Ufficio Amministrativo[Amministrativo]

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  1. Waket
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    Riuji sembrò esitare. Comprensibile, nonostante avesse poche scelte. Se davvero voleva uscire da quel villaggio, quella era un'occasione d'oro. Hebiko non sperava nemmeno troppo nella consegna di quella lettera, per quanto potesse farle comodo; in fondo era solo una scusa per farlo uscire, avrebbe poi potuto bruciarla e svignarsela. Ma dalle parole del ragazzo, sembrava crescere la speranza che avrebbe davvero portato il messaggio a destinazione.
    Hebiko si lasciò scappare una risatina, rispondendo al "dubbio" del ragazzo:

    E' questo villaggio che è una fonte di problemi. O forse sono solo io che cerco di addossare le mie colpe a qualcosa. Non preoccupartene, non voglio farti finire in mezzo a due fuochi. Meno cose sai, più sarai al sicuro. Con l'Hokage ti basterà fare il mio nome, o quello dello Yakushi. Là sono decisamente più disponibili.

    Il ragazzo in rosa le fece notare un dettaglio molto importante: l'aspetto dello Yakushi. In effetti non poteva averlo mai visto prima. Hebiko ci ragionò sopra, poteva essere un ottima idea, così come pessima. In fondo la lettera l'aveva scritta lei a nome di Febh. No, doveva dargli anche la sua descrizione, era necessaria.

    E' più alto di me, ma nella media, sarà sul metro e ottanta. Ha un taglio di capelli piuttosto comune, corti e neri. Per la maggiore indossa una felpa arancione e dei pantaloni a taglio occidentale. La cosa più importante è che porta degli occhiali, ma senza lenti. Ti prego non chiedermi il perchè. E' un tipo decisamente fuori dagli schemi. Ah, ha sempre con sè una lucertola blu che maltratta spesso e volentieri. Si chiama Ssalar. Non so quanto di tutto questo ti potrà servire, ma insomma... la sicurezza prima di tutto. Buona fortuna!

    Prima di uscire dalla porta Riuji si voltò, facendole un ultima richiesta. Hebiko lo fissò sorpresa, distogliendo lo sguardo imbarazzata quando si incrociarono:

    Uhm... Sì, perchè no. Mandami una lettera magari, vengo io a trovarti. Si insomma per... Per discutere di com'è andata. Hm. ...Beh!? Che aspetti?? Vai, su su!

    Visibilmente a disagio, mise fretta al ragazzo, ordinandogli di uscire dalla stanza. Le era ancora difficile abituarsi ai comportamenti sinceramente gentili delle persone, doveva ancora prenderci la mano. Uscito, non avrebbe fatto altro che tornare al suo lavoro, lasciando perdere le ricerche sulla piccola palletta nera. Per oggi aveva studiato abbastanza.


     
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