Ufficio Amministrativo

[Amministrativo]

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    Presentazione ufficiale

    Post v ~ Prova



    Pro...promemoria? Lo sguardo di Harumi era per lo meno perplesso. L'uomo di fronte a sé la stava prendendo in giro, o non la stava semplicemente ascoltando? In entrambi i casi si sarebbe trattato di un comportamento irrispettoso, almeno secondo il suo punto di vista. Tuttavia poteva anche trattarsi di un test per studiarne l'indole, quindi si morse la lingua e terminò la sua presentazione effettuando la henge. Riacquistò un po' di coraggio nell'udire che l'amministratore stesso non era diventato un ninja in giovane età, come capitava alla maggior parte di loro, ma come lei aveva scelto quella vita solo più tardi. Ci pensò lo stesso Yakushi a mettere un freno alle sue speranze, ricordandole ciò che significava diventare uno shinobi di Oto. Ma a sorprenderla di più fu il discorso sulle motivazioni: erano i desideri personali, sostenne Febh, a dare un senso alle loro vite, a stimolarli ad accrescere il loro potere, null'altro. Harumi ripetè quella parola a bassa voce come se la stesse gustando, accarezzandola con la lingua. Desideri... In quel momento, almeno nella parte cosciente del suo cervello, l'unico desiderio che davvero la muoveva era quello di diventare una kunoichi forte abbastanza da non essere più alla balia di nessuno. Ma voleva veramente il potere solo per quello? Non avrebbe saputo rispondere. Ma era certa che, se fosse riuscita a superare quel primo ostacolo, l'avrebbe capito, ed allora le sarebbe stato tutto più chiaro. Contrasse leggermente il pugno chiuso. Il mio scopo per ora è diventare un ninja, e nulla mi farà desistere da ciò. Scambiò uno sguardo carico di determinazione con il consigliere. Che avesse fatto o meno breccia nel suo animo, quando accennò alla burocrazia per essere registrata ebbe un tuffo al cuore. Era ad un passo dal riconoscimento ufficiale. Alcune goccioline di sudore le scesero invisibili lungo la schiena, ma rimase immobile dandosi un contegno. Ogni secondo che passava senza che lo Yakushi le desse ulteriori spiegazioni era una tortura psicologica. Cosa doveva fare per avere quelle carte? Per fortuna, desideroso di liberarsi di lei, o più probabilmente di avere notizie del suo agognato modulo, le assegnò una prova. Se l'avesse condotta a termine, pensò Harumi, avrebbe vinto le sue ultime reticenze. In fin dei conti si trattava solo di trovare la segretaria. Sentendo nominare la donna, si accorse che ne indossava ancora le fattezze e, arrossendo appena, sciolse la trasformazione. Si sentiva un po' ridicola a fingersi qualcun altro con tanta leggerezza, ma, se tutto fosse andato per il verso giusto, ci avrebbe dovuto fare l'abitudine. Compì un lieve inchino, profondendosi in ringraziamenti mentre schizzava fuori dalla stanza.

    Se non ricordava male la conversazione avvenuta tra Febh e Hebiko, durante la quale aveva finto di non esistere, doveva raggiungere l'archivio nei sotterranei. Ripercorse la strada che aveva compiuto quasi mezz'ora prima a ritroso, ritrovandosi di nuovo nella grande hall, che permaneva deserta. Mettendo da parte le buone maniere, iniziò a guardarsi intorno, studiando i cartellini segnaletici, ma solo per scoprire che erano stati incollati, volontariamente o meno, alla rinfusa. Stava iniziando ad agitarsi, e quello non era un bene. Prese un respiro profondo e iniziò a ragionare. Se si trattava di un archivio, doveva essere comodo agli uffici, quindi si diresse in quella direzione. Al termine del lungo corridoio, con suo grande sollievo, si trovava una scala dall'aria traballante che portava di sotto. Con estrema circospezione scese, reggendosi al corrimano con la destra. Ehm...c'è nessuno? Sembrava il leitmotiv di quella giornata. Non ebbe, ancora, nessuna risposta, ma quando raggiunse il fondo le fu chiaro di trovarsi nel luogo giusto. File e file di armadi e schedari si distendevano in ogni direzione, anche se dell'ordine originario non sembrava conservarsi traccia. Tutto era rovesciato, fuori posto. Dovette muoversi con estrema circospezione per evitare di calpestare il mare di fogli che ricopriva il pavimento e, nonostante facesse del suo meglio, ogni tanto lasciava l'impronta del suo piccolo piede sui documenti, alcuni dei quali altamente confidenziali. Percependo dei rumori, simili a urla adirate, pur controvoglia, decise di muoversi verso quella direzione. La sua iniziativa fu premiata, in quanto comparvero presto davanti ai suoi occhi la Vipera ed almeno altri tre uomini, probabilmente gli impiegati scomparsi. Non sembravano passarsela per niente bene, come se fossero stati torturati. Quel pensiero le fece venire un groppo alla gola, così simile alla sua esperienza. Come lei, comunque, anche loro avevano trovato in Hebiko una salvatrice. Tuttavia, la Vipera sembrava infuriata con il mondo, e Harumi, spaventata, si riparò dietro ad una grossa libreria prima di rivolgerle la parola. Ehm...Hebiko-san? Febh-sama mi ha mandato a controllare se ha trovato il modulo che stava cercando e... Spostò il suo sguardo sui poveretti che iniziavano lentamente a riprendersi. Sì, ecco...mi servirebbe uno di voi per completare le pratiche di registrazione quale ninja del Villaggio del Suono...per favore... Era conscia di chiedere tanto a delle persone così provate, ma avrebbe comunque insistito ad oltranza. Non poteva rinunciare proprio ora. Però, per la terza volta quella giornata, si chiese in che accidenti di posto fosse finita.
     
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