Ufficio Amministrativo

[Amministrativo]

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  1. Waket
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    Solitudine

    III



    Hebiko portò le mani avanti quando capì che Febh aveva inteso male ciò che gli aveva detto riguardo al saperlo plasmare liberamente:

    Un momento, devo essermi espressa male. Non parlavo di un controllarti vero e proprio, intendiamoci, più del fatto di sapere come comportarmi se bisogna darti una spinta per cose che tu non ritieni importanti, o che sembri decidere con troppa leggerezza. So bene che non sei stupido, nemmeno io sarei in grado di convincerti a fare qualcosa che va contro la tua morale.

    Restò in silenzio ad ascoltare tutto ciò che aveva da dirle riguardo il suo malvoluto ruolo da Amministratore, ed altrettante motivazioni del perché lui come Kokage si sentisse inadatto. Avere un Febh perennemente serio non sarebbe piaciuto a nessuno, a rimetterci sarebbero stati unicamente gli otesi. La Vipera distolse lo sguardo per un momento, lasciandosi sfuggire un commento sarcastico:

    Essere soli ha qualche vantaggio allora.

    Portò una mano a massaggiarsi la fronte, terminando con un sospiro e fissando lo Yakushi con l’aria di chi sapeva di trovarsi all’angolo con un’unica soluzione disponibile:

    Non vorrei chiederti un sacrificio del genere, ma ragiona… Chi altri potrebbe prendere il posto di Kokage senza mandare Oto alla rovina? Diogene col suo piano di conquista? Uno Shinken che si comporta come un viziato, che non aspetta altro se non avere i poteri necessari per far fuori me e chiunque non gli vada a genio?

    Sospirò, iniziando a gesticolare con fare sarcastico:

    Come posso evitare che scelgano lui se tu ti rifiuti? Buttandomi in mezzo alla folla gridando qualcosa tipo “HEY, io sono l’erede di Orochimaru, questo villaggio mi spetta di diritto!”?

    Il discorso su Shinken fu sufficiente a darle la carica, Hebiko sembrò ritrovare la sua scintilla quando Febh intese male le sue lamentele riguardo la cosa. Rimase ad ascoltarlo, ma a pugni stretti, sbuffando alla fine del discorso prima di prendere parola:

    Lo so, lo so! Sono stata stupida, va bene? Ma solo perché ho reagito male. Non avrei MAI combattuto le asce da sola, per quanto avessi avuto voglia di strozzare Mani d’Oro personalmente, o recuperare i sigilli prima che Goemon potesse metterci le mani, sapevo bene che da sola sarebbe stato impossibile. Certo, non credevo che esposta la mia intuizione tutti gli shinobi mi avrebbero dato contro, la rabbia ha parlato al posto mio. Ma erano parole. Forse avrei fatto l’errore di aprire la porta da sola. Ma non avrei proseguito. Lo so, è stato comunque un pensiero stupido, e mi dispiace. Non è la tua punizione che mi ha spaventata. ...Beh sul momento sì, ma adesso non è solo la paura che non mi fa sentire al sicuro.

    Prese fiato prima di riprendere, furiosa e sufficientemente rancorosa verso quell’uomo che ancora poteva spaventarla per colpa del loro distacco di forza.

    Shinken mi odia. Ricordo bene cosa gli hai risposto, ma so anche che non aspetta altro che l’occasione giusta per farmi fuori, non capendo a che destino andrà incontro in quel caso. La cosa peggiore però sono gli altri shinobi che gli hanno dato corda, e che non mi vedono di buon occhio… compreso Kato.

    Si sciolse, lasciando andare le braccia lungo i fianchi.

    Non mi vedono come una collega di cui fidarsi. Forse ai loro occhi sono solo un’idiota. Tutto perché ho avuto un’intuizione differente. Il fatto che fosse corretta non ha cambiato nulla, sono l’idiota che ha abbaiato al saggio Jonin. Se loro pensano che seguire uno shinobi a testa china e senza fiatare anche quando spara stronzate, che mi snobbino pure. Non sono il tipo di persona pronta ad andare al suicidio senza ribellarmi solo perché il più grosso ha deciso così. Mi sono ribellata nel peggiore dei modi, ho sbagliato, meritavo una punizione. Ma non QUESTA punizione, non il sentirmi come un reietto solo per un capriccio di un Jonin che non ha voluto ammettere un suo errore di valutazione. Sei tu l’unica persona che mi accetta per come sono. Persino sapendo del frammento.

    Scosse la testa ascoltando i commenti su Diogene:

    No, no, non sono così stupida. Ucciderlo sarebbe la peggiore delle ipotesi. E non mi interessa che tu mi dica che hai una “buona percentuale” di vittoria contro di lui, non ne ricaveremmo nulla se non la morte di uno dei più forti shinobi che abbiamo… E i Kami non vogliano che in quel caso sia tu.

    Il tocco dello Yakushi la fece rabbrividire per un’istante, ma non ebbe paura quando alzò lo sguardo verso di lui, ascoltandolo come un’alunna che ascoltava l’importante lezione del suo maestro. Si mostrò leggermente sorpresa ed imbarazzata quando riuscì finalmente a capire l’importanza dell’aver ottenuto la sua fiducia. Si toccò la treccia, mugolando con un leggero sorriso in volto, al pari di una scolaretta che riceve dei complimenti. Dovette tornare seria, l’argomento Diogene non era semplice da affrontare, ma prima di rispondere si lasciò sfuggire un commento.

    Dovresti essere così più spesso. Sembri il maestro che non ho mai avuto.

    Probabilmente una delle più grandi debolezze della Vipera era proprio quella: non era addestrata alla vita da ninja. Il suo atteggiamento, la sua rabbia ed impulsività potevano far comode a dei criminalotti come potevano essere le Asce o i sottoposti di Goemon, ma i segreti della forza dei ninja stavano in severi addestramenti; le varie tecniche tramandate da shinobi erano solo fuochi d’artificio confrontati al come avrebbe dovuto essere temprato psicologicamente ognuno di loro per raggiungere il massimo in ogni missione. Ed Hebiko non aveva mai avuto addestramenti simili, aveva sempre agito da sola, ad eccezione di quel breve periodo della sua vita nel quale era stata addestrata al controllo del chakra ed un’infarinatura delle tecniche dei ninja. Aveva dato prova per ben due volte di saper controllare il suo frammento, ma quella era tutta esperienza sul campo. Aveva bisogno di un maestro che la addestrasse per prepararla al peggio.

    No, ucciderlo è fuori discussione. So bene che porterebbe a problemi ben peggiori. Ma dubito di poterlo controllare in alcun modo, nel momento in cui diventerà Kage potrà decidere cosa fare e noi saremo costretti a seguirlo. E’ sicuramente più controllabile se un’altra figura al di sopra di lui gerarchicamente gli impedisce di agire.

    La Vipera abbassò leggermente la testa, sentendosi leggermente colpevole: quelle parole dette da Febh pesavano parecchio, ed iniziava ad intuire come poteva terminare il discorso se sbagliava anche solo una sillaba. Portò le mani avanti, rispondendo con voce pacata:

    Certo, risponderò alle tue domande. Ma è proprio per evitare ogni dubbio che voglio che parli personalmente con lui. Come hai detto tu, potrei essere cascata in qualche trucchetto, tuttavia ciò che ha detto mi ha dato da pensare. Perciò non sarò io a passarti tali informazioni, e di conseguenza lascerò che sia tu a decidere come agire.

    Seduta composta, ascoltò le domande in silenzio, preparandosi a rispondere senza incertezze.

    Nulla. Se non che anche tu venissi a conoscenza dei piani di Diogene.

    Non mentiva, lui in fondo non le aveva davvero chiesto nulla in cambio. Quello avrebbe dovuto essere il suo pagamento per via del siero, ma le aveva confessato che non credeva nella sua missione. Non aveva motivo di mentirle perciò, se le sue informazioni avessero dato un qualsiasi vantaggio a Konoha si sarebbe sicuramente assicurato che quelle informazioni fossero arrivate a destinazione.
    La seconda domanda la portò a riflettere per un istante, portando una mano al viso, sentendosi colpevole:

    Uhm… Beh, no, non fisiche. Non so come avrebbe potuto darmele, in fondo… Ma tutto il suo discorso era spaventosamente dettagliato, se avesse mentito avrei dovuto almeno notare qualche incongruenza.

    Dovette riflettere per qualche istante anche alla terza domanda, mostrandosi più pensierosa.

    Sono… abbastanza sicura che non gli vada a genio. Più o meno. S-sto cercando di pensare con obiettività, ma mi ha dato così tante informazioni che la loro relazione è passata in secondo piano. Posso però dire che mi è parso stare dalla parte di Oto. Una delle sue preoccupazioni era che rischiassimo di venire spezzati da una guerra civile se Diogene avesse messo in atto il suo piano di conquista. Insomma… Se fosse stato un nostro nemico avrebbe lasciato che ci indebolissimo ed approfittato in quel momento, no?

    Rimase in silenzio, aspettando di vedere le reazioni di Febh. Uno sbuffo stressato la fece riprendere:

    Mi dispiace. Forse ho dato leggerezza alla cosa. Non credo di essere addestrata a dovere contro cose del genere, ma ti prego. Valuta la cosa personalmente prima di decidere. Accetterò ogni tua decisione.
     
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