Casa di Arima Uchiha

LA CASA DI ARIMA JAKU UCHIHA

Eccoci! Siamo arrivati!

Non passò molto tempo prima che i due giunsero alla casa di Arima. Durante il tragitto, che non venne interrotto da nessun evento particolare, il giovane di Oto aveva espressamente compiuto qualche deviazione per potersi godere quei luoghi ancora rimasti e che erano legati alla sua infanzia. Kairi, dal canto suo, sembrò ben disposta ad assecondare quella "gita turistica" ma lo tenne costantemente sotto il suo sguardo vigile, ligia al suo dovere di sentinella. Dal chiosco del ramen, all'ingresso del quartiere Hyuga, i due si fermarono solo poche volte, in silenzio, ad osservare la vita che scorreva felice a Konoha. Forse alla fine persino la tenebrosa Uchiha avrebbe lasciato andare un pò la corda, perchè quello che vide era esattamente quello che ci sarebbe potuti aspettare da un normale turista in visita a Konoha. E Kuro non fece veramente nulla di strano; era palese che conoscesse quei luoghi, ci si muoveva agilmente, ma non fece nessun movimento nè tantomeno disse qualcosa che fece insospettire la guardiana. Sorrideva, come al suo solito, e si guardava intorno, felice.

La verità d'altronde non era molto dissimile da quella che Kuro, o meglio Shinken, aveva raccontato alla giovane Uchiha. Era una storia rilasente a molto tempo prima, in quel periodo poco precedente all'elezione di Ayato Jaku de Jarre come Kage del paese del Fuoco. Shin-ken, o meglio Kenshin, a quel tempo era un giovane ninja della Foglia, proprio come ora lo era Kairi. Viveva all'interno del quartiere degli Hyuga, essendo lui da parte di madre nato e cresciuto nella casata principale, e adorava correre e giocare per le strade della sua città. Fino a che, intrapresa la carriera di shinobi, una serie di eventi lo portarono a tradire il suo villaggio, la sua casa e - sopratutto - la sua famiglia.

Quando si fermarono davanti all'ingresso del suo vecchio clan, Kuro sorrise. Guardò per alcuni istanti dei giovani ragazzi che giocavano lungo la strada principale. Giocavano a fare i Ninja, troppo acerbi per capire cosa veramente significasse quella parola. lo Hyuga non aveva mai rimpianto il giorno in cui aveva legato sulla sua fronte, fiero e tronfio, il coprifronte della Foglia, ma il rifiuto paterno lo aveva sconvolto, spingendolo verso sentieri ben più oscuri di quelli che si era prefissato. Oggi, tornato dal suo lungo viaggio,era ancora più sicuro della scelta che lo aveva portato lontano da Konoha. Oto era la sua casa, i suoi ninja erano la sua famiglia.

C'è nessuno?!? ZIO ARIMA, ZIA NATSUKO!!

Mi sembra evidente che loro non sono in casa. Zio Arima avrebbe già risposto, conoscendolo. Disse il genin rivolto alla ragazza. Bhè, dato che siamo arrivati sin qui e che sono accompagnato da un membro del clan Uchiha, non credo sia un problema entrare nel cortile. Almeno non mi prenderanno per un ladro, ghghghgh. Magari riusciamo a capire anche dov'è che sono finiti... Distese in braccio ad indicare la precedenza, gli sembrava scortese farsi avanti prima di una ragazza. Prego, signorina.

Era proprio ora che il piano di Shinken si sarebbe messo in moto. Se c'era una cosa a cui Arima aveva sempre tenuto era l'ospitalità, ma non nel senso comune del termine. Aveva sempre espresso categoricamente che, persino per i parenti più stretti, fosse necessario informarlo di un eventuale visita. Tutti gli accessi non "autorizzati" lo innervosivano, molto di più di qualsiasi altra cosa. Certo, se lui stesso fosse stato in casa sarebbe bastato bussare e chiedere il permesso, ma Shinken sapeva che non era così (dalle informazioni reperite nella guardiola) e che quindi avrebbe dovuto superare le difese della casa da solo. Fino a che non gli balenò in mente di usare la kunoichi che aveva tanto insistito ad accompagnarlo. Chi meglio di un Uchiha per contrastare le difese erette da un'altro Uchiha? Inoltre, così fecendo, avrebbe sicuramente risparmiato energie.

Kuro avrebbe quindi insistito nel farla entrare per prima (sfruttando l'etichetta ed il suo status di "estraneo" al clan dagli occhi scarlatti) e se così fosse stato, una volta effettuato i primi tre passi all'interno del cortile, un rumore di legno scricchiolante avrebbe subito attirato i sensi della kunoichi.

Altolà intruso. Non hai avuto il permesso di accedere alla casa di Arima Uchiha.

Davanti alla porta della casa, in piedi e con entrambe le braccia incrociate, c'era un uomo. Era possibile vederne i lineamenti anche se aveva il capo coperto da un mantello grigio. Tutto faceva pensare che fosse un membro del clan Uchiha anche se Kairi non avrebbe riconosciuto il volto dell'individuo. Doveva essere un membro del suo stesso clan poco presente nella vita del villaggio, ma di certo era un ninja di Konoha. I suoi occhi neri, su cui erano presenti ben tre Tomoe, erano vigili e la guardavano intensamente. Non appena finì di parlare, spostò il braccio destro portandolo fuori dal mantello.

Che Kairi ci credesse o no, nella sua mano era saldamente stretto un Fuuma Shuriken che con una serie di scatti si aprì pronto per l'utilizzo. La ragazza non avrebbe nemmeno fatto in tempo a scusarsi per quell'intrusione (o giustificarsi), che subito il ragazzo avrebbe attentato alla sua vita. Flettendo le gambe avrebbe acquisito la posizione corretta per effettuare il lancio, rilasciando l'arma dalle sue dita [Attacco Fuuma ShurikenFuuma Shuriken [Distanza]
E' un grande Shuriken con le lame ricurve ripiegabili. La sua forma lo rende molto aerodinamico e veloce, ottenendo una gittata di 21 metri.
Tipo: Da Lancio - Taglio
Dimensione: Mediogrande
(Potenza: 15 | Durezza: 3 | Crediti: 40)
[Da genin in su], Forza Viola]. L'arma avrebbe viaggiato veloce cercando di colpire la ragazza all'altezza del busto. La sua ampiezza, considerando che l'arma si muoveva orizzontale al terreno, rendeva una schivata laterale complicata. Ma le insidie non erano finite! Nell'ombra del Fuuma Shuriken si muoveva una seconda arma identica ma nascosta sotto alla prima [Abilità: Proiettili d'ombra Arte dei Proiettili d'Ombra [ 1 ]
Arte: L'utilizzatore potrà nascondere nell'ombra di un'arma, un'altra identica. L'arma nascosta sarà considerata Furtiva e avrà Furtività pari all’utilizzatore incrementata di 1. Seguirà la medesima traiettoria dell’ombra del proiettile visibile diversi centimetri sotto; scansarsi dalla traiettoria del proiettile visibile permetterà di sfuggire alla traiettoria del proiettile non visibile.
(Consumo: ¼ Basso ogni arma occultata)
[Da genin in su] Furtività: 10].

Avrebbe avuto pochi secondi per reagire che subito dopo l'attacco a distanza, complice l'abilità che lo sharingan donava ai suoi portatori, il ninja avrebbe composto tre rapidi sigilli ed era pronto a scagliare sulla kunoichi una tecnica particolarmente versatile [Tecnica: Pugni del drago
Pugni del drago - Katon: Saisho ni Ryuu
Villaggio: Konoha
Posizioni Magiche: Drago,Scimmia,Tigre (3)
L'utilizzatore può lanciare dalle mani due diverse sfere di fuoco, di raggio pari a mezzo metro, entro 14 metri. La Velocità della prima sfera è pari la Concentrazione dell'utilizzatore mentre quella della seconda è pari la Concentrazione dell'utilizzatore incrementata di 2 tacche. Appena si scontreranno con una superficie solida, esploderanno investendo con un'ondata di fuoco un raggio pari a 2 metri, con potenza pari a 20. Può causare Ustione (DnT Media).
Tipo: Ninjutsu - Katon
(Livello: 3 / Consumo: Medio a sfera)
[ Sfere Massime: 1 per Grado]
[Da chunin in su]]. La prima sfera, che si muoveva rapida [Velocità Viola] avrebbe cercato di colpire Kairi sulle gambe mentre la seconda, assai più insidiosa, sarebbe stata scagliata sfruttando l'abilità di prevegenza dello Sharingan per colpire proprio dove la ragazza si sarebbe spostata (nel caso di una schivata) [Velocità Viola +2tacche]. Il ragazzo era fermo sulla soglia di ingresso, non sembrava volersi muovere da lì come a significare che nessuno avrebbe varcato quella soglia.

Ma dov'era finito Kuro? Anche se Kairi era sicura che il ragazzo fosse entrato insieme a lei nel cortile, ora era sparito. Anche se quello era un vero problema, la ragazza non avrebbe avuto modo di concentrarsi su altro, non finchè il suo avversario continuava ad attaccarla da lontano.