[Accesso] L'entrata di Suna[Free GdR] [Macro GdR]

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    ehm...da qualche parte

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    Parlato Ryuu
    Parlato Shunsui


    Visita ad un vecchio amico

    Una volta per uno...


    Non passò molto tempo, che un uomo vestito di nero si presentò lì senza che Ryuu si accorgesse di nulla, e quast'ultimo quasi si spaventò di quella improvvisa apparizione, voltandosi di scatto verso di lui. Per fortuna sembrava un tipo alquanto tranquillo che si fece beffe del genin per la sua idea malsana di camminare a piedi nel deserto da solo, cosa a cui Ryuu sorrise un po' imbarazzato.
    In effetti, quello strano tipo gli si rivolse come se già lo conoscesse, e ciò sembrò vagamente strano al kiriano, soprattutto quando questi lo chiamò per nome. Evidentemente si erano già conosciuti, ma Ryuu avrebbe potuto giurare di non averlo mai visto. Non era mai stato a Suna, ma in ogni caso, anche se lo avesse incontrato da qualche altra parte, non aveva la minima idea di chi fosse, squadrandolo dalla testa ai piedi.
    Solo quando questi nominò il fattaccio dei pirati, al genin si illuminò una lampadina, cercando tra i suoi ricordi, chiunque si ricordasse che fosse passato per il porto, e dopo qualche secondo che passò in silenzio, finalmente un'immagine limpida di quello stesso tizio a Kiri, gli balzò in mente.
    AHHH, si, si, ora mi ricordo. Scusa, ma passa così tanta gente, per il porto, e io già faccio pena a ricordarmi le facce delle persone... Disse, facendo poi una piccola risatina imbarazzata. L'unica cosa che lo aiutò a ricordarsi del sunese fu il fatto che fosse un ninja, dato che non giungevano spesso degli shinobi da un paese così lontano. Ovviamente, del nome, neanche pensandoci per giorni, sarebbe potuto arrivare a ricordarselo.
    Comunque sì, è stato un bel viaggetto, ma non immaginavo facesse così tremendamente caldo, non ci sono proprio abituato.
    Sono venuto a trovare il consigliere Haruki, è un mio amico.

    bene, normalmente ti chiederei di riporre le armi e ti farei passare, ma oggi c'è il capo di ronda e sicuramente vorrà farti anche lui qualche domanda. Temo dovrai aspettare un attimo, sarà qui a momenti.
    Ah, bè, nessun problema, tranquillo. Capisco come funziona.
    Gli fece piacere sapere che anche lui fosse un guardiano, era quasi divertente pensare che l'utima volta in cui si erano incontrati, i loro ruoli erano invertiti, essendo Ryuu a fare da guardiano. Attese quindi l'arrivo del capo dei guardiani, conversando, intanto, con il suo amico di cui non ricordava il nome.
    Nel frattempo dimmi, è la prima volta che vieni a Suna?
    Sì, infatti. Era da tempo che volevo vederla, non ero mai stato nel deserto, ma è stato proprio un trauma. Preferisco decisamente l'acqua e il clima umido di Kiri. Disse, facendosi scappare una piccola risata. Rimase proprio contento nell'incontrare una persona conosciuta in un posto così lontano, ringraziandolo per l'acqua offerta, che bevve senza esitare. Si accorse che aveva un sapore un po' strano, ma decise di non farci caso, passando oltre.
    Mh...deve essere acqua del deserto.
    E' stato un periodo un po' così, per Kiri. Qui invece come va?
     
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    Mura di Suna
    ..Oh.. non è che la manda.. Maria?..
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    Il rosso era stato costretto a richiamare tutta la sua forza per riuscire ad aprire il bauletto. Qualsiasi cosa contenesse doveva essere di immane importanza data la fatica necessaria ad aprirlo. Sarebbe durato tutto non più di un paio di secondi, il rosso si sarebbe trasformato per poi tornare quasi immediatamente quello di sempre. Se Shunsui fosse rimasto a guardare avrebbe visto la sabbia del deserto alzarsi violentemente sospinta dal vento per poi ricadere a terra poco dopo. Dietro la coltre di sabbia il rosso stava già tornando con in mano quella che sembrava essere una pergamena. Non ne era sicuro il Jonin ma quando il contenuto era stato tolto dal contenitore una strana scritta era apparsa sopra la sigillo imposto su quel pezzo di carta -Ohi Shun.. sono riuscito ad aprire quella scatoletta.. certo che si sono impegnati parecchio per tenere questa roba al sicuro.. va beh.. torniamo alle mura e mangiamoci qualcosa!- il rosso sembrava insolitamente sereno nonostante la situazione. Sapeva bene che sigilli di quel genere richiedevano una attenta analisi e soprattutto pazienza anche se fremeva dalla voglia di aprire e leggere il contenuto. Mentre passeggiava verso l’entrata di Suna il Chikuma ne avrebbe approfittato per fare qualche chiacchera con Shunsui -Allora Shun come procede la tua vita qui a Suna.. ti piace?!.. mmh.. non abbiamo mai avuto modo di frequentarci più di tanto dopo la riunione alla Loggia dei Sand.. da quel che si dice in giro ti stai impegnando molto.. e con ottimi risultati!.. aaah.. fossero tutti come te i ninja di Suna.. forse potrei permettermi di prendere qualche giorno di vacanza in più..- il Chikuma aveva incrociato le mani dietro la nuca stiracchiandosi un po’ -..di un po’.. secondo te perché qualcuno dovrebbe scomodarsi tanto per mandare un messaggio e poi renderlo praticamente impossibile da leggere?!- il rosso sapeva la risposta ma voleva mettere alla prova il genin della sabbia -..ad ogni modo mi farebbe piacere se restassi con me mentre provo ad aprirlo.. sai per quel che ne so potrebbe esserci inscritto anche un pericolosissimo sigillo ninja su questo pezzo di carta.. che so.. una bomba.. oppure un sigillo di richiamo remoto.. pensaci bene.. mando una scatoletta impossibile da aprire al villaggio.. sfianco e faccio impazzire i suoi ninja per aprirla e quando ci riescono e sono sfiniti.. SBAM!!!..- il rosso aveva fatto schiantare il pugno della mano destra nel palmo della sinistra -..si attiva un sigillo che evoca un qualche mostro gigantesco nel centro della città!.. pensa al casino e ai danni.. mmh.. dovremmo brevettare questa idea al D.E.S.E.R.T.- e il rosso non sembrava affatto scherzare.


    Giunti in guardiola il rosso avrebbe ordinato all’amico di procurare cibo e birra fresca in quantità. Avrebbe trascorso li tutto il tempo necessario ad aprire quel messaggio -Shunshui fa mandare qui in guardiola cibo e da bere.. birra fresca.. e non quella che bevete voi guardie.. fa mandare quella buona dell’arcipelago delle quattro bestie.. poi torna qua.. chissà che la cosa non si trasformi in qualcosa di istruttivo anche per te!- il rosso aveva intenzione di sfruttare l’occasione per insegnare qualcosa di nuovo al genin. Sistemato tutto il rosso avrebbe appoggiato la lettera sigillata sul tavolo mentre cominciava a mangiare e bere con ingordigia -Allora Shun.. qualsiasi cosa succeda non toccare quella lettere.. guardala se vuoi ma non metterci mano.. sono quasi sicuro che quel messaggio sia diretto a me.. e con questo intendo solo ed esclusivamente a me.. lo vedi quel sigillo.. e da un po’ che lo guardo.. si tratta di un sigillo di sangue piuttosto complesso..- il rosso stava lanciando lapilli di cibo ovunque mentre parlava con la bocca piena [Studio Sigillo Pergamena][Abilità]

    Occhio di Falco [1]
    Abile: L'utilizzatore è in grado di scovare facilmente le trappole: la sua Percezione è incrementata dal bonus ai Riflessi o ad una statistica secondaria scelta all'acquisizione. Inoltre, l'utilizzatore è in grado di notare dettagli minori, ottenendo un vantaggio a riconoscere porte occultate, camuffamenti, oggetti e persone nascoste. Non incrementa la Percezione per trovare obiettivi furtivi.

    Analizzatore Biometrico
    Speciale: Conoscenza: l'utilizzatore è in grado di analizzare le persone o gli oggetti con cui entra in contatto tramite la protesi. Potrà conoscere l'energia vitale e la vitalità residua delle persone oppure analizzare la natura di un oggetto, materiale, presenza o meno di particolari effetti. Il tempo richiesto dall’analisi varia a seconda dell’oggetto analizzato. A discrezione del QM.[Da Chunin in su]

    Sapere dello Scriba del Mondo
    Arte: Conoscenza: L'utilizzatore è in grado di analizzare qualsiasi Fuuinjutsu, anche se personale, se percepito. L'utilizzatore può conoscere il meccanismo o le regole di attivazione e gli effetti del Fuuinjutsu. Richiede un round per ogni consumo Basso del sigillo o a discrezione del QM. L'utilizzatore potrà tenere a mente fino a tre Fuuinjutsu analizzati in questo modo alla volta ai fini di Riscrittura. È necessario percepire il simbolo come se fosse eseguito in modo Furtivo.[Da Chunin in su]
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    -Nel mondo esistono una miriade di sigilli.. ma tra tutti quelli di sangue sono i più ostici e potenti.. durante le mie avventure mi è capitato di vederne di svariati tipi.. e posso dire con certezza che questo sigillo non è stato creato dai Cremesi o dai Kijin.. quindi non è un nostro nemico ad inviarlo..- il rosso aveva visto i sigilli usati da quella gente e quello non aveva niente a che fare con i loro -..il sigillo funziona come una serratura.. basta solo la giusta chiave per aprirlo o un buon grimaldello.. e io.. credo di avere entrambi!..eheheh..- il rosso aveva intuito di chi potesse essere quel messaggio, ma se così fosse allora Shunsui forse non sarebbe dovuto essere messo in mezzo anche se indirettamente. Il Chikuma aveva notato la bocca e dopo un po’ anche i vari fuuinjutsu inoltre l’aver letto il proprio nome una volta aperto lo scrigno lo rendeva l’unico in grado di leggerlo. Il rosso aveva mangiato e bevuto a sufficienza e ormai la luna si era fatta alta nel ricco cielo stellato del deserto -Uff.. forza.. vediamo un po’ che succede..- senza preavviso il Chikuma avrebbe aperto la ferita sul dito pollice per fare cadere una goccia del suo sangue sul sigillo che bloccava l’accesso al contenuto della lettera. Se tutto fosse andato secondo quanto aveva previsto il sigillo si sarebbe aperto dando modo di leggere il contenuto. In caso contrario, beh sarebbe bastato fare visita al mittente di quel messaggio per sapere cosa volesse veramente -..vediamo che succede.. al massimo andrò a fare scorta di riso..- una battuta che velava fin troppo.

    OT/ Scusate l’attesa!
     
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    A Shunsui sembrò che un tornato si fosse materializzato davanti a lui, quando il Rosso liberò tutta la sua forza per rompere il sigillo che chiudeva il baule. Quella era la prima volta per Shunsui che vedeva un potere del genere manifestarsi, e non a caso. Hoshi era tra i ninja più potenti del continente, ed il marionettista doveva solo sentirsi fortunato, perchè poté in quel momento capire fin dove si potessero spingere le abilità di uno Shinobi. ...questo è quindi il livello a cui devo puntare....ahaha....la differenza tra noi è abissale...e sicuramente questa è solo una parte di quello che può realmente fare...devo imparare il più possibile da lui! Quando il vento si placò, Hoshi uscì tranquillo dalla tormenta di vento e sabbia che aveva creato, tenendo fra le mani un rotolo, ancora chiuso. ...wow quello è stato impressionante! Ma davvero tutto questo casino per un rotolo...? Nonostante questo, il jonin sembrava abbastanza calmo, e gli propose di seguirlo e mangiare qualcosa insieme. Visto il nuovo proposito del genin si stare appiccicato al futuro Kazekage, accettò di buon grado:...e pranzo sia! Camminando insieme, si persero in un paio di chiacchiere:...si bhè faccio quello che posso. Gli altri genin hanno tipo una decina di anni in meno di me, ma mi consolo dicendomi che la mia età mi rende più intelligente ahahah e tu Hoshi, quanti anni hai? Per il resto recentemente sto dedicando buona parte del mio tempo al mio negozio...ancora non molti clienti purtroppo...ma da qui ad una settimana confido di poter ampliare l'offerta con bombe ed ordigni esplosivi: speriamo di attirare qualche cliente in più... In realtà c'erano anche problemi di altra natura: fin quando avesse avuto il grado genin, il villaggio non gli avrebbe dato il permesso di vendere armi su commissione, ma doveva attenersi rigorosamente a vedere e produrre una serie di armi, se volgiamo, "standard". Il che era una gran cretinata, visto che era abituato a costruire armi su misura per le proprie marionette, ormai da diversi mesi. E invece per quanto riguarda D.E.S.E.R.T. ? Maggiore fortuna con i clienti? In particolare il genin si riferiva agli altri negozi, o semplicemente alle persone che utilizzavano la struttura fondata da Hoshi per il suo apparato tecnologico.

    Ben presto, ad ogni modo, il discorso tornò sul baule ed il rotolo:...mi sono fatto un'idea a riguardo. Mi sono chiesto: quanti ninja qui a Suna avrebbero potuto aprire quel baule? Ad occhio e croce direi solamente tu. Quindi, se vogliamo, si potrebbe pensare che fosse diretto a te. Ma non è così facile. Perchè è vero che io non sono riuscito ad forzarlo, ma se avessi chiesto ad altre due guardie del gate probabilmente ci sarei riuscito...quindi, se davvero quel rotolo è destinato a te, credo che, chiunque te lo abbia mandato, abbia messo una condizione molto più specifica per rilasciarne il contenuto! Arrivati in guardiola, Shunsui andò a prendere da bere e mangiare per sè stesso e per il jonin, commentando: ...mpf...normalmente non me la danno mica birra così buona...ma sembra che usare il tuo nome dia i suoi frutti...ahahah Dopo aver assicurato il Rosso che non avrebbe toccato la lettera, si mise ad ascoltare la spiegazione del jonin. Quella dei sigilli era un'arte complessa, che a Shunsui ricordava molto il processo di costruzione di una marionetta. Ogni linea di un fuuinjutsu aveva il suo significato e serviva a direzionare o contenere il chakra secondo per uno specifico scopo. Ed Hoshi sembrava essere in grado di discernere ogni linea del sigillo imposto sul rotolo che aveva tra le mani. Un sigillo di sangue..? Certo che c'è proprio gente perversa in giro.... Disse quasi fra sè e sè il genin, mentre Hoshi versava una goccia del suo sangue sulla pergamena.
     
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    La goccia di sangue sciolse il legame cremisi che rendeva inaccessibile il contenuto della missiva: solo un vero esperto di fuuinjutsu o il preciso destinatario avrebbe potuto accedervi...si perché pensare che qualcuno potesse superare la forza del Mikawa riuscendo a soggiogare brutalmente il chiiton era pura follia. Aloysisu sapeva che il Rosso avrebbe trovato il modo di accedere alle informazioni, e questo perchè aveva ben intuito l'abilità innata del Sunese nel capire i meccanismi e il loro funzionamento.

    Il contenuto, scritto con la stesso liquido vermiglio dalla strabiliante capacità di sparire non appena letto, senza lasciarne alcuna traccia, recitava parole che forse, in cuor suo, Hoshizuku sapeva sarebbero prima o poi arrivate. Solo un uomo usava il sangue in quel modo e, almeno a quanto ne sapeva il Garth, solo con lui il pretendente al titolo di Kazekage aveva stretto accordi segreti tanto potenti da essere stipulati con il potere del Chikotsumiaku.

    La missiva recitava:


    " Hai tre settimane per darmi ciò che mi spetta, non oltre arriva il mio potere.

    Se la tua tecnologia non arriva tanto lontano quanto i miei sogni, allora rubala.

    La storia insegna che i segreti del volo sono custoditi ad Iwa, nel regno dello Tsuchikage.

    Armati, perchè ho conosciuto la durezza di quelle terre e la forza del ninja che la governa.

    Fallisci e morirai, astieniti e morirai, tradiscimi e morirai...questo è certo.

    Solo gli stolti hanno creduto di poter sfuggire al sangue:

    ciò che è stato promesso non può essere cancellato.



    Un ultimatum, frutto di un incontro lontano ma mai dimenticato. Parole forti sebbene, tra le righe, si poteva intendere l'impossibilitò del Mikawa di perdurare nel suo jutsu...anche il Garth doveva sottostare alle regole del Patto di Sangue. Hoshikuzu non poteva parlarne con nessuno, lo aveva giurato, ma non doveva per forza portare quel fardello da solo; se fatto nel giusto modo, avrebbe potuto cercare aiuto. E solo gli dei sapevano di quale grande mano il Rosso aveva bisogno: esisteva davvero il famigerato doton in grado di cambiare il peso degli oggetti (di cui Aloysius aveva sentito parlare solo nei libri di storia)? E se si, chi ne conosceva ancora la tecnica? Di certo i ninja di Iwa non avrebbero consegnato spontaneamente nemmeno uno dei loro segreti e il loro Kage era di certo la persona più sospettosa e cauta che il Colosso avesse mia incontrato.

    Ma forse, prima di tutto ciò, vi era un quesito di base a cui il Chikuma doveva rispondere: avrebbe rispettato il copione scritto dal fato oppure vi si sarebbe opposto contravvenendo al volere dal Mikawa? Si stava muovendo in un campo minato dove ben poche vie erano sinonimo di salvezza!



    CITAZIONE
    OT/ Qui finiscono i miei post. Sperando di aver dato i giusti stimoli per giocare, attendo con ansia le mosse del Rosso! :riot: /OT
     
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    Mura di Suna
    ..Sette giorni!.. ah no dai sono 3 settimane..
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    Cosa poteva esserci di meglio di leggere un messaggio scritto con il sangue racchiuso in un cofanetto fortezza con un buon amico e della buona birra fresca? Beh a detta di Hoshi molte, moltissime cose, ma quel giorno andava così quindi non sarebbe stato li a lamentarsi mentre apriva la pergamena per leggerne il contenuto. Ci avrebbe messo un po’ a realizzare ciò che il Mikawa ci aveva scritto, si perché a quel punto sarebbe stato palese che a scrivere il messaggio fosse lui. L’espressione del rosso si sarebbe fatta sempre più contrita mentre i suoi occhi passavano da una parola all’altra unendo il significato di quelle frasi scritte con il sangue. Al termine della lettera questa si sarebbe semplicemente vaporizzata avvolta dalla terribile potenza del vento del Chikuma, nessuno doveva venire a conoscenza di quel messaggio e dell’accordo tra lui ed il colosso o sarebbe semplicemente morto all’istante. Hoshikuzu Chikuma era improvvisamente sbiancato nebulizzando con un sputo la birra che teneva in bocca innaffiando di conseguenza Shunsui che stava li poco distante. Nessuno gli aveva mai fatto sputare della birra, nessuno.


    -Sono nella merda fino al collo..- questo l’unico commento che il Jonin si era lasciato scappare alla vista della lettera. Il suo sguardo fisso sul pavimento non presagiva nulla di buono, ma cosa stava realmente succedendo? Probabilmente Shunsui avrebbe realizzato che la lettera gli era stata mandata da qualche donna con cui il rosso aveva passato una piacevole nottata qualche mese prima e che ora pensate un po’ aspettava un figlio da lui, magari fosse stato così, o forse no, quello forse sarebbe stato anche peggio per il Chikuma. Hoshi era caduto in un silenzio abissale mentre pensava ad una semplice e rapida risposta per uscire da quel guaio -..come faccio?!.. come faccio?!..- Diogene Mikawa voleva le sue armi di distruzione di massa, Hoshi gliele aveva promesse ed ora che era stato liberato dalla maledizione del controllo di sangue i ricordi erano riaffiorati alla sua mente rendendo credibile quella richiesta. Il rosso lo aveva semplicemente dimenticato dopo l’allegra gita a Konoha dove gli era stato cavato mezzo corpo. Sapeva benissimo che non poteva scappare ad un patto come quello, l’unica soluzione sarebbe stata dare al Mikawa ciò per cui aveva fatto quella promessa. Tre settimane per costruire qualcosa che donasse a Diogene il potere di conquistare il mondo, una sfida impossibile con le attuali conoscenze del rosso. I laboratori del D.E.S.E.R.T. era stati ultimati da poco e ben presto molte altre aree sarebbero entrate in funzioni concedendogli il supporto di cui aveva bisogno, tuttavia non era quello il problema. Hoshi aveva bisogno di specifiche abilità e materiali che ancora non possedeva e che come aveva consigliato Diogene stesso forse avrebbe trovato ad Iwa, il peggiore dei posti per Hoshikuzu.


    Nella sua mente i ricordi stavano volando per cercare un appiglio. Ad Iwa non ci era stato molte volte anche se quelle poche avevano segnato la sua vita per sempre. Aveva ottenuto il grado di Jonin li e poi aveva quasi perso la vita, un luogo che richiamava alla sua mente solo terribili ricordi. Erano anni che non tornava e nemmeno sapeva quale fosse la situazione politica del paese, presentarsi li come Hoshikuzu Chikuma lo avrebbe solo esposto a pericoli insormontabili e lui non aveva tempo da perdere. Poteva contattare Kazama, il grande imprenditore che aveva aiutato durante la missione delle stelle, ma quella storia non era terminata nei migliori dei modi quindi il rosso non sapeva quanto sarebbe stato utile. Poteva chiedere alla bella e dolce Kuyu o come cavolo si chiamava, ma non sapeva quanto sarebbe stata disponibile dopo che lui l’aveva è praticamente abbandonata dopo un breve a intenso flirt -..forse un mazzo di rose potrebbe funzionare..- avrebbe detto il rosso mentre pensava confondendo forse Shunsui li presente. L’ultimo appiglio che restava era quello della bellissima e sensuale Maya Orihara, un nome che il rosso non poteva dimenticare dato che la donna rientrava nella sua personale top ten di donne con il miglior gusto per l’intimo femminile di sempre. Hoshi non aveva avuto molto a che fare con la donna, ma da quel che ricordava sembrava essere molto attaccata ai soldi e lui al momento era povero come un cane dopo che aveva investito tutto nella costruzione dei laboratori. In tre settimane non sarebbe mai riuscito a raccogliere i soldi. Ormai stava già immaginando il suo funerale e tutti i suoi amici in lacrime quando l’odore dell’alcol lo fece rinsavire portandogli alla mente una quarta persona che forse, e dico forse, avrebbe potuto aiutarlo. Di scatto il rosso si sarebbe alzato dalla sedie stringendo forte i pugni e urlando -MA CERTO!!!.. IL VECCHIO UBRIACONE DI MERDA!!!- mentre un mezzo sorriso gli spuntava dalle labbra. Dopo il vaneggiamento il rosso si sarebbe avvicinato a Shunsui poggiando le sue mani sulle spalle per fissarlo seriamente negli occhi -Shunsui!!!.. mi caro e vecchio amico.. è necessario che io parta subito per un lungo viaggio che mi terrà impegnato per qualche giorno.. niente di grave.. ma solo io posso occuparmene!.. ti prego di trovare Hohenheim e di riferirgli questo messaggio.. di tenersi pronto ad una mia chiamata!.. Shunsui.. rpoteggi il nostro villaggio fino a quando sarò lontano!- detto ciò il rosso gli avrebbe dato una pacca sul volto catapultandosi fuori dal posto di guardia per volare rapido alla Loggia dei Sand Scorpion e recuperare tutto il suo equipaggiamento. Una volta pronto avrebbe attivato la sua manipolazione del vento per scatenare una nuvola sotto ai sui piedi e lanciarlo nella stratosfera nella direzione opposta al villaggio di Iwa.

    Non era li che stava andando, no la sua meta era -Tsuya!.. sto arrivando!!!- solo tre settimane per non morire.


    Tempo rimanente: 20 Giorni 23 ore 35 minuti



    OT/ Figata! Grazie Gene che mi hai dato lo spunto per una serie di giocate mega galattiche che volevo già fare da tempo, ma che non sapevo come iniziare e invece guarda un po’ te la morte sistema tutto!!!
     
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    九代目水影 - Kyuudaime Mizukage

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    Tagliare le Ali al Vento
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    Avrei dovuto sentirmi in colpa per ciò che avevo deciso di fare? Forse. Forse dentro di me, in un angolino remoto del mio animo resisteva ancora un pezzetto di rimorso per le azioni che stavo per compire. Ma ben poco, ed era ben seppellito dall'urgenza di fare ciò che era meglio per il mio Villaggio.
    Kiri sanguinava e sebbene si stesse rialzando, gli eventi avevano messo in evidenza che esistevano più nemici pronti a far festa sul villaggio. Non potevo rimanere a guardare e se questo significava tradire la fiducia di un mio caro amico, allora sarebbe accaduto.
    Credi funzionerà?
    Yogan stava sorvolando il deserto, Suna era visibile, ed ero in rapido avvicinamento.
    Non lo so. Hoshi è molto benvoluto ma ciò che ha detto quando si è risvegliato dopo l'attacco è... assurdo. Io... io credo nella pace, ma questo è essere stupidi.
    Cosa disse che ti sta facendo corrucciare così?
    Che il Mikawa non è il nostro peggior nemico, che abbiamo bisogno della forza di Diogene. Esattamente come posso difendermi dai nemici fuori se i miei presunti alleati tramano alle mie spalle? Deve mettersi in testa che ha sbagliato e non poco a riguardo. E se non ascolterà le mie parole... Guardai lontano Ascolterà quelle dei suoi Consiglieri e dei suoi Jonin allora.

    Atterrammo davanti ai cancelli di Suna. Yogan si trasformò subito nella sua forma umana e con me si avvicinò alla porta. Alzai una mano per attirare le attenzioni dei guardiani.
    Sono Il Mizukage dissi secco, senza però ostilità nella voce Ho necessità di parlare con il Consigliere Miyazaki e con il Jonin Hohenheim Kakita al più presto. Tenete il mio arrivo in confidenza solo con loro due per favore.
    Non sapevo che Hoshi non fosse al Villaggio, ma poco male, avrei agito allo stesso modo anche con lui nella porta affianco. L'estrema semplicità della mente del ragazzo gli aveva procurato molti alleati nel tempo, ma per lui era il momento di crescere e se non voleva ascoltare me avrebbe ascoltato qualcuno in grado di rimetterlo in riga.



    Da Kiri non solo Yogan era partita. Anche Sojobo sfrecciava nei cieli, ma era diretto a Konoha. Con se portava una lettera per l'Hokage.

    Yo Raizen, spero vada tutto bene.
    Qui a Kiri abbiamo avuto problemi, l'epidemia e tutto il resto ma si è trovata una cura e tutto andrà bene. Ti scrivo però per informarti che ho deciso di smettere di cazzeggiare.
    Oggettivamente, la storia del Mikawa mi ha seccato. Siamo stati attaccati da non so chi e se per tutti i Kami devo difendere Kiri dai nemici non posso avere Oto alle spalle che mi morde le caviglie.
    Non so quali siano i piani precisi, ma devo ragionare nell'ottica dello scenario peggiore per il mio Villaggio che prevede un attacco diretto oppure azioni di terrorismo. In ogni caso, sono deciso a farla finita con questa storia una volta per tutte, spero che tu sia con me in questo.

    Mentre ti scrivo questa lettera sono diretto a Suna. Hoshikuzu sembrava convinto che nel momento in cui un nuovo nemico si fosse palesato allora Oto sarebbe rientrata nei ranghi. Un ragionamento encomiabile, che è valido soltanto nel caso in cui ad Oto interessa rientrare nei ranghi. Un nemico potrebbe essere visto anche come un'opportunità per assediare i nemici su due fronti.
    Hoshikuzu deve convincersi che il Mikawa è il peggior nemico per la pace. È lui quello ad avere piani destabilizzanti per la stessa. Le serpi in seno uccidono più facilmente di quelle nascoste ancora sotto le rocce.

    Se posso darti un consiglio, coinvolgi Febh nella questione. È ora che quel falso quattrocchi troppo potente per essere vero apra gli occhi e ci regali cinque minuti di serietà. Dobbiamo sapere se è nemico o meno e sopratutto, dobbiamo cercare di farcelo alleato. Non riesco mai a capire quali siano le sue intenzioni, ma forse è meglio che ci parli tu con lui. Noi riusciamo sempre a fraintenderci.

    Affido questa lettera a Sojobo, affida a lui la tua risposta per favore.

    Itai

     
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    Shunsui vide il volto del jonin della Sabbia farsi sempre più teso e pallido, mentre i suoi occhi scorrevano rapidamente le linee vergate sul rotolo. Alla fine, nessun demone codato era uscito dal messaggio, come si era fantasticato all'inizio, tuttavia sembrava che la notizia lì contenuta fosse terribile in ogni caso. ...cosa diavolo potrà mai far paura ad un ninja così potente..? La domanda sorse spontanea nella mente del genin. In realtà poteva essere qualsiasi cosa: da problemi personali fino ad una crisi internazionale. Shunsui davvero non avrebbe saputo dire. ...ehi Hoshi...tutto bene? chiese poco convinto. Il jonin farfugliò qualcosa, ma di quello che disse il marionettista capì solo che si trattava di fiori. Poi il Rosso si alzò di scatto, dando istruzioni precise, tra cui il compito di difendere l'intero villaggio in sua assenza. Piuttosto stralunato, Shunsui replicò: ...ehi ehi frena! Dove vai? Che significa che devo difendere il villaggio in tua assenza? Che DIAVOLO DOVREBBE SUCCEDERE ? Ma Hoshi se ne era già andato, lasciando Shunsui ad urlare al vuoto. ...cazzo.. La situazione non gli piaceva per nulla, ma non ci poteva far nulla. Era stato tagliato fuori. Il suo grado era troppo basso per intromettersi in qualsiasi questione potesse concernere un jonin. Se poi quel jonin era il futuro Kazekage, ancora meno. Sbuffando, scrisse due righe su un foglio di carta, lo arrotolò e lo mise in un porta messaggi rotondo, attaccandolo ad uno degli uccelli messaggeri delle mura. Il messaggio, diretto ad Hohenheim, lo avrebbe informato della raccomandazione del Rosso. A Shunsui questo suonava tanto come un campanello di allarme. Era noto nel villaggio che il manipolatore di argilla fosse il braccio destro del Rosso. Se si univa questo fatto al misterioso baule, al sigillo di sangue ed il misterioso messaggio, ne usciva un quadro che non lasciava presagire nulla di buono.

    [...]


    Quando Itai si presentò davanti il gate principale di Sunagakure, Shunsui sentì un ronzio nell'orecchio destro che suonava tanto come un campanello di allarme. ...cazzo...lo sapevo che quel baule non avrebbe portato nulla di buono...dopo due giorni che Hoshi sparisce, ecco comparire il Mizukage...chiamala coincidenza... Questo pensiero, chiaramente, sarebbe venuto subito dopo l'iniziale stupore per vedere l'enorme drago rosso su cui il leader della Nebbia era venuto, drago che poi aveva assunto le sembianze di una bambina. Shunsui si fece avanti dalle mura, dicendo: Onorevole Mizukage, non aspettavamo una tua visita... avrebbe detto non riuscendo a mantenere il tono formale nemmeno nella sua prima frase. Al Tempio lo avevano istruito sull'etichetta ma, per sua natura, il massimo che il genin poteva dare in questo ambito risiedeva nell'aggiunta della parola "Onorevole" in una frase. ...li manderò a chiamare subito! Avrebbe quindi inviato due falchi, i quali avrebbero portato una richiesta urgente di presenza alle mura all'amministratore ed al jonin bambino. ...abbiamo una stanza dove possiamo attendere il loro arrivo. E' situata all'esterno del villaggio, quindi puoi mantenere le tue armi...è una soluzione ottimale per persone che intendono trattenersi per poco tempo, ma non vogliono aspettare al sole. Altrimenti, l'accesso è condizionato alle classiche norme standard di sicurezza. Si stava riferendo al lascito delle armi, il che era chiaramente inutile per un ninja della sua potenza. Ad ogni modo, il Mizukage avrebbe potuto scegliere la soluzione che più gli aggradava.

    [...]


    Indipendentemente dalla scelta di Itai, Shunsui avrebbe condotto il jonin di Kiri in una stanza appartata e spartana, attrezzata con tavoli e sedie, dove il gruppo di ninja avrebbe potuto trovare l'opportuna riservatezza. Poco dopo che al Mizukage fosse stato versato tutto quello che avesse desiderato, Hohenheim sarebbe entrato nella sala, più incuriosito che preoccupato. Del resto, la convocazione che aveva ricevuto non lasciava presagire nulla di preoccupante, se non per il fatto di essere urgente. Vedendo chi fosse il visitatore, Hohenheim avrebbe detto: Nono Mizukage è un piacere vederla qui nel Paese del Vento! L'ultima volta che i due si erano visti, avevano combattuto spalla contro spalla per sconfiggere un terribile pericolo del Paese dei Demoni. Girandosi verso il marionettista, il jonin avrebbe detto: Grazie Shunsui, puoi lasciarci da soli. Le parole del jonin erano ferme, ma cordiali, ed il marionettista si limitò ad uscire dalla stanza, lanciando sguardi curiosi, mentre chiudeva la porta alle sue spalle. Prego si sieda e si rinfreschi. Sicuramente sarà arrivato volando, e non si sente molto il caldo. Ma qui dentro è tutta un'altra storia... Nella stanza in cui si trovavano, infatti, nonostante fossero all'ombra, c' erano poco meno più di 26 gradi. Allora, in cosa possiamo esserle utile? Avrebbe quindi chiesto al kiriano, una volta che l'amministratore li avesse raggiunti.
     
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    L'ingresso a Suna





    Non si poteva dire che Hamano non ci stesse provando. Che poi non ci stesse riuscendo era tutto un altro paio di maniche.
    Da quando era ritornato ad essere il guardiano delle mura si era impegnato come non mai per tornare ad essere un solenne servitore del villaggio della sabbia, ma non era certamente così semplice. Lo si poteva capire dai suoi sbalzi d'umore, dalla sua bipolarità, o molto più semplicemente dal fatto che passava la maggior parte della giornate di lavoro rintanato nel suo ufficio , seduto ad un angolo della stanza con le mani sulla testa per cercare di non cedere alla depressione e ad altre paranoie mentali che il ragazzo non riusciva proprio a combattere.
    Il risultato era un guardiano che passava da momenti di totale attività e dedizione per il suo ruolo a momenti in cui il suicidio era per lui l'unica opzione valida per continuare.
    Insomma, un caso abbastanza disperato.
    E ovviamente in quel giorno la depressione lo stava totalmente comandando.
    Hamano se ne stava appoggiato alla porta del suo ufficio, insicuro su ciò che doveva fare o dire. Lo avevano avvisato che c'era un visitatore da accogliere, ma si poteva dire che il ragazzo non avesse proprio voglia di andare. Il solo alzarsi dal suo angolino e arrivare alla porta gli aveva causato una serie di attacchi di panico alternati a momenti di sanità mentale, per poi ripiombare nella depressione più totale.
    Proprio un bel guardiano.
    Raccogliendo quelle poche energie che aveva il ragazzo si fece forza ed uscì, rivelando il suo stato trasandato. Capelli non lavati, barba non fatta, ed un leggero alone di miseria e sudore accompagnavano l'Iga. L'unica cosa che si salvava era la divisa da guardiano delle mura, ma anche quella necessitava almeno di una stirata,

    Non fece alcuna entrata spettacolare o scenografica, semplicemente si avvicinò al visitatore, e dopo aver fatto un cenno di saluto a Shunsui squadrò il nuovo arrivato da testa a piedi con lo sguardo di uno che vorrebbe fare ben altro in quel momento, cosa poi vera.
    >>Allora, motivazioni? Le tue armi le dovrai lasciare qui ovviamente. Ti prego di non fare casini perché non ho proprio voglia di sistemarli poi.<<
    Ah, un gran bel guardiano, non c'è che dire.
     
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    ehm...da qualche parte

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    VIsita ad un vecchio amico

    Il capo dei guardiani


    Il genin da Kiri stava ricominciando a soffrire enormemente il caldo, pur trovandosi all'ombra, ma per fortuna non ci volle molto a far giungere il capo dei guardiani delle mura, sul posto. Ryuu ringraziò il cielo, i suoi antenati e gli antenati che stavano in cielo, quando lo vide arrivare, sperando di risolvere la situazione in fretta, come suo solito, e cercare un posto dove potersi rinfrescare.
    Non fece molto caso all'aspetto pessimo e trasandato dell'uomo, essendo conciato peggio di lui per ovvie ragioni, anche se fu impossibile non notare l'apparente depressione sul suo volto e nei suoi movimenti.
    Allora, motivazioni? Le tue armi le dovrai lasciare qui ovviamente. Ti prego di non fare casini perché non ho proprio voglia di sistemarli poi.
    No, no, ci mancherebbe, sono qui solo per trovare un amico. Rispose sorridendo ed iniziando a disarmarsi, consegnando lo zaino che aveva sulle spalle, in cui erano ammassate le sue armi, dopo aver tolto ovviamente la sacca con viveri e vestiti di ricambio. In ultimo, slacciò dalla sua cintura, la wakizashi, e consegnando anche questa al guardiano.
    Bene, c'è altro? Disse, alquanto felice di aver concluso, o almeno lo sperava. Le condizioni di quello che doveva essere a capo della sicurezza delle mura del villaggio, lo lasciarono leggermente perplesso, aspirando a tale carica e non potendo immaginare di poter svolgere un simile lavoro con quello spirito; era decisamente diverso dal guardiano di Konoha, Atasuke, ma in fondo, nessuno è perfetto, e una giornata storta può capitare a chiunque, quindi non se ne preoccupò più di tanto.
     
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    Un Ospite Illustre

    Haruki & Itai - I



    Le parole del guardiano che era piombato nel suo ufficio riuscirono a scalfire la granitica calma di Haruki, lasciandolo con un lieve senso di ansia e trepidazione. Non erano previsti festeggiamenti o altri eventi mondani e non era nemmeno stato organizzato un incontro ufficiale. Pertanto, il fatto che il Mizukage in persona si fosse presentato alle mura del Villaggio senza alcun invito significava che c'era qualcosa di importate di cui voleva occuparsi personalmente. Il consigliere ne era certo. L'ultima volta che Haruki aveva visto quell'uomo, il Rokubi era stato sigillato dentro il suo corpo, realizzando finalmente il suo desiderio più grande. Non aveva idea delle ragioni che l'avevano spinto ad attraversare il deserto, ma sospettava che questa volta non sarebbe stato così fortunato. Congedato il messo, si diresse immediatamente alle mura, abbandonano le scartoffie su cui era chino.

    Quando raggiunse la roccaforte dei Guardiani, Hohenheim aveva già accolto il Kage, invitandolo a sedersi in una delle stanze che componevano la struttura. Haruki li avrebbe interrotti prima che potessero iniziare a parlare, entrando nella stanza senza bussare. Buongiorno a tutti Anche se non si era annunciato con quel gesto, nessuno avrebbe avuto alcun dubbi sulla sua identità. L'intenso odore d'incenso che l'accompagnava e gli inconfondibili abiti rossi l'avrebbero immediatamente identificato come il nuovo Consigliere di Suna. Al centro del suo petto, nella losanga di pelle lasciata scoperta di pesanti indumenti che indossava, brillava il Kiseki Nero. Lo portava spesso in quel punto quando si trovava al villaggio, lasciando che indurisse la sua pelle e rafforzasse le sue illusioni. Si trattava di una piccola vanità a cui non era riuscito a resistere. Ricevere in dono una delle sette armi sacre era stato un onore così grande da spingerlo alle lacrime. Non poteva rinunciare a portarlo in bella vista, come un medaglia che testimoniava il suo contributo al benessere del Villaggio. Probabilmente, per ninja come Hohenheim e Hoshikuzu, abituati agli onori e ai fasti dei grandi clan ninja, non si trattava di una grande conquista, ma per qualcuno come il monaco rosso rappresentava anche una manifestazione tangibile di quanto potente fosse la Volontà della Fiamma. Anche quell'incontro era una prova dei doni con cui Colui-che-arde-in-eterno l'aveva ricompensato per la sua obbedienza e i suoi sacrifici: lui che era stato raccolto tra la polvere e gli stracci, ora si sarebbe seduto allo stesso tavolo di due dei ninja più potenti del continente, come loro pari. Si accomodò ad una distanza sufficiente a non destare sospetti, ma abbastanza ridotta da permettergli di usare le sue abilità per monitorareSensi dell'Inquisitore
    Maestria: L'utilizzatore è in grado di notare oggetti di qualsiasi dimensione e dettagli minori. Entro i limiti della propria percezione potrà riconoscere inganni, camuffamenti non unicamente basati sulla vista e finte. Menzogne, finte e travestimenti verranno considerati obiettivi furtivi parigrado l'utilizzatore. Per riconoscere le bugie deve trovarsi al massimo a 3 m di distanza dal bersaglio. Il funzionamento di questa abilità è influenzato dalle indicazioni del QM. Non consente azioni sleali o antisportive.
    [Da Chunin in su]
    Percezione: 18
    lo straniero. Inoltre, grazie alle sue nuove capacità, avrebbe attentamente analizzatoPercezione del Chakra [0]
    Speciale: L'utilizzatore può vedere il colore del chakra di una persona osservata. L'utilizzatore può scoprire alcuni aspetti del chakra: impronte possedute; alterazioni da tonici, droghe, tecniche speciali, possessioni e simili; quantità approssimata della riserva.
    anche il suo chakra. Sono lieto di poterla incontrare nuovamente, Mizukage, anche se temo che la sua non sia una visita di piacere. Non aggiunse altro, aspettando che Itai rivelassi le ragioni di quell'incontro.


    Edited by Bartok. - 4/5/2017, 11:12
     
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    L'ingresso a Suna





    Hamano voleva soltanto tornare nel suo ufficio, mettersi di nuovo in un angolo e cercare di sopprimere tutte le voci dentro la testa che o lo insultavano o lo invitavano a farla finita una volta per tutte. E a guardarlo in faccia si capiva molto rapidamente che voleva essere da tutt'altra parte anziché lì a fare il proprio dovere di guardiano.
    Allungò le braccia come se fossero quelle di un manichino e prese tutto l'equipaggiamento che lo straniero gli stava passando. Fece poco caso a quello che gli stava dando, alla fine non sembrava un tizio problematico anche perché gli stava consegnando parecchia roba, quindi Hamano decise di fissare il vuoto davanti a lui in attesa che lo straniero finisse con il suo spogliarello.
    Mentre il ragazzo terminava avrebbe potuto sentire il guardiano fare lunghi sospiri, sempre a maggiore prova che quello davanti a lui poteva essere il guardiano meno qualificato della storia dei villaggi ninja.
    Terminato il tutto Hamano diede un ultima lunga occhiata allo straniero che voleva entrare.
    >>Bene, per me c'è tutto. Mi raccomando, pochi casini. All'ingresso dovrai firmare dei moduli con i tuoi dati, poi per me puoi anche sparire.<<

    Dette queste simpaticissime e divertentissime parole Hamano cacciò un urlo, ordinando di aprire il portone principale, che con qualche cigolio di troppo si aprì della giusta misura per far entrare il visitatore.
    >>Benvenuto a Suna, se permetti ora me ne torno nel mio ufficio<<
     
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    Shunsui rimase affianco ad Hamano mentre questi procedette con l'ispezione del povero kiriano. Un'ispezione un po' brusca e decisamente poco gentile, ma non ingiusta. Shunsui non conosceva bene Hamano. Aveva solo sentito qualche storie su di lui, per lo più lusinghiere, sebbene ultimamente il chunin non se la passasse bene. E questi non erano pettegolezzi, ma era un fatto evidente a chiunque.

    Ad ogni modo, una volta consegnate le armi, Hamano diede il permesso al genin di passare, ricordandogli di firmare i documenti necessari prima di farlo. ..ci penso io Hamano...ecco qui i moduli... avrebbe quindi detto a Ryuu, passandogli il foglio di carta in cui il giovane avrebbe dovuto registrarsi. Intanto, Hamano li aveva lasciati. Shunsui non si sarebbe scusato per il suo comportamento, ma avrebbe detto al kiriano: ...ecco, con questo le formalità sono concluse! Passa una buona giornata e, se non sai che fare, puoi ripassare di qui quando finisco il mio turno, e ci facciamo un giro: in segno di gratitudine per l'accoglienza che mi hai riservato a Kiri! Con questo, i due si sarebbero salutati e Ryuu avrebbe potuto finalmente passare varcare la soglia del portale di Suna. Shunsui, dal canto suo, avrebbe ripreso il giro il presidio della porta principale, mentre il cancello d'ingresso si chiudeva alle spalle di Ryuu.
     
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    九代目水影 - Kyuudaime Mizukage

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    Tagliare le Ali al Vento
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    Ah, i cari vecchi tempi delle ispezioni alle mura. Ne sapevo più che qualcosa e non avevo intenzione di fare come molti altri ninja di alto rango facevano in queste situazioni. Non era né da me, né avevo intenzione di creare tensioni prima del necessario: ben presto ci sarebbero stati più di un problema da affrontare.
    Consegnai per cui le mie armi e Garyuuka, separandomi a malincuore ma senza fiatare dalla mia spada e quando mi fu consegnato il rotolo lo riposi. Di tutte le mie armi le uniche delle quali mi importasse qualcosa erano Garyuuka e Kutsu, la spada ed il guanto.
    Quando giunsero sia il Jonin che il consigliere mi guardai un attimo attorno, quasi ad assicurarmi che nessuno fosse in ascolto. Dunque sedetti sulla sedia, facendo un sospiro grave.
    Quello che vi dirò è bene che rimanga segreto per il momento. Se le notizie sbagliate dovessero giungere alle orecchie sbagliate, il risultato potrebbe essere un escalation di violenza che nessuno vuole. Sono qui per parlarvi di Hoshikuzu confidando nel fatto che forse ascolterà più facilmente voi che siete suoi compaesani che me, o l'Hokage. La storia avrebbe richiesto tempo per essere ascoltata e non avrei parlato a voce altissima giacché non desideravo che nessuno, oltre i tre presenti in quella stanza, ascoltassero quanto avessi da dire.
    Credo sia però necessario partire dal principio per farvi capire e confido che alla fine farete in modo di far capire ad Hoshi ciò che io non sono riuscito a spiegargli. Circa cinque anni fa io, Hoshikuzu, Shiltar Kaguya ed Diogenes Mikawa abbiamo affrontato una missione a dir poco disastrosa nei territori di Iwa. I nostri gruppi furono separati ed alla fine io assieme ad altri fummo sconfitti da uno dei leader della Zanna, lo Yonga. Sono stao fatto prigioniero e sono riuscito a scappare, ma questa è un'altra storia. Credevo che Diogene, Hoshi e Shiltar avessero fatto la stessa fine. Shiltar non è mai tornato da Iwa ed il Mikawa scomparve per diversi mesi successivi, anche se quest'ultima informazione mi è stata solo riferita, sono certo della fonte. Quel preambolo era necessario, dopotutto la storia non era affatto semplice e bisognava focalizzare quelli che erano i miei sospetti, incentrati sul periodo di tempo che Hoshikuzu e Diogene avevano forse passato assieme dopo Iwa. Ma era un'ipotesi ed a dire il vero, nemmeno così importante: la manipolazione del Rosso poteva essere avvenuta dopo, oppure prima.
    Dopo essermi liberato sono tornato a Kiri dove ho preso le mie funzioni di Mizukage e dopo breve tempo sono venuto in contatto con un Nukenin del mio villaggio. Un mio vecchio rivale, che mi odiava dal profondo dell'anima. Con le mie parole riuscii a fargli sotterrare l'ascia di guerra, a convincerlo a tornare su i suoi passi e poi, dopo alcune parole, svenne di faccia nel sushi. Letteralmente. Non un semplice svenimento però, ho dovuto chiedere aiuto ad un medico estremamente esperto per riuscire a svegliarlo. Ed allora lui mi disse parecchie cose. Che il Mikawa stava preparando una organizzazione criminale alla quale lui aveva accettato di prender parte nel momento in cambio della mia deposizione e della sua nomina a Mizukage. Ora potete immaginare benissimo che il Daimyo non avrebbe mai accettato una condizione del genere, per cui quella promessa sottointendeva chiaramente la conquista militare di Kiri. Una deduzione alquanto semplice: non potevi promettere ciò che non potevi elargire. Certo, il Mikawa poteva mentire a Seinji ma perché farlo? C'era un motivo per cui, del resto, il Mikawa aveva stretto quel patto con Seinji Akuma.Il Mikawa aveva usato un Jutsu che gli imponeva alcune condizioni e rivelandomi i suoi piani avevano portato al coma, ecco spiegato il suo svenimento. A quel punto tutto si è messo in moto e ben presto anche l'Hokage ha iniziato a muoversi nella direzione di contrastare i piani del Mikawa. È stato lui a dirmi di controllare Hoshikuzu durante un evento formale a Konoha, e così feci. Era pieno di sigilli e genjutsu, qualcosa che non avevo mai visto prima. Shizuka Kobayashi lo liberò e Hoshikuzu impazzì. Avete presente che l'Amministrazione di Konoha fu distrutta? Ecco, è stato Hoshikuzu. L'Hokage tenne segreta la cosa perché nel tentativo di fermarlo... esagerò, distruggendogli un braccio. Io, l'Hokage e Shizuka ricostruimmo Hoshi al meglio, donandogli un nuovo arto, anche se la mia funzione fu quella di batteria di chakra. In ogni caso abbiamo liberato Hoshi da tutto i Genjutsu e sigilli che aveva addosso, assicurandoci che non avesse più manipolazioni. Gli abbiamo parlato dei piani del Mikawa che non sembrano limitarsi alla conquista di Kiri e lui... Sospirai e quasi con un gesto di stizza colpii con un pugno il tavolo facendo vibrare pericolosamente il legno.
    Quel maledetto impiastro ha deciso che esistevano nemici peggiori di Diogene e che c'era bisogno della sua forza. Pur di evitare una guerra sembrava convinto a lasciar passare sotto i ponti il fatto che il Mikawa avesse tramato per conquistare Kiri, che lo avesse manipolato così spudoratamente. Come... come possiamo affrontare un nemico comune in queste condizioni? Quell'ultima domanda era retorica. Non si poteva. Tra alleati forse poteva non esistere la fiducia completa, quantomeno però non dovevano esserci tentativi tutt'altro che accennati di pugnalate alle spalle.
    Tuttavia, non sono qui per consigliarvi cosa fare. Io... io ammetto di aver creduto di poter aiutare Hoshi una volta Kazekage. È inesperto e credo che in questa occasione la sua inesperienza si sia notata tutta.
    Io sono un uomo di pace, tendo al perdono e per questa ragione molti credono che io sia ingenuo. Mi piace lasciarglielo credere e sorprenderli quando arriva il momento. Ma non ho mai permesso che Kiri ed i miei alleati venissero messi in pericolo dalla ricerca della pace. Credo nella diplomazia prima della forza, ma al tavolo della diplomazia non si siedono coloro che sono pronti a calarsi le braghe o che sono troppo deboli per contare qualcosa. Ma il mio è stato un pensiero sbagliato. Non sta a me aiutare Hoshikuzu. Sta a voi.
    Fissai il Jonin prima ed il Consigliere dopo con sguardo serio.
    Da alleato di Suna ho potuto solo dirvi ciò che non sono certo Hoshikuzu vi abbia riferito. E questa è la verità, interrogatemi pure come volete, non ho detto nient'altro che la verità.
    Non volevo fare richieste riguardo a come avrebbero dovuto trattare Hoshi per riportarlo sulla retta via. Perché la via che Suna doveva seguire non era mia da decidere. Esistevano però i fatti accaduti e le circostanze che, a seconda delle alleanze e delle intenzioni dei singoli, potevano portare a conclusioni totalmente differenti.






     
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    Itai era circospetto, e questo non poteva significare nulla di buono. La storia che aveva da raccontare era piuttosto lunga, e iniziava diverso tempo addietro, da una missione di cui Hohenheim non era a conoscenza. Il manipolatore di argilla non era mai entrato in contatto con Iwa, sebbene svariati anni addietro aveva incrociato la strada con qualche ninja della Zanna. Ad ogni modo, il risultato della missione fu disastroso, cosa che non potè non sorprendere il neo-jonin: ....è difficile immaginare che una missione in cui parteciparono l'ex Mizukage, l'attuale Mizukage ed i ninja più forti di Oto e Suna sia fallita...ma forse cinque anni fa non era così forti come lo sono diventato in seguito Ma non era la missione la cosa importante, sebbene non fosse chiaro, a quel punto del discorso, dove il Mizukage volesse andare a parare. Svariato tempo dopo, continuò, Itai incontrò un ex ninja di kiri e scoprì che egli era stato manipolato tramite una tecnica proprio dal Colosso di Oto. Sentendo questi dettagli, una spia di allarme iniziò a suonare nella testa del jonin. Forse aveva capito dove la storia del Mizukage li avrebbe portati:....quindi anche lui ne è a conoscenza... Infatti, poco dopo, il jonin rivelò loro che gli stessi sigilli, con i quali la tecnica di controllo mentale era applicata sull'ex kiriano, erano stati trovati su Hoshi, e lui, insieme all'Hokage, erano riusciti a rimuoverli a discapito di ingenti danni per il Rosso.



    Hohenheim cambiò posizione sulla sedia. Nonostante la notizia fosse allarmante, essa non rappresentava una novità per lui. Recentemente,
    lo stesso Hoshi gli aveva raccontato tutta la storia, sebbene avesse omesso il fatto che altre persone oltre all' Hokage fossero coinvolte. Probabilmente, Itai si sarebbe accorto che la notizia non aveva scatenato particolari emozioni nel jonin della Sabbia e,probabilmente sarebbe giunto alla conclusione che il bombarolo dovesse già essere a conoscenza dei fatti. Del resto, Hohenheim non lo avrebbe tenuto nascosto per molto. Attese che il Mizukage esponesse il suo pensiero. Era una persona buona e premurosa, ed il bambino aveva chiaramente inteso le sue intenzioni per quello che erano: un atto per porre rimedio ad una situazione potenzialmente pericolosa. ....Mizukage...innanzi tutto grazie per quello che ha fatto per Hoshi...mentirei se dicessi di non essere già al corrente di questa storia...Hoshi me ne ha parlato recentemente ... non si sarebbe dilungato su come era andata quella conversazione. La reazione che aveva avuto al tempo era esattamente in linea con il pensiero di Itai, e lui stesso si era arrabbiato con il Rosso per l' incapacità dell'amico di reagire ad una deliberata e chiara aggressione come quella che era avvenuta....so che le sue intenzioni sono le migliori...ma ho deciso da tempo da che parte stare. Hoshi potrà anche essere inesperto nel governare, ma io mi fido del suo istinto, e se ha deciso di non iniziare una guerra ora, sono sicuro che lo fa nel migliore interesse di tutta l'Accademia... Totale fiducia verso il suo amico e comandante: ecco l'uomo che Hohenheim era. Non avrebbe mai mostrato un fronte disunito davanti ad un "estraneo". Detto questo, credo che il minimo che possa fare sia rassicurarla sul fatto che terrò un occhio su Hoshi...mi sarei dovuto accorgere che la sua mente era sotto l'influsso di una tecnica...ma non ci sono riuscito, e non ho scusanti per questo...ma non ricapiterà una seconda volta.... Come sensitivo Hohenheim aveva tutte le capacità per capire se una persona fosse sotto l'effetto di una tecnica, genjutsu o fuinjutsu che fosse. Tuttavia Hoshi era un maestro di fuinjutsu e le sue abilità non gli permettevano di distinguere tra le tecniche che lui stesso aveva applicato su sè stesso, per qualsiasi motivo, e quelle applicate da terzi. Inoltre potete stare certo che se Diogenes Mikawa effettuerà un atto come questo per una seconda volta, allora non esiterò a contribuire personalmente alla sua deposizione... C'era un conto in sospeso da diversi anni con il Colosso dei Mikawa che Hohenheim non aveva ancora avuto modo di saldare. Ma quel tempo sarebbe arrivato, se l'otese fosse stato così avventato da ritrovarsi sul suo cammino da avversario.
     
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    Espansione

    Iniziò tutto un giorno di primavera, uno come tanti agli occhi di tutti i non addetti ai lavori...e come biasimarli quei poveri stolti che si sentivano al sicuro dietro le loro alte mura.
    Ma l'arte dell'infiltrazione è per pochi, lo stesso Aloysius non la praticava da anni con efficacia; ed era proprio per questa ragione che il Garth aveva ordinato ai suoi seguaci di apprenderla al fine di diramare la sua rete di informazioni anche all'interno dei paesi e villaggi stranieri. Al resto avrebbe pensato Eiatsu, come sempre d'altronde: il suo bisturi infallibile [Conoscenza Chirurgica Estetica] avrebbe fatto di ogni spia un figuro ignoto anche che per quei pochi che avevano avuto a che fare con la villa e gli uomini del Mikawa. Questa volta nessun jutsu per modificare i ricordi, le pedine erano troppe e schermarle tutti agli occhi indiscreti dei sensitivi avrebbe significato privare il Boss di molto del suo sangue...un sacrificio che non poteva permettersi di compiere, soprattutto in quel frangente: Hoshi sapeva, Itai sapeva e la posizione di Raizen era più dubbia che mai.
    Un'operazione alla vecchia maniera, insomma, dove gran parte delle possibilità di riuscita era affidata alle capacità interpretative dei gregari e il loro saper mantenere l'anonimato durante tutto il periodo di stazionamento in territorio "nemico".
    Tre gruppi, uno per Paese dell'Alleanza [Gregari X3], avrebbero lasciato la base prendendo la strada che era stata loro impartita, ognuno portando con se uno dei corvi del Mikawa [Corvi dal Becco Rosso], anch'esso camuffato dallo squartacarogne per perdere il caratteristico becco cremisi, che qualcuno già iniziava ad associare al Colosso.
    Sarebbero stati via per diverso tempo, lasciando quel giaciglio che da anni avevano imparato a chiamare casa, ma ognuno di loro sapeva di fare parte di un progetto più grande, quello che Aloysius sognava da tempo.

    :::

    Certo che Eiatsu poteva rimpicciolirmi le tette...così rischio di essere scoperta!

    Come se fosse l'unica donna con il seno grande nel globo...

    Basta scherzare, il gate è in vista.


    Era stata una lunga traversata, soprattutto per loro tre che non avevano ancora mai visitato Okasada e il deserto dell'Aunauroch. La loro missione prevedeva il monitoraggio della produzione, prima ancora dell'infiltrazione a Suna, e così era passata quasi una settimana da quando avevano lasciato Oto. In ogni caso, la costruzione delle armi stava procedendo come stabilito e ormai mancava solo l'ultimo lotto per completare l'ordine; Hoshikuzu inoltre aveva tenuto fede al suo giuramento e aveva apporto modifiche alle navi da guerra provenienti direttamente dal porto di Durai. Certo, mancava l'upgrade più rilevante, quello che poteva davvero dare una svolta decisiva al piano di Aloysius, e proprio a tal fine, il gruppo era a conoscenza del fatto che il Rosso si fosse già mosso in direzione di Iwa nel tentativo di scovare il segreto del volo.

    In ogni caso, anche se il messaggio del Colosso avesse spinto davvero il jonin di Suna a partire, i tre gregari sapevano benissimo di dover fare tutto con cautela, prestando la massima attenzione: vi erano altri ninja tra le schiere della Sabbia che potevano recale loro diversi problemi. E, con tutta probabilità, proprio il più rappresentante di questi gli avrebbe attesi alle porte del villaggio, in quello spacco nella roccia di cui tanto avevano sentito parlare...come biasimarli, Diogenes in persona aveva da sempre etichettato l'ingresso al suo villaggio natio come il più suggestivo dei quattro Accademici!

    uksnW3j


    Salve! Siamo tre viaggiatori provenienti da Okasada. Il mio nome è Ayame, mentre loro sono Mifune e Gamir...siamo mercenari in cerca di vacanza dopo mesi di duro lavoro e abbiamo liquidità da spendere qui nella capitale!


    Avrebbe detto Matrsumo in direzione del guardiano. Ovviamente a dar manforte alla loro copertura vi era lo spiccato accento della "Città-Mercato" [Gregari Tattici] e il rigore caratteristico di uomini di guerra, consci delle procedure da seguire ad un posto di guardia...Suna era la capitale militare del Paese e ovviamente lì, più che in ogni altro posto, l'attenzione su chi far entrare o uscire al confine era altissima.

    Abbiamo con noi delle armi, indicateci dove poterle posare e saremo ben lieti di accelerare le procedura. Il viaggio ci ha provato, abbiamo dovuto accelerare il passo a causa di una tempesta di sabbia...e poi qui non siamo certo ad Okasada, dove girare non armati è pura follia, no?


    Intanto a Konoha e Kiri...

    CITAZIONE
    OT/ Gregari Impiegati: Matsumoto, Finnian, Gennosuke. Buona giocata a tutti ;)

    Conoscenza Chirurgia Estetica
    Conoscenza: L'utilizzatore può effettuare con il chakra operazioni chirurgiche, modellando i lineamenti del paziente o di sé stesso. Il processo richiede 1 round per ogni giorno di trasformazione. Può essere permanente con 8 ore di lavoro.
    [Da Chunin in su]

    Gregari Tattici
    Abile: L'utilizzatore ha istruito i suoi gregari all'arte recitativa in maniera da rendere più sicura la loro copertura. I gregari possono acquisire accenti o modi di fare del luogo in cui agiscono.
    [Da Chunin in su]

    Corvi dal becco Rosso
    Speciale: L'utilizzatore può evocare i Corvi, al solo scopo di comunicare. Non hanno capacità offensive o difensive, sono energia Gialla e non hanno alcuna conoscenza particolare. Sono in grado di individuare in qualsiasi punto dove applicato il 'Simbolo di Richiamo'.
    [Da Chunin in su]

     
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672 replies since 9/5/2006, 20:29   18743 views
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