Prigione di Kiri

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  1. -< Etsuko >-
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    Scheda di Etsuko della Nebbia

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    Akuma
    Il dolore di un Clan


    Non aveva capito, d’altra parte come avrebbe potuto, ero stato spietato, nessun indugio, solo insulti e addirittura una sputo.
    Gli occhi di quello che ritenevo un fratello, le mani imbrattate del suo sangue, avevo agito per Kiri, per il mizukage, ero dalla parte del bene, allora perché quel macigno sullo stomaco? Cos’era quel fastidioso e opprimente senso di colpa.
    Le sue parole, come lame taglienti mi raggiunsero, avrei voluto aiutarlo, spiegare le mie ragioni, tirarlo su. Ma nulla di tutto ciò mi era concesso
    Lo lasciai.
    Lì, a marcire in quella stanza, con i suoi dubbi sul suo futuro, senza vista e con la vita appesa ad un filo o meglio dire a delle manette, in una fetida stanza di una cittadina che non lo riconosceva più come suo abitante.
    Aveva pagato, per torti forse non suoi, per ideali che nascevano da ira e odio,
    verso qualcuno che non poteva restare impunito. Se è vero che il fato riequilibra l’impunità, allora il piatto della bilancia sarebbe caduto inclemente sulla testa di taluni, prima o poi.
    Ero calmo in volto, mi allontanai da quel corpo, cogliendo il suo invito, mi portai davanti al geco e con voce sprezzante

    Non c’è più nulla da guardare qui, potrai andare dal tuo padrone a spiegare quelle che son state le pene di un Akuma e di come un guerriero coraggioso di Kiri, sia andato incontro al suo destino con tanta fermezza, irremovibile nei suoi ideali, proprio come si confà ad un vero Kiriano.
    Estirpai quello che custodiva del nostro clan, gli donai il buio eterno…
    Adesso gli spetta la quiete che merita.
    Cosi come io mi prenderò quella che spetta a me.
    Addio


    tamahome14Lasciai la stanza di quella prigione, avevo bisogno di aria pura, sentivo ancora l’aspro del suo sangue sin dentro le narici. Salutai le 2 guardie poste a protezione dell’alcatraz Kiriana e spostai il pesante portone, non vi era più nessuno fuori, l’aria era fredda, ma piacevole, pioveva.
    Era il cielo attinente al mio stato d’animo, piangeva il mio cuore, lacrimava, fermo il mio viso, raccolse le lacrime del cielo, ora finalmente ero libero…
    Si inzuppo il volto di acqua, non solo le lacrime del cielo, ora anche le mie si mischiavano, nessuno avrebbe potuto notarle, eppure urlavano, urlavano il malessere che avevo dentro di me.
    Questa era la tragedia, l’epilogo di un uomo, di un Kiriano, di un intero clan
    Akuma
    Che fosse giunta la Fine?



    Così Seinji perde la vista.

     
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78 replies since 9/5/2006, 20:52   3166 views
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