Ufficio Amministrativo[Amministrativo]

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  1. Waket
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    Erano rare le giornate tranquille in Amministrazione. Nonostante Hebiko fosse ormai la sovrana di quell'edificio, c'era sempre un nuovo problema, dato da un tirocinante inesperto, o un passo falso dei dipendenti. Il più piccolo dei problemi era in grado di far innervosire la Vipera per tutto il giorno, causando terribili reazioni a catena, a meno che, con un paio d'ore di impeccabile lavoro e qualche "offerta", non si riuscisse a placare la sua ira, riportando l'ordine nella sua testa e, di conseguenza, nel resto degli uffici.

    Quando sapeva di dover partire per una missione, tendeva a preparare in anticipo tutta la settimana successiva alla sua partenza. Ancora non aveva troppe persone di cui fidarsi al cento per cento, ma avevano una buona percentuale di successo quando affidatigli dei compiti. Ognuno di loro riceveva un'esaustiva lista con tutti gli obiettivi da completare entro il suo ritorno, quali dipendenti tener d'occhio (escluso Febh, per lui c'erano tre dipendenti che non avevano altri compiti se non tenerlo inconsapevolmente tranquillo e riparare il prima possibile ogni suo danno. Ancora nessuno riusciva a costringerlo a lavorare in assenza di Hebiko), e diverse soluzioni per ogni problema potesse capitare durante la sua assenza. Il metodo sembrava funzionare, e al suo ritorno poteva sopportare piccoli imprevisti da correggere. Dopotutto, se dopo una settimana da soli l'Amministrazione non era in rovina, significava che erano riusciti a gestirla al meglio.

    Aveva consegnato le liste da una mezz'ora, e si stava godendo un caffè caldo, rileggendo la missiva in attesa del suo compagno di missione. Sembrava ci fosse un nuovo tirocinante all'ospedale, voleva portarlo con se per testare le sue capacità, e magari iniziare finalmente a creare un cerchio di fidati all'interno di quella struttura. Comandare l'Amministrazione non era sufficiente: doveva espandere la sua tela di informazioni, creare nuovi fedeli per avere un maggior controllo su tutta la città. Voleva crearsi lentamente un vantaggio che, in futuro, avrebbe potuto aiutarla contro il Mikawa e, se necessario, Ogen.

    Qualcuno entrò, puntuale. Qualcuno di decisamente più basso di come se lo aspettava, con una voce molto acuta. Distolse lo sguardo dalla missiva, osservando confusa il bimbetto appena entrato. Allargò le labbra in un sorrisetto non troppo convinto. Era di buonumore, e dalla croce che portava addosso era probabilmente il figlio dello shinobi che aveva contattato. Buongiorno, zuccherino. Continuò ad osservare la porta, visibilmente confusa. Indicò dei divanetti neri in fondo alla stanza, di fronte ad essi una teiera fumante, di fianco un contenitore con diverse fragranze tra cui scegliere, e due tazze pronte da riempire. Siediti pure, siediti. ...Sei qui per iscriverti alla scuola per shinobi, immagino, mmh? Dimmi, dov'è tuo padre? La sua voce sembrava accogliente, nonostante un leggero sibilo finale, mentre ancora attendeva l'arrivo di un adulto.

    Quando il ragazzino si presentò, aggrottò le sopracciglia ancora più confusa, ricontrollando la cartella, ancora incompleta, di Yukine, confermando il suo nome. TU sei Yukine?? Tra tutte le cose che ho chiesto a quegli incompetenti di controllare non gli è venuto in mente di dirmi l'età di ogni tirocinante!? Ormai in piedi, ancora dietro la sua scrivania, ricontrollò diverse cartelle, probabilmente gli altri dottori in addestramento che non erano stati contattati. Strinse le labbra, mentre gli occhi saettavano tra i fogli, controllandoli minuziosamente. Un sospiro dichiarò la fine di quella lettura. Beh. Congratulazioni, pare che tu sia il migliore tra i tirocinanti. Almeno in questo non hanno sbagliato. Un "beep" sordo fece eco nella stanza, attivato da quello che si poteva definire un moderno e fisso walkie talkie, che permetteva all'Amministrazione di restare in contatto con tutti i dipendenti. Iwao? Raddoppia il lavoro settimanale di Shunso. E digli che la prossima volta voglio anche i dettagli personali delle persone. Un breve assenso fu udibile dal macchinario.

    Hebiko portò la sua attenzione su Yukine, sorridendo nonostante tutto. Non era uno dei sorrisi più sinceri che il giovane poteva aver visto in vita sua, ma la donna sembrava piuttosto tranquilla nonostante tutto. Non temere, la tua unica colpa è di essere troppo bravo per la tua età. Non nego che mi aspettavo qualcuno di più... grandicello, ma sono sicura che saprai dimostrarmi la tua maturità durante la nostra missioncina. Si spostò verso i divanetti, sedendosi in quello adiacente a lui scelto, scegliendo per lui una fragranza di the, a meno che non si fosse già servito da solo. In mano aveva la missiva, che gli porse subito dopo aver messo l'infuso nella teiera. Come saprai, il bosco dei sussurri non è il più sicuro degli ecosistemi, ma ha un suo equilibrio. E sta a noi mantenerlo. Chi ci ha mandato questa missiva ha scoperto qualcosa, un'arma per la precisione, che pare stia minacciando questo già flebile equilibrio. Immagino che conoscerai almeno vagamente o... O tramite qualche favola, che razza di creature o piante si possono incontrare in un simile ecosistema. Perciò ho bisogno di un medico che sia pronto a curarmi qualora fosse necessario. Sorrise nuovamente, anche se il suo sguardo sembrava lo stesse giudicando dalla testa ai piedi. Raccontami un po' la tua esperienza, mh? Cosa mi sai dire delle tue abilità mediche? Non aveva certo intenzione di fargli da babysitter, dopotutto era lei che aveva chiesto il suo aiuto. Si era già messa in testa che un medico potesse essere meno abile di lei in un bosco selvaggio, ma un bambino era tutta un'altra storia.
     
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