Colloquio Privato

Yato e l'Hokage

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  1. Febh
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    È colpa tua. Ratty

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    Dubbio

    Capitolo 9

    Shinryu aveva ignorato del tutto le provocazioni dell'Hokage, convinto di essere in una posizione di superiorità tale da non correre alcun rischio e poter condurre la trattativa a suo piacimento, come fosse un divertente intermezzo tra i suoi compiti, ma sembrò ancor più divertito nel vederlo litigare con me (eravamo piuttosto portati per recitare quella scena...sempre che recitassimo), dopo lo scambio mentale che si era concluso con un mio secco commento dopo che mi aveva ammonito sull'essere manesco. Non che mi abbiate mai trattato coi guanti... Ma era solo nelle nostre menti, mentre all'aria gli insulti iniziarono ad accumularsi in una distorta torre di oscenità unicamente a beneficio del nostro potente avversario.

    La pantomima andò a buon fine, con il drago che sparì senza un graffio, se non estremamente superficiale, mentre l'illusione prendeva il suo posto davanti alla mia spietata logica, reagendo anche al colpo di grazia con cui lasciai la spada piantata nel terreno. L'Hokage seguì la recita afferrandomi per il collo in quella che sembrava in tutto e per tutto un'esecuzione, quasi volesse spezzarmelo con un gesto mentre l'odio inondava il mio sguardo, ma ci fu un brevissimo istante di smarrimento nei suoi occhi dopo la battuta di Shinryu e il suo schiocco di dita.

    Dopo millenni di non-tempo, provato e sfiancato ma non sconfitto, Raizen aveva forse trovato per la prima volta un accenno di ciò che era l'Equilibrio di cui tanto si pronunciava Guardiano. Come se nel non-essere inconoscibile avesse trovato un punto di vista terzo, esterno, che gli permettesse di valutare e accettare l'essere perlomeno a livello intuitivo, e appena per un secondo. Ma in un tempo senza tempo ogni istante è infinito, e quando la mente di Shinryu andò a bussare per tentarlo, non trovò altro che pace ed Equilibrio, qualcosa che aborriva, poiché il Dominio non cerca Equilibrio ma solo sottomissione del tutto. Tu...tale padre tale figlio, eh? Pronunciò schifato, pronto ad abbandonare nuovamente la sua mente al nulla, quando lo stimolo esterno permise all'Hokage di fuggire con più informazioni di quelle che ci si sarebbe potuti aspettare anche se non fu in grado di strappare lo spirito intrappolato in Hakike e portarlo con sé. Dopo la sua furiosa offensiva, per quanto fuori bersaglio, Shinryu si sarebbe voltato facendo per andandosene mentre Hakike veniva pareggiato non avendo altri incarichi

    Comprendo che a stare vicino a voi si rischia solo la pelle. Replicai, per quanto una piccola parte di me gli fosse grata per avermi salvato, ma a dispetto di quanto immaginavamo il teletrasporto non era riuscito a portarci del tutto in salvo, non quanto credevamo! Restammo in guardia accertandoci della scomparsa dell'Esuvia, che tuttavia non aveva dato prova della sua presenza così come del suo allontanamento...ma fu solo quando fossimo stati sufficientemente sicuri che mi accorsi della presenza di quel fiore sulla spalla, originariamente cresciuto sul mio Mokuton e successivamente ritrattosi fino al corpo invece che degenerare come accadeva di norma. Ma cos'è questo? Cercai di strapparlo ma quel singolo movimento mi fece tremare mentre percepito chiaramente il chakra svanire e quel fiore crescere anche se impercettibilmente. L'Hokage non sembrava riuscire a vederlo o forse non lo aveva notato, e si era allontanato per controllare la situazione e iniziare qualcosa che sul momento non compresi.

    Hokage-sama, voi lo vedete? Cercai di produrre del Mokuton in quel punto per separarlo dal corpo ma la piantina sembrava intangibile per la mia arte e nuovamente consumò il chakra, mentre Raizen non sembrava affatto in grado di rispondermi, complice il pochissimo chakra che aveva e la strana reazione simile a una crisi epilettica che lo aveva preso, con del sangue che usciva dal naso e dalle orecchie! Cosa sta succedendo? Mi mossi verso di lui ma il nuovo assorbimento di chakra mi fece piegare un ginocchio. Deve avere un effetto simile al mio! Misi mano a un Kunai, avendo abbandonato la spada poco prima, ma anche tagliare la pianta non diede risultati, nemmeno quando riprovai con la Mortificazione. Dannazione! NO! Il fiore nero cresceva sempre di più e sembrava impervio a qualunque mio tentativo di rimuoverlo, mentre la mia riserva di chakra precipitava.

    Finirà per uccidermi e divorarmi... Quell'inetto dell'Hokage non era stato nemmeno capace di difendermi a dovere, e ora lui stesso giaceva in condizioni precarie, ma mai quanto le mie. Non riesco a credere che una cosa del genere possa fermarmi...non lo accetto! L'Odio avvampava, nonostante la crescente preoccupazione, seguendo i dettami del Maestro, ma anche con quell'energia che pure gestivo a stento non riuscii a rimuovere il problema, trovandomi infine con appena un quarto della riserva restante e il fiore grande quasi come la mia testa. Maledizione... Cosa mi restava? Forse, se avessi avuto Mugen vicino avrei potuto sfruttare la sua energia così contraria al chakra per recidere quel fiore che sembrava nutrirsene...o almeno contaminarlo, ma la spada era lontana e smontata, inutilizzabile! La Maschera del Cinghiale non poteva aiutarmi e nessuna delle mie arti aveva la benché minima efficacia...non restava nulla di me che potesse opporsi a quella condanna a forma di fiore!

    Mentre arrancavo, strisciando verso l'Hokage...mi sovvenne che forse avevo un'altra opzione. Qualcosa che fosse nuovo...i cloni! Ma in che modo poteva un clone aiutarmi? A meno di generarlo in modo che il fiore passasse sul clone stesso, lasciandomi in pace, ma senza tornare da me alla dissoluzione della tecnica. A stento ero riuscito a creare dei cloni stabili e dubitavo di avere ancora le possibilità di farcela, ma c'era forse alternativa? Attingendo alla mia già misera riserva attivai la Fioritura Senju al massimo potenziale possibile, così da affilare la mente e migliorare quanto più potevo il mio controllo sulle tecniche, mentre focalizzavo come creare il clone, proprio come in addestramento, tenendolo collegato a me proprio nel punto del fiore maledetto...ma come spingere quella maledizione a spostarsi dall'altra parte? Divora...il chakra. Ma un fiore si nutre di ciò che prende dal terreno...non discrimina. La sensazione di debolezza e di stanchezza mi avevano ricordato un evento di qualche tempo prima, quando ero giunto in condizioni disastrose per via delle intemperie e per la presenza di un'energia aliena che avevo forzatamente internalizzato, stabilizzandola solo grazie a Fudoh-san e al Maestro. Il seme. Il Freddo. Non è chakra, non del tutto almeno. Ed è dannoso per qualunque cosa. Sogghignai, gettando un'occhiata di sbieco al fiore. Vediamo se anche il mio chakra contaminato dal Freddo ti piacerà...o se sarà letale. Attivai il seme che giaceva vicino al mio tan'tien, in modo che il Freddo un tempo domato iniziasse a scorrere nelle mie vene e nel sistema circolatorio del chakra, danneggiandolo ma anche concedendo le sue capacità. Questo lo sopporti, fiore? Chiesi tra le labbra improvvisamente bluastre e tremanti, come tutto il corpo, mentre l'essenza stessa del Freddo alterava completamente il mio chakra, di fatto instillando anche nel fiore quel potere che dubitavo fosse capace di Dominare, non essendo semplice chakra ma qualcosa di diverso!

    Se anche il fiore fosse sopravvissuto, creare in quel momento un clone che non avesse il Freddo in circolo, collegato nello stesso punto, avrebbe forse spinto la maledizione verso il mio costrutto, unione della Moku Bunshin e della Kage Bunshin...che avrebbe poi consumato fino a farlo sparire, ma trovando il Freddo a opporsi al suo ritorno nel mio corpo! O questo...o sarei morto.

    Intanto l'Hokage affrontava la sua ultima sfida: aveva tentato di utilizzare il Richiamo e le sue arti per richiamare a sé Hanabe, o almeno parte di esso. Ma lui era legato al Contratto di Richiamo di tutti i Draghi, pertanto in realtà la sua tecnica avrebbe richiamato davanti a sé Hakike stesso...pur chiamando il suo nome originale. Una creatura non può opporsi al richiamo se viene fornito abbastanza chakra, e pertanto sarebbe stato Hanabe a doversi presentare andando in contrasto col dualismo tra Hakike e Hanabe. Un ninja di minor forza avrebbe ottenuto solo un pastrocchio e il fallimento della tecnica, ma Raizen conosceva quelle creature e le loro anime meglio di chiunque...e quindi la sua volontà pur con qualche ostacolo avrebbe sicuramente evocato Hanabe, rifiutando quindi Hakike. Ma anche se evocato il possente drago verde, il veleno che era Hakike comunque vi era indissolubilmente legato e da qualche parte sarebbe dovuto andare...trovando sfogo solo nell'unico canale aperto: l'evocatore stesso. Sia il drago appena apparso che Raizen sarebbero stati investiti dal temibile veleno che cercava uno sfogo non potendo apparire come avrebbe dovuto, e il danno per il corpo del Kage che era fortemente indebolito dalle spese di chakra poteva essere fatale! Il suo corpo prese a tremare e sanguinare mentre il veleno divorava gli organi e annebbiava la mente, e al contempo cercava di mantenere la presa sul corpo del drago che appariva per impedire ad Hanabe di emergere e lasciare che restasse Hakike. Raizen sarebbe stato travolto dalla situazione e da dolori lancinanti e indicibili, a rischio della vita. Poteva interrompere il richiamo, certo, ma lo avrebbe fatto? O avrebbe cercato un modo, come era stato con Kushami, per sopportare e purificare quel veleno? C'era una strada?
     
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