[Accesso] L'entrata di Suna

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  1. Hoshi
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    Y Danone
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    Mura di Suna
    ..Chiedi a me di salvare un Akuma?!!..
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    Il rosso ci mise un po’ a capire chi fosse quell’individuo ma alla fine ci riuscì uscendosene con un -AAAAAAH!!! ORA MI RICORDO DI TE!!!.. sei il tizio che stava con Itai durante la missione in mezzo all’oceano Namnen.. si si.. Asmodai Akuma..- il rosso ora sembrava quasi imbarazzato dalla cosa mentre si grattava la nuca -..eheheh.. scusami ma pensavo fossì un altro Akuma.. un certo Seinji.. magari lo conosci?!..- il rosso non vedeva l’ora di scoprire dove si fosse andato a cacciare quello stronzo che gli aveva rubato le pergamene e aveva attentato ripetutamente alla sua vita. Ad ogni modo il Chikuma ora che aveva riconosciuto il kiriano si era fatto più calmo e sereno aprendosi anche una birra fresca per rilassarsi meglio durante la conversazione -Waaaah.. ci voleva proprio una bella pausa.. se vuoi abbiamo anche della birra fresca oltre all’acqua!.. questa la faccio arrivare direttamente dall’Arcipelago delle Quattro Bestie.. bel posto.. ad ogni modo.. come mai da queste parti?!- il rosso si era stravaccato su uno dei cuscini li a terra mettendosi il più comodo possibile, quasi si trovasse in pausa pranzo. E in effetti era proprio così dato che negli ultimi giorni non aveva fatto altro che lavorare ai nuovi laboratori Sunesi.


    Asmodai aveva percorso centinai di chilometri solo per incontrarlo, qualsiasi cosa avesse da dire doveva essere di certo importante e in effetti lo era, almeno dal punto di vista del kiriano. Asmodai era giunto fino a Suna per chiedere al Chikuma di salvare dalle prigioni di Oto uno dei suoi amici, non un amico comune ovviamente, ma un appartenente al clan Akuma. A quella richiesta il rosso non trattenne una sonora risata, non aveva intenzione di mancare di rispetto ad Asmodai, ma a volte la vita ed il destino erano davvero buffi -AHAHAHAHAH.. coff.. coff.. scusami..- il rosso non aveva trattenuto le lacrime a quella richiesta -..scusami davvero.. ma la tua richiesta mi ha completamente spiazzato!.. sai ho già avuto a che fare con un membro del vostro clan.. Seinji appunto.. e non è stata affatto una bella esperienza.. ma sono sicuro che non tutti gli Akuma siano come lui.. Meika per esempio.. sono sicuro che tu la conosca.. quella ragazza è davvero una brava persona ed una eccellente ninja!..- il rosso lo pensava davvero, non era tipo da etichettare le persone in base al clan di appartenenza. Ciò che contava realmente era cosa le persone erano disposte o meno a fare per o contro gli altri. E mentre Meika aveva dimostrato a Tsuya di essere disposta al sacrificio per poter salvare più persone possibili, Seinji Akuma aveva sempre dimostrato un indole malvagia e dedita solo ed esclusivamente all’omicidio ed i suoi interessi personali. Ma non era di Seinji che ora il rosso doveva preoccuparsi, ma di Asmodai, una persona con cui aveva combattuto ma che certo non poteva dire di conoscere affondo.


    -Dunque fammi capire.. ad Oto.. un membro del tuo clan viene tenuto prigioniero.. e per quale motivo?!..- se era tenuto in catene doveva pur esserci una ragione -..conosco i ninja di Oto.. piuttosto bene oserei dire.. e anche se sono tutti un po’ strani.. trovo difficile pensare che il tuo amico sia li ingiustamente!.. che ha fatto per meritarsi quell’atroce punizione?!..- anche il rosso era rimasto prigioniero in diverse occasioni durante la sua vita e sapeva bene cosa volesse dire. Asmodai era ammirevole nel suo intento, ma pazzo se pensava di strappare ad Oto un ninja sotto stretta sorveglianza senza dei motivi più che validi -Sarò molto chiaro con te.. Asmodai..se aiutarti a liberare un amico significa invadere un villaggio a noi alleato.. allora la mia risposta è negativa.. non ho nessuna intenzione di mettere a repentaglio la pace che esiste tra i villaggi per salvare un tuo amico..- lo sguardo del rosso si era fatto serio. Al Chikuma dispiaceva certo, ma perché avrebbe mai dovuto rischiare di scatenare una guerra o malumori in quel momento contro Oto -..come già ti ho detto in precedenza conosco i ninja di Oto.. e se desideri.. potrei provare a parlare con l’amministratore Febh Yakushin della faccenda.. ma non posso prometterti nulla di più..- in realtà il rosso sapeva bene che prima o poi quel giorno sarebbe giunto, il giorno in cui si sarebbe recato ad Oto per incontrare Febh e parlare della gestione del quattro code, ma soprattutto per incontrare lui, l’uomo che lo aveva schiavizzato e da cui era stato poi liberato, Diogene Mikawa.


    -Se le tue intenzioni sono quelle di attaccare il villaggio direttamente lascia che ti dia un consiglio.. lascia perdere..- in realtà lui stesso non avrebbe mai lasciato perdere se ad essere imprigionato fosse stato uno dei suoi uomini -..il tuo amico.. per quanto gravi siano le sue colpe può sicuramente essere liberato senza l’uso della forza..- il rosso non era convinto al cento per cento delle sue parole, ma non poteva esporsi in quel modo contro Oto anche perché non aveva nulla contro il villaggio in se e nemmeno i suoi ninja, nemmeno il MIkawa. Ciò che il rosso desiderava era un semplice confronto per poter parlare e sentire le motivazioni del colosso e soprattutto per recuperare il quattro code che aveva ceduto ad Oto. La missiva che Febh gli aveva mandato parlava chiaro, il quattro code era in mano loro e anche se il rosso non ne ricordava il motivo sapeva di aver lottato con il bestione e di aver quasi rischiato la vita, tuttavia non riusciva a ricordare perché fosse stato poi dato ad Oto -Ti accompagnerò come testimone imparziale se è ciò che desideri.. garantirò che non ti venga torto un capello mentre sarai ad Oto per discutere della liberazione del tuo amico.. allora.. ci stai?!..- non restava che ascoltare la risposta dell’Akuma.

    OT/ Moriremo tutti :sisi:
     
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