Ufficio Amministrativo[Amministrativo]

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  1. Waket
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    La valchiria


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    L'ufficio era più in disordine del solito. Non a disordine livello Yakushi, Hebiko non ci sarebbe riuscita nemmeno sforzandosi. C'erano però diversi testi, anche alcuni antichi, in giro per l'amministrazione, con anche fogli, un Darwin sotterrato sotto a dei documenti ed una stanca Vipera, che leggeva quella roba, cercando chissà quale introvabile informazione. Oh, ed un esserino peloso dentro ad un barattolo, che grugniva di tanto in tanto, sbattendo il suo unico occhio.
    La rossa chiuse il grosso libro con uno sbuffo, frustrata. Da quell'incidente alle mura, aveva tenuto con sè la fastidiosa creaturina, che dopo tutto quel tempo nel barattolo pareva essersi placata. La ragazza infilò la mano in un sacchetto di biscotti posato sulla scrivania, aprì il barattolo e lo porse alla creatura, che dopo un primo momento di diffidenza, fece sbucare delle piccole braccine dalla massa oscura, prendendo in mano il dolcetto ed aprendo la bocca con tutta l'intenzione di mangiarselo intero.

    Hey! Un morsino alla volta!

    La creatura sussultò, serrando la bocca di colpo e facendosi quasi scappare il biscotto di mano. Il suo occhio si spostò a controllare la Vipera, che lo fissava accigliata. Lentamente, riaprì la bocca, poggiando i denti sul biscotto e staccandone un piccolo pezzetto. Non masticò finchè non vide un cenno di approvazione da parte della rossa. Hebiko si abbandonò sulla poltrona, fissando quella palletta di pelo, apperentemente innocua e obbediente.

    Cosa diavolo sei, tu...

    Ancora non aveva trovato una sola informazione a riguardo. Qualsiasi cosa fosse, doveva essere antica, e forse collegata con Orochimaru. Era stato lui a "disattivarlo", non poteva essere un caso. Se tra i documenti dell'Amministrazione non c'era nulla, l'unica soluzione sarebbe stata quella di cercare nei laboratori sparsi per la città.
    Venne distratta da alcuni passi pesanti giusto fuori dall'ufficio, fissando la porta attendendo che, chiunque fosse, bussasse. Non accadde.
    Un'enorme figura spalancò la porta, facendola sussultare sulla sua stessa sedia. Darwin e la palla di pelo sobbalzarono entrambi per lo spavento, il primo nascondendosi tra i documenti, il secondo infilandosi il biscotto in bocca e richiudendosi il barattolo. Hebiko si schiarì la voce, alzandosi di scatto, parlando all'individuo con tono severo:

    E' preferibile bussare!

    Non che chiunque altro con un po' di cervello avesse osato rispondere ad una figura del genere in modo sgarbato, ma Hebiko era solita farsi grossa davanti agli altri. Si alzò in piedi, portando una mano dietro la schiena ed indicando la sedia di fronte a lei, fissando la... donna? con sguardo severo.

    Prendi posto. Nome, professione e motivo della visita.

    Dritta al punto, come al solito.

     
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