Ufficio Amministrativo

[Amministrativo]

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    La risposta non era stata delle più convincenti per uno Yakushi irritato dalla prima richiesta. Se vedrò Hoshi gli dirò che un jonin di Konoha vuole incontrarlo, tutto qui. Acconsentì lo Yakushi, abbozzando un cenno affermativo del capo. Sempre che questo jonin di Konoha non si sia spiegato male "di nuovo". Detto questo, direi che abbiamo concluso. Non restituì la stretta di mano ma salutò comunque con una certa affabilità.

    L'altro non avrebbe dovuto prenderlo certo come un segno di freddezza, dopotutto era già tanto che non lo stesse cacciando dal villaggio a pedate dopo aver sparato una boiata come quella di pochi secondi prima, con buona pace dell'essere fraintesi.
     
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    [Continua da qui]

    [L'ufficio amministrativo]

    Febh condusse la ragazza fino a quella che una persona normale avrebbe potuto pensare essere l'amministrazione: un palazzo alto, squadrato e dall'aria grigia ed anonima. Molte finestre, un portone con tanto di guardia fuori, un'architettura tenuta al minimo e una posizione centrale. Non poteva che essere l'amministrazione, eppure lo Yakushi, che inizialmente sembrava proprio diretto in quella direzione, non appena davanti all'ingresso fece un cenno di saluto alla guardia e cambiò direzione, spostandosi affianco all'edificio dove, in quelli che sembravano i resti di qualche edificio crollato svettava un'ampia tenda da campo sotto la quale sarebbe potuto stare facilmente un mezzo campo da calcio. Niente guardie ma finestrelle da cui si poteva intravedere una grande quantità di carta...e a quanto sembrava lo Yakushi era diretto proprio là dentro!

    Qualche tempo fa l'amministrazione è esplosa per uno sfortunato incidente assolutamente non collegabile a me. Spiegò mentre varcava la soglia. I lavori per ricostruirla sono cominciati subito, ma poi uno spiacevole incidente assolutamente non collegabile a me ha portato ad una bruttissima intossicazione alimentare per gli addetti ai lavori e quindi è tutto fermo da una settimana...o due. L'interno era un labirinto di plichi di carta e scartoffie accumulate dentro al quale tre impiegati cercavano disperatamente di non perdere la testa, e certo alla ragazza non sarebbe sfuggito il sussulto dei tre all'ingresso di Febh. Oh, per inciso, io sono l'Amministratore di Oto, non te lo avevo detto?

    In un modo o nell'altro, sotto lo sguardo terrorizzato degli impiegati, Febh avrebbe fatto accomodare Ren su una sedia dandole un modulo in cui inserire i suoi dati. Subito dopo uno degli impiegati, bassottino e pelato, avrebbe scattato una foto per gli archivi. Ora ci sarebbe la questione del grado ninja. Tecnicamente dovresti essere presentata all'accademia e superare un esame per ottenere il grado minimo: Genin. Sei...familiare con la situazione gerarchica dell'accademia?

    Certo, sei anche sopravvissuta a un Jinchuuriki quindi forse potremmo soprassedere...non so, dimmi tu.
     
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  3. The Retribution
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    A rocky way to Oto.

    Montagne e papiri,
    la legge si spreca sulla terra
    e l'odio impera.


    - Non mi avevi detto di essere l'amministratore del posto, in effetti.. - la cosa non mi lasciò poi tanto perplessa visto quello che aveva fatto con il demone. Era ovvio che non potesse essere altro che un personaggio di spicco del mondo Otese se non di quello accademico in generale. Ovviamente non era il massimo dello stile essere accompagnati dentro una specie di tendopoli gigante piena di foglie di carta per ricevere le proprie credenziali Ninja.. non so era come se ci fosse qualcosa di sporco in tutto quell'ambaradan di roba buttata palesemente a caso. Non era giusto rovinare l'occhio e lo stile di oto a quel modo, sperai che la nuova sede fosse pronta al più presto cosi da non dovermi recare la dentro ogni volta che avevo bisogno della minima scemenza.

    La foto per l'archivio venne relativamente bene nonostante tagli ed abrasioni sparse: dava la sensazione di vissuto. - Ecco penso di aver scritto tutto quello che c'era da inserire tranne la residenza, perché non ne ho una ancora ed il lavoro. Ho messo artista di strada ma non ci guadagno certo da vivere.. - Riconsegnai il modulo con aria un pochino stanca. Avrei voluto chiedere come mai l'amministrazione era esplosa e perché Febh era invischiato nella storia, ma ritenni saggio farmi gli affari miei almeno il primo giorno di permanenza giusto per non iniziare ad attaccare briga con colui che mi aveva evitato una morte tutt'altro che piacevole. - Si conosco i gradi ninja, la prigione dove sono stata era gestita da alcune kunoichi di bassa levatura. E se possiamo evitare di mandarmi in accademia sarò ben lieta di firmare qualunque carta che attesti che ho fatto qualcosa che non ho fatto, soprassediamo quindi. - Non mi pareva vero di potermi evitare una trafila tra mocciosi di sorta in accademia. Alla prigione avevo visto gente così messa male da farmi credere che i Sensei accademici avessero la paralisi al cervello tanto male gli avevano insegnato anche le cose più basilari. Il mio maestro era stato il cortile, la strada e la piccola criminalità. E' roba che si impara sulla pelle, non serve un diploma per questo.

    - Cosa potrei fare per Oto, adesso? - Era una domanda più che legittima. - Ho vissuto per strada molti anni, so fare un pò di tutto. -
     
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    [L'ufficio amministrativo II]

    Ottimo, ottimo, sempre meglio tagliare queste inutili procedure burocratiche. Borbottò mentre preparava il foglio adatto. Incidentalmente uno degli impiegati là accanto ebbe qualcosa di simile ad un atacco epilettico dopo quelle parole e venne rapidamente soccorso dagli altri. Ovviamente non poteva esserci alcuna correlazione tra le due cose. Ovviamente. Non badarci, gli capita spesso poverino..anche agli altri due a dire il vero, ma solo da uno o due anni. Proprio da quando era amministratore lui, avrebbero potuto aggiungere i bene informati.

    Cosa fare? beh...volendo c'è un posto vacante alle mura. Cioè, sei appena arriva e non penso proprio che tu possa fare il Guardiano di oto, ma sicuramente come guardia semplice potresti turnare ai vari cancelli. Se non altro sarebbe uno stipendio fisso. Fece spallucce. possibile che si stesse fidando così facilmente? Direi che puoi iniziare lunedì, ma solo dopo aver incontrato la mia capoclan. O "nostra", dovrei dire.

    Si spostò sulla sedia, sistemandosi più comodamente. A parte questo, c'è qualcosa in particolare che sai fare come ninja o conosci solo le basi? Dopo quella breve conversazione avrebbe poi dato alla ragazza una carta ninja. Qui c'è l'indirizzo del Palazzo Yakushi. Se non trovi un posto migliore dove stare puoi sempre venire là.

    E ora che intendi fare?
     
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  5. The Retribution
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    A rocky way to Oto.

    Montagne e papiri,
    la legge si spreca sulla terra
    e l'odio impera.


    Dell'attacco epilettico mi fregò bellamente poco a dire il vero, tanto più che mi chiesi come mai c'era tutta quella disorganizzazione in un luogo che doveva essere il culmine amministrativo e cuore unico del villaggio. Ma non era domanda da farsi, se c'era un lavoro, dei soldi ed una carriera era già molto più di quello in cui potevo sperare di ottenere altrove senza qualifiche di specializzazione. - Per me un lavoro vale l'altro, se posso mettere del pane sotto i denti va benissimo. - Non aggiunsi altro, non ne avevo ne sentivo il bisogno.

    - Non so esattamente cosa ci si aspetti da un ninja medio, oltre a menare le mani e quant'altro mi hai già visto fare, grossomodo. Un tempo lavoravo per una piccola banda facendo furti in villa, quindi so essere silenziosa volendo, ma di specialità non so davvero far molto. - Viva la sincerità degli eventi. - Grazie, non so se mia madre potrà ospitarmi e soggiornare con le puttane al Neko Senzai non è certamente nella mia lista delle cose da fare. - Presi gentilmente la carta mettendola nella tasca dei pantaloni: male che fosse andata era un tetto sotto cui dormire ed una doccia calda da poter fare per pulirsi la palle dal sudore e dalla fatica.

    Per quanto riguardava l'immediato, beh, quella era una domanda da un milione di ryo. Avrei potuto fare qualsiasi cosa, da trovare mia madre ad andare in giro per Oto a bere e mangiare a volontà. Potevo anche fare come dettomi e presentarmi dalla vecchia Yakushi per ottenere un non so che tipo di approvazione superiore.. la scelta era solo mia. - Ti ringrazio della gentilezza. L'incontro con quell'essere mi ha provata più di quanto non volessi ammettere.. sento le ossa dolere e una fastidiosa sensazione di freddo lungo la schiena. Tra viaggio e botte direi che merito un poco di riposo prima di mettermi a fare progetti, appena mi risveglio passerò ala palazzo cosi da risolvere l'impiccio di famiglia. Se siamo a posto così vorrei andare.. - Improvvisamente mi sentii provata da quell'esperienza. Non avevo mangiato niente durante il viaggio ed una scarica di adrenalina a quel modo non mi aveva certamente giovato. Speravo che con una notte di sonno le cose si sistemassero da sole, altrimenti una capatina in ospedale non me l'avrebbe tolta nessuno.
     
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    [L'ufficio amministrativo - Conclusione]

    Perfetto allora, è tutto risolto. Disse semplicemente lo Yakushi, alzandosi ed accompagnandola all'uscita della tenda. Sei libera di andare, e ci vediamo a palazzo prossimamente...

    Quel primo arrivo tanto movimentato era risolto senza particolari complicazioni alla fin fine.

    O forse stava sfuggendo qualcosa a tutti quanti?

    [...]

    Una volta solo Febh avrebbe riflettuto un poco sull'accaduto, mentre le sue lucertole sarebbero tornate senza aver trovato traccia di questo Yasao nei posti che frequentava di solito. Uhm...a giudicare dal suo fascicolo è un vero idiota, non dovrebbe essere capace di sfuggirmi! Stritolò il fascicolo di carta dell'assassino, che aveva trovato solo dopo enormi sacrifici (degli impiegati) in mezzo alla bolgia cartacea di quella tenda. Quindi Ren ha ragione, e qualcuno lo sta aiutando...lei dovrebbe essere a posto, ma meglio andarci cauti. Sedette nella penombra, con le braccia conserte ed un'espressione assorta. Dopo tutto quello che ho fatto per metterti al tuo posto sei andato a farti ammazzare, eh, Jyazu? Beh, puoi star certo che chi mi ha rovinato il divertimento la pagherà molto, MOLTO cara. Una piccola vampa di intento omicida andò a far tremare un poco gli impiegati...era raro vedere Febh Yakushi serio, e in genere era meglio stargli alla larga in quei momenti.

    Devo stare molto attento al due code...manderò una nota all'Ospedale. Il demone era ancora nel corpo del mezzo traditore che avevano catturato in missione, martoriato al punto da essere finito in coma con il mostro ancora nello stomaco, in attesa di un'estreazione per essere posizionato in un nuovo ospite. Uno più meritevole magari. E ora che ci penso anche Jyazu è in ospedale tenuto vivo dalle macchine...non è il massimo averli entrambi nello stesso posto. Sbuffò. Dovrò mandare delle guardie aggiuntive. Anche se forse faranno più danni che altro, ma perlomeno posso fidarmi. Peccato che le uniche di cui potesse veramente fidarsi (e questo di per sè era indice di quanto fosse sbagliato averlo come amministratore) fossero i membri del team C.D., sotto il suo diretto controllo: un gruppo di disadattati con gravi malattie psichiche o deficit mentali che rendevano un miracolo il fatto che fossero sopravvissuti fino a quel momento

    Almeno aveva ripescato una Yakushi dispersa, sicuramente arrivata da una qualche branca secondaria o molto distante dal ramo principale, ma su quello avrebbe dovuto dire la sua la vecchia Ogen. Spesso aveva ridotto molto male dei sedicenti Yakushi una volta demolite le loro pretese sul clan, ma altre volte li aveva accolti nella casata principale anche se i legami di sangue erano più annacquati dell'acqua di mare. Ma dopotutto ogni aspetto del clan, anche un'eventuale adozione, passava per lei al di là della cerimonia di giuramento, tanto suggestiva quanto inutile per quella che era la reale decisione.


    CITAZIONE
    Giocata introduttiva conclusa. Ren è libera di postare ovunque a Oto ed interagire con tutti gli abitanti (non che siano tantissimi >_>). Per proseguire la faccenda del clan attendo un tuo post a Palazzo Yakushi *_*
     
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  7. The Retribution
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    Interessanti resoconti dai mari del Nord.

    Ahoy!


    Amministrazione Otese. Gran. Bel. Casino. Anche se tutto sommato dovevo aspettarmelo che le cose non fossero cambiate in quel poco tempo che avevo dedicato al mio negozio di tatuaggi e a girare il mondo. C'erano ancora le tende al posto dell'amministrazione ed era oscenamente facile individuarle ed entrarvi, soprattutto perchè chi vi lavorava dentro era poco interessato a quanto succedeva fuori e viceversa. Dal canto mio avevo un progetto incredibilmente ambizioso per una piccola Genin, ma non riguardando direttamente attività legate al mio grado speravo che la lungimiranza Otese per il denaro sfociasse in qualcosa di positivo, almeno per quella volta. Avevo con me solo una cartina marittima delle coste accademiche e un paio di appunti scarabocchiati su un taccuino di pelle nera con il lapis durante il viaggio di ritorno da Kiri. Qualcosa di cui tenere di conto, insomma. - Feeebh? Sei qua?.. C'è nessuno? - Attesi quanto necessario perché qualcuno venisse a portarmi dall'amministratore dato che era l'unico, almeno secondo mio parere, a poter verosimilmente contare qualcosa in quella baraonda di stronzi. Certo aveva perso qualche punto dopo la rocambolesca chiacchierata con Ogen, ma quella era la sua vita personale ed era libero di viverla come riteneva più opportuno. Fuori da villa Yakushi restava il Jonin che mi aveva salvato la vita e forse l'unico di cui potevo vagamente fidarmi al Suono.

    - Febh! - Strillai un pochino più forte cosi che mi sentisse arrivare. - Ho un qualcosa che potrebbe piacerti. E forse anche aumentare la stima che ha la gente di questo posto di m.. .. malfamate lingue. - Gli buttai addosso la mappa navale. - So come guadagnare un sacco di soldi e farmi un nome lungo la costa nord e sud dell'oceano, entrando persino nelle grazie dei Kiriani che.. non ci amano molto devo dire, la mia ultima visita è stata illuminante a tal proposito. - Annuii convinta delle mie stesse parole. - lasciami spiegare quello che voglio fare prima di dirmi si o no perché abbiamo solo da guadagnarci. - Presi una sedia, accomodandomi, e dopo aver messo una gamba sopra l'altra per star più comoda iniziai a esprimere quello che avevo pensato.

    - A sud di Kiri ci sono moltissime Isole che non sono attualmente in commercio con nessuno. Se riuscissi ad andare li offrendo loro materie prime del nostro paese, come il Riso o le Stoffe potrei virtualmente approfittarmi delle produzioni di perle, di materiali grezzi e di qualsiasi cosa abbiano da offrire quei villaggi. Ma non è solo questo ciò che voglio fare, la mia idea è quella di costruire veri e propri legami commerciali con questi paesi riabilitando il nome di Oto agli occhi dell'Accademia. Per farlo non mi serve molto, o almeno per provarci, però è necessario che io abbia accesso ad una nave veloce e agile, ed un equipaggio ridotto, una decina di persone, per manovrarla efficacemente sino a quelle zone. Una volta li il mio scopo sarà quello di proporre accordi commerciali sulla base dei prodotti che Oto è disposta ad esportare via mare, cercando di ottenere un cambio positivo. So che può sembrare perfettamente ridicolo e senza senso per un villaggio militare, ma la nostra nomea è in crisi, la nostra popolazione muore di fame, letteralmente, forse io sono l'unica che potrebbe aprire una serie di commerci legali che portino dei benefici alla città.. so bene quanto la malavita controlli il denaro ad Oto, vivo nei bassifondi da sempre, ho in testa questa idea da quando sono partita per Kiri ed ora che sono qui so che è realizzabile, che posso farcela a sistemare qualcosa, ma non ho abbastanza soldi per finanziare la prima spedizione. - E qui arrivava la nota dolente. - Mi occorre un finanziamento cospicuo, direi sui diecimila Ryo, per pagare un armatore del paese dell'acqua e farmi creare una nave idonea alla navigazione oceanica e marittima, in più la cifra mi servirà per pagare l'equipaggio e le scorte di rifornimenti. Si, è azzardato, ma si tratta di fare un azzardo per la città e per la sua gente, niente questioni militari, niente gradi, niente chakrastronzate, solo buon vecchio mercanteggiare ed una sana dose di intraprendenza imprenditoriale. O questo oppure la città non avrà possibilità di uscire dal limbo criminale.. e questo perché se qualcuno prova a estorcermi denaro per i miei commerci legittimi, gli taglio la gola e lo appendo fuori dalle tende!.. Che ne dici? Mi aiuterai a fare qualcosa del genere? - Ci speravo molto, era evidente dal mio modo di parlare, Oto era la mia seconda casa e vederla marcire non era la mia massima aspirazione.
     
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    [Who wants to be....a pirate?]

    E quindi la situazione al confine è estremamente grave. Le nostre truppe arretrano ed i rifornimenti sono sempre di meno. Stiamo perdendo, metro dopo metro, gran parte del nostro confine settentrionale con Kumo. Febh sbuffò. Di questo passo dovrò andare io a riequilibrare le forze in campo..ho conquistato la loro capitale durante l'assedio ed in tutta risposta ci hano accusato di ingerenze ed hanno cominciato questa stupida guerriglia. Non era affatto di buon umore, e si ritrovava sempre più spesso a ensare di andare al fronte con una decina di evocazioni e spiegare gentilmente a quei ninja di Kumo che non era salutare aggiungere cose da fare a Febh Yakushi...solo lucidare da cima a fondo il palazzo del Clan occupava più che abbondantemente la sua capacità di concentrazione, togliendo un sacco di tempo al relax! Quanto vorrei che Shinodari fosse qua a gestire il villaggio...

    Occhi al cielo ripensava a quando le cose erano molto più semplici...ora che la guerra di confine stava degenerando non riusciva più a svicolarsi e lasciare che le carte si accumulassero coem al solito: l'assunzione di un nuovo impiegato, apparentemente immune alla stranezza dell'amministratore, lo aveva costretto pian piano a rimettere in ordine il lavoro amministrativo. Certo, a voler essere sinceri il nuovo impiegato stava andando lentamente incontro a una grave depressione con tratti schizoidi, mentre il sacrificio della sua sanità mentale aveva portato a risistemare unicamente le faccende relative alla guerra (come l'invio di rifornimenti) mentre tutto il resto restava assolutamente allo sbando. Va bene così, va pure via. Ma non ho finito di leggere il rapporto...ci sarebbe la faccenda dei prigionieri.. Ci penseremo dopo...intanto tutti gli ordini sono partiti e anche la richiesta di truppe per l'Accademia, giusto? Beh, si... Ottimo, allora vai e organizza una comunicazione con i caposquadra del fronte per stasera...dobbiamo sbloccare la situazione.

    Finalmente venne lasciato da solo nell'angolo di tenda che era stato eletto a suo ufficio. Lasciò cadere la testa, appoggiando la fronte sul mare di scartoffie che aveva davanti, gettando uno sguardo di sbieco a Ssalar, la sua lucertola che riposava beatamente sull'amaca poco lontana (non aveva voluto rinunciarci nonostante la sistemazione-tendopoli) Dannato rettile...magari potessi diventare invisibile come lui...o magari spotrei scambiare il cervello col suo e obbligarlo a lavorare al mio posto... Commentò con tono piatto mentre piccoli lampi di invidia saettavano nei suoi occhi. Poi piegò le labbra in un sorriso un pò crudele. Beh, posso comunque fargli pagare l'aver osato dormire mentre io venivo costretto a lavorare... Una mano andò alla scrivania, recuperando un singolo elastico, di quelli larghi e spessi, molto resistenti, utilissimi per le fionde artigianali. Lo trattenne tra pollice e indice tesi a mò di pistola, puntando la stupida lucertola e mirando al centro della sua fronte con molta, moooolta attenzione.

    Una voce femminile gridò improvvisamente il suo nome, cogliendolo di sorpresa e lasciando che l'elastico sfuggisse dalla parte sbagliata, centrando in pieno non tanto la fronte della lucertola ma quella dell'aspirante cecchino, strappandogli un sincero AAAHIO!! pienamente accordato con la nota della gomma che sbatteva sulla pelle, lasciando un segno arrossato. MAPPOR... Non concluse quella parole (a cui sarebbe seguita verosimilmente una serie di minacce di morte nei confronti di chiunque lo avesse distratto) perchè la pioggia di una mappa marittima seguita da un torrente di parole lo travolse in pieno.

    Ren Yakushi era piovuta nella tendopoli senza che nessuno degli impiegati osasse fermarla, probabilmente perchè stremati dalla mole di iperlavoro, e Febh se la ritrovò davanti cons una luce esaltata negli occhi mentre gli vomitava addosso una marea di idee che obbiettivamente in quell'istante non avevano gran senso. Ohi, ohi ohi! Frena, Ren! Freeeena. Ok? Ricomincia da capo e con calma, di che stai parlando? Con una mano sulla fronte indolenzita ed un occhio alla lucertola che nel mentre si era semplicemente voltata sul'altro fianco continuando a russare, Febh si fece rispiegare la proposta della "consanguinea".

    In sostanza era venuta a battere cassa per comprarsi una nave e commerciare a favore di Oto. Uhm...non saprei... Fu la risposta dello Yakushi, palesemente poco convinto: qualcosa non gli quadrava affatto. ...intendo...Oto non è un villaggio qualsiasi...è un Villaggio ninja. Un Villaggio con la V maiuscola, se riesco a spiegarmi. Non siamo noi direttamente ad esportare e commerciare, ma il territorio sotto la nostra giurisdizione...che per inciso ora come ora è abbastanza incasinato per colpa di Kumo e della loro libera interpretazione dei trattati di pace. Concluse a mezza voce, anche se la ragazza sembrava molto, molto presa dalla faccenda e gli sembrava un pò brutto deluderla.

    kb44



    Cerca di capire, tipicamente i Villaggi Ninja commerciano in maniera diretta SOLO con altri Villaggi Ninja, ed in genere si tratta di prodotti ninja. Nel senso: siamo soldati e quello che facciamo ed esportiamo è comunque legato ad una struttura militare...inoltre non abbiamo un porto così a portata di mano e non so... Molti dubbi sul concetto di fondo, che però a conti fatti non avrebbe creato particolari problemi...e la cifra che richiedeva non era poi così elevata...se solo lei e Ogen si fossero lasciate in rapporti migliori la vecchia probabilmente avrebbe scucito quei "pochi spiccioli" senza batter ciglio. Uhmm... A braccia conserte, lo Yakushi aveva un prototipo di idea nel cervello che forse avrebbe potuto accontentare tutti. ...mettiamola così...la situazione di Oto non è poi così tragica come la dipingi, non è che ci siano bambini che muoiono di fame per strada, anche perchè qua i bambini li usiamo come cavie per espermenti inumani oppure li trasformiamo in soldati...ma è vero che siamo un pò a corto di risorse a causa di questa mezza guerra con Kumo...

    Diecimila Ryo sono una somma importante ma non improponibile, e se riuscirai con i proventi, o direttamente con gli scambi, a ottenere risorse utili per le truppe al fronte potremmo anche darti questa disponibilità...certo per un Genin è una grande responsabilità..e non penso potrei fornirti dei ninja come scorta, se non qualche studente a caso...potrebbe essere pericoloso.
    Ogen gli aveva detto di tenere d'occhio la ragazza molto attentamente...anche se probabilmente era tutto un suo piano segreto e forse anche questa richiesta di nave ne faceva parte...ma allora doveva opporsi o appoggiarlo? Cosa poteva volere Ogen da lui e come superare quel test? Ed era realmente una trappola di Ogen o il suo test era una cosa a parte? E poi... Ok, ora ho mal di testa....ascolta, facciamo così: avrai quel denaro per una prima spedizione, ma non ci saranno ninja di Oto a parte te o tuoi parigrado, se riuscirai a trovarne di disponibili. Il ricavo dovrà essere in qualche modo utile per il fronte, e la nave la avrai solo in gestione, ma non sarà di tua proprietà. Da parte mia, per assicurare un minimo di protezione a questo investimento ti fornirò una mia evocazione. Niente di immenso, è una lucertola grande più o meno come quella là. Fece un cenno di capo verso Ssalar, che riposava sull'amaca. Ma è estremamente efficace per la difesa personale. Che ne pensi?

    Quello che non avrebbe detto a Ren era che non aveva alcuna intenzione di impegnare i soldi di Oto per quella faccenda, ma avrebbe attinto ala sua riserva personale. Normalmente i suoi soldi erano in mano a Ogen, ma con i giusti calcoli poteva far sparire quella somma...forse. Male che vada si sarebbe beccato un pò di tortura...ma se fosse andato bene allora avrebbe potuto sfruttare le missioni successive e le rotte così aperte per i commerci "non esattamente nel pieno rispetto della legge" del clan Yakushi...magari senza informare direttamente la giovane ed un filo troppo onestamente rigida Genin...
     
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  9. ¬Chris
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    Ad Oto
    Presentazione


    Così Livon mi lasciò andare e io seguii le sue indicazioni per raggiungere il paese del Suono.
    Il sole era sorto da ormai qualche ora quando presi il piccolo sentiero che si perdeva nel Bosco dei Sussurri le cui fronde erano così dense da non fare passare il sole, tenevo il cappuccio alzato e mi muovevo con calma. L'oscurità che mi avvolgeva, di quel posto, mi affascinava, i suoi suoni e i suoi profumi mi avevano rapito e mi riportavano ad un passato non troppo remoto.
    Dopo qualche ora passata immerso nel verde giunsi alla fine del bosco e tentennai per qualche minuto, prima di uscirne e andare verso le mura, che già vedevo, sfoggiare il foglio che mi aveva dato Livon che mi permetteva di entrare ad Oto.
    La cosa che mi aveva stupito è che Livon mi avesse lasciato completamente libero di andare ad Oto da solo, senza pensare che avrei potuto cambiare strada e tradirli... Rinunciai a quel pensiero pensando a cosa mi avrebbe fatto Livon se poi mi avesse trovato.
    Sorrisi, mi trovavo a mio agio in quell'ambiente, le strade erano più sporche rispetto a quelle di Konoha e c'era molto più gente per strada, più sporchi, più poveri e molto più cattivi. Feci finta di niente superando un gruppetto di uomini che mi fissarono attentamente.
    Dall'altra parte della strada un monaco di Jashin si faceva colpire per racattare su qualche soldo, scossi la testa e proseguii chiedendo le informazioni per raggiungere il palazzo amministrativo a qualche persona che incontrai per la via.
    Trovai quindi il palazzo e ivi vi entrai, sorrisi e ignorai la piccola segretaria e proseguii per la mia strada, bussai alla porta dell'amministratore e aspettai che mi permettesse di entrare.
    Poi avrei calato il cappuccio e compiuto un leggero inchino verso la sua direzione, mi sarei sfilato la lettera dalla tasca interna al kimono scuro che indossavo e la appoggiai sulla scrivania disordinata e con voce atona dissi:

    Buongiorno amministratore, quella lettera le è stata inviata da un personaggio che ho conosciuto poco tempo fa che si fa chiamare "Il Pagliaccio". Le dice qualcosa?


    Sorrisi leggermente cercando il suo sguardo con i miei occhi.
     
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    [La Nuova Amministrazione]

    Il palazzo era stato da poco rimesso in sesto e gli impiegati avevano finalmente terminato il duro lavoro di trasloco delle scartoffie dalla tendopoli improvvisata che era stata usata come quartier generale temporaneo, tuttavia quell'incarico li aveva oltremodo provati, lasciandoli come morti viventi alle loro scrivanie dove vegetavano con movimenti lenti, meccanici e senz'anima. Fissarono il nuovo venuto con occhi vacui, come se la sua esistenza fosse troppo faticosa da considerare, e proseguirono il lento timbrare, firmare, archiviare...in un ciclo continuo e monotono che avrebbe prosciugato chiunque di ogni goccia di entusiasmo.

    La stanza dell'amministratore era molto più sobria di quanto non fosse stata nel palazzo precedente, prima della sfortunata esplosione che lo aveva abbattuto, ma perlomeno era funzionale, con una libreria (pressochè vuota), alcune sedie ed una grossa scrivania ingombra di scartoffie e mappe. Quello era uno dei rari momenti in cui Febh Yakushi, amministratore (suo malgrado) del villaggio, era intento a lavorare "sul serio", nel senso che stava timbrando e firmando un enorme serie di fogli relativi alla guerra con Kumo che, a giudicare dai rapporti stava andando decisamente male. Tra uno sbuffo ed una firma, lo Yakushi sollevò appena lo sguardo per intercettare quello del nuovo venuto, limitandosi a quello che, per il momento, sarebbe stato il saluto più festoso a disposizione.

    Ah, pensavo che quel tizio asimmetrico ti avesse ammazzato. Un vero peccato. mugugnò mentre gli veniva poggiata la lettera davanti agli occhi. Il clown? Ancora con questa storia? Io dico che te lo sei sognato, non esiste il Clown! Sbottò, prendendo comunque quella busta e aprendola con un solo dito, strappando la carta là dove veniva piegata per chiudere il piccolo impacco.

    Lettera alla mano (che vista in controluce sembrava portare appena due o tre file di scrittura a macchina) la lesse rapidamente. Quindi si fermò e, accigliato, la lesse nuovamente. Solo a quel punto sollevò lo sguardo su Kenzaru. Ripetimi un poco dove hai preso questa roba...e voglio i dettagli, se ci tieni alle dita dei piedi. Quello era un tono tagliente che si staccava molto dall'aria cinica e quasi buffa che l'amministratore aveva avuto fino a quel momento. Perchè non so se te ne sei accorto, ma qua dentro c'è una proposta di incontro da parte dei leader di Kumo...e Kumo sta per distruggere le nostre frontiere settentrionali...quanto è affidabile questa roba? Il clown, chiunque fosse, aveva voluto far sapere a Febh, od in generale ad Oto, che i due generali leader di Kumo si sarebbero stabiliti in una vecchia roccaforte abbandonata del Paese del Riso, proprio sul confine e chiedevano un incontro, con la supervisione della Liberalità di Hayate...di qualunque cosa si trattasse.

    E' una cosa seria...decisamente molto seria. Troppo per arrivare in mano a uno come te che ho incontrato per caso...cosa diavolo è successo a Kusa?
     
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  11. ¬Chris
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    Ad Oto
    Presentazione


    Vidi Febh intento a firmare e a timbrare diverse scartofie, rimasi immobile finché non prese la lettere e la lesse; da prima non prese sul serio il Clown, brutto errore. Il Clown era un tipo molto, anche troppo, simile a Febh: un pazzo scatenato incredibilmente forte e potente. La prima volta che vidi il Clown si era offerto di farci da guida nella "Corte dei Miracoli" successivamente scoprii essere uno degli uomini più influente della Corte.
    Aveva intenzione di tagliarmi le dita dei piedi se non gli avessi detto quello che sapevo. Minchia, l'amministratore di Oto è un pazzo. Sapevo che l'avrebbe fatto sul serio se non avessi iniziato subito a spiegargli.

    Scusami, mi siedo, la storia è lunga. Grazie, cavoli, sono veramente scomode queste sedie...
    Ehi ehi, non c'è bisogno che mi guardi così, ora ti racconto tutto, stiamo tranquilli, per favore.
    Da prima, insieme a Toro a Shinji e a Kannabi abbiamo cercato di entrare all'interno della Corte dopo esserci trasformati, appena entrati ci si è presentato questo Clown, si è offerto di farci da guida all'interno della Corte. Noi non l'abbiamo cagato di striscio perché tu ti sei messo a picchiare Kannabi, quello che doveva essere il nostro contatto...
    Il resto della storia lo sai, non sai però cosa è successo quando sono stato rapito.
    Lì ho scoperto, ascoltando il medico pazzo, di essere il frutto di esperimento tenuto dagli "Eretici Illuminati di Oto" a quanto pare, sono riusciti a prendere il DNA di qualche membro del clan Mikawa e mi hanno costruito in laboratorio.
    Sono riuscito a liberarmi, a porre qualche domanda al medico, poi arrivò il suo guardaspalle enorme, mi attaccò e mi procurò la ferita al collo. Prima che potesse uccidermi o mettermi K.O, è intervenuto il Clown ha ucciso il mostro con un colpo e mi ha consegnato quella lettera per l'amministratore, anzi ha detto - esatte parole - "ad un amico nell' amministrazione". Quindi o ti considera un suo amico o dovevo portare questa lettera ad un altro shinobi di Oto; a qualcuno a cui sarebbe importato di questo incontro.
    Cosa è successo, invece, quando non mi hai più visto? Come mi hai trovato?


    Quindi rimasi in silenzio e lo scrutai, poi aggiunsi a mezza voce:

    Voglio venire anche io a questo incontro, magari posso chiedere al Clown qualcosa di più su questi Eretici... Sembra uno che ne sappia a pacchi. E poi... Beh avrai bisogno di qualcuno che possa coprirti le spalle in caso di emergenza!!


     
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  12. Roronoa™
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    Ufficio Amministrativo

    Villaggio del Suono pt. I



    La promozione a Chunin lo aveva reso il ninja più felice del mondo.
    Aveva atteso da tempo quel rango.
    Se lo era meritato, senza dubbio.
    Aveva partecipato a numerose missioni e in ognuna di esse non si era mai risparmiato.

    La lunga lettera di congratulazioni spedita dal clan non si fece attendere.
    Il suo rapporto con il clan era cambiato: da piccolo, Deveraux si vantava spesso con i suoi amici di essere al centro di quasi tutte le attività degli Yotsuki, ed era vero, aveva addestrato studenti, partecipato a cerimonie importanti e non per ultimo, era la mascotte del quartier generale, conosciuto e amato da tutti.
    Con il passare degli anni, egli aveva capito che tutte quelle attenzioni su di lui erano solo dovute al fatto che suo padre, valoroso ninja e ex-guardia alle mura del villaggio, era stato ucciso nell'infame assalto all'East Gate di Oto.

    Scoppiò in una grossa risata nel ricordare l'esagerata cerimonia tenuta nel quartier generale Yotsuki per la sua conquista del grado Genin.
    Spettacolo, puro show.
    In quel preciso momento della sua vita, al giovane Chunin poco importava del clan, come ad esempio, dell'assassino di suo padre, a cui aveva smesso di dare la caccia.

    "Ucciderò tutti i Nukenin che incontrerò", aveva pensato, convinto che prima o poi l'uomo che aveva cercato per anni sarebbe finito tra le sue mani.

    Forse, doveva riprendere le indagini, sopratutto ora che aveva appreso abilità più potenti.

    [...]



    La mattina che seguì l'ennesima notte insonne, Deveraux raggiunse l'edificio dell'amministrazione otese.
    Era uno tsunami, lo si vedeva lontano un miglio.
    Tra le vie di Oto, nessuno sarebbe riuscito a fermarlo.

    Aveva qualcosa da prendere, qualcosa che aveva desiderato per anni e riteneva suo.
    Per farla breve, uno dei due motivi che lo avevano avvicinato al mondo ninja.

    Senza chiedere informazioni alla pallida donna seduta in portineria, salì con rapidità le scale che conducevano al piano in cui l'amministratore Febh aveva il suo ufficio.

    Davanti alla sottile porta in legno, con il cuore a mille, il Chunin respirò profondamente.
    Il sogno di una vita... a portata di mano.

    Bussò con decisione.
    Sono Deveraux Yotsuki.
    Devo parlarle.
    Esclamò ad alta voce.

    Se l'amministratore non avesse risposto subito, prima di passare alle maniere forti, Deveraux avrebbe fatto affidamento alle sue abilità da Sensitivo.
    Quel ruolo doveva essere suo!
     
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    [Amministratori al lavoro]

    L'amministrazione di oto era crollata svariate volte. Perlopiù per colpa di Febh, sin da quando era Genin. per questo motivo uno degli impiegati aveva preso la faccenda per le corna e stabilito, in barba alle proteste del suo superiore in grado, di costriure l'amministrazione in legno, senza cemento od alto, e perdipiù di farlo in maniera modulare, così che una parte crollata potesse essere facilmente sostituita. La determinazione dell'uomo (ora ritiratosi ai tropici per riprendersi) era stata ben ripagata, dato che da più di sei mesi l'edificio, per quanto involontariamente danneggiato, non era mai stato raso al suolo od aveva richiesto lunghi periodo di ricostruzione.

    Quando Deveraux bussò alla porta, questa si aprì leggermente, con un cigolìo, segno che era stata lasciata solo appoggiata, forse per distrazione, e gli apparve l'ufficio dell'amministratore, che era rimasto quasi sempre uguale nonostante le numerose incarnazioni dell'edificio: una scrivania in legno con tante carte sparse in maniera disordinata, una pila immensa di scartoffie nella cartella "cose da fare" ed un origami fatto male nella cartella "cose fatte". Il cestino della spazzatura pieno di palline di carta palesemente buttate per giocare, un'amaca stesa tra due pareti, due poltrone in pelle e le sedie per chi doveva parlare con il burocrate. E poi la finestra aperta, dalla quale Febh Yakushi stava cercando di scappare, con una lucertola in spalla. Si, era stato colto in flagranza mentre provava a fuggire dai suoi doveri di amministratore. E quindi arrossì.

    Oh. Ehm... Si guardò intorno alla disperata ricerca di una scusa. Eeeehh...eh, si, la finestra è adatta ad un piano di evacuazione. Rimise il piede all'interno, con un sorriso stentato e poco incoraggiante. Te lo avevo detto che non avevi chiusSSso la porta! Protestò la lucertola, sbuffando e scedendo con un salto sulla scrivania. Sta zitto tu! Replicò l'umano, piccato, prima di tornare al suo ospite. E, uhm...certo Devecoso, ovvio che devi parlarmi. Cercò di darsi un contegno, sedendo alla scrivania ed indicando la sedia di fronte a sè. Non era mai riuscito a pronunciare il nome di quel ninja. Cioè, immagino tu debba parlarmi e come amministratore responsabile ed attento sono qui per quello. Non cerco certo di andarmene in orario di lavoro per dormire nel bosco, nossignore. No.

    Ma perchè è così craniolesSSso? La lucertola alzò gli occhi al cielo, mentre lo Yakushi le scoccava uno sguardo velenoso.
     
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  14. Roronoa™
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    Ufficio Amministrativo

    Villaggio del Suono pt. I



    Appoggiata al telaio, la porta dell'ufficio si aprì leggermente.
    Non udendo urla dall'altra parte, entrò.

    png
    La scena a cui assistette gli strappò un sorriso divertito: Febh era in procinto di uscire dall' unica finestra della stanza, insieme a una delle sue amate lucertole sulla spalla.
    Stava scappando? Evidentemente sì.
    Le guance di Febh erano diventate rosse.
    L'aveva colto con le mani nella marmellata, con un piede dentro e uno fuori dalla stanza.
    Vide il Jonin rientrare con aria sconsolata.

    Me lo ricordavo strano. Ridacchiò tra sè e sè.
    Il suo sguardo scivolò sulla stanza, per poi focalizzarsi sul rettile, diverso da quella che aveva conosciuto tempo addietro.
    Non ricordava il suo nome.

    Non era mai stato in quell'ufficio.
    Se la memoria non lo tradiva, alla missione di recupero del Bicoda, Febh aveva convocato i ninja sul tetto dell'edificio.
    Più che una stanza in cui lavorare, quella in cui si trovava Deveraux era una stanza per sonnecchiare e giocare.

    Febh gli indicò la sedia in legno.

    CITAZIONE
    uhm...certo Devecoso, ovvio che devi parlarmi.

    Dopo essersi sistemato il mantello bianco, si mise comodo.

    Sarò breve, non si preoccupi. Dava del "lei" a ogni ninja di grado superiore al suo. I suoi occhi verdi si posarono su quelli dell'amministratore.
    Per un attimo, Deveraux intravide nell'espressione svogliata del Jonin una certa serietà.
    Forse si sbagliava.

    Sono qui per chiederle di affidarmi l'East Gate di Oto.
    E' il cancello dove anni fa è stato ucciso mio padre, insieme a quel Genin Yakushi, ricorda?
    Disse, freddo come il ghiaccio e senza inutili giri di parole.
    Solo il Gate a Sud aveva il suo guardiano, e con Kumo che affilava le lame a Nord, non si poteva dormire tranquilli.


     
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    [Amministratori al lavoro II]

    Seduto sulla seia, cercando inutilmente di darsi un contegno, Febh congiunse le mani mentre Deveraux prendeva posto. Sapeva della recente promozione al rango chunin, principalmente perchè l'impiegato lo aveva minacciato con un'accetta per far firmare le scartoffie necessarie, ma si chiedeva che cosa volesse l'altro dlal'amministratore. Forse una missione od un permesso temporaneo? In realtà la richiesta del giovane chunin era quantomeno semplice, anche se per qualche motivo lo Yakushi sembrò stupito. Guardò la lucertola, che di rimando lo fissò con i suoi occhi da rettile, quindi quasi all'unisono si voltarono verso lo Yutsuki, inarcando un sopracciglio e chiedendo: Ma ne sei sicuro? Ma ne sSSsei sSSsicuro?



    Cioè, quel gate porta una sfiga incredibile! SSSsenza contare che da versSSso Kumo e Kiri. E noi non siamo esattamente in buoni rapporti con nessuno di quei due posti. Ricordo bene cosa è succeso a Yari, in fondo era un mio cugino, grosso modo. Non aveva invece la più vaga idea del fatto che tra gli altri finiti ammazzati da Godsan ci fosse il padre di Deveraux. Una brutta faccenda quella...sei certo che non ti disturbi prendere proprio quel Gate? Non che lo Yakushi avesse molta scelta: i ninja di grado chunin o superiore scarseggiavano e rafforzare le difese era necessario. Inoltre sei diventato Chunin da poco...pensi di avere le capacità necessarie? Non è che puoi andare troppo per il sSSsottile...al momento hai mesSSSso Keima a quel portone...l'altro giorno è corsSSso per il villaggio dicendo che una pietra aliena vivente voleva entrare...ed era un sSSsemplice ciottolo.

    Febh sospirò. Non hai tutti i torti... Deglutì, ripensando a quell'idiota del suo sottoposto. Quindi, per un breve istante, nei suoi occhi baluginò una serietà insospettabile, vedendo il suo comportamento precedente. Al momento non siamo in guerra con Kiri nè vogliamo esserlo. Non voglio che capitino discriminazione se apparisse un ninja della Nebbia in visita. Noi non siamo gentaglia come loro, che fanno entrare le persone per poi arrestarle, sono stato chiaro? Alzò un dito, per interrompere un'eventuale risposta. Se pensi di poter abbandonare il desiderio di vendetta allora il Gate può essere tuo. Ma se sei ancora legato dalle catene del ricordo di tuo padre puoi pure sognartelo.

    Pensaci bene.


    Wow, quesSSsto sSSsembrava quasSSsi un disSSscorsSSso sSSserio! Lo hai letto da qualche parte? Ma lo Yakushi ignorò l'animale, continuando a fissare l'aspirante Guardiano.
     
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761 replies since 30/6/2006, 17:22   15407 views
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