Ufficio Amministrativo

[Amministrativo]

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Historia
        Like  
     
    .
    Avatar

    Magistra Vitae

    Group
    Giocatori
    Posts
    828
    Reputation
    +91

    Status
    Offline

    Presentazione ufficiale

    Post iv ~ My story



    Per tutto il tempo in cui Hebiko medicò la ferita di Febh, Harumi se ne stette in un angolino, senza far rumore, aspettando pazientemente che giungesse il suo turno. Quando l'amministratore si rivelò imbarazzato per il contatto con la segretaria, ella distolse gli occhi, come se stesse osservando qualcosa che non doveva vedere. Iniziò a fare piccoli cerchi con la punta della scarpa, mani giunte dietro la schiena, cercando di riordinare i suoi pensieri. Era certa della sua risoluzione, non l'aveva presa su due piedi. Il punto era riuscire a trasmettere la stessa sicurezza all'uomo che gli stava davanti. Fu proprio lo Yakushi a richiamarla dal suo mondo in cui si era rintanata, chiedendo a voce alta se sul serio intendesse entrare nel mondo degli shinobi. Harumi, faccia decisa, si fece avanti. Assolutamente sì, signore. Non era certa che fosse il titolo adeguato, ma la sua educazione le suggeriva quello. L'amministratore, giustamente, la investì di domande, prima di sospirare vistosamente gettando le carte senza dare alla ragazza l'impressione che le avesse neppure considerate. Non si sorprese quindi più di tanto quando le fu chiesto di raccontare cosa fosse successo prima che giungesse lì dove si trovava in quel momento. Ed Harumi, prendendo un respiro profondo, iniziò a narrare.

    Mia madre era una viaggiatrice, ed è morta dandomi alla luce, in un piccolo villaggio del Paese delle Risaie che si trova in fondo ad una vallata dimenticata dai kami e dagli uomini. Là sono stata cresciuta dal capovillaggio e sua moglie, ma sono sempre stata considerata un'estranea e guardata con sospetto. Quando i miei genitori adottivi sono spirati in circostanze sospette nel giro di pochi mesi sono stata completamente emarginata, additata come portatrice di sfortuna. Poco dopo è scoppiata un'epidemia, ed ancora una volta sono stata indicata come l'origine di tutti i loro mali. Mi hanno imprigionata, maltrattata ed infine condannata a bruciare sul rogo per espiare le mie colpe. Per loro non ero altro che un oni, un demone da eliminare. E' stato in quel momento, quando già le fiamme lambivano il mio corpo, che sono apparse. Due kunoichi di Konoha, in missione per conto dell'Accademia, mi hanno salvato da quella fine atroce. Abbiamo passato i giorni successivi in una città monastero, di cui non ho mai saputo il nome, dove grazie alle loro cure mi sono ripresa. Lì ho preso la mia decisione. Sarei diventata un ninja per non dover più subire senza poter reagire, e per difendere chi è troppo debole per difendersi da solo, così come ero io. Anche le due donne hanno cercato di dissuadermi, ma alla fine hanno comunque accettato di mettermi alla prova. Ho imparato abbastanza in fretta i rudimenti del chakra e come impastarlo, oltre alla differenza tra i principali jutsu. Kairi-sama e Ayuuki-sama ritengono che io sia naturalmente portata per le arti ninja, come hanno scritto nella loro missiva. Quanto al perché abbia scelto Oto... Posso dire che non dipenda da me. Il capo della guarnigione ha notato i nostri addestramenti e ha interrogato le kunoichi a proposito. Sembra che si sia appellato a qualche accordo tra i Villaggi che formano l'Accademia, visto che formalmente sono cittadina del Paese delle Riasaie. Le ha intimate a non portare a Konoha una possibile risorsa, credo siano queste le parole che ha utilizzato. Quindi mi hanno fatto compilare un modulo e spedito in questo ufficio per essere valutata. Credo sia tutto, signore.

    Riprese fiato dopo la lunga tirata. Non si era praticamente mossa, concentrata com'era a riepilogare i fatti così come si erano svolti. Non aveva battuto ciglio rievocando quei ricordi dolorosi non perché li avesse già superati, ma per non dar adito al sospetto che fosse la tipica ragazzina piagnucolosa. Poteva immaginare da sé che non era certo una dote ricercata in un'aspirante kunoichi. Ripensando alle parole di Kairi, ritenne tuttavia di avere ancora una carta da giocare per cercare di convincere lo Yakushi. Ad esempio ho imparato a fare questo nei due giorni di allenamento con le mie salvatrici. Unì le mani nel sigillo della capra, utilizzando la Henge no Jutsu. L'Uchiha le aveva detto che era una delle tecniche fondamentali per essere promosse negli esami accademici. Non avendo avuto modo di prepararsi per tempo, aveva optato per l'ultima persona che aveva visto, cioè la segretaria Hebiko. Quando si diradò la piccola nuvoletta di fumo che aveva circondato la giovane, fu però chiaro che avesse ancora della strada da fare prima di potersi veramente fregiare del titolo di shinobi. Ehm... Devo sistemare giusto qualche dettaglio... I capelli e il colore degli occhi non corrispondevano all'originale, ma era sempre meglio di una trasformazione parziale come l'ultima volta. Harumi, con un supremo sforzo di volontà, ricacciò indietro l'imbarazzo, presentandosi comunque a testa alta di fronte a Febh. La prego, mi dia almeno una possibilità, ce la metterò tutta vedrà! Non aveva idea se una simile accorata supplica potesse far breccia nel cuore dell'otese, ma di certo non se ne sarebbe andata di lì senza aver prima lottato con le unghie e con i denti per realizzare la sua ambizione.


     
    .
761 replies since 30/6/2006, 17:22   15409 views
  Share  
.