[Accesso] L'entrata di Suna[Free GdR] [Macro GdR]

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    Il Rosso e il Bianco


    Diogenes a Suna - I


    È impossibile sbagliarsi su queste cose. La Barriera non mente.
    Ho già percepito quel chakra.
    Focalizzo la mia attenzione per esplorare attentamente quella zona del Villaggio.
    Non che ci sia bisogno di sforzarsi molto: l'avrei riconosciuto tra mille altri.
    Non ci sono molti ninja come il Mikawa. Per nostra fortuna, direbbe qualcuno.
    C'è Shunsui ad accoglierlo. Sento chiaramente anche lui.
    Niente sembra suggerire l'inizio di un combattimento.
    Entrambe le loro riserve restano immobili.
    I ricordi dell'Inverno e del suo Re affiorano alla mia mente, ma sono subito sostituiti da un migliaio di domande.
    E dalle possibilità che questo evento mi offre.
    Uno strano sorriso si allarga sul mio volto.
    Se non è venuto per combattere, mi ha risparmiato la fatica di andare fino a Oto.
    I ninja di Suna hanno scelto un Amministratore che non conoscono e forse oggi qualcuno inizierà a rendersene conto.
    Con tutto ciò che ne consegue.
    La cosa non mi turba.
    Ormai non si torna più indietro.
    Non ci resta che continuare ciò che abbiamo iniziato.
    Ciò che io ho iniziato.
    Mitsuki non sarà felice.
    Per nulla.

    Anche pensare è difficile mentre si usa la Barriera.
    È tempo di lasciare che siano i miei cloni a occuparsi del sistema di monitoraggio.
    Ho bisogno di tutte le mie energie per occuparmi di quello che sta iniziando.
    Mi sollevo dalla mia postazione e mi allontano verso l'uscita.
    Un solo sigillo è sufficiente a far comparire due mie copie.
    Altri sigilli creano un collegamento mentale diretto, permettendoci di comunicare a distanza.
    La prima ritorna al compito che ho abbandonato.
    La seconda di dirige verso le mura.
    Si ferma soltanto dopo essere arrivata a circa un chilometro da Shunsui e Diogenes.
    Io, libero da queste incombenze, mi preparo per la chiacchierata più importante della mia carriera.
    Fin ora, quantomeno.



    Comunicazione Mentale
    Villaggio: Specializzazione
    Posizioni Magiche: Rituale (10)
    L'utilizzatore può comunicare telepaticamente a qualsiasi distanza con tutti; all'attivazione comparirà un fuuinjutsu su tutte le persone consenzienti presenti entro 1200 metri.Tipo: Fuuinjutsu - Ninpou
    (Consumo: Basso)
    [Da chunin in su]

    Tecnica Rapida + Arte dei Cloni e Tecnica Superiore della Moltiplicazione del Corpo
     
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    " Questa spada si chiama Mumei...è il totem che regola la vita e la morte delle persone cui ha assorbito il sangue. Vale più delle vostre piramidi e dei vostri sassi colorati; prenderla in custodia significa stringere un patto di morte con il sottoscritto ed impegnarsi affinché nulla possa accaderle. Se te la senti, fatti vedere in volto ed ottempera al tuo compito, guardiano. "

    7xCA1J8

    La mano del Garth era tesa verso il ragazzo mentre con l'altra teneva il manico della katana dal metallo cremisi. L'aveva persa già una volta, in occasione del rituale Kenkichi che lo aveva trasformato in un vassallo di Khorne, e da allora non l'aveva persa d'occhio nemmeno per un istante. Non era una semplice arma e nemmeno un pregiato artefatto...Mumei era viva, assetata e aveva stretto con il Mikawa suo possessore un accordo di lunga vita che ne intrecciava i destini.
    Permettere al chunin di prenderla in custodia faceva ben intendere l'importanza che Aloysius dava a quella sua trasferta sunese e Shunsui avrebbe sentito tutto il peso di quella scelta; avere a che fare con quell'uomo era diverso rispetto ogni altro, esercitava una tale pressione psicologica ad ogni sua parole da far perdere ogni certezza [Patto di Sangue].

    Il resto dell'armamentario non era nulla di speciale, dopotutto a cosa serviva il semplice armamento ad un ninja in grado di crearselo? Tutto, eccezion fatta per Vermiglio Roccia e Sangue, la protezione che il guardiano reputò stoltamente meno pericolosa della lama sopracitata. Il secondo pezzo della leggendaria armatura di Khorne non era una semplice cotta, la manipolazione del sangue la rendeva sì un'impenetrabile difesa ma anche una pericolosa minaccia offensiva...tutte cose che l'esperto di marchingegni non poteva sapere ma che, forse, poteva sospettare essendo quelle armi in possesso del Colosso di Oto.

    Stringere la mano del colosso avrebbe attivato il chiiton, lo stesso che aveva costretto Hoshi ad abbandonare il villaggio e probabilmente morire alla ricerca dell'impossibile. Un'esperienza che, qualora fosse arrivata ai sunesi, avrebbe potuto fargli capire quanto pericoloso potesse essere arrivare ad un accordo con il Mikawa. I polsi sarebbero stati serrati da una forza micidiale, quella che Aloysius aveva ricercato per soggiogare rivali del calibro dei Cercoteri, e il significato di stretta poderosa avrebbe assunto un nuovo significato per il chunin; per lui, il ragazzino che aveva conosciuto nella Neve, non i meri costrutti che era tanto abile a manovrare. Shinsui avrebbe visto le condizioni fisiche del Colosso peggiorare poiché un fiatone difficile da mascherare gli sarebbe cresciuto in petto, sinonimo che doveva aver usato una grande quantità di chakra per suggellare quel patto [Affaticato].

    A quel punto avrebbe seguito il ragazzo oltre l'enorme portone del villaggio, prendendo a percorrere la via maestra. Non sarebbe passato però molto quando l'ex sunese si arrestò di colpo, interrompendo il silenzio o eventualmente una discussione sorta per far passare il tempo e stemperare la situazione. Aloysius però viveva nel gusto di far sentire le persone a disagio, inappropriate...i ninja che gli erano sotto lo sapevano bene, era un esame continuo, un'incessante prova per appagare le esigenze del Jonin.

    " Possiamo fare una deviazione? Sono sicuro che state tracciando i nostri spostamenti e alla prima variazione sul programma scatteranno decine di allarmi. Hohenheim saprà raggiungerci senza problemi. "

    Lo stava chiedendo ma in realtà i suoi piedi già avevano cambiato direzione, prendendo lo svincolo sulla destra che portava dalla strada principale in una delle tante viuzze secondarie di Suna. Il marionettista avrebbe avuto la netta impressione che il Mikawa conoscesse bene il villaggio: sapeva dove stava andando ma il motivo di quella scelta gli era del tutto ignoto. Perché diavolo un jonin del Suono voleva andare nel quartiere povero?

    La risposta arrivò sul ciglio di una delle tante abitazioni che si affacciavano sulla piccola piazza al cui centro si ergeva una delle molteplici statue di Gaara, il salvatore del villaggio e fondatore dell'Accademia. Un uomo stava tagliando la legna ma non appena vide il duo avvicinarsi posò l'accetta a terra e, sfregandosi le mani per pulirsele dalle schegge, salutò prima il guardiano con riverenza e poi rivolse uno sguardo di puro disappunto noi confronti dell'Otese.

    " Immagino vogliate entrare... "

    vL3JarP

    Aloysius non disse nulla, fece un sorrisetto a Shinsui e gli fece segno di seguirlo all'interno della casa...in un attimo i ruoli si erano invertiti ed era ora l'estraneo a fare strada. Ma cosa poteva fare il chunin? Attaccare briga con il Colosso in quel quartiere pullulante di civili indifesi era un'idea pessima e questo lui lo sapeva bene...in fondo non stava facendo nulla di male e il jonin suo compagno sarebbe arrivato a breve.

    L'abitazione era minuscola: un'unica sala/cucina con un tavolino per quattro e un vecchio divano; poi la camera da letto che si intravedeva sulla destra e un bagnetto ricavato in 3 metri quadri di spazio. Però era pulita e ben curata nei dettagli, per quanto lo sfarzo di Villa Mikawa fosse lontano anni luce. Una giovane donna li avrebbe accolti con entusiasmo e un largo sorriso stampato sul volto, praticamente l'opposto del rude uomo che si era intanto seduto sul divano.

    " Ma che sorpresa!!! Prego sedetevi che preparo un tè! Allora...lei deve essere il guardiano del villaggio, la vedo spesso sulle mura quando passò di lì dopo il mercato. Si...Aloysius non ha un gran rapporto con i difensori del villaggio, spero non siate qui per dare brutte notizie! Hihihi Prendete dei biscotti, sono fatti in casa! "

    Il Garth non disse nulla, avrebbe fissato il ninja autoctono per cercare di capire quello che potesse pensare; la situazione era anomala e sicuramente inaspettata. I due sembrano conoscere bene l'otese ma chi diavolo erano? E perché Diogene lo aveva condotto lì? Che fosse una trappola? Nel suo stesso villaggio? Fin dove potevano spingersi le sue conoscenze?



    CITAZIONE
    OT/ Benvenuto a casa! :alkz: /OT

    Patto di Sangue
    Villaggio: Personale
    Posizioni Magiche: Tocco (6)
    L'utilizzatore può serrare un Patto di Sangue con un altro personaggio, purché esso sia consenziente e non controllato da Genjutsu o tecniche che ne alterino il giudizio. Il patto deve essere chiaro, non riferirsi ad azioni che la vittima non può non compiere o azioni quotidiane. Per serrare il patto ed attivare il Sigillo è necessario che l'utilizzatore e la vittima stringano le mani; l'utilizzatore dovrà aggiungere effetti puramente scenici a piacimento. La vittima deve essere a conoscenza della tecnica, Sono necessarie Arti Mediche Superiori per guarire da questa condizione. Trasgredire il patto provoca il coma e l'impossibilità di accedere alle informazioni possedute dalla vittima finché in tale stato. L'utilizzatore deve segnalare la rottura del patto con un post nella giocata dove rotto, può essere presente o meno ma, se assente, non sarà a conoscenza della rottura del patto. Il sigillo non è rimuovibile con capacità di lista, tentare di farlo conta come Trasgredire il patto, che la vittima sia consenziente o meno. Non è possibile identificare 'utilizzatore come artefice del Patto. L'utilizzatore sarà Affaticato per 24 ore dopo aver eseguito questa tecnica.Tipo: Fuuinjutsu - Chiiton
    (Consumo: Elevato)
    [Da jonin in su]
     
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    Casa?


    Villaggio di Suna - II



    LKB8LnI


    Sembra interessante Disse Shunsui apparendo un paio di metri alla sinistra di Diogenes apparentemente dal nulla. Il ragazzo si mosse con passo tranquillo verso il Colosso dei Mikawa, che lo sovrastava di una buona testa. Aveva un leggero sorriso sulle labbra, ma i suoi modi di fare erano rispettosi. Diogenes avrebbe notato che il ragazzo non lo avrebbe mai guardato direttamente negli occhi, forse come ulteriore forma di rispetto. Invece avrebbe dato una bella occhiata alla spada chiamata Mumei, che l'otese brandiva davanti a lui, quasi con aria reverenziale. Certamente quell'oggetto doveva essere molto importante per il Mikawa e quindi, così come ogni altra cosa degna di valore, era diventata importante anche per marionettista. Accetto di stringere un patto. A questa spada non accadrà nulla fin tanto che sarà sotto la mia custodia. Avrebbe quindi afferrato la mano del jonin, non tentanto nemmeno di nascondere il dolore che la possente stretta di mano ed il vincolo di sangue che stavano stringendo gli provocava. Nonostante questo, quel sorrisetto non avrebbe mai lasciato davvero il suo volto.

    Quando le mani si liberarono dalla loro stretta, Shunsui osservò il suo palmo destro, dove era ora comparso un sigillo, e mosse le dita, in un misto di curiosità ed ammirazione. Lui era un esperto di fuuinjutsu e ci mise poco a capire che quello che aveva davanti era davvero un sigillo di alto livello, il che era anche costato parecchia fatica a Diogenes. Sì...davvero molto interessante! Disse compiaciuto. Sembrava quasi contento di aver appena stretto un patto mortale con uno degli uomini più pericolosi della terra. Come se l'aver visto una tecnica di quel livello fosse stata una ricompensa sufficiente a giustificare il prezzo che aveva pagato. Ma era davvero difficile in ogni modo capire cosa passasse per la testa di quel ragazzo. Shunsui osservò con attenzione anche Mumei, ora che poteva stringerla tra le mani. I suoi occhi sprigionavano bramosia, mentre il suo volto non lasciava quella posa che aveva mantenuto fino a quel punto. Alla fine, sigillò la spada in un rotolo e si rivolse all'otese.Le porte di Suna sono aperte per voi.

    [...]


    Nella breve passeggiata nel centro abitato, la figura di Shunsui sarebbe stata sostituita da quella dell'uomo dal Kimono colorato, il capello e la maschera, che Diogenes aveva scorto sulle mura di Suna. Ora che gli era vicino, Diogenes avrebbe notato che l'essere era davvero grosso e sovrastava anche la sua di figura. Ad una quindicina di metri, saltando di tetto in tetto, altre due figura sembravano seguirli. Una era la figura femminile ammantata da un drappo colo blu notte, mentre l'altra era una figura mascherata che ricordava un samurai.

    Shunsui non avrebbe intrattenuto il suo ospite con inutili chiacchiere, nè avrebbe obiettato quando il jonin del Suono avesse chiesto di fare una deviazione. Del resto non aveva davvero modo di fermare un ninja così potente, soprattutto considerando che si era trattenuto dall'appiccicargli i suoi fili di chakra addosso durante la loro stretta di mano, con i quali avrebbe potuto controllarne i movimenti. Se il jonin si fosse accorto del suo trucchetto non l'avrebbe probabilmente presa bene, ed il marionettista preferiva non far scattare un'eventuale crisi diplomatica senza una buona motivazione.

    Diogenes, il quale stava dimostrando una eccellente conoscenza del villaggio, lo condusse infine in una casa di davvero umile estrazione, dove vennero accolti da un uomo ed una donna i quali sembravo conoscere Diogenes in maniera molto personale. Il chunin salutò di rimando entrambe quelle persone, ma declinò l'offerta dei biscotti, i quali invero profumavano squisitamente. Lasciò che il Mikwa si accomodasse insieme ai due inquilini, ma lui decise di stare in piedi e si avvicinò ad un muro della casa, lasciandone il centro per le tre figure. Avrebbe lasciato i tre interagire, curioso di capire che cosa stesse succedendo.

    All'esterno intanto Gekido e Cho si sarebbero disposte una davanti la porta principale e l'altra sul retro della casa.


     
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    In casa del Diavolo


    Villaggio di Suna - I



    Diogenes era tornato. Era proprio lì, a Suna, in quel momento. Quando gliel'avevano detto Hohenheim, era rimasto per un momento interdetto. Poi aveva espanso i suoi sensi, fino a percepire l'inconfondibile aura di potere del Mikawa. Era un pessimo segno. Aveva lasciato la Loggia come un fulmine, non prima però di aver tracciato sul suo corpo 4 sigilli della psiche alla massima potenza. L'ultima volta che Diogenes si era presentato alle mura di Suna gli aveva dato battaglia senza nessun motivo, e così facendo avevano distrutto una buona parte del villaggio. Era uno dei ninja più potenti dell'Accademia, ed un pazzo assetato di potere. Le sue azioni avevano solo portato sventura a Suna, fino a quel momento, in particolar modo considerando cosa aveva fatto ad Hoshi. Era il stato il Rosso stesso a raccontargli quello che era successo e, anche se il suo animo buono non sembrava serbare alcun rancore nei confronti del Garth, il giudizio di Hohenheim non era altrettanto clemente.

    Furono i suoi sensi da sensitivo, piuttosto che le indicazioni dei suoi collaboratori, che lo condussero in una delle parti più umili del villaggio. Hohenheim ci era arrivato in volto, usando una delle sue imponenti aquile di argilla, impiegando pochi istanti. Non aveva perso tempo a chiamare Daishin, che era il ninja di rango più elevato al villaggio ora che Hoshi non c'era. L'Iga aveva il controllo della barriera che l'argilloso stesso aveva fatto piazzare, e non aveva dubbi sul fatto che fosse informato della presenza del nuovo arrivato prima ancora del bambino prodigio di Suna stesso. Il jonin era sicuro che, con ogni probabilità, il chunin stesse convergendo verso quella modesta casa proprio in quel momento. Questo era un bene. Se si fosse finiti alle mani, Hohenheim non aveva nessun problema ad avere il supporto di altri ninja, per quanto solo lui potesse realisticamente fronteggiare il Colosso dei Mikawa. Da quel poco che aveva percepito, Diogenes non era diventato un briciolo più debole dell'ultima volta che si erano incontrati.

    La casa davanti la quale l'aquila di argilla lo depositò non aveva nulla di speciale, ed una parte di Hohenheim non potè non chiedersi perchè il Colosso si fosse fermato proprio lì. Davanti l'abitazione, il jonin riconobbe una delle marionette di Shunsui, un neo chunin che serviva alle mura ormai da qualche tempo. Aggiornami. Disse il jonin senza troppe cerimonie.Il Mikawa è all'interno in compagnia mia e di due civili. Non abbiamo informazioni su di loro, eppure i tre sembra che abbiano una relazione di tipo parenterale... Come scusa?...non ne sono certo Hohenheim-sama, ma sono piuttosto sicuro che le persone lì dentro siano i genitori carnali di Diogenes.Il jonin guardò scettico la marionetta. Genitori carnali? Il ninja di punta di Oto aveva origini Sunesi? Come era possibile che non fossero a conoscenza di una cosa del genere? Hohenheim smise di porsi domande inutili. Inserì la mano sinistra nella sua sacca porta oggetti ed iniziò a creare.

    [...]


    Entrando nella modesta casa, Hohenheim mostrava un viso serio e decisamente teso. Su un lato, il jonin riconobbe Shunsui essersi isolato vicino ad un muro della casa. In quelle vesti, il ragazzo era praticamente irriconoscibile, ed appariva più come un guardiano inanimato piuttosto che come un ninja di Suna in carne ed ossa. Intorno al tavolino posto in mezzo alla stanza, invece, c'era l'imponente figura di Diogenes, e quelle dei due civili...ovvero i suoi genitori. Sembrava di essere ad una riunione di famiglia. Certamente il jonin del Suono non aveva scelto quel luogo a caso. Forse quella era solo una mera dimostrazione di potere e controllo, oppure era un gesto per far capire che non c'era nulla da temere da lui in quel momento. Come ogni patriota/ nazionalista, Diogenes onorava la propria famiglia, e probabilmente non avrebbe mai osato far del male a qualcuno in quell'abitazione. Ad ogni modo, Hohenheim non avrebbe corso nessun rischio. Tutta la casa, prima ancora che lui ci mettesse piede, era stata inondata con le sue bombe acideQuetzalcóatl - Bomba acida
    Villaggio:
    Posizioni Magiche: Nessuna (3)
    L'utilizzatore può creare un costrutto dalle elevate potenzialità. Richiede il controllo di almeno 6 Unità di argilla, non richiede consumi di chakra e slot azione/tecnica, può essere manipolato per massimo 1 slot azione/tecnica con consumo di chakra e slot. Il costrutto raddoppierà le proprie dimensioni. Alla detonazione il costrutto si sfalderà in migliaia di piccolissime nanobombe acide che si spargeranno in un'area di raggio pari a 3 metri ogni Unità utilizzata, massimo 30 metri. Le nanobombe acide non sono percepibili ai sensi, ma solo attraverso tecniche o abilità di percezione del chakra. Spendendo slot gratuito veloce, le nanobombe acide riducono la potenza di tecniche e costrutti di TS avversari di 10 per ogni unità impiegata, massimo 90. Se non presente una potenza, il consumo è ridotto di 1 basso ogni 10 di potenza. Una tecnica con potenza nulla o consumo nullo non produce effetti. Le unità di nanobombe non detonate rimangono nell'area per 2 round, più 1 per livello di TS. Detonare le bombe nei turni successivi all'attivazione della tecnica consuma slot azione.Tipo: Ninjutsu - Doton
    (Consumo: MedioBasso + Basso per ogni unità)
    [Da jonin in su]
    Potenza 90+10(Impronta)+10(Nin. Perfette)=110
    e con le nanobombe c-4C4- Nanobombe
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Caricamento (5)
    L'utilizzatore può disperdere delle nanobombe invece che far esplodere un costrutto. Ogni Unità di Argilla crea una nube di 1,5 metri di raggio di bombe microscopiche, impossibili da vedere a occhio nudo, che restano nella zona per un round per livello dispari di TS. Ogni slot azione passato all'interno della nube di nanobombe le fa entrare nel corpo della vittima, accumulando una Carica. E' possibile tramite slot tecnica causare l'esplosione delle Cariche, come se fossero unità di Argilla manipolata, ogni Carica ha potenza 10, ogni esplosione ha potenza massima pari a metà di quella concessa dalla Tecnica Speciale, tutti i danni sono Ferite Profonde. Le nanobombe restano in circolo per 24 ore, 48 a livello V, per rimuoverle è necessaria Conoscenza Medica (Superiore). La nube può essere dispersa da Fuuton o spostamenti d'aria di potenza 40 o superiore, le nanobombe vengono inattivate per due round da Raiton di potenza 40 o superioreTipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Consumo: Basso per Unità)
    [Richiede Manipolazione Argilla IV]
    [Da jonin in su]
    10 unità. +20 (Guru)+40(sigillo psiche).
    Dando un contegno al suo tono di voce, il jonin si sarebbe rivolto al padrone ed alla padrona di casaMi spiace per il disturbo. Io sono Hohenheim delle squadre speciali, dovrei scambiare due parole con Diogenes Mikawa in privato se non vi dispiace. Avrebbe chiesto quindi che fossero lasciati da soli, sebbene avesse il presentimento che Diogenes non lo avrebbe davvero permesso. In quel caso, il jonin avrebbe detto: ...molto bene... Si sarebbe quindi accomodato ad una delle sedie libere del tavolo. Fino a quel momento non aveva degnato il colosso di uno sguardo, ma a quel punto fissò i suoi grandi occhi marroni, dardeggianti, in quelli spietati del maggiore tra i figli di Oto. A quel punto potè davvero indagare Percezione del Chakra [0]
    Speciale: L'utilizzatore può vedere il colore del chakra di una persona osservata. L'utilizzatore può scoprire alcuni aspetti del chakra: impronte possedute; alterazioni da tonici, droghe, tecniche speciali, possessioni e simili; quantità approssimata della riserva. [Da chunin in su]

    Percezione del Vero [2]
    Arte: L'utilizzatore può individuare la presenza di genjutsu e fuuinjutsu valutando il sistema circolatorio proprio e delle persone entro 9 metri. (Consumo: Medio)
    [Da chunin in su]
    in profondità il chakra dell'uomo più controverso del continente, avendo conferma che davanti a lui c'era un ninja formidabile. Rispetto a quando avevano combattuto, il jonin sembrava aver acquisito abilità ancora superiori. Una cosa normale, dopotutto, considerando che Hohenheim aveva fatto lo stesso.


    Lasciando che parte della sua furia tingesse il suo tono di voce, avrebbe dettoHai una bella faccia tosta a presentarti qui al villaggio, Aloysius.

     
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    Interferenza


    Diogenes a Suna - II


    Strano.
    Il chakra di Diogenes è calato significativamente, ma non ho percepito nessuna risposta da parte di Shunsui.
    Lo farò esaminare appena se ne sarà andato.
    Sia mai che il nostro ospite abbia fatto qualcosa di strano.
    Ancora più strano è quello che mi comunica successivamente il clone che si sta occupando della barriera.
    Ordino all'altra copia di seguirli, rimanendo ad almeno cinquecento metri di distanza.
    Impossibile da vedere sia per Shunsui che Diogenes.
    Perché è il Mikawa a fare strada?
    Dove stanno andando?
    Si fermano poco dopo, nel bel mezzo del villaggio.
    Mi faccio passare le coordinate precise, così da poter identificare il punto preciso su una mappa di Suna.
    Una semplice casa.
    Vengono rilevati solo civili.
    Due, precisamente.
    Spie?
    È un'opzione su cui ho già riflettuto.
    Durante il periodo in cui Hoshikuzu era sotto il suo controllo, potrebbe aver fatto infiltrare altre persone senza problemi.
    Ho controllato soltanto i ninja più vicini a me.
    Ispezionare tutti gli abitanti è semplicemente impossibile, per questo mi sono arreso all'idea che non li avrei trovati senza alcun indizio.
    Ammesso che ci siano veramente altre spie, ovviamente.
    Vengo avvisato dell'arrivo di Hohenheim.
    Male.
    Molto male.
    Il suo chakra freme e si contrae vistosamente.
    Ho un brutto presentimento.
    Devo agire.
    Subito.
    Probabilmente mi toccherà desistere dai miei propositi.
    Non posso inimicarmi uno dei membri di spicco delle forze speciali proprio ora.
    Ordino al clone sul campo di attivare la tecnica della comunicazione mentale.
    Mi metto in contatto soltanto con Shunsui e Hohenheim.
    Il sigillo compare sulla nuca, ben nascosto da occhi indiscreti grazie ai capelli.
    Da questo momento sarai la mia voce e le orecchie. Mi riferirai tutto ciò che si stanno dicendo e comunicherai attraverso le tue marionette qualsiasi cosa ti dirò. Ora ho bisogno che tu mi metta al corrente di tutto quello che è accaduto dal momento del suo arrivo. Cosa ha fatto alle mura? Dove vi siete fermati? Chi sono le persone nella casa con il Mikawa?
    Sussurro direttamente alla mente del Marionettista.
    Contemporaneamente altri pensieri fluiscono alla coscienza del Kakita.
    Hohenheim, vi darò tutto il supporto necessario.
    Ma cerchiamo di evitare una carneficina nel bel mezzo del Villaggio.
    E sopratutto non perdiamo il vantaggio che abbiamo su di lui.
    Non deve sapere che siamo tutti al corrente di ciò che è successo.

    Penso di aver sottolineato l'aggettivo abbastanza da suggerirgli cosa fare, nel caso voglia confrontarlo direttamente.
    Se la conversazione prenderà una brutta piega, gli consiglierò direttamente di fingere che Hoshikuzu si sia confessato solo con lui.
    È una cosa che preferirei non fare.
    Una cosa poco Onorevole.
    Non che mi importi seriamente.
    Inizio ad avvicinarmi.
    Rimango ad un centinaio di metri di distanza.
    Non voglio rischiare di rimanere coinvolto tra i rancori di quei due jonin.



    Comunicazione Mentale
    Villaggio: Specializzazione
    Posizioni Magiche: Rituale (10)
    L'utilizzatore può comunicare telepaticamente a qualsiasi distanza con tutti; all'attivazione comparirà un fuuinjutsu su tutte le persone consenzienti presenti entro 1200 metri.Tipo: Fuuinjutsu - Ninpou
    (Consumo: Basso)
    [Da chunin in su]

    Barriera Perpetua d'Individuazione
    Villaggio: Specializzazione
    Posizioni Magiche: Rituale (0)
    L'utilizzatore, imponendo un sigillo sul terreno, può innalzare una barriera invisibile in grado di coprire una città. Il sigillo sarà localizzato al centro della barriera. Chiunque si trovi entro 12 metri dal sigillo può usare "Percezione del Chakra" per Percepire qualsiasi manifestazione di chakra all'interno della barriera e qualsiasi ingresso di oggetti all'interno della stessa. È possibile percepire i ninja occultati tramite "Chakra Nullo" o conoscenze analoghe solo quando oltrepassano la barriera. Percepire richiede la totale attenzione: non sarà possibile fare altre azioni. Richiede un giorno di preparativi. La barriera è permanente: è necessario cancellare il sigillo per eliminarla.Tipo: Fuuinjutsu - Ninpou
    (Consumo: Abissale)
    [Da jonin in su]


    Edited by Bartok. - 24/9/2018, 19:44
     
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    Aloysius non era lì per distruggere il villaggio; non sarebbe entrato in quel modo, non avrebbe permesso di prendere Mumei, non avrebbe condotto i ninja che ora lo stavano tracciando nella dimora dei suoi genitori, mascherando un segreto che Shaina aveva mantenuto per anni. Tuttavia, il Colosso non poteva biasimare il comportamento del guardiano; Raizen gli aveva detto che Itai aveva rivelato loro la verità su Hoshikuzu...Ma che ne sapeva quel biondino della verità? Dietro il velo dell'apparenza vi erano argomenti e sentimenti profondi, li stessi che avevano spinto Aloysius a portare i sunesi in uno dei luoghi più profondi del suo animo.

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    Che Shinsui fosse un ragazzo fuori dal comune il Mikawa lo aveva intuito in poche mosse di combattimento e quei primi minuti di vicinanza non avevano fatto altro che confermare le sue impressioni: i suoi occhi brillarono di eccitazione nel vedere compiersi il Patto, nell'entrare nel mondo di sangue di Aloysius, e anche la sua accondiscendenza nell'assecondare l'iniziativa dell'otese dava interessanti spunti di riflessione. Accettò di essere la cavia di quell'esperimento esperimento senza però dimenticarsi di guardare dalla sua gabbietta il folle scienziato: Diogene era un ninja di Suna, un tempo, forse era rimasto dell'attaccamento alla sua terra natale nel suo cuore.

    " Sei silenzioso, non avere paura di sbagliare. La raccolta di dati empirici è alla base del metodo scientifico ma. vedendo le bellissime creazioni che adoperi come estensione del tuo stesso corpo, avrei creduto che un certo lato artistico potesse macchiare la razionalità dei tuoi pensieri. Correggimi se sbaglio...biscotto? "

    Dovevano ammazzare il tempo prima che Hohenheim arrivasse, dopotutto. Asradel era contenta perché suo figlio era tornata a trovarla, dopo tutto quel tempo; ovviamente seguiva tutte le notizie che il mondo ninja lasciava trapelare riguardo il pericoloso Garth ma, in fondo, a lei bastava sapere che fosse vivo. Diogene le aveva rilevato quanto si fosse distaccato dal sentimento Accademico, quindi sapeva benissimo che prima o poi qualcuno avrebbe bussato alla sua porta consegnandoli il suo corpo avvolto in bende bianche...Lei non sapeva quanto potente fosse diventato lo scricciolo che aiutava a fare i compiti in tutti quegli anni. Ferrid, invece, si era ripreso egregiamente dalla sentenza di morte che doveva stroncargli la vita non appena Aloysius fosse divenuto il nuovo capoclan dei Mikawa. Lui, al contrario della moglie, sapeva bene cosa Siomaru fosse diventato; aveva fatto di tutto per allontanarlo dalla via sanguinaria cui ogni Garth era destinato ma aveva fallito. Per questo non aveva nulla da dire al figlio, guardarlo in faccia lo metteva difronte al suo fallimento come padre.

    " Non sei invecchiato di una virgola dall'ultima volta...manterrai questo aspetto per sempre? "

    " Forse, ci sono ancora cose sul Sangue che non ho compreso. Ma ditemi, come va a Suna? C'è cibo a sufficienza? La delinquenza nel quartiere? La sensazione da Oto che è il nuovo amministratore abbia iniziato a far girare la ruota. "

    " Cosa vuoi te ne importi, non è più il tuo villaggio questo, no?! "

    " Caro, per favore. "

    " No...va bene così. Dopotutto Suna non è più affar mio, dico bene Hohenheim? "

    Il jonin era appena entrato della casa, che a dire il vero iniziava ad essere un po stretta per tutti; ma in famiglia era così che succedeva spesso, no? E, da un certo punto di vista, anche il piccolo bomberman era stato parte della famiglia del Mikawa per diverso tempo. Eiatsu lo aveva usato spesso come cadavere, grazie alle sue bombe ne aveva combinate di tutti i colori (a Kiri in particolare), e poi lo aveva lasciato andare perché ancora vedeva del fuoco in quel corpo freddo e senza uno scopo. L'argilloso non lo sapeva, ma se era vivo lo doveva solo ad Aloysius e alla sua magnanimità del liberarlo dall'Edo Tensei.

    " E' tremendamente scortese cacciare le persone dalla propria casa. Loro sanno già molte cose quindi direi possano rimanere...in un modo o nell'altro comunque lo verrebbero a sapere.

    " N..noi possiamo andare. Così puoi chiarire tutto con i tuoi..."

    " Lui non vuole chiarire. Se fossi in voi starei molto attento a quello che vi dirà....se davvero ha qualcosa da dire. L'ultima volta giurasti a tua madre di ritornare con un esercito per invadere Suna....ebbene dov'è? "

    Sembrava che il Mikawa si fosse cacciato da solo in un grosso guaio ma quello continuava a rimanere tranquillo e, scostando una delle due sedie libere attorno al tavolo, invitò Hohenheim a sedersi. Difficilmente avrebbe gradito assaggiare qualcosa e anche Asradel se ne accorse, tirando indietro la mano e lasciando spazio alla discussione tra i due ninja; se Aloysisus era giunto fin lì per incontrare quei tizi allora qualcosa di grosso bolliva in pentola, qualcosa che lo aveva fatto desistere, almeno apparentemente o momentaneamente, dalle sue smanie di conquista.

    " Non puoi essere ancora adirato per quello che è accaduto alle mura. In accademia i giovani studenti più ambiziosi speravano di trovare un maestro in grado di prenderli per mano e fargli bruciare le tappe. Jotaro aveva ragione sul tuo conto, io al tempo fui solo il braccio ma devi a lui le cicatrici che ancora porti sul tuo corpo. Sei hai ancora altro da recriminare sputa il rospo che vorrei iniziare la discussione senza dover pensare a quello che è stato..."

    Sapeva che c'era ancora molto da rivangare ma avrebbe voluto che fosse lo stesso shinobi a fare le domande, per vedere quanto profonda fosse la ferita che in molteplici forme il Garth gli aveva procurato. Non conosceva alla perfezione quello che il Mizukage aveva riferito loro sul Rosso e poteva solo immaginare quanto poco si ricordasse dei piani orchestrati con Yashimata per scatenare il panico nel continente...Diogene lo aveva usato, senza preoccuparsi di cosa ci fosse dentro quell'involucro apparentemente vuoto, questo era indubbio. Ma a quale fine? E perchè ora era lì a farsi carico delle sue responsabilità? Hoshi, quando venne liberato dalle catene cremisi, trovò la forza di perdonarlo...forse perché in fondo aveva imparato a capirlo. Avrebbe fatto lo stesso l'unico altro ninja degno di rispetto per il Mikawa? Anche se avesse saputo la fine che ora quel poveretto aveva fatto o, perché no, la verità sul Demone sparito nell'Aunaroch?

    " Non indugio mai troppo sui successi del passato o sulle sconfitte accumulate. Sono qui per occuparmi del futuro. Tu? "


    oSvlth4

     
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    Futuro


    Villaggio di Suna - II



    Il jonin alzò la mano sinistra subito dopo che Aloysius ebbe finito di parlare di Jotaro. Non sembri essere il tipo che si lascia usare come semplice tirapiedi, Aloysius. Ad ogni modo, ho già chiarito con Jotaro tutto quello che c'era da chiarire. Un chiarimento piuttosto recente in effetti, a seguito dell'esplorazione del mitico villaggio nascosto di Shulva. Jotaro aveva tante colpe, ed era sicuramente una delle poche persone che il jonin avrebbe potuto additare come responsabile dei suoi guai. Tuttavia, essendo venuto a conoscenza della vera storia del ronin, Hohenheim non era più riuscito a provare rancore nei suoi confronti e, dall'ultimo incontro, si erano lasciati in rapporti tutto sommato pacifici. Che le cose fossero andate alla stessa maniera con Diogenes era tutto da vedere.

    E tuttavia, sembrava che il Colosso dei Mikawa cercasse finalmente un confronto costruttivo e chiarificatore con il jonin della Sabbia. Perchè poi, non era ancora chiaro. Ma si sbagliava se pensava che il loro piccolo scontro fosse al centro dell'astio che li divideva. O meglio, non solo. Il nostro combattimento è acqua passata....non ho più interesse per quella faccenda...ma non posso ignorare quello che hai fatto ad Hoshi! Lui ti avrà anche perdonato, ma io non sono così clemente. Forza, sentiamo cosa hai da dire! Un jutsu per il controllo mentale? Sul ninja più collaborativo e gentile di tutta l'accademia? Cosa potevi mai volere da lui che non ti avrebbe dato di sua spontanea volontà? A meno che, certamente, tu non abbia chiesto qualcosa che lui non voleva darti, ed in quel caso dubito che si trattasse di un'opera di bene.... Quale altro motivo avrebbe spinto Hoshi a negare un favore? Solo un'azione davvero pericolosa e malvagia lo avrebbe fatto desistere. Già questo gli faceva capire che le intenzioni del Mikawa non erano state delle più pure.

    Hohenheim si tirò indietro, poggiandosi sullo schienale della sedia. Nell'aria c'era un buon odore di tè e biscotti, ma in quel momento non gli facevano gola. Alla stessa maniera, la presenza dei genitori di Diogenes non era che una piccola nota di colore in tutta quella faccenda. Alla fine, ragionò, probabilmente avrebbe avuto solo quell'occasione per capire che cosa frullava nella testa di quell'uomo. Ed il bomberman era genuinamente interessato a capire il perchè di tutto quel tramare e cospirare. Sinceramente Aloysius, che cosa ti passa per la testa? Teoricamente dovremmo essere tutti alleati nell'Accademia. L'Hokage ed il Mizukage sono persone ragionevoli e potenti, ed Hoshi, anche se non è mai stato eletto, è di fatti il leader di Suna ed è altrettanto collaborativo. Perchè tutti questi sotterfugi, raggiri, controlli allora? A che scopo? Soprattutto perchè in un momento di pericolo come questo?

    I suoi pensieri andarono necessariamente alla riunione dei 10 villaggi ninja che si era conclusa da pochissimo. L'accademia aveva spuntato la votazione per un pelo, accaparrandosi il comando dell'alleanza contro Kumo ed i Cremisi, ma la situazione era pessima. L'Erba e la Cascata si erano alleate con Ame e probabilmente con Kumo, il villaggio del Gelo era stato spazzato via in pochi istanti. A centinaia erano morti...Tu non c'eri alla votazione dei 10 villaggi, nè hai assistito alla distruzione che aleggia ora sul Gelo. Sì, abbiamo siamo a capo di un'alleanza, ma tu non sai come l'Accademia viene vista dalle altre potenze. Ci vedono come usurpatori gradassi, che hanno arraffato tutto il potere delle forze portanti per meriti quasi ormai dimenticati. Sopratutto appariamo come un'alleanza divisa. Eppure a me sembra che ci sia una sola voce fuori dal coro in quella che sarebbe altrimenti una buona alleanza. E quella voce è la tua. Ed il jonin ancora confidava sul fatto che la voce di Diogenes e quella di Oto fossero due cose distinte. Ma quanto questo fosse vero, non gli era dato sapere.


     
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    Hohenheim vomitò molto del rancore che provava per il Colosso...come biasimare quel ragazzo tornato dal mondo dei morti, usato come un portatore di distruzionee poi catapultato in un mondo dove Aloysius veniva ormai dipinto dai più come un nemico. Da quando il traditore di Kiri, in seguito decapitato dai suoi stessi compatrioti, era tornato suoi suoi passi avvisando i Kage delle smanie di conquistata del Mikawa, la sorte di quest'ultimo era divenuta decisamente più avversa. Come Icaro era stato bruciato dai suoi stessi desideri e, ancora allettato, aveva ricevuto Raizen a Villa Mikawa...lì aveva promesso che non avrebbe rivolto il suo sguardo verso Kiri e gli altri Accademici per un po, almeno fin quando la minaccia degli "stranieri" non si fosse placata. L'esercito di Cantha, le armi di Iwa, i Cremisi di Kumo e ora la tempesta di Ame avevano tutti destato le loro attenzioni sul continente e sull'Accademia, ovvero lo status quo che regnava dai tempi della Grande Guerra. Ma se l'allievo ormai adulto aveva, così come Hoshi stesso, messo una pietra sopra le azioni del sanguigno otese, Itai aveva negli occhi ancora i morti dell'attentato alla piazza, nel cuore del suo villaggio e difficilmente avrebbe perdonato il Jonin del Suono. Il Mizukage, cresciuto insieme al nemico alla corte di Shiltar Kaguya (il maestro di tutti ora migrato verso lidi più oscuri), si stava ancora riprendendo dall'invasione proveniente dall'Est, il male che Jotaro aveva rivelato portasse i vessilli di un antico rivale ben noto ad Aloysius e con il nome di Shiro.

    " Parliamo di Hoshi, ok. Colui che mai diventerà il leader di questo Paese; lo stolto che mette i sogni al posto della realtà e che prende ogni cosa alla leggera. Esattamente quello che non serve ad un Paese Accademico in questo momento. Sarebbe ancora sepolto nei meandri di un'antica roccaforte ad Iwa se non lo avessi salvato dalla Zanna. Non era pronto per la missione delle Stelle come non era pronto per prendere le redini di Suna...Imponendogli il mio comando avrei permesso a Suna di riprendersi dalla miseria nella quale vessava; sai bene di cosa parlo, c'eri anche tu in quel periodo, quando era possibile contare i ninja in attività sulle dita di una mano. Siamo entrati nell'obitorio, non ricordi? Senza il minimo ostacolo, trafugando il nulla perché quello era rimasto al villaggio! E Loro dovevano averlo intuito perchè se ero riuscito io a bucare le vostre difese figuriamoci cosa avreste potuto fare difronte ad un esercito o un'arma Ancestrale. Shaina era sparita e anche i jinkurichi...avevate persino smarrito un Cercotero, mettendolo alla mercè degli squali pronti ad accaparrarselo. Pensi davvero che Shiro, colui che è stato in grado di strappare dal ventre di Raizen il 9 Code, avrebbe avuto problemi a mettere in catene lo Yonbi? Vi ho salvati, ho salvato tutti noi! "

    Sx8YKrD

    Piccola pausa, giusto il tempo per far sfogare l'argilloso con il colpo in canna da evidentemente diverso tempo:

    " Cosa hai fatto tu esattamente per l'accademia negli scorsi anni, Hohenheim? Magari hai svolto qualche missione, tenuto qualche corso nella nuova sede o forse ti sei trovato la ragazza a Kiri o a Konoha. Briciole in confronto a quello che solo chi è davvero al vertice nella gestione di un Paese può, potrebbe fare. E' vero, non ero a Kusa, ma ho letto i rapporti della missione e ascoltato la testimonianza di Shinken e sbagli grosso nel pensare che io non conosca il disprezzo che gli altri Paesi nutrono dei confronti dell'Accademia. Il loro sguardo si posa esattamente sulle stesse pecche che io ho notato anni orsono! Come si può pensare di mantenere la pace se tutti i vantaggi economici sono nelle mani di quattro Paesi, nemmeno i più estesi o magari con maggiore forza bellica? Perchè i 9 Demoni devono essere cosa privata di pochi ninja prescelti e non armi a disposizione di molti? Agiamo come un'organizzazione unica ma la politica favorisce solo le grandi famiglie ricche, tramite leggi e accordi commerciali che molto spesso passano per le mafie e le stesse organizzazioni criminali note, e anche i leader militari tendono a lavarsi in casa i propri panni sporchi. Kiri non ha mai ufficializzato pubblicamente l'invasione Canthiana, idem Febh riguardo le rogne che abbiamo avuto con il Fulmine...
    Se vedi un unico coro allora sei figlio di in retaggio culturale quantomai dissimile dal reale, un velo di inganno che fa a cazzotti con l'acume del tuo ingegno ninja. "


    La verità nuda e cruda, qualcosa su cui forse il Jonin di Suna non aveva mai ben riflettuto.

    " Qual'è il mio scopo? Dopo che per anni ho tentato di mettere in luce l'inefficacia di una istituzione come l'Accademia, in cui ho cercato di creare fittizi nemici comuni come il ritorno di Yashimata nella speranza di muovere un qualche ingranaggio in questa macchina rotta, sono giunto alla conclusione che la sua distruzione non può che essere un bene per tutti noi. Paghiamo un debito nei confronti del Continente che abbiamo ereditato indirettamente dall'Accademia, un odio diffuso che già ha mietuto le prime vittime. "Uniti" siamo stati in grado di risvegliare praticamente ogni forma di potere a noi estranea e tra dragoni, flotte, nukenin e quant'altro ora siamo sommersi di nemici. "

    qUNvJEK

    L'atmosfera nella casa si era fatta evidentemente più tesa: i due genitori non si intromettevano più nella faccenda, lasciando nelle mani dei due jonin la discussione. Diogene però non si era scomposto più del necessario: era fermamente convinto in quegli ideali e, sotto sotto, sperava che anche il portentoso membro Sand Scorpion potesse condividerne alcuni punti.

    " Ho voluto fortemente, per anni, essere il il distruttore dell'istituzione che ha portato sventura sul continente...un sogno che mi vedo costretto ad abbandonare visto il gran numero di nemici di cui ci siamo circondati con il medesimo mio intento. Allora dico: lasciamo che siano loro a fare la fatica, permettiamo che si prendano il guscio marcio e ragioniamo noi villaggi militari su come provvedere alla nostra sopravvivenza. Perché di questo si sta parlando: a breve si prenderanno tutto e allora non ci sarà spazio per il sogno personale che ognuno di noi può avere."

    Il succo del discorso era chiaro: Aloysius stava accantonando la sua visione personale per tentare di arginare il fiume in piena che li stava travolgendo. Ma lo avrebbe fatto a suo modo, senza passare per le strette di mano di panzuti ambasciatori, agendo direttamente sul campo.



    Edited by DioGeNe - 11/10/2018, 07:53
     
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    Il Mondo a Due Velocità


    Suna - III



    Non sapevo che avesse interesse nella meccanica, nè nell'arte. Io ero un commerciante prima di unirmi a Suna. Le dedicarmi alle marionette è stata una naturale prosecuzione delle mie inclinazioni. Parco di parole, come sempre. Il tono del marionettista era calmo e pacato, quasi distaccato da quella che poteva essere la criticità di quella situazione. Declinò nuovamente l'offerta di cibo, anche perchè si era accorto che il giovane jonin di Suna era appena arrivato. Si mise quindi in disparte ad ascoltare. Era chiaro che i due ninja avevano un pesante trascorso, e la conversazione si fece decisamente interessante fin da subito. Mai il chunin aveva visto Hohenheim essere animato da sentimenti negativi così forti per una persona, e le conseguenze quindi potevano essere imprevedibili.

    C'era un altro invitato alla festa. Nella sua mente il chunin percepì le parole di Daishin, il quale sembrava essere a sua volta estremamente interessato a quello che stava accadendo. Probabilmente l'amministratore aveva utilizzato la grande barriera che proteggeva il villaggio per percepire che Diogenes era appena stato fatto entrare, e stava impiegando le sue doti di sensitivo per comunicare a distanza.Siamo in una casa del quadrante sud-est. Sembra essere la casa natale di Diogenes e le due persone che sono presenti, oltre Hohenheim, me e Diogenes stesso, sono i suoi genitori carnali. Alle mura gli ho requisito le armi, tra cui una katana alla quale tiene particolarmente. Ho dovuto stringere un patto di protezione perchè si fidasse a lasciarmela.

    La discussione tra i due jonin intanto si era fatta più animata, anche se era difficile seguire esattamente tutti gli avvenimenti e le persone che venivano citate non avendo contesto. Degli attacchi a Konoha e Kiri il chunin sapeva davvero poco, così come tutti i riferimenti ad un certo Shiro andarono completamente persi. Sulle armi di Iwa sapeva qualcosina in più, ma non molto alla fine. Davvero interessante. In pochi attimi Diogenes gli aveva aperto un mondo davanti pieno di avvenimenti e persone straordinarie di cui non sapeva nulla. Forse davvero aveva speso troppo tempo all'interno delle mura del villaggio. Forse era davvero venuto il momento di qualcosa di nuovo.

    Tra le tante cose, il Colosso fece riferimento ad una serie di atti criminali in cui era stato coinvolto, tra cui anche l'irruzione all'obitorio di Suna. Shunsui rimase stupito del fatto che Diogenes confessasse così liberamente le sue malefatte. A conti fatti, questo di per sè bastava per accusarlo di tradimento e trattarlo al pari di un Nukenin. Certo, il fatto che potessero catturarlo e confinarlo era tutto da vedere, ma questo non sembrava la prima preoccupazione del jonin di Suna. Da quando Diogenes aveva nominato l'obitorio, il jonin era rimasto in silenzio, scioccato, e sembrava sul unto di esplodere. Che cosa voleva dire?

    Intanto, il flusso di informazioni verso Daishin continuava ad aggironarlo di quello che accadeva nella piccola casa.
     
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    La più scioccante delle rivelazioni


    Suna - III



    Che cosa aveva detto? Le parole di Diogenes ci misero un po' a sedimentare nella sua mente. Non tutte chiaramente, ma quell'unico piccolo dettaglio del passato. Di un ricordo non davvero vissuto, ma comunque presente. Un frammento perduto, e solo recentemente ritrovato, ma non ancora disponibile alla mente del jonin di Suna. Almeno non prima che il Miwaka non gliene avesse parlato direttamente.

    Un'immagine sbiadita tornò alla sua memoria, allora, come quella di un sogno o di brutto incubo. L'obitorio di Suna era chiaramente riconoscibile, così come le persone che lo accompagnavano: Aloysius, un ragazzo con una maschera scura, poi Yashimata e lui stesso. Non poteva muovere il suo corpo volontariamente, non poteva parlare o anche solo pensare in maniera autonoma. Vide se stesso andare verso degli scaffali e prelevare rotolo che poi depositò nella bara dalla quale era uscito. Intanto, Yashimata registrava un video, Aloysius guardava. C'erano delle kunoichi di Suna svenute, in un angolo, ma erano vive. Rientrò nella bara, il cui coperchio si chiuse prontamente. La sua coscienza svanì di nuovo.

    Riemergendo dal suo ricordo, Hohenheim non si accorse di avere gli occhi leggermente umidi. Aveva seguito solo marginalmente le parole che il jonin del Suono aveva detto subito dopo aver accennato all'obitorio, La cosa lo aveva scioccato. Quel ricordo gli aveva aperto nuovamente una disperazione nel petto che non era un centimetro più piccola di quella che aveva provato la prima volta che quei ricordi erano riaffiorati nella sua memoria. Ed ora, almeno uno dei responsabili dell'aver dissacrato la pace che spetta ai morti, la sua pace, si era palesato davanti ai suoi occhi. Non c'era nessun rimorso nella voce di Aloysius. Nessun rimpianto per averlo usato come una bambola senza volontà; per avergli fatto commettere una strage a Kiri, come poche se ne ricordavano nella storia del villaggio. Al jonin interessava soltanto la sua argomentazione, ed il suo obiettivo.

    La rabbia che gli eruppe nel petto fu talmente forte da paralizzare i suoi movimenti e le suo parole. In quel momento non gli interessava di Suna, dell'Accademia o di qualsiasi altra cosa. Avrebbe semplicemente voluto far esplodere quella decina di unità di argilla C4 che probabilmente era già entrata in circolo all'otese senza che se ne accorgesse. Forse così gli avrebbe inferto almeno la centesima parte del dolore e della frustrazione che provava in quel preciso istante. Il mondo sarebbe stato decisamente meglio senza Aloysius Diogenes Mikawa. Al diavolo la sua forza, ed il suo ruolo nella guerra che sarebbe venuta! Al diavolo la diplomazia ed il buon senso. Al diavolo tutto!

    Servì ogni briciola dell'autocosntrollo del jonin per contenere quella furia che gli agitava l'anima. Per quanto Aloysius avrebbe dovuto pagare per quello che aveva fatto, certamente lui non avrebbe commesso un omicidio di un figlio davanti gli occhi dei suoi genitori. Almeno lui aveva ancora un briciolo di umanità. Ci sarebbe stato modo e tempo per pareggiare i conti, ma non era quella. Senza aggiungere altro, il jonin si alzò dalla sedia:Questa conversazione è finita. Disse in un tono che non ammetteva repliche. I suoi passi lo portarono rapidamente alla porta, e già aveva una mano sulla maniglia quando un nuovo pensiero gli passò per la mente. Allora dovette chidere, senza nemmeno voltarsi:Dimmi un a cosa: perchè mi hai riportato indietro?
     
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    La negazione, la più probabile delle risposte alla cruda verità. Hohenheim aveva scoperto di chi fosse la mano che lo aveva indirettamente manovrato per più di due anni, l'identità del marionettista celato che aveva saputo superare gli stessi esperti, o presunti tali, di Suna. Fremeva dalla rabbia, il vaso era ormai stracolmo e andarsene sembrava per lui l'unica soluzione saggia per non provocare un cataclisma nel cuore del villaggio...era diventato forte, Aloysius lo sapeva bene ma non era la potenza delle sue bombe quella che il Colosso voleva tastare quel giorno, bensì quanto il ragazzo fosse divenuto uomo nel tempo che gli aveva concesso nella sua seconda vita.

    Quindi il jonin si alzò, girando i tacchi e pronto a varcare la soglia di quella casa...no, non era pronto, non era minimamente preparato alla crudeltà dei Canthiani o di Ame. Il Joker, sguinzagliando sul Gelo la sua bestiolina, era di gran lunga ad un altro livello di crudeltà ed immoralità del Garth, per non parlare di Shiro. Non sforzandosi nemmeno di contestualizzare l'operato del Mikawa con i problemi del presente, il bomberman pronunciò la sua ultima frase ad effetto, nel tentativo di carpire almeno un po la profondità del pensiero di Aloysius; ma si era dimostrato debole ed indegno di conoscere il perché della sua rinascita.

    " Sei solo un moccioso, uno strano mix di buonismo ed idealismo che non ti fa comprendere la verità sull'Accademia e che mi rende ai tuoi occhi come un mero mostro da annientare. A questo punto suppongo non ti interessi sapere che fine abbia fatto Hoshikuzu...o magari lo Yonbi. "

    Silenzio. Avrebbe atteso che la mano del ragazzo si staccasse dalla porta e che la voglia di continuare a parlare gli tornasse per continuare quella discussione di cruciale importanza per il Paese. Apparte i perchè che lo coinvolgevano in prima persona e che gli facevano certamente passare notti insonni, quello del futuro Kage e del Cercotero sparito nell'Aunaroch erano i due temi più caldi e strategicamente rilevanti per Suna e, probabilmente, per il Vento intero.
    Possibile che Diogene fosse dietro anche questi tempi? Oppure stava mentendo e cercando scuse per tenere il Sand Scorpion ancora lì per un po? Ma in quel caso, quale era il motivo di tutta quell'assurda situazione?
    Era chiaro che, nell'eventualità in cui l'otese non fosse giunto con l'intento di fare il bene della sua terra natia, qualcosa non tornava: rivelare i suoi misfatti per inimicarsi ancor di più Hohenheim non poteva peggiorare la sua posizione. Certo, a meno che non stesse davvero confessando tutto per riniziare da zero.

    " Uff Evidentemente non mi senti quando parlo: ti ho lasciato andare perché ormai avevo fatto i miei esperimenti e appurato l'inutilità dell'Accademia. Avresti potuto dare molto di più al villaggio tornando il vecchio Hohenheim, dando una sferzata nuova di vitalità ed energia alla gente di Suna. Magari con qualche cicatrice in più sul tuo corpo, di cui probabilmente non hai nemmeno memoria, avresti inconsciamente evitato di fare strambi esperimenti con l'argilla capaci di stroncarti la vita. Forse concimare la terra arida del deserto non era il destino di Hohenheim Kakita, no?

    XQ7jHmA

    Tuttavia, ora mi accorgo che le esperienze che hai fatto nel tempo che IO ti ho concesso non ti hanno affatto reso un uomo...sei ancora l'ingenuo bimbo che anela il potere, che si farebbe saltare in aria per ottenerlo, ma che non ha il coraggio di affrontare la crudeltà della vita. Sia be chiaro, però, che questo, sebbene ammetto rappresenti per me una sconfitta, non cambia ciò che mi ha spinto a venire qui oggi."


    Ora anche il Colosso si era alzato, riconquistando con quel semplice gesto il controllo sull'intera stanza vista l'imponenza della sua stazza.

    " Ho intenzione di infiltrarmi a Kumo e sganciare la bomba. Il Quattro code è ad Oto e sarà l'arma che userò per annientare quei bifolchi.
    Non sono qui per chiedervi l'autorizzazione ma per coinvolgervi: seleziona il genin più in gamba che hai a disposizione, che sia lui il nuovo Jinkurichi dello Yonbi, il simbolo di una ritrovata alleanza...nel cuore del Fulmine, quando sarà rimasta solo la cenere, il Demone tornerà a Suna. "

     
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    I'll be watching you.

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    Diogenes a Suna - III


    Le informazioni fluiscono dalla mente di Shunsui alla mia.
    Scivolano rapidamente attraverso l'etere.
    Mi convinco di essere stato avventato.
    Meglio continuare a nascondere la mia presenza.
    Mi allontano ulteriormente.
    Entro nella prima sala da the che incontro.
    Mi accomodo ad un tavolo.
    Da solo.
    Ordino del the e continuo ad ascoltare.
    Qualche minuto dopo una giovane donna mi si avvicina con il vassoio.
    Le sorrido con naturalezza.
    Porta una teiera di pietra nera e una tazza dello stesso materiale.
    La ringrazio, mentre versa il liquido bollente da un contenitore all'altro.
    La guardo con attenzione per qualche istante, in modo che non lo noti.
    Alla mia mente continuano ad arrivare informazioni.
    Ci vuole molto controllo per non sussultare ad ogni segreto.
    Ad ogni parola che il Colosso pronuncia.
    La cameriera è più grande di me.
    Sulla trentina.
    Ha capelli neri, lisci, raccolti in un elegante chignon.
    Sorride di nuovo prima di allontanarsi.
    Sembra felice.
    Probabilmente questa sera, uscita dal lavoro, si dirigerà verso una casa in periferia.
    Una come quella in cui si trovano Diogenes e Hohenheim ora.
    Forse ad accoglierla ci sarà un uomo che l'ama.
    E con cui ha deciso di passare il resto della sua vita.
    Dei bambini, sorridenti e spensierati come solo loro sanno essere.
    Anche io sono stato così un tempo.
    Riesco ad immaginarmeli mentre, seduti intorno al tavolo per cena, sorridono e parlano della loro giornata.
    Sono felici.
    Sono felici, ma non sanno cosa sta succedendo intorno a loro.
    Forse sono felici proprio per questo.

    A volte mi domando cosa sarebbe successo se non fossi diventato un ninja.
    Se avessi dato ascolta ai miei genitori.
    Se anche io avessi scelto di non sapere.
    Ho fatto davvero bene a intraprendere la carriera militare?
    Ho sempre creduto che mia nonna avesse ragione.
    Che le persone come noi non sono fatte per una vita felice e tranquilla.
    Che non ci saremmo mai sentiti realizzati, invecchiando in una casa di campagna o dietro una scrivania.
    Che per quelli come noi la guerra è prima di tutto un istinto.
    Uno slancio dell'animo.
    Qualcosa che fa parte della nostra parte più profonda.
    Una necessità.
    Noi viviamo per combattere.
    Noi combattiamo per vivere.

    Alla fine ho scelto la guerra.
    Al calore accogliete del focolare domestico ho preferito il freddo dell'acciaio.
    L'ho fatto pensando che sarei stato libero.
    Che padroneggiare il chakra mi avrebbe concesso ciò che bramavo di più.
    Tutto ciò l'agiatezza della mia infanzia non ha mai saputo darmi.
    La Libertà.
    E un Senso.
    Qualcosa che avrebbe dato un significato profondo alla mia vita.
    Qualcosa per cui lottare.
    Qualcosa per cui morire.
    Volevo ribellarmi al destino per cui ero nato.
    Per una volta, volevo essere io a scegliere chi diventare.
    Ho scelto di dare ascolto alle storie che mia nonna mi raccontava sempre.
    Alle leggende sul clan.
    A quelle sugli Onmyouji e le loro battaglie contro i demoni.
    Sull'Onore che ci distingue da tutti gli altri ninja.
    Sul nostro ruolo di protettori e guardiani del villaggio.
    Come tutti i bambini, mi sono lasciato ammaliare da queste fiabe e anche io ho iniziato a sognare.
    A sognare di diventarne il protagonista.
    A sognare che un giorno altri bambini avrebbero letto storie su di me.
    Sulle mie imprese e le mie vittorie.
    Ma più di ogni altra cosa, volevo uscire dalla gabbia dorata in cui mi sentivo confinato.
    Eppure, non sono passato che ad una prigione più ampia.
    Le sbarre sono soltanto più difficile da vedere.
    Mi lasciano più spazio.
    Quasi ci si può quasi illudere che non ve ne siano.
    Eppure sono lì.
    Entrato sotto le cure di mia nonna, l'ho notato subito.
    La mia vita non è cambiata poi molto.
    Invece che crescere come un figlio obbediente,
    Sono diventato un soldato obbediente.
    Il prototipo del guerriero Iga.
    Onorevole, ligio al dovere, moralmente irreprensibile.
    Non mi sono mai ribellato veramente.
    Non so perché non l'abbia mai fatto.
    Forse è perché in verità sono un codardo.
    Invece di lottare,
    Di affrontare le conseguenze della mia disobbedienza,
    Ho scelto di nascondermi.
    Di celare al mondo il reale contenuto dei miei pensieri.
    Siccome non posso essere ciò che non sono
    Ho scelto di non lasciare che nessuno veda chi sono veramente.
    In segreto, ho iniziato a coltivare un nuovo obiettivo.
    Volevo vedere gli Anziani del clan in ginocchio.
    Prostrati difronte a me.
    Le ginocchia consumate dalla sabbia del deserto.
    Una volta diventato capoclan, avrei distrutto tutto ciò che hanno creato.
    Per questa ragione, ho scelto di non liberarmi dalla maschera che mi hanno affibbiato
    Ho deciso di usarla come un'arma.
    Ho chinato il capo.
    Sono rimasto in silenzio.
    Ho obbedito.
    Passo dopo passo, mi sono guadagnato la fiducia dell'ala più estremista del clan.
    E infine sono stato scelto come nuovo Consigliere.
    Penso si siano già pentiti di questa scelta, ma ormai è troppo tardi.
    Quel titolo ormai mi appartiene.
    Eppure, ora che l'ho ottenuto, sto iniziando a mettere in discussione i miei propositi.
    Sento il dubbio serpeggiare e sussurrami che non sarò comunque soddisfatto.
    Che diventare capoclan non mi renderà felice.
    Che tutto sommato, questo, più che qualcosa per cui morire, è un capriccio adolescenziale.
    La reazione di un ragazzino che è stato represso troppo a lungo.

    Accantono i miei turbamenti, per concentrarmi sul presente.
    Continua a riferirmi tutto quello che dicono.
    Appena Diogenes se ne andrà, voglio che tu venga nel mio ufficio.
    Abbiamo molto di cui discutere.
    Non dire niente a Hohenheim.
    Avrà già abbastanza su cui riflettere dopo questo incontro.

    Sussurro alla mente del marionettista.

    Solo la distanza e il mio autocontrollo mi permettono di rimanere lucido difronte a tutti questi nuovi segreti.
    Il Kyuubi è stato rubato.
    Hohenheim è morto,
    Manipolato da Diogenes,
    E in qualche modo risorto.
    È difficile anche solo pensare a come affrontare tutte queste novità.
    Sicuramente ho capito di essere stato sciocco per aver anche solo pensato che fosse il momento giusto per agire.
    Per scuotere un po' la situazione politica di Suna con una nuova, pericolosa alleanza.

    Rifletto con attenzione sulle parole del Colosso, cercando di comprendere le sue ragioni.
    Nel bene e nel male, Diogenes mi ricorda mia nonna.
    La stessa incrollabile sicurezza.
    La gente come loro non crede.
    Sa.
    Sa di combattere dalla parte giusta.
    E che ogni azione è giustificabile pur di raggiungere l'obiettivo.

    Il modo che ha scelto per esporre gli eventi che ha causato direttamente o indirettamente è sicuramente interessante.
    Porsi come salvatore di Suna non credo lo aiuterà agli occhi del kakita
    Per non parlare della sua proposta.
    Che uomo generoso.
    Quanta magnanimità.
    Ridarci qualcosa che ci spetta di diritto
    Qualcosa che ha rubato
    Solo dopo aver rischiato che i cremisi se ne impadroniscano.
    Ammesso che non stia bluffando.
    Anche per Diogenes Mikawa un demone non è un avversario facile.
    Dubito che un solo ninja possa catturare un bijuu
    Ma dubito anche che Diogenes sia solo
    Anzi, bisognerà scoprire quanti a dentro e fuori Oto lo seguono
    Volontariamente o meno.
    Se ha piegato la volontà di un ninja come Hoshikuzu, non posso escludere che abbia usato lo stesso potere su altri.
    Eppure continuo a pensare che sia meglio non fidarsi delle sue parole.
    Non crederò che sia in possesso del Demone finché non l'avrò visto con i miei occhi.

    Al di là del contenuto della sua proposta, è un'altra la sfida a cui ci ha messo difronte.
    Continuare a combattere per l'Accademia?
    Un'istituzione in cui non credo veramente.
    Oppure distruggerla e costruire qualcosa di totalmente nuovo?
    E tutti dovremo scegliere.
    Perché tutti noi, con il solo potere di queste informazioni, abbiamo la possibilità di cambiare il destino di Suna.
    E di tutti i 4 villaggi.
    Cosa succederebbe se Shunsui decidesse di parlare di questo incontro con qualche suo amico di Konoha?
    O se dovessi menzionarlo al MIzukage, quando verrà a Suna a recuperare la sua concittadina?
    Tutte queste novità mi impongono di ripensare ogni cosa che ho programmato.
    Rimango in attesa.
    Curioso di osservare la reazione del Kakita redivivo.
     
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    Sono tutte cazzate!


    Suna - IV


    Hohenheim non avrebbe voluto che le parole di Diogenes lo ferissero così tanto, ma invece lo fecero, tagliando come una lama affilata sulla sua anima in quel momento vulnerabile. In un'altra circostanza, il jonin bambino si sarebbe lasciato scivolare addosso quelle parole. Non quella volta:

    SMETTILA DI PARLARE COME SE SAPESSI TUTTO! Tu non sai assolutamente nulla di me o di questo villaggio! Solo perchè sei nato qui, forse, pensi di avere il diritto di decidere cosa è meglio per me, per Suna o per l'Accademia stessa!? Cazzate! Sai cosa penso? Penso che nella tua follia e smania di potere hai un giorno deciso di distruggere l'Accademia, il grande nemico, il sistema! Poi son comparsi i Cremisi, Kumo, Cantha e ti sei accorto di quanto è brutto e spaventoso il mondo oltre i confini del villaggio dove ti fai il pezzo grosso, e te la sei fatta sotto dalla paura! Allora hai deciso che le alleanza andavano tutto sommato bene! Perchè non fare un viaggio a Suna, allora? Perchè non tornare a trovare mamma e papà? Sono tutte cazzate Diogenes, tutte cazzate!

    Il petto del jonin si alzava ed abbassava furiosamente, il suo respiro quasi affannato. Aveva perso le staffe, non aveva potuto trattenersi, aveva sparato a zero. Questo non era il suo modo di fare, ma in quel momento non gli interessava. Diogenes lo aveva ferito troppo nel profondo perchè potesse essere perdonato. Avergli concesso di vivere una seconda volta, solo per servire gli scopi dell'otese, non gli interessava nè tanto meno serviva a farlo vedere in una luce positiva ai suoi occhi. Il rivelare poi che il demone che aveva cercato per mesi nell'Anauroch, lo Yonbi, era nelle mani di Oto, verosimilmente nelle sue, non aiutò affatto.

    Lo Yonbi...avrei dovuto immaginare che ci fossi tu anche dietro questa storia.... disse in tono quasi sconsolato, per poi riprendere con rinnovata energia.E' questa la differenza tra me e te Diogenes. Tu hai un'idea e pensi che sia l'unica buona idea in circolazione. Per questo ti senti in diritto non solo di perseguirla ma di fare in modo che anche tutti gli altri lo facciano. Qualcuno la chiamerebbe attitudine al comando, ma questo comunque non dice nulla sulla validità di un'idea. Io invece so che non è il mio compito decidere di prendere un Demone di un altro villaggio, un ninja alle prime armi ed attaccare un villaggio del quale sappiamo sostanzialmente zero, senza consultare il mio Kage, per prima cosa, e quindi tutti gli altri Kage! Fece una piccola pausa prima di continuare: Perchè questo vuol dire essere in un'alleanza. Decidere insieme un piano. Vuoi attaccare Kumo? Bene, crea consenso tra i quattro Kage ed io sarò in prima linea. Ma per il momento, ascolta. Tu o chi per te potrete avere lo Yonbi, ma tu non sei Oto e mi piace pensare che Oto abbia ancora una voce propria, distinta dalla tua. Quindi, tu ci ridarai lo Yonbi, o farò in modo che il tuo Kage, Febh o chi che sia ti tratti alla stregua del più vile dei nukenin su questa terra. E se questo non dovesse bastare, se tutto sono stati corrotti dal tuo modo di agire, farò in modo che Suna, Konoha e Kiri ti stiano alle costole, fino a prendere quel demone anche con la forza se necessario. Mi chiedo allora che cosa ne sarà di Oto: ti tratterà come un nukenin oppure verrà cacciata fuori dall'alleanza? Perchè questo è quello che si rischia quando si prende un demone di un altro villaggio, o sbaglio?

    La sua voce era forte e chiara, e più parlava più acquistava forza.

    Ora, prima che perda completamente le staffe, dimmi che fine ha fatto Hoshi.

     
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    Sete di Conoscenza


    Suna -IV



    In quel momento, Shunsui non era tanto più di un soprammobile in quell'animato discorso tra due tra i ninja più influenti dei quattro villaggi ninja. Ne era consapevole. Come gli stessi genitori di Diogenes, anche lui si era eclissato per dar modo ai due di parlare: e che discorso! Hohenheim stava dando prova di una grinta ed una determinazione che mai avrebbe creduto gli appartenessero. Eppure, nonostante stesse perdendo le staffe, in qualche modo era rimasto lucido a sufficienza da mettere sul tavolo valide argomentazioni. Per quanto riguardava Diogenes, era senza dubbio una presenza formidabile. Era un ninja maturo, sicuro di sè e spavaldo. Se la sua forza pareggiava la grandezza del suo ego, probabilmente l'otese era in grado di buttar giù un demone a mani nude.

    In tutto questo, l'attenzione di Shunsui era concentrata sui discorsi dei due e nient'altro. Diamine! In pochi secondi era venuto a conoscenza di così tanti segreti da far impallidire la squadra speciale di Suna. Era così concentrato che, quando la voce di Daishin si ripresentò nella sua mente, ne fu a tal punto infastidito che per poco non cancellò il sigillo di comunicazione a distanza che gli era comparso sul corpo. Si trattenne dal farlo. In quella circostanza, sentir scomparire il legame mentale tra loro due avrebbe spinto Daishin a credere che fosse accaduto il peggio, che lui fosse stato ucciso. Meglio mantenere lo status quo. Meglio fare in modo che nessuno interrompesse Hohenheim e Diogenes mentre parlavano. Forse c'era ancora qualcosa di interessante che il marionettista poteva scoprire. Certo Daishin, verrò al più presto. Disse attraverso il loro canale mentale, e concluse dando un rapporto dell'ultimo scambio di battute.

    In una parte della sua mente, il chunin si domandò che cosa avrebbe voluto il Consigliere. Ma per adesso c'era altro a cui pensare. Un nuovo scambio di battute stava per iniziare.
     
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    Il piccolo di Suna non poteva averne la certezza ma era abbastanza arguto da poterci arrivare: se era di Aloysius la mano che lo aveva spinto a compiere quegli atti tremendi allora con tutta probabilità sapeva anche tutto di lui. Ed era proprio così, attraverso Eiatsu il Mikawa aveva spulciato nella mente del ragazzo talmente a fondo da esserne arrivato all'essenza...lui conosceva chi era davvero Hohenheim Kakita e proprio per quello aveva deciso di riportarlo indietro, al mondo dei vivi.

    " Parli con troppo trasporto, ragazzo. Se dici troppe idiozie tutte insieme potrei pensare di aver perso il mio tempo venendo fin qui. "

    Vomitando quelle parole miste a rabbia e frustrazione, il jonin aveva toccato moltissimi punti della fitta trama che l'Otese aveva tessuto nel corso degli anni; ma, probabilmente, più ne stava parlando più il poveretto si stava accorgendo quanto il Mikawa fosse nella sua vita, molto più di quanto potesse mai ammettere. Aveva dato al suo interlocutore prima del folle, poi del codardo e del manipolatore ed infine del reietto destinato solo alla fuga per i crimini che aveva commesso. Accuse pesanti ma fin troppo banali per le orecchie del Colosso; le prove ormai erano sul tavolo e più o meno tutti i leader accademici sapevano delle malefatte di Diogene. Ovviamente nessuno però poteva capirne le ragioni.

    " Ottusi...è così che mi duole chiamarvi. O lenti, se più ti aggrada. Recepite uno stimolo, che sia uditivo o visivo, e ne traete immediatamente delle considerazioni senza dare il tempo al vostro cervello di processare queste informazioni. "

    Direte che allora era davvero pazzo a stuzzicare un vulcano pronto ad esplodere come era Hohenheim in quel frangente ma Lui era fatto così, quello era il suo modo di comunicare e (a dirla tutta) il più delle volte funzionava.

    " Tra qualche settimana ti arriverà l'invito di partecipazione, stiamo solo chiacchierando prima per evitare futili scenate in pubblico. Se si parlerà del passato allora non si concluderà nulla, questo è certo, e Cantha, Ame, i Cremisi e tutti gli altri potranno cibarsi come avvoltoi delle nostre carni senza che potremmo fare molto per impedirglielo. Tu dici che ho avuto paura, ebbene direi più che la mia decisione è più logica che emotiva: posso ucciderne a flotte di quei bastardi, forse anche qualcuno dei loro leder e potrei anche essere l'ultimo a rimanere in piedi...non potrei comunque salvare gli altri, vivrei comunque in un mondo che non vorrei governare. I nemici si sono destati dal proprio sonno tutti insieme, all'unisono, come se una qualche divinità li avesse svegliati dal letargo per punirci...gente come Shiro che si è preso beffe di uno dei ninja più forti tra le nostre fila."

    Il Sand Scorpion non sapeva nulla del legame che Aloysius aveva instaurato con il sovrumano ma era già da un po che il Garth aveva iniziato a vedere tutto in un'altra ottica da quando Khorne si era impossessato del suo corpo:

    " Parlo così perché io so le cose. So che sarai tu a rappresentare il Vento perché so che sarai tu il prossimo Kage; e lo so perché Hoshi non ci sarà, lui si è perso nei miei sogni e nella sua immaginazione, esattamente come era accaduto a te quando hai perso la vita. Tendiamo continuamente a ciò che non abbiamo, verso i nostri desideri ma poi la vita ti risponde il contrario e inevitabilmente perdi. "

    K4j2Q6m

    Era incazzato, non si capiva bene se con se stesso, con Hoshi o con la crudeltà della vita...fatto stava che stava parlando a cuore aperto con Hohenheim.

    " Ebbene...se non ci uniremo allora perderemo. E questa volta non saremo in grado di rialzarci; noi quattro Paesi non l'Accademia che ora vale meno di niente, lei è già destinata a morire così come i politici e i nobili che la governano. Parliamo di gente vera, che valga la pena salvare, non della feccia: il panettiere che sfama gli affamati, la guardia che veglia sulle mura, la signorina che allieta i clienti...Noi, non loro. "

    Forse un po della complessità di Aloysius iniziava ad uscire fuori; Hohenheim forte delle sue esperienza con l'Accademia avrebbe forse potuto capire a cosa il gigante si riferisse.

    " A discapito di quanto pensi non sono così folle come credi: amo la guerra ma so ponderare le probabilità di vittoria. Se arrivo ad un accordo qui con te allora queste aumenteranno; Raizen ha già esposto le sue condizioni e se saremo in tre allora anche Itai dovrà mettere da parte il passato. Non mi aspetto che tu comprenda quanto un Cercotero nella sua forma più pura possa aiutarci a vincere, tu non li hai combattuti, ma sono disposto a stringere un patto di sangue con te che mi vincoli a rispettare la parola data: lo Yonbi tornerà a Suna ma solo quando il nemico sarà sconfitto. Kumo è il primo della lista per diverse ragioni e le esporrò chiaramente alla riunione ventura."

     
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666 replies since 9/5/2006, 20:29   18598 views
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