Ufficio Amministrativo

[Amministrativo]

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Waket
        Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Giocatori
    Posts
    3,906
    Reputation
    +189

    Status
    Offline

    Paranoia

    IV



    Il sorrisetto seguito dal commento che le ricordò quale fosse il motto dello Yakushi la portò a sospirare, borbottando distratta:

    Questo è ciò che ti impedirebbe di essere un buon Kage.

    Non era affatto d’accordo con il ragionamento di Febh, la Vipera vedeva Diogene per quello che rischiava di diventare se fosse stato eletto, e in quel caso non ci sarebbe stato posto per un animo ribelle come il suo.

    Senza l’appoggio del popolo? Certo, se tu fossi un comune Kage potrebbe interessarti. Diogene è destinato a diventare un tiranno. E ad un tiranno non interessa il parere del popolo, il primo che oserà opporsi verrà ucciso seduta stante, e governerà questo villaggio col terrore. Chi pensi oserà disobbedire? Avrà il suo esercito di sacrificabili, e a meno che tu non ti imponga come salvatore per tutti quanti nessuno sarà in grado di impedirgli di portare Oto al declino. Ti rendi conto che mettere lui a capo di tutto significherebbe che l’unico modo per ristabilire l’equilibrio sarebbe quello di ribellarti a lui e spodestarlo dal suo trono, diventando Kage tu stesso? Mi sembrava di aver capito che non volevi questo tipo di responsabilità, allora perché tirarti la zappa sui piedi?

    Poi l’argomento prese una piega distorta. Febh sembrò illuminarsi pensando alla possibilità di far davvero ereditare tutto ad Hebiko ed offrirsi persino come guardia del corpo per impedire la più logica delle conseguenze di una decisione simile. La ragazza iniziò a sudare freddo, portando le mani avanti come per bloccarlo, rilassandosi quando sembrò aver cambiato idea. Ma aveva cambiato idea per un motivo che la rossa non riuscì a digerire.
    Visibilmente offesa nell’orgoglio, attese la fine del discorso prima di intervenire, furiosa nell’animo e pacata nei toni, mentre passo passo ribatteva tutto ciò che le era stato detto:

    Quante volte dovrò ripeterlo… Ho imparato la lezione. Ho capito cosa ho sbagliato ed ho capito cosa non devo ripetere. Ma non è l’approvazione degli altri che cerco. Non mi interessa se mi ritengono la compagna migliore da portarsi dietro o solo come una delle tante kunoichi con la quale di tanto in tanto capitano in missione e tocca collaborare. Durante le missioni c’è fiducia reciproca perché così va fatto. Fidarsi l’uno dell’altro perché siamo tutti shinobi sotto la stessa bandiera, solo uno stupido pesterebbe i piedi ad un proprio collega perché non gli sta simpatico. Avrò sicuramente ancora molto da imparare, ne sono convinta. Ma per un mio stupido errore durante una missione non merito di vivere nel terrore. Non ho paura di “deluderli” o cazzate simili, ho paura per la mia stessa vita!

    Si fermò per un istante, fissando Febh stavolta con aria spaventata, lasciandosi travolgere dall’ansia che la stava controllando da quando era finita quella tremenda missione.

    Ormai vivo o al tuo fianco o sbarrata in casa, stavo per chiudere tutte le finestre con delle assi di legno se non fosse stato per Aoda che mi ha aiutata a calmarmi. Shinken mi ha minacciata di morte. Le asce hanno fatto lo stesso. Gli altri shinobi non fanno che dare ascolto al più grande, non gli importa se le sue decisioni potrebbero essere sbagliate o meno, chinano la testa ed obbediscono. Tu sai che non sono fatta così, se uno shinobi di grado a me superiore agisce in quel modo è mio dovere fargli notare l’errore impedendo che sia LUI a condannare tutti a morte. Ma l’errore è solo mio, una frase detta ai quattro venti per sfogare la rabbia aveva ben più peso di una minaccia di morte ad un proprio collega, tanto da punire me allo stesso modo suo!?

    Prese fiato, rendendosi conto di aver appena confessato le sue attuali condizioni di vita per la prima volta a qualcuno. Borbottò, stringendosi tra le braccia:

    Non mi interessa che mi reputino una persona da seguire o meno. Mi interessa non rischiare la vita nel mio stesso villaggio. Ora come ora non riesco a considerarlo casa, ed uno come Diogene non farà altro che peggiorare la situazione. Sono stata fortunata a finire al tuo fianco, ma non voglio costringerti ad essere la mia guardia del corpo solo per colpa del marciume a cui siamo abituati. Le cose devono cambiare, altrimenti il mio istinto di sopravvivenza mi farà agire di conseguenza.

    Lo Yakushi si gonfiò il petto per elogiare le sue doti da maestro, rivelandole qualcosa che ancora non sapeva, e che la lasciò a bocca aperta. Balbettando, prese a gesticolare, più confusa che mai:

    L-L’Hokage!? Quell’Hokage?? Quella cosa gigantesca a capo del villaggio della foglia!? TUO ALLIEVO?

    Certo il suo stupore era dato anche dal fatto di conoscerlo, e di sapere che non fosse pazzo quanto Febh, almeno da quanto le aveva dato modo di vedere. Anche per via di leadership era piuttosto diverso. Gli effetti del sopravvivere agli addestramenti dello Yakushi sembravano piuttosto promettenti. Si avvicinò a lui, tirando la sua maglietta verso di se per avvicinarlo a lei. Tra i due la più determinata era sicuramente Hebiko in quel momento:

    Certo che voglio che mi addestri! Iniziamo domani! Dimmi tutto quello che devo portare. E che sia un addestramento intensivo! ...Avrò un maestro per la prima volta!! Seconda in realtà, le basi ninja mi sono state insegnate da un tizio… Ma ORA avrò un maestro col TUO potenziale! Probabilmente me ne pentirò, ma so che il risultato ne varrà la pena.

    Sembrava fiduciosa, forse fin troppo. Il suo entusiasmo venne spento dal discorso della spia, calmando la kunoichi e riportandola ad un stato mentale più serio. Si prese qualche minuti per riflettere, Febh non poteva saperlo ma le erano state date preziose informazioni. Ora sapeva che Raizen e lo Yakushi si conoscevano fin troppo bene, e che era stato il suo allievo: visti i risultati dovevano essere in buoni rapporti, più o meno. Non sembrava ci fossero toni rancorosi nella descrizione dell’Amministratore, più orgogliosi, nel tentativo di non farsi sfuggire nessun merito.
    Certo, poi c’era un altro enorme dubbio: perché non voleva dirglielo di persona? Diceva che lei avrebbe dovuto lavorarsi Febh, ma per quale motivo imbrogliarlo? Ricordò però che all’inizio di tutto il loro discorso, lo Yakushi stesso aveva confessato di aver iniziato a dubitare di Diogene solo da un momento preciso.

    Probabilmente Raizen non sa ancora che lui ora dubita del Mikawa… Sicuramente tra otesi ci si fida di più, magari temeva che Febh avrebbe visto quelle informazioni come un affronto per far scoppiare una guerra civile… Invece è stato proprio lui a confermarmi che Raizen ha probabilmente detto la verità! Ma come faccio a dirglielo senza far saltare tutto…

    Fissò il ragazzo di fronte a lei, seria in volto ma disponibile ad ubbidire. Prese parola, con toni pacati, riconoscendo i propri errori:

    Sento di potermi fidare del mio informatore. Tuttavia, come hai detto tu, sono ancora troppo inesperta e non ho valutato al meglio la situazione chiedendo cose essenziali come delle prove. Voglio che tu senta in prima persona cosa lui abbia da dirti, ma allo stesso tempo voglio proteggerti. ...Non che tu abbia bisogno di una come me che ti protegga, però come segretaria è il mio dovere, e non accetterei mai di averti messa io stessa in trappola. Perciò mi sta bene mettere te in una posizione di vantaggio mettendo in trappola lui. Fammi sapere i dettagli e vedrò di programmare ogni cosa.

    Nuovamente armata di carta e penna, tornò a sedersi, stavolta su di una sedia. Sembrava nuovamente pronta a prendere appunti, non aspettava altro che le indicazioni del suo capo.
     
    .
761 replies since 30/6/2006, 17:22   15412 views
  Share  
.