[Accesso] L'entrata di Suna

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  1. Shunsui Abara
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    Shunsui si portò a 3 metri dalla creatura, con fare titubante. ....ma....che...cos'è...? Pochi secondi prima, un corvo dalle dimensioni giganti si era fermato poco distante da lui. Non un corvo normale, tuttavia, ma una bestia oscura, il cui manto corvino sembrava solo un rivestimento per la sua innaturale muscolatura. Avvicinandosi, il genin si rese conto che l'animale aveva un becco di un colore rosso sanguigno, che facevano il paio con i suoi occhi. Rabbrividì per un attimo. Solo un'altra volta aveva visto qualcosa che lo aveva fatto rabbrividire alla stessa maniera: e cioè quando la segretaria dell'amministratore Febh si era presentata alla sua porta e gli aveva mostrato la sua lingua biforcuta. Quello, tuttavia, lo aveva solo trovato bizzarro e, potenzialmente, interessante. Questo corvo incuteva un certo terrore. Shunsui..lascia stare, lo prendo io... un guardia semplice di Sunagakure si era fatta avanti. Shunsui rimase per un momento confuso circa lo scopo di quella affermazione: voleva prendere quell'uccello? Poi però si rese conto che il corvo era stato mandato per recapitare qualcosa. Così impressionato dalle fattezza della creatura, aveva bellamente ignorato la presenza di una specie di forziere legato alle sue zampe. Non appena la guardia si fu avvicinata a sufficienza, allungò una mano per prendere l'oggetto recapitato. Chiaramente il corvo la dovette pensare diversamente, perchè appena la mano dell'uomo gli fu a tiro, cercò di beccarlo, producendo uno suono stridulo e tanto raccapricciante quanto le sue apparenze. La guardia fece un salto all'indietro, schivando per un pelo la perdita della sua mano. ...ma che diavolo! Ora ti faccio...Calma Nagami...vediamo se sono più fortunato io.... Shunsui ripeté l'operazione del suo collega: si avvicino lentamente ed altrettanto lentamente allungò la mano per prelevare il forziere. Il corvo lo guardò con i suoi occhi rossi cremisi, minaccioso come sempre. ....eccoci... Appoggiò una mano sull'oggetto senza che il corvo fece una piega. Shunsui, sempre con molta attenzione, slacciò il legaccio che teneva vincolato il forziere alla bestia. Una volta libero, il corvo gracchiò nuovamente e svolazzò via, con la stessa velocità con la quale era arrivato. ...uff...non si sta mai tranquilli....

    Shunsui si rigirò fra le mano il bauletto portato dal corvo. Aveva una buona fattura - questo lo poteva dire per certo - e non c'era nessun particolar modo evidente di aprirlo. Prendendolo con entrambe le mani, il genin cercò di afferrare il coperchio dello stesso e tirarlo. Tuttavia, non importava quanta forza ci mettesse, tutti i suoi sforzi furono vani. ....mmmm....che senso ha inviare qualcosa che non si possa aprire...? Tuttavia, era evidente che, se il pacco era stato mandato, si voleva che qualcuno ne vedesse il contenuto. Visto che non aveva voglia di utilizzare la sua arte per risolvere quella faccenda - non certamente degna di essere impiegata in quella maniera - il genin si limitò a cercare qualcosa per forzare l'apertura dello scrigno. Alla fine trovò una wakizashi e con quella cercò di rompere la serratura, invano. ..ma che diavolo...nemmeno so nemmeno dove stia la serratura.... Continuò in questa maniera per una mezz'ora buona, senza trovare una soluzione al suo dilemma. Alla fine era arrivato alla conclusione che ci sarebbero volute solo le cartamombe per aprirlo, il che era chiaramente fuori questione perchè il contenuto sarebbe potuto risultarne danneggiato. ....ci è stato mandato perchè venisse aperto... ma forse non è stato pensato perchè tutti lo possano aprire...se fosse destinato ad una persona con una qualche tipo di chiave, sono sicuro che il corvo lo avrebbe portato direttamente all'interessato...credo che sia una sorta di prova di forza... Si alzò dalla sedia su cui era seduto ed uscì dalla stanza dei guardiani nella quale si era rintanato per quell'ingrato compito. Incontrata una guardia semplice, avrebbe detto: Chiamatemi Hoshi! Ditegli che c'è un pacco restio ad essere aperto!
     
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