Casa di Arima Uchiha

Quartiere Uchiha

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    LA CASA DI ARIMA JAKU UCHIHA


    ~ Questioni familiari parte VII



    Non c'era da giustificarsi. L'Uchiha che la ragazza stava affrontando sembrava totalmente avulso dalla situazione, come se stesse attaccando senza curarsi di quello che la ragazza faceva o più semplicemente diceva. I suoi primi attacchi non andarono a buon segno, anche se impegnarono non poco la giovane Uchiha, e sembrava che quel ragazzo non fosse affatto intenzionato a fermarsi. Subito dopo aver scagliato l'attacco con il Fuuma Shuriken, che Kairi era riuscita abilmente ad evitare, l'Uchiha si era spostato lungo il perimetro della casa, rimanendo sempre sopra all'engawa*Zona verandata sopraelevata intorno alle tipiche abitazioni Giapponesi di legno. Da lì, guadagnando una nuova posizione, aveva lanciato le due velocissime sfere di fuoco che vennero immediatamente intercettate dalla tecnica della kunoichi, esplodendo senza infliggere danni.

    Kairi non ebbe nemmeno il tempo di fermarsi a pensare che Kuro sembrava improvvisamente scomparso. In realtà Shinken non si era mosso, era rimasto semplicemente fuori dall'abitazione (anche se Kairi non riusciva a vederlo attraverso la porta aperta) mentre con il collo inclinato da un lato stava cercando di capire che cosa stesse accadendo all'interno del cortile. Come immaginavo... un genjutsu a protezione della casa.. Kairi era ferma, immobile ad appena due passi all'interno delle mura, paralizzata dall'illusione. Il Jonin sapeva che nella sua mente la ragazza stava già combattendo contro qualcosa, stava affrontando l'illusione a protezione della casa di Arima. Oh fratello mio, hai sempre ribadito che fosse necessario chiedere il permesso ed alla fine hai trovato il tuo personalissimo modo per obbligare tutti a farlo, anche in tua assenza. Shinken fece per entrare ma poi si fermò. Che sia sufficiente chiedere ad alta voce? Il dubbio mise in guardia il Jonin che subito giunse le mani nel simbolo della Tigre, pronto ad effettuare il rilascio. Si guardò intorno, la strada era libera.

    Il mio nome è Kénshin Jaku Hyuuga

    Fece un passo in avanti Figlio di Ayato Jaku de Jarre e membro delle Ombre di Castlevania. Arima, fratello, chiedo il permesso di entrare. Si era assicurato che in quel momento non passasse nessuno, quelle parole gli sarebbero potute costare la vita.

    Attese qualche secondo e rilassò i muscoli delle braccia; Kairi era sempre immobile ma niente aveva interrotto il suo accesso. Alla fine il trucco era semplice: come Arima aveva sempre sottolineato, era obbligatorio chiedere il permesso per accedere alla sua casa. Il Jonin, ancora travestito dal ragazzo, passò davanti alla ragazza pietrificata. La guardò facendo poi passare la sua mano davanti al suo viso. Non voleva ne ferirla ne altro, ora aveva il tempo per finire di fare quello che aveva pianificato, sperando che la ragazza non uscisse dal Genjutsu prima del dovuto [Velocità Blu, in direzione dell'ingresso principale]. Shinken stava per compiere un salto nel passato. Una volta entrato si rese conto che Arima era veramente assente da molto tempo e lo stesso valeva per la sua consorte, nessuno era presente. Sulla mobilia, piena di polvere ma lasciata esattamente come se qualcuno stesse giusto per rincasare, c'erano le numerose foto di Arima e della sua famiglia. Il Jonin, immobile davanti ad una precisa foto, sembrava anch'esso essere caduto in un illusione, ma non era una tecnica ninja, era immobilizzato dai ricordi che il contenuto di quella cornice aveva rievocato.


    ...

    Era una giornata soleggiata, una di quelle che spesso si possono vivere a Konoha.
    Tre ragazzi, poco più che bambini, erano seduti su di una roccia molto molto grande, intenti in diverse attività, in rigoroso silenzio. Dietro di loro, oltre la fitta boscaglia, si intravedevano le possenti mura del villaggio della Foglia ed il sole, ormai alto nel cielo, batteva forte generando quella piacevole calura che ti scalda fino a dentro le ossa.
    Nessuno dei tre parlava ed i rumori della foresta facevano da contorno a quella situazione familiare.

    Bhè, che ne pensate?

    Disse all'improvviso il ragazzo dai capelli rossi e dagli occhi grandi.

    Penso che sia una pessima idea.

    Il primo dei due si accigliò, mutando il sorriso sul volto e spostando lo sguardo sul giovane al suo fianco. Era il più alto dei tre ed aveva dei lucenti capelli color argento.

    Sei veramente antipatico... E SMETTILA DI FARE QUEL CAVOLO DI RUMORE MENTRE MANGI! E' SGRADEVOLE!!

    Di colpo il ragazzo dai capelli rossi diede una botta alla ciotola da cui il compagno stava mangiando, facendola cadere e rovesciando tutto il contenuto per terra.

    MA CHE DIAVOLO FAI? MA SEI CRETINO!?

    Subito gli animi si scaldarono ed i due scattarono in piedi. Muso a muso.

    SMETTETELA VOI DUE!

    Tuonò il terzo ragazzo. Aveva i capelli lunghi, legati dietro la schiena, ed era visibilmente il più massiccio dei tre. Era seduto a gambe incrociate ed aveva gli occhi chiusi. Poggiandosi sulle braccia, con il corpo all'indietro, stava prendendo il sole, e continuò a farlo anche mentre strillava i suoi due amici.

    Io vi propongo di trasferirci tutti insieme E QUESTO SCEMO MI RISPONDE COSI'!! Si stava spiegando al ragazzo seduto, distogliendo lo sguardo dal ragazzo alto, che con un dito si stava pulendo una macchia sui vestiti.

    Epperforza, tu vuoi andare a vivere al buio, in un posto freddo e brutto. Io sto bene qui al sole, vacci tu a vivere a Castlevania! A me Konoha piace tanto! Il ragazzo dai capelli neri si innervosì ancora di più, strillando in faccia al compagno in piedi.

    LO SAI PERFETTAMENTE CHE IL CLAN NON MI PERMETTEREBBE MAI DI SPOSTARMI DAL QUARTIERE! CI DEVO RIMANERE SE VOGLIO VIVERE A KONOHA! E A ME FA SCHIFO!

    Pfft! A te fa schifo perchè non ti hanno ancora accettato...

    ENISHI!!
    Smettila... quello che Kénshin ti sta dicendo è una cosa carina. Sii gentile!!

    Il ragazzo dai capelli rossi ormai aveva il broncio. Teneva le braccia incrociate come se stesse tenendo il punto, facendo l'offeso. Guardava in cagnesco l'amico e, di tutta risposta, l'altro sorrideva. E ora mi stai dicendo che se andassi via non te ne fregherebbe nulla... con la promozione che ci è appena arrivata, chissà se avremo più il tempo per vederci! E TU MI RISPONDI COSI', STRONZO!

    Maddai. E per te la soluzione è andare tutti a vivere in quel posto tremendo! Che poi Lui non è nemmeno mio padre, che cosa ci verrei a fare io?

    Non è questo il punto. E lo sai anche tu Kèn... Io non potei comunque seguirti. Sai come sono gli Uchiha, non mi permetterebbero mai di andare via proprio ora. Il ragazzo si alzò in piedi ed aprì gli occhi. Per un momento il sole rifletté sulle sue iridi, mascherandone il colore, ma quando la mano del giovane si mise a coprire il volto dalla luce, la tonalità scarlatta risaltò ancora di più. Arima, non possono impedirci di andare a vivere con nostro padre... non possono! L'Uchiha sorrise Hai sentito anche tu Kaworu. I miei occhi sono molto particolari, di così non se ne vedevano da ere... non mi lasceranno mai andare via dal villaggio. Mi dispiace Il ragazzo con il broncio fece uno scattoso e stizzito, colpendo l'aria davanti a lui. Io qui non ci voglio rimanere. Lo sapete tutti e due perchè...

    Lo sappiamo Kén, lo sappiamo... Il più grande dei tre mise una mano sulla spalla del giovane, per restargli vicino. Enishi, l'hai portata? Portato cosa?!

    Il ragazzo dai capelli argento tirò fuori uno strano aggeggio dalla borsa. Sembrava una scatola di legno con un foro davanti. Una lastra nera copriva il buco.
    E' qualcosa che ti permetterà di ricordare in eterno quanto sei scemo!

    I due scoppiarono a ridere, mentre il terzo continuava a tenere il punto.

    Dai su, leva quella faccia da offeso e vieni qui. Indicò un punto sulla roccia Mettila lì Enishi e sbrigati a venire!

    Il ragazzo poggiò la scatola e srotolò un filo mentre tornava di fianco ai due.

    KENSHIN BAKA!

    jpg

    ...



    Nel frattempo Kairi era ancora alle prese con l'illusione di Arima. Tuttavia, dopo aver schivato i vari attacchi, le sue parole non raggiunsero mai il suo interlocutore o comunque quest'ultimo non le considerò affatto. Non appena però la kunoichi posò nuovamente lo sguardo sul suo avversario, subito ebbe la forte impressione che quell'incontro non si sarebbe interrotto semplicemente allontanandosi [ Slot Tecnica Avanzata ]Ordine Assoluto
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna ( 0)
    L'utilizzatore può Imporre un singolo ordine offensivo, non autolesionista. La vittima agirà al massimo delle proprie capacità per raggiungere lo scopo imposto. Una volta realizzato o reso impossibile la sua attuazione, l'illusione si scioglierà automaticamente e la vittima avrà solo offuscati ricordi delle azioni compiute. L'efficacia varia in base all'Unità impiegate nell'illusione e al livello di padronanza della tecnica speciale. Richiede almeno 5 Unità d'Illusione ogni round di mantenimento e lo Sharingan "Imposizione".
    Tipo: Genjutsu - Bakkin
    (Livello: 3 / Consumo: Alto)
    [Richiede Sharingan 1]
    [Da chunin in su]

    9 Unità di Illusione. Sharingan "Imposizione" pot 30
    La ragazza, incrociato lo sguardo del suo avversario, avrebbe avuto non poche difficoltà ad abbandonare il perimetro della casa, qualcosa le diceva di rimanere all'interno delle mura, e qualsiasi cosa stesse accadendo, lo stesso Doujutsu che anche lei padroneggiava, la stava mettendo alle strette. Ancora una volta il ragazzo attentò alla sua vita: tre veloci shuriken partirono nella sua direzione, seguendo traiettorie paraboliche differenti per rendergli la schivata più difficile [Attacco, slot Azione 1. 3 Shuriken. Forza Viola, direzione busto].

    Ed ancora altri attacchi a distanza; quel ragazzo doveva essere un esperto in quell'arte, perché le sue armi arrivavano precise e silenziose, sfruttando angolature complesse [Attacco, slot Azione 2. 3 Shuriken. Forza Viola, direzione arti inferiori]. Quei colpi stavano bersagliando la ragazza, sfruttando l'abilità dello Sharingan per prevedere le schivate ed andare ad attaccare nei punti ciechi, la specialità degli occhi cremisi. Alla fine, un ultimo attacco, partì in direzione della kunoichi. Un enorme ShurikenShuriken Gigante [Distanza]
    Uno Shuriken molto più grande del normale, di diametro pari a 60 cm e una gittata di 45 metri.
    Tipo: Da Lancio - Taglio
    Dimensione: Mediogrande
    (Potenza: 20 | Durezza: 3 | Crediti: 50)
    [Da chunin in su]
    avrebbe tentato di prendere alla sprovvista l'Uchiha, scagliato con molta più forza e foga dei precedenti [Attacco, slot Azione 3. Shuriken Gigante. Forza Viola+2, direzione busto]. Il volto di Arima era sempre impassibile. E la guardava, intensamente.


     
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    Casa di Arima Uchiha

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    Qualcosa non andava in quella situazione, e Kairi se ne accorse nel momento in cui l'uomo non la degnò di una parola né risposta, continuando ad attaccarla imperterrito. A causa dell'ordine assoluto in cui era caduta senza accorgersene finì con il non uscire dal giardino, senza nemmeno ricordarsi di averci in realtà provato qualche istante prima.
    Tuttavia non era normale che un Uchiha non rispondesse in nessun modo, né che attaccasse un guardiano di Konoha in servizio, perlopiù appartenente al suo stesso clan: che fosse un traditore? Sui registri quella casa d'altronde risultava vuota, ed il fatto che non lo fosse era un ulteriore prova a sostegno della sua idea. Come aveva fatto però a nascondersi a tutti gli abitanti del villaggio e soprattutto del suo clan per tutto quel tempo però? Erano diverse le domande che in quel momento si stava ponendo la ragazza, che purtroppo non si era ancora accorta di essere caduta dentro ad un genjutsu...
    Anche il fatto che Kuro fosse scomparso non la tranquillizzava di certo, forse i due erano d'accordo fin dall'inizio, anche se avevano attuato una strategia decisamente complicata e di cui la kunoichi faticava a vedere il filo logico.

    Ciò che davvero contava in quel momento era uscire da quella pessima situazione...Fu ancora una volta il suo sharingan a metterla in salvo dagli attacchi avversari. Prevedendo la traiettoria degli shuriken evitò i primi 3 ruotando sul piede destro e spostandosi di lato [S.D. I], mentre saltò di un paio di metri verso l'alto per evitare il attacco diretto verso le sue gambe [S.D. II]
    L'ultimo attacco tuttavia era troppo veloce persino per i suoi occhi: trovandosi senza vie di fuga lanciò una rapida occhiata in giro e dopo aver individuato il suo obiettivo, un povero vaso malcapitato di fianco a lei, compose rapidamente i sigilli sostituendo il suo corpo a quello dell'oggetto, ricomparendo alla sinistra dell'avversario, a 6 metri di distanza [Slot Tecnica Semplice]Tecnica della Sostituzione - Kawarimi no Jutsu
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Ariete, Cinghiale, Bue, Cane, Serpente
    L'utilizzatore può effettuare un movimento accelerato tramite l'uso del chakra, lasciando al proprio posto un oggetto o un essere vivente consenziente di pari dimensioni o inferiore. È un movimento accelerato: non può essere usato per fuggire da uno spazio chiuso o da luoghi dove non vi è sufficiente spazio d'uscita. Le correnti di chakra disturbano l'esecuzione della tecnica: non è possibile apparire a distanza inferiore ai 6 metri da un essere vivente. La distanza massima percorribile è pari a 21 metri. Può essere usata come Difesa Totale; può risultare sleale.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Livello: 4 / Consumo:Basso )

    Non era mia intenzione farlo, ma visto il vostro atteggiamento sono costretta ad agire. E dire che volevo solo parlare
    La kunoichi scomparve una seconda volta, ricomparendo alle spalle dell'uomo e tentando di colpirlo con il taglio della mano nel retro del collo. [Slot Tecnica Avanzato]Sublime Passaggio della Foglia - Konoha no Suteki Ryuudou
    Villaggio: Konoha
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore, se entro 12 metri dal proprio obiettivo, sparirà ricomparendo alle spalle dell'avversario. Da questa posizione può colpire l'avversario al collo, con il taglio della mano: può causare uno Stordimento per 2 round e sbilanciare l'avversario. Il danno massimo è leggero e causa danni da contusione; non è concesso l'uso di armi. L'utilizzatore non può compiere altre azioni offensive: il round termina.
    Tipo: Taijutsu
    (Livello: 4 / Consumo: Medio )
    [Da genin in su]

    Non aveva intenzione di ferirlo sul serio ma piuttosto di fermarlo, in maniera tale da poter agire con più calma, cercare Kuro e nel caso contattare chi di dovere per sistemare quella situazione. Il suo primo giorno da guardiana si stava dimostrando fin troppo ricco di sorprese per i suoi gusti.



    Kairi Uchiha - Riassunto Round

    Vitalità: 15.5/16 Leggere
    Ferite: - 1/2 leggera da contusione alla schiena

    Chakra: 52.25/60 Bassi
    Consumi: 0.25 S.D. I, 0.25 S.D. II, 1 basso sostituzione, 3 bassi tai
      Slot Difesa 1: - Schivata - Rif: 600
      Slot Difesa 2: - Schivata -Rif: 600
      Slot Difesa 3: -
      Slot Azione 1: -
      Slot Azione 2: -
      Slot Azione 3: -
      Slot tecnica 1: - Tecnica della Sostituzione - Kawarimi no Jutsu
      Villaggio: Generico
      Slot tecnica 2: - Sublime Passaggio della Foglia - Konoha no Suteki Ryuudou

    NOTE: -


     
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    ~ Questioni familiari parte VIII



    ...

    Faceva freddo quella sera. Più freddo del solito gelo di Kiri.

    Dalle grandi foreste alla base dell'altopiano era lentamente salita la nebbia. Il paesaggio circostante era tenebroso, spettrale.

    Era evidente che percorrere quei luoghi era assai pericoloso: suoni e rumori sinistri riecheggiavano in tutta la valle.
    Ma quella sera tutto il grande altopiano era ben illuminato. Quelle giganti formazioni nuvolose con le loro grandi forme arrotondate, sfidavano il buio della notte, luminose e tanto bianche da rendere la notte giorno.

    ...

    In lontananza, proprio con il favore di quella luce, due figure avanzavano nella notte; incappucciate e con il passo spedito si spostavano sul ciglio di un burrone tanto profondo da confondersi con il buio della notte.
    Spostando lo sguardo più avanti, alla fine di un vero e proprio pontile, il paesaggio era dominato da un immenso ed imponente castello, circondato dal mare bianco della nebbia.

    Dobbiamo andare subito a parlare con nostro padre. Hai fatto un grande casino.

    Disse Arima

    Non mi importa.

    Ma mentre saliva la prima delle due figure non sembrò dare peso alle parole dell'Uchiha. Tirava dritto, chiuso nel suo mantello, con le spalle contratte dal freddo. Dal cappuccio spuntava un vistoso ciuffo blu, ma il suo volto continuava ad essere coperto. Aveva in mano qualcosa di simile ad un arma, riposta in una federa e coperta da un elegante panno rosso ricamato.

    Non può essere la soluzione ai problemi con il clan...


    Ti ho detto che non mi importa.
    Affronterò quello che ci dirà nostro padre, sapevo già che ne avrei pagato le conseguenze.


    Sbuffò, allungando il passo, ed allontanandosi dal compagno, concludendo di fatto quella discussione.

    Oramai erano quasi difronte all'enorme portone d'ingresso. Una gigantesca figura si frapponeva tra il castello ed i due.
    Ayato Jaku De Jarre, Signore delle ombre, sesto Hokage del Paese del Fuoco.

    Li stava aspettando.

    Arima, Kenshin. Bentornati.

    Bentrovato Padre. 'Padre...

    Il gigantesco ninja si guardò intorno, senza spostare di nemmeno un secondo il suo occhio sinistro, bianco come quello degli Hyuga. Oggi Enishi non vi ha accompagnato. Come mai? Chiese con un tono di voce gentile. I suoi occhi però erano incollati sul giovane figlio della foglia, come se stesse aspettando una risposta da lui e solo da lui.

    Sai perchè siamo venuti. Sayaka ti ha sicuramente avvisato.

    S..SAYAKA OOKAMIKUMO?! Non puoi esserti fidato di quella donna!! E' una pazza!!

    I due fratelli si guardarono in cagnesco. Gli occhi dell'Uchiha erano severi e pieni di rabbia, nelle sue parole c'era rimprovero, ma suo fratello maggiore reggeva lo sguardo, senza paura.

    Potete entrare ora.


    ...



    Ttroch!!



    Il rumore del piccolo quadro risuonò per l'impatto sul legno del davanzale. Caduto in avanti aveva smosso l'equilibrio di quel luogo, spostando leggermente la polvere sul tavolo e ridando colore a quelle stanze. Shinken già non c'era più, aveva compiuto la sua missione, quello per cui aveva intrapreso quella missione solitaria e pericolosa. Aveva reso i suoi omaggi al fratello, disperso se non addirittura morto in qualche missione. Ma non era l'unica cosa che aveva fatto, la sua velocità gli aveva permesso di compiere tutto quello per cui era venuto.

    [...]

    La giovane Uchiha, nel frattempo, stava proseguendo la personalissima battaglia contro quel GenJutsu. Arima Uchiha non era mai stato un combattente da corpo a corpo - anche se Shinken ricordava bene i suoi mawashi-geri perfetti - ma era assolutamente un esperto per quanto riguardava i Katon ed i Doujutsu ipnotici del suo sharingan. La ragazza ovviamente questo non poteva saperlo; non aveva avuto il privilegio di conoscere quel Chunin del villaggio della Foglia. Lo scontro illusorio proseguì per ancora qualche istante, impegnando la kunoichi a schivare tutti quegli attacchi a distanza, costringendola infine a sostituirsi ad un povero vaso per evitare l'ultimo potente colpo. Lei rimase incolume ma il pezzo di ceramica fece una brutta fine, oltre che un fastidiosissimo rumore.

    Quando il movimento accelerato di Kairi si interruppe, scagliando quel colpo di taglio al collo del suo avversario, il Genjutsu si sciolse. Era impossibile mettere a protezione della casa un’illusione tanto forte da resistere per così tanto tempo e così Arima - saggio possessore degli occhi cremisi - aveva imposto delle chiare condizioni di scioglimento: chiedere il permesso era la condizione unica per non attivare la trappola, accedere alla casa mettendo piede sulla veranda era l'unico altro modo di uscirne (oltre che il classico ma impegnativo rilascio).

    Con probabile grande sorpresa il braccio della Uchiha attraversò il corpo di Arima, senza trovare resistenza al colpo di taglio. L'Uchiha che l'aveva attaccata scomparve alla sua vista, come se non fosse mai stato presente. Lei si ritrovò all'improvviso al centro del cortile, proprio dove era entrata. Davanti aveva ancora la stessa casa di prima e persino il vaso con cui si era sostituita era ancora intatto ed al suo posto. Nessun segno di scontro, nessuna traccia delle armi o delle Katon del suo avversario. Cosa diavolo era successo?

    Heeei?! Tutto ok, posso entrare ora?


    Da dietro la porta semi aperta del cortile, fece capoccetta il volto di Kuro, con una strana espressione accigliata. Aveva fatto appena in tempo a ricatapultarsi fuori dal giardino grazie alla Shushin no JutsuTecnica del Teletrasporto - Shunshin no Jutsu
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Capra (1)
    L'utilizzatore può viaggiare attraverso lo spazio entro 45 metri dal punto di partenza. A terra, alla partenza o all'arrivo, possono essere lasciati dei frammenti elementali a scelta. Il viaggio durerà circa un secondo. Il punto d'arrivo non deve essere occupato da altra sostanza solida o liquida, né deve essere presente entro 6 metri una discreta fonte di chakra. È possibile portare altri ninja con se al costo extra pari a Mediobasso ognuno. Dopo aver attivato la tecnica, l'utilizzatore non può compiere altre azioni offensive: il round termina.

    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    <>(Livello: 4 / Consumo: Mediobasso )
    [Da chunin in su]
    . Non che avesse impiegato molto tempo a prendere la foto ed allontanarsi, ma Kairi era stata brava e veloce a sciogliere quell'illusione. Aveva rischiato molto, allertare l'Uchiha avrebbe potuto significare tanti problemi che ora non aveva intenzione di risolvere. Sei stata ferma impalata per un bel pò. Che cos'è, una trappola dello zio? Chiese con la disarmante sincerità di un ragazzino [Abilità Recitazione].





    L'interno della casa era rimasto esattamente com'era prima; esclusa la foto tutto era al suo posto. La polvere ancora copriva tutto, persino i passi del ninja non l'avevano scansata, leggeri e rispettosi. Shinken era stato sufficientemente rapido e preciso da entrare ed uscire senza modificare l'ambiente circostante, esclusi due piccoli dettagli: aveva avuto il tempo di rimuovere le foto e poi tracciare con del sangue delle veloci linee sul retro della porta di ingresso, scarsamente visibili e chiare solamente a porta chiusa.

    Una linea orizzontale, poi una successiva, parallela ma più bassa. E poi ancora: una svirgolata dall'alto verso il basso, con la punta rivolta in basso a sinistra. E poi l'ultimo tratto, più contenuto, di nuovo dall'alto verso il basso con la punta rivolta a destra. Con la precisione di un praticante dello Shodo, il Kanji era finito, perfetto. Ten, Cielo.

    I due Jaku più antichi del continente si erano salutati, per l'ultima volta.





     
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    Casa di Arima Uchiha

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    Pensato
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    Quando il suo bracciò attraverso letteralmente il corpo dell'avversario la ragazza fu ben stupita da quell'evolversi della situazione: aveva colpito l'aria, ed ora davanti a lei vi ero solamente il vuoto più totale Ma cosa..?
    Ancora più stupita fu nel ritrovarsi al centro del cortile a pochi passi dall'entrata, scosse la testa confusa e si guardò attorno alla ricerca dello shinobi che fino a quel momento l'aveva attaccata: fu in quel momento che si accorse del vaso che aveva poco prima usato per la sostituzione, ancora intatto ed esattamente nel posto in cui si trovava poco prima dell'esecuzione della tecnica.
    Mentre guardava con le sopracciglia aggrottate e decisamente confusa l'oggetto quasi saltò sul posto come un gatto preso alla sprovvista quando sentì la voce del ragazzo di Oto alle sue spalle, e si girò velocemente verso di lui. Anche lui era rimasto lì tutto quel tempo?
    Lo osservò qualche secondo senza capire e solo quando Kuro le disse che era rimasta immobile e parlò di trappola finalmente comprese ciò che era appena accaduto Un genjutsu...
    Non era la prima volta che si trovava intrappolata in un'arte illusoria e probabilmente non sarebbe stata l'ultima; fortunatamente anche in quel caso era riuscita a trovare una via di uscita dallo stesso e da sola, forse toccare l'Uchiha era una delle condizioni necessarie per liberarsi, ma fu anche lesta nell'uscire dal giardino, avvicinandosi verso il suo ospite. Non aveva visto nulla di ciò che il ragazzo aveva appena fatto, e le sue abilità recitative furono abbastanza convincenti da farle credere che stesse dicendo la verità: tuttavia vista la situazione non era decisamente più il caso che provassero ad entrare nuovamente nella casa.
    Si, credo proprio di essere rimasta incastrata in un genjutsu...probabilmente tuo zio lo ha messo a difesa della casa stessa, ed ormai sono piuttosto certa che non sia qui, i registri non sbagliano. Ma anche se ho capito come uscirne non voglio trovarmici nuovamente incastrata, né voglio che lo stesso accada a te, quindi è il caso di allontanarsi.
    Il suo tono era gentile, ma allo stesso tempo non ammetteva troppe repliche: era già lieta di essere uscita da quell'illusione da sola senza che qualcuno del villaggio la trovasse immobile come un baccalà in mezzo al giardino e non voleva rischiare di farvi cadere anche Kuro. Avrebbe si potuto utilizzare il rilascio su di lui, ma non era convinta che sarebbe bastato, ed il ragazzo non sarebbe in ogni caso riuscito a contattare suo zio.

    Quella situazione in qualsiasi caso le sarebbe servita come insegnamento per il futuro, mai entrare nemmeno nel giardino di un'Uchiha senza chiedere il permesso, e chissà, poteva parlare con suo padre per creare assieme un genjutsu simile anche per casa loro. Era tuttavia strano che un membro del villaggio avesse imposto un'arte illusoria così potente sulla sua casa, quindi si ripromise che sarebbe tornata ad indagare, magari allertando anche qualcuno più esperto di lei a riguardo o che conosceva lo stesso Arima per capire qualcosa in più, al momento attuale non si trovava di certo nella situazione giusta per farlo: la sua unica priorità in quel momento era Kuro e cadere in quel genjutsu era già stato un'errore che difficilmente si sarebbe perdonata. Proprio al mio primo giorno...per fortuna che me la sono cavata da sola e non vi sono state conseguenze
    Avrebbe atteso che il ragazzo si muovesse dalla casa e nel caso avrebbe continuato ad accompagnarlo Mi dispiace tu non abbia trovato i tuoi parenti, sembra che tu abbia fatto un giro a vuoto...Vuoi vedere qualche altro posto di Konoha, o pensi di tornare a casa? Nel caso posso riaccompagnarti alle mura, devo comunque ritornare lì alla fine del nostro giro per riprendere il mio lavoro


     
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    ~ Questioni familiari parte IX


    HEEEEEEI!! Accidenti!! Non volevo mica spaventarti!


    Il ragazzino di Oto reagì ancora peggio della kunoichi allo spavento per l'improvvisa apparizione. Preso di sorpresa dalla sorpresa, alzò entrambe le braccia, incrociandole a protezione del volto e rimase in bilico su una gamba, portando il ginocchio destro a coprire l'addome, in una posizione difensiva improvvisata. I suoi occhi erano spalancati ed aveva il respiro affannato, dopo aver emesso uno strillo più simile a quello di una cicogna rauca. Bhè cacchio! Che spavento mi hai fatto prendere!! Prima sei stata ferma mezz'ora e poi salti in aria come un gatto! Non mi pare proprio il modo, no? Poi per una guardiana delle mura... ecchediamine! Nel suo sguardo c'era un misto di rimprovero e di spavento per la reazione della ragazza. Nel mentre parlava il suo corpo tornava a rilassarsi; lentamente tornò a poggiare entrambi i piedi a terra ed ad abbassare le braccia, anche se dall'espressione e dagli occhi era ancora sù con i battiti. Che poi, scusami, ancora non mi hai nemmeno detto come ti chiami... io almeno mi sono presentato, ti pare il modo? E comunque mi sono fatto un viaggio lunghissimo ed ora voglio entrare, a me i Genjutsu non spaventano!

    Sarebbe stato complicato per Kairi fermare quel ragazzino. Era determinato a trovare la sua famiglia (o comunque a ricavare alcune informazioni per proseguire le ricerche) e sembrava inamovibile sul voler entrare dentro la casa. Persino cercare di bloccarlo fisicamente non sarebbe stato facile, non perchè Kuro avrebbe opposto resistenza, ma piuttosto perchè si sarebbe impuntato, inchiodando a terra le gambe come solo i veri muli sapevano fare. Eh no no, poi cosa racconto a mio padre? "Sono arrivato davanti a casa di Zio e non c'era nessuno da tempo. Allora mi sono fidato della guardiana delle mura e me ne sono andato..." Sono un ninja io! La mia missione non può mica finire appena incontro il primo imprevisto! Dai su! Entriamo! Aveva messo il broncio e non sembrava voler andare via da quel posto, una situazione paradossale per una guardiana. Da Soldato a Badante!

    [...]


    Se mai i due fossero entrati nella villa, cosa che Shinken auspicava, come prima cosa il ragazzino avrebbe fatto finta di fronteggiare il Genjutsu. Fu più un ennesima messa in scena, avendolo già superato pochi minuti prima, ma ripetè la farsa come se fosse ancora necessario chiedere il permesso al fratello Uchiha Zio Arima! Il mio nome è Kuro! Pooosso entrare? Il Genjutsu era già stato sciolto, Shinken non doveva preoccuparsi oltre, ma non poteva rischiare di far insospettire Kairi. Kuro quindi si sarebbe mosso come un qualsiasi ragazzetto curioso che tornava nel posto in cui era cresciuto: si vedeva che conosceva la casa e sapeva come spostarsi nei vari ambienti.

    Che Kairi l'avesse seguito o no, Kuro sarebbe stato un vero e proprio cataclisma, toccando, spostando e cercando qualsiasi informazione potesse trovare all'interno della casa stessa. Ogni tanto si fermava, interrompendo per pochi istanti la ricerca, e la sua attenzione veniva catturata da un oggetto o qualche foto dello zio che gli suscitava emozioni particolari (e che ovviamente toccava e spostava a piacimento). Kairi era quasi invisibile per lui! In che razza di situazione si era cacciata? Il Genin di Oto era un tornado, difficilissimo da contenere e con apparenti energie illimitate. Ma dietro tutti quei sorrisi, quelle strilla e quelle apparenti emozioni, Shinken era concentrato e cinico, come era da aspettarsi da un Fedaikin, Jonin di Oto. Il suo scopo era preciso: confondere le tracce precedentemente lasciate, rendendo più difficile identificare cosa fosse stato toccato nella sua precedente (e rapidissima) incursione.

    Ad un certo punto però Kuro si inchiodò davanti ad una parete. Su di essa era appesa una maglietta del clan Uchiha, linda e stirata, ma con evidenti segni di battaglia su di essa. Il Jonin ricordava quell'indumento, lo ricordava bene, era la maglietta con cui Arima aveva affrontato il suo passaggio al grado Chunin, nello stesso giorno di Shinken, ma contro un avversario diverso. In passato i due fratelli si raccontarono più volte quel combattimento, i ninja della Rosa li avevano strapazzati per bene, ma alla fine entrambi ne erano usciti vincitori. Questa è la maglietta dello scontro Chunin di Zio Arima, contro i temibili ninja della Rosa. E quei due sono i Sai dello Zio... Li guardava quasi ammaliato. Potrei prenderli e portali a mio padre, per dimostrargli che sono stato qui... così ce ne possiamo anche andre, posso? Quelle due armi non avevano nulla di particolare in verità, erano simili a tanti altri Sai che era possibile comprare in un qualsiasi mercato di armi ninja. Ma il simbolo degli Uchiha impresso sul manico era inconfondibile, seguito da tutta una serie di kanji sconosciuti, semplici iscrizioni, nulla di più. La mia famiglia te ne sarebbe grata... a vita credo! Se lo zio è scomparso veramente, sarebbe l'unico oggetto che potremmo porre sull'altare dedicato ai defunti. I suoi occhi tornarono ad essere quelli di un cerbiatto (cocciuto come un mulo ma sempre un cerbiatto) ed avrebbe pregato la ragazza fino a mettersi in ginocchio a straziarle le orecchie.

    mod: avevo scritto GLI ORECCHI :look:



    Edited by Shinken Takatsui - 8/2/2017, 22:16
     
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    Casa di Arima Uchiha

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    L'otese sembrò quasi più spaventato di lei alla sua reazione, il che creò una situazione che, vista dall'esterno, avrebbe portato qualsiasi perdona a farsi una risata, o a scuotere la testa con rassegnazione: non stava effettivamente facendo una bella figura come guardiana, era pur sempre in rodaggio ancora ma orgogliosa com'era la cosa le dava un certo fastidio. Mi hai presa alla sprovvista...boffonchiò a voce bassa e con fare impermalosito al ragazzo in risposta al suo rimprovero. Da che pulpito poi! Lui che si era trasformato in una statua di sale dalla posizione ridicola al suo salto! Non aveva però voglia di discutere per una sciocchezza simile, così lasciò perdere.
    Alla seguente puntualizzazione di Kuro dovette annuire e dargli ragione, presa com'era dal suo incarico non si era nemmeno accorta di non essersi ancora presentata come si doveva Scusami, in effetti su questo punto hai ragione. Mi chiamo Kairi, è un piacere disse accennando un sorriso e facendo un piccolo inchino Ma come ti ho già detto non è il caso di entrare, non troverai nulla qui e non voglio che tu rimanga intrappolato nel genjutsu... ribadì facendogli cenno di seguirlo, ma senza alcun successo: Kuro si era impuntato come un mulo ed aveva messo il broncio come un bambino capriccioso ed a nulla servirono i suoi tentativi di smuoverlo. Si guardò attorno preoccupata, ancora una volta se qualcuno l'avesse vista in quella situazione avrebbe fatto una figura decisamente barbina E va bene, e va bene! Entriamo, basta che la smetti di frignare! concluse infine, esasperata per i modi infantili del ragazzo Ma si può sapere quanti anni hai? domandò a quel punto seriamente incuriosita: fino a quel momento pensava che lo shinobi avesse l'incirca la sua età o forse di più, ma i suoi modi di fare lasciavano intendere esattamente il contrario.

    ................................



    La prima cosa che fece Kuro appena messo piede nel giardino fu chiedere il permesso, e l'Uchiha osservò stupida come quel banale stratagemma gli fece superare il genjutsu che invece l'aveva intrappolata per diversi minuti. Quindi bastava un po' di educazione. E' incredibile che proprio io mi sia fatta incastrare se la soluzione era questa lei che era sempre così attenta all'educazione ed al non mancare di rispetto agli altri era caduta nella più semplice delle trappole. Osservò l'otese sorpresa Sembra che tu sapessi esattamente come fare per superare il genjutsu, perché non me l'hai detto prima di entrare? domandò senza troppo nascondere un po' di irritazione nella voce. O forse già avvisato della trappola illusoria aveva improvvisato trovando la soluzione per caso. Qualsiasi fosse la vera ragione, la kunoichi si sentì totalmente un idiota per non averci pensato prima.

    Una volta all'interno seguì Kuro osservando la casa a quel punto incuriosita, ed appena richiusa la porta dell'uscio le bastò un'occhiata per notare lo strano kanji ai suoi piedi. [Occhio di Falco][Percezione +9] riuscì tuttavia a soffermarsi solo qualche istante ad osservarlo mentre si domandava che diamine fosse, la sua attenzione fu presto catturata dal casino che stava creando l'ospite all'interno dell'abitazione, toccando ogni cosa che gli capitasse a tiro. Fermati, insomma...FERMATI HO DETTO! Ma ti sembra il modo, non è casa tua e nemmeno il tuo villaggio! lo rimproverò innervosita e dirigendosi a gran passi verso la sua direzione, mentre sentiva chiaro e forte l'avvicinarsi di un bel mal di testa: da sempre figlia unica non era abituata a gestire i bambini, ed anche se lei e l'otese erano probabilmente coetanei le sembrava davvero di avere a che fare con un fratellino minore indisciplinato in quel momento. Era una guardiana, non una baby sitter, per tutti i kami!
    Lo raggiunse quando Kuro era fermo immobile davanti ad una parete, osservando una maglietta che portava il simbolo del suo clan, pulita ma con evidenti segni di battaglia. Quando poi il ragazzo afferrò i due sai la ragazza li osservò con interesse, notando gli strani kanji incisi sugli stessi Non credo ci siano problema, ma prima lascia che dia un'occhiata avrebbe poi preso i Sai dalla mano del ragazzo tranquillamente se questo non avesse fatto storie, al contrario gli avrebbe impedito di portarli via se avesse polemizzato: era tipico del suo clan creare iscrizioni leggibili solo dallo sharingan, e voleva assicurarsi che quei Sai fossero assolutamente normali.

    Una volta riuscita ad ottenerli avrebbe attivato lo sharingan, osservando le armi con cura e rigirandole fra le mani per controllare al meglio le iscrizioni. Se e solo se i suoi occhi avessero constatato che non vi era nulla di scritto li avrebbe poi riconsegnati al ragazzo Sono tuoi. Ora che hai visto tutto quello che volevi ed hai appurato che i tuoi zii non sono in casa usciamo di qui. Devo tornare al mio compito, e non posso lasciarti nella casa da solo. Forza, adesso seguimi senza fare storie questa volta se fosse stato necessario ed il ragazzo avesse ancora opposto resistenza sarebbe ricorsa infine alla forza. Voleva si tornare al suo lavoro, ma voleva anche capire cosa fosse quello strano kanji davanti alla porta scritto con il sangue, o si trattava di un messaggio di Arima stesso o qualcuno era entrato nella casa di nascosto, lasciandolo: in qualsiasi caso voleva fare chiarezza, e trattandosi di affari interni di Konoha voleva farlo senza Kuro.


     
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    IL RICORDO DI UN FRATELLO SCOMPARSO


    ~ Questioni familiari parte X


    Quando la tua intenzione è quella di compiere un azione nascosta (e le tue energie sono tutte concentrate affinchè rimanga tale!) la migliore soluzione è sempre quella di catturare l'attenzione di chi dovrà essere ingannato. Normalizzare la situazione da coprire funzionava quasi sempre, come nei trucchi di magia anche nella vita reale. Essere un bravo attore rimarrà comunque una condizione necessaria, ma quel sottile sotterfugio era forse il più usato (e forse effettivamente il più efficiente di tutti). L'esperienza poi poteva solo essere quel tocco in più.

    Anni ed anni alla ricerca di piccole briciole, era quello che Shinken stava facendo da quando aveva lasciato Oto, ormai anni orsono. Dopottutto, era proprio partito dal Villaggio del Suono per cercare risposte e lentamente stava ricostruendo tutti i pezzi del sentiero che doveva percorrere, molto lentamente. Aveva fatto casino, appositamente, per concentrare su di se l'attenzione, tanto da far sfuggire alla stessa ragazza i pochissimi segni di oggetti spostati e di foto scomparse. Il simbolo delle ombre era solamente una provocazione, appositamente lasciata lì per mettere in moto la serie di eventi che si sarebbero susseguiti più in là.

    [...]

    I Sai rispendettero per un attimo, non appena il ragazzino li passo alla ragazza degli Uchiha, ma fu solo un riflesso casuale della luce su quella superficie metallica. Kairi se ne sarebbe accorta - e forse dopo un momento di incertezza - avrebbe sicuramente constato la semplicità di quegli strumenti. Il ragazzo continuava a sorridere, con quel volto che fa trapelare tutto fuorchè inganno. Perchè effettivamente era così, quella coppia di Sai era semplicemente un trofeo appartenuto ad Arima: delle semplici armi ottenute dopo la vittoria contro uno dei tanti shinobi. Certo che puoi guardarle, sono semplicemente un trofeo, non so nemmeno se mio Zio li abbia mai utilizzati... Concluse sincero Ma sono sicuro che per mio padre avranno un grandissimo valore. Grazie Kairi Uchiha, grazie infinite! Un inchino condì il tutto, tanto da far sembrare formale persino quello "scambio" tanto semplice.

    Una volta ricevute indietro le armi, il ragazzo di Oto avrebbe preso un panno, un pezzo di stoffa, tirato fuori da una delle tante tasche, poggiando i due oggetti al suo interno e richiudendolo con estrema delicatezza. Era evidente che le stava trattando con riguardo, quei due oggetti era meglio che non venissero toccati da troppe altre persone.

    Per me, si può anche tornare alle Mura... oppure ti va un Ramen?



     
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    Casa di Arima Uchina

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    I sai si dimostrarono completamente puliti e senza messaggi in codice, così la ragazza li restituì senza problemi all'otese. Si trattava di ricordi di famiglia, armi in apparenza inutilizzate e facilmente acquistabili da qualsiasi armaiolo, non se la sentì dunque di negare una cosa simile ad un ragazzo che sembrava così entusiasta e felice anche solo nello stringerle in mano.
    Fortunatamente Kuro sembrò calmarsi completamente dopo aver ricevuto gli oggetti e la kunoichi rispose con un sorriso al suo inchino Non è un problema, se per te sono così importanti sarebbe un torto impedirti di portarli via. Dovrai al massimo giustificare la cosa a tuo zio, quando e se tornerà. E' parecchio che non si fa vivo a giudicare dai registri e non so che fine abbia fatto si incupì qualche istante mentre la sua mente ritornava a sua madre: anche lei scomparsa durante una missione non aveva mai più fatto ritorno, ne il suo corpo era mai più stato ritrovato. Non escludeva che quello fosse il destino di Arima...

    Riaccompagnò il ragazzo fuori dalla casa e quando fu fuori lanciò una rapida occhiata al simbolo per terra mentre chiudeva la porta: sarebbe dovuta tornare con qualcuno più esperto di lei per fare chiarezza, quel simbolo era stato lasciato lì per un motivo preciso, forse legato alla stessa lunga assenza di Arima. Valeva la pena di indagare ulteriormente.
    Si girò verso il ragazzo alla sua proposta Sei molto gentile, ma sono in turno e non posso di certo fermarmi a mangiare un po' di ramen anche se mi piacerebbe. Ti riaccompagnerò alle mura e da lì potrai riprendere il tuo viaggio. Rimandiamo lo spuntino alla prossima volta che verrai a Konoha, ovviamente mi aspetto che sia tu ad offrire visto il disturbo sorrise ironicamente mentre continuava a camminare di fianco al ragazzo, uscendo anche dal giardino dell'Uchiha. L'avrebbe infine accompagnato fino alle mura, dove avrebbe ripreso il suo turno fino a sera.



     
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