo combattere ancora e non potevo permettere che fuggisse, specie se era al soldo dei potenti di Ame.

    Il bruciore fu quasi fresco, rispetto al terribile dolore che mi stritolava gli arti superiori, ma pur consapevole di questo impastai ancora del chakra per accelerare la mia velocità e calare, letale, mentre il clone si portava dietro il nemico per distrarlo, dato che un movimento scorto con la coda dell'occhio era pur una distrazione, oltre che per creare un ostacolo netto alla sua possibilità di arretrare o evocare una nuova coda [Azione Gratuita 1], sebbene la Mortificazione avrebbe fatto briciole di qualunque sua difesa. Comunque andasse sarei inevitabilmente crollato in ginocchio a quel punto, incapace di sostenermi, se non fossi stato soccorso rapidamente dal medico, mentre il mio clone per ben tre volte avrebbe cercato di bloccare il nemico con un pericoloso abbraccio da dietro, ripetendo o sostenendo la presa se necessario [Azione 2, 3 e 4]. Durante i tentativi del clone, a metà del secondo, la tizia del Paese dei Demoni avrebbe pensato a concludere l'offensiva avventandosi sul nemico e cercando di piantare la sua lama nella faccia del Soshi, approfittando di tutte le distrazioni possibili mentre il dolore quasi la accecava [Azione Tizia 1], immediatamente seguita da un duplice rapido calcio con il quale sarebbe stata pronta a colpire il nemico al mento durante il terzo tentativo di presa o di mantenimento del clone, sperando di coglierlo troppo stanco per reagire alla sequenza di assalti [Tecnica Tizia 1]. Sarebbe stato sufficiente?

    Se fossimo riusciti a sconfiggerlo, pur stanchi e doloranti, avremmo intimato al medico di guarire le nostre ferite il più in fretta possibile, ma senza mai abbassare la guardia dato che non eravamo certo alleati. Al primo movimento sospetto sarei stato pronto a trafiggere il medico con il legno in più punti...ma fino ad allora avrei cercato di concentrarmi sul dolore che andava attenuandosi grazie alle cure. Dobbiamo...far sparire il corpo. Se è stato pagato dai Semi possiamo anche far credere loro che se la sia svignata. Non sarà complesso. Se non è un problema...vorrei...tenere il il cadavere. E i farmaci, visto che voi avete una soluzione alternativa e più efficiente. Dopotutto non dovevo scordare il mio obiettivo, mentre gli occhi guariti dall'acido tornavano a potersi aprire senza troppe difficoltà, anche se con un pò di fastidio alla luce.

    Quanto al nostro istigatore, che tuttavia con la spada era stato in qualche modo il mio benefattore, gli avrei prestato un cenno di ringraziamento. Questa spada è...speciale. Come posso farvela riavere non appena avrò guarito il mio paziente? Avrei chiesto, rinfoderando Mugen. Quello che trasmette...ha forse un nome? E poi, dopo qualche secondo di esitazione. Esiste un modo per avere quella stessa consapevolezza senza impugnarla? Non chiesi per quale motivo avesse organizzato quell'assurda pantomima, mi bastava avere ciò per cui ero venuto.

    Una volta rimessomi, anche se debole per i notevoli consumi di chakra, avrei frugato il corpo del Soshi in cerca di risorse, possibilmente tonici da assumere subito, per poi avvolgerlo in dei teli per nasconderlo poco lontano, così da poterlo recuperare in un secondo momento e studiarlo. Tornato da Shinken e dalla squinternata che lo accompagnava, ovviamente senza le merci che avevo messo da parte poco distante, un pò più in forze, mi sarei fermato davanti alla porta senza entrare, in attesa di essere interpellato.

    Yato Senju

    Statistiche Primarie
    • Forza: 500
    • Velocità: 525
    • Resistenza: 425
    • Riflessi: 525
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 500
    • Concentrazione: 525
    • Intuito: 500
    • Precisione: 500
    Chakra
    41/75
    Vitalità
    10.5/14.5
    Slot Azione

    1. ///

    2. ///

    3. ///

    4. ///

    Slot Difesa

    1. ///

    2. ///

    3. ///

    4. ///

    Slot Tecnica

    1. ///

    2. ///

    3. ///

    Note

    Ferita Medioleggera al fianco
    Dolore (DnT Grave)
     
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    Storie di Ame

    IX





    Yuri, K e il Coraggio di Hayate



    Come avevo previsto l'arciere, per quanto borioso nelle sue affermazioni, cadde ai miei piedi dopo la mia controffensiva. Certo, subii un colpo non indifferente ma allo stesso tempo riuscii a ferire quasi a morte quel subalterno di K.

    Il passaggio successivo fu quello di aiutare il Coraggio di Hayate. Potevo pensare a tutto, tranne che quell'uomo che avevo appena atterrato sarebbe stato in grado di sacrificarsi per controbattere alla mia Nota del Dolore. In realtà il risultato non cambiò, ero più che consapevole che il mio attacco non sarebbe riuscito a ferire K e la distrazione ebbe comunque efficacia. Poi quando riuscii a trasmettere il Jigoku no Hebi sul suo corpo per un fugace attimo giunsi alla conclusione che K poteva godersi ancora i pochi attimi della sua vita.

    Quello che però avvenne subito dopo fu qualcosa che non avrei mai e poi mai immaginato. Il Coraggio inferendo un pesante colpo con la mazza riuscì a colpire K e lanciarlo via, e riuscimmo pure a scorgere il suo sguardo. Occhi rossi accesi e uno sguardo pallido, vitreo. Chi era veramente?

    Una mezza risposta avvenne negli istanti successivi. Le sue parole però andarono in secondo piano quando vidi il Jigoku non fare effetto, anzi cadere dalle braccia di quell'uomo. Il mio sguardo si bloccò. Così come il mio cuore. Come diavolo era possibile che il Serpente dell'Inferno non fosse riuscito ad attecchire? Consapevole che non avrei avuto alcun modo di supportare direttamente il Coraggio nella sua azione offensiva dovevo, in maniera imperativa, capire CHI davvero fosse K. Il Jigoku no Hebi non faceva distinzioni, mordeva chiunque e dunque la persona che avevo davanti in qualche modo doveva essere legata all'immortalità. O ad uno stato di vita completamente al di fuori delle regole di questo mondo. Non era accettabile.

    Ecco perché cercai di sfruttare ogni mia singola energia residua e ogni singolo, prezioso, secondo per avvicinarmi o meglio ancora scattare verso K, nel mentre il Coraggio stava per eseguire un Taijustu dalle proporzioni cosmiche, e provare così a cogliere quale fosse il segreto di K! Tramite la mia Conoscenza Immortale! [Nota per Febh]

    In ogni caso, comunque fosse andata, per la seconda volta nel giro di pochi secondi rimasi senza parole nell'osservare come K fu in grado di creare una spada di sangue e disarmare il Coraggio! Come diavolo era stato possibile? Quale assurda conoscenza o tecnica aveva sfruttato per togliere la spada alla Virtù? Fu in quel preciso momento che mi resi conto quanto l'Asso di Fiori ci aveva spedito in una missione suicida. Non poteva essere altrimenti.

    Il resto poi fu storia, K sacrificò parte dei suoi seguaci per crearsi una via di fuga e scappare da sotto il nostro naso. Un velo di nebbia si diffuse in tutto l'ambiente e solo dopo qualche istante il Coraggio riuscì a dipanarlo ma dietro di esso erano presenti solo il resto dei cultisti, che vennero massacrati dalla violenza della Virtù.

    Quando poi il Coraggio si avvicinò verso di me... pensai che fosse giunta la mia ora da quanto la sua Ira e Rancore riempivano la stanza. Invece mi diede un compito, ben preciso, al quale pure io avrei tutto l'interesse di rispondere. Inchinandomi di fronte a lui, con lo sguardo rivolto verso il basso, mi limitai a pronunciare poche ma decise parole Sarà fatto, la prossima volta K non avrà possibilità. Conclusi prima di ricevere un colpo, terribile e micidiale, sul mio sterno. Per un attimo non compresi il gesto del Coraggio.

    Mi alzai, in piedi, e appoggiandomi la mano sul petto cercai di capire cosa diavolo era successo. Solo le parole seguenti del Coraggio mi fecero intendere il senso di tutto quello. In qualche modo aveva sbloccato una porta del Chakra, esattamente come quando Shin attivava il proprio Loto. Energia allo stato puro... peccato che nel mio corpo stava iniziando a circolare in maniera totalmente incontrollata. La mia esperienza, i miei addestramenti e il mio controllo del corpo stavano dicendo tutti la stessa cosa: MORIRAI SE NON FAI QUALCOSA.

    Iniziai a boccheggiare, non riuscivo correttamente a inspirare. Anzi non riuscivo nemmeno a muovermi, sopraffatta dal dolore e del vortice di chakra che si stava distribuendo caoticamente nel mio corpo! Che fare? Come agire? Avevo ancora pochi istanti prima che il mio cuore, seppur meccanico, scoppiasse!

    E fu in quel momento che la mia mente divagò... tornando a dei ricordi molto antichi. Ancora quando ero Kato ed ero appena diventato Genin ad Oto. Stavo imparando, dal mio Sensei, le arti Yotsuki. La prima regola era visualizzare, vedere con la mente, il proprio flusso di chakra. Spostarlo sulla mano e da lì lasciarlo sprigionare... e creare una corrente elettrica. Prima però dovevo costruire l'immagine ordinata e precisa nella mia testa, e solo allora potevo veramente sperare di genere un effetto fisico, reale, concreto. In pratica stavamo parlando di un atto di fede.

    Dovevo seguire la corrente del fiume. E come l'acqua procedeva inesorabile in una direzione dovevo fare lo stesso con il mio chakra. Chiusi gli occhi, e facendo un profondo respiro visualizzai tutto quel chakra in abbondanza confluire dalla Porta dell'Apertura, in quel punto che mi faceva così male, che premeva così tanto. E da lì visualizzai il mio chakra che si sarebbe mosso lontano, come la corrente del fiume. Si sarebbe mosso in maniera ordinata in tutto il corpo. Fino alla punta delle dita. Dovevo visualizzare l'ordine. Dovevo immaginarmi di avere il controllo. Ma sentivo allo stesso tempo la necessità di scaricare tutto il chakra che era già stato versato, che era pronto ad esplodere e così con un profondo respiro, concentrandomi, spinsi mentalmente tutta quella energia verso le gambe. Sì, sulle gambe! Aprii gli occhi e piegandomi sarei scattata, come un fulmine... anzi più veloce! Sentii il mio chakra fluire in una quantità che mai prima di allora avevo sperimentato... percepii la sensazione che potevo andare oltre e quello dovevo fare! Dovevo in qualche modo scaricare tutto quel chakra affinché il fiume o meglio la sua corrente non sarebbe stata talmente potente da travolgermi. [Nota Loto]

    Individuai un obiettivo e piegandomi scattai comparendo direttamente davanti a quello che poteva essere l'ultimo dei luogotenenti ancora vivi, seppur moribondi e malmenati dal Coraggio. Percepii chiaramente la sensazione che il mio Chakra doveva ancora essere gestito, quel flusso era acerbo. Non potevo restare fermo troppo o perdere la concentrazione, o di nuovo la Porta dell'Apertura avrebbe iniziato a sgorgare chakra senza fine uccidendomi. Così agguantandolo sul bavero del collo il luogotenente con un altro scatto, in grado di consumare quel fiume di chakra che stava uscendo dalla Porta dell'Apertura mi mossi verso il Maestro lasciando ai suoi piedi l'uomo.

    Dando a quell'uomo i miei tonici utili per richiudere le ferite [Tonici], e così salvandogli la vita, mi premurai subito dopo, esercitando un pressione e una forza che oltrepassava i miei limiti conosciuti [Nota Loto], di spezzare i suoi polsi e le sue caviglie in maniera tale da renderlo innocuo (bendandolo sugli occhi inoltre con una striscia bella spessa di vestito)Questo tizio lo porto con me. Sarà la prova per l'Asso. Recupera tutto quello che puoi da questa zona e poi ritorna al Locale, lì tramite le mie Geishe organizza un incontro con il Principe e limitati a dire che la minaccia è sventata. Il luogo dell'incontro potrebbe essere la Lacrima d'Argento, se può andare bene, oppure un altro di suo gradimento Difficilmente l'Asso ci avrebbe accolti sporchi e insanguinati, e soprattutto avrebbe accolto un estraneo come il Coraggio a casa sua. Conoscendo i suoi gusti avrebbe sicuramente preferito un luogo neutrale Cerca di guadagnare tempo. Poi ritorna alla base per riferire una volta organizzato tutto. Ortensia saprà dirti la strada. Del resto il Coraggio era in uno stato di totale ira, non era nelle condizioni di incontrare l'Asso. Prima per forza di cose doveva essere in qualche modo riappacificato e equilibrato dalla Mansuetudine.

    E così, con un ulteriore scatto, dettato da quella tremenda e nuova sensazione che proveniva dalla Porta dell'Apertura mi palesai affianco della Virtù limitandomi a dire alcune parole Questo è il Loto della Foglia? Coraggio di Hayate ha la mia più grande riconoscenza nel avermi concesso tale potere. Non ci sono parole da aggiungere, se non profonda gratitudine. Posso chiederle a suo volta chi è stato il Sensei che le ha trasmesso tale Kinjustu? E in mezzo al sudore, sangue e alla fatica di quello scontro e nel mentre con tutto il mio corpo cercavo di modulare l'impatto che la Porta dell'Apertura aveva sul mio fisico, fino alla naturale disattivazione del Loto, suggerii alla Virtù il da farsi Ritorniamo alla base. Dobbiamo riprenderci prima di tutto. Nel frattempo sto organizzando un incontro finale con l'Asso.

    In tutto ciò il Maestro, sfruttando le sue doti investigative, avrebbe controllato tutta l'area, raccogliendo pure il sangue e i pezzi della maschera di K, come prove. Avrebbe cercato indizi, elementi utili alla ricerca dell'identità di quel potente spadaccino. Avrebbe frugato pure tra i cadaveri dei Luogotenenti, tra gli oggetti o comunque in tutto ciò che avrebbe richiamato la sua attenzione prima di lasciare definitivamente la zona e procedere come pianificato. Chiaramente se ci fosse stato segno di pericolo si sarebbe defilato, sfruttando le sue doti furtive. [Abilità Maestro]

    Da parte nostra invece ritornati, cercando di non dare nell'occhio, alla base di Hayate mi assicurai prima che il luogotenente di K fosse sempre KO e rimediando nel caso con un sonoro pugno stordente sulla sua tempia e comunque sistemandolo a scanso di equivoci in posto dove non potesse ascoltare o recepire informazioni dalle nostre discussioni, sorvegliandolo costantemente con una mia copia fisica. Poi subito dopo riportai per filo e per segno tutto quello che era successo alla Mansuetudine, senza mancare di particolari. Mentre in tutto ciò cercavo di ricompormi; pulendomi, cambiandomi vestiti e recuperando le energie. Poi concluso il racconto avrei aggiunto le mie impressioni K si è rivelato un avversario senza precedenti. E dalla natura ignota. Non ho mai sentito parlare di Mezze-Persone. Chi sono? Poi è stata molto inquietante una sua affermazione... cosa voleva dire che ci avrebbe aspettati da morti nella città del Tiranno? Domandai alla Mansuetudine Sarà pure scappato, ma non tutto il male viene per nuocere. L'esistenza stessa di questo K mi spinge a pensare che è collegato in qualche modo alla Ricerca dell'Immortalità. Seguendo le sue tracce potremmo giungere a qualche risorsa, o conoscenza. Poi rivolsi lo sguardo verso il Coraggio Virtù, se vogliamo combattere K dobbiamo unire le forze. Coraggio, da parte sua io sono certa che ha usato qualche abilità, o conoscenza particolare, per colpire e ferire K. La prova era che il Jigoku stesso non si era trasmesso, eppure il Jigoku non mancava MAI il bersaglio QUINDI il Coraggio aveva usato qualche tecnica o abilità per farlo La prego di condividerla con me, se K ha alleati con capacità simili non possiamo trovarci impreparati. E nelle sua ricerca io verrei schiacciata, a prescindere dalla mia forza. Poi si è fatto un'idea di cosa possa essere stata quella spada di sangue? Oppure come è riuscito a disarmarla? L'informazione è potere. Conclusi con domande che meritavano assolutamente una risposta.

    Poi avrei aggiunto L'uomo che ho portato con me è uno dei luogotenenti di K. E' una prova vivente da fornire all'Asso, come da accordi. Inoltre resta la questione di Umezawa-sama. Secondo me non ha senso mentire su K dato che stiamo già mentendo su Hayate. Diremo la verità, omettendo le parti relative alla capacità combattive del Coraggio. Visto che pure il Joker non era riuscito nell'impresa ora capisco una cosa: credo che l'Asso sapesse fin dall'inizio quanto questo compito fosse impossibile, o suicida, vista la natura ignota e pericolosissima di K. Quindi il fatto stesso di aver distrutto il Culto e scacciato K da Ame secondo me potrebbe essere sufficiente. Non ci resta che incontrarlo. Terminai rivolgendomi di fatto ad entrambi A seconda di come andrà potremmo pure ristabilire un contatto proficuo tra Ame, i Fiori in particolare, e Hayate sotto mentite spoglie di un'organizzazione di facciata. Insomma la possibilità di guadagno è ancora concreta, da entrambe le parti. Non dimentichiamoci che al momento attuale solo noi siamo stati in grado di fermare K. E' decisamente un punto a favore della trattativa, soprattutto se nel malaugurato caso dovesse ritornare ad Ame. Molto sarebbe dipeso anche dalla reazione del Coraggio e dal modo in cui si sarebbe interfacciato con l'Asso. In cuor mio sperai che la Mansuetudine avrebbe convito e istruito a sufficienza il Coraggio.

    In ogni caso prima di incontrarsi con l'Asso il Maestro una volta ritornato alla base di Hayate, per confermare eventualmente l'incontro, avrebbe comunque utilizzato le sue arti per strappare ulteriori informazioni dalla mente del luogotenente. Avrebbe provato a capire chi era davvero K, di visualizzare il suo volto, di scoprire eventuali connessioni che aveva ad Ame o in giro per il continente o che comunque il luogotenente di K era a conoscenza. [Nota per Febh]



    -------- Bokushin e il suo Futuro ‐--------




    Yato, o meglio Bokushin, sfruttando l'abilità innata di Mugen riuscì appieno a costruire una difesa efficace ad un attacco che per quanto lineare poteva risultare mortale. Usando la spada, e le sue arti, eliminò la minaccia che derivava dalla chela e allo stesso anche dalla cartabomba attivata. Mugen infatti tagliava OGNI cosa, e in particolare ciò che era circondato da chakra o esseri viventi. Perciò quella cartabomba non scoppiò mai, lasciando ancora più interdetto il Soshi ormai giunto allo stremo delle forze.

    Quello che invece avvenne subito dopo fu un gesto estremo, portato da Bokushin. Decise di reagire allo sputo, sorbendosi l'attacco ma anche contrattacando allo stesso tempo sfruttando il potere momentaneo che Mugen gli stava offrendo! Chiaramente il risultato fu scontato. Mugen generò nuovamente una ferita sul corpo martoriato del Nunkenin, e pure Bokushin dovette gestire un danno che raramente subiva!

    Il resto poi fu conseguenziale. Il Soshi sopraffatto dal dolore venne facilmente preso alla sprovvista dalla presa del Clone e bloccato in quella posizione. Fece giusto in tempo a concentrare abbastanza chakra per liberarsi da quella presa che non vide l'assalto della donna. La Katana giunse inesorabile sul collo dell'uomo che tentò fino all'ultimo istante di schivare quel fendente mortale. Ma non fu sufficiente e il freddo metallo trapassò la sua gola riempendo di sangue i suoi polmoni e lasciandolo a cadere a terra agonizzante Crepa Bastardo! Gridò la donna che a seguirò sputò in faccia al Soshi, prima che la vita di quel Nunkenin si spegnesse in una fine miserabile.

    Tanaka giunse subito in soccorso, e senza sotterfugi, si prodigò a curare entrambi. Infondo doveva la vita ad entrambi Mi dispiace di non essere stato più utile, ma non sono un Ninja in grado di combattere... commentò sinceramente affranto.

    In ogni caso una volta recuperate le forze Bokushin notò che erano rimasti solo tre, e il cadavere. Hikito era scomparso, ma non le casse. Tutte lì presenti e a disposizione dei sopravvissuti. Subito Tanaka commentò A scanso di equivoci, esimio collega non ti facevo così esperto... ecco nelle arti omicide. E non volendo fare la stessa fine di... quello, beh diciamo che le casse sono tutte tue. Magari, se ti va... potrei prendere un po' di tutto, in piccola quantità. Per testarlo con i miei insetti, nel Paese dei Demoni Quindi? Aggiunse la donna Sì, direi che è meglio se levo le tende da Ame... dopo tutto questo. Una considerazione decisamente logica E ho appena trovato un ottimo committente. Posso garantire tutto ciò che ci siamo già detti in precedenza. Sei assunto! Esultò la donna finalmente contenta di aver forse ritrovato la speranza per la sua gente Io mi chiamo Akuki Mitsude del Clan Goro del Paese dei Demoni. Se mai verrai da noi sarei il benvenuto! Dichiarò a Bokushin la donna.

    Per il Fauno di Ame dunque non restava che gestire il cadavere e poi recuperare la merce, utilizzando la pergamena di richiamo che gli era stata fornita da Shinken. Scegliendo poi di lasciarla in luogo sicuro prima di presentarsi dalla coppia.

    Giunto alla Locanda e salendo un piano venne fermato subito dall'oste, che si limitò a dire che una terza persona si era aggiunta alla coppia di sopra. Salendo le scale comunque avrebbe trovato una situazione alquanto diversa, sicuramente da come era giunto prima. Seduto sulla pila di casse non c'era più un alquanto tediato Shinken bensì Hikito. E sul pavimento erano genuflessi sia Shinken che la ragazza.

    Prego, vieni pure. Fauno di Ame. Un sincero invito, che non sembrava assolutamente lasciare intendere alcuna genere di minaccia. Almeno in teoria, la fuga comunque non sarebbe stata particolarmente indicata, almeno così il suo istinto gli avrebbe suggerito a Yato.

    Presentatevi, è un nostro ospite. Aggiunse Hikito. Notando un certo grado di sofferenza nello sguardo la prima a parlare fu la ragazza Io sono Gekido, il Peccato dell'Ira. Serva della Bilancia Nera e dei tre Padri. Seguì poi l'uomo Io sono Shinken, Fratello di Sangue di Gekido. Servo della Bilancia e dei tre Padri. Poi venne il momento di Hikito Io sono Hikito ma anche chiamato San-banme, il Terzo Padre. Fondatore della Bilancia Nera e Leader del nostro movimento. Lasciò passare qualche secondo Immagino che non conosci la Bilancia Nera, questo perché abbiamo agito sempre all'ombra ma ti basti sapere che siamo un gruppo attivo nel Mondo Ninja e il nostro scopo è distruggere il Chakra. Ogni fonte di chakra, letteralmente. E' evidente che questo implicherebbe la morte delle persone... tuttavia esiste un metodo che potrebbe preservare l'esistenza di ogni utilizzatore di Chakra. Il nostro mondo è flagellato da chiunque di prepotente utilizzi il Chakra. Bene o male. Giusto o sbagliato si confondono. E siamo stufi, stanchi, sfiniti da un mondo di sola violenza. Vogliamo chiudere questa storia. E ci serve ogni Ninja valido. Dunque ti propongo un offerta. Cosa stava per succedere?

    Entra nella Bilancia Nera. Devi sapere che siamo in una fase di assunzione di personale, di espansione e questa missione che hai appena positivamente concluso era una sorta di test per eventuali nuovi membri validi... e una punizione per loro due. Gekido strinse i pugni, vistosamente, come se provasse sincera vergogna a differenza invece di Shinken, impassibile Immagino che tu hai i tuoi obiettivi. Quello che ti possiamo offrire è Potere, sotto forma di soldi o esperienza. O qualunque cosa tu chieda. Mugen è un esempio. Quello che invece è che ti chiedo io, nel tuo specifico caso, è una semplice decisione. Arriverà il momento in cui dovrai scegliere se patteggiare per Ame, o per qualunque associazione tu appartenga, oppure per noi. Ecco, quel giorno dovrai scegliere la Bilancia Nera. Scegli liberamente, senza paura di avere conseguenze o della tua vita. Hai la mia parola. Poi aggiunse a conferma Come immagino hai intravisto da Mugen, e dal suo potere, io non posso mentirti. Se lo facessi il mio Equilibrio verrebbe interrotto, con devastanti effetti. Chiaramente se tu accetterai non potrai tirarti indietro in quella scelta, qualunque essa sarà... a costo del tuo Equilibrio. E molto spesso questo significa conseguenze terribili. E' giusto che tu lo sappia. Non posso dirti altro, finché non accetterai.

    Lasciò passare di nuovo qualche secondo Hai parecchio tempo a disposizione. Per quanto mi riguarda puoi pensarci, prenderti del tempo. Però ti prego di consegnarmi le sostanze che ti ho lasciato al Magazzino e come d'accordi potrai andartene con una piccola quantità di queste sostanze. Il resto ci serve. Se poi deciderai di dire di sì alla Bilancia Nera, allora sarà sufficiente che tu sparga di sangue Mugen, del tuo sangue. Ti contatteremo. In caso contrario tieniti Mugen. Forse capirai da solo quanto l'Equilibrio sia fondamentale. E chissà ci cercherai di nuovo, spinto dal desiderio di scoprire di più sulla Vera Spada e sui Fili del Destino... oppure del perché tu non disponi di un aura. Cosa voleva intendere? In ogni caso la serenità che proveniva dalla parole del Terzo Padre era disarmante. Lo si poteva percepire a pelle. Non stava mentendo. Gekido e Shinken invece sarebbero rimasti sempre in silenzio, senza degnare di uno sguardo Yato.

    Comunque San-banme sarebbe rimasto lì a disposizione, per eventuali domande se Bokushin l'avesse voluto. Bokushin era libero di andare, ammesso che consegnasse la merce, finalmente con la sua parte di sostanze. Forse con più dubbi che risposte ma il compito che era stato dalla Magnaminità era stato completato. Non restava che unirsi alla Virtù e concludere l'operazione medica.

    E se avesse deciso di presentarsi dalla Magnaminità e per caso si fosse incrociato con Yuri o il Coraggio... beh il Coraggio sarebbe stato in grado di cogliere anzi quasi annusare a distanza, anche se l'avesse nascosta, la presenza di Mugen. E probabilmente conoscendo il genio che si nascondeva dietro al Coraggio se Yato l'avesse fatta analizzare la Virtù sarebbe riuscita a cogliere dettagli o segreti che al Fauno erano di certo ignoti. [Nota per Febh]




     
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    È colpa tua. Ratty

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    Storia 11

    Yuri e il Coraggio

    Anche usando tutte le sue facoltà mentali per osservare la scena e studiare quanto accadeva, Yuri non riuscì a cogliere alcun elemento che facesse supporre una qualche forma di immortalità, perlomeno non nell'accezione comune. Non notò simboli, rituali, odori né alterazioni tangibili che potessero spiegare cosa stava accadendo, salvo forse la certezza che energie fuori dall'equilibrio del mondo dei viventi fossero in gioco, come quando aveva studiato elementi di necromanzia dagli scritti giunti attraverso la setta, per quanto vaghi e generalmente poco apprezzati dato che lo scopo era avere una vita eterna, non una vita dopo la morte. Con queste informazioni parcellari era inutile anche solo formulare ipotesi, inoltre il suo corpo era talmente malmesso che difficilmente avrebbe avuto il tempo di una qualunque dissertazione accademica...e doveva affrontare la frustrazione del Coraggio!

    Solo lo sguardo furioso di quell'uomo dal corpo simile a un ragazzo sarebbe stato sufficiente a far fermare un cuore, ma Yuri riuscì a trovare la giusta determinazione e umiltà di accettare l'incarico e non provocare il suo interlocutore, finendo per trovarsi con un danno notevole al torace mentre il suo chakra iniziava a fluire senza controllo alcuno! Sapeva di stare per morire. Ricorrendo alla sua esperienza come chunin di lungo corso e come utilizzatore di flussi improvvisi di chakra grazie alla Veste Elettrica, cercò di guidare il flusso dirompente, riuscendo anche a controllarlo quel che bastava per reggersi in piedi e scattare, sovraumano, verso uno dei pochi che ancora respiravano, spezzandogli i polsi con una stretta apparentemente banale, segno che i suoi muscoli riuscivano a esercitare una forza che non sarebbe stata normalmente raggiungibile.

    Ebbe la prontezza di spirito di far ingoiare a forza dei tonici al suo prigioniero, così da impedirne il trapasso, ma carica come era di energie, nella foga di canalizzarle come fossero la Veste Elettrica per non rischiare di far esplodere il suo sistema circolatorio del chakra, iniziò a spostarsi qua e là avvertendo il Maestro di proseguire con le indagini e fissare un punto d'incontro. Quasi baldanzosa, ignara di quale fosse il reale contraccolpo dell'apertura forzata di una porta del chakra, si sarebbe avvicinata al Coraggio grondante di sangue e sudore, sia proprio che altrui, proprio mentre questi recuperava la sua mazza da baseball piegata, più affilata tra le sue mani di qualunque spada. Non è il Loto, cretina! Le replicò quasi rimbrottante. E' una sua tecnica derivata, si chiama Sublime Meditazione Avversa. Apre a forza le porte del nemico per fargli espellere il chakra e indebolirlo, ma ho usato contemporaneamente la Sublime Meditazione di Pace che concede il Loto a un alleato. Non ti ho concesso alcun cazzo di potere, io volevo vederti soffrire come una patetica stronza, non farti regali. Spiegò, evidentemente interessato a ventilare le sue frustrazioni. Normalmente questa cosa sarebbe impossibile, perché i danni sarebbero eccessivi e poi io non sono bravo coi ninjutsu, non le so usare bene in realtà. Si mise a simulare delle battute di baseball con la sua arma, a vuoto, testandone il suono. Fra pochi secondi il tuo corpo andrà letteralmente in pezzi, ti conviene prendere qualche tonico o non soffrirai abbastanza. HiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiA!!!!! [Nota]

    E infatti Yuri avrebbe avuto pochi istanti prima che le sue carni cominciassero a contorcersi e diventare calde e infiammate, cariche di dolore, con le ossa che venivano quasi sbriciolare dalla contrattura...a meno di resistere in qualche modo o correre ai ripari con delle medicine! Questa è una scena che mi interessa. Inoltre, se non riapri la Porta con le tue sole forze, casomai sopravvivessi, tutto il tuo sistema circolatorio del chakra andrà a farsi fottere e non potrai più nemmeno potenziarti le scorregge HiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiA!!!! Rinfrancato, si sarebbe quindi allontanato. Mi sembra che tu sappia far fluire il chakra, ma le Otto Porte sono qualcosa che normalmente limita il flusso per salvarti, devi voler morire per imparare ad aprirle, abbandonare ogni speranza di sopravvivenza! E tu sei una stronza che vuole sopravvivere, quindi non ci riuscirai mai e striscerai ai miei piedi per sempre, HiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiA!!! [Testo Visibile] Io ho imparato da un pazzo suicida che ha provato a distruggermi proprio come ho fatto io con te! HiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiA!!!! MA POI LO HO UCCISO! HiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiA!!!!!! E con quella risata così sguaiata e malevola, simile a un ragliare, si allontanò lasciando sola Yuri nella sua ordalia.

    Il Maestro avrebbe seguito gli ordini senza curarsi troppo della sua evocatrice, almeno nell'immediato, freddo nello sguardo come se ritenesse che la sua dipartita fosse un qualcosa di plausibile, ma sulla quale non sarebbe intervenuto. Molte cose sono successe. Avrebbe detto se interpellato al riguardo, o se gli avesse chiesto aiuto. Io seguirò gli ordini che mi hai dato e nulla di più. Il tono era gelido. Abbiamo un accordo noi due, e molte volte ho superato i limiti, mostrando elasticità. Questa volta non è tra quelle. Dimostrami che porterai qualcosa alla mia causa, ché da troppi anni non vedo alcun movimento in quella direzione. La sua ricerca tra i feriti avrebbe portato a pochi spiccioli irrilevanti, alcune armi di bassa qualità e diversi elementi da usare come prova, oltre al prigioniero, naturalmente, che sebbene non fosse uno dei luogotenenti doveva pur avere qualche informazione utile.

    [...]

    Se fosse sopravvissuta, all'arrivo alla base di Hayate avrebbe trovato il Coraggio in una delle stanze che percuoteva con forza la donna mutilata dei Kurogane, appesa al soffitto con una catena, colpendola a più riprese per stancarsi e sfogare un pò di frustrazione. Avrebbe dedicato a Yuri solo uno sguardo alienato, seguito da uno sputo di sangue a terra. Sangue non suo. La Mansuetudine avrebbe fatto cenno al Fiore Lupo di ignorarlo, conducendola in una stanza vicina dove già una volta avevano parlato, su poltrone comode anche se un pò trasandate. Il tuo rapporto? Non chiedo nemmeno a Maito, non ho voglia di un mal di testa, ma quando fa così è perché incontra qualcuno che lo mette in difficoltà. Avrebbe detto con aria stanca, massaggiando la tempia con due dita. Ascoltò senza particolari inflessioni o sorprese il resoconto di Yuri, annuendo e chiedendo ogni tanto solo risibili puntualizzazioni come gli orari o le posizioni, ma senza mai interrompere, solo per avere un quadro generale più chiaro. Capisco. Avrebbe detto alla fine, torvo in volto mentre incrociava le braccia.

    Le Mezze Persone. La Carità mi ha parlato di loro...solo una problematica che viene gestita direttamente dalla Grazia e Giustizia di Hayate. Dal sommo leader. Avrebbe detto. Non sono immortali, sono l'esatto opposto. Non esseri perfetti e immortali, ma esseri incompleti, incapaci di essere catalogati tra i vivi o tra i morti. Qualcosa che va contro la nostra ricerca e costituisce un ostacolo. Non muoiono solo perché non sono esattamente vivi, quindi non hanno nulla a che vedere con l'obiettivo della vita eterna. Personalmente non ne ho mai incontrata una...mmmh...fatti rattoppare. Non posso dirti di più senza prima interrogare il leader. Yuri anche se sopravvissuta e sistemata con i tonici non era certo in forma, e sarebbe stata indirizzata nella sala dove un Hayate di basso rango la attendeva [Immagine]. Esperto in arti mediche, era stato portato per supportare la Virtù ora impegnata in sala operatoria, ma non aveva capacità sufficienti per fare la differenza e si limitava a sostituire il materiale di sala quando si esauriva, o sarebbe stato un ostacolo più ce un aiuto, per questo motivo iniziò a medicare Yuri applicando anche tecniche mediche, sebbene con capacità appena superiori a un genin. Sono Huabu, originario delle terre di Iwa...ah, no, pardon. Io sono Hayate. Si sarebbe presentato mentre sistemava le ossa delle gambe ferite di Yuri. Non sono da molto nella setta...sono un discepolo della Magnanimità, mi ha reclutato durante una missione e...uhm...forse non dovremmo chiacchierare tanto. Tu chi sei?

    Dopo circa un'ora, interrotta solo mentre Huabu portava dei materiali alla Magnanimità, la Mansuetudine convocò nuovamente Yuri, accogliendola con sguardo austero. Ho avuto una comunicazione. Reggeva in mano un minuscolo foglio di carta. Il leader mi ha dato il permesso di parlarti, fino a un certo punto. Il Coraggio è ancora impegnato a leccarsi le ferite quindi è meglio lasciarlo da solo. Avrebbe teso il foglio a Yuri, che solo nel toccarlo avrebbe percepito un'immensa pressione, incommensurabile rispetto alla minaccia omicida del Coraggio, come se per un secondo si fosse trovata al cospetto di qualche divinità. A leggere quelle poche parole avrebbe sentito come se qualcosa le stesse bruciando il cervello, stilandole al suo interno: "E' concesso ad Hayate di sapere". Sarebbe stata tremante nel distogliere lo sguardo dalla carta che, a riguardarla, sarebbe stata completamente bianca. Ti è fatto divieto condividere con altri quanto apprenderai. Comunicare direttamente con il leader è qualcosa di molto impegnativo per la tua mente...ti sconsiglio di trasgredire, lui non è come gli altri. Avrebbe detto la Mansuetudine riprendendo il foglietto e distruggendolo con una piccola scarica elettrica tra le dita.

    Posso parlare di questo K con te. Cominciò. Devi sapere che il nostro leader ha più volte visitato l'aldilà, ancora vivente, con metodi diversi che non sono qui a condividere. Ha appreso della presenza di anomalie, creature viventi che tuttavia sono anche morte...anime incomplete. Le Mezze Persone. Alcune di esse sono state in grado di assorbire energia dalle anime dei defunti e mantenere potere e identità, prolungando la loro esistenza...e arrivando a creare dei veri e propri regni nel mondo dei morti, dove accumulare ancora più energia. La Città del Tiranno è uno di questi...fondata da una Mezza Persona che si fregia appunto del titolo di Tiranno e che raccoglie le anime dei guerrieri valorosi per addestrarli come un esercito in una fantomatica battaglia futura di cui ignoro l'esatta natura. La cosa importante è che secondo il Leader, alcune Mezze Persone sono riuscite a fuggire dall'inferno e ottenere dei nuovi corpi, parecchi mesi addietro...e ora si trovano nel mondo dei vivi. Il nostro sospetto, dopo il tuo rapporto, è che K sia una di esse. Non conosciamo i loro scopi, quindi fino a quando non li sapremo, dobbiamo considerarli ostili o comunque un ostacolo alla ricerca dell'immortalità. E qui te lo ribadisco: sono un ostacolo, non una risorsa o materiale di ricerca. La loro esistenza è opposta al nostro scopo. Disse con tono duro, quasi imbronciato.

    La spada di sangue non sappiamo cosa fosse, ma esistono numerosi chiiton o artefatti che sfruttano il sangue...o banalmente era un Mikawa. Difficile dirlo, ma secondo il Coraggio alcune delle tecniche usate da K e dai suoi sottoposti ricordavano la Lama Rossa dei Kenkichi, il clan Kiriano. Spiegò, come se fosse una faccenda secondaria. Ma certamente era uno spadaccino provetto, capace di mettere Maito in difficoltà...anche se per avere un'esatta stima delle sue abilità in quel campo sarebbe dovuto essere Waru a valutarlo, è lui lo spadaccino del gruppo. Sbuffò. Maito non ha "metodi", lui si limita a colpire forte e veloce, e se K ha evitato attacchi, è perchè era più veloce o più resistente, tutto qui. Venne poi il momento di portare il discorso sul cosa fare con le autorità della Pioggia. Verrò io al posto di Maito, ma con il suo aspetto, e starò zitto. Lui non è in condizione di essere presentato a chicchessia, né lo sarà nei prossimi giorni. Sentenziò, acconsentendo al piano di Yuri di usare l’aver scacciato K come un risultato sufficiente per avere un salvacondotto da parte dell’Asso e poter concludere i loro affari col membro dei Cuori rapito.

    Nel mentre il Maestro aveva ricavato ben poco dal prigioniero, dato che nessuno del culto aveva mai visto il volto di K, ma almeno aveva carpito alcune informazioni sullo stile di combattimento che insegnava (di cui l'uomo conosceva tuttavia solo la base) e sarebbe stato facile per un esperto ricollegarlo anche se alla lontana alle arti Kenkichi. Da quel poco che si poteva estrarre, scoprirono che K era arrivato a Kiri da solo, da nord, e aveva cercato i più miserevoli e derelitti cercando di donare loro un ideale e un rigore che andavano contro l'idea fondamentalmente plutocratica della città. Quali fossero però i suoi scopi a lungo termine o se avesse degli alleati locali o distanti, questo era ignoto.

    [...]

    L'Asso di Fiori sedeva al bancone della Lacrima sorbendo elegantemente un liquore costoso, circondato dalle fanciulle di Yuri che tuttavia venivano apostrofate con garbo ed eleganza, come se l'uomo apprezzasse la loro presenza e compagnia ma non avesse alcun interesse nel concupirle, forse perchè capace di dominare fermamente i suoi più bassi istinti, a differenza di Goemon. Comunque Yuri gli si fosse approciata, la avrebbe accolta con un cenno del capo e un sorriso.

    Sole cocente
    Sulla via del ritorno piovono foglie



    Declamò, esibendosi in un baciamano. Sei radiosa come il sole, Yuri, e tuttavia il tuo ritorno è come una foglia caduta, che per quanto suggestiva ha perso la sua vitalità. Si raddrizzò. Sei una donna intelligente, immagino tu abbia compreso il significato della mia recente richiesta, eppure sei qui a parlare. Sedette sull'alto sgabello del bancone, consapevole che nessuno avrebbe ascoltato, se ci teneva alla pelle. Quindi, quali notizie mi porti, e per quale motivo ciò che era stato richiesto non è avvenuto? Ossia la morte di chi aveva offeso i cuori per mano di K, dato che si trattava di una missione suicida. Stava alla donna misurare con cautela e tatto le sue parole...o forse avrebbe dovuto recriminare e prendere di petto il suo interlocutore? Con la Mansuetudine alle spalle, che aveva l'aspetto del Coraggio ma con una sorta di museruola, avrebbe dovuto essere molto convincente. Va detto che lo Hozuki era molto bravo a replicare lo sguardo da psicotico del massacratore.


    Intanto il Fauno
    Stavo lentamente riprendendo le forze mentre Tanaka mi guariva, e quando fu sufficiente continuai da solo, dato che mi restava comunque una discreta riserva di chakra, complice la naturale ricchezza del sistema circolatorio Senju. Non tutti sanno combattere...non a tutti i medici è richiesto di saperlo fare. Dissi, affannato, mentre in qualche modo lui dimostrava di temermi, o quantomeno di aver sviluppato un timoroso rispetto per la mia persona, e questo era bene. Acconsentii al suo prendere piccole quote di sostanze, mentre la donna, ripresasi a sua volta, finalmente si presentata. Akuki-san. Se la mia strada mi porterà dalle tue parti ti farò visita. Dissi, sintetico, rialzandomi in piedi e frugando il corpo in cerca di tonici per far fronte alla incommensurabile stanchezza accumulata. In ogni caso avrei poi sistemato quanto mi serviva, ripromettendomi di recuperare il cadavere per analizzarlo ed estrarne le capacità del clan Soshi. Avrei poi deciso se restituirle a Suna come Yato o rivenderle ad Ame come Shichifuko. Minarai non aveva di che guadagnarci e il Fauno non doveva immischiarsi nelle faccende che erano pertinenza dei Cuori.

    Se solo fossi stato un filo più silenzioso e veloce il nemico non ci avrebbe mai ridotto in quelle condizioni: dovevo imparare a coordinare meglio le mie azioni e accelerare le mie tempistiche così da combinare un maggior numero di tecniche, ma non era quello il momento. Sentivo la mia incapacità come un peso addosso assai più insostenibile della fatica e del dolore legato ai veleni ma ero stato addestrato ad accogliere quella sensazione e la frustrazione che mi provocava...dovevo farla divampare come fosse odio, odio per me stesso che mi avrebbe nutrito e dato energie. L'odio avrebbe portato al potere. Ripresi a muovermi con lo sguardo acceso da quella determinazione. Non avevo ancora terminato.

    [...]

    Hikito era là, nella stanza, con gli altri due in ginocchio al suo cospetto. A quell'immagine molte stranezze che erano emerse in quella vicenda iniziarono ad avere senso: era assurdo che due persone di evidente abilità dovessero restare in una bettola scadente in attesa di un intermediario locale per recuperare un carico di materiale che casualmente era in vendita da parte di una persona altrettanto abile con regole quantomeno bizzarre. Ma se erano d'accordo sin dall'inizio allora tutta quella faccenda diventava una costosa e complessa pantomima della quale tuttavia mi sfuggiva lo scopo...non avevo abbastanza informazioni. Entrando avrei mantenuto la calma, esibendomi in un lento inchino e ripetendo quello che avrei voluto dire a Hikito dopo la battaglia con il Soshi se questi fosse stato presente. Posai lo sguardo su Gekido e Shinken dopo la loro presentazione, senza soffermarmi eccessivamente: era lo spadaccino a essere fondamentale. Io sono Bokushin, il Fauno di Ame. Ritenni corretto ripetere le presentazioni ora che avevo la reale identità dei miei interlocutori.

    Venne la spiegazione su quale fosse lo scopo di quella vicenda: reclutare talenti per un'organizzazione nota come Bilancia Nera, il cui scopo era tuttavia assurdo! Eliminare il chakra implicava eliminare il mondo ninja e tutti i vantaggi che ne derivavano, come le arti mediche o la costruzione di gran parte della civiltà, sarebbe stato come piombare il mondo intero in un secolo buio! Inoltre, almeno per quanto mi riguardava, la fine del chakra e dei ninja significava la fine della Missione, dato che non ci sarebbe più stato un Hokage in senso stretto e questo era impossibile, dato che la missione doveva essere eterna. Anche se il viso deturpato del Fauno restava impassibile, i miei occhi probabilmente lasciavano trapelare il turbinìo di emozioni e pensieri legati a quelle sconvolgenti rivelazioni. E' corretto. Dissi. Ho i miei obiettivi e al momento essi necessitano del Chakra...come anche i vostri, immagino. La loro idea era folle e sicuramente tutti loro erano esperti nella manipolazione del chakra, quindi il loro stesso piano era un serpente che si mordeva la coda, senza reali possibilità di successo, ma come tutti gli invasati non sembravano rendersene conto.

    Se non altro erano consapevoli dell'enormità della loro richiesta e del fatto che nessuno avrebbe mai potuto, a meno di qualche traumatico passato, accettare su due piedi un'offerta del genere. Potere, ma solo fino a quando l'obiettivo non sarà concluso, almeno fino a quando il potere verrà da qualcosa di diverso dal chakra. Esistevano numerosi meccanismi o oggetti che agivano anche senza chakra, quindi pensare che eliminando il chakra si sarebbero eliminate le disuguaglianze o i conflitti era, se non infantile, quantomeno poco lungimirante. Per una frazione di secondo accarezzai l'idea di unirmi a loro, di compiere la mia missione contro Raizen usando il loro supporto e poi annientare il chakra, così da essere libero di vivere il resto della mia vita senza la missione. Ma mi presi in giro da solo. Non esisteva alcuna vita senza la missione: io ero solo uno strumento forgiato per seguirla...senza missione non avevo alcun valore né utilità né potevo permettermi di sognare o immaginare una cosa del genere. Quei pensieri erano stati strappati e bloccati a priori nella mia mente e ne ero consapevole. Yato era la Missione, senza Missione non c'era libertà, ma semplicemente non-Yato. La loro proposta era inaccettabile.

    Avevo Mugen in orizzontale tenuta tra le mani per offrirla indietro a Hikito ma lui disse di tenerla come possibile contatto, lasciandomi la possibilità di pensarci e decidere. Ammetto che è una decisione difficile, che apre a un mondo che nemmeno sospettavo. Dissi, soppesando l'arma consapevole che ero totalmente alla loro mercé. Ho visto il tuo Equilibrio, dunque così lo chiami. E so che le tue parole sono sincere. Commentai, mettendo via la spada. Se posso...esiste un modo per avere quella stessa consapevolezza senza impugnarla? Mi ha dato...molto a cui pensare. Il Chakra non è coinvolto, suppongo, vero? Come presupponevo se volevano abbandonare il chakra era perché esisteva qualcosa di meglio, per loro. Dovevo parlare al Maestro di quegli argomenti. Io accetto il tempo concessomi, rifletterò su quanto hai detto e quando avrò preso la mia decisione vi contatterò, per restituire la spada o accettare di unirmi a voi. Non potevo farlo, non potevo negare la mia stessa esistenza. Questa spada è solo un prestito, non la terrò per sempre. Si stava nella mia mente sviluppando un'idea su come usarla in modo alternativo, ma non era il momento di discuterne.

    Avrei lasciato le indicazioni su come si trovavano le sostanze, facendo recuperare il rotolo a un mio clone creato sul momento così da concludere la transazione. San-banme, io sono un uomo di Ame. La mia abitudine è non fidarmi di nulla e nessuno, ma il modo di percepire mostratomi dalla spada è qualcosa a cui aspiro, come medico e come usufruitore di spade. Non posso nascondere la mia ammirazione, quale che sarà il modo in cui evolveranno i nostri futuri contatti. Avrei salutato con un inchino, cercando di fissare l'aspetto dei tre nella memoria. Quelle informazioni potevano diventare cruciali per il futuro, in diversi modi, ma intanto dovevo pensare al mio incarico originale.

    [...]

    Tornato nella tana dei miei committenti con Mugen e con le erbe richieste, avrei inizialmente raggiunto il medico come da indicazioni, ma qualora fossi stato bloccato da Yuri o dal Coraggio avrei spiegato molto semplicemente che nella mia ricerca ero stato aiutato da un maestro di spada che mi aveva imprestato la sua lama, se richiesto, rifiutandomi però di cederla in quanto non mi apparteneva. Certo, questo rappresentava un rischio, ma avevo abbastanza fiducia nella possibilità di scappare o chiedere aiuto al medico. Devo consegnare le sostanze per cui sono stato ingaggiato e supportare il chirurgo. Se non bastassero, ma viste le sue doti penso basteranno, potrei usare una tecnica che mi è stata insegnata per aiutarlo. Potremo parlare in seguito, la missione è prioritaria. Naturalmente il Coraggio, già alterato per le sue vicende, sarebbe stato particolarmente piccato ma la Magnanimità, percependo il mio arrivo, avrebbe chiamato a gran voce il suo "assistente", in qualche modo obbligando il feroce pattinatore a farsi indietro.

    Con la mano pronta a estrarre Mugen per scopi tutt'altro che offensivi, ma anzi curativi, sarei entrato nella sala operatoria portando le sostanze, e in attesa di ordini...cosa ancora dovevo fare, come medico?

     
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    XI





    Il Fauno e il Suo Destino



    Il Fauno di Ame ascoltò con attenzione le parole del Terzo Padre. Mentre in tutto ciò Gekido, e Shinken restavano in religioso silenzio. Bokushin, tra sé e sé, soppesò con attenzione le parole e i suoi pensieri. E nel momento in cui impugnò Mugen di nuovo il mondo si rivoltò in un certo senso. Ovviamente Hikito era rappresentato come precedentemente, la pace e l'Equilibrio erano dominanti ma allo stesso modo valeva per Gekido. Seppur lievemente in misura meno netta. Nonostante il disordine apparente che dimostrava quella donna era all'apice di quella sorta di arte, se tale si poteva chiamare.

    Shinken... invece non esprimeva aura. Come un contenitore vuoto. Come Yato. Cosa voleva dire?

    Hikito forse notando la concentrazione di Bokushin lo bloccò rispondendo alle sue domande, fin tanto che poteva Apprezzo che tu mi dia fiducia. E la risposta alla tua prima domanda è sì. Mugen è solo un catalizzatore. Io vedo il mondo da una luce diversa sempre e comunque, come quando utilizzi Mugen. L'abilità che usiamo è qualcosa di esterno al Chakra. Si chiama Visione dell'Equilibrio. E come hai testato ti può fornire una forza che non dipende dal Chakra. Ed è solo il primo passo. La punta dell'iceberg, se mi concedi l'espressione. Sul suo volto si dipinse un sorriso enigmatico. Forse aveva colto il pensiero di Yato. Forse aveva capito che oltre al Chakra c'era un'alternativa migliore Sei molto intelligente, ed è per quello che ti ho scelto. Hai già capito che stiamo puntando a qualcosa che va ben oltre alla mera distruzione del Chakra. Ma con ciò non ti voglio convincere seduta stante... tuttavia fermati un secondo e amplifica le tue percezioni.

    San-banme si concentrò per un attimo e portando le mani in posizione di preghiera l'intero ambiente cambiò radicalmente aspetto. Bokushin avrebbe visto scaturire dal centro del petto del Padre un'aura immensa, magnifica e maestosa e tale aurea sarebbe stato investito in pieno. Se avesse avuto il tempo per rendersene conto avrebbe visto Gekido versare lacrime di sincera ammirazione. Il mondo si fece Nero, profondo Nero. Nero come la Notte. Nero come la Bilancia Nera. Per un attimo l'aspetto di San-banae cambiò, dimostrandosi come un ragazzo giovane, giovale e dai capelli candidi come la neve.

    Espansione del Dominio: Bilancia Nera!



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    Bokushin si sarebbe sentito sopraffatto, come se qualunque cosa potesse o volesse fare sarebbe stata inutile. Era e si sentiva alla completa mercé del Terzo Padre, in quella notte senza fondo.

    Un istante dopo tale visione, se si poteva considerare così, scomparve riportandolo alla realtà Questa invece è l'apice dell'Equilibrio. Sfruttando le forze esterne... forze oscure come la Bilancia che ci rappresenta è possibile potenziare se stessi e il mondo in una misura che supera confini prestabiliti. Ciascuno di noi può raggiungerlo. Io ho raggiunto tale apice dopo una vita di sofferenze, causate da chi usava il Chakra per rovinare le esistenze. Non lo permetterò. Certo, ogni forza richiede una forza uguale e contraria. Un Bilanciamento... ma non potrò aggiungere altro. Fintanto che non sarai parte del nostro gruppo. Passò qualche istante, e fu proprio in quel momento che Shinken presa la parola Se cerchi invece la perfezione della spada posso mostrarti la Via. Era quello che cercavo. Poi io ho raggiunto la perfezione nell'arte della Spada. Il mio Dominio è in grado di espandere e di portare nella realtà l'arte della Vera Spada. Potere, per vendicarmi delle violenze subite. Era quello che cercavo io, prima di vedere oltre. Aggiunse Gekido Il mio Dominio invece è fuoco e fiamme. Un giorno ci piacerebbe vedere il tuo, Fauno di Ame. Chissà dove la tua ricerca ti porterà e come ci sorprenderai. Addio. concluse il Terzo padre, prima di iniziare a tossire vistosamente, sputando sangue dalla bocca Terzo Padre! Gridò Gekido muovendosi verso il suo Leader. Shinken invece si alzò invitando insieme con lui il Fauno ad uscire dalla stanza.

    Non ci furono altri scambi prima di concludere gli affari. Shinken avrebbe accompagnato all'uscita il Fauno. Uscendo dal Locale tuttavia avrebbe notato qualcosa di tremendamente sospetto. Tutti gli astanti erano immobili, fermi sui loro posti. Come se fossero bloccati. La bava scendeva dalle loro bocche L'Espansione del Dominio del Terzo Padre è stata in grado di ricoprire tutto l'edificio. Io a malapena riesco a generare un Dominio di qualche metro. Comunque per le persone con un debole controllo del Chakra che subiscono l'Espansione del Dominio l'effetto collaterale può essere deleterio. Tuttavia il tempo di esposizione che hanno subito dal Dominio del Terzo Padre è stato minimo. Ma in ogni caso ci metteranno sicuramente alcuni mesi a riprendersi, e non avranno alcun ricordo di oggi. Il loro cervello eliminerà l'informazione in quanto evento traumatico. Specificò Shinken. E quindi anche i loro ricordi.

    Prima di varcare la porta si limitò ad aggiungere alcune parole Immagino che, tramite Mugen, ti sei reso conto di quanto io e te ci assomigliamo. L'Equilibrio prima o dopo verrà a bussare alla tua porta. Non possiamo accogliere membri forzatamente, tuttavia se dovessi rifiutare il nostro invito io non potrò comunque rifiutare la tua presenza in questa esistenza. Io, e te, siamo legati. Dunque è possibile che saremo nemici un giorno. Quel giorno tuttavia sperò che arriverà il più tardi possibile e che tu possa essere molto più forte di adesso affinché il nostro scontro sarà Equilibrato. Poiché non potrò insegnarti la Vera Spada finché non sarai un membro della Bilancia ti suggerisco un percorso da seguire. Mugen è stata costruita da un membro della nostra Organizzazione, tuttavia il progetto originale proviene da lontano. Dal Paese dei Demoni. Da un clan di Spadaccini, il Clan Goro. Lì forse troverai persone neutrali che ti potranno istruire a dovere sull'Equilbrio, o almeno nelle sue basi. Si definisco Kensai, i Santi della Spada. Si dice che in mezzo a loro vivono persone che hanno raggiunto uno forma di Semi-Dominio e quindi verosimilmente sono in grado di portare nella realtà ciò che avviene durante l'uso della Vera Spada. Informazioni criptiche ma allo stesso tempo perché svelarle? Di sicuro Shinken non lo avrebbe mai rilevato, non in quel momento.

    Una volta solo, di nuovo, ad Ame Yato anche se avesse voluto non avrebbe più ricevuto notizie o trovato Akuki e Tanaka. Erano già partiti e scomparsi dalla città della Pioggia.

    Ritornato al covo di Hayate Bokushin forte di un'arma in grado di cambiare le sorti di quell'intervento mancava solo un paio di passaggi. La Magnificenza di Hayate concesse al Fauno anche le modalità e gli strumenti utili per confezionare, grazie alle sostanze ottenute, i farmaci necessari, ovvero il Veleno del Fabbro, l'Amore della Madre e il potentissimo e altrettanto raro Oblio del Chakra. Praticamente stava per attingere ad informazioni e conoscenze quasi uniche nel mondo. Chiaramente essendo la prima volta sarebbe stato aiutato a voce dalla Virtù (perché la Magnificenza non poteva permettersi di allontanarsi dal teatro operatorio) e ciononostante sarebbe stato in grado di approfondire ulteriormente, e fare cassa, di tutto quello che l'Hayate suggeriva. Al termine della produzione di quei farmaci e del loro uso a discrezione di Bokushin non sarebbe rimasto altro che coronare il successo dell'intervento con l'uso di Mugen, attivando il suo potere. Anche se di fatto non era necessario, bastavano i tre farmaci tuttavia avrebbe richiesto più tempo. E il risultato sarebbe stato assolutamente accettabile.

    Invece se avesse, di suo volontà, usato il potere del Minimo Infinito beh, in combinazione con tutto il resto, e pure lasciando di stucco la Virtù, con qualche deciso fendente e molta precisione sarebbe riuscito a completare magistralmente l'opera. In pratica Mugen avrebbe diviso i monconi pericolosi che attentavano alla vita del Principe e permettendo così alla Magnificenza di lavorare con più calma e molta meno pressione. Insomma un lavoro da vera equipe chirurgica. Da Baroni della Medicina. Difficile desiderare un risultate migliore di quello.



    -------- Yuri, Kato e Ame ‐--------




    La prontezza di riflessi che adoperai per avvicinarmi a K e carpire informazioni riguardo al suo stato di esistenza diede pochi risultati, o meglio la percezione che ebbi fu che assistendo a qualcosa di necromantico. Ad un esistenza tra la vita e la morte. In sostanza qualcosa che Hayate appunto rifiutava.

    Il resto poi fu storia, tra il Coraggio e la gestione della situazione in generale. Fin troppo energizzata sfruttai le forze che la Virtù mi concesse per tirare avanti, letteralmente, scordandomi in mezzo a tutte decisione da prendere e azioni da compire di pensare a me stessa e al mio fisico. Infatti nel momento stesso in cui, grazie ad uno scatto prodigioso, comparvi a fianco del Coraggio la realtà crollò su me stessa.

    Quello che il Coraggio mi fece fu concedermi solo temporaneamente l'uso del Loto, e questo indusse nel mio corpo una sorta di reazione autodistruttiva. Un timer si era appena acceso, da dopo che la mano della Virtù aveva quasi spezzato il mio sterno. Un timer che segnava inevitabilmente la mia morte. Di conseguenza mi illusi per un momento di aver gestito la situazione del Loto solo chiudendo la porta ignara che così facendo avevo condannato il mio corpo. Tuttavia non era ancora, non era ancora stata decretata la sentenza finale! I miei pensieri vagarono, cercando di trovare una soluzione finché... finché non caddi a terra. Priva di forze, boccheggiando aria inutilmente e fu in quel momento, qualche istante prima che i miei muscoli esplodessero così come il mio corpo intero che ebbi la forza, spinta dal suggerimento del Coraggio, a portare la mano sul mio equipaggiamento e recuperare i miei tonici e ingoiarli come se fossi stata in mezzo al deserto, assettata, in procinto di arrivare ad un oasi. [Tonici]

    E mentre i tonici agivano sul mio corpo il mio pensiero, la mia mente perse connessione con la realtà... portandomi indietro nel tempo.

    Era una giornata soleggiata, il tempo era clemente e il vento sfiorava delicatamente il mio volto. La mia faccia era tumefatta, viola, dalle botte che prendevo dal mio patrigno, dopo la morte di mio padre. Picchiava tutti. Sempre. Mia madre, pure il mio fratellastro. La mia vita era un inferno, un incubo diventato realtà dopo che mio padre mi aveva abbandonato pavidamente morendo d'infarto.

    Non avevo ancora la forza, o meglio la volontà di ribellarmi. Cosa che invece mio fratello ebbe. Scappò mesi prima, associandosi all'Accademia. Ad Oto. Quanto lo invidiavo per esserci riuscito e quanto... profondamente lo odiavo per non avermi aiutato. Per impedire tutto quello che mi stava succedendo. Dove era finito? Perché non mi aiutava?

    Piangere mi faceva male. Il mio sguardo era basso e quel giorno al Dojo ero da solo. Seduto all'entrata. Fu solo un caso che mi trovai lì, e in lontananza vedi due figure avvicinarsi. Il mio cuore iniziò a battere perché... perché in una delle due persone riconobbi mio fratello.



    Hideki!!!



    Mi alzai a fatica, spinto da un energia ritrovata. Dall'entusiasmo. Per un attimo tutto l'odio svanì.

    Hei fu il saluto di Hideki, e al suo fianco spuntò un'altra persona. Alta, longilinea e dai capelli candidi come la neve. Ispirava fiducia Yo! Rispose quasi replicando il tono di voce di mio fratello.



    Hideki posò la mano sulla mia fronte, con lo sguardo preoccupato Ti picchia ancora eh? Rimasi in silenzio, lasciando parlare il suo amico Quello è un tuo parente? Molto diverso da te. Dal Fulmine Nero, genio assoluto degli Yotsuki come se non ne vedevano da generazioni... dai tempi di Kumo. Difficile capire quanto fosse ironico o meno ma in ogni caso Hideki si voltò verso il suo amico Hikito, sono di questioni di famiglia. Ti prego di lasciarci un momento. Yo! Certo. Anche se siamo sulla stessa strada, le deviazioni non sono contemplate. Abbiamo una missione importante da compiere, fai in fretta. Sai, sono partito da Kiri! Un commento secco, glaciale.

    Hideki, ti prego... ti supplico.... portami con te! Salvami da... lui. Le lacrime scendevano, mi facevano male. Tutto il mio corpo tremava. Ero un ragazzino infondo.

    Poi avvenne l'impensabile. Uno schiaffo, terribile, potente e violento mi fece quasi perdere i sensi causando una caduta sonora. Facendomi sbattere la testa sul legno Aaagh! Hideki... cosa? Le mani formicolavano, e il sudore scendeva lungo la fronte oltre che un rivolo di sangue dal labbro Sei un debole, Kato. Non ti picchia abbastanza, evidentemente, quel bastardo. Parole terribili.

    Mi prese per la gola alzandomi e sollevandomi letteralmente da terra Ascolta, ascoltami bene. Finché TU non troverai le forze per sopravvivere, per uscire dal merdaio che in cui ti trovi sarai destinato a soccombere. E sinceramente non hai alcun valore. Sopravvivi a tutti i costi, e vienimi a cercare. Rispetta la scelta di tuo padre. Nostro padre. Lui si è sacrificato per noi. Riscatta la tua vita. All'epoca chiaramente non potevo sapere che era stato avvelenato e ucciso dalla Fede di Hayate.

    Sei uno Yotsuki! Diavolo, sei uno stronzo destinato a sopravvivere, sempre e comunque. Anche davanti alla morte. E con un gesto secco mi lanciò contro la paratia in bambu del dojo.

    Una volta rialzatomi non c'era più nessuno, Hideki era scomparso e fu l'ultima volta che lo incrociai in vita mia. Rimasero solo le sue parole e ciò che ne conseguì.

    Un profondo odio. Un profondo senso di riscatto. Una instancabile voglia di non arrendersi mai. MAI.



    NON MOLLERO' NEMMENO UN CAZZO DI CENTIMETRO! HIDEKI FIGLIO DI PUTTANA! AMMAZZERO' TE E ANCHE LA TROIA DI TUA MADRE!

    Gridai al mondo scattando in piedi colma di un odio talmente profondo che forse per un attimo sarei pure riuscita a riempire di emozioni negative la stanza tanto come il Coraggio.

    AL DIAVOLI I KAMI. FINO ALLA FINE SARO' IO LA STRONZA CHE NON SI ARRENDERA' MAI!

    Spinta dall'adrenalina e da un istinto di sopravvivenza innato ascoltai le parole del Coraggio. Con gli occhi sgranati, i pugni stretti quasi a far sanguinare i palmi, la vista appannata e i respiri profondi e veloci. Era una lupa messa all'angolo, ma non per questo sconfitta.

    Il messaggio del Coraggio era stato chiaro, consapevole di come era strutturato il corpo e il chakra dovevo esattamente ragionare su di essi. Le Otto Porte del Chakra erano i principali punti di snodo del Sistema Circolatorio del Chakra, esse modulavano e gestivano il flusso del Chakra. Accademicamente era risaputo che le Porte del Chakra limitavano l'ottanta per cento del quantità dello stesso, lasciando a disposizione del ninja solo la restante parte. E notoriamente il punto di partenza, il primo snodo, in cui veniva organizzato e gestito il chakra si trovava nella Porta dell'Apertura che era situata nell'emisfero sinistro del cervello. Sostanzialmente il suo scopo era quello di limitare mentalmente il sovraccarico di Chakra, per la precisione esattamente quello che fino pochi momenti prima riuscivo ad eseguire grazie alla Sublime Meditazione Forzata.

    Il problema era proprio quello. La mia testa, la mia mente, il mio cervello era programmato per impedire il sovraccarico. Era come se stessimo parlando di una porta a tenuta stagna, messa lì nel processo evolutivo per bloccare e impedire un'autodistruzione del corpo. Ma io volevo esattamente quello. Quello era stato il suggerimento del Coraggio. Ancorarsi a vane speranze di riuscire a gestire tutto il fuoco che stava per esplodere dentro di me sarebbe stato assolutamente stupido, sarei morta nel caso migliore. Dovevo convincere il mio corpo e la mia mente a perdere ogni possibile di controllo. Dovevo lasciarmi andare e abbracciare il rischio, mai così tanto reale da quella volta del Jigoku, di morire. Solo così il mio istinto di sopravvivenza sarebbe venuto a meno.

    Solo così i limiti del mio corpo si sarebbero rotti... per assurdo cercando la morte avrei ottenuto il successo. Il mio istinto di sopravvivenza si sarebbe rivoltato, rilasciando ciò che invece era sigillato. Sarei ascesa ad un nuovo livello di potenza.

    Dunque piegandomi su me stessa, cercando una qualche posizione del corpo utile per focalizzarmi e concentrarmi avrei chiuso gli occhi e mi sarei spinta oltre. Con la mente mi sarei spostata in tutte le estremità del mio corpo, visualizzandole. Dove ogni singolo muscolo pungeva, faceva male e stringeva. Dove il Chakra stava per esplodere. E così mi immaginai di spostarlo, di costringerlo a muoversi lungo le linee, per passare poi dagli tsubo del sistema circolatorio del Chakra. Dalla punta dei piedi, fino al ginocchio poi per salire sul bacino fino al collo e sempre di più accumulandosi, come una valanga o un fiume in piena. Il Chakra saliva verso la testa diventava sempre più imponente, concentrato, teso e pericoloso. Avevo solo una possibilità o sarei morta.

    E all'apice della concentrazione mi resi conto che il mio collo era quasi virtualmente pronto ad esplodere, da quanto Chakra si stava accumulando. Mancava solo un ultimo, ma fondamentale passaggio. Con un profondo respiro gridai, più forte che potevo. Con quanto più convinzione possibile. Tutto quel chakra, tutto quel fiume in piena doveva riservare la sua forza nella mia testa.... DOVEVA SFONDARE LA PORTA DELL'APERTURA! Doveva rompere con il suo impeto la porta stagna che limitava il mio sistema circolatorio e far uscire tutto il fiume di chakra che avevo spinto e lanciato contro quella porta scatenando e rompendo tutti i più reconditi meccanismi di autoconservazione. Ero pronta a morire, esattamente come aveva detto il Coraggio. La mia mente era spezzata. Non sarei mai più tornata indietro.

    Gridai, accompagnando quella mia violenza mentale e spronandomi con la voce sperando che tutto andasse per il meglio.

    LOTO DELLA FOGLIA! PORTA DELL'APERTURA!



    maxresdefault



    E allora in quel momento, probabilmente, tutto il Chakra rinchiuso dalla prima porta si sarebbe riversato verso l'esterno, visibilmente. Evaporando nell'aria. Forse ero riuscita a cogliere il segreto di quella Kinjustu, davanti alla Morte. Forse.


    Se Yuri sopravvive...

    Disattivato il Loto e riassorbito, tramite la Veste dell'Abete, tutti i vari danni che avevo accusato fino a quel momento tirai un sospiro di sollievo e mi diressi verso la base di Hayate dove avvenne il debriefing. Entrando con la coda dell'occhio notai come il Coraggio stesse sfogando il suo stress contro la Kurogane. Poteva diventare in effetti il suo giocattolo preferito.

    Quando invece fu il momento di fare rapporto alla Mansuetudine mi sorprese il fatto che fosse in parte a conoscenza di queste fantomatiche Mezze-persone. Non potei che accettare l'aiuto medico, mentre la Virtù sembrava intenta a contattare il Leader, facendomi per un secondo sussultare al pensiero di disturbare la Grazia e Giustizia.

    Davanti a quello che era un novizio dell'organizzazione rimasi subito in silenzio, lasciando che fosse lui a parlare per primo. Notò ovviamente il mio corpo spezzato in più punti, ferito e martoriato e probabilmente si sarebbe chiesto che cosa potevo aver passato fino a quel momento. Chiaramente il modo in cui si sbottonò e subito dopo si corresse mi fece intendere che in qualche modo... era stato circuito dalla mia “presenza” fisica. Dal mio corpo. Indubbiamente la sola vicinanza era un “pericolo” per chiunque, figuriamoci per una persona che fisicamente mi stava curando.

    Io sono... per un attimo tentennai prima di finire il discorso Io sono Hayate. Quanto orgoglio a pronunciare quelle parole! Quanta fiducia nel mio destino e in quello della Organizzazione! Perdonami, se non aggiungo molto altro. La mia missione è ancora in corso. E apprezzo l'aiuto che mi stai dando. Ti prego di superare l'imbarazzo... il riferimento al mio corpo era evidente Ma quello che vedi è un'arma, in un certo senso. Devi distinguerla dal vera me, da quella che crede in Hayate. Per quanto novizio anche tu presto coglierai la luce di Hayate, anche solo per un istante... per parafrasare le parole della Magnanimità.

    Una volta richiamata dalla Virtù venne adeguatamente redarguita su ciò che mi stava per aspettare. E nel momento stesso in cui le mie dita si posarono sul foglio di carta una vera e propria stilettata si impresse sulla mia mente. Il dolore fu importante ma fu subito sostituito da un'altra sensazione. Gioia, infinita gioia. Il Leader, la Grazia e Giustizia, aveva intercesso e per un attimo colsi la sua immensa presenza. Una lacrima di sincera commozione scese lunga la mia guancia.

    Ascoltai interamente il resoconto, che doveva rimanere segreto, sulle Mezze-persone e sui viaggi extradimensionali del Leader. Appuntai mentalmente ogni dettaglio tuttavia al termine mi lasciai andare ad alcune domande tecniche Mansuetudine, il Coraggio mi ha dato una missione: cercare K. Questo obbligo di mantenere il segreto implica che nella mia ricerca non possa in alcun modo nemmeno menzionare o parlare dell'esistenza ad alcuno delle Mezze-persone? Avete qualche pista da cui partire o suggerirmi? Seguì un'altra domanda Quindi se sono un ostacolo significa che non ha nemmeno senso catturarla giusto? Se troverò una Mezza-persona essa deve essere neutralizzata, corretto? Seguì poi un'altra domanda ancora Mi permetto, anche a costo di sembrare inopportuna, di dissentire su una sua considerazione. Il Coraggio è stato letteralmente disarmato, con una facilità estrema. Avrebbe dovuto vederlo con i suoi occhi. Non si tratta di essere forti o veloci. K possiede abilità estreme. Non è semplicemente uno spadaccino provetto. Tutti noi siamo in pericolo di fronte ad una minaccia del genere. Ci manca un pezzo, K per essere così forte deve alimentare la sua energia in qualche modo. Potrebbe essere il loro punto debole. Che ne pensa? Conclusi con una semplice considerazione.

    Infine per quanto riguardava l'incontro con l'Asso mi limitai a chiedere alla Mansuetudine le informazioni e le generalità dell'associazione di facciata, da usare eventualmente per coprire le tracce di Hayate davanti all'Asso.



    All'incontro con l'Asso...

    Mondo di sofferenza:
    eppure i ciliegi
    sono in fiore.




    Furono le mie parole che pronunciai in risposta all'Haiku dell'Asso, mentre con un gesto elegante e delicato accettavo il baciamano da parte dell'Umezawa. Ortensia fu subito pronta a raccogliere il mio cappotto mentre Camelia stava già intrattenendo amabilmente il Poeta.

    Spero che il mio Locale sia di suo gradimento.



    Giusto nemmeno il tempo di sedersi che Camelia posò un bicchiere del migliore saké davanti a me che tutte le persone non necessarie erano svanite. Lasciandoci così la nostra discrezione.

    Sorseggiando, finalmente, un po' di liquore ascoltai le parole dell'Asso e concentrandomi a non mostrare nemmeno una singola inflessione della voce o del volto ragionai sulle sue parole. Fu in quel momento che compresi quanto... quanto veramente fosse infimo l'Asso di Fiori. Il suo acume criminale mi aveva lasciato senza parole, fin tanto che era stato elaborato. Non a caso era l'Asso. Non a caso era un Criminale con la c maiuscola.

    Come avevo intuito fin dal principio aveva cercato di guadagnarci il più possibile e vincere in ogni caso. Lui aveva scommesso tutto su K. Non c'era niente di personale, Ame ragionava in quel modo, tramite i soldi. Lui era certo che K ci avrebbe uccisi, e di conseguenza davanti al Joker avrebbe risolto, guadagnandosi il merito, il caso del Principe dei Cuori. Era semplicemente una questione di affari, non c'era nulla di personale. Non c'era modo di prendersela con l'Asso. Dovevo imparare da tutto ciò. No, anzi! Il suo ragionamento era stato ancora più sottile. Come uno stiletto.

    L'Asso voleva che IO portassi alla morte il Coraggio davanti a K e io fossi testimone della dipartita di chi aveva ucciso il Principe di Cuori. Voleva che tradissi il mio cliente, in favore dei Fiori e di Ame. Che acume criminale quel Umezawa! Eppure nei suoi calcoli qualcosa andò storto. Un outcome insolito. Un risultato che avrei potuto portare a mio vantaggio.

    Giunti a quel punto del ragionamento la soluzione era semplice: dovevo preservare la situazione. Mettere di fronte alla realtà l'Asso. E così avrei fatto.

    Umezawa-sama le presento il mio cliente. Indicai dolcemente con la mano il Coraggio, con la museruola Diciamo che non è la persona più accomodante e incline a parlare... ma non è questo il punto. Il punto centrale della discussione invece è K. Lasciai passare qualche secondo K non è un male, come me lo aveva descritto... ma è una sciagura. Un Tsunami. Una Peste. Un cataclisma. Un iperbole di definizioni che in maniera sottile avrebbe mandato un messaggio al Poeta, era una missione suicida Eppure siamo qui. Vivi, sicuramente i primi e unici ad essere sopravvissuti a questo Demone. Altra circonlocuzione per intendere che Ame aveva fallito e perso Ryo fino ad allora, era bene non dimenticarselo E le dirò di più. Abbiamo sconfitto K. Rimarcai pesantemente quelle parole, affinché potessero entrare bene nella testa del Poeta Ammetto che non è morto, ma è scappato con la coda tra le gambe e nella foga della battaglia credo che si sia convito a non tornare più ad Ame. Del resto ora il suo culto è distrutto alla Pioggia, in quanto abbiamo ucciso la maggior parte dei suoi adepti e personalmente ho ammazzato tre dei suoi diretti e altrettanto pericolosi sottoposti. La prova di ciò che dico è nella testa del cultista che ho catturato. K voleva rivoluzionare Ame, e aveva la forza per farlo... non ho alcun motivo per mentire.Davvero, era la verità. L'Asso in qualche modo l'avrebbe capito, o ne aveva già le prove. Inoltre questo era il risultato inaspettato. L'Asso non si sarebbe mai aspettato che saremmo riusciti a confrontarci con K E la maggior parte del successo è data dal mio cliente, dalla sua forza. Pari o superiore a quella di K In quel momento, se ne avessi avuto la possibilità avrei fornito le informazioni false sull'organizzazione di facciata ed era anche un monito all'Asso di non scherzare col Fuoco. Il Coraggio, o la Mansuetudine non erano da prendere sottogamba K potrebbe averci anche mentito, ma una cosa è certa. La spesa... leggasi i Ryo … Che Ame sosterrebbe per affrontare un suo ritorno, magari con dei rinforzi, o minacce del genere non è accettabile. Quello che offro è un dare e avere per future collaborazioni. In cambio della forza necessaria per sconfiggere Demoni simili a K. Infondo solo noi siamo stati in grado di fermarlo. Un modo molto elaborato ma cristallino per l'Asso per far intendere un concetto estremamente semplice. K sarebbe riuscito ad ammazzare pure un Re o una Regina, e continuare il massacro indiscriminatamente... altro che in confronto la perdita di un Principe di Cuori! In quel gioco di dare e avere la bilancia ora tutta a favore dell'Asso. In sostanza l'Umezawa avrebbe realizzato di aver compiuto l'investimento corretto e lo avrebbe presto capito. Per tutti i Kami se lo avrebbe capito! Aveva salvato Ame da una futura perdita di soldi e di valore incommensurabile. L'Umezawa aveva vinto. In ogni caso. Senza muovere un dito e senza spendere un solo Ryo. Come poteva non essere contento? Allo stesso tempo se il gioco avesse retto avrei di nuovo aperto la strada ad Hayate ad Ame, anche se non direttamente ma tramite organizzazioni ombra.

    Lasciai passare ancora qualche secondo Consideri il quadro complessivo. Oggi la città di Ame è molto, decisamente molto, più sicura di ieri. Che ne pensa? Il nostro datore di lavoro potrebbe ritenersi soddisfatto? Il riferimento era rivolto al Joker. Non restava che sentire la risposta dell'Asso.





    Flash Foward – Parte Uno … Se Yuri alla fine sopravvive a tutto il resto

    Prima di dividerci, colsi l'occasione sia per incrociarmi di nuovo con il Coraggio e inchinandomi di fronte lui avrei chiesto alcune informazioni Virtù... per quanto riguarda la questione del mio Cuore meccanico cosa ha scelto di fare? In effetti era presente anche la Magnanimità, chi se non lui poteva eseguire un'operazione chirurgica del genere, ammesso che il Coraggio l'avrebbe concesso.

    Infine prima di dividermi dal Coraggio avrei chiesto alla Virtù se era a conoscenza dell'arma di Lord Goemon, che avrei mostrato tramite la trasformazione del mio braccio nella lancia della Regina di Fiori. L'informazione era potere.



    Flash Foward – Parte Due

    Diverso tempo dopo, dopo aver ricevuto pure la versione modificata di Giugno, avrei cercato un colloquio con la Liberalità, invitandola direttamente nel mio Locale oppure presentandomi in un colloquio privato alla Corte di Kusa quando aperta.

    Davanti al miglior spadaccino di Hayate, e ovviamente davanti ad una tazza di buon thé, avrei posto alcune domande oltre alle convivialità di rito Liberalità, voglio parlare con lei perché sinceramente è la Virtù con cui mi sento più a mio agio. Voleva essere un sincero complimento Mi sono trovato di fronte a nemici molto forti. E volevo chiederle se ha disposizione alcune informazioni. Per caso... sa dove posso trovare o in qualche modo avvicinarmi a Settembre Inviolabile e Gennaio Innocente? Quei due Mesi di Meku potrebbero essermi utili nella mia... missione. Cambiando poi argomento Temo inoltre di essere ai ferri corti con le mie evocazioni. All'Abete Hayate ha usato i Lupi. Non conosco molto di loro, ma in qualche... modo mi sento attratto. Sa qualcosa in merito?

    Infine Parlando invece di confidenze... le chiedo di non dire a nessuno quello che le sto per svelare. Non riguarda Hayate direttamente, o la ricerca dell'Immortalità ma chiedo a lei perché in effetti è la persona che secondo me conosce meglio Maito, il Coraggio. Ecco... supponiamo per un attimo che Giugno Onirico non sia più una spada ma un tirapugni... quale regalo potrebbe eventualmente calmare il Coraggio per soprassedere a questa blasfemia? Ero in imbarazzo ma bisognava prepararsi all'eventualità e chi se non un Pagliaccio di Prima classe non poteva rispondermi!


    Febh, grazie infinite per questa maratona ruolistica. La difficoltà è stata assurda. La giocata sicuramente più complessa da quando ruolo, dopo il Lago. Ma è stata incredibilmente intrigrante! Spero di essere riuscito altrettanto nella mia parte!

     
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    È colpa tua. Ratty

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    Storia 12

    Yuri e il Coraggio

    Proprio come avevo detto, una stronza che vuole sopravvivere. HiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiA!!!!!!!! Rise malevolo il Coraggio mentre Yuri lo raggiungeva, quasi rinfrancato dal vederla barcollare eppure determinata nello sguardo, come se in parte la vista compensasse la perdita di K e quella che di fatto era stata una sconfitta. Accelerò il passo, ovviamente seminandola e lasciandola nel buio e nel tanfo delle fogne, come a voler sottolineare una qualche forma di disprezzo. Il Maestro avrebbe seguito mestamente la donna, trascinando il prigioniero, fino a quando non avrebbero guadagnato nuovamente il nascondiglio di Hayate ad Ame.

    Rattoppata dal medico novizio, Yuri aveva in qualche modo compreso di aver fatto colpo, ma anche le sue doti di seduzione non sarebbero bastate a sviare la mente di quell'uomo che era stato come rapito dalla supremazia nelle arti di guarigione della Virtù che seguiva. Sono certo che sarà così. Concluse, forse ancora non sufficientemente inquadrato per guardare alla situazione nella sua interezza, ma sulla buona strada. Una volta tornata dalla Mansuetudine e ottenuto accesso alle conoscenze che le erano state elargite nonostante il suo rango, Yuri cercò di comprendere subito entro quali margini le era stata concessa libertà di manovra. Non ti è concesso parlare di come Hayate si rapporta a loro e degli elementi sull'aldilà, ma per il resto sei libera di usare le informazioni, purché tu le metta a buon frutto. Naturalmente le Virtù e persone autorizzate non sono un problema per parlare. Spiegò. E dovresti stare attenta a Maito...il suo favore è...volatile. Se avrai bisogno di aiuto rivolgiti pure a me. Spiegò, comunque soddisfatto per come erano andate le cose. Quanto a dove cominciare...se quelle erano arti Kenkichi hai due possibilità: cercare a Kiri...o cercare nelle terre a oriente, nel Villaggio della Rosa d'Acciaio, dove si trova il loro clan ancestrale. Non sarebbe stato difficile reperirne la posizione.

    Corretto. Se si rivelassero ostacoli, le Mezze Persone sono da eliminare. Se tuttavia non sono rilevanti per le nostre attività non c'è motivo di cercar rogne, per dirla senza mezzi termini. Spiegò la pacata Virtù mentre estraeva una piccola fiaschetta, bevendo un rapido sorso di saké che si portava sempre dietro. Quanto al Coraggio...ho come il sospetto che tu lo sopravvaluti. E' molto potente e molto abile, certo, ma a scapito di certi ambiti che, in uno scontro, risultano spesso pericolosi per lui. Poi, se uno vuole prenderlo di petto e sperare di superarlo, a meno di immensa abilità e precisione allora è solo uno sciocco. Chiunque usi il Loto va affrontato indirettamente, dopotutto. Aggiunse, fermandosi poi a pensare alle parole di Yuri su K. Forse, e forse no. Come ho detto, un abile spadaccino può facilmente disarmare Maito...certo poi lui può raccogliere letteralmente qualunque cosa e usarla come la miglior arma di qualunque fabbro, ma non è molto bravo in generale con le cose di fino, come avrai visto.

    [...]

    Un luogo delizioso, anche se fin troppo raffinato per un poeta da bettole quale io sono. Sorrise lui, affabile, apprezzando l'haiku che la cortigiana aveva pronunciato dimostrando eleganza e preparazione nell'intrattenimento, oltre che nelle mere arti amatorie. Addirittura una museruola? Cielo, le voci sulla violenza di questo ragazzino sono meritate. Sorrise, muovendo rapidamente un dito e facendo volare una goccia di saké dal bicchiere verso il Coraggio (in realtà la Mansuetudine camuffata), così rapida e concentrata che avrebbe aperto un minuscolo taglio sulla guancia di quest'ultimo, che sanguinò un poco ma la Henge non venne spezzata, mentre la vittima guardava l'Asso in cagnesco. Una semplice formalità, chiaramente. Stava verificando che non fosse una Trasformazione o qualche illusione probabilmente, ma Hayate era più abile e previdente di quanto si aspettasse. Alla menzione di K tornò a concentrarsi su Yuri, annuendo a ogni sua affermazione su quanto il fuggitivo fosse un gravissimo pericolo per Ame. Invero, i primi a tornare vivi, ma dalle tracce lo avete sicuramente incontrato. E quando lei disse di averlo sconfitto annuì appena. Scacciato, ma non ucciso.

    Soppesò il suo alcoolico, sorbendone appena poche gocce mentre la donna difendeva la propria causa. Avevamo già queste impressioni: il tuo non è l'unico prigioniero della sua assurda setta. E tuttavia sembra che stavolta abbia effettivamente fatto armi e bagagli e si sia allontanato da Ame. Per ora. Sorrise. Un buon risultato, sebbene non fosse il risultato richiesto. Stava mercanteggiando, come a dire che non bastava ad appianare il diverbio da cui era partita tutta quella faccenda. Voleva che Yuri mettesse altro sul piatto della bilancia, che lei subito portò suggerendo una possibilità di collaborazione, senza niente in cambio se non la soddisfazione del Joker. Praticamente un contratto di servitù. Uhmmm... Soppesò attentamente la vicenda. Aveva modo di far ricadere ogni effetto negativo su Yuri senza ricevere danni, ma contemporaneamente poteva fare propri i successi ottenuti. Al solo prezzo di tollerare un pericoloso criminale. Suppongo che si possa dire che abbiamo un accordo. Fece un cenno con il saké. Ottimo lavoro, giovane Yuri. Spero che avremo altri incontri fruttuosi in futuro. E ora...c'è qualche ragazza che conosce dei canti tradizionali? Non sarebbe male sentire un pò di musica! Non sarebbe mai giaciuto con le prostitute della Lacrima, ma qualche festa e un pò di divertimento erano più che sufficienti per l'Umezawa!

    [...]

    Dopo alcune settimane, due ospiti in incognito avevano raggiunto Yuri nel suo locale. Un biondo dal viso pulito e un ragazzino con una maschera da demonio che rapidamente sarebbero stati riconosciuti come la Liberalità e il Coraggio. A colloquio con Yuri nella sua stanza, il Coraggio si sarebbe allontanato per appartarsi con la Kurogane che alla fine della vicenda precedente era stata restituita come "giocattolo interessante", mentre il Pagliaccio di Prima Classe, in abiti "civili", restava con Yuri a discutere. Carissima! Maito mi ha parlato del tuo cuore meccanico e penso che ormai si potrebbe tornare a restituirti il tuo originale, ma non lo aveva con sé quando è stato ad Ame la volta scorsa. Il Coraggio alla menzione aveva solo guardato Yuri in cagnesco, mandandola a fare cose non belle in parti del corpo normalmente coperte. Tuttavia questa tua richiesta sui lupi è interessante...pensavo fossi legata ai Corvi, o sbaglio?

    Specificata la cosa, avrebbe poi annuito. Il Contratto era originariamente in mano al nostro impavido Leader, tuttavia ci sono stati alcuni attriti. Alcuni lupi scelgono di essere ancora con Hayate e altri no. A parte Jins Kaguya, pochi hanno un vero e proprio contratto con loro. Spiegò. Ma se sei interessata, i Lupi Hayate custodiscono un cuore molto speciale che attende solo qualcuno che abbia il coraggio di ottenerlo...magari per la prossima missione potremmo mandare Jins con te, e assieme valuterete se sei pronta per avere quel cuore, invece del tuo, che ne pensi? Non avrebbe fornito informazioni al riguardo, sorridendo e dichiarando che era una questione di fede, ma Yuri poteva anche scegliere di riavere il suo cuore e stare così al sicuro. Il Pagliaccio non aveva informazioni sulle spade citate da Yuri, ma quando alla richiesta personale, non appena la donna terminò la domanda iniziò a ridere di gusto. AHAHAHAHAHAH!! AHAHAHAHAH!!! Oh, la hai fatta grossa, AHAHAHAHAHAH!!! Si asciugò le lacrime con un fazzoletto pieno di pois che tirò fuori da una manica, per poi farlo sparire con un guizzo di mano, degno di un Pagliaccio di prima classe. Mia cara, non saprei proprio cosa potrebbe calmarlo se non fornirgli un villaggio di medie dimensioni da sterminare a suo piacimento. Avrebbe fatto spallucce. Magari...potresti trovare Seiken? Immagino tu ne abbia sentito parlare. Non so dove si trovi ma un famoso collezionista di spade del Paese dell'Erba la sta cercando disperatamente e si dice che abbia una buona traccia. Penso che il Coraggio potrebbe perdonare qualunque cosa se mettesse le sue manacce sporche di sangue sulla spada che era di Indra!

    Intanto il Fauno
    L'Equilibrio. Sussurrai. Anche il Kage ne aveva parlato, ma non potevo sapere se si trattava della stessa cosa o di una semplice coincidenza, ma certamente se Raizen aveva accesso a qualcosa del genere e volevo raggiungerlo allora era necessario arrivarvi a mia volta. Tuttavia unirsi alla Bilancia Nera era completamente contrario ai miei interessi e seguire la strada di San-banme del non mentire mi avrebbe solo complicato la vita. Tuttavia a giudicare dalle sue parole era comunque possibile apprendere quella via anche da soli, sebbene più difficile.

    Venire travolto dalla superiorità di quell'uomo mi lasciò senza parole, per non dire stordito al limite dello svenimento! Mi sentivo come il proverbiale dio scimmia che si muove nel palmo del Buddah, completamente alla mercé della persona che avevo davanti, che come una divinità estendeva la sua influenza e la sua visione del mondo su tutto ciò che aveva intorno...come se ogni cosa venisse divorata dalla sua anima e dalla sua mente! Ebbi paura. Quando la ritirò tremavo, spaventato e quasi commosso, ma ancor più saldo nella mia scelta: dovevo avere quel potere per abbattere l'Hokage...ma non potevo permettermi di essere al servizio di quell'uomo o della sua causa. MAI. Eliminare il chakra perché elitario, solo per diventare schiavi di qualcosa di ancor più elitario e soverchiante? Non potevo permetterlo! Un...bilanciamento... Mi aveva forse rivelato che lui stesso poteva controllare quella forza solo grazie a fattori esterni? Che centrasse il fatto che Shinken aveva un'aura come la mia, cupa e vuota? Come Yin e Yang serve un contraltare? Realizzai che ero in ginocchio, rialzandomi tremante mentre la Missione tremava ma non arrivava a infrangersi davanti a quella magnificenza.

    Io ero la Missione. Non potevo abbandonarla. Io...sono...onorato. Biascicai con la bocca resa arida allo shock emotivo. Onorato e atterrito. Affamato di potere eppure certo di dover schiacciare quel male che avevo davanti, perché era un male. Anche Shinken rivelò di avere una forma di Espansione del Dominio, così come Gekido, ma senza entrare nei dettagli. Hikito iniziò a tossire sangue, costringendomi ad allontanarmi...che ci fosse un contraccolpo o era un elemento a parte? Dovevo ricordare tutto, bruciando nella mente e nell'anima quanto avevo visto, mentre Shinken mi prendeva da parte e la donna folle accudiva il Terzo Padre. Questo potere...è molto pericoloso nelle mani sbagliate. Io potrei essere una mano sbagliata, non lo avete pensato? Mormorai, turbato nel vedere la gente stordita dall'Equilibrio.

    La tua aura non è pura e perfetta, Shinken. Non è nemmeno al livello di Gekido...è confusa e oscura come la mia...in netto contrasto con la loro e... Mi accigliai, colto da un sospetto. Forse...anche se possiedi l'Equilibrio, tu sei...il bilanciamento? Il contraltare della purezza è il turbinìo nero che noi siamo? Possibile che mi volessero nella Bilancia solo come contraltare di qualcuno? In ogni caso gli avrei rivolto un inchino, a braccia congiunte. Sono grato di questo incontro, anche se come dici non so dove ci porterà il futuro. Il mio obiettivo non è allineato con i vostri, e non so se potrebbe diventarlo. In ogni caso, è stato un onore. E ti ringrazio per i suggerimenti riguardo la Spada e la Visione. Mi sarei congedato...la mia ordalia non era ancora terminata.

    Sopraffatto dagli eventi avrei cercato di focalizzarmi sulla chirurgia che dovevamo portare a termine, arrivando anche a usare Mugen per un aiuto in extremis in un momento di difficoltà, ma non avrei fiatato ulteriormente, limitandomi a monosillabi e alla richiesta del mio compenso, senza nemmeno cercare o parlare con Yuri. Io non avrei saputo niente di quella vicenda, e ai misteriosi mandanti amici di Yuri la cosa andava più che bene. Mi sarei allontanato poi, solo, per le vie di Ame. Consapevole che c'era qualcosa di enorme e invisibile che cresceva appena al di là del mio sguardo, con una semplice spada come catalizzatore.

    Dovevo parlarne con il Sensei.

    Dovevo parlarne con il Maestro.

    Poi avrei anche fatto rapporto all'Hokage.

    Alla fin fine anche lui avrebbe dovuto sapere.
     
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    XII





    Yuri



    Dopo aver sfidato la morte, anzi averla vista quasi davanti a me a reclamare la mia esistenza, sospirai di sollievo. Avevo realizzato che i miei sforzi e la mia concentrazione spinta al massimo furono adeguati a superare quel momento di crisi. A incanalare nel mio corpo la tecnica segreta del Loto. Ora ero come Shin? Oppure ero ancora più forte di lui?

    Domande che caddero nel vuoto quando mi ricongiunsi con il Coraggio. Per una frazione di secondo, per un attimo intravedendo il suo sguardo realizzai che forse, e dico forse, la Virtù sembrò soddisfatta, quasi orgogliosa, dal mio risultato. Forse era la mia stanchezza che mi giocava brutti scherzi ma forse... era stato veramente così. Per la prima volta la Virtù sembrava contenta.

    In ogni caso una volta ritornati alla base tutto procedette senza intoppi. E nel nostro scambio di informazioni incrociando le braccia e annuendo alla Mansuetudine non potei che ringraziarla per il suo supporto. Chiaramente presi con molta serietà le sue informazioni e opinioni. Stavamo parlando di Ninja dall'esperienza notevole e dalle abilità comprovate. Sarebbe stato da schiocchi ignorare ogni suo avvertimento. In effetti dopo l'esperienza recente dovevo considerare il Coraggio da una luce diversa. Per quanto potente era allo stesso modo diverso... da tutti gli altri. Poteva essere un crudele Sensei, ma allo stesso tempo un carnefice. Poteva essere imbattibile, oppure vulnerabile come un cucciolo. In ogni caso l'esperienza passata con il Coraggio e soprattutto contro K fu assolutamente fondamentale. Avevo appena alzato l'asticella oltre alla quale saltare, per diventare più forte e cercare quindi più potere. Infine K era e rappresentava un problema così come le Mezze-Persone, tuttavia la Virtù fu chiara. Non aveva senso cercarsi i problemi, soprattutto considerando il divario di forza tra me e K. Chiaramente se nel mio percorso verso l'Immortalità le Mezze-Persone si sarebbero intromesse il discorso sarebbe completamente cambiato La ringrazio Mansuetudine, per il supporto e i suggerimenti. Ne farò tesoro. E, ovviamente, la Lacrima d'Argento sarà sempre una casa per lei, o chi appartiene ad Hayate.

    Restava sempre il problema del Coraggio di volersi vendicare di K... ma al momento attuale non era realizzabile. Né io, né il Coraggio eravamo pronti a sconfiggere quell'essere, in uno scontro aperto. Non eravamo pronti, nonostante tutto. Dovevo migliorare e compensare i difetti che la Virtù di Hayate aveva. Solo allora sarebbe stato possibile tentare un approccio diretto.

    _____________



    All'incontro con l'Asso ad un certo punto la tensione salì alle stelle. Per qualche istante temetti che il risultato che avevamo ottenuto contro K non fu sufficiente... ma come avevo immaginato fu solo una sensazione che scomparve nel giro di pochi attimo. Il tempo che impiegò l'Umezawa a realizzare che comunque alla fine di quella giornata ci aveva guadagnato. Parecchio. Insomma eravamo giunti ad un accordo.

    Quindi dopo aver sudato freddo (anche perché testò l'Henge della Mansuetudine, che incredibilmente resistette) venne il momento di festeggiare. Con uno schiocco di dita indicai a tutti i miei dipendenti di agire. La Lacrima si adoperò nel modo migliore per soddisfare ogni desiderio dell'Asso e dunque le mie tre Matrone recuperando i loro strumenti musicali diedero inizio ad uno spettacolo di musica tradizionale. Le loro abilità erano quelle di intrattenere. Che fosse la carne o l'anima non faceva differenza. La Lacrima d'Argento sapeva soddisfare ogni richiesta.

    E in cuor mio, sorseggiando un saké molto pregiato, sospirai di sollievo pensando come quella storia si era risolta forse nel modo migliore possibile. Hayate aveva ferito quasi al Cuore Ame eppure alla fine nessuno dei due si era azzannato al collo... questo perché grazie al mio intervento la volontà di vendetta di entrambi venne riversata contro un nemico in comune. E non solo, ora la presenza del Coraggio in un certo modo era pure tollerata ad Ame, che tradotto in parole parole significava che Ame non poteva essere considerata una città rifugio per eventuali Mezze Persone o ricercati da Hayate. Insomma mi ero guadagnata la paga di quel giorno. Decisamente.

    Tempo dopo



    Ovviamente il mio animo si scaldò e sul mio volto comparve un sincero sorriso alla comparsa delle due Virtù nel mio Locale. La Liberalità, assieme al Coraggio, giunsero in visita Quale onore. Mi limitai a proferire accogliendoli calorosamente.

    Lasciando il Coraggio a divertirsi con la Kurogane posi i miei problemi alla Liberalità. Ebbi così modo di spiegare la situazione alla Virtù riguardo ai Corvi Sì. Il Maestro, la mia evocazione principale, era l'originale capoclan dei Corvi, ma è stato detronizzato da un altro Kuroi molto potente. Quindi il Maestro è scappato insieme ai pochi Corvi a lui rimasti fedeli nella foresta vicino ad Oto. lasciai passare qualche secondo All'epoca della firma del Contratto avevo accettato la proposta del Maestro. Cioè in cambio del supporto del Maestro avrei dovuto aiutare a riportarlo come capoclan. Tradotto in parole parole, uccidere tutti i Corvi che si sarebbero intromessi nella scalata di potere del Maestro. Di nuovo un attimo di attesa Però poi è arrivato Hayate, e il mio cambio di vita. Il Maestro non mi tradirà ma essendo una connessione diretta con il mio passato rappresenta un problema serio. Quindi io sono intenzionata rispettare il patto con il Maestro ma allo stesso tempo devo staccarmi dal contratto e cercarne uno nuovo. Non ho dubbi che il Maestro accetterà la mia proposta. Non possiamo che essere d'accordo su questo punto ovviamente. finii di bere il mio saké Dunque, Liberalità, accetto l'incarico. Andremo dai Lupi. Infondo se si tratta di una questione di Fede non vedo l'ora di testarla e provare a guadagnarmi questo Cuore. Devo provarci, anche se mi avvincerebbe di un solo passo alla Luce di Hayate.

    Sì, durante il combattimento con K e in quella missione avevo intravisto la Luce della Grazia e Giustizia. Mi ero convertita, profondamente convinta nel mio sangue e nel mio sudore versato che nel nostro Leader si riversava la speranza di un futuro immortale.

    Poi giunse la questione di Giugno Onirico, come avevo immaginato la compensazione per una tale blasfemia era enorme e forse il recupero di Seiken poteva tranquillizzare il Coraggio. Rimasi d'accordo con la Liberalità che l'avrei contatto, in maniera tale da ricevere maggiori dettagli, appena pronta a partire alla volta del Paese dell'Erba.

    ____________



    Una sera come tante mi trovai a tu per tu, nel mio ufficio, col Maestro. Seduta sulla mia poltroncina ero intenta a gustarmi un bicchiere di saké e fumare pregiato tabacco dal mio bocchino. Posai lo sguardo verso il Maestro, nella sua versione umana, anche lui perso nei suoi pensieri aiutato dai fumi del narghilè e dalla “compagnia” di due donne ai suoi piedi, mezze drogate e sfinite dalla “prestazione” di quella notte.

    Nessuno di noi due si poteva considerare una brava persona. Eppure io e il Maestro ne avevamo passate tante insieme, costruendo un legame profondo. Togliendo Shin dalla lista il Kuroi era stato sicuramente il mio compagno di viaggio più fedele in assoluto, quello con cui avevo legato in maniera netta e sincera.

    Sono in debito con te, Maestro. Il Corvo spostò lo sguardo, verso di me E ho intenzione di onorare la promessa che ti ho fatto. Dovessi ammazzare tutti i Corvi che ti volteranno le spalle. Il Maestro annuii In effetti, all'epoca della firma del Contratto ero ancora debole. Ma ora so di poter contare su una forza maggiore. So di poter affrontare quel figlio di puttana che ti ha tradito... conclusi prima di tirare di nuovo una lunga aspirata di tabacco. Era giunto il momento di chiudere il Contratto dei Corvi.



    -------- Bokushin --------




    Prima di lasciare la Locanda del Maldicente Yato provò, misurando attentamente le proprie parole, a cogliere ulteriori sfumature riguardo alla Bilancia Nera.

    Purtroppo per il Fauno il Terzo Padre dopo aver eseguito la sua Espansione del Dominio non fu più avvicinabile. Gekido subito soccorse il suo Leader, mentre sputava letteralmente fiumi di sangue dalla bocca.

    Invece Shinken ascoltò con attenzione le parole del medico. Sul suo volto si dipinse un sorriso sincero A differenza del Terzo Padre io posso mentire. Eppure, per rispetto nei tuoi confronti, non lo farò. Mi limiterò a non risponderti. Il dubbio che ti è sorto utilizzando Mugen è corretto. Io e te siamo “diversi”. Ma in una misura che non puoi cogliere, almeno finché non avrai ottenuto una conoscenza base sull'Equilibrio. E finché non deciderai di unirti alla nostra Causa non potrò dirti nulla di più. Ne vale della Segretezza del nostro scopo finale. L'unica cosa che posso dirti è che non punteremo come Hayate a distribuire un'immortalità elitaria. O come l'Accademia, dove dietro alla sua facciata si nasconde una crudeltà ben peggiore di Kurotempi. E nemmeno siamo come la Zanna, con il dente avvelenato da generazioni... quello che vogliamo fare è eliminare l'ingiustizia. Diventeremo giudici, giuria ed esecutori. Potrà non essere giusto ad una prima analisi... ma abbiamo un metodo che ci garantirà l'imparzialità assoluta, anche nei nostri confronti. Questo è tutto, Bokushin. Furono le ultime parole di Shinken, prima che la coppia si separasse.

    Se Yato fosse tornato in quella locanda nessuno dei testimoni sarebbe riuscito a ricordare quei giorni, limitandosi a dire che i loro ricordi erano tremendamente confusi e ogni tentativo di recuperare la memoria, anche tramite tecniche, sarebbe fallito causando solo un forte mal di testa. Avevano cancellato le tracce molto bene, ad esclusione ovviamente del Vicolo Oscuro dove era avvenuto il massacro iniziale. Ma lì non era sopravvissuto nessuno, e dunque trasformando quel Vicolo in una delle tante vie disabitate e malridotte di Ame, la Città della Pioggia.


    FINE DI STORIE DI AME







     
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