Ufficio Amministrativo

[Amministrativo]

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  1. Waket
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    V - Furia cieca



    La ragazza mise piede nella stanza nel peggior momento possibile. Quel giorno avrebbe imparato che non ci si doveva mai avvicinare alla Vipera infuriata, e bisognava sempre pregare che quest’ultima non ce l’avesse con te.
    Harumi fu fortunata nel decidere di nascondersi dietro una libreria: accecata dalla rabbia, Hebiko allungò il braccio con una velocità ancora sconosciuta alla neo-kunoichi, voltandosi all’improvviso, e prendendo il promo oggetto in traiettoria rispetto al punto in cui aveva sentito la sua vocina. Gli ultimi impiegati rimasti nella stanza fecero appena in tempo a scansarsi per evitare la libreria che la Vipera scagliò con violenza dietro di sé, mentre camminava a passo pesante verso la sua attuale vittima.

    Il tuo istinto di sopravvivenza ha avuto la meglio, la prossima volta non ci saranno librerie tra i piedi. Non so cosa Febh ti abbia detto, ma tu non diventerai una shinobi fino a che non sarò IO a deciderlo, modulo o non modulo. Ora hai due possibilità: ascoltare ciò che ti dico, annuendo ed obbedendo educatamente ai miei ordini, oppure ritrovarti una libreria in faccia. Cosa scegli?

    Le puntò il dito contro la fronte per tutto il tempo, sembrava quasi volesse trapassarla da parte a parte. Senza aspettarsi una vera e propria risposta, pur prevedendo che avrebbe ubbidito, si allontanò appena, indicando la stanza a soqquadro.

    Sistema tutto. Gli altri impiegati sono a casa, e io ho cose più importanti di cui occuparmi ora. Non uscire dalla stanza finché non hai finito. Se per caso porti fuori uno solo di questi documenti, prenderò i tuoi adorabili occhioni azzurri e mi ci farò degli orecchini. Se invece farai come ti dico, ti darò gli indirizzi necessari per comprarti tutto ciò di cui un neo-ninja ha bisogno.

    Rimase davanti alla porta per qualche secondo, pensierosa, voltandosi nuovamente verso Harumi.

    Ah. Quando finisci, puoi tornare in ufficio. Ma BUSSA.

    E si sarebbe infine diretta verso la sua destinazione. L’ufficio. Dove probabilmente ora Febh se ne stava beato, aspettando il modulo, non sapendo che ora si trovava ben nascosto in una tasca interna degli abiti della Vipera.
    Spalancò la porta con un calcio, camminando a lenti e pesanti passi verso di lui.

    Feeeeeebh. Esattamente, cosa dice il modulo che volevi? Mmmh?

    Non avrebbe atteso una risposta, ma gli lasciò qualche secondo di pausa per borbottare, lasciandogli credere che lo stesse ascoltando.

    Perchè sai, il modulo che stavi cercando… Ti garantisce vacanze che non dovresti avere. Dico bene?

    Un secondo di pausa, e sbattè il pugno sulla scrivania, alzando notevolmente il tono di voce.

    Volevi andare in vacanza, eh? Come quella volta che te ne sei scappato a Suna?? Pensavi che ti avrei permesso di farlo se avessi firmato uno stupido modulo?!

    Salì in piedi sulla scrivania, chinandosi però sempre più verso di lui, nel tentativo di farlo sprofondare nella sedia.

    Io mi impegno. Cerco sempre di farti avere solo il minimo indispensabile di lavoro che ci si aspetta da un Amministratore. Ti lascio un sacco di tempo per far tutto, mi prendo la responsabilità per i compiti più noiosi… e TU vai alla ricerca di un MODULO che ti garantisca VACANZE PERMANENTI?!

    Era sul punto di volerlo strozzare, per quanto nella più affettuosa delle intenzioni. Si sentiva un po’ come una sorella maggiore (forse badante era il termine migliore, ma ancora sperava ci fosse un briciolo di buona volontà in lui), voleva davvero renderlo un Amministratore vero e proprio. Certo, la sua parte di premio l’aveva comunque, restandogli accanto come segretaria poteva controllarselo come un burattino e fargli fare quello che voleva senza che se ne accorgesse, ma di tanto in tanto la sua parte più umana faceva capolino, quella parte che voleva semplicemente vederlo come una persona responsabile. Probabilmente un sogno impossibile, ma doveva ancora scoprire qual’era il suo lato più temibile.
     
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