Ufficio Amministrativo

[Amministrativo]

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    Il tuo vice saprebbe sostituirti per quanto tempo? Febh svuffò. Dovresti darmi qualcosa di più convincente per... Poi sembrò aver realizzato qualcosa, dato che si fermò e guardò entrambi i ninja al suo cospetto, più volte, con gli angoli della bocca che cominciavano a sollevarsi in un sorriso tutt'altro che rassicurante. Oh... Poi il sorriso si fece più infido, come quello di una vecchia comare annoiata. Oh-ho. Ma certo, era ovvio.

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    Sicchè il tuo vice può sostituirti, perchè tu e nakora avete un'importantissima missione che volevate svolgere da soli, esplorando una grotta sotterranea, al buio, senza occhi indiscreti, eh? E magari vi ho rotto le uova nel paniere, eh? Uhuhuhuhuh. Non era chiaro cosa avesse capito, ma sicuramente era la cosa sbagliata. Su questo non ci pioveva. Ma sarebbe stato molto difficile farlo tornare indietro a quel punto, dato che ancora dopo anni era convinto che un pericolossissimo nukenin omicida agisse solo per amore deviato verso l'ex amministratrice di Oto. Sono davvero spiacente per voi, anche se in un certo senso posso augurarvi ogni fortuna. Ma due soli per una missione del genere decisamente non vanno bene. Dovrete essere discreti per le vostre questioni. Quindi arrivò la proposta del Guardiano sull'eventuale terzo membro della missione.

    Diogenes? Febh inarcò un sopracciglio. Uhm...capisco. Stando fermo intrecciò due dita nella Tecnica della Moltiplicazione Superiore del Corpo, generando una sua copia sorridente accanto alla scrivania, che fece per andare alla porta...probabilmente per chiamare il Mikawa, o così sarebbe sembrato, mentre l'originale stava zitto e fissava la scena. In realtà il clone si sarebbe fermato accanto a Deveraux, voltandosi a guardarlo, sempre sorridente, prima di cercare di assestargli uno scappellotto di proporzioni cosmiche [Azione]Statistiche: Velocità Nera +8 tacche, Forza Nera +2 tacche
    Corpo Perfetto: -4 Resistenza, +4 Velocità
    Impasto: Medio per 6 tacche

    Corpo Perfetto: L'utilizzatore può rivelare in ogni momento grossolane alterazioni del proprio organismo ad opera di agenti esterni. L'utilizzatore può recuperare parti del corpo recise, rigenerandole in un giorno. La rigenerazione di vitalità ed energia vitale è moltiplicata per il livello della tecnica speciale posseduto; questo bonus è sempre attivo. L'utilizzatore può ottenere un bonus da distribuire alle statistiche primarie a discapito di un uguale malus ad una statistica primaria.
    Ma ceeeerto! Avrebbe preso poi parola l'originale, dissolvendo il clone e prolungando volutamente la vocale. E perchè non mandare DUE guardiani invece che uno a cacciare le talpe a sud-est? Devo declassarti a netturbino, Devecoso?

    Nakora infatti stava puntualizzando la stessa cosa, ottenendo un cenno d'assenso da parte dell'amministratore. Non è che vuoi il posto del tuo scimmiottino adorato, qui? Se non altro sai fare metà di un ragionamento sensato. Era in buona quel giorno, gli insulti non erano particolarmente elaborati. Comunque, a me basta che andiate in tre e che almeno uno sia Chunin o superiore. Puoi anche portarti dietro uno studentello se ti vien bene. Portò una mano al mento, pensieroso. Come si chiamava la ragazza con cui eri andata in cerca della cassetta? Kiyomi? Mi pare che andaste parecchio daccordo, no? E non credo che farebbe qualche mossa sul tuo accompagnatore quindi puoi star tranquilla. Non era molto bravo a leggere l'atmosfera, specie con le donne, questo va detto. Altrimenti, se proprio non trovi nessuno... Scorse la lucertola che si agitava e la indicò col pollice. Male che vada puoi portarti lui. Anzi, per sicurezza ti direi di portartelo dietro comunque, giusto per mettere un'assicurazione extra sulla palla di pelo là dentro. Aggiunse indicando la pancia della ragazza.
     
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    Incredibile come Febh riuscisse a migliorarle la giornata indipendentemente da quanto fosse nervosa.
    Come aveva visto quel suo sguardo era rimasta alquanto incerta, tuttavia mai avrebbe potuto immaginare un affermazione del genere.
    Difatti come glielo sentì dire aprì la bocca come per rispondere, tuttavia non ebbe il tempo dato che evidentemente l'Amministratore era già partito per la tangente.
    Inevitabilmente si portò una mano alla radice del naso, scuotendo il capo visibilmente sconsolata.
    Sebbene per pochi istanti era riuscito a farle pensare un po' meno alla questione, e in questo senso non le dispiaceva la cosa.
    Però come dire, conoscendolo ormai dubitava che si sarebbe tolto quella nuova idea dalla testa, ormai per lui dovevano stare veramente insieme.
    Non che la cosa le desse particolarmente fastidio, dopotutto non ci si era mai soffermata su certe cose, però come dire, anche lei arrivava a capire che in futuro se usciva fuori una cosa del genere in certi momenti, beh, la cosa avrebbe potuto creare qualche fraintendimento se non guaio.
    Forse l'unico modo che avrebbe avuto per non farglielo dire in quel caso, sarebbe stato di ricattarlo col fattore mutande con tanto di disegnini, c'era solo da sperare che la cosa sarebbe accaduta il più in la possibile, non ci teneva a fare la fine di Ssalar nei sotterranei chiusa in una scatoletta per averlo fatto arrabbiare.
    Comunque sia Febh andò avanti col suo discorso fino a che non cambiò argomento, dando così un suo parere sulla proposta di Deveraux.
    Nemmeno quando vide il clone credette veramente al fatto che stava accettando la cosa, e difatti quello si fermò proprio vicino al Guardiano tentando così di colpirlo con uno scappellotto.
    Decisamente non aveva gradito.
    Rialzò il capo da che l'aveva abbassato quando si era afferrata la radice del naso, saltando con lo sguardo da Deveraux a Febh.

    Non credo sarebbe il caso, Febh. Sai bene che non riesco a starmene ferma ad aspettare.

    Affermò con un lieve sorriso alla sua battuta sul ruolo da Guardiano.
    Seriamente, lei non avrebbe mai e poi mai potuto fare qualcosa del genere, aveva bisogno di muoversi, stare in giro e correre da una parte all'altra. Non poteva stare ferma in un luogo a controllare, si sarebbe distratta col primo coniglio che passava tra gli alberi finendo per rincorrerlo. Oppure molto probabilmente avrebbe iniziato a dare falsi allarmi alle guardie, così, tanto per divertirsi e ammazzare la noia.
    Decisamente non era il suo tipo di lavoro.
    Comunque sia quelle che furono le sue parole successive, riuscirono a sorprenderla.
    Difatti parve come riscuotersi, e da che aveva tenuto fino a quel momento le proprie braccia strette sul petto, parve come ammorbidire la presa mentre lentamente le lasciava scivolare lungo i fianchi.
    Aveva sentito bene? Davvero?
    Lei, Deveraux e Ssalar? Cazzo sì!
    La sua mente aveva completamente ignorato la parte su Kiyomi, non la sopportava quella tizia e ne avrebbe fatto volentieri a meno, tralasciando che non aveva alcuna intenzione di renderla partecipe delle sue vicessitudini personali.
    La sua testa si voltò prima verso il Guardiano, poi verso Febh, per poi ripetere la cosa un paio di volte.
    Era visibilmente sorpresa.
    In quel momento tutti i pensieri negativi erano venuti meno, facendo posto ad una gioia incontenibile al pari di quella di una bambina. Tant'è che era possibile notare come si stesse trattenendo dall'abbracciare Febh, anche perchè dubitava che gliel'avrebbe lasciato fare.

    Sì! affermò contenta, mentre stringeva appena un pugno sollevandolo leggermente, come per sottolinear meglio il tutto Ssalar andrà più che bene, non credo che sia il caso di portarci dietro uno studente, se qualcuna delle difese fosse ancora attiva sarebbe un problema.

    Ammise cercando di recuperare un minimo di contegno, sebbene era evidente che le stesse risultando alquanto difficile.
    Fosse stato per lei, era già corsa fuori a preparare l'equipaggiamento per poi fiondarsi al Cancello.

    Non ti preoccupare, non accadrà nulla a me nè tanto meno al Nibi. Se anche per te va bene Deveraux e la cosa è decisa, direi che prima si va meglio è. C'è altro Febh?

    Chiese voltandosi nuovamente verso di lui.
    Era impressionante la velocità con cui aveva cambiato umore, probabilmente agli occhi dei presenti sarebbe risultata come una lunatica senza controllo alcuno, tuttavia la cosa non sembrava disturlarla affatto.
     
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  3. Roronoa™
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    Svenire nell'ufficio

    Villaggio del Suono pt. III



    Sentì le guance arrossire e prendere fuoco, mentre una parte di sé era pronta a negare ciò che Febh stava pensando.
    Al suo fianco, Nakora si limitò ad abbassare il capo, consapevole della testardaggine dello Yakushi.

    Quando vide il Bushin dell’amministratore comparire vicino al suo creatore e avvicinarsi alla porta, che il Yotsuki aveva socchiuso, quest’ultimo si preparò al peggio.
    Per spingere Febh a utilizzare del chakra, il ragazzo aveva errato su qualcosa. Ne era così sicuro che pregò di non finire appeso al soffitto, affianco a Ssalar.
    Che Febh odiasse il Garth dei Mikawa?
    Sicuro.
    Se il Garth ti è anticipatico fa niente ahaha. Rise, cercando di salvarsi il prima possibile in "calcio d'angolo".
    Non ci riuscì.
    Giunto alla sua destra, la copia dello Yakushi sferrò un sonoro ceffone sulla nuca del Guardiano.
    Sebbene fosse in allerta, il Yotsuki non fu in grado di difendersi.
    La mano del finto Jonin si schiantò dietro il suo capo con la forza di un maglio. [Ferita MedioGrave + Leggera]

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    Argh!
    Cadde come un sacco di patate, con la bocca e le palpebre spalancate. Stordito dal colpo e dal dolore, Deveraux rimase a terra per ben tre secondi senza muoversi o rispondere alle minacce dell’amministratore.
    N-no Riuscì infine a sussurrare, con il naso schiacciato sul pavimento dell’ufficio.

    Ai suoi occhi, quel parquet appena lucidato stava ondeggiando come una bandiera nella tempesta.
    Ma cosa tieni sotto quella pelle? Domandò rabbioso, portandosi una mano dietro il capo.
    In procinto di svenire, egli ingerì un tonico.[Tonico di Ripristino Minore]

    Oppure per riprendermi... posso chiedergli il braccio! AHAHAHAH Quanti anni erano trascorsi dal suo combattimento contro il Nibi incompleto? Cacciò via quel pensiero dalla testa.
    Se per qualche strana ragione Febh fosse riuscito a intuire cosa il ragazzo stesse pensando, Oto sarebbe esplosa quel giorno.

    In piedi, ma ancora tra la vita e la morte, Deveraux vide Nakora festeggiare.
    Accennò un sorriso.
    Chiunque sarebbe stata meglio di una kunoichi alle prime armi, sopratutto una delle lucertole dello Yakushi, molto abili nelle missioni di infiltrazione.
    Sì, per me va bene. Disse, mentre la sua mano continuava a massaggiare la zona colpita dall’amministratore.
    Speriamo che questo dolore passi presto.

     
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    IV


    La scapestrata Jinchuuriki colse la palla al balzo, assicurandosi il supporto di Ssalar ed il permesso di partire per la missione, mentre Deveraux barcollava malamente dopo la punizione corporale che obbiettivamente si era meritato per la sua scarsa lungimiranza. Mammoletta, era poco più che una carezza...se quello ti sembrava forte allora stiamo freschi con al difesa del gate! Vai a vedere che il primo malintenzionato che passa lo fa crollare con un calcio, bah! Profetico in quelle parole, Febh come al solito aveva un modo tutto suo per motivare i suoi sottoposti...degno di un carismatico leader ninja, senza dubbio. Non che ci potesse far qualcosa: il miglior complimento che avesse mai sentito rivolgersi dal suo primo sensei (e pure dai successivi, a ben pensarci) era "Ed anche oggi non sei crepato! Ora prepara la cena!"

    Tornò su Nakora, che era in un brodo di giuggiole, inarcando un sopracciglio e sfoggiando un sorriso sornione. Uno studente sarebbe un problema, eh? Con un movimento fulmineo estrasse il piumino puntandolo addosso alla giovane...non sembrava essersi accorto che NON si trattava della sua spada...ed anche dopo averlo avuto davanti agli occhi fu evidentissimo che stava facendo del suo meglio per fingere di ignorare la faccenda. Mi risulta che un problema qui presente abbia ottenuto più di qualcosa dall'andare in cerca di una morte lenta e dolorosa, o sbaglio? Devo ricordarti che cosa spinge i ninja di Oto? Agitò il piumino, probabilmente inondando la genin di polvere, prima di rinfoderarlo e battere un pugno sulla scrivania.

    Vedi di essere coerente, pivellina, e ragiona prima di dar fiato alla bocca. Senti da che pulpito. Mi viene quasi voglia di appiccicarti uno studente problematico apposta così da farti capire cosa si prova, ma stavolta la regola sarebbe il contrario della tua: dovresti assicurarti che tornerà vivo ad ogni costo! La avrebbe fissata intensamente, levandosi gli occhiali con un gesto teatrale...poi sbuffò. Ma non ho studenti sufficientemente rompiscatole sottomano. Carezzò seriamente l'ipotesi di fingersi uno studente solo per rompere le tasche nel paniere ai due fidanzatini, ma stava per finire di distillare le ghiandole di scorpione che aveva recuperato di recente a Suna e ben presto avrebbe dovuto occuparsi di fabbricare una grossa quantità di veleno, quindi non aveva tempo da perdere.

    Quindi andate. Sciò, Piccioncini! Sciò! Fece un gesto con la mano come per scacciare dei piccioni...solo che nel farlo urtò una volta di troppo la scrivania, causando l'apertura violenta dei cassetti che erano stati riempiti forzatamente di scartoffie e cianfrusaglie durante le pulizie ultrarapide, ben oltre la loro capienza massima. Nel giro di un istante la stanza fu riempita da una vera e propria apocalisse di carta straccia, ordini con scritto "urgentissimo e non derogabile" di qualche mese prima e carte di merendina.
     
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  5. Nevi
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    Ormai era immersa nel suo mondo di nuvole soffici e pensieri positivi, tuttavia come vide il sorriso di Febh questo suo mondo fantastico parve come bloccarsi, congelato nel tempo.
    Successivamente si incrinò proprio come uno specchio che era stato colpito violentemente, per poi spaccarsi definitivamente e andare in mille pezzi. Probabilmente si era lasciata andare un po' troppo, soprattutto vista la domanda ironica che le aveva rivolto.
    Ci mancava che ora decideva di non farla più partire per quello... Dannazione!
    Si bloccò dov'era mentre il sorriso iniziava a tremolare leggermente, mentre guardava Febh con occhi innocenti.
    Stava pregando con tutta sè stessa che non ci ripensasse.
    Tuttavia quella tensione durò estremamente poco, questo proprio a causa dell'Amministratore stesso.
    Difatti quest'ultimo tentò di "intimidirla" o comunque riportarla alla serietà tramite l'ausilio del suo... Piumino.
    Probabilmente non era quello che si aspettava di estrarre, e questo lo capì immediatamente vedendo la sua faccia. Infatti stava cercando di ignorare completamente la cosa.
    Sebbene anche lei si stesse sforzando di non ridere, rimanendo composta e lasciandosi sfuggire appena un sorriso come faceva di solito davanti a certe azioni da parte di Febh, quella situazione a dir poco comica che si era appena venuta a creare riuscì a tranquillizzarla.
    Dovette ammettere però che quel dannato piumino era alquanto impolverato, difatti si portò una mano alla bocca mentre volgeva leggermente il capo di lato, abbassandolo così da non respirare la polvere e tossendo un paio di volte.
    Non per questo però ignorò le parole dell'Amministratore, difatti le arrivarono chiare e limpide alle orecchie, portandola così ad assumere un espressione in volto un po' più seria e lasciando il sorriso di poco fa venire meno.
    Con una certa amarezza ammise a sè stessa che Febh aveva ragione, era stato proprio buttandosi in cose più grandi di lei che era riuscita ad arrivare dove si trovava adesso.
    Ancora una volta le ricordò quanto le aveva detto quella volta al Neko distrutto, riportandole così alla mente certi ricordi.
    Abbassò leggermente il capo mordendosi appena il labbro inferiore, visibilmente frustrata.
    Da quel gesto e dai pugni chiusi sui fianchi si poteva capire che le bruciava sapere che Febh aveva ragione, ancora di più probabilmente le pizzicava il fatto che non poteva rispondere in alcun modo.
    Quando però arrivo a suggerire che forse avrebbe potuto davvero aggiungere alla spedizione uno studente per sfizio, beh, rialzò il capo di scatto guardandolo come una bambina a cui stavano per rubare il proprio giocattolo preferito.
    Senza nemmeno accorgersene si portò una mano al petto, mentre attendeva che l'altro portasse a termine la propria frase.
    Non aveva mai creduto in alcuna divinità, tuttavia in quel momento era praticamente diventata una santa.
    Stava richiamando alla mente tutti gli Dei di cui aveva sentito parlare, indipendentemente dal fatto se fossero benevoli o malevoli, pregando le prime e promettendo la propria anima alle seconde.
    Insomma tutto quello che volevano purchè non avesse avuto un poppante a cui fare da badante durante quella missione! Altrimenti si sarebbe assicurata di farlo morire in un qualche "incidente".
    Fortunatamente qualcuna delle entità superiori parve darle retta, ovviamente però quest'ultima venne sfanculata totalmente come capì che la sua richiesta era stata esaudita.
    Non le aveva mai interessato la religione nè tanto meno era mai stata una religiosa, poco ma sicuro che non avrebbe iniziato in quel momento.
    Comunque sia tirò un sospiro di sollievo, lasciando ricadere la mano lungo il fianco e rilassando i muscoli.
    Per una volta ringraziava il fatto che i ninja di Oto erano sempre impegnati per un motivo o per un altro, ormai era sicura che sarebbero stati solamente lei, Deveraux e Ssalar.

    Grazie mille Febh! Prometto che ti riporterò un souvenir, se riesco un accendino del posto!

    Come fu possibile notare dal tono di voce, quella frase non fu detta per schernire bensì era seria, sembrava fosse veramente convinta che portare indietro all'Amministratore un regalo, e che fosse in particolare un accendino si rivelasse essere una buona idea.
    Come disse loro che se ne potevano andare e tutto era sistemato, ecco che tornò a saltellare nel suo mondo di unicorni e nuvolette rosa come non fosse accaduto nulla.
    Nemmeno la tempesta di fogli di carta e quanto altro la impensierirono, semplicemente se il Guardiano ancora non si era mosso si sarebbe avvicinata per afferrarlo per la manica e trascinarselo dietro, uscendo così fuori mentre canticchiava in tutta allegria.
    Ovviamente nel caso in cui si era già incamminato di suo, beh, molto semplicemente li sarebbe camminata affianco.

    Dai dai! Ci dobbiamo prepare che poi più tardi devo anche tornare a prendere Ssalar!
     
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  6. Roronoa™
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    Tutto Pronto

    Villaggio del Suono pt. IV





    Lui, Nakora e Ssalar.
    Il trio delle meraviglie.
    Dopo aver rischiato di perdere la testa con un semplice ceffone dello Yakushi, Deveraux si ammutolì, ignorando le parole di scherno di Febh e spostandosi verso l'uscita.
    L'amministratore e la sua allieva erano intenti a discutere di cose che non lo riguardavano.
    Si concentrò sulla missione.
    Sarebbe stato lui il capoteam e perciò avrebbe avuto il pesante onere di preparare un piano d'azione.
    Scendere nelle profondità della Terra, per entrare in un villaggio abbandonato da chissà quanto tempo, poteva rivelarsi un'impresa alquanto ardua.

    CITAZIONE
    Quindi andate. Sciò, Piccioncini! Sciò!

    Nessuno sarebbe riuscito a togliere quella fissa dalla mente del Jonin.
    Se solo quella voce si sarebbe diffusa nel villaggio... già vedeva le vecchiette sedute in piazza sogghignare al suo passaggio.


    Udì la scrivania spostarsi e i cassetti scivolare lungo le loro guide.
    Macchiati da residui di merendine al cioccolato, enormi ammassi di fogli esplosero all'esterno, riempiendo da cima a fondo l'intero ufficio che Febh aveva appena pulito.
    Molti dei documenti riportavano la scritta "Urgente".

    Curiosare poteva costar caro allo Yotsuki, ma anche se avesse voluto il ragazzo sarebbe stato ostacolato da una Nakora fuori di sè.
    Felice di aver formato un team con cui dirigersi verso il suo villaggio natale, la Jinchuuriki afferrò il braccio del Guardiano.
    Lo Yotsuki accennò un lieve sorriso.

    Seguì la Kunochi fuori dall'ufficio dell'amministratore, salutando quest'ultimo con un cenno del capo.

    CITAZIONE
    Dai dai! Ci dobbiamo prepare che poi più tardi devo anche tornare a prendere Ssalar!

    Passo al Gate. Possiamo partire da lì. Più che una domanda, la sua fu un affermazione.



     
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    L'Amministratore di Oto

    I - Presentazioni formali




    Un’esile figura, ricoperta da testa e piedi da una veste scura, fissò con aria vagamente malinconica la baracca che, negli ultimi tempi, aveva usato come rifugio. La ragazza fissava una casa abbandonata da tempo, ormai in rovina, nella quale aveva trovato rifugio dopo essersi staccata dal suo gruppo. Sbuffando, chiuse la porta senza far rumore, tenendo tra le mani una piccola bisciolina nera; accucciandosi per terra, lasciò che la bestiola strisciasse via per i fatti suoi, prendendo poi un taccuino nascosto in una tasca interna del suo cinturone e scribacchiandoci qualcosa. Su quel blocchetto erano scritte tutte le sue attuali conoscenze nel campo dei serpenti, con appunti vari anche su altri tipi di rettili, insieme a disegni stilizzati per comprendere e ricordarsi le varie differenze. Probabilmente l’unica cosa che ritenesse davvero preziosa dei suoi (pochi) averi.
    Portando con sé tutte le armi e l’equipaggiamento che possedeva, partì diretta all’amministrazione di Oto, con l’obiettivo di convincere Febh Yakushi, uno dei più potenti ninja del paese, se non il più potente, nel prenderla come sua allieva. C’era un solo, piccolo problema: non aveva idea di che tipo di persona fosse. Tanti ne parlavano, ma le varie informazioni erano troppo contrastanti tra loro: alcuni dicevano che fosse un mostro, un torturatore spietato, mentre altri sostenevano che fosse un idiota bonaccione. Hebiko evitò di farsi idee sbagliate, seppur data la fama del villaggio riteneva più credibile la prima opzione. L’unica cosa di cui era certa era che avrebbe trattato la faccenda con cautela, sperando di non cedere agli scatti d’ira.
    Una volta davanti alla porta dell’Amministrazione si sfilò il cappuccio e deglutì, insicura, fissandola dal basso. Quello poteva essere il passaggio per la sua nuova vita, per una sua evoluzione. Sarebbe diventata ninja, avrebbe acquisito potere, ed avere potere significava poter fare ciò che si voleva senza che nessuno potesse metterti i piedi in testa. Ma, per ottenere quel potere, dovevi forzare il tuo incatenamento con un maestro degno di tale nome, e tale maestro doveva accettare te come sua allieva.

    Coraggio. Andrà bene. Che faccio se poi sono una ricercata?? ...No, no, non hai mai fatto nulla che superasse i limiti imposti dalla legge. ...Più o meno. Forse quella volta potevo risparmiargli la vita. Però era messo malino, magari si infettava e moriva da solo. Gli ho fatto un favore, sì.

    Signorina, ha bisogno?
    ...Ah?

    Hebiko aveva iniziato a camminare senza rendersene conto, ed era finita esattamente davanti al bancone della segretaria, che la fissava con l’aria di chi non vorrebbe essere lì. La ragazza sbiancò (più di quanto non era), iniziando a farfugliare sillabe poco chiare; si schiarì la gola con un colpo secco, cercando di usare meno parole possibili.

    Febh Yakushi. Il suo ufficio. ...Grazie.

    Quella richiesta, detta con tanta serietà, era decisamente insolita, nel villaggio sbagliato avrebbe potuto rischiare che venisse placcata ed interrogata solo per aver espresso male la sua richiesta. Ma, con grande sorpresa, quel villaggio non era Oto. La donna si limitò a fare un palloncino con una chewingum che masticava, indicando il corridoio al suo fianco.

    La porta in fondo. Buona fortuna.

    La ragazza fissò la donna con aria confusa. Non capì del tutto il motivo di quell’augurio, l’ansia del momento la portò a pensare che le stesse leggendo nella mente, e le stesse facendo capire che diventare allieve di Febh era un traguardo arduo da raggiungere. Molto più verosimilmente, la segretaria conosceva lo Yakushi, e sapeva che da lì a poco sarebbe potuto accadere di tutto.
    I passetti di Hebiko risuonarono nel corridoio, in un silenzio irreale. Avrebbe visto per la prima volta l’uomo di cui tanti parlavano, che molti temevano, l’attuale Amministratore di Oto in persona. Le tremarono le mani mentre bussava, e con -voce spezzata gr-idò:

    P-posso entrare?

    Senza nemmeno aspettare una risposta, spalancò la porta, fiondandosi dentro la stanza, e ad occhi chiusi avrebbe gridato il discorso che si era preparata per giorni:

    Yakushi-sama! Sono Allieva, e sono qui per propormi come sua Hebiko!

    Beh, forse avrebbe dovuto ripassare il suo discorso un paio di volte.
    Dopo la sua frase sarebbe arrossita di colpo, spalancando i brillanti occhi gialli e fissando qualsiasi cosa vi fosse dentro quell’ufficio. Era pronta a tutto. Forse.


    Edited by Waket - 6/6/2016, 13:28
     
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    Gravi Questioni Amministrative: i Terroristi

    Oltre la porta la giovane kunoichi amante dei serpenti si sarebbe trovata di fronte ad una scena che probabilmente pochi si sarebbero aspettati di trovare tra quelli che effettivamente conoscevano Febh Yakushi, mentre un estraneo come la ragazza avrebbe forse trovato la scena abbastanza normale: Stava seduto alla scrivania, leggendo alcuni documenti con attenzione, firmandone altri e consultando centinaia di scartoffie. Decisamente un amministratore modello.

    La stanza come sempre era ingombra di pratiche, fogli con scrito "megaurgente" datati mesi prima e mai aperti. Nella parete a sinistra della porta era appesa un'amaca che dava l'impressione di essere stata usata parecchio mentre dal lato opposto stava un basso tavolino con due poltroncine. A dominare tutto era la massiccia scrivania in pietra (quelle in legno le dovevano sostituire talmente tanto spesso per i danni causati dall'Amministratore che avevano cominciato ad usare qualcosa di più resistente) con una finestra alla sinistra, aperta, ed una lucertola non più grande di un avambraccio che pareva intento a guardare e controllare ciò che faceva lo Yakushi, anche se ogni tanto gettava qualche occhiata preoccupata dietro la scrivania, nella parte non visibile a chi stava di fronte...dalla quale saliva un sottilissimo filo di fumo.

    Va detto che c'era un curioso odore di pesce ai ferri nella stanza.

    Allo spalancarsi della porta Febh sobbalzò appena mentre la ragazza si precipitava all'interno, presentandosi come Allieva e dichiarando di voler essere qualcosa che lui immediatamente non comprese. Vuoi essere la mia Serpentella? Ed immediatamente arrossì, evidentemente fraintendendo. Err...ma...insomma, ok che ho un fascino incredibile però... Sembrava improvvisamente in preda al panico, gettando occhiate particolarmente eloquenti alla finestra, che stava diventando una papabile ed agognata via di fuga. Uh...Febh? La lucertola dalle squame di un azzurro scuro non sembrava molto interessata alla faccenda, ma pareva aver notato qualcosa oltre la scrivania, dove il fumo si stava iniziando a fare più scuro. Shh, stiamo parlando. Ehm, sSsi però... Devi scusarlo Allieva: Ssalar è una lucertola poco educata. A quel punto il fumo si fece ancora più nero e ci fu anche una lingua di fuoco...quindi l'animale scaricò un perfetto calcio volante al suo evocatore, per sottolineare il fatto che non gradiva affatto gli insulti e che qualcosa stava andando a fuoco!

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    RAZZA DI IDIOTA IL PESSSCE SSSTA BRUCIANDO!

    Oltre la scrivania c'era un secchio di latta pieno di carbone e carta accesa, con una griglia sopra su cui stavano allegramente cuocendo dei pesci, alimentati anche dalla carta come combustibile...carta che sembrava recare scritte con sigilli ufficiali otesi ma sorvoliamo su questo...la verità è che, attento com'era a cucinare, aveva sentito l'arrivo di qualcuno prima ancora che Hebiko bussasse e quindi aveva coperto il secchio con dei fogli a caso (tra cui l'insistente ed ennesima richiesta di aiuto di un avamposto vicino al paese delle sorgenti calde) e si era messo a fingere di lavorare con una discreta faccia da poker...ma ora il fuoco si era esteso, e trovando carta ovunque da divorare stava crescendo in modo esponenziale!

    UAAAAAAHH!! Strillò il Jonin nel vedere le fiamme che aggredivano il suo ufficio. Oh no! Non succederà di nuovo! Di nuovo? Prova quesSsto! Ssalar aveva aperto un cassetto tirando fuori una bottiglietta regalo arrivata da qualche povero idiota che aveva pensato di ingraziarsi l'amministratore. Geniale! Febh la prese, gettandola in pasto alle lingue di fuoco.

    Era saké.

    Oh.....ops?

    Nel giro di un secondo metà dell'ufficio era in fiamme e l'Amministratore era saltato affianco alla ragazza...realizzando cosa stava succedendo arrossì di nuovo, ancora vittima del fraintendimento, e cercò disperatamente di abbozzare qualcosa. Err...dannati terroristi! Attentano alla mia vita! La mise così, sforzandosi di avere un'espressione degna di un attore drammatico...ma era palese che quella era una scusa patetica! "Il Pesce sta Bruciando" è una nostra parola d'ordine segreta per i Katon che ci vengono inviati come fuuinjutsu dentro buste anonime, capisci?
     
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    Disastro culinario

    II - Pesce flambè



    Gli occhi dorati saettarono nella stanza, cercando l’amministratore che, come poteva aspettarsi, se ne stava seduto all’enorme scrivania, curiosamente fatta di pietra, a compilare quelle che sicuramente erano noiose pratiche. Il fatto che fossero ormai datate e che fossero incredibilmente tante e disordinate, per quanto un capo villaggio avesse innumerevoli responsabilità, non insospettì la Vipera, per il semplice motivo che era concentrata su altro: far capire all’uomo davanti a lei che non si era proposta come escort.

    No, no, io… Mi ero preparata un discorso, ma poi… L’emozione…

    Imbarazzatissima, col volto che pareva prendere fuoco, toccò nervosamente la sua treccia, abbassando lo sguardo e balbettando qualche scusa cercando di rimettersi in carreggiata. Aveva appena fatto una figuraccia davanti a quello che doveva essere uno degli uomini più potenti di Oto.

    Sto rovinando tutto! Dannazione! Allora, com’era il discorso… Forse dovrei ripresentarmi… Sta andando tutto in fumo! ...Mh. Mi sembra quasi di sentirne l’odore.

    Alzò lo sguardo, notando che dietro la scrivania si stava alzando una non troppo sottile cortina di fumo che lasciava presagire che qualcosa non tornava, senza contare che la lucertola sulle spalle dello Yakushi continuava a voltarsi nervosamente in quella direzione.

    Umh. Quello è fumo?

    Non fece in tempo a finire la frase che la lucertola, consapevole di ciò che stava accadendo, riportò il suo evocatore all’attenzione con un sonoro calcio, mentre una lingua di fuoco si innalzava dal secchio, la fonte del trambusto.

    Spostati!

    Avvertimento inutile, dati i riflessi e la velocità di Febh. La reazione di Hebiko fu istintiva: spalancò la bocca, sputando un getto di acido

    Saliva Acida - Suppai Tsuba

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    L'utilizzatore può espellere un getto acido. La Velocità è pari alla Concentrazione dell'utilizzatore. Il liquido viscoso e corrosivo ha una gittata massima di 12 metri e causa un danno di potenza 10 e può causare una Bruciatura (DnT Leggera).

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    denso verso la fonte della fiamma, cercando di soffocarlo, e se la sua reazione fosse stata sufficientemente rapida, probabilmente avrebbe anticipato il disastro creato dal sakè (sciogliendo irrimediabilmente le carte usate per coprirlo, il secchio e creando un buco non indifferente nel pavimento). Quel “di nuovo” che aveva udito non prometteva nulla di buono.
    Se fosse stata una ragazza tranquilla e previdente, si sarebbe allontanata da quell’ufficio senza farvi ritorno. Ma se così fosse stato, non sarebbe stata Hebiko.
    La Vipera arrossì nuovamente, stavolta di rabbia. Lo Yakushi, ora accanto a lei, si sarebbe ritrovato i le sue sottili pupille puntate addosso, con uno sguardo che chi conosceva davvero il suo potenziale avrebbe evitato di puntargli addosso. Ci fu qualche interminabile momento di pausa dove la giovane prese fiato.

    Terroristi, eh? Che vi mandano “pesci esplosivi”, MH?

    Poi, con furia, sputò fuori parole acide quanto il liquido usato in precedenza.

    Ma che CAZZO ti salta in mente?! Stavi… usando dei documenti UFFICIALI come combustibile?! Cos’è tutto questo casino! Nemmeno i teppisti con cui ho vissuto hanno mai fatto un macello del genere! Guarda lì! Scommetto che quel pesce era pure cotto male!!

    Che lei fosse riuscita a spegnere il fuoco prima del disastro, o che l’ufficio dell’Amministratore fosse tutt’ora in fiamme, non avrebbe fatto differenza: il tono da lei utilizzato sarebbe stato lo stesso, tipico di una sgridata, semplicemente sarebbe toccato a lui portare tutti in una zona più sicura di un ufficio che sarebbe stato lentamente divorato dalle fiamme. Hebiko raccolse un paio di scatoffie, cercando rapidamente un dettaglio e puntandolo più volte col dito, spiaccicando il foglio in questione in faccia allo Yakushi.

    Guarda bene che c'è scritto! E’ di tre mesi fa. TRE. E c’è scritto urgente! ...E ce ne sono pure altre copie! Vuoi forse dirmi che altra roba “urgente” ormai datata sta prendendo fuoco ed è ormai perduta?! Oh miei Kami!

    La giovane era sul punto dallo sputargli un’ondata di acido in faccia, quando si bloccò all’improvviso.

    Ho appena gridato contro l’Amministratore di Oto.
    ...Ho appena gridato contro l’uomo più potente di Oto.
    Sto per morire? Sembra un idiota. Giravano voci che fosse anche un idiota, vero?


    Agli occhi di un esterno, apparve piuttosto confusa. Non che nella sua testa ci fosse poi molta chiarezza. Doveva prendere una decisione, non aveva molto tempo. Per la seconda volta, seguì l’istinto: se il suo discorso avesse colpito l’Amministratore, forse sarebbe riuscita a salvarsi la pellaccia e guadagnarsi un posto d’onore. In fondo ad Oto funzionava così, no? Bisognava essere aggressivi per dimostrare il proprio valere.
    Fece un piccolo passo indietro, schiarendosi la voce, accompagnando le sue parole con un piccolo inchino.

    Mi scusi. A volte non controllo le mie emozioni e rischio di risultare un po' brusca. E-ehm! Yakushi-sama. Lei ha un gran bisogno di aiuto, non provi a negarlo. Sventolò i fogli che aveva in mano, giusto per ricordargli la sgridata di qualche secondo prima. Se mi consente, io vorrei… um… propormi come sua assistente. Sì. Beh, assistente-allieva. Voglio dire. Lei ha bisogno del mio aiuto quanto io ne ho del suo. Tanto vale aiutarsi a vicenda, no? ...Oh! E salve a lei, lucertolina. Salar, giusto?

    Un leggero bagliore di ammirazione apparve quando si concentrò sulla bestiola. Le dedicò un sorrisetto sincero, ed alla prima occasione avrebbe estratto il suo taccuino per disegnarla e aggiungere la sua specie alla collezione di rettili conosciuti. Ma quello non era decisamente il momento, lo Yakushi meritava tutta la sua attenzione.


    Chakra: 28/30
    Slot tecnica:

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    Gravi Questioni Amministrative II: Segretaria

    Fortunatamente il peggio venne evitato dal pronto getto d'acido della nuova arrivata, anche se Febh le si era comunque affiancato per sfuggire alle fiamme, cercando di organizzare una qualche giustificazione, per quanto patetica e facilmente sbugiardabile. Beh...si...terroristi...pesci...fuoco...io... La voce dell'Amministratore si fece sempre più debole man mano che quella si infervorava sempre di più, arrivando anche a sminuire la sua abilità di cuoco, ma per le troppe sorprese tutte in fila ed il tono autoritario di una donna (al quale era tutt'altro che immune) non potevano che farlo sentire piccolo, fragile e confuso, mentre cercava disperatamente una via di fuga con lo sguardo e gesticolava in maniera del tutto casuale, farfugliando. Eh, no. Cioè...è un caso...il pesce fresco...e poi era...cioè...io...noi. Ssalar intanto si stava riavvicinando, salendo sulla spalla del suo evocatore con un misto di pietà e sconforto chiaramente trasmessi dal linguaggio del corpo, nonostante fosse un rettile.

    Il problema era che lei non aveva ancora concluso con le sue recriminazioni, pur essendo letteralmente l'ultima arivata, e andando a frugare tra i resti del barbecue improvvisato ritornò con un foglio oltremodo incriminante. Beh, no. Cioè. Si. Urgente...ma sono...modi di dire...insomma...più o meno. Tanto poi le cose vanno...nel senso. Non osava guardarla in faccia: fino a quel momento nessuno si era preso la briga di andare a dirgliene quattro per la sua catastrofica incapacità di fare l'Amministratore, ruolo in cui si era trovato senza averne la benchè minima attitudine o capacità, e si vedeva. A parte poche occasioni in cui doveva dimostrare utilità per le emergenze, Febh era quanto di peggio si potesse immaginare per la routinaria amministrazione di un villaggio, che per l'appunto era sull'orlo del baratro, non tanto finanziario quanto burocratico! Pe-però ogni tanto qualcosa lo smaltisco...ecco... Una giustificazione obbiettivamente debole, detta senza nemmeno guardare la ragazza negli occhi, che aveva poco da temere dall'"uomo più potente di Oto" dato che gli aveva abbaiato contro ma senza arrivare a parlare la lingua della violenza, che lui conosceva bene e sapeva come affrontare. Con le ramanzine motivate, invece, non aveva assolutamente esperienza.

    Mentre lei superava la momentanea ira, abbassando i toni, Febh si ritirava piano in un angoli, chino accovacciato, mentre con la mano rimetteva a posto in maniera casuale alcuni fogli che aveva rvesciato saltando oltre la scrivania. Non è che sono incapace, è che questo lavoro non lo so proprio fare...e poi non è che lo abbia mica voluto, ecco. mi ci sono trovato...tutto perchè Shinodari se ne è andata e mi ha fregato. Ecco... Mi sSsa che hai toccato un nervo sSscoperto, sSsai? Ma ti chiami veramente Allieva? Io sono appunto Ssalar. La lucertola si era voltata verso di lei mentre lo Yakushi era in evidente catalessi. All'avvicinarsi di Hebiko si voltò con tanto di labbro tremulo, come un cucciolo che non vuole essere sgridato di nuovo, ed annuì vistosamente quando lei fece presente che gli serviva decisamente aiuto per gestire la situazione. Peccato che lei intendesse un supporto tipo segretariale. Lui pensava di mollare il lavoro ad una sola persona e dileguarsi. Uhm...ragazza, io sSstarei attento a quello che sSstai per dire... La lucertola sembrava parecchio preoccupata dalla piega che stavano prendendo gli eventi...e a ragione: non appena lei pronunciò la parola "Assistente" Febh scattò in piedi come una molla, con un sorriso a trentadue denti, cercando di prendere la mano di lei e stringerla. ASSUNTA! Anche se strano, inaffidabile ed incapace, lo Yakushi seguiva sempre e comunque il suo Nindo fondamentale: un Ninja deve essere un bastardo.

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    Lo avevo detto io... Ssalar alzò gli occhi al cielo. Puoi cominciare sistemando questa stanza. Prese la lucertola con la mano e la mise sulla testa di lei a mò di cappello. Io intanto vado a farmi un giro! E stava evidentemente per lanciarsi oltre la finestra quando la lucertola allungò la lingua per afferrarlo al collo. GHACK! Non pensSsare nemmeno di mollarmi qui, pezzo di cretino! Ma per quanto forte quel vincolo non sarebbe durato parecchio: la ragazza doveva inventarsi qualcosa per fermare quell'apocalisse umana prima che sparisse nel nulla lasciandola nei guai!
     
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    III - Chi è il capo qui?



    Era… curioso, vedere come lei, giovane teppista di strada, con le sole parole riusciva a tener testa a colui che con uno schiocco di dita avrebbe potuto farla esplodere. Le giuste parole con il giusto tono resero l’Amministratore una bestiolina innocua (non che avesse dimostrato chissà che lato pericoloso per il momento), che quatta quatta andava a raccogliere qualche scartoffia, una sorta di scarno tentativo di rimediare ai propri errori. Vipera si rese conto del potere che aveva tra le mani.

    ...Posso controllare l’Amministratore di Oto. Se me la gioco bene lo convincerò a fare tutto ciò che voglio. E stando al suo fianco sarà ancora più semplice! ...Questa è un ottima cosa! Speriamo che anche le voci sulla sua potenza siano veritiere.

    Un sorrisetto beffardo le si stampò sul volto per qualche secondo. Venne distratta dalla lucertola, scuotendo la testa alla sua affermazione:

    No, no, lascia perdere la mia entrata. Mi chiamo Hebiko. Dokujita Hebiko.

    La giovane proseguì col suo discorso nell’offrirsi come assistente, e il povero cucciolo stordito si rianimò, piazzandole la sua lucertola sulla testa e scuotendo con forza la sua mano, iniziando a darle ordini, pronto ad andarsene. La reazione della lucertola arrivò in contemporanea col grido della giovane:

    NON PROVARE A MUOVERE UN SOLO MUSCOLO.

    Con sguardo tagliente ed un’improvvisa aura oscura ad avvolgerla, indicò con un gesto secco la sedia dell’ufficio.




















    S E D U T O.



    Sperava davvero che quello sarebbe bastato a convincerlo. Aveva ancora un paio di cosette da sistemare, ma gli avrebbe lasciato il primo giorno libero, almeno per ingraziarselo un po’. Con tono serio e severo, iniziò il suo discorsetto, perdendo del tutto i pochi toni formali che aveva usato in precedenza:

    Prima sistemiamo alcune cosette. Non sarò la tua segretaria senza un valido ritorno. Voglio che tu mi prenda come tua allieva e protetta. So di avere del potenziale nascosto, ma ho bisogno di un maestro degno di tale nome per sfruttarlo a pieno, e… beh, io ti ritengo degno.

    O almeno lo spero.

    Lo fissò intensamente per qualche secondo, lasciando una piccola pausa per permettergli di commentare, poi proseguì, con tono addolcito.

    In cambio, ti aiuterò con gli affari burocratici. Ma vorrei sottolineare che ti aiuterò. Ergo, non sarò io a fare tutto da sola, ti preparerò le liste e poi starà a te svolgere i tuoi compiti. Chiaro? Sarò comunque disposta ad affiancarti in ogni situazione.

    L’ultima frase era volutamente detta in modo da convincerlo che lui aveva bisogno della sua presenza, e non che fosse Hebiko stessa a volergli stare appiccicata per poterselo controllare al meglio.

    Ti lascerò andare per oggi. Il mio primo compito sarà quello di sistemarti l’ufficio. In cambio, devi solo accettare tutto ciò che ho proposto. Oh, sarebbe carino inoltre avere uno stipendio e poter guadagnare soldi onesti grazie al mio lavoro. Affare fatto?

    Se era davvero così ansioso nel cercare un’aiutante, probabilmente avrebbe accettato senza troppi problemi, ignorando che da lì in avanti al suo fianco ci sarebbe sempre stata una serpe pronta a raggirarlo per ottenere i suoi scopi, a costo di ingraziarselo con dei favori. E Vipera stesse ignorava la quantità di guai che avrebbe potuto portare quell’accordo.
    Se tutto fosse andato per il meglio, prima che lui fuggisse di nuovo, pur avendo ora il suo permesso, avrebbe preso la lucertola in braccio, massaggiandole con delicatezza il collo e la schiena, proponendo con una vocina dolce quanto il miele:

    Visto che il primo giorno di lavoro dovrò restarmene da sola, che ne dici di restartene qui con me anche tu e prenderti un po’ di coccole? Mmmh? E se ti preparassi un pranzettino con i fiocchi?

    I suoi occhi brillavano mentre coccolava Ssalar, tutto un altro carattere confronto all’aggressività mostrata precedentemente. Era chiaro che la lucertola sarebbe stata viziata molto più del suo evocatore.
     
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    Gravi Questioni Amministrative III: Fine della Pacchia?

    Con la gola serrata dalla potente lingua di Ssalar, Febh era stato intercettato proprio sul più bello, e l'ordine imperioso della giovane kunoichi lo paralizzò sul posto. Era decisamente debole verso le donne. Soprattutto quelle autoritarie...forse perchè nell'infanzia non aveva avuto alcuna figura femminile di riferimento, almeno che lui si ricordasse. Questa sorta di tara mentale era riuscito solo parzialmente a superarla, e con un discreto impegno, quando la condizoni di sottomissione era diventata insostenibile, arrivando a ribellarsi prima a Nikaido, proprietaria della locanda nel Bosco dei Sussurri e sua implacabile datrice di lavoro, e poi a Ogen, capoclan degli Yakushi. Ma anche la più sentita delle maturazioni non riesce a debellare facilmente qualcosa di così radicato, e se per qualche motivo era arrivato a sviluppare una sorta di immunità contro quelle donne che arrivavano a pestarlo (cosa non così infrequente) ancora non aveva dimestichezza con chi gli era ostile per giusta causa e con le sole intimidazioni.

    Poi ovvio, in missione la questione cambiava in maniera sensibile...ma a fronte della studentella che lo aveva colto in un momento di assoluto relax e che sapeva come trattare con gli imbecilli, evidentemente era all'apice della sua debolezza.

    All'ordine di sedersi rinunciò al piano di fuga, pur gettando occhiate speranzose alla finestra, e mesto si avviò alla poltrona...fosse stato un cane avrebbe avuto le orecchie basse e la coda tra le gambe, ma non essendolo si limitava al labbro tremulo e al farfugliare qualcosa di incomprensibile mentre Ssalar batteva un paio di volte la zampa sulla testa di lei, in segno di approvazione. Tu sei un viscido traditore squamoso. Lo apostrofò l'amministratore, e in tutta risposta il rettile lo rimbeccò: Traditore io? Mi volevi mollare a sSsupervisionare le pulizie mentre te ne andavi a gozzovigliare...che poi non puoi nemmeno ubriacarti, sSsaresSsti finito a dormire in qualche panchina! Febh arrossì appena. Eh-ehi, quello che faccio nel tempo libero è affar mio!

    Hebiko intanto non aveva finito la sua contrattazione, e prendendo posto davanti alla scrivania fu quantomeno chiara nell'esporre le sue condizioni. Ragazza, gli allievi di quesSsto qui non sSsono poi usSsciti tanto bene sSsai? Ehi! Uno è diventato persino Hokage! Ma sSse dici sSsempre che è il peggior Kage che l'inferno potesSSse partorire! Si, ma è pur sempre un Kage! Bada che quando gli pare l'interruttore da Sensei potrebbe diventare del tutto immune alla tua influenza. Qua-quale influenza? Non sia mai detto che l'Amministratore di Oto può farsi influenzare...il mio è solo... Si guardò intorno, alla disperata ricerca di un qualcosa per giustificarsi. Solo...Psicologia Comportamentale dei Primati! Gli era caduto l'occhio su uno dei libri polverosi di Shinodari che ancora vegetavano su uno degli scaffali. Ecco. Non si premurò di spiegare oltre, ma il rettile alzò lo sguardo al cielo.

    L'idea di qualcuno che gli organizzava le scartoffie da firmare era persino più spaventosa di quando era andato da solo a conquistare una città sotto assedio, ma come poteva opporsi a quel carattere autoritario? Alla fine delle argomentazioni della ragazza abbassò lo sguardo, sussurrando con un fil di voce, quasi rotta dal pianto: Ok...ok...

    Poi lei diede il permesso di andare...e al semplice "libero di andare" lui semplicemente sparì nel nulla gettandosi dalla finestra. La sua massima velocità era qualcosa di ancora incomprensibile per la giovane Kunoichi [Nera+8 tacche] e persino Ssalar non avrebbe mai potuto fermarlo. Mai dargli il permesSSso di andare. Mai. Ma credo che per uno sSstipendio sSsi posSSsa organizzare qualcosSsa. Aggiunse la lucertola saltando dalla testa di lei fino al tavolo. Mi pare ci fosSSsero dei moduli in uno dei casSSsetti per l'asSSsunzione di un impiegato. A furia di bighellonare e oziare in quell'ufficio Ssalar aveva imparato qualcosa della burocrazia Otese...sicuramente più del suo evocatore...anche se venne colto completamente ala sprovvista quando lei lo prese in braccio come se fosse una bambola. Si era sbagliato: la ragazza era comunque una otese...non la si poteva considerare normale e razionale sotto nessun punto di vista. NOOOOOOOO!!! Fu il suo inutile grido disperato mentre lei cominciava a coccolarlo...una piccola parte della sua mente sperò solo di non finire con un gilettino di lana ed un fiocchetto!

    Questa è la storia di come Hebiko divenne nel giro di cinque minuti la segretaria di uno degli uomini più pericolosi al mondo. Molti tra gli impiegati non sapevano se considerarla una martire, una masochista o un'eroina. Per Febh era stata la fine della pacchia. Per Ssalar un nuovo incubo dopo quello dell'Amministratore che lo lanciava per la coda...sognava una bambina con la faccia di Hebiko che provava a vestirlo da principino!
     
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    Il Fiore Lupo

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    L'allaccio.



    Legenda testo:
    -Parlato-
    "Pensato"


    Non importava il numero di volte, i tentativi invani oppure la concentrazione che imprimevo nel gesto: la luce non voleva accedersi, l'interruttore non funzionava. Non solo, l'acqua non voleva scorrere dai rubinetti. Bloccati anche quelli, sebbene questi ultimi in certi momenti qualche segno di vita lo davano. “Una magra consolazione.” Conclusi tra me e me lasciandomi cadere sul letto ad una piazza, nella fattispecie l'unico mobile morbido del fatiscente monolocale in cui vivevo.

    Con un movimento molto lento spostai lo sguardo verso la finestra-vetrata che dava sul letto. Oto e le sue famose cinte murarie, e oltre la sua famosa foresta. Che dire, se pensavo anche solo a qualche settimana prima o, anzi, se portavo la mente a qualche anno orsono in effetti le mie condizioni di vita erano davvero tragiche. Appena fuggito dal villaggio passavo la maggior parte del tempo nella boscaglia. Non era per niente una vita agiata, quella. Mi spostai in una posizione semisupina, sbuffando. "Infondo provare non costa nulla" e con ritrovato spirito di fiducia mi decisi e mi alzai, sarei andato in Amministrazione a chiedere delucidazioni e nel migliore dei casi migliorare quel poco che bastava le condizioni di quel monolocale.

    Una volta cambiato e indossato l'equipaggiamento presi a camminare lungo le strade di Oto, in mezzo a numerose persone. Facce stanche, ma orgogliose. A est, da dove provenivo la povertà e la mancanza di speranza si potevano leggere sui volti dei lavoratori nelle risaie, rughe profondamente scavate nel viso, una faccia di chi la speranza non l'ha mai nemmeno sentita nominare.

    In mezzo a tutti quei pensieri non mi accorsi nemmeno di essere arrivato a destinazione e, non perdendo un solo secondo, entrai subito. Guardandomi attorno vidi alcune persone indaffarate nelle loro faccende, tuttavia non individuai una sorta di usciere o dir si voglia. Sospirai sconsolato, non mi rimaneva che tentare improvvisando in qualche modo. Iniziai così una sorta di tarantella, prima un ufficio mi rimandava da una parte e poi il successivo in altra zona ancora. Continuai questa farsa ancora per diversi minuti quando ormai sconsolato mi decisi in un ultimo tentativo. Senza nemmeno più guardare la targhetta che indicava il ruolo di quel gabinetto mi appropinquai e bussando mi presentai subito, non era nei miei modi ma la scortesia non poteva di certo aiutarmi in quella situazione: - Kato Yotsuki, ninja di Oto.... Se permette avrei una domanda.- una semplice introduzione, posta a quella che sembrava una sorta di segretaria, dalla corporatura minuta, la quale era decisamente occupata nel scartabellare tutte le varie carte, anzi ammassi di carte. “Forse non è stata per niente una buona idea disturbarla” conclusi tra me e me.
     
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    Primo giorno di lavoro

    VI - Rinnovamento dell'ufficio



    Agli avvertimenti sul fatto che Febh fosse un sensei un po’ fuori dalle righe, la Vipera fece spallucce, commentando sincera:

    Se fosse il contrario ne sarei delusa. Vedrò di fare comunque attenzione, grazie Ssalar.

    Soddisfatta dall’approvazione delle sue richieste, non fece in tempo a finire il suo discorso che una folata di vento le scompigliò i capelli, rendendosi conto che era stata causata dalla rapida fuga dell’Amministratore, vedendolo sfrecciare in lontananza. Di nuovo, si premunì di tranquillizzare la lucertola, mentre con precisione compilava il suo modulo per lo stipendio, iniziando a capire che se voleva che un lavoro venisse svolto, avrebbe dovuto far fare allo Yakushi solo il minimo indispensabile, ed occuparsi lei delle faccende noiose.

    Ti ringrazio per l’avvertimento, ma sai com’è… Vedila come se fosse il suo primo giorno di scuola. Non si fanno mai cose importanti. La batosta arriva dopo. Lasciamogli il suo ultimo giorno di libertà. Oh, poi portami alla panchina dove si addormenta di solito, qualcuno dovrà pur recuperarlo.

    E la giovane Hebiko iniziò con cura a raccogliere e sistemare tutti i documenti sparsi per la stanza, riscoprendo un suo lato stacanovista che la vita da teppista non le aveva permesso di mettere in risalto: mettere tutto in ordine la rilassava, e la sua estrema precisione garantiva che quell’ordine fosse impeccabile.
    Divise ogni foglio con cura, suddividendoli basicamente in missioni, una sezione per grado e per tipo, stupide richieste che richiedevano solamente la firma di approvazione dell’Amministratore, tutte già compilate ad eccezione della firma, inviti ordinati per importanza, le schede di ogni ninja di Oto ed eventuali esterni conosciuti, e, ultima ma non per importanza, la sezione delle missioni urgenti, nonostante avesse eliminato i numerosi doppioni era comunque una pila non da sottovalutare. In tutto questo, aveva trovato del tempo per cucinare a sé e a Ssalar del pesce, stavolta senza rischiare di dar fuoco all’ufficio. E sistemò persino il buco fatto a causa del suo sputacchio acido!

    Dovrei chiamare una domestica. Ma non mi piace che della gentaglia metta lo zampino in ufficio, sarebbe meglio se me ne occupassi personalmente.

    Le sarebbe bastato ambientarsi a sufficienza prima di iniziare a modificare l'ufficio come più preferiva, in modo da adattarlo alle sue esigenze. Avrebbe scoperto solamente troppo tardi che tale ufficio veniva ricostruito troppo spesso per poter avere uno stile raffinato.
    Le ore passate a sistemare e catalogare si facevano sentire, tuttavia lavorare da sola, in compagnia di un rettile, non le dispiaceva affatto. Durante le pause Ssalar si sarebbe goduto qualche sua coccola, e per stavolta sarebbe scampato al ritrovarsi con indosso abitini imbarazzanti. Ma Hebiko aveva ormai memorizzato le sue misure, sarebbe stata questione di giorni.
    La sua pulizia venne interrotta da qualcuno che bussò alla porta, un ragazzo, che entrò senza troppi complimenti nella stanza. Armata di straccio, Vipera usò l’arma come fosse un bastone, colpendolo dritto in faccia. Per sua fortuna il colpo non fu particolarmente doloroso, ma il peso dato dall’acqua e il puzzo dello sporco sarebbero stati a dir poco spiacevoli.

    HO APPENA PULITO!

    Sbuffando, fece roteare la sua arma improvvisata, riponendola nel secchio. Realizzò solo dopo ciò che le aveva detto il ragazzo, sussultando appena ed indicandogli la sedia di fronte alla scrivania.

    Ninja di Oto? Prego, siediti. Cammina sulle punte però, e vedi di non lasciare peste in giro.

    Si sedette al posto dell’Amministratore senza troppi complimenti, congedando Ssalar:

    Puoi andare a rintracciare il tuo evocatore? Appena lo trovi torna qui e portami da lui, ha un sacco di lavoro arretrato da recuperare. Tu, invece, nome e cognome? Di cosa hai bisogno?

    Mentre aspettava una risposta, estrasse il plico che catalogava i ninja di Oto, preparandosi a cercare la sua cartella.
     
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    Il Fiore Lupo

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    L'allaccio




    Semplicemente fu troppo veloce, nemmeno al massimo delle mie capacità sarei riuscito a schivare quel colpo preciso, inaspettato e molto molto sporco. La fortuna volle che non si rivelò un'azione offensiva ma una sorta di brutta reazione, da parte di quella segretaria o almeno così l'avrei definita fino a qualche secondo prima. Non mi ci volle molto per capire che non si trattava di una semplice dipendente dell'amministrazione di Oto ma mi trovavo di fronte ad un ninja del villaggio, non solo, un ninja fisicamente più abile di me. Di certo non mi sarei dimenticato in fretta quel colpo di spugna.

    Scrollando la testa e passando il volto con la mano cercai alla bella e meglio di togliermi tutto lo sporco e l'acqua malsana che era stata riversata su di me, nonostante ciò percepii subito un notevole olezzo; sospirai, per l'ennesima volta, maledicendomi per non essere tornato a casa dopo i numeri tentativi precedenti ma a quel punto ero troppo coinvolto per lasciare tutto lì e andarmene e seguendo le indicazioni della ragazza mi avvicinai al tavolo e mi sedetti, di fronte a quello che sembrava una scrivania decisamente preziosa e ricercata. Un leggero margine di preoccupazione mi salì in quel momento, in quanto mi chiesi dove ero effettivamente finito e sopratutto a chi stavo chiedendo alcune informazioni, considerando sopratutto la presenza di una bestiolina alquanto strana al fianco del ninja... ma ormai era già troppo tardi e quindi iniziai a parlare ripresentandomi nuovamente e soprassedendo al ben poco cortese benvenuto precedente: - Il nome è Kato, del Clan Yotsuki, Studente. In realtà, per quanto possa sembrare una questione di lana caprina... ecco...- rimasi in silenzio qualche secondo “Ok, Kato riprendenti e cerca di essere di meno formale” pensai tra me e me mentre una goccia di sudore, o acqua sporca, scendeva lungo la fronte -... niente, in pratica stavo cercando qualcuno che potesse darmi delle risposte concrete sulla situazione del mio appartamento, monolocale aggiungo, in cui sto al momento alloggiando da alcune settimane; ovvero da quando sono arrivato al Villaggio, nella fattispecie mi manca sia la corrente elettrica che l'acqua... ma immagino che questo non sia l'ufficio adatto per discuterne- conclusi in fretta. Non riuscivo a spiegarmelo ma una certa sensazione angosciosa stava facendosi strada tra i miei sentimenti e di certo non era un bel segnale.
     
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