Colloquio Privato

Yato e l'Hokage

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    Rapporti e Contromissioni

    III




    Annuì, ne soddisfatto ne sorpreso, come se avesse ascoltato una qualsiasi affermazione.

    Comprensibile.
    Dopotutto sei stato messo su dei binari e hanno fatto in modo di fartici rimanere con quante più gabbie psicologiche possibili tra qui il darti come unico scopo e realizzazione proprio la missione.
    Penso che riuscire a cambiare questo valga ben più del grado Jonin.
    Continua a rifletterci, prova a non considerare gli incroci come dei fallimenti, persino i binari hanno degli scambi, è tutto ciò che si può fare ora.
    Ora hai la consapevolezza dalla tua parte, è un arma potente.


    Con quelle parole il discorso si sarebbe chiuso, lasciando a Yato un lungo, lunghissimo percorso da scegliere di intraprendere.

    Affascinante vero?

    Rinforzò la curiosità di Yato.

    Conosci la foresta di pietra no?
    Quando è in nostro possesso nascondiamo lì il demone.
    Forse per via della sua natura labirintica ma pare che, sia stato individuato lì con maggior frequenza.
    Vuol dire poco, davvero molto poco, ma potrebbe essere un inizio.
    Se tende a riapparire anche solo più di una volta lì potrebbe avere una sorta di base, o di sigillo più duraturo… non saprei.
    Di sicuro è un buon luogo per trovare riparo, mappare la zona è praticamente impossibile ma magari le piante possono darti una mano.


    L’affermazione di Yato in merito allo studio dei fuuinjutsu era più che corretta.

    Certo, certo.
    Se si considera la tecnica come uno spostamento di cose da un punto all’altro è perfettamente apprendibile da chiunque a patto di possedere quantomeno i testi.
    Però potrebbe venire in mente di creare trappole, sigilli che esplodono se si tenta di cancellarli che emettono fumo una volta che ti teletrasporti su di essi o che attivano effetti quando ti materializzi su di loro lasciandoti tempo per compiere sigilli per altre tecniche… ma magari qualcosa riuscirai comunque a fare.
    Beh, avrai tempo per rifletterci, dovrai comunque partire dalle basi.


    La discussione si spostò poi su Ame e sulla bilancia nera.

    Mh, poca roba dunque, non sai da cosa deriva la sua bravura?

    Avrebbe dato qualche momento per ricevere una risposta.

    Approfondisci quando ne avrai modo, sai che simili elementi è bene che siano ricattabili.
    Ogni nukenin di Ame ha almeno un villaggio che lo cerca, quando non sarà più utile potremmo fare un favore a qualcuno.


    La reazione di Yato sulla memoria dell’attentato di Konoha lo incuriosì, il chunin era indubbiamente uno shinobi tutto d’un pezzo e raramente lo si vedeva perdere il suo portamento, certo, meno di quanto lui stesso avesse voluto, ma di sicuro era un tipo freddo. Impossibile dimenticare che fu proprio lui a rianimarlo quando versava in quello stato penoso.
    Tacque, non voleva riportare quell’evento alla memoria inutilmente, se nel futuro fosse stato necessario ci sarebbe stato modo di affrontarlo.

    Tranquillo Yato, non è necessario spingerti così tanto oltre, ti verrà una sincope.
    Ma apprezzo il tentativo.


    L’indagine mentale del chunin fu strana, era chiaro che stesse osservando qualcosa di diverso dal chakra ma vicino ad esso.

    Mh.
    Diverso dal chakra dici.
    Eppure la sua logica ha delle assonanze.
    Hai visto se hanno qualche genere di ascendente sulle persone?
    Io ho notato una singolare servilità verso determinati elementi.


    L’estrazione della spada avvenne in completa sicurezza, senza alcun tipo di sorpresa.

    Già qui abbiamo un ulteriore stranezza, dicono che siano cose diverse eppure sono in grado di interagire.
    Non è affatto scontato che due forme di energia riescano a farlo.
    Se ti capiterà indaga al meglio su questo punto anche se ho la vaga sensazione che questa organizzazione abbia trovato un giocattolo che non ha ancora ben compreso come utilizzare.


    Giunti alla fucina la mancanza di dettagli fece sorgere qualche dubbio al Senju a cui Raizen diede presto risposta.

    Non saprei se fosse effettivamente l’inizio di quella setta o l’inizio di ciò che l’ha fatta sorgere, considerando quante persone lì erano disposte al suicidio però… diventa più impellente rispondere alla domanda dell’ipnosi.

    Quel rapporto iniziava a diventare per il chunin l’inizio di una nuova missione più che il termine.

    Si, è palesemente il loro intento.
    Cosa che me li fa reputare particolarmente stupidi.
    Certo, la stupidità non va sottovalutata ma il chakra resta qualcosa che col tempo ha permeato l’esistenza, considerando il rapporto con le evocazioni sarebbe questione di tempo prima che si diffonda quello naturale in alternativa a quello degli umani.
    Ed eliminare anche quello… beh, andrebbe contro le regole stesse del mondo, e gli effetti del loro Dominio sul corpo sono un chiaro segnale di questo.


    Scosse la testa in un tacito quanto negativo giudizio, se la setta non fosse stata un pericolo concreto per la sua capacità di manipolare le persone l’avrebbe lasciata a distruggersi da sola.
    Lo studio della lama avrebbe richiesto una certa quantità di tempo, fatto di un attenta analisi visiva e tattile ben più profonda di quanto non potesse apparire, ma i suoi tocchi tradivano una manualità invidiabile che non lo faceva sembrare in grado di tagliarsi accidentalmente. Malgrado la lama fosse ben salda nella sua fattura gli bastarono due colpi assestati come carezze per disassemblarla. Era una cosa normale, ogni katana di buona fattura doveva farlo, ed ora quella giaceva nel suo tavolo visibile in ogni sua parte. Oltre la superficie di materie e fattura poteva celarsi ben altro ed era qualcosa che avrebbe potuto approfondire in solitaria.

    Richiederà un po' di tempo, non è eccezionale come altre spade in alcuni aspetti ma ha le sue particolarità.
    È un dono dell’equilibrio eppure è l’arma più sbilanciata sulla quale io abbia mai posato lo sguardo.


    Confermò dopo essersi alzato dal suo studio ma senza riassemblarla.

    Se vuoi provare a sfruttarla te la farò riavere una volta concluso, insieme alle mie note.
    Altrimenti potremmo… modificarla in qualcosa di più adatto a te
    Quando apprenderai la hiraishin un arma da lancio potrebbe essere comoda e questa… sembra molto adatta a potenziamenti esterni anche se il controllo del tuo chakra ancora non ti permette di sfruttare questo aspetto.
    Poi, certo, una katana che taglia bene difficilmente sarà imprevedibile, ma un kunai per dirne una è un altra storia.


    Fece spallucce.

    Ma questa è una tua decisione, tieni solo a mente che potrebbe essere utile per nasconderla.

    Messa da parte la spada, le cui parti vennero poste con cura in una scatola di legno rivestita in cui non potevano muoversi o danneggiarsi tornò sui cloni.

    No, non penso, i campi di addestramento hanno scenari migliori, la forgia era utile per la spada in caso ci fosse stato bisogno di agire.
    Ma ti direi che ci ritroveremo lì domani, lavorerai per il resto della giornata in maniera indipendente.
    Kushami, smettila di rosicchiare quel legno e vieni qui.


    Una rastrelliera, colma di assi di legno, si agitò come se avesse starnutito e ne sarebbe emersa una coda a ciuffetti che lentamente avrebbe iniziato ad indietreggiare come se qualcosa cercasse di sfilarsi a fatica.

    Che vuoi?!?

    Chiese impudente un piccolo drago smeraldino, era strano ma in qualche modo si percepiva che non apparteneva al sesso maschile di quella specie, le differenze erano ridotte, quasi impercettibili ai più, ma era come se fosse la sua stessa natura a suggerirlo.

    Hei.
    Tono.


    Restò leggermente sorpresa nel vedere che non erano soli e subito si ricompose.

    Kushami, Yato.
    Yato, Kushami.
    Una dei pochi se non l’unica dei draghi verdi ad essere libera di essere ciò che vuole.
    In questo caso un po' scontrosa, ma tutto sommato disponibile.


    Andò sulla sua spalla saltellando da una nuvoletta all’altra.

    Dai un occhiata a quel clone di legno.

    La piccola vipera ascesa annuì e fece qualche spirale attorno al clone, soffermandosi sui dettagli e dopo un occhiata intensa molto simile allo sguardo di un gioielliere ci tuffò la faccia dentro, come fosse acqua.

    Ohhh capisco.

    La voce arrivava da dentro il clone in maniera singolare.

    È troppo dipendente, lo rende incompleto.

    Raizen annuì.

    Hai detto che immagini di crearli come tue diramazioni dopotutto, no?
    Forse dovresti staccarti leggermente da questo concetto per superare il muro.
    O scendere a patti col dover spendere più chakra.
    Non posso fare un simile sacrificio solo per un esempio ma col tempo ho superato qualsiasi limite della kagebushin.
    Qualsiasi.


    Non era una vana vanteria ma quella tecnica era sconosciuta a chiunque, e la sua segretezza era parte del suo potenziale.

    E per farlo ho dovuto fare quello che tocca fare adesso a te.
    I normali cloni sono poco più che chakra ben gestito i cloni di legno poco più che marionette animate.
    Una marionetta non può esprimere tecniche, un clone non può essere altrettanto concreto.
    Iniziamo col rendere le marionette più efficienti, le hai usate per più tempo, partire da lì è più semplice.
    Devi diffondere il chakra al loro interno, prova a mantenere una connessione, manipolali ed emetti tecniche attraverso essi poi separalo e cerca di rifarlo.
    Domani mi dirai dove e quando hai avuto problemi vuoi iniziare parecchio in alto, ma la Kagebushin è forte tanto quanti sono i problemi che risolvi nel suo utilizzo.


    Per esemplificare avrebbe creato un clone e mediante lo stesso altri due, al rilascio del primo i secondi non si rilasciarono, restando concreti in barba alle regole a cui dovevano sottostare generalmente i cloni.

    Non sai quante rogne risolva questa cosa, anche se la sto ancora affinando.

    I due cloni rimanenti si rilasciarono ma nel farlo uno dei due rilasciò una potente corrente di vento che non avrebbe gelato Yato solo perché sufficientemente lontano.

    È una derivazione dei cloni elettrici, quindi ti servirà un pò più controllo per arrivarci, immagina però se da un tuo clone potesse emergere un tronco spinato, o una treccia di liana.
    Ti ho dato una pista, puoi separarti e lavorare in altri modi se preferisci.
    Ci vediamo con i risultati domattina, campo di addestramento numero 4, nove del mattino.
    Kushami resta con lui se gli venissero dubbi.
    I miei draghi ne capiscono di cloni, fidati.


    La piccola draghetta prese una scheggia del legno che mordicchiava da prima e messolo tra i denti come uno stecchino si volto verso di lui. Non era un legno normale, frizzava infatti ad ogni morso e nonostante i denti del drago sembrassero essere abbastanza affilati non risentiva minimamente dei suoi morsi.

    Andiamo.

    Il piccolo gruppetto si sarebbe quindi separato, con Raizen che andava ad incontrare Raitei per recuperare il corpetto. La lama della Bilancia, conservata nella scatola imbottita, veniva trasportata con cura a mo di valigia.
    Il mattino successivo Raizen fu puntuale, arrivando sul campo con gli ultimi morsi di una colazione indigeribile per la stragrande maggioranza di qualsiasi animale diverso da un gabbiano.
    L’area aveva dei contorni abbastanza indefiniti ed era tra le più generiche erano presenti una moltitudine di ambienti, dalle rocce agli alberi, ai ruscelli d’acqua e al fango come anche una radura più pulita e sufficientemente estesa da rendere necessario combattere a carte scoperte.

    Qualcosa di nuovo, Senju-san?
     
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