La Maschera del Dio del Caos

E Sangue! Sangue per il Dio del Sangue!

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  1. Kaystar
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    La Maschera del Dio del Caos

    I: Il Mondo è proprio Piccolo



    Mi trovavo in un luogo completamente diverso dai soliti.. Ame era proprio quel luogo in cui non vai se non per un motivo ben preciso ma, nel mio caso, il motivo c'era ed era nettamente importante. Tra le strade del villaggio della pioggia non mi sentivo per nulla al sicuro ma era un luogo dove era possibile trovare informazioni e quello mi interessava: provare a scoprire qualcosa in più sulla sparizione di Kimiko. Non avevo informazioni, nessuna! se non che il ninja che la aveva rapita era un ottimo utilizzatore della tecnica della trasformazione e che probabilmente aveva un affinità con il chakra di tipo elettrico ma tutto ciò non era per nulla abbastanza per identificare qualcuno.. quante persone con queste caratteristiche potevano esistere al mondo? centinaia di migliaia se non milioni. L'unica altra piccola luce che avevo era una foto che ritraeva me e Kimiko insieme, due giovanissimi bambini all'età di cinque o sei anni, ormai completamente datata per una ricerca ma che mostrava un tratto caratteristico della bmbina.. due nei speculari, posizionati sotto entrambi gli occhi.



    Guardare quella foto era una delle poche cose che riusciva a darmi un minimo di speranza nel riuscire a ritrovare quella persona, così importante per me. Continuavo il mio giro per le strade fermandomi ogni tanto dalle persone che mi sembravano più disponibile, provando a chiedere se avessero visto una ragazza simile a quella della foto, specificando anche che erano passati più di dieci anni ma le risposte erano sempre simili e completamente sgraziate. Un po' di gentilezza in più in questo posto non farebbe male! Cazzo.. un altro viaggio a vuoto. Come è possibile che si siano letteralmente volatilizzati?! Come al solito la rabbia dentro di me era molta e non passò molto prima che, preso dallo sconforto la lasciai fluire contro una recinzione di cemento dove ora si poteva trovare un leggero cratere causato dal chakra distruttivo fuoriuscito senza controllo dal pugno appena sferrato. Mi incamminai quindi verso una delle tante Izakaya, pronto ad un ultima bevuta prima della ripartenza per Kiri, quando con la cosa dell'occhio notai dei colori che attirarono per qualche motivo la mia attenzione. Mi sembrava di aver riconosciuto qualcosa o qualcuno.. anche se non avevo per nulla capito di chi si trattasse.. era più un sensazione di dejavu su qualcosa che mi era rimasta impressa nel subconscio. Decisi di provare a scoprire di cosa o chi si trattasse e cambiai direzione, proseguendo verso una torre estremamente alta e minacciosa da cui, per qualche motivo, sentivo di dover stare lontano fino a quel momento.

    Non passò molto che raggiunsi l'entrata di quel luogo tetro e oscuro e, proprio li davanti, incontrai qualcuno di inaspettato.. una conoscenza di tempo addietro, una compagna di missione. Kairi?! Oddio.. il mondo è davvero minuscolo.. non avrei mai pensato di incontrarti qui ad Amegakure.. La squadrai nuovamente con gli occhi, come avevo fatto alla nostra prima missione insieme.. aveva sicuramente continuato il suo allenamento e sembrava non aver perso nemmeno un briciolo della sua forza.. la prima cosa che si guarda in una bella ragazza no? Ti trovo bene, è un sollievo trovare una faccia amica in questo luogo.. tutti mi trattano come se avessi la peste. mi sarei fermato a parlare con lei del più e del meno ma, se lei mi avesse detto di essere in missione o di aver da fare e si fosse diretta verso la torre, con il preciso intento di entrarci, le avrei preso la mano, fermandola momentaneamente. Vuoi davvero entrare li dentro da sola? non mi sembra una buona idea.. non si manda qualcuno da solo in.. avrei controllato in giro e abbassato la voce per evitare che nessuno mi sentisse missione.. l'accademia dovrebbe saperlo.. non c'era molto da fare a quel punto, non potevo lasciarla andare da sola, aveva sicuramente bisogno di un backup per quel luogo che ai miei occhi sembrava così tetro e spaventoso. Lascia che ti accompagni, non riuscirei più a dormire sapendo di non averti almeno offerto il mio aiuto. Non restava queindi che entrare in quel luogo e vedere cosa il fato avesse in serbo per noi.

     
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