Ufficio Amministrativo

[Amministrativo]

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  1. Waket
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    II



    La sua tattica fu sufficiente dal farlo desistere nel continuare ad organizzare quel tremendo spettacolo, nonostante nell’udire la domanda dei candidati sembrò voler tornare in azione, proponendo altrettante attrazioni decisamente di cattivo gusto. La rossa sospirò, cercando di rincarare il precedente discorso:

    Sei creativo oggi, eh? Sì, d’accordo, penseremo a qualcosa, ma se sapessimo… che so, i nomi o almeno il numero dei candidati potremmo organizzare tutto al meglio, no?

    Altro sorriso, accompagnato da qualche gocciolina di sudore, preoccupata degli effetti della caffeina confermati da Ssalar, entrambi consapevoli che con quella roba in corpo sarebbe stato più difficile del solito da convincere.
    Al solo nominare il daimyo, Febh saltò letteralmente sul soffitto, aggrappandovisi come un felino terrorizzato, lasciando la Vipera piuttosto confusa.

    Co… Cosa c’è?! Che ho detto!?

    Lo Yakushi sembrava aver avuto pessime esperienze, e difficilmente potevano riguardare qualcosa che avesse a che fare col mondo ninja, dato che in pochi, se non nessuno, potevano vantare di spaventare l’Amministratore di Oto a tal punto. Forse il Damiyo in questione era una donna, non ne era certa, dalle trasmissioni che aveva visto sembravano rivolgersi alla sua figura sia al femminile che al maschile. Effettivamente non era chiaro nemmeno ad Hebiko, ma data la reazione del ragazzo poteva supporre che fosse una donna. ...Ma non l’aveva appena definito “coso”?
    La Vipera allungò le braccia fino al soffitto, facendogliele vedere per evitare che si spaventasse al tocco:

    Sono io, Hebiko. Va tutto bene. Niente Daimyo. Ci… Ci andremo insieme. Ti accompagno io, ok? Mi spieghi cosa ti ha fatto?

    Lo avrebbe avvolto con gentilezza, invitandolo a scendere, cercando di rassicurarlo come sapeva. Non che fosse un’esperta, ma sapeva che toni calmi e tocchi leggeri potevano aiutare molto in questo caso. O almeno evitare reazioni brusche.
    Fortunatamente Febh decise di annullare gli effetti della caffeina, cosa che avrebbe riportato la sua attenzione su cose più importanti di animali ricolmi di esplosivi. Non riuscì ad evitare un commento riguardo al pensare troppo:

    Lo so, anche io ti preferisco tranquillo.

    Assunse un’espressione più confusa quando le ricordò che in precedenza aveva optato per il sedersi per terra, facendole scuotere la testa:

    Ero distratta. Sto bene in piedi.

    Sentire che aveva bisogno del suo aiuto la sorprese: certo, dopo gli eventi nella cella di Manda le aveva detto che poteva fidarsi. Ma ancora non le andava giù quella sorta di confessione fatta durante la missione per recuperare i sigilli. Una minaccia del genere minava fin troppo la libertà di Hebiko per permetterle di sentirsi a suo agio, vedeva lo Yakushi come una trappola pronta a scattare al suo primo passo falso.
    Il sentir parlare di Diogene fece rabbrividire la kunoichi, ricordandole tutto ciò che le era stato detto da Raizen. No, uno come Diogene non doveva diventare Kage, sarebbe stato pericoloso per chiunque. Sapere che lui lo vedeva come miglior candidato le fece assumere un’espressione spaventata, che non riuscì a trattenere. Le si accese una speranza quando l’Amministratore le confessò di non fidarsi di quell’uomo, ma la sua soluzione non la convinceva affatto. Soprattutto la soluzione di fare da spalla a Diogene insieme a lui.
    La Vipera rimase a bocca spalancata. In parte era anche sorpresa dal livello di fiducia che le stava dando in quel momento, ma perlopiù la sua reazione era data dalla richiesta che non aveva la minima intenzione di accettare. Da ciò che le era stato detto, lasciare quel genere di potere ad uno come lui avrebbe portato a terribili conseguenze. E ancora non sapeva che aveva un demone nascosto che poteva liberare in qualsiasi momento.

    U-un momento. Pe-penso che tu stia giudicando la cosa con troppa leggerezza.

    Il suo tono non era provocatorio, ma spaventato.

    Non puoi dargli in mano il potere di un Kage. Solo i Kami sanno cosa potrebbe fare. ...Se dici che le sue aspirazioni sono quelle, come pensi che potremmo fermarlo? Voglio dire, tu forse, ma io?? Tu sei… Sei più ragionevole. Più… plasmabile. E’ più facile convincerti che stai facendo qualcosa di sbagliato, e riportarti sulla retta via. Ma Diogene… Se è davvero come dici, non saranno due consiglieri obiettori a fermarlo. Non… non riuscirei. S-se mi ribellassi finirei per fare insubordinazione, e-e poi…

    Portò le mani alla testa, con gli occhi lucidi, e alla mente quel terribile ricordo. Tremante, fu Aoda ad agire per primo, avvicinandole la sedia permettendole di posarvisi, cosa che però non la aiutò a ritrovare la calma.

    N-non mi sento al sicuro. Oto non mi fa sentire al sicuro. E se Diogene diventa Kage, io non…

    Si morse la lingua. Non gli avrebbe confessato il suo desiderio di fuga, evitò di proseguire la frase, fissando lo Yakushi con sguardo serio.

    Ti fidi di me?

    Se lo Yakushi avesse esitato, si sarebbe ripetuta.

    Febh… Ho bisogno di saperlo. Ti fidi ciecamente di me?

    Solo in caso di risposta positiva avrebbe iniziato un discorso, chiedendo di non essere interrotta fino alla fine.

    So che quello che sto per dire non ti piacerà affatto. Ma ragiona. Davvero vuoi dare tutto quel potere in mano ad un ninja come Diogene? Ho ottimi motivi per pensare che sia una pessima idea, e posso dimostrarli anche a te.

    Lo sguardo di lei gli avrebbe lasciato intendere che parlasse proprio di lui. Prima che potesse dire qualcosa, alzò una mano, zittendolo.

    So cose del Mikawa che forse persino tu ignori. Ne sono abbastanza sicura in realtà, data la tua convinzione nel dargli tutto quel potere. Credo che tu sappia bene come sono cambiate le cose dopo il mio arrivo, e come girasse voce che fossi l’unica in grado di tenerti testa per via di faccende Amministrative. Forse è per questo che sono stata scelta da un informatore anonimo.

    Mentì, raccontargli tutta la verità poteva essere troppo rischioso. In fondo l’importante non era il come aveva ottenuto quelle informazioni, ma le informazioni stesse.

    Ed ho saputo cose riguardo Diogene. Penso che la cosa migliore sia che tu le venga a sapere direttamente da lui ...Ad una piccola condizione. Io dovrò restare nella stanza. Lui sa di potersi fidare di me, si sentirebbe più al sicuro in mia presenza. E sinceramente vorrei monitorarlo per assicurarmi che ciò che racconta a te coincida con quello che ha detto a me.

    Altra piccola bugia, ma solo perché invertita. Era lei quella che si sarebbe sentita al sicuro al fianco del suo informatore. Perchè Raizen le aveva garantito che per il bene della missione l’avrebbe protetta. E non poteva fare altro che fidarsi. Inoltre far credere allo Yakushi che fosse l’informatore ad aver bisogno di protezione poteva lasciargli credere che fosse un pesce piccolo, magari qualche servitore del Mikawa, ad averle dato tali informazioni.

    Non si tratta di convincerti, plagiarti, o altro. Ti parlerà solamente di ciò che sa, e credo che tu sia sufficientemente esperto da solo nel comprendere se stia cercando di imbrogliarti o meno. Sarai tu a decidere cosa fare quando avrai quelle informazioni in mano. Mi fido del tuo giudizio. Se accetti, preparerò una lettera, manderò un corvo a rintracciarlo invitandolo qui il prima possibile.

    Si fece silenziosa, lasciando a Febh il tempo di pensare, aspettando una sua risposta.
     
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