Ufficio Amministrativo

[Amministrativo]

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  1. Waket
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    L'Amministratore di Oto

    I - Presentazioni formali




    Un’esile figura, ricoperta da testa e piedi da una veste scura, fissò con aria vagamente malinconica la baracca che, negli ultimi tempi, aveva usato come rifugio. La ragazza fissava una casa abbandonata da tempo, ormai in rovina, nella quale aveva trovato rifugio dopo essersi staccata dal suo gruppo. Sbuffando, chiuse la porta senza far rumore, tenendo tra le mani una piccola bisciolina nera; accucciandosi per terra, lasciò che la bestiola strisciasse via per i fatti suoi, prendendo poi un taccuino nascosto in una tasca interna del suo cinturone e scribacchiandoci qualcosa. Su quel blocchetto erano scritte tutte le sue attuali conoscenze nel campo dei serpenti, con appunti vari anche su altri tipi di rettili, insieme a disegni stilizzati per comprendere e ricordarsi le varie differenze. Probabilmente l’unica cosa che ritenesse davvero preziosa dei suoi (pochi) averi.
    Portando con sé tutte le armi e l’equipaggiamento che possedeva, partì diretta all’amministrazione di Oto, con l’obiettivo di convincere Febh Yakushi, uno dei più potenti ninja del paese, se non il più potente, nel prenderla come sua allieva. C’era un solo, piccolo problema: non aveva idea di che tipo di persona fosse. Tanti ne parlavano, ma le varie informazioni erano troppo contrastanti tra loro: alcuni dicevano che fosse un mostro, un torturatore spietato, mentre altri sostenevano che fosse un idiota bonaccione. Hebiko evitò di farsi idee sbagliate, seppur data la fama del villaggio riteneva più credibile la prima opzione. L’unica cosa di cui era certa era che avrebbe trattato la faccenda con cautela, sperando di non cedere agli scatti d’ira.
    Una volta davanti alla porta dell’Amministrazione si sfilò il cappuccio e deglutì, insicura, fissandola dal basso. Quello poteva essere il passaggio per la sua nuova vita, per una sua evoluzione. Sarebbe diventata ninja, avrebbe acquisito potere, ed avere potere significava poter fare ciò che si voleva senza che nessuno potesse metterti i piedi in testa. Ma, per ottenere quel potere, dovevi forzare il tuo incatenamento con un maestro degno di tale nome, e tale maestro doveva accettare te come sua allieva.

    Coraggio. Andrà bene. Che faccio se poi sono una ricercata?? ...No, no, non hai mai fatto nulla che superasse i limiti imposti dalla legge. ...Più o meno. Forse quella volta potevo risparmiargli la vita. Però era messo malino, magari si infettava e moriva da solo. Gli ho fatto un favore, sì.

    Signorina, ha bisogno?
    ...Ah?

    Hebiko aveva iniziato a camminare senza rendersene conto, ed era finita esattamente davanti al bancone della segretaria, che la fissava con l’aria di chi non vorrebbe essere lì. La ragazza sbiancò (più di quanto non era), iniziando a farfugliare sillabe poco chiare; si schiarì la gola con un colpo secco, cercando di usare meno parole possibili.

    Febh Yakushi. Il suo ufficio. ...Grazie.

    Quella richiesta, detta con tanta serietà, era decisamente insolita, nel villaggio sbagliato avrebbe potuto rischiare che venisse placcata ed interrogata solo per aver espresso male la sua richiesta. Ma, con grande sorpresa, quel villaggio non era Oto. La donna si limitò a fare un palloncino con una chewingum che masticava, indicando il corridoio al suo fianco.

    La porta in fondo. Buona fortuna.

    La ragazza fissò la donna con aria confusa. Non capì del tutto il motivo di quell’augurio, l’ansia del momento la portò a pensare che le stesse leggendo nella mente, e le stesse facendo capire che diventare allieve di Febh era un traguardo arduo da raggiungere. Molto più verosimilmente, la segretaria conosceva lo Yakushi, e sapeva che da lì a poco sarebbe potuto accadere di tutto.
    I passetti di Hebiko risuonarono nel corridoio, in un silenzio irreale. Avrebbe visto per la prima volta l’uomo di cui tanti parlavano, che molti temevano, l’attuale Amministratore di Oto in persona. Le tremarono le mani mentre bussava, e con -voce spezzata gr-idò:

    P-posso entrare?

    Senza nemmeno aspettare una risposta, spalancò la porta, fiondandosi dentro la stanza, e ad occhi chiusi avrebbe gridato il discorso che si era preparata per giorni:

    Yakushi-sama! Sono Allieva, e sono qui per propormi come sua Hebiko!

    Beh, forse avrebbe dovuto ripassare il suo discorso un paio di volte.
    Dopo la sua frase sarebbe arrossita di colpo, spalancando i brillanti occhi gialli e fissando qualsiasi cosa vi fosse dentro quell’ufficio. Era pronta a tutto. Forse.


    Edited by Waket - 6/6/2016, 13:28
     
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