Ufficio Amministrativo[Amministrativo]

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  1. Waket
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    Doppia accoglienza


    II



    La sonora risata lasciò perplessa la ragazza, e vagamente infastidita data l'espressione. Ritirò la mano con la quale aveva indicato dove accomodarsi alla gigantessa, tenendola a mezz'aria, indecisa sul dafarsi.

    Non è una qualità che ci tengo ad avere. Non dovresti giudicare le persone dalle loro dimensioni, miss... No no no, non la porta!!

    La kunoichi sembrò rabbrividire insieme alla porta, sentendo il potente scricchiolìo che anticipò la crepa che si formò subito dopo. Per una volta che Febh non era in ufficio, era stato comunque qualcun altro a demolire le prime cose. Magnifico. Dopo uno sbuffo infastidito, la donna sembrò accontentare la segretaria, sedendosi e fissandola con aria palesemente divertita. La Vipera la fissò con un sorrisetto fasullo, prima di voltarsi e dirigersi verso il primo scaffale iniziando a frugare tra i vari moduli, cercando quello giusto per Haru, borbottando sarcastica una risposta.

    Oh beh, sei nel posto giusto. Qua si spaccano grugni anche agli alleati, ti divertirai un sacco.

    La rossa si mostrò visibilmente spiazzata nel sentirsi fare quella domanda. Non tanto per il fatto che non la conoscesse (lavorare in amministrazione l'aveva sicuramente resa più famosa rispetto a quando era una teppista qualsiasi, tuttavia era ancora poco conosciuta da chi non fosse uno shinobi), ma per il tono utilizzato, estremamente amichevole rispetto a quanto fosse abituata. E anche un pochino strambo, a sentire dall'accento.

    Uh... Io...

    Hebiko sventolò la sua lingua biforcuta un paio di volte, visibilmente non a suo agio, prima di rispondere cercando di ricomporsi. Schiena dritta, modulo bene in mostra.

    Hebiko Dokujita. E come potrai intuire dal luogo, segretaria dell'Amministratore. O se preferisci, puoi chiamarmi "colei che ha domato Febh Yakushi". Poggiò il foglio davanti alla donna, toccandolo due volte e porgendole una penna, accompagnando il tutto con un grosso sorriso e sguardo tranquillo. Compila questo. E benvenuta tra gli shinobi del suono.

    Non aveva poi detto una bugia, Hebiko aveva a tutti gli effetti domato Febh, e sapeva come farlo. Negli ultimi tempi tendeva a dimenticarsene, il confine tra segretaria e allieva diventava sempre più sottile, e quando lo Yakushi passava al suo lato da sensei, c'era poco da fare per controllarlo. Farsi grossa però con un nome del genere poteva permetterle di guadagnare un certo rispetto.
    Passò solo qualche istante, ed una seconda figura fece capolino dalla porta. O meglio dire, la spalancò senza ritegno (e senza bussare, nessuno bussa mai). Sufficientemente irritata da tutti gli imprevisti della giornata, Hebiko allungò rapidamente entrambe le braccia verso la porta, con un acchiappando il ragazzo ed alzandolo di forza, mentre con l'altra sbattè la porta, chiudendola.

    MA IL RISPETTO!? Bussare!! Presente!? Quella cosa che si fa prima di entrare nella stanza di una persona importante!?

    Portò il ragazzo a pochi centimetri dalla sua faccia, sibilandogli nervosa addosso. Da come si era frettolosamente presentato, poteva essere un altro apprendista shinobi. Sembrava esserci un buon giro ad Oto, negli ultimi tempi. E questa era un'ottima cosa. Non che alla Vipera importasse poi molto del villaggio, dato che ancora vacillava dubbiosa sul restare e mantenere la protezione di Febh, o andarsene, guadagnare quella di Raizen in un villaggio decisamente più tranquillo, ma finendo col mettersi tutta Oto contro. Ecco perchè i nuovi le interessavano, voleva trovate gli individui più malleabili o che la vedessero come un esempio per portarli dalla loro parte, iniziando a crearsi un piccolo esercito di fedeli, o amici come piace chiamarli ai fogliosi, per iniziare a sentire Oto come casa vera e propria (oppure farsi un giorno aiutare nella sua fuga, perchè no).
    Posò il ragazzino sulla sedia affianco alla gigantessa:

    Non hai la faccia della gente del posto. E nemmeno gli abiti della gente ricca del posto. ...E puzzi un po' meno dell'otese medio. Da dove vieni, signorino? Nome e professione. E soprattutto, chi ti manda?

    Tornò nella sua posizione fiera, fissandoli dall'alto al basso. Non era semplice farlo, doveva ammetterlo, ma i suoi due ospiti era seduti. Certo, Haru continuava a vederla faccia a faccia, una bestia del genere non perdeva altezza nemmeno sedendosi.

     
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