Ritorno al passato

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    Cercando la propria via

    VI




    La situazione sembrò calmarsi, almeno nell’ufficio. Kairi aveva subito più di uno shock che non sarebbe svanito dopo una sola nottata di riposo, ma almeno poteva confidare nell’essere di nuovo a casa, al sicuro. Non che avesse molto tempo per soffermarsi, ma dopotutto quella era la vita di uno shinobi: potevi permetterti una pausa tra una missione e l’altra, ma c’erano eventi che chiedevano urgenza e traumi che andavano sepolti a prescindere da tutto, per evitare che le proprie emozioni andassero a influire sul successo della stessa, o persino la propria sopravvivenza.

    La situazione Accademica non era tanto meglio, c’erano tensioni sotto diversi punti di vista, il congedo di Itai aveva ulteriormente crepato gli equilibri già precari tra i villaggi, e da tempo percepiva che Raizen preferisse un ruolo ben diverso da quello che aveva, vedendolo agire come l’ultimo anello della catena che teneva forzatamente insieme l’Accademia, forse per paura delle conseguenze se si dovesse spezzare. Youkai e chissà quanti altri shinobi ancora vivevano in condizioni stabili e forse ignoranti del problema che incombeva sulle loro teste, anche se quest’ultimo si stava ormai facendo un’idea più chiara della situazione, potendo lavorare direttamente al fianco dell’Hokage.

    Di positivo ammirava le potenzialità degli Uchiha, nonostante i discorsi fossero entrambi gravi e pesanti perdite per i diretti interessati, anche se con Raizen tutto si era risolto per il meglio. Sapere di avere un’alleata infiltrata così in profondità non era cosa da poco. Kairi ancora faticava a convincersene, ma non poteva biasimarla. Dopotutto, che Taka fosse una buona risorsa per il villaggio, non implicava che fosse una buona madre per la kunoichi. Aveva scelto il villaggio sopra la famiglia, e per i diretti interessati doveva essere un duro boccone da digerire. Quando si rivolse a Youkai, chiedendo più info sul “demone”, il ragazzetto sussultò in difficoltà, riflettendo sulla risposta migliore. Hm… Credo che la risposta più onesta sia il tempo. Tagliò corto, ma si percepiva onestá nelle sue parole. Non serviva specificare quanto tempo. Alla domanda sul perdono, Youkai fece un profondo sospiro, mostrandole un delicato sorriso. No. Commentò sincero. Ci sono cose che non sono perdonabili, non importa quante giustificazioni possano esserci dietro. Abbassò lo sguardo mentre parlava, chiaramente turbato da quel discorso. Ma allo stesso tempo lasciare che questo ti incateni al passato non risolverà niente. Se non puoi aggiustare qualcosa, la soluzione migliore é costruire qualcosa di nuovo. L’importante del perdonare qualcuno é far sì che le loro azioni non ti distraggano dal tuo futuro. Però… spesso é difficile. Youkai dimostrava di sapere quale fosse la mossa giusta nella teoria, ma non aveva vergogna nel mostrare che i fatti fossero ben più complessi di quello che sembrava. In breve, cerca di essere fiera della strada che decidi di intraprendere.

    Il discorso, complice la sua conclusione, si alleggerì ulteriormente quando Raizen assegnò un nuovo compito a Youkai, che reagì con sorpresa ed entusiasmo. Era da un po’ che, quando l’occasione si presentava, gestiva gli studenti più giovani, dando una mano ai sensei più impegnati. Si sentiva più a suo agio in mezzo ai ragazzini che tra gli adulti dell’Amministrazione, e la proposta di renderlo un compito ufficiale indicava che probabilmente non era poi così male come aiuto-sensei. Vo-Volentieri! Esclamò, colto alla sprovvista. Lo sguardo ora colmo di curiosità si sarebbe spostato verso Kairi, avido di informazioni riguardo la sua esperienza. Fino a quel momento era stato facile apparire come il sensei divertente grazie all’aiuto dei suoi stickers e delle sue curiose abilità di possessione degli oggetti per distrarre gli studenti, ma passare da aiuto sensei a vero sensei implicava assicurarsi di rendere quel divertimento una lezione che avrebbe permesso loro di sopravvivere nel più crudele mondo fuori Konoha.
     
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    Piccola tregua

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    Era ancora decisamente shockata ma perlomeno era riuscita a riprendere il controllo delle sue emozioni. Un brivido le percorse la schiena quando sentì il nome di Diogene Ah... l'esclamazione le uscì naturale senza che quasi se ne rendesse conto, mentre un ruga di preoccupazione si formò sulla sua fronte. Aveva sentito parlare più volte dello shinobi, ed aveva visto con i suoi occhi ciò di cui era capace: radere al suolo da solo un intero villaggio, Fuyu No, in pochi minuti. Tremava all'idea che ora fosse l'uomo più importante di Oto, se avesse deciso di fare guerra anche a Konoha le vittime sarebbero state infinite...
    Aveva conosciuto anche Kensei, ed anche quest'ultimo non era per stato per nulla amichevole, sebbene da lui avesse appreso l'arte dei filatteri. Una alleanza fra due shinobi così potenti e così riottosi poteva essere estremamente pericolosa.
    Immagino dovremo tenere alta l'attenzione allora, se la situazione è questa il suo ritorno al villaggio non era sicuramente stato sereno come aspettava, anzi proprio il contrario. Scosse la testa in silenzio ripensando a quanto fossero cambiate le cose, quasi a negare tutto quello che le era stato appena raccontato.

    Non disse molto altro alle affermazioni dell'Hokage su suo fratello, cominciava ad essere mentalmente esausta e a non avere più le forze di pensare a quella specifica situazione. Sorrise stanca quando l'uomo parlò di riposo.
    Si, in questo momento un po' di riposo è esattamente ciò che mi serve ammise senza troppa retorica.

    Ascoltò poi le parole di Youkai, stupita: l'abito non faceva il monaco, e per quanto in apparenza il ragazzo sembrasse a volte fin troppo ingenuo, i suoi discorsi in quel momento non lo erano affatto. Sai Youkai, sei molto più saggio di quanto immaginassi disse sincera, sorridendo a sua volta anche a lui.

    Come l'Uzumaki poi fu colta un po' alla sprovvista dalla domanda di Raizen. Annuì Si, mi è capitato di addestrare diversi studenti in passato, a volte anche di insegnare a qualche genin l'utilizzo dei vari chakra. Alcuni sono stati più impegnativi di altri, dipende moltissimo dal carattere dell'allievo, ma in generale sono sempre riuscita a fargli apprendere qualcosa di utile rise buttandola un po' sullo scherzo, lieta di poter affrontare un discorso leggero rispetto a quelli affrontati fino a quel momento.
    Non fece domande a riguardo aspettando che fosse l'Hokage a fare eventuali proposte, salvo che glie lo avesse chiesto solo per semplice conversazione. Forse, visto il discorso appena fatto a Youkai, voleva che lo aiutasse a diventare più severo?

     
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    Giorno Libero

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    Raizen si lasciò andare una breve risata quando Youkai venne definito saggio.

    Ahah… saggio…

    Ripetè a mezza voce, non sarebbe risultato canzonatorio, forse sorpreso, ma la cosa lo divertiva positivamente.

    Potresti supportare Youkai, tra te che sei fuori allenamento e lui che è relativamente nuovo potreste completarvi a vicenda.
    Un tempo c’era sempre più di un sensei nelle classi, di recente si preferiscono corsi più personali ma non credo sia una cattiva idea, anche considerando che qualcuna delle missioni assegnate si è dimostrata più problematica del previsto nonostante fosse stata assegnata come di rango basso.


    Imbrattò una manciata di fogli per rilasciare le dovute autorizzazioni e le consegnò ai due.

    Concluso questo, non ti chiederò della maschera Kairi, la meriti ancora.
    Anzi, lavora su di essa, è un utile strumento.
    Forse la storia che ci è nota sul loro conto è minore rispetto alle spade che i kiriani si sono persi, ma nelle giuste mani sono alleati formidabili, non so perché ma quando si parla di manufatti lo spirito della foglia si spegne un pochino.


    Disse con un tono leggermente scherzoso.

    Non so di preciso come siano state create, ma hanno una natura semiconsapevole, vicina a quella delle creature da evocazione, sembra quasi fossero animali presenti nel villaggio che in un modo o nell’altro sono stati preservati per continuare a proteggerlo, magari scoprire qualcosa su di loro ci insegnerà a sfruttarle meglio.
    Anche Youkai nonostante le decorazioni personali è molto indietro quando si parla di maestria nell’utilizzo di questi artefatti.


    Guardò entrambi, evidentemente non intenzionato ad assolvere a quel compito in prima persona. [Nota]

    Potete andare, lasciate pure i doveri per oggi, e tu Kairi fino a che non sarai riposata.
    Ma ovviamente avvisami prima di partire nuovamente.


    Se non ci fossero state altre domande li avrebbe fatti uscire, dedicandosi, un po' più sereno, al resto delle sue mansioni, ma tenendo a mente che gli Uchiha e il loro lato emotivo andavano aiutati in qualche modo, non potevano restare per sempre preda del loro mostro interiore, buono o cattivo che fosse tale restava.

     
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    Young sensei

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    Youkai tendeva ad evitare il discorso accademico e le sue problematiche, nonostante di tanto in tanto fosse costretto a riflettervi, spesso per una situazione in prima persona. Gli piaceva pensare che ci fossero villaggi alleati uniti sotto la bandiera dell'Accademia, non gli piaceva realizzare che, nonostante tutto, non ti potessi comunque fidare di ognuno di loro che rispettasse il patto, che si parlasse di piccoli soldati ribelli, o peggio, degli shinobi ai piani più alti. Solo il Daimiyo poteva tener loro a bada, e c'era da sperare che lui stesso non venisse convinto del contrario.

    Non potè evitare di arrossire, genuinamente sorpreso dal complimento di Kairi. Dopotutto si trattava di un evento piuttosto raro. Sorrise goffamente, distogliendo lo sguardo. Heh... Ho solo... Detto quello che pensavo. La faccia si colorò completamente quando sentì Raizen ridacchiare. E-Ehi!! Una volta tanto! Nascose il volto tra le mani, rantolando tra se e se. Fortunatamente il discorso si spostò rapidamente sul dare qualcosa da fare a Kairi mentre si reintegrava al villaggio, e premiare gli ultimi sforzi di Youkai, che si divertiva a dare una mano a sensei e studenti. Oh, d'accordo. Mi diverte passare del tempo con i più piccoli, e magari grazie a te saprò anche se sto insegnando bene quello che devo. Sorrise a Kairi. Dopotutto i bambini erano tra i pochi che gli davano retta, e con cui poteva condividere le storie di Spiderboy senza annoiarli.

    Fu più sorpreso di sapere che le maschere nascondevano un potenziale ben più grande di quello che credeva, anche se aveva avuto modo di osservarne degli impressionanti ricordi. Forse avrebbe dovuto dar più attenzione a quello spirito racchiuso al suo interno, non era semplicemente un'emanazione di chakra, c'era sicuramente qualcosa di più. Annuì con decisione, prima di venir congedato, per nulla impaziente di tornare al suo noioso lavoro di suddividere ogni rapporto con gli stickers appropriati. In un certo senso quello era un suo segretissimo codice, sarebbe stato utile se qualcuno oltre a lui fosse riuscito a tradurlo.
     
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    Una maschera da studiare

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    Annuì ascoltando la proposta di Raizen, ora un po' più calma di prima, mentre una domanda le passava nella mente Ok, un po' di allenamento con i nuovi potrebbe essermi di aiuto. Manterrò anche il mio ruolo di guardiana? l'hokage non aveva specificato nulla a riguardo, ma immaginava che il suo ruolo di sensei fosse un extra a quello da guardiana. Per quanto riguardava le squadre speciali, aveva momentaneamente accantonato l'idea, prima voleva ritrovare stabilità mentale ed emotiva.

    Osservò poi la maschera, che teneva per il momento al sicuro nella borsa, preferendo non metterla sempre in bella vista a tutti. A dirla tutta durante quegli anni non l'aveva praticamente mai utilizzata realmente, anche se spesso si era fermata ad osservarla quando le veniva nostalgia del villaggio Comincerò a studiarla, effettivamente non l'ho mai realmente utilizzata e devo capire ancora appieno i suoi poteri si era sempre sentita affine a quella maschera, complice forse il lupo che raffigurava, ma pesa come era da altri pensieri non aveva mai indagato troppo su di essa.

    Quando poi Raizen li concedo annuì Grazie. Ho decisamente bisogno di riposare, e di tornare a casa mia. E di una doccia, lunga e bollente accennò un sorriso, per poi rivolgersi anche a Youkai Grazie ancora per avermi riportata a casa. Non sai quanto ne avessi bisogno passò poi lo sguardo su entrambi, facendo un lieve inchino in segno di congedo Se avrete bisogno di me, sapete dove trovarmi. E non preoccuparti Raizen, non credo ripartirò molto presto non aveva la minima intenzione di lasciare il villaggio presto, stanca come era.

     
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