Ufficio Amministrativo

[Amministrativo]

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  1. Nevi
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    HrEKxIv
    Ormai andare a trovare Febh la metteva sempre di buon umore, non c'era una volta che quell'uomo non si facesse trovare in situazioni talmente improponibili a tal punto che riusciva a mgiliorarti la giornata.
    Anche quella volta difatti, non la deluse.
    Certo non era al livello di quando stava giocando in mutande a poker con il pollo, però sinceramente dubitava ci fosse qualcosa che sarebbe mai riuscito a raggiungere il livello di comicità di quel giorno.
    Comunque sia come aprì la porta con accanto Deveraux, fece per entrare ritrvandosi davanti un Febh vestito da donna delle pulizie, il quale effettivamente stava pulendo tutto quanto l'ufficio, cercando di riordinarlo.
    Come notò che era entrata si accanì sulla lucertola, gettando la stanza nel caos più totale stanza con quello che credeva fosse stato un fumogeno, salvo poi riapparire davanti a lei mentre il povero Ssalar pendeva attaccato con una corda.
    Quella lucertola aveva una pazienza disumana, non sapeva veramente come aveva fatto ad abituarsi contando che l'ultima volta era finita chiusa nel seminterrato del palazzo per non si sa quanto tempo.
    Annuì sorridendo divertita alle parole dell'Amministratore, sebbene ovviamente senza ridere nè nulla del genere. Sembrava quasi si stesse complimentando per uno spettacolo a cui aveva appena assistito.
    Inoltre a giudicare dalle parole di Febh, lui pareva seriamente convinto di essere riuscito a farla franca.
    Subito dopo passò a chiederle che cosa voleva, mentre Deveraux era entrato a sua volta e non per scoppiare a ridere in faccia alla loro Colf preferita, fu costretto a uscire per poi rientrare dopo aver cercato di recuperare un minimo di compostezza.
    Lo guardò divertita per poi spostare lo sguardo su Febh, mentre si voltava giusto un attimo per chiudere la porta alle loro spalle per poi avanzare e riavvicinarsi a lui, mentre di tanto in tanto lo sguardo andava ficcanasando in giro per l'ufficio.

    No tranquillo Febh, niente gatti stavolta e nemmeno ragni, sebbene sono più che convinta che ci sia qualcuno interessato alla cosa nel villaggio.

    Ammise con il tono tranquillo e rilassato facendoli appena un occhiolino, buttandola così sullo scherzo.
    C'era da vedere se Febh capiva che stava scherzando, altrimenti era assai probabile che entro la fine della giornata qualcuno si sarebbe ritrovato buttato su un tavolo operatorio con un Amministratore armato di forbici e bisturi.
    Fortuna che lei aveva già dato in quel senso.
    Comunque sia da che aveva preso a camminare in giro per la stanza si fermò improvvisamente, facendo perno su una gamba e voltandosi verso il suo interlocutore.
    Era bene che fosse lei a spiegare la questione, d'altronde era la diretta interessata.

    Dunque da dove posso iniziare? Hm... Ah sì! Direi che partire dicendoti che non sono nata a Oto nè tanto meno sono effettivamente di Oto sia un buon punto di partenza.

    Affermò guardandolo alquanto dubbiosa, come se stesse cercando di capire la sua eventuale reazione.
    Tuttavia non si fermò li e continuò a parlare, il tono della voce mano mano che andava avanti si stava facendo sempre più duro e piatto, segno che il discorso era serio.

    Recentemente sono andata a Kiri per trovare una persona, dai registri di nascita risultava che fosse presente qui sebbene non mi è stata mai nominata da nessuno. Ebbene l'ho trovata e ci ho parlato, da quanto ho capito sono stata portata qui da lei, Ankato, e lasciata alla famiglia con cui sto adesso. Il punto sta nel fatto che non provengo da nessun Villaggio Accademico o fino ad ora conosciuto, anzi a dirla tutta non è nemmeno segnato sulle cartine.

    Ammise sospirando mentre si avvicinava alla scrivania in cerca di una mappa, sia mai che una volta Febh l'aveva dovuta utilizzare anche solo per farci gli aeroplanini di carta.
    Nel caso in cui l'avesse trovata, molto semplicemente gli avrebbe indicato un punto al confine tra il loro territorio e quello della primavera.

    Si trova esattamente al confine tra noi e il Villaggio della Primavera, il suo nome è il Villaggio del Crepuscolo. Quando ho parlato con Ankato lei mi ha dato un diario contenente tutte le informazioni relative al luogo che riusciva a ricordare, in quanto all'epoca era appena una ragazzina, comunque sia ho memorizzato le cose importanti e bruciato il resto, non volevo che nessun altro oltre noi potesse avvicinarsi ad esso.

    A quel punto si sarebbe sollevata da che si era chinata leggermente sulla scrivania, nel caso vi fosse stata la cartina.
    Nel caso contrario molto semplicemente si sarebbe appoggiata leggermente al tavolo, incrociando le braccia sul petto.
    Ora arrivava la parte più difficile da spiegare.

    Praticamente il mio villaggio natio era una culla di conoscenza e ricerca, avevano anche loro i propri ninja ed erano esperti nell'interazione con quella che noi conosciamo come anima, insomma, erano un bel po' avanti. Considera che tutta la popolazione contribuiva alla ricerca oppure faceva il ninja, vi erano alcune eccezioni ma piccole cose. Comunque sia fatto sta che un giorno è andato tutto a puttane, vi è stato un incidente e l'intero villaggio è piombato nel caos. In quel momento Ankato ha raccattato me e la mia gemella, portandoci fuori e salvandoci, dagli appunti che ho letto pare fossero iniziate ad apparire strane creature ammantate d'ombra, sebbene avessero fattezze umanoidi.

    Ricordare certi dettagli non le faceva piacere, dopotutto stava parlando di qualcosa di altamente personale.
    Eppure doveva dirgli tutto, ogni singola cosa se voleva anche solo sperare che Febh ci pensasse alla sua richiesta.

    Nessuno è mai riuscito a trovare quel villaggio perchè è situato nel sottosuolo, l'entrata era coperta da vari genjiutsu oltre che dall'ambiente naturale, considera anche che si trovava oltre venti metri sotto la terra e quindi capisci perchè nessuno ha mai scoperto questo posto.

    Erano state delle menti geniali, nessuno avrebbe mai potuto trovarli in quel modo.
    Inoltre per quei pochi che ci riuscivano, raramente potevano andarsene o anche solo lasciare quel posto con certi ricordi.
    Forse era stata un po' ossessiva tutta quella sgretezza, però vista la fine che avevano fatto, poco importava ormai.
    Comunque sia proseguì con il suo discorso.

    Quello che ti chiedo è di organizzare una spedizione per localizzarlo ed entrarvi all'interno, Febh. Non mi importa un bel niente del materiale e di quello che vi è possibile trovare, potete farci quello che volete. L'unica cosa che voglio è mettere piede in quel posto e guardarlo con i miei occhi, poi potrete proseguire come meglio credete: raderlo al suolo, reclamarlo, quello che vi pare, non mi importa.
    Il Villaggio forse acquisirà nuove conoscenze utili e io mi toglierò questo dente.


    Sembrò come diventare un po' più emotiva sull'ultima parte, per tanto cercò di trattenersi.
    Arrivati a quel punto stava tutto nelle mani di Febh.
     
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761 replies since 30/6/2006, 17:22   15411 views
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