[Accesso] L'entrata di Suna[Free GdR] [Macro GdR]

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    I segreti della foglia


    Secondo Post




    La dea bendata sembrava essere dalla nostra parte, lo shinobi che cercavamo era niente meno che il guardiano che ci aveva accolto alle mura di Suna. Un ragazzo asciutto e dagli occhiali, uno sguardo intelligente, ma non malvagio, non sembrava avere l'aspetto di qualcuno che tramava qualcosa contro la foglia. Eppure era in possesso dei rotoli segreti, lamenta di non ricordare niente e alla fine li ha riconsegnati ad una nostra kunoichi senza pretendere niente in cambio. Che sia stato forse solo una pedina in un piano fallito?
    Raizen non perse tempo e arrivò subito al punto, tipico del decimo, fu però gentile, era evidente che non volesse far nulla per compromettere l'alleanza tra la foglia e la sabbia, ero inoltre sicuro che anche lui pensasse che l'uomo davanti a noi non costituisse una minaccia per la foglia. Cerchiamo di non far sembrare tutto troppo minaccioso, non è il nostro intento. Intervenni, rivolto sia a Raizen che a Shunsui. Intanto potremmo cambiare luogo i cui discutere, magari per te le temperature qui sono normali, ma ti assicuro che a venire da Konoha la differenza si sente, magari un luogo più riparato con qualcosa di fresco da bere sarebbe più adatto. La semplice richiesta, più che a soddisfare la mia sete, era mirata a sciogliere la tensione che si stava creando: Raizen poteva essere stato gentile nei modi, ma era comunque il Kage che, in veste ufficiale, poneva delle domande.
    Comunque molto piacere, Taiga, consigliere della foglia. Dissi in tono amichevole porgendo la mano destra verso Shunsui ed accennando un sorriso istintivamente, senza pensare al fatto che sarebbe stato coperto dalla maschera della tigre.
     
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    Una vecchia questione


    II



    Raizen ed il suo consigliere Taiga si presentarono ufficialmente, mentre Asami si chiuse nel silenzio. Un comportamento decisamente insolito visto che i due si erano comunque lasciati in buoni rapporti. C'era qualcosa che si stava perdendo? Forse la presenza di due suoi superiori la stavano inibendo. Questo però gli lasciava presagire che qualcosa di poco piacevole stesse per accadere. Nonostante questo, Shunsui rimase calmo e posato, impassibile sotto il caldo torrido di quella giornata, che ben presto spinse i tre visitatori a chiedere un posto più riparato dove poter parlare. Mi spiace Hokage-sama, ma se volete entrare nel villaggio il mio ruolo mi impedisce di lasciarvi passare armati. Tuttavia sia l'una che l'altra cosa non sono necessari. Non è la prima volta che arrivino ninja che intendono fermarsi per incontri brevi, ed abbiamo approntato una stanza a questo uso. Con un salto, Shunsui si fiondò dai nove metri di altezza delle mura fino ad arrivare in mezzo al gruppo di shinobi della Foglia.Da questa parte... avrebbe detto indicando un punto non meglio definito nella parete di roccia che delimitava il passaggio verso l'ingresso delle mura sunesi. Arrivato alla parete, il chunin poggiò la mano su di essa, ed in breve si aprì una porta, ed un corridoio in ombra oltre di essa. Il marionettista avrebbe condotto il trio di viandanti oltre il corto corridoio, fino ad una stanza al piano terra. Questa era arredata solo di un lungo tavolo con svariate sedie, e poteva ospitare al massimo una decina di persone. All'interno faceva molto meno caldo, ora che il sole non poteva più germirli direttamente, ed una leggera brezza spirava nella struttura sfruttando un intelligente sistema di condutture dove l'aria passava per moti naturali. Shunsui avrebbe chiamato un suo sottoposto così che portasse da bere ai loro ospiti e poi si sedette in mezzo a loro.

    L'Hokage partì subito in quarta, ma Shunsui notò che, sebbene duro, l'uomo fece il possibile per metterlo nelle condizioni di non sentirsi eccessivamente sotto pressione.Capisco... disse pensieroso, ma aggiunse poco dopo:...ad ogni modo sono disposto a collaborare con voi ed a rispondere alle vostre domande. Non credo di aver fatto nulla di male, almeno non volontariamente, quindi non penso di aver bisogno della protezione di un superiore. Inoltre credo sia volontà di entrambi non rendere questo episodio un affare diplomatico tra villaggi. Qualunque cosa si tratti... Date le premesse, era chiaro che l'argomento doveva essere piuttosto spinoso, eppure il chunin faceva fatica ad individuare esattamente l'argomento della contesa, tuttavia immaginava che sarebbero presto arrivati al punto. Quando l'Hokage gli parlò del 31 aprile dell'anno precedente, il chunin rimase un po' perplesso. Si riferisce alla missione di protezione che ho svolto con Asami immagino... Quella missione era stato un vero e proprio casino. La sua coscienza era stata alterata da un amuleto e, sostanzialmente, Shunsui aveva quasi sabotato la missione se non fosse stato per il pronto intervento di Asami. La cosa buffa era che, in quel momento, il chunin non ricordava nemmeno in quali circostanze avesse Shunsui ha perso questi ricordi a seguito della missione Anime di Pietra.ottenuto l'amuleto. Ad ogni modo l'oggetto aveva completamente distorto i suoi ricordi, quindi non ricordava esattamente cosa avesse fatto durante quella missione. Infatti le informazioni che lui aveva della stessa provenivano da Asami ,la quale gli aveva raccontato l' accadimento una volta averlo salvato. In effetti era probabile che i suoi interlocutori già sapessero tutto quello. Ad ogni modo, decise che fosse bene passare per ripetitivo piuttosto che supponente...come sicuramente saprete quella missione è stata ...complessa...per quanto mi riguarda. A quanto pare sono caduto sotto l'influsso di una sorta di tecnica che mi ha privato della volontà, ed anche dei ricordi. Dal racconto postumo di Asami sono venuto a sapere di aver attaccato vari membri della ciurma ed Asami stessa con le mie marionette. La tecnica sembra fosse stata veicolata tramite un ciondolo. In questo momento non ricordo come ne sono venuto in possesso...ad ogni modo la tecnica esercitata dal talismano ha rischiesto un prezzo troppo alto per il mio ficoso e se non fosse stato per Asami sarei morto. Grazie al suo intervento la missione si è conclusa con successo. In quell'anno che era passato i ricordi persi non erano mai tornati, anzi il chunin aveva come l'impressione che altri eventi anche relativi alla prima parte del viaggio fossero spariti con il tempo. Chiaramente, una volta ritornato a Suna aveva provveduto a farsi controllare in ogni modo e maniera per scongiurare il pericolo che una tale perdita di controllo si verificasse nuovamente.Questo purtroppo è tutto quello che posso dire su questo increscioso incidente.
     
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    Amnesie Sospettte


    - III -




    Raizen fu non poco insoddisfatto dai risultati di quella sortita, certo, il sunese gli sembrava sincero, ma se la sincerità gli fosse bastata non sarebbe stato li in quel momento.

    Purtroppo non posso accontentarmi Shunsui, capirai che una simile risposta per me è del tutto inutile.
    Temo dovrò interrogarti mentalmente, è per questa eventualità che prima ti domandavo se necessitassi della presenza di un tuo superiore.
    Se fossi così gentile da porgermi una mano direi che possiamo iniziare, porgi l’altra a Taiga.


    Una volta eseguito, se Shunsui non si fosse opposto, Raizen avrebbe spiegato il motivo della richiesta.

    Il concetto è semplice, per mentirmi mentre ti interrogo devi concentrarti, se ti concentri Taiga ti infilza la mano, la sua intenzione non è ovviamente offensiva, per cui se la tua attenzione sarà rivolta alla mano non avrai problemi, in caso contrario vuol dire che necessitavi di concentrarti su altro, e penserò inevitabilmente che tu ti sia concentrato per mentirmi.
    Devo però avvertirti che Taiga ha una discreta esperienza in materia, è meglio non farsi prendere


    Se ricevuta l’approvazione l’Hokage avrebbe iniziato con le sue domande, doveva innanzitutto verificare se era vero che Shunsui non ricordasse nulla, dopotutto aveva subito capito di cosa Raizen parlasse, e non era sintomo di amnesia, se questa fosse stata reale non avrebbe dovuto avere la più pallida idea di ciò che Raizen diceva.

    Ricordi qualcosa del 31 aprile dello scorso anno?
    Come hai fatto a capire di che evento parlavo?
    C’è stato un evento che ha cancellato i tuoi ricordi?
    Come è stata possibile tale cancellazione?


    In realtà non aveva la certezza che il metodo potesse funzionare, ma se Shunsui era sincero il modo migliore per comprendere cosa era successo era aiutarlo a recuperare i ricordi, aveva posto le domande a voce alta nonostante bastasse pensarle, di modo che i suoi potessero sentire ed eventualmente suggerirgliene di nuove.

    Nessuno al villaggio si è preoccupato di questa tua perdita di memoria ragazzo?
    Se i ricordi non fossero stati cancellati ma rubati potrebbe essere un problema assai grave.


    Suppose senza sfruttare l’interrogazione mentale, in un villaggio in cui era Hoshi il candidato Kage ed in cui non si vedeva un leader da tempi ormai remoti c’era da aspettarsi di tutto.
     
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    I segreti della foglia


    Terzo Primo




    Shunsui non sembrava preoccupato dalla nostra presenza, fortunatamente, di certo non era mia intenzione intimorire uno shinobi che, fino a prova contraria , era nostro alleato. Con un cenno della testa lo ringraziai quando ci condusse alla stanza da me richiesta, la temperatura era certamente più sopportabile, soprattutto perché ancora dovevo abituarmi a portare sempre la maschera sul volto e l'afa di Suna, che rendeva l'aria difficile da respirare, certo non mi aiutava in quel processo. Mi accomodai su una sedia mentre Raizen e Shunsui parlavano, in quel caso la maschera della tigre si rivelò utile nel nascondere la mia espressione contrariata. Non sono per niente d'accordo con questo metodo, potrebbe essere una perdita di memoria selettiva, trattarlo come un colpevole prima ancora che questo risponda all'interrogazione non è giusto. Tuttavia decisi di tenermi quei pensieri per me, non volevo che a Suna si parlasse di come il Kage ed il consigliere della foglia litigassero sul da farsi.La parte che Raizen non aveva considerato era che le nostre armi erano state consegnate all'ingresso e quindi non avevo niente di tagliente per trafiggere la mano dell'interrogato. Sospirai, allungando la mano verso il bicchiere di acqua fresca che mi era stato portato e presi la cannuccia in plastica che era in esso. Vedremo di farcela bastare , eh? Dissi mentre questa veniva pervasa di chakra elettrico Manipolazione della Natura
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può incrementare l'efficacia delle proprie armi, protezioni o colpi senz'arma. Può scegliere 1 potenziamento tra i seguenti.
    - Potenza +20
    - Potenza +10, potenza contro armi x2
    - Potenza contro armi x3
    Non cambia la potenza delle armi per il calcolo dei danni alle persone.
    Tipo: Ninjutsu - Katon/Raiton/Suiton/Fuuton/Doton
    (Consumo: Basso ogni colpo )
    [ [Richiede Impronta di Chakra] ]
    [Da chunin in su]
    divenendo quindi capace di ledere i tessuti. Scusami per questa barbarie. Dissi quindi a Shunsui mentre Raizen cominciava a porre le domande. Al momento delle risposte del sunese avrei fatto scattare la cannuccia elettrizzata verso il palmo della sua mano mirando sempre a colpire un punto che, anche se colpito, non avrebbe leso nervi o vasi, la mia azione doveva essere più uno scoraggiamento nel mentire che una punizione, o almeno così speravo.
     
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    Narrato
    Parlato Asami
    Pensato Asami


    I tre shinobi della foglia raggiunsero le mura del villaggio più importante del Paese del Vento. A differenza di Konoha, Suna era circandata da un’immensa distesa di sabbia, lasciando senza parole la ragazza che osservava il panorama che gli si presentava. Ad accoglierli fu proprio Shunsui, inizialmente irriconoscibile per la maschera da lui indossata. Il capo-villaggio della foglia, dopo la pressentazione del guardiano, chiese di poter parlare in un luogo al fresco, lontano dai raggi incandescenti che investivano l’entrata della città. A seguire anche il consigliere di Konoha chiese al guardiano della città straniera di risolvere la questione riparati dal caldo e la possibilità di ricevere avere una bibita fresca. Asami si limitava solo a guardare i due superiori, dimenticandosi solo per qualche secondo della presenza del suo compagno di squadra. I suoi occhi erano dritti sul consigliere di Konoha che, molto probabilmente, cercava in tutti i modi per sciogliere la tensione che si era creata tra loro quattro. Volle tranquillizzare il sunese che quel giorno, inaspettatamente, dovette fare i conti con l’amministrazione di Konoha riguardo il rotolo proibito che Asami riportò al suo posto dopo quella fatidica missione. Forse, addolcire la richiesta dell’Hokage facendola sembrare più una chiacchiera tra shinobi che come una vera e propria accusa. Tra loro c’era anche la giovane Hoshiyama che si sentiva parte responsabile dell’accaduto. Forse quel giorno doveva portare con sè Shunsui al villaggio della Foglia e chiarire direttamente con l’Hokage ciò che successe quel giorno. Una questione che dal colloquio con il capo-villaggio doveva essere chiarita al più presto. Ma la minaccia di Cantha che incombeva sul continente e che aveva colpito anche gli abitanti del Paese del Fuoco, avevano rinviato il problema e facendo passare più tempo del previsto. Tempo che l’aspirante medico aveva avuto a disposizione per informare il ragazzo del possibile colloquio con l’Hokage. Prepararlo all’imminente confronto. Aveva avuto la possibilità di avvertirlo durante quella bizzarra missione nel Paese della Neve. Non lo fece. Forse per le parole espresse quel giorno dall’Hokage. La possibilità di aver raccontato una menzogna alla sua compagna di missione, rubando il rotolo di sua spontanea volontà e memorrizzando gli innumerevoli segreti al suo interno, aveva preso il sopravvento sul vero giudizio che aveva su di lui.

    §...§

    Lo guardò in volto non appena raggiunse il gruppo appena arrivato. Noostante la presenza del Kage della Foglia, con il suo consigliere, non era minimamente sconvolto, avendo un atteggiamento calmo e illustrando agli ospiti la strada da seguire. Ma in cuor suo la ragazza dalla chioma rossa sapeva di aver deluso profondamente l’amico. Aveva tradito la sua fiducia.

    [...]

    I quattro percorsero un breve corridoio prima di arrivare ad una piccola stanza. Essa presentava svariate sedie e un lungo tavolo. Rispetto all’esterno era un luogo molto fresco grazie anche alle piccole fessure che tempestavano le pareti della stanza e che permettevano l’ingresso della leggera brezza. Dapprima rimase in piedi per poi accomodarsi una volta che gli venne servita l’acqua chiesta dal consigliere Taiga. L’Hokage aveva chiesto al giovane riguardo la missione svolta circa un anno fa. Una domanda inutile poichè al termine della missione lo stesso Shunsui dichiarò ad Asami di non ricordare nulla. Stessa affermazione che la ventenne comunicò al capo-villaggio. Il suo sguardo dal biccchiere si spostò al ragazzo sotto accusa che iniziò il suo racconto. O meglio ciò che Asami gli aveva comunicato appena si riprese. Una storia che l’Hokage già sapeva. Quindi per scoprire qualcosa in più sulla faccenda, l’uomo propose il ragazzo ad un interrogatorio piuttosto inusuale.

    §Mentalmente?§

    O almeno per lei lo fu. A quanto pare il potere del chakra non si limitava alla semplice arte medica o alla creazioni di illusioni. La possibilità di leggere la mente attraverso quell’energia aveva suscitato in lei una curiosità tale da appoggiare l’idea del capo-villaggio. Ma la modalità dell’interrogatorio le aveva fatto cambiare idea sul modo di agire da parte dell’Hokage. Ciò che aveva descritto sembrava più una tortura. Il dolore che gli si provocava, da quanto aveva capito, serviva a fargli perdere la concentazione e quindi la probailità di mentire. Solo perdendo la concentrazione l’Hokage poteva comprendere la verità sulle sue risposte. Il consigliere, assecondando il piano del suo superiore, trasformò una semplice cannuccio in un oggetto per infliggere dolore al povero Shunsui.

    -Aspettate!-

    La sua voce rimbombò all’interno di quella stanza, quasi implorante. Il suo sguardo era terrorrizzato all’idea di torturare il ragazzo per scoprire la verità dell’accaduta e recuperare la memoria perduta. Non voleva credere a ciò che stava assistendo con i suoi occhi. Doveva esserci un altro modo per recuperare la memoria del ragazzo.

    -Non è pericoloso? Si ferirà! Dev’esserci un altro modo… no?-

    Sperava in un metodo alternativo. Una procedura decisamente più delicata evitando il durissimo trattamento che stava per ricevere il sunese. Ma in cuor suo già sapeva la risposta dell’Hokage.
     
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    Il Metodo Konohaniano


    - IV -




    Alla richiesta di Asami l'Hokage si fermò prontamente, era evidente che non avesse la minima fretta.

    Si ferirà?
    Ma che dici?


    Il tono non era incattivito, ma realmente sorpreso.

    Mh, forse mi son spiegato male.
    La mano di Shunsui non va trafitta, non è il dolore a servirci.
    Taiga cercherà di ferirla, ma sarà sufficientemente lento da permettere a Shunsui di evitarlo.
    Certo, leggermente pericoloso, ma non per chi dice la verità


    Sollevò l'indice.

    Immaginate sia la lama.

    Con molta semplicità prese ad abbassare il dito verso la propria mano distesa sulla scrivania, che senza difficoltà evitava il malefico puntatore.

    Vedete?
    Per fare questo movimento necessito di concentrazione, devo tenere d'occhio la lama e schivarla, se io sono impegnato a schivarla e qualcuno mi sta interrogando non posso prestare attenzione all'illusione e devo scegliere, o concentrarmi sull'interrogatorio e mentire, facendomi infilzare, o essere sincero rispondendo con naturalezza e schivando la lam... oddio, cannuccia.
    Insomma, ci si fa male solamente se si vuole mentire.
    E seppure si verificasse l'evenienza è comunque un danno abbastanza leggero, certo, non piacevole, ma credo che un ninja dell'esperienza di Shunsui sia abituato a qualche botta.
    E poi siamo inun villaggio, nel suo villaggio, avrà cure tempestive.


    Strinse le labbra in un mezzo sorriso, rivolto a tutti.

    Siamo ninja della Foglia, non Otesi.

    Cercò l’intesa dei presenti.

    Possiamo cominciare?
     
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    Una vecchia questione


    III



    Come era facile immaginarsi, la risposta data da Shunsui non era minimamente sufficiente a soddisfare le giuste preoccupazioni del Kage della Foglia. Alla fine si arrivò a proporre quello che anche Shunsui era arrivato a pensare fin dal principio: l'interrogazione mentale. ...capisco perfettamente. Procedete pure. Come ho detto, sono pienamente intenzionato a collaborare. disse in tono piatto. La nota di colore aggiunta dall'Hokage per impedire al chunin di mentire non lo preoccupò affatto. Appunto, non aveva intenzione di ritenere informazioni, visto che, di fatto, nemmeno ricordava di averle. I due collaboratori di Raizen, tuttavia, presero la cosa meno bene del chunin, in particolar modo Asami, la quale, in quel momento, doveva sentirsi in colpa per quello che il marionettista stava passando. Una volta che Raizend ebbe spiegato meglio cosa intendesse, Shunsui decise di intervenire per tagliare la testa al toro:Quello che intende, Hokage-sama, è perfettamente chiaro. Possiamo procedere. e poi rivolse un sorriso ad Asami, facendole capire che non doveva preoccuparsi.

    Con le braccia appoggiate ai braccioli della sua sedia, il chunin sunese diede la mano destra a Raizen, che la prese tra le sue, mentre porse la sinistra a Taiga pronto a schivare i suoi colpi con l'arma improvvisata. Sebbene fosse un esercizio semplice, Shunsui avrebbe notato fin da subito che la maggior parte della sua concentrazione era effettivamente unicamente dedicata a quello scopo e che, anche avendo voluto, sarebbe stato davvero difficile trovare le energie mentali per resistere all'interrogatorio del più forte tra i ninja della Foglia.

    [....]


    CITAZIONE
    Ricordi qualcosa del 31 aprile dello scorso anno?

    Con un po' di sforzo, una serie di vaghe e sbiadite immagini apparvero alla mente di Shunsui. Ricordava vagamente una nave ormeggiata al porto e molte persone che vi salivano. L'immagine die due persone comparve poi per una frazione di secondo nella sua mente: erano le persone che dovevano scortare durante la crociera. C'era Asami...e poi il buio assoluto.

    CITAZIONE
    Come hai fatto a capire di che evento parlavo?

    Le immagini nella mente cambiarono. Era in quella che sembrava una stanza di ospedale. Doveva essere mattina perchè la luce che invadeva la stanza aveva un colore molto chiaro. Era sdraiato in un letto ed Asami era al suo capezzale, e gli stava raccontando tutto quello che era accaduto.

    CITAZIONE
    C’è stato un evento che ha cancellato i tuoi ricordi?
    Come è stata possibile tale cancellazione?

    Le immagini saltarono ad una parte diversa del discorso tra Shunsui ed Asami. Lei le aveva detto di un medaglione, ma non c'erano ricordi di tale medaglione nella sua mente. Shunsui si concentrò su quel particolare aspetto della faccenda. Davvero avrebbe voluto ricordare qualcosa di quella spiacevole faccenda, eppure c'era un blocco che gli impediva di accedere a quei ricordi. O forse erano stati semplicemente cancellati. Però, proprio mentre così ragionava, un flash di un oggetto di metallo, un medaglione attaccato ad una catena fatta del medesimo materiale, comparve nella sua mente. Il medaglione era completamente intarsiato, ma i disegni sopra di questo non avrebbero detto nulla all'Hokage.

    Ad ogni modo, non appena l'immagine rinvenne dalla mente del chunin, le pupille di questo di spalancarono, e Shunsui serrò la presa sulla mano dell'Hokage dicendo ad alta voce:Continua! Il suo tono era deciso, insistente, quasi ossessivo. Ora che aveva visto che qualcosa poteva essere recuperato, il marionettista voleva sapere! Doveva sapere!

    CITAZIONE
    Nessuno al villaggio si è preoccupato di questa tua perdita di memoria ragazzo?
    Se i ricordi non fossero stati cancellati ma rubati potrebbe essere un problema assai grave.

    Dalle immagini nella mente del chunin, Raizen avrebbe visto che il ragazzo era stato testato da membri del villaggio per possibili alterazioni della mente e del chakra, per possibili sigilli ed altre tecniche che avrebbero potuto alterare la psiche del ragazzo. Per quanto riguardava le informazioni che avrebbero potuto estrapolare, al tempo il giovane era solo un genin e le informazioni che possedeva erano limitate. Quelle di più alto valore erano quelle relative all'arte del marionettismo, ma il ragazzo era stato controllato: non aveva subito alcuna procedura di estrazione di conoscenze.
     
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    L'Acqua e la Crepa


    - V -




    Il sunese non stava mentendo, non l'aveva mai fatto e probabilmente non aveva l'intenzione di farlo, ragione per la quale, da buon Hokage, Raizen decise di andargli incontro.

    Taiga, metti pure via l'arma letale.

    Abbozzò un sorriso.

    Il ragazzo è sincero, quantomeno, lui non ha colpe, pare che sia una vittima, al nostro pari.
    Shunsui.


    Si rivolse nuovamente a lui guardandolo negli occhi.

    Continuerò, scavando e forzando la mano.
    Dimmi quando sarai stanco.


    L'illusione venne ripristinata e nuove domande vennero poste al sunese.

    Hai trovato quel medaglione?
    Ti è stato dato da qualcuno?
    C'era qualcuno con te in quel momento?


    Con quelle domande avrebbe tentato anzitutto di identificare eventuali attori secondari di quel racconto, elemento importantissimo per comprendere se qualcuno avesse interagito con Shunsui armato di cattive intenzioni.

    Dove eri quando hai preso per la prima volta in manoil medaglione?
    Era freddo?
    Caldo?


    Le ultime due erano ovviamente domande di poco conto, ma cercare di aggiungere un altro senso alla vista poteva dare una buona spinta alla memoria.

    Chi hai visto al porto, nei dintorni della nave, prima di salpare?

    A quel punto si rese conto che poteva sfruttare la memoria di Asami come piede di porco per scardinare eventuali blocchi presenti in quella di Shunsui.

    Asami, prenderò la tua mano, rispondi mentalmente a questa domanda e alle prossime se ne sarai in grado, vedrò i volti che hai visto tu e potrò riproporli mentalmente a Shunsui, dopo procederemo con altri dettagli.
    Qualsiasi ricordo tu fornisca verrà proiettato a lui, diciamo che gli diamo una piccola spintarella nella giusta direzione.


    Quel livello di concentrazione tuttavia avrebbe dilatato leggermente i tempi, ma fortunatamente la verità era meritevole di un così piccolo sacrificio.

    Da chi è stata affidata la missione?
    Il medaglione era già in tuo possesso in quel momento?
    Quando siete venuti a contatto con il rotolo proibito?
    Vi è stato consegnato?


    Non gli vennero ulteriori domande in mente, per procedere era necessario comprendere l'entità della lacuna e se il metodo potesse essere efficiente, doveva essere un pò come l'acqua, iniziare ad agire da una piccola perdita per poi allargarsi e trasformarsi in un fiume.

     
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    Pensato Asami
    Parlato Hokage


    Asami non condivideva il metodo optato dall’Hokage, disposto a tutto per scoprire di più su quella faccenda che vedeva sotto accusa il giovane ragazzo di Suna. Shunsui invece era pronto a subire quell'interrogatorio, nonostante le condizioni imposte dal capo-villaggio della foglia. Quest’ultimo, dopo l’intervento della sua sottoposta, si fermò rivolgendosi alla giovane ancora scossa per ciò che avrebbe dovuto subire l’amico. Con estrema leggerezza spiegò la vera meccanica dell’interrogatorio, risultando meno aggressiva di come la vide Asami.
    Shunsui si mostrò ancor più determinato, dopo la spiegazione dell’Hokage, nel scoprire la verità e collaborare con gli shinobi della foglia, dimostrando quindi di non avere nulla da nascondere. Rassicurò Asami rivolgendogli un sorriso che, sentendosi osservata, a sua volta si voltò verso di lui restando impassibile. La sue mani vennero affidate alle due autorità della foglia, dando quindi il via all'interrogatorio.

    [...]

    Ad ogni domanda, lo sguardo della giovane Hoshiyama si spostava su ognuno di loro. Dall’Hokage al chunin della sabbia, dando una breve occhiata anche al consigliere mascherato di Konoha. Osservava assiduamente il volto del sunese, totalmente concentrato sulle domande poste dall’Hokage.

    §!!!§

    Improvvisamente le palpebre di Shunsui si spalancarono, rilevando i suoi occhi e prendendo alla sprovvista la giovane dai capelli rossi. Cosa aveva ricordato di così tanto spaventoso? Era utile per ricostruire l’accaduto?
    Ci fu l’ultima domanda dell’Hokage prima di esprimere un primo parere sul giovane uomo di Suna. Ciò che rilevò fino a quel momento fu sufficiente per lui, decretando la sua innocenza. Ma ciò nonostante continuò l’indagine, cercando di aiutare il ragazzo. L’Hokage coinvolse anche Asami, chiedendogli di rispondere anch'ella all'ultima domanda posta a Shunsui.
    Voleva utilizzare la memoria dell’aspirante medico per aiutarlo nel recupero della memoria.

    -Si.-

    Rispose con tono deciso , guardando l’Hokage negli occhi prima di porgere la sua mano, chiudendo gli occhi,i pronta a rispondere alle varie domande poste dal capo-villaggio.

    [...]

    §Chi avevo visto quel giorno al porto...§

    Ripensò alla domanda posta dal colosso di Konoha. era passato un anno ma ricordava ciò che vide in quel posto prima di salire a bordo della nave da crociera. C’erano molte persone a lei sconosciute pronte per salpare e godersi l’imminente vacanza. Si apprestavano a raggiungerla mentre lei, con Shunsui, attendeva l’arrivo della coppia che dovevano proteggere durante questa missione. Gli accademici aspettarono alcuni minuti prima di incontrare l’ex-consigliera del Paese del Fuoco, accompagnata dal marito. Prima di raggiungere la nave la ragazza ricordava perfettamente che i suoi occhi si erano soffermati sulle molte valige portate dal sunese. Ma oltre a quelle numerose valige, la ragazza di Konoha non vide volti sospettosi.

    -Da chi è stata affidata la missione?-

    L’Accademia era incaricata a proteggere i cittadini dell’intero continente, assumendo per la maggior parte delle volte i ninja dei vari villaggi.
    Quella missione era uno di quei casi.
    Numerosi furono i documenti che la ragazza ricevette. Grazie ad essi venne a conoscenza dei dettagli del compito che gli venne affidato. L’unico obbiettivo era quello di proteggere la coppia durante una lussuosa vacanza su una nave lungo il fiume Tao.

    -Il medaglione era già in tuo possesso in quel momento?-

    Si trattava di una missione e come Asami, anch'egli indossava il classico equipaggiamento ninja.

    §Aspetta...§

    Ma una mattina l’aveva intravisto. Sembrava un semplice pendente in metallo. Ma quella volta non si allarmò. La sua memoria però aveva ricordato quel particolare, che quella volta per lei fu totalmente insignificante.

    -Quando siete venuti a contatto con il rotolo proibito? Vi è stato consegnato?-

    Ricordava ancora quel momento. Shunsui con così tanta disinvoltura mostrò il rotolo alla giovane ragazza di Konoha. Scossa da quella visione strappò, quasi violentemente, il prezioso oggetto dalle sue mani. Lo portò in cabina lontano dalla sua vista e, per colpa della sua curiosità, lo consultò. Grazie al rotolo aveva appreso le nozioni scritte dal quinto Hokage del villaggio della foglia, Tsunade, considerava una delle menti più brillanti in campo medico. Considerava Shunsui un caro amico ma allo stesso tempo si trattava anche di uno shinobi di un altro villaggio e la sua richiesta, non venne esaudita.
    Durante quel viaggio il ninja di Suna assunse un atteggiamento piuttosto strano, soprattutto per quanto riguarda quella richiesta. Ma molto probabilmente era già sotto l’effetto maligno del medaglione.

    Edited by Zakira - 18/6/2018, 09:43
     
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    Una vecchia questione


    IV



    I ninja di Konoha, ed in particolar modo l'Hokage, apprezzarono l'onestà di Shunsui e la ripagarono evitando di continuare con il metodo escogitato per evitare di mentire. Mi fa piacere di avervi convinto. Ero sicuro che avreste capito la mia posizione. Prego, continuate pure con l'interrogatorio. Ho visto qualcosa prima...qualcosa che non pensavo di sapere... perchè lo avevo dimenticato... ma forse non tutti i ricordi sono andati perduti...

    Shunsui riprese la mano dell'Hokage e si rilassò. Quell'interrogatorio stava portando a galla un tempo ed un luogo nelle profondità della mente del chunin al quale lui stesso non aveva più accesso. Ora che però ne aveva scorto la soglia, non voleva altro che spalancare la porta della sua mente, per vedere cos'altro era stato dimenticato.

    Hai trovato quel medaglione?
    Ti è stato dato da qualcuno?
    C'era qualcuno con te in quel momento?
    Dove eri quando hai preso per la prima volta in manoil medaglione?
    Era freddo?
    Caldo?


    Buio. Completo ed assoluto buio. Non importava quanto profondamente il chunin si concentrasse su quella domanda, non riusciva ad accedere ad alcun ricordo di quell'avvenimento. Purtroppo, infatti, quei precisi ricordi non erano stati cancellati come effetto collaterale del contatto con il medaglione, ma molto più tardi, durante gli avvenimenti nella vecchia capitale di Iwa. Lì infatti il ragazzo era stato posseduto da un'anima strappata dal suo corpo quarant'anni prima, ed in seguito alla battaglia delle loro volontà il chunin aveva dovuto sacrificare parte di sè stesso per ottenere informazioni utili. I ricordi legati all'acquisizione erano persi per sempre. Tuttavia, l'Hokage avrebbe potuto comunque vedere i ricordi relativi alla conversazione tra Shunsui e Asami, quando lui le aveva raccontato delle origini dell'artefatto: gli era stato donato da un mercante del paese del Fuoco dopo una missione. Una copia identica era stata data anche a Shin Kinryu, il quale però non sembrava aver manifestato nessuno dei sintomi del sunese.

    Chi hai visto al porto, nei dintorni della nave, prima di salpare?Da chi è stata affidata la missione?


    Le immagini nella sua mente confermarono quelle che l'Hokage avrebbe potuto vedere in quella di Asami, solo con una prospettiva diversa. Le immagini comparvero a forza, strappate una ad una dalla palude oscura che intrappolava i ricordi del sunese. In definitiva, Shunsui non aveva notato movimenti o persone sospette poco prima della partenza, ma c'era anche da dire che la sua mente era già ottenebrata dall'azione dell'artefatto.

    Il medaglione era già in tuo possesso in quel momento?


    Senza difficoltà le immagini comparirono nella mente del chunin: il medaglione era al suo collo quando aveva ricevuto il preavviso per la missione. La rapidità con la quale questi ricordi apparvero testimoniava che la presa dell'artefatto sulla sua mente non doveva essere così forte in quel momento.

    Quando siete venuti a contatto con il rotolo proibito?
    Vi è stato consegnato?


    Dopo qualche secondo le immagini comparvero nella mente del chunin, tuttavia l'Hokage si sarebbe accorto subito che queste avevano qualcosa di strano. Esse ritraevano la biblioteca di Konoha ed una mano che afferrava il rotolo in questione. L'immagine era sbiadita e leggermente tremolante, ma l'Hokage non avrebbe avuto problemi ad identificare un luogo che conosceva senza dubbio molto bene. Fu proprio questo tuttavia che gli permise di notare che c'erano un paio di cose che non quadravano. Da quando quella libreria era in quella posizione? Le panche avevano sempre avuto una copertura così rovinata? Eppure le avevano rinnovate tutte l'anno prima! Perchè quel ricordo aveva quei dettagli fuori posto? Forse era artefatto...o forse era di un'altra persona, molti anni addietro!

    Se avesse capito questo punto, l'Hokage sarebbe riuscito a squarciare il velo di finti ricordi che annebbiavano la mente del chunin. In pochi attimi le immagini sarebbero cambiate. Erano nel deserto, probabilmente dell'Anauroch, di notte, sebbene la luce della luna mostrava due persone proprio di fronte a Shunsui. Quella più indietro aveva il volto ammantato, e reggeva la mano destra in aria, illuminata da un velo di chakra viola. Lo stesso chakra turbinava intorno al collo di Shunsui, sul medaglione. Questo si era staccato dal suo corpo e fluttuava davanti al ragazzo. Guardando meglio la scena, l'Hokage avrebbe capito che anche il ragazzo stava fluttuando leggermente in aria. Era immobile, ed il suo corpo cadeva dritto come se non avesse forze. Probabilmente era privo di coscienza, ma doveva avere gli occhi spalancati. La seconda figura era quella più vicina al chunin della sabbia. Una donnadonna dall'invidiabile bellezza, dalla carnagione chiara e dai capelli corvini. Guardava il corpo di Shunsui ed il medaglione luccicante con un sorriso intrigante e di soddisfazione. Dal labbiale si sarebbe capito: Sì..è davvero un bel gioiellino questo che avete creato voi di Hayate...penso che questo ragazzo faccia proprio al caso mio... Avrebbe estratto dalla tasca il rotolo proibito di Konoha e lo avrebbe messa all'interno del kimono che Shunsui indossava. L'uomo mascherato probabilmente aveva chiesto a quel punto qualcosa, perchè la donna rispose:L'originale? No...questa è una copia molto realistica. C'è un mio collaboratore che lo ha studiato da giovane e ne ha potuto realizzare una copia quasi identica... Seguì un'altra domanda:Ahah tesoro pensi che ti dirò il nostro piano così su due piedi? Quello che devi sapere è che non interferirà con questo tuo ...esperimento... Dopo di che la donna si sarebbe avvicinata a Shunsui, poggiando una mano sulla sua testa. L'immagine svanì lentamente, ritornando a mostrare il ricordo posticcio.

    Shunsui si portò la mano alle testa, leggermente provato. Avevano scoperto un pezzo fondamentale di tutta quella storia! Il chunin non era mai entrato realmente a Konoha, ma i suoi pensieri erano stati alterati per pensare che lo avesse fatto. Il rotolo era solo un falso, ma sufficientemente dettagliato e ben fatto perchè Asami riuscisse ad imparare i fondamentali dell'arte della rinascita. Allora qual era il punto di tutta quella storia? Quando Shunsui lo capì i suoi occhi si spalancarono: Il rotolo! Il rotolo è una trappola! Lo scopo era semplicemente portare il rotolo dentro Konoha per qualche ragione! Dov'è adesso? Probabilmente alla lettura di Asami era passato inosservato ma forse, nascosto nella pergamena, i nukenin avevano lasciato qualcosa: forse un sigillo di dislocazione remota? Forse una bomba? Difficile a dirsi. In ogni caso, erano guai seri.


     
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    Lo Spettro di Hayate


    - VI -




    L’interrogazione mentale di Shunsui fu una serie di buchi nell’acqua, i tentativi di Raizen di forzare quella serratura parevano del tutto inutili, ma si rese ben presto conto che lo erano perché di fatto non esisteva nemmeno la porta, o per meglio dire, ancora non era arrivato davanti ad essa.
    La porta aveva infatti le sembianze della biblioteca di Konoha, luogo ben conosciuto da Raizen e che in quei ricordi gli appariva leggermente diverso, questioni di poco conto, ma tutto sommato strane, il sunese infatti non aveva mai dichiarato di essersi recato al villaggio, tantomeno in biblioteca ed infatti non c’era traccia del suo passaggio in quei giorni ne alle mura ne in nessun’altro luogo.
    Si accorse di star osservando i ricordi di un'altra persona, una consapevolezza che gli permise di andare oltre, finalmente sfondando la porta, e comprendere cosa girasse attorno a quel medaglione.
    Dopo le parole dello shinobi Raizen si alzò con uno scatto, dichiarando inequivocabilmente il termine di quel piccolo meeting.

    Ti ringrazio Shunsui, non tutti sarebbero stati così accomodanti.
    Comprenderai però che adesso dobbiamo tornare rapidamente al villaggio per comprendere al meglio cosa succede.
    Farai bene a confermare tutte le tue azioni potresti scoprire di aver fatto dei torti anche al tuo villaggio mentre eri sotto l’influenza del medaglione, dopotutto basterebbe tenere aperta una serratura per commettere un danno irreparabile.


    Si rivolse quindi ai suoi.

    Andiamo.

    La fretta gli fece allungare il passo nei corridoi situati all’interno delle mura, ma fu solo all’esterno che avrebbe evocato nuovamente i suoi fedeli alleati, anche se questa volta sarebbe stato Ou a rispondere alla sua chiamata.

    Amico mio, ci serve il tuo vento, ci serve cavalcarlo come solo tu sai fare.
    Presto, a Konoha!


    Il Vecchio drago candido annuì solennemente, per poi farsi spiegare durante il tragitto cosa fosse accaduto per avere una tale fretta.





     
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    Pensato Asami
    Parlato altri


    La ragazza rispose mentalmente ad ogni domanda posta dal suo capo-villaggio. Voleva aiutare in tutti i modi Shunsui per il recupero della sua memoria. I pensieri della giovane si proiettarono nella mente dell’Hokage, cercando di ricordare ogni singolo particolare di quella missione. Voleva rendersi utile almeno in quell’occasione. Aveva sottovalutato il potenziale pericolo, fidandosi delle parole dell’amico. Quel giorno aveva imparato l’errore commesso, nonostante la sincerità del suo compagno di squadra dimostrata durante l’interrogatorio.
    Non aveva mai dubitato della parola di Shunsui, fino al colloquio con l’Hokage. Involontariamente aveva posto Konoha in un grande pericolo. La sua imprudenza aveva coinvolto tutti i cittadini del villaggio della foglia ed era sua intenzione rimediare allo sbaglio che aveva commesso. Fortunatamente Shunsui stava collaborando per scoprire il colpevole di tutta quella storia ed anche, molto probabilmente, per calmare le acque tra i due paesi ninja.
    Per tutto il tempo dell’interrogatorio la kunoichi si limitò solo a rispondere alle varie domande. Aveva gli occhi chiusi ma la sua mente frugava tra i ricordi, proiettando delle immagini familiari alla sua memoria. Ma la sua mente ad ogni risposta data, era rivolta anche a Shunsui. Non poteva osservare la reazione del sunese ad ogni quesito rivolto. Voleva curiosare ogni suo singola espressione ma, in quel frangente, bastavano gli occhi dell’Hokage e del suo consigliere per giudicare il comportamento del guardiano.

    [...]

    Tutte le domande poste ad Asami avevano avuto delle risposte semplici e che rispecchiavano la realtà dal suo punto di vista. Aprì lentamente gli occhi e il suo sguardo si proiettò su un punto indefinito del pavimento di quella stanza. Subito dopo spostò lo sguardo sul giovane sunese, concentrato su quella che poteva definirsi l’ultima domanda.
    Con un semplice movimento portò la mano alla testa, attirando l’attenzione dell’aspirante medico di Konoha. Forse aveva appena ricordato un evento riguardo il rotolo ma voleva una sua conferma. Ed arrivò, dando ai ninja della foglia una tremenda notizia.

    -Cosa!?-

    Come l’Hokage, anche la nobile donna si alzò di scatto dalla sedia. In quel momento, anch’ella aveva gli occhi spalancati dritti sul guardiano mentre sul suo volto cambiò mostrando un velo di preoccupazione. A proferire parola fu proprio l’Hokage che ringraziò Shunsui per il suo contributo. Per i ninja della foglia era il momento di ritornare al villaggio, forse in quel momento in grave pericolo. Però Asami, prima di lasciare la stanza e seguire il colosso di Konoha si rivolse al suo compagno di squadra.

    -Ci rivedremo Shunsui, magari quando tutta questa storia sarà finita. Ah… dimenticavo! Congratulazioni per il chunin.-

    Poteva sembrare un saluto sbrigativo per gli occhi del guardiano.
    Infatti lo era ma rischiava di far perdere troppo tempo al suo Kage. Konoha in quelle ore poteva trovarsi i grave pericolo e i tre dovevano raggiungere il villaggio il prima possibile. Prima di lasciare le mura avrebbe richiesto di poter riprendere il suo equipaggiamento prima di salire in groppa ad un drago, diverso dal precedente e richiamato dal capo-villaggio. I suoi occhi osservavano le possenti mura del villaggio di Suna, sperando un giorno di poter visitare la città più importante del Paese del Vento.
    Man mano le mura in pietra si allontanavano sempre di più lasciando spazio nuovamente a quel panorama così diverso dalle immense distesi verdi del Paese del Fuoco.

    CITAZIONE
    Scusate il ritardo! :ghu:
     
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    Una Vecchia Questione


    V


    Quando Raizen e Asami si alzarono di scatto dalle loro sedute, Shunsui fece altrettanto, di riflesso. Era chiaro che aveva portato notevole turbamento nei suoi due ospiti. Tuttavia, malgrado lui avesse avuto una grande fetta di responsabilità in quella storia, seppur inconsciamente, non provava particolare empatia nei confronti di coloro che avrebbero dovuto affrontare quella crisi. Tutti i suoi pensieri erano concentrati sulla donna che lo aveva ingannato ed il personaggio mascherato che lo aveva controllato come una bambola. Se c'era una cosa che odiava, era di subire quello che lui stesso poteva infliggere alle persone. No, non avrebbe lasciato cadere quella cosa. I Fogliosi avrebbero fatto ricorso ai loro mezzi per risolvere quella faccenda, ma lui aveva i propri e non avrebbe atteso che la mina a Konoha fosse disinnescata per passare alla ricerca di chi lo aveva soggiogato.

    Di questi pensieri non apparve nulla sul volto del chunin. Capisco la vostra situazione e mi spiace di aver causato problemi. Riferirò quanto è accaduto anche ai miei superiori. Non permetterò che questa mia..negligenza, causi ulteriori problemi. Raizen fu il primo a lasciare la stanza: il peso della responsabilità verso il villaggio che difendeva gli aveva messo le ali ai piedi. Quindi per un momento Asami rimase da sola nella stanza con il marionettista e gli lasciò un saluto frettoloso ma anche carico di affetto. Grazie Asami, spero di tornare in missione con te al più presto. Sono sicuro che presto anche tu sarai promossa.Nel tono del chunin non c'era nessun astio nei suoi confronti. Chiaramente non doveva averla incolpata del fatto che si fosse venuta a creare quella situazione. A quel punto, fu Shunsui stesso a condurre i suoi tre visitatori all'esterno della struttura dove l'interrogatorio era avvenuto, ed avrebbe ridato loro qualsiasi cosa avessero lasciato in custodia a Suna. Impassibile ed immobile, il marionettista avrebbe osservato il trio di Konoha risalire al galoppo dell'enorme evocazione dell'Hokage, e lasciare Suna in una folata di vento e sabbia.

    Shunsui non aspettò molto per riprendere a muoversi. Con un paio di balzi fu nuovamente sopra la cinta muraria e si affrettò verso il villaggio. C'erano molte cose di cui doveva accertarsi prima di proseguire con quella cerca. Forse avrebbe potuto sfruttare qualcuno dei contatti che aveva stretto con i nukenin tramite il suo negozio per ottenere più informazioni. Ma doveva farlo subito!

     
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    LAki3pW

    Erano più di tre anni che non vedeva quell'immensa fessura nella roccia, l'accesso al villaggio segreto di Suna. E pensare che una volta lui, combattendo con Hohenheim, aveva letteralmente fatto a brandelli quel gate costringendo le casse del villaggio a dover attingere alle sue casse per ricostruire. Era però da quando era tornato a salutare suo padre, scoperto ancora vivo, che non oltrepassava quella porta: probabilmente i ninja della Sabbia avrebbero pagato oro per scoprire che i genitori di Aloysius Diogenes Mikawa erano ancora vivi e vegeti in una delle tante case in terra rossa del quartiere più povero. Shaina aveva mantenuto il segreto e di Simoaru erano sparite le tracce, così come il passato turbolento dell'ora jonin di Oto.

    Shunsui, il guardiano, lo avrebbe riconosciuto già da distanza considerevole: il Mikawa era grosso e di certo il chunin non aveva dimenticato quel volto rude e segnato da mille avventure. Nelle terre innevate del Nord i due si erano conosciuti, o per meglio dire avevano combattuto insieme per un po di tempo contro il giocattolo meccanizzato di Santa, il folle costruttore del Paese della Neve. Il Garth sapeva che avrebbe trovato lui ad accoglierlo; la prima ragione era che Hohenheim da tempo era salito di grado e si occupava di faccende più delicate della protezione del Villaggio (per quanto fondamentale, soprattutto di quei tempi) e Hoshikuzu, il Rosso attendente al titolo di Kage, era impegnato altrove...in una faccenda che probabilmente gli era costata la vita. Quanto allo shinobi dagli occhi bianchi era cosa pubblica che fosse divenuto amministratore di Suna.

    " Devo parlare con l'argilloso...stai tranquillo ragazzino, non sono qui per far danni. Anzi, vengo con un regalo da farvi scartare, in nome dell'alleanza Accademica che unisce i nostri due Paesi. Preferirei parlare dentro. "


    Il suo tono era ambiguo, un misto tra l'ironico e il serio, di difficile interpretazione anche per un intelletto fine come quello del marionettista. L'unica cosa certa era che far attendere troppo l'otese non sarebbe stata una scelta saggia; il ragazzo avrebbe dovuto prendere rapidamente una decisione e optare per far entrare l'ospite nel villaggio o meno. Ovviamente Diogene avrebbe ritenuto un insulto dover lasciare le armi all'ingresso.
    Qualora la sua richiesta fosse stata accolta, quello avrebbe seguito il ninja verso il luogo dell'incontro, limitandosi a rispondere ad eventuali domande e speranzoso di trovare il jonin di Suna ad aspettarlo. Solo vedendolo camminare da vicino, però, Shunsui si sarebbe accorto che il Colosso sembrava muoversi in maniera strana: zoppicava leggermente sul lato sinistro e il mantello copriva un braccio che sembrava essere tenuto fermo da fasce. Non sembrava proprio in perfette condizioni. Il sabbioso non poteva saperlo ma uno scontro a dir poco epico si era concluso da poco più di un giorno e nemmeno il corpo perfetto del Mikawa era riuscito ad debellare a pieno i postumi della battaglia.

    Camminare per le strade del villaggio, però, avrebbe fatto rivivere molti ricordi e antiche sensazioni dimenticate dal Garth; già gli era capitato ed in realtà era giunto fin lì di persona proprio per rivivere quell'esperienza che gli permetteva di accedere ad una parte di ricordi assopita. Avrebbe tardato il suo arrivo ad Oto, lasciando i suoi fidati corvi nelle gabbie, ma essere lì di persona aveva tutto un altro significato, sia per lui che probabilmente per i ninja della sua terra natia. Di contro, lasciarlo attendere al gate privandolo di quella panacea per il suo animo, lo avrebbe reso tremendamente di cattivo umore.

     
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    Diogenes


    Mura di Suna - I


    Arrivato alle mura di Suna, Diogenes avrebbe notato che notevoli cambiamenti era stati apportati a Sunagakure da quanto, diversi anni prima, si era scontrato con Hohenheim proprio in quel luogo, distruggendo l'intera struttura. Per essere precisi era stato Hohenheim, tramite la potenza delle sue esplosioni, ad aver distrutto i bastioni difensivi della Sabbia. Ma Diogenes aveva certamente contribuito a scatenarne la furia distruttiva. Le mura che adesso proteggevano Suna erano decisamente di più nuova fattura, sebbene più basse di quanto erano un tempo. Tuttavia, il jonin poteva intuire che esse nascondevano molte più insidie.

    Quel giorno, il jonin del Suono avrebbe scorto la sagoma di una figura, seduta, sulla sommità dei bastioni sunesi. Un ampio cappelli gettava un'ombra scura su tutta la sua figura, proteggendolo dal sole cocente del Paese del Vento. Vedendo il viandante in avvicinamento, la sagoma si alzò, mostrando un kimono riccamente decorato e colorato. Sotto il cappello, una maschera decorativa, che recava gli stessi colori del kimono, impediva invece a chiunque di capire chi si celasse dietro quella pittoresca facciata.

    nWsKDpi



    Ad ogni modo, chiunque ci fosse dietro la mascherata, quando parlò in risposta all'irriverente arringa del Mikawa aveva la stessa voce di Shunsui. Diogenes del clan Mikawa, Suna è sempre felice di ricevere doni da parte dei suoi alleati. Vi scorterò io stesso da Hohenheim-sensei. Prima di questo è mio compito chiedervi le vostre armi, così come conviene ai membri della pace accademica. Mentre il guardiano così diceva, una figura femminilemA0KEDG ammantata con un drappo nero emerse Arte della Terra [2]
    Arte: L'utilizzatore può affondare nel terreno come se quest'ultimo fosse liquido. Lo spostamento tramite slot azione è pari allo spostamento dato dallo slot gratuito. L'utilizzatore può percepire con Percezione ridotta di 3. Il punto in cui il ninja è "sepolto" è visibile un piccolo smottamento. L'utilizzatore può trattenere il fiato per 2 round. Immergersi richiede 1 Slot Azione/Tecnica. (Mantenimento: Medio)
    [Da chunin in su]
    dalla sabbia cocente dell'Anauroch ai piedi dell'ingresso della Sabbia ed a circa due metri dalla posizione del jonin. La figura era innaturalmente immobile, tradendo così, volontariamente, la sua natura meccanica. Solo in quel momento probabilmente Diogenes avrebbe realizzato di essere nel bel mezzo del territorio controllato dal marionettista, il quale non solo era un esperto della più antica hijutsu di Suna, ma anche di trappole e veleni. Nulla di cui preoccuparsi ad ogni modo, visto che erano alleati. Le protezioni le può tenere chiaramente. In alternativa abbiamo arrangiato una stanza apposita per poter parlare in tranquillità nei pressi dell'entrata. Essa è ubicata fuori dalle mura e quindi non è necessario depositare i propri averi. Oppure può entrare accettando un sigillo di contenimento. Probabilmente nessuna delle tre alterative sarebbe piaciuta al jonin, ma la figura sulle mura sembrava completamente indifferente alle preferenze del suo interlocutore. Sono sicuro che a questo punto Hohenheim-sensei sia già stato informato della sua presenza e starà attendendo il suo arrivo con impazienza.
     
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