Ufficio Amministrativo[Amministrativo]

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  1. OldCannella
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    La Serpe, la Bestia ed Io


    Parte IV – Amministrazione di Oto


    La sensazione che i miei passi mi portino sempre nella direzione giusta si fa più forte, mentre ascolto Hebiko parlare. La direzione giusta, certo, ma non vuol dire che mi piaccia. Questa storia improvvisamente sta diventando molto più grossa di quanto avessi preventivato. Speravo davvero di venire ad Oto per ripararmi un po', per riposare. Non che mi aspettassi qualcosa di diverso, siamo chiari. Le cose hanno questa spiacevole tendenza, per me, ad andare esattamente dove devono andare, ed esattamente dove non vorrei che andassero.
    Rimango in silenzio mentre mi propone un modo per uscire dal Villaggio, la osservo mentre scrive una lettera che, mi spiega, dovrà servire a depistare il Guardiano. Il vero messaggio, quello che dovrebbe aiutarla, è diretto nientemeno che all'Hokage stesso. La direzione giusta. Il piano non è complicato, ma questa volta forse il destino mi sta spingendo un po' troppo in là.
    Osservo la sua mano tesa, quando mi porge la lettera. Esito, indeciso se prenderla o no.
    Devo assecondare il Fato, anche questa volta?
    Un memoria mi si affaccia alla mente.


    […]


    Due anni prima – Da qualche parte, in una stanza



    L'uomo, a gambe incrociate davanti a me, ha il volto coperto da un ventaglio, come sempre.

    Il Fato, Reiji, è ciò che guida tutti noi. Nei suoi continui flussi e riflussi è come la marea. Forze esterne a noi lo muovono, eppure ci influenza e ci dirige. Sapevi che senza la luna, e le maree che provoca, probabilmente la vita non esisterebbe? Rifletti su ciò che una forza invisibile può fare.

    Comprendo, Maestro. Noi siamo come i flutti mossi dalla marea?

    C'è un motivo per cui, anticamente, eravamo chiamati Uomini Onda, Reiji.

    Ma allora, Maestro, c'è un modo per controllare lo scorrere del Fato? È questo che dovete insegnarmi?

    Sciocco è colui che prova ad imbrigliare il Fato. Lascia l'illusione di poterlo controllare agli stolti che affollano il mondo. No, Reiji, tu, noi, non tentiamo di comandare lo scorrere delle cose. Noi ci abbandoniamo ad esso.

    Che è più o meno il modo in cui sono arrivato qui.

    Perché pensi che ti abbia accolto, figliolo? Tu hai il potenziale per diventare un Uomo Onda, un Agente del Fato.

    Il nome suona bene, Maestro, ma di preciso cos'è che dovrei fare?

    Niente, Reiji, è questo il punto. Devi abbandonarti al flusso. La grande scogliera resiste al mare solo quando diventa sabbia. Non resistere. Lascia che le cose vadano dove devono andare.

    Ma non è rischioso? Cioè, non ci tengo particolarmente a farmi ammazzare prematuramente.

    Non succederà. Sulle prime potrà sembrarti che il Fato ti spinga dove non vorresti andare, ma è proprio là che devi andare. Piegati alla corrente, e arriverai esattamente dov'è scritto che devi arrivare.

    Ci proverò, Maestro. Messa così sembra che io debba solo assecondare il momento. Non mi pare difficile.

    Sembra, in effetti. Non è detto che non lo sia davvero. Ma non è semplice come credi.

    Me la immaginavo una risposta del genere.

    Imparerai, non temere. Ti addestrerò io.

    Mi inchino, fino a toccare il pavimento freddo con la fronte. Si è alzato, mi tende una mano. La afferro, ed inizio la mia nuova vita.


    […]


    La mano del Maestro si sovrappone a quella di Hebiko, mentre prendo la lettera. Anche stavolta non ho ostacolato la marea, ma non è stato facile. Stavolta temo davvero che finirà male. Devo avere fiducia nel Fato, però. È questo che mi è stato insegnato. Ogni tanto mi viene il sospetto che il Maestro non mi abbia insegnato altro che cavolate, eppure continuo a comportarmi come sempre. Credo che sia così che dev'essere. Sono fatto così, non posso farci nulla. Sono un Uomo Onda, un rōnin dei tempi andati.

    Sorrido a Hebiko, cercando di non far trapelare il dubbio che mi ha assalito nell'accettare il suo incarico. Mi ficco la lettera sotto la mantella. Improvvisamente so che è di lei che mi devo fidare, anche se è un serpente.

    Oh, non temete, Hebiko-san, non ho intenzione di giocarvi un brutto tiro. Mi sembrate davvero preoccupata, e anche se non ho idea di quali problemi abbiate. A me interessa soltanto uscire da questo posto, ma non mi costa nulla compiere questo piccolo incarico per voi. Porterò la lettera e il vostro messaggio all'Hokage. Anche se non ho idea di come riuscirò ad arrivare a lui. Insomma, un modo lo troverò. Intanto spero di riuscire a passare il controllo di Kato. Ditemi un po', questo Febh Yakushi che tipo è? Potete descrivermelo, fisicamente e caratterialmente, nel caso il Guardiano decida di interrogarmi?

    Ormai è fatta. Anche questa volta il Fato ha mi ha indirizzato sulla giusta via, e non c'è modo di tornare indietro adesso.
    Sospiro, grattandomi il capo.

    Se tutta questa storia andrà per il meglio mi piacerebbe rivedervi, Hebiko-san.

    E questa, da dove mi è uscita?
     
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