Il Volto della Malattia

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  1. leopolis
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    Il Volto della Malattia


    Post 2 - Il villaggio nascosto



    [Kairi-chan - 21 luglio, Anno 43, 16.55]


    Alle domande di Kairi, il messaggero accademico la fissò per qualche attimo. Poi alzò le spalle. - Da quanto ne so dovrebbe essere una missione di livello B... Sì, una missione di livello B. Per quanto riguarda i compagni, se non sbaglio ci sono persone di Kiri. - A quel punto le domande erano finite e le risposte anche. La chunin di Konoha poteva allontanarsi alla ricerca dei suoi compagni.

    [Tutti e 3 - 22 luglio, Anno 43, 18.16]


    Com'era logico aspettarsi, i 3 shinobi arrivarono al punto chiarito non senza problemi, ma in modo abbastanza tempestivo, all'indomani della ricevuta segnalazione, all'ora in cui il Sole iniziava, piano-piano, a effettuare la sua discesa. I 3 avevano comunque ancora poche ore di luce, che potevano sfruttare come meglio preferivano.

    Così il genin kiriano si rivolse di nuovo a Suirobu chiedendogli se "fosse tutto lì". Il vecchio anziano si distaccò dall'albero a cui aveva iniziato a pregare poco prima e guardò di nuovo il genin. Inarcò un sopracciglio. Lo scrutò. - Crescono... le mele... ad aprile... A maggio... le pere... crescono... - Cosa avesse voluto dire? E aveva un senso ciò che il vecchietto stava dicendo?

    Un approccio decisamente più costruttivo fu quello della chunin kiriana. Scrutando il chakra, la ragazza vide che era di un colore bluastro, ma vi erano delle sottili parti grige, quasi come se il suo chakra fosse stato "infettato" da qualcosa. Il chakra non era tantissimo; anzi: la sua quantità era abbastanza piccola, simile a quella di tantissime altre persone che non erano né ninja, né guerriere. Inoltre, Kairi poté [ denotare, ]in una maniera estremamente chiara, nitida e lucida, senza il minimo margine di errore, che il chakra del vecchietto era come se in subbuglio. Invece del flusso normale e regolare, nel caso di Suirobu il chakra era... "caotico", come se stesse per esplodere da lì a poco.

    Per quanto riguardava l'albero, le abilità di Percezione della chunin di Konoha non diedero alcun risultato utile. Sembrava un albero come tanti altri da quel punto di vista, con l'unica differenza che aveva una storia dietro e sembrava piuttosto antico. Il chakra al suo interno non aveva niente di strano rispetto a quello di altri vegetali. L'unica stranezza, - ma questo lo poterono vedere tutti, non solo Kairi, - erano i suoi rami e la sua inclinazione: puntavano verso Sud-Ovest, in direzione opposta al villaggio, quasi come se dopo diversi anni di esistenza quel salice volesse "fuggire".

    Infine, il genin kiriano ci pensò bene anche a inviare un falco in avanscoperta, in maniera tale da ottenere più informazioni in merito a tutto ciò che riguardava il villaggio nel quale si trovava l'obiettivo della loro missione.

    Partendo dal salice, il falco percorse circa 3.400 metri in direzione Nord, ma a causa della fitta nebbia che regnava sulle radure erbose del Paese, non riuscì a trovare il villaggio subito. Dovette, dunque, fare un paio di virate prima di uscire dalla fitta coltre di nebbia e intravedere i lineamenti del ricercato villaggio, situato sulla cima di un colle. Non era molto grande, anzi. Era totalmente costruito in legno ed era... ben difeso. Si poteva quasi dire che fosse una fortezza, tant'è che vi era di tutto. Grandi orri di legno in cima alle quali c'erano persone con la balestra. Mura con i pali in legno bagnati con uno strano liquido. Una specie di chiesa costruita in pietra con un alto campanile al centro del villaggio e persino una casa, sempre in pietra, molto più grande delle altre situata nella parte settentrionale del villaggio. Intorno alla stessa una cintura muraria in pietra con delle torri in pietra più piccole rispetto a quelle situate sul cerchio "esterno" del villaggio. Al sistema difensivo del villaggio si aggiungevano anche delle trincee. Alcune erano più profonde. Altre meno profonde e con dei soldati dentro.

    Sebbene il centro urbano non fosse grande, era difficile dire che vi vivessero "solo" 120 persone. Probabilmente erano leggermente di più e si notava la traccia della loro attività: cortili per il bestiame, piccoli orti casalinghi, negozi, pozzi e quant'altro ancora.

    Inoltre, un po' ovunque il falco avrebbe visto degli stendardi dal colore viola-scuro con un simbolo bianco al loro centro. Non era un simbolo conosciuto ai ninja, tuttavia, ed era impossibile capire a chi appartenesse.



    Infine, il falco avrebbe visto che tra la coltre di nebbia e le mura c'erano circa 100 metri di radura con qualche, raro, albero, e che il villaggio aveva 2 ingressi: da Nord-Est e da Sud-Ovest. Verso entrambi gli ingressi portava una strada sterrata dalla larghezza leggermente più ampia di un carro. La salita non era particolarmente ripida, comunque, e il colle non era particolarmente alto.

    Di trappole il falco ne avrebbe viste 2, subito dopo l'accesso meridionale, ed erano le "solite" per i lupi e i cani. Trappole in acciaio, rotonde, con i bordi dentati, che si chiudevano non appena la zampa dell'animale finiva al loro interno. Avvicinandosi di più, ovvero scendendo di quota, il falco avrebbe potuto vedere altre trappole, ma non appena lo avesse fatto le persone con le balestre sulle mura, sulle torri e sui tetti del villaggio avrebbero iniziato a spararlo.

    SE il falco fosse comunque sceso per provare a vedere se vi fossero altre trappole, né avrebbe viste alcune proprio dietro alle mura: erano delle buche coperte dal fogliame. Non si sapeva quanto fosse profonde, né cosa ci fosse al loro interno. Tuttavia, a causa delle frecce che sarebbero partite un po' da ovunque, il falco avrebbe subito un danno al busto. Certo, avrebbe potuto schivarne un paio, perché i dardi erano lenti, ma erano semplicemente [ troppi ]. Inoltre, poco prima di andarsene, indipendentemente dalle ferite subite, il falco avrebbe visto un uomo con una torcia correre verso la grande casa.

    SE alla vista delle frecce il falco si fosse ritirato, non avrebbe visto le trappole extra, ma non sarebbe stato attaccato.



    [Legenda]



    Dalle informazioni che avevano ricevuto i 3 ninja, la missione sembrava tutt'altro che semplice. Una fortezza sopra a un colle. Ben difesa e presidiata. Dell'obiettivo della missione nemmeno traccia. E c'era ancora la questione "Suirobu" da risolvere. In compenso, dopo le esplorazioni con il falco e gli eventuali rilasci lanciati su Suirobu, alle 19.00 in punto avrebbero sentito i suoni di una campana rimbombare in lontananza, ma avrebbero avuto difficoltà a dire di cosa si trattasse, perché il falco del genin di Kiri era già di ritorno a quell'ora.

    SE Suirobu fosse stato "libero", mentalmente parlando, avrebbe rivelato lui la verità: - Il richiamo. La messa. - - Nello stesso momento i ninja avrebbero sentito come un lieve appello nella loro mente. Come se quei suoni fossero ammalianti... Tale sensazione, tuttavia, sarebbe durata giusto un secondo e sarebbe sparita subito senza lasciar traccia alcuna. - Non ascoltatelo, - li avrebbe avvisati Suirobu. - Vi fa male qui. - Avrebbe indicato la testa. - Più ascoltate e più si fa forte. - Contrariamente, SE Suirobu fosse stato ancora sotto l'influso del Genjutsu, non avrebbe rivelato nulla e i 3 ninja si sarebbero limitati a percepire l'ammaliante richiamo dalla durata minore di un secondo nella propria mente.
     
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