Prigione di Kiri

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  1. leopolis
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    CITAZIONE (leopolis @ 21/4/2012, 03:47) 

    Recupero...
    ...e Fuga?



    × Off-Game ×


    × Legenda
    Narrazione
    °Pensieri°
    «Dialoghi»


    Non potevo dire di essermi aspettato quella liberazione, anzi. Da un po' ragionavo, pensando al mio futuro (un futuro sì, mancato; ma un futuro che mi avrebbe permesso di realizzarmi molto di più rispetto a come avrei voluto mai realizzarmi). Che i giochi di potere fossero interessanti, lo avevo capito già da tempo. Lo avevo già capito dai modi di comportarsi, dai modi parlare. Ci pensavo e ci ri-pensavo: non era, in fondo, la volontà di far del bene ad attrarre le persone, bensì il titolo in sé. La semplice idea di essere. Le persone povere nello spirito, non potevano mai arrivare a essere forti nel corpo. Loro, come tanti altri, si perdevano nei luoghi di Potere, si perdevano nel deserto stringendo nel loro pugno solo una potenza illusoria. Una di quelle che veniva plasmata da altri, una di quelle che crollava al vento, sciogliendosi tra le dita come se fosse la Neve al Sole. Una strana metafora, in fondo... Una metafora di come l'attuale splendore(?) di un villaggio rispecchiasse l'innaturale vuoto dei loro capi.
    Egli mi disse di seguirlo, e io lo segui. Lo seguii ascoltando la sua voce, mischiata ad un veloce alternarsi di passi e di respiri. Sentii anche la sua mano afferrare la mia, trascinandomi per il polso. Difficilmente saremmo fuggiti in quelle condizioni; difficilmente avremmo raggiunto l'uscita, da cui un soffio di vento ci avrebbe ricoperti con la sua freschezza. Una di quelle che da tempo mi mancava, e che non tardò ad arrivare.
    Poi lo ascoltai di nuovo, gustandomi la brezza del vento. Ascoltai il suo stratagemma, partorito dalla mente di un nobile Akuma; di cui proprio il pensiero libero e razionale era il dono principale.


    «D'accordo. »



    Feci come mi disse, congiungendo le mani come richiestomi e rilasciando il chakra necessario dal tantien. Lo percepii scorrermi lungo il corpo, lo percepii sostare qualche attimo. Una piccola nuvolina si liberò, mentre io divenni del tutto simile a un uomo. Era uno di quelli di media statura, con lunghi capelli argenti a scendere lungo il corpo. Dai tratti un po' lunghi, ma sommariamente dolci, e dai splendidi occhi azzurri, il cui compito principale era quello di riflettere le cristalline brezze dell'oceano circostante. Gli donai un naso strano; uno di quelli a punta che difficilmente si vedono a Kiri e nei dintorni. Dei tratti somatici stranieri e del tutto irroconoscibili, in fondo.


    «Fatto.»



    Fu allora che lo sentii prendermi e stringermi verso di lui. Non seppi ancora dire se fosse solo un caldo abbraccio fraterno, o se altro non era che un stratagemma inventato da una fredda mente calcolatrice... una mentre fraterna, appunto. Ascoltai ancora le sue parole di consolazione, e mi chiesi in silenzio dove mi stesse portando. Probabilmente alla zona del Clan Akuma, dove il "sicuro" era nascosto tra le ombre delle case, celate da un "non-so-che" di misterioso, forse quasi del tutto illusorio.
    Da lì, altri passi. Un altro susseguirsi di rumori e odori.
    No, mi sembrava chiaro che ormai fossimo giunti all'interno di un edificio.
    Da lì, solo il capire come si sarebbe evoluto la situazione.

     
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