Colloquio Privato

Yato e l'Hokage

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  1. Febh
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    È colpa tua. Ratty

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    Pregiudizio

    Capitolo 6

    Annuii, accogliendo la missione riguardo Yuri che, dopotutto, non era molto diversa dalle richieste di tenerla d'occhio fattemi dal Sensei. Per ovvie ragioni, il Kaguya avrebbe sempre ricevuto il rapporto per primo, ma questo Raizen non avrebbe mai avuto modo di saperlo. Molto bene. Replicai riguardo i rapporti, accennando un lieve sorriso. Userò un codice criptato e indecifrabile. Avevo a tempo perso ideato un codice che nascondeva le informazioni in mezzo a infinite sfilze di insulti e critiche all'Hokage in forma di articolo di giornale. Si sarebbe lamentato qualunque cosa io avessi fatto, ormai lo conoscevo, quindi tanto valeva prendersi quella piccola soddisfazione. Vi farò avere la chiave di lettura entro pochi giorni, in maniera discreta.

    Dopo il breve resoconto sugli eventi dell'Artiglio l'Hokage si lasciò andare a una considerazione sul Flagello che mi trovò concorde. Ho avuto a che fare con lui anche in passato, come ricorderete. E' un mostro. Amorale, caotico, ma anche incredibilmente intelligente, con il peggior tipo di intelligenza possibile. Francamente avrei delle riserve sul cercarlo attivamente per raccogliere informazioni. Quanto all'Artiglio poi aggiunsi. Le mie conoscenze sono parziali: mi trovavo in una cella e so solo quello che chi è venuto alla cella mi ha riferito. Il ninja al servizio del padre di Jushiro è morto durante la fuga, mentre la donna del clan Utakata non ha avuto grande...empatia. Era evidentemente interessata a fuggire col bambino e lasciarmi là a morire anche dopo avermi identificato. Spiegai. Quanto all'inizio della vicenda: era semplicemente una questione di soldi, l'incarico era curare il ragazzino. Credevo che il paziente di prova fosse quello vero, e alle mie proteste hanno aumentato il compenso. Poi, quando mi hanno imposto il viaggio, ho pensato che rifiutare poteva voler dire finire ucciso: avevo visto l'ostaggio, quindi ho collaborato, pur lamentandomi. Inoltre non potevo lasciare quel ragazzino in pericolo...ma non ero nella condizione di poter fuggire.

    Poi corrucciai la fronte quando lui parlò dei possibili problemi con Suna dopo quanto era successo. Come se fosse colpa mia...come al solito non perdeva occasione per sottolineare quanto io fossi inadeguato o scorretto, senza mai guardarsi nemmeno allo specchio nonostante professasse di non farlo. Ma feci del mio meglio per non far trasparire nulla di tutto questo. Il Soshi continuava ad attaccare con capacità nettamente superiori alle mie. E' un miracolo che io o Jushiro non siamo rimasti uccisi...e non mi ha dato modo di spiegare chi fossi o di farglielo capire, sfortunatamente. E' stato un Kurotenpi a ucciderlo mentre fuggivamo...il...Fattucchiere Rosso? Un nome del genere. La situazione era stata talmente concitata che nemmeno io, noto per i rapporti meccanici e dettagliati, non avevo chiare informazioni. Quindi il Kage mi intimò di proseguire con un'opera di propaganda via via più sfacciata...come tutto quello che faceva, dopotutto. Ero convinto fosse diventato Kage a furia di fanfaronate, e il fatto che fosse effettivamente potente rendeva le cose molto complicate per me. In ogni caso la sua proposta successiva mi sorprese: nonostante le sue critiche pesanti (o almeno io le avevo percepite come tali) e la sua arroganza intendeva offrirmi una missione del genere come metodo per pareggiare i conti con Suna? Io ho grande stima di Hohenheim-sama. Non serviva sottolineare che per Raizen ne avevo molta meno. Sarei lieto di poter aiutare nella sua liberazione, se è realmente prigioniero. E Kairi Uchiha sarebbe un elemento su cui contare in qualunque situazione. Spiegai, anche se certamente sarei stato più felice di vederla mia alleata in un Kagecidio. Sarò rapido nei miei studi, almeno abbastanza da padroneggiare le basi della Hiraishin prima di partire. Promisi. Non avevo però altre informazioni sul confilitto, essendo stato coinvolto solo in maniera oltremodo marginale, ma suggerii che portare Jushiro con noi poteva essere utile, se le sue condizioni mediche fossero state sufficientemente stabili.

    [...]

    Parassitare i cloni altrui...questo si sarebbe un talento che potrei trovare utile. Mormorai, anche se sarebbe stato certamente difficile ottenere qualcosa del genere al livello di Raizen, e sicuramente lui aveva delle contromisure, ma nulla mi vietava di prendere il controllo dei cloni di persone a lui vicine e usarli contro di lui. In ogni caso non persi la concentrazione, ascoltando i commenti della dragonessa che aveva invaso il mio clone. Acqua e terra...in effetti sono tra gli elementi più abbondanti all'interno di un corpo umano. Borbottai, intuendo alcuni usi del chakra che avrebbero forse facilitato il perfezionamento di quell'arte nei giorni successivi. Ma...posso sapere chi è Kushami-san? Intuizioni e suggerimenti simili li ho riscontrati solo in una persona...il mio principale modello come Shinobi. Ovviamente escludendo la Missione dal quadro, naturalmente. Fudoh-san non sarebbe mai stato uno che agiva attivamente per uccidere il Maestro. Che Raizen scegliesse di parlare o meno, l'addestramento avrebbe poi seguito un percorso differente, per esplorare le altre possibilità concesse dai Cloni Corporei.

    Cloni capaci di generare coperture istantanee potevano essere utili per il mio stile, mentre catturare per pochi istanti non mi era poi così utile viste le mie altre capacità. L'esplosione elettrica poteva essere utile ma non sarebbe stata coerente con le arti Senju, mentre l'evitare la trasmissione del danno, con le mie tutto sommato ridotte capacità di incassare era sicuramente allettante. La dimostrazione della tecnica inclusa nel clone era portentosa ma imprecisa. Sospetto che un Fuuinjutsu riuscirebbe a fare la stessa cosa con più efficacia...a meno di creare voi un Fuuinjutsu dedicato per i cloni. Mi azzardai a suggerire, mentre il suggerimento coi semi mi riportava alla mente vecchie leggende di guerrieri che nascevano dai denti di un mostro sparsi come semi in un campo. Un'idea...decisamente interessante. L'arte dei Semi Senju era importante per tracciare le prede ma poter far germogliare un clone da un seme era una combinazione notevole...non a caso l'Hokage era il maestro indiscusso nelle arti di clonazione, anche se sospettavo lo fosse solo per avere qualcuno che lo ascoltasse fino alla fine senza ribattere.

    Quando poi mi rivolsi a lui con il titolo di Sensei ottenni però una reazione che non mi aspettavo, con il tentativo di puntualizzare e affondare le sue critiche come sempre. Osava anche paragonarsi al Maestro, come se il rapporto che mi legava a lui fosse anche solo lontanamente affine alla mia richiesta di aiuto con la questione dei cloni...e questo mi fece sbuffare appena, irritato. Se voi foste un mio Bersaglio, sareste morto quel giorno, Hokage-sama. Replicai piccato con la risposta che tante volte mi ero esercitato a pronunciare in modo da avere la giusta inflessione e suonare veritiera. Per quanto ne sapeva il Kage, avevo ragionato, il mio volerlo uccidere era solo UNA delle opzioni legate al Progetto Y, ma non sapeva che fosse l'UNICA che mi era stata trasmessa, almeno a quanto ne sapevo io. Feci un profondo respiro. Il mio unico scopo è e resta il bene della Foglia. Sappiamo già che non saremo mai amici, Hokage-sama. E non saremo alleati che si fidano l'uno dell'altro senza riserve. Avrei detto, ombroso. Ma voi siete molto superiore a me sotto ogni punto di vista, e so che se voglio migliorare devo affidarmi a voi. Sospirai. Non si trattava di una facciata per compiacervi né di un trucco. Ma finora mi sono sempre rivolto così a chi mi ha insegnato...se avete altre preferenze...seguirò le vostre preferenze su come chiamarvi. Conclusi con le labbra serrate, ottenendo in tutta risposta l'immensa e opprimente aura dell'Hokage che andava a schiacciarmi e farmi sentire piccolo. La sostenni, pur intimorito, perché avevo provato altre volte qualcosa di simile con il Maestro, il Sensei o il temibile Robai a Tsuya...ma restai comunque sottomesso e tremante perché non avevo altra scelta.

    Gettai tutta quella frustrazione nelle fiamme dell'Odio che il Maestro mi stava insegnando ad alimentare con cura e attenzione, ma ero ancora scosso quando lui concluse il discorso. Capisco... Dissi mogio, convinto che avesse usato per l'ennesima volta la situazione per umiliarmi e schiacciarmi col suo ruolo e potere, ma alzai lo sguardo su di lui. Era assurdamente convinto che io fossi qualcuno che poteva agire fuori dalla Missione...che sciocco! Non supererò il limite, Hokage-sama. Dopo qualche istante per far sbollire la situazione lui prese a indicare la foresta, suggerendomi un metodo per usare i Cloni e comunicare direttamente con essi, anche se probabilmente la cosa avrebbe richiesto una grande concentrazione. Le radici...si. Mormorai ancora un pò risentito per lo scontro, ma respirai profondamente mentre componevo i sigilli necessari a rendermi capace di manipolare il legno fuori dal mio corpo. Se ero in contatto con quelle piante, dovevo essere anche in contatto con ciò che producevano, quindi andai per gradi: prima il sistema di chakra rudimentale (che creare a distanza era parecchio più dispendioso) quindi il sigillo necessario alla Kage Bunshin.

    Ai primi due tentativi ottenni solo l'esplosione della corteccia di due alberi...cosa utile se usata in maniera differente ma decisamente non era il mio scopo. Dopo alcuni minuti riuscii finalmente a creare un sistema circolatorio funzionante a distanza, usando un piccolo trucco per avvicinare le radici dell'albero con il mio Mokuton, generato sotto la pianta dei piedi per andarle a lambire, anche se la cosa avrebbe richiesto moltissimo chakra. Avanti...e ora...con cautela... Edera, Albero dell'Acqua, Banyan. Il sigillo della Kage Bunshin e il clone venne generato, ma appena ritrassi il mokuton svanì nel nulla, strappandomi un gesto di stizza, forse acuito dal fatto che ancora ero preda delle emozioni negative generate dal discorso del Kage. Ci sarebbe voluta almeno mezz'ora prima di avere un risultato che sopravvivesse senza il Mokuton, ma restava necessario dover percepire tramite esso, e avevo ormai chiaro che la Crescita Controllata fosse la strategia migliore, dato che permetteva al mio chakra di entrare in risonanza con quello pur debole e volatile che permeava le piante, un chakra che normalmente tutti davano per scontato vista la sua esigua quantità ma non certo i Senju. Il Kage riteneva che le radici fossero la via, ma lo diceva perché non aveva una conoscenza profonda del Mokuton: non servono radici perché esistono radici aeree o metodi per ottenere vita da una pianta come per esempio... Una talea. Il clone è come una talea. Non servono radici, esso stesso le genererà. Sussurrai: dovevo figurarmi il clone composito come una parte di me, non come una copia. una parte di me che otteneva vita propria come un ramo che in acqua dopo un pò faceva nuove radici, ma restava connesso a me tramite il chakra, come un albero in risonanza con il mio sistema circolatorio. Era quella l'idea vincente, da declinare negli impasti e nei flussi di chakra secondo gli insegnamenti Senju, naturalmente.

    Presa confidenza col metodo, dopo aver generato un clone sufficientemente stabile chiusi gli occhi, cercando di concentrarmi sul legame che ci univa tramite l'albero e tramite il chakra dello stesso, un segreto che solo un Senju poteva in qualche modo percepire. E pur con occhi chiusi e orecchie tappate, sentii un fruscìo di foglie distante, trasmesso dal mio Clone. Niente di realmente utile o quantificabile, ma innegabilmente era avvenuto...e quando il clone aprì gli occhi, per un secondo notai una scena molto sfocata di alberi e piante...pochissimi dettagli, ma uno mi saltò subito all'attenzione, perché era un dettaglio impossibile: un albero non poteva avere su un lato le stesse identiche venature e nodi che aveva sull'altro lato, quello rivolto verso di noi, anche se a distanza!

    Hokage-sama, anche se debole sono riuscito a percepire qualcosa. Solo che... Deglutii. Solo che non siamo soli! Uno di quegli alberi è falso! Avrei detto, allarmato, mentre sollevavo un dito verso la pianta che il clone aveva chiaramente percepito come non tale. L'immagine dell'albero sfarfallò prima di deformarsi e svanire, come per la Percezione Falsata anche se chi si nascondeva doveva avere certo delle doti furtive non indifferenti se era sfuggito a tutti fino a quel momento. Dall'albero emerse una figura incappucciata con le mani dietro la schiena che avanzò fino a sette od otto metri da noi, prima di mostrare il volto: una testa calva, occhi gialli tutt'altro che umani e orecchie a punta che incorniciavano un viso capace di trasmettere malevolenza anche solo a un'occhiata superficiale. All'orecchio sinistro un monile simile a un drago, e sembrava avesse qualcosa di simile anche sul collo.

    Progenie del piccolo Hashirama, vedo. Molto, molto inopportuno, ma congratulazioni, devi essere esperto di quel gioco di prestigio che ho usato per camuffarmi. Avrebbe sollevato un dito adunco per indicare Kushami (anche se magari nascosta in un clone). Sono qui per riprendermi lei. Deve tornare al Faro e presentarsi alla Regina Verde. Bere alla fonte da cui si abbeverano i suoi simili...o perderà la scintilla divina che la tiene in vita. Poi verso Raizen. Ci incontriamo nuovamente, no? Un peccato che il tuo clone non sia diventato uno di Noi...sarebbe stato una buona aggiunta alla scuderia. Ma non sono qui per rivangare il passato. Allargò le braccia. Il mio ruolo qui è solo di portavoce per la Regina Verde cui manca tanto la sua cucciola, e non credo tu sia così crudele da separarli, no? Mosse appena una mano e un drago verde lungo almeno sei metri emerse dal terreno, forse evocato da esso, con gli occhi spenti e le fauci che grondavano una mefitica melma violacea dall'aria tossica. Mi ha anche fatto accompagnare da Hakike (Nausea), per avere un passaggio diretto al Faro. Come farebbe qualunque bravo Zio la ho accontentata, proprio perché so quanto sia difficile tenerti a bada, Raizen Ikigami Huangdì, ma non ho intenzione di combattere. Sono realmente qui per il bene della piccola. Non sapevo cosa stesse succedendo ed ero decisamente sul chi vive, anche se metà della riserva era andata a farsi benedire coi numerosi tentativi e l'addestramento. Tacevo, osservando la scena pronto a intervenire, e l'unica cosa che potei fare fu attivare la speciale arte della Fioritura Senju, così da acuire enormemente [Nota] la mia capacità di Concentrazione, estendendo il beneficio all'Hokage, a Kushami e a Raitei se fosse stato vicino.
     
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