Ostello del Lardo

Ostello del Lardo
Locanda Akimichi

Staff

Oste: Daiki Akimichi

Mastro cuoco: non assegnato
Cuoco: non assegnato
Cuoco: non assegnato
Sguattero: non assegnato

Cameriere/a: non assegnato

Sveglia in tarda mattinata. Preparazione mentale sul da farsi e, con la solita energia dovuta da chissà quali pranzi racimolati nel tempo, Daiki, il capo oste, si recò, quella mattina come tante altre, a sistemare l'interno del locale per l'imminente apertura mattutina.
-Quando arriverà il ragazzo per il pane...-
Si grattava l'orecchio scavando nel profondo antro dello stesso con il mignolo sinistra, Daiki, mentre aspettava la quotidiana razione di pane che il ragazzo del panificio gli portava solitamente.
Intanto, una volta disposte le sedie a terra e adagiatele vicino ai tavoli, anche se un pò alla rinfusa, decise che poteva già cominciare ad aprire le porte d'entrata e servire i primi clienti.
Si recò subitaneamente dietro il bancone e attese di attivarsi mentre asciugava gli ultimi bicchieri lasciati a mollo il giorno prima.

[...]

Dato il dovuto tempo al tempo, venne attirata l'attenzione dell'Akimichi, che era intento a riempire gli scaffali col pane poco prima portato.
-Eh? Chi va là?-
Il suo classico tono era burbero e quasi tendente all'urlo possente.
La sua stazza apparentemente infinita si erse una volta dinnanzi al tipo che entrò nel locale.
Fu allibito nel constatare come il lavoro che ricercasse quel mingherlino fosse quello di cuoco...
-Tu?! Tu saresti un cuoco?-
Scoppiò in una fragorosa risata. Ad occhi creativi poteva sembrare un grosso ippopotamo sbadigliante quanto grande era l'apertura della sua bocca.
-Questo locale è gestito dagli Akimichi! Non so se hai presente il clan, mio caro sbarbatello! Credi di poter eguagliare le nostre doti culinarie?-
Attese risposta.
Quel ragazzo era già entrato nel mirino di Daiki che ne stava studiando l'atteggiamento...

La grossa, massiccia figura si avvicinò minacciosa verso il ragazzino.
Piegò il suo corpo fino a raggiungere il proprio volto al suo. Con sguardo truce alla fine parlò.
-Ehi! Chi ha mai parlato di combattere, mingherlino!
Vuoi farmi credere che un esserino come te conosce il piacere e l'arte della cucina?-
L'espressione si faceva sempre più provocatoria.
-Eh?!-
Attese qualche secondo, rimanendo lì fermo e immobile. Poi si rimise eretto.
-La cucina sta di là! Ti do due ore per cucinare il piatto migliore che sai fare. Considerati sotto esame...Va, che aspetti!!!-
Fu l'invito intimidatorio e autoritario.
Il ragazzo pareva avere stoffa...nella vita. Chissà se ne avesse avuta anche in cucina...

Quel ragazzino si era dimostrato deciso, capace di richiamare l'attenzione e, forse, il rispetto di Daiki.
Peccato si scoprii fosse tutto fumo e niente arrosto.
Le ore passarono mentre il mingherlino smanettava coi fornelli e coi vari ingredienti della cucina dell'Akimichi.
L'attesa si fede estenuante, quanto l'oste era curioso di sapere che tipo di gusto sarebbe riuscito a regalare a quel piatto.

Scaduto il tempo a disposizione, la pietanza fu finalmente pronta per essere assaggiata...
-Non urterò ulteriormente la tua sensibilità...Ma fa veramente schifo per la mia locanda...-
Si sforzò di essere il più comprensivo possibile. Più che altro Daiki sentiva un certo senso di inferiorità nei confronti di chi non sapeva cucinare.
Quel ragazzo non era di certo degno di accogliere la sua clientela.
-Torna quando avrai imparato cosa vuol dire cucina.-
Voltò le spalle pulendo ciò che quel tipo aveva sporcato...