[Accesso] L'entrata di Suna

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  1. Manu ©
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    Ritorno al servizio




    Dopo un primo scambio di opinioni, che sembrava mettere tutti d'accordo almeno sulla prima fase per la ristrutturazione delle mura, c'era da passare all'organizzazione dei lavori. Ovviamente Hamano, essendo stato fuori dai giochi da così tanto tempo, non aveva la minima idea su cosa fare, chi sentire, quali documenti compilare e cose di questo genere. In quel momento era solo un tizio a caso seduto sulle mura del villaggio.
    Sentiva lo sguardo di Hohe addosso quando questi parlò del suo compito di allenare le guardie della cinta muraria, uno sguardo che Hamano provava a sostenere ma non ci riusciva per più di qualche secondo.
    Il resto del discorso gli entrò da un orecchio per poi uscire dall'altro perché il fatto di riottenere quella grande responsabilità che era fare il guardiano delle mura lo agitava non poco. Si strofinava le mani dondolando sul posto in un atteggiamento quasi da bambino che da uomo adulto, ma avrebbe lavorato anche su questo per ritornare ai fasti di un tempo.
    Il flusso dei suoi pensieri venne però interrotto da un rumore che Hamano non sentiva molto.
    Quello dei soldi.
    E anche tanti.
    - Sold... quanti... cos... - Riusciva solo a biascicare qualche parola alla visione di quel gruzzolo enorme di denaro davanti a lui. Era da così tanto tempo ormai che non aveva più uno spicciolo che gli vennero quasi le lacrime. Tutti quei soldi insieme erano quasi un sogno.
    Da lì in poi Hamano non aveva più bisogno di altro. Si alzò di scatto, afferrando con sé il malloppo di denaro, per poi fissare Hohe con lo sguardo leggermente incrinato da qualche lacrima di troppo. - Va bene Hohe, ce la posso fare. Considera queste mura già ristrutturate. -


    [...]


    Era passato del tempo da quando Hamano era ritornato alle mura di Suna come guardiano. Era difficile per lui ricominciare in quell'ambiente perché lo aveva abbandonato senza una vera e propria motivazione valida, e quindi provava un po' di vergogna, ma piuttosto che ritornare ad essere il barbone depresso che era quello era niente.
    Da quando era tornato aveva aiutato nella ristrutturazione, andando ad operare in punti dove il tempo aveva lasciato il segno ed esponeva il villaggio al rischio di infiltrazioni esterne. C'era ancora da lavorare ma almeno le zone critiche erano state sistemate.
    Inoltre era ritornato ad essere capo di un manipolo di uomini e donne con il compito di pattugliare le mura. Erano persone volenterose, che necessitavano alla fine di un po' di addestramento e disciplina.
    Ogni mattina, lungo le mura, Hamano faceva esercitare tutti con semplici esercizi aerobici come riscaldamento, e poi qualche combattimento con le armi per tenersi sempre allenati, ma più di tutto cercava di trasmettere in loro il patriottismo che aveva pervaso il corpo di Hamano nei suoi giorni migliori.
    In quella giornata l'Iga stava controllando l'avanzare dei lavori. Hohe lo aveva rifornito di una grande quantità di soldi per questo impegno e voleva sincerarsi che ogni soldo che l'amico gli aveva dato venisse speso al meglio. Mentre era chinato su una cartina nel suo ufficio per cercare di capire come continuare con i lavori uno dei suoi sottoposti entrò abbastanza trafelato. Lo informò dell'avvistamento di una creatura volante con sopra un uomo, e che si stava avvicinando al villaggio.
    - Va bene, metti in allerta gli uomini, fai in modo che ci siano puntate almeno quattro balestre su creatura e cavaliere, e mi raccomando tenetevi pronti -
    La guardia uscì scattando sull'attenti e facendo il saluto militare per poi dirigersi velocemente a consegnare gli ordini, mentre Hamano con calma prese la sua fidata nodaichi per uscire ad affrontare la giornata.
    Sporgendosi dalle mura vedeva chiaramente una creatura volante avvicinarsi per poi planare in basso e lasciare chi lo cavalcava vicino all'ingresso. A parte la strana cavalcatura sembrava essere una normale richiesta di ingresso al villaggio, ma era meglio non sottovalutare la situazione, in fondo era così che aveva perso il braccio sinistro.
    Alla chiamata del visitatore Hamano rispose scendendo dalle mura con un bel salto. Con un leggero di apporto di chakra alle gambe.
    Ignorò volontariamente il commento dello straniero. Solitamente la gente guarda sempre Suna dall'alto verso il basso per chissà quale senso di superiorità. L'Iga voleva solo fare il suo lavoro, senza tanti problemi.
    Hamano aveva abbandonato il suo mantello da barbone, sostituito con una divisa ufficiale da guardiano di colore bianco con tanto di piccolo stemma all'altezza dello sterno. Guardò fisso il visitatore e poi iniziò a fare il suo dovere con tono colloquiale ma deciso.
    Buongiorno, avrei bisogno del suo nome, la sua provenienze e il motivo della visita. Inoltre se ha armi con sé la pregherei di lasciarle all'ingresso. A meno che non le abbia già lasciate tutte in custodia della sua cavalcatura. - Hamano cercò di far capire allo straniero che non era certo qui per farsi prendere gioco dal primo che arrivava e che di certo non avrebbe accettato inutili derisioni o sfottò. - Comunque bella creatura.-


     
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