[Accesso] L'entrata di Suna

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  1. - Hohenheim -
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    Hohenheim stava volando nei cieli limpidi e caldi della dorata Suna. Vista dall’alto, infatti, sembrava che la sabbia fosse effettivamente oro, per quanto brillava irradiata dei raggi del sole. La cavalcatura del bambino era un grosso falco in argilla, manipolato dal ragazzo solo una mezz’oretta prima, una volta finiti gli addestramenti.
    Erano passate due settimane dal suo rientro al villaggio e, sebbene la faccenda non fosse stata analizzata ancora dall’amministrazione, i suoi superiori non gli avevano mostrato alcuna rimostranza. Certo, il suo titolo di Sand Scorpion doveva ancora essere riconfermato, o comunque discusso, ma il chunin quella mattina era particolarmente ottimista e sperava di poter rientrare nella squadra il prima possibile. Intanto, si godeva i vantaggi di non avere più un impiego così oneroso. Per quello che ne sapeva, ora Hamano,il quale era anche lui da poco tornato al Villaggio, sorvegliava l’ingresso ( lavoro che prima aveva svolto l’artista), quindi i pensieri del bimbo erano rivolti per lo più alle cose che lo divertivano, come la sua arte e i suoi voli! Tuttavia, forse per una forma di abitudinarietà impossibile da estirpare, in quel momento, quasi istintivamente, le ali della sua creazione lo portarono a sorvolare proprio la stretta apertura rocciosa, controllata da molti ninja della Sabbia, che segnava l’inizio del villaggio segreto di Suna. In particolar modo, il suo occhio andò all’immenso cancello dove per giorni era stato di vedetta e che, per causa dello scontro contro un Mikawa, anzi il Mikawa, era stato distrutto dalle sue stesse esplosioni. Ora di quell’incontro non era rimasta straccia: tutto era stato risanato alla perfezione. Al contrario, l’orgoglio del ragazzo non era mai stato sanato dall’umiliazione che gli era stata inferta quella volta! Anzi il suo sdegno era ancora di più aumentato quando aveva saputo che, nonostante tutto questo tempo, Diogenes non era mai stato perseguito dall’Accademia: a quanto pareva era diventato un membro importante.
    Ad ogni modo, i suoi pensieri vennero velati solo per poco da questi brutti ricordi. Il tepore del sole sulla pelle lo faceva sentire sempre molto bene, quindi il chunin decise di rilassarsi. Si sdraiò sulla schiena del costrutto e, ridendo leggermente, lasciò che il sole gli irradiasse il volto scoperto. Rimase in quella posizione per svariato tempo, e forse a tratti dovette scappargli un po’ di sonno perché, ad un certo punto, un uccelletto con il simbolo del Suono lo raggiunge in volo , atterrando sulla sua pancia, senza che lui quasi se ne accorgesse.
    Il chunin battè gli occhi accecati dalla luce solare per identificare meglio l’animale e il suo mittente. Con fatica trovò il biglietto che quello portava con se, ma non fece in tempo a ringraziare il pennuto che quello era immediatamente ripartito.

    “ Andava proprio di fretta! Diamo un’occhiata!”



    Il foglio di carta che aveva in mano, riportava poche righe brutte, perché scritte di gran fretta. Il messaggio era una richiesta d’aiuto da parte di Oto: il villaggio doveva essere sotto attacco e richiedeva l’intervento di chunin e jonin da parte dei paesi dell’alleanza.

    “ Ma che diavolo sta succedendo?”



    La cosa stupì molto il bambino: non sapeva che Oto avesse problemi con i confini, ma soprattutto che questi fossero tanto gravi da costringerli a chiedere aiuto. Per antonomasia, Oto era quella che teneva meno all’alleanza, e questo lo si intravedeva anche dall’ultima parte della lettera: “ Oto non dimenticherà”, come se gli altri villaggi gli stessero facendo un favore ( come certamente era) piuttosto che rispondere alla richiesta di un alleato!
    Tuttavia la vera sorpresa arrivò all’ultima riga. Infatti la missiva era firmata da niente meno che dalla sua nemesi: Aloysius Diogenes Mikawa!! Un brivido freddo attraversò la schiena del ragazzo: quella situazione aveva raggiunto l’assurdo. Il bambino sentì rimontare la rabbia nel suo corpicino, alimentata dal ricordo della sua disfatta. Se fosse stato per lui, il chunin avrebbe bruciato quella lettera e lasciato che il Mikawa se la vedesse da solo! Ma rimaneva un ragazzo coscienzioso, per cui sapeva che la scelta di come agire spettava solo ai suoi superiori.
    Senza pensarci due volte, fece virare rapidamente il falco verso l’unica meta possibile: la Loggia dei Sand Scorpion.


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