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    Un cuore per due
    Free GdR - Post 7

    Shin era tendenzialmente d'accordo con le parole del jonin, ma non gli sembrava il momento di perdersi in discorsi del genere. Avevano una missione da portare a termine ed ogni minuto che perdevano su quel tetto aumentava la possibilità che venissero scoperti. Quando finalmente, dopo aver terminato di rimproverare la ragazza per la sua concezione miope di ninja, il Chikuma iniziò ad esporre il suo piano il genin di Konoha alzò le orecchie, prestando la massima attenzione. Per loro sfortuna furono subito interrotti da un'enorme esplosione che li scagliò a diversi metri di distanza, fortunatamente senza causar loro grandi danni.
    Dopo essersi ripreso dalla sorpresa ed aver constatato di essere ancora tutto intero cercò con gli occhi la compagna di sventura e l'aiutò a rialzarsi. Tutto bene Hebiko? Cosa diamine è stato? Mentre la polvere si abbassava lentamente Shin riuscì a vedere la figura dell'autore di quel guazzabuglio fronteggiare il rosso. Non riusciva a sentire tutte le parole, ma era certo che si stesserò scambiando saluti misti ad insulti, in quanto agivano come vecchi conoscenti. Quella calma apparente non era tuttavia destinata a durare e da lì a poco iniziarono a scambiarsi colpi ad una velocità tale da destare ammirazione nel giovane Kinryu, il quale finì per dimenticarsi che si trovavano in mezzo ad un campo di battaglia. Fu riportato bruscamente alla realtà sentendo il soffito letteralmente sciogliersi sotto i suoi piedi. Ma che diav... Il grido del genin si perse mentre precipitava schiantandosi sul pavimento del piano inferiore. A quattro zampe cercò di orientarsi, espirando visibilmente. Era contento di essere ancora vivo, ma la situazione non faceva che peggiorare. Alzò gli occhi al cielo. Oggi non è proprio giornata.




    Il corridoio al cui centro si trovavano era intervallato da una serie regolare di porte. Visto che il loro compito, fino a prova contraria, era quello di trovare il deposito delle fisches speciali, e non avendo il minimo indizio di dove esso potesse trovarsi, un posto valeva l'altro per incominciare. Condivise il ragionamento con la ragazza, dubitando che avesse idee migliori. Hey Hebiko, io controllo questo lato, tu datti da fare con quello. Massaggiandosi lievemente la testa si avviò verso la prima soglia. Con suo grande disappunto la trovò chiusa. Non avendo il tempo di sfondarla o cercare di forzare la serratura, passò alla successiva. La aprì senza problemi, ma la richiuse istantaneamente. Non era sicuro di aver visto veramente quello, quindi la riaprì con molta circospezione e sbirciò all'interno. Su un basso futon si trovava inginocchiata una giraffa, o meglio un uomo con una maschera a forma di collo e muso di giraffa; in un angolo invece stava mimando un affondo con una lancia di plastica una cacciatrice in tenuta tipica da safari, con tanto di caratteristico copricapo, solo il tutto di qualche taglia troppo piccolo. Richiuse la porta con più decisione. No, decisamente la loro fisches non si trovavano lì. Le stanze che controllò in rapida successione erano o chiuse, o occupate da coppiette intente a scambiarsi effusioni più o meno spinte. Non era portato geneticamente ad arrossire, ma si stava vergognando come un ladro ad intromettersi così nella loro intimità, per quanto probabilmente la maggior parte di quelle donne fosse lì unicamente per soldi. Aveva anche appoggiato l'orecchio al legno di alcune in cui non era riuscito ad entrare, e si era convinto che fossero tutte dedicate al medesimo scopo. A meno che i gemiti non fossero una copertura per il rumore dei macchinari che stampavano i gettoni fasulli, cosa di cui dubitava. L'unica stanza che trovò momentaneamente libera era arredata sulle tonalità del rosso passione. Al suo centro si ergeva un monumentale letto a forma di cuore, ricoperto di cuscini e petali di rose, evidentemente pronto ad ospitare un agone amatorio d'alta classe. Visto che non vi si trovava nessuno al suo interno non si prese neppure la briga di richiudere la porta dietro di sé, sconsolato. Scambiò una rapida occhiata con la compagna, chiedendosi se avesse avuto più fortuna. Se questa gli avesse fatto capire che dal suo lato del corridoio la situazione era identica, avrebbe iniziato ad accarezzarsi il mento pensando al da farsi. Non ne avrebbe però avuto il tempo. Il rumore di numerosi passi giungeva dalla scala in fondo al passaggio. Doveva trattarsi sicuramente delle guardie del casinò, allertate dall'esplosione sul soffitto. Il genin non aveva notato altre vie di fuga e tornare di sopra si sarebbe rivelata un'impresa troppo ardua. Erano in trappola. Accarezzò l'elsa della wakizashi, deciso comunque a vendere cara la pelle, ma all'ultimo, colto da un'ispirazione improvvisa afferrò il polso dell'otese spingendola con forza dentro la stanza libera. Richiuse con il chiavistello la porta dietro di lui, mentre fuori si udivano le voci di diversi uomini. Ascoltando con attenzione capì che stavano passando una alla volta tutte le camere, sfondando gli ingressi che trovavano sbarrati. Avevano forse un paio di camere prima che arrivassero da loro, quindi dovevano agire alla svelta. Guardò Hebiko. Era sicuro che ciò che stava per dirle non le sarebbe piaciuto per niente.

    Ora io e te fingiamo di essere una coppia di amanti. Per quanto non fosse certo di averne l'autorità, si mise a dare ordini secchi alla ragazza. Un po' perché la situazione decisamente lo richiedeva, un po' perché vi era portato caratterialmente. Dirigendosi a grandi passi verso il letto unì le mani e con un unico sigillo cambiò il suo aspetto in quello di un ragazzo dai capelli neri come la notte e la pelle candida [Tecnica Base]Tecnica della Trasformazione - Henge no Jutsu
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Capra
    L'utilizzatore può cambiare il proprio aspetto. Le dimensioni possono essere maggiorata o diminuita al massimo del 50% rispetto le proprie dimensioni reali. La trasformazione permette di assumere le caratteristiche tecniche dell'oggetto in cui trasformati oppure ottenere armi naturali se possedute dall'animale trasformato. Le potenzialità devono essere parigrado l'utilizzatore, non è possibile ottenere una protezione fisica e non è possibile ottenere capacità di movimento non possedute dallo shinobi. È possibile applicare questa tecnica anche in combinazione con un altro shinobi, unendo i due in uno stesso aspetto fittizio. Solamente uno dei due shinobi avrà il controllo delle nuove sembianze ma entrambi dovranno pagare il costo di attivazione. Subire un danno pari o superiore a leggera causerà lo scioglimento della tecnica.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Livello: 6 / Consumo: Basso )
    . Le armi erano sparite, anche se naturalmente sotto la tecnica continuavano ad essere presenti. In compenso slacciò la giacca che indossava, come se avessero appena iniziato il divertimento. Veloce, cambia forma! Conoscono la tua faccia. E inventati qualcosa di realistico per tutti i kami, penso che tu abbia capito a cosa serve questo piano!



    Adagiato sulle soffici coperte vermiglie con una gamba stesa ed un ginocchio ripiegato, avrebbe invitato con una certa insistenza la giovane a prendere posto di fianco a lui. Non provava il minimo imbarazzo per l'atteggiamento voluttuoso che aveva assunto, per lui quella era solo una missione. Avrebbe comunque rassicurato Hebiko mormorando sottovoce, in un modo che da fuori poteva essere facilmente frainteso come uno scambio di paroline dolci tra amanti. Non fare quella faccia, sii professionale. Ecco appoggia una mano qua. Avrebbe indicato un punto molto vicino al suo fianco. Quando entrano reagisci come una qualsiasi prostituta colta sul fatto... Shin si rese conto che la frase poteva essere mal interpretata e corresse il tiro ...non voglio minimamente insinuare che tu...sì insomma...oh non importa, tieniti pronta ad agire se le cose si mettono male. Posizionò la mano destra vicino a dove doveva trovarsi l'elsa della sua spada, mentre con la sinistra sfiorava appena i capelli della giovane. In quel momento, la porta si aprì di schianto.

    A quel punto, finse al meglio delle sue capacità. Ritirandosi di scatto dalla ragazza, con un mano tirò su il bordo della giacca che stava scivolando dalla spalla nel tentativo di coprire il petto nudo, mentre contemporaneamente arretrava impaurito verso la parete alle sue spalle cui era appoggiato il letto. Fissando con occhi sgranati chiunque fosse entrato nella stanza iniziò a balbettare qualche timida richiesta di spiegazioni. Voi...cosa... a quel punto, simulando l'atteggiamento di un cliente insoddisfatto, sarebbe invece passato all'offensiva. Balzando in piedi si portò davanti all'alcova, proponendosi al contempo quale interlocutore principale e come scudo per la giovane. Conosceva il caratterino dell'otese ormai, doveva impedirle di combinare altre guai, anche a rischio di esporsi. Insomma! Prima tutte quelle esplosioni che mi impediscono di concentrarmi, poi voi che entrate qui sfondando la porta! Io ho pagato per questo servizio, avete capito? PA-GA-TO! Se è così che trattate i vostri clienti state ben sicuri che non rimetterò mai più piede qua dentro!
    Osservando la reazione delle guardie si sarebbe regolato su come proseguire: se fossero stati impressionati dal suo sfogo avrebbe dato fondo a tutta la sua rabbia repressa, caricando ulteriormente la voce. Il vostro principale ne sentirà delle belle, ah se mi sentirà! Spero che avrà almeno la decenza di pagare lui le prestazioni di questa signorina. Quindi finite di fare il vostro lavoro e poi andatevene a quel paese, che non ho intenzione di andare in bianco per due o tre uomini con manie di protagonismo. Se invece si fosse accorto che continuando ad inveire verso di loro avrebbe rischiato di provocarle sarebbe stato zitto, mantenendo un viso pieno di rancore tipico di una persona che non parla solo per timore di ritorsioni e stringendo un pugno all'altezza della cintura per la rabbia.
    Lui aveva fatto la sua parte, ora tutto era nelle mani di Hebiko e della sicurezza, dalla loro reazione dipendeva la prossima mossa del foglioso. Era tutto un fascio di nervi, pronto ad estrarre la wakizashi al minimo accenno di pericolo.


    Shin Kinryu - Riassunto ~ scheda

    Vitalità: 10/10 Leggere
    Ferite: -

    Chakra: 19/20 Bassi
    Consumi: [Tecnica Base] Basso

    NOTE: Inizio a contare i consumi da qui, visto che siamo entrati in una Quest di livello C. Il riassunto completo arriva al primo combattimento, se non riusciamo ad evitarlo.

    Tecnica della Trasformazione - Henge no Jutsu
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Capra
    L'utilizzatore può cambiare il proprio aspetto. Le dimensioni possono essere maggiorata o diminuita al massimo del 50% rispetto le proprie dimensioni reali. La trasformazione permette di assumere le caratteristiche tecniche dell'oggetto in cui trasformati oppure ottenere armi naturali se possedute dall'animale trasformato. Le potenzialità devono essere parigrado l'utilizzatore, non è possibile ottenere una protezione fisica e non è possibile ottenere capacità di movimento non possedute dallo shinobi. È possibile applicare questa tecnica anche in combinazione con un altro shinobi, unendo i due in uno stesso aspetto fittizio. Solamente uno dei due shinobi avrà il controllo delle nuove sembianze ma entrambi dovranno pagare il costo di attivazione. Subire un danno pari o superiore a leggera causerà lo scioglimento della tecnica.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Livello: 6 / Consumo: Basso )

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    Funziona se inserisco l'Url, ieri ho provato a salvare l'immagine e a caricarla... Apposto, grazie ancora!
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    Combattere fino alla fine
    Corso Base - Post 6

    Shin era riuscito a mettere fuori combattimento uno dei due nemici come aveva pianificato, ma ora doveva affrontare di nuovo il bestione che, furente per il trattamento ricevuto in precedenza, non vedeva l'ora di fargliela pagare. Stringendo il coltello nella sinistra, essendo la destra momentaneamente fuori uso, il ragazzo si preparò ad affrontarlo [Status]. Il guardiano delle mura di Kiri tuttavia, dopo aver sconfitto il suo assalitore, cercò di aiutarlo utilizzando una tecnica sconosciuta allo studente. Un getto d'acqua infati investì il carceriere, senza apparentemente danneggiarlo, ma non appena tentò di muoversi fu chiaro che lo scopo del jutsu era un altro. Nonostante l'impedimento provocato dal liquido colloso si gettò sul ninja di Konoha per pareggiare i conti. Questi lo attese, divaricando appena le gambe per ottenere la massima stabilità e resistere all'assalto. Nel secondo che il nemico impiegò per arrivare a portata Shin prese la sua decisione. Aveva solo quella possibilità per chiudere la partita, e non aveva intenzione di sprecarla. Ma perché il suo piano avesse qualche possibilità di successo avrebbe dovuto prima incassare il colpo in arrivo. Deglutendo, il ragazzo si domandò se fosse pronto a colpire per uccidere. Era stato addestrato a farlo, certo, ma passare dalla teoria alla pratica in un caso simile era tutt'altro che banale. Lo avrebbe fatto, per salvare la sua vita, per dimostrare che era uno shinobi a tutti gli effetti, e per diventare più forte. Solo così poteva sperare di difendere le cose a lui care. Quando l'energumeno iniziò a caricare il gancio nei suoi occhi era scomparsa ogni traccia di esitazione. Contrasse i muscoli, irrigidendoli con il chakra, mentre contemporaneamente portava indietro la spalla sinistra preparandosi a scattare: doveva prenderlo in controtempo. Il pugno impattò all'altezza dello stomaco con una forza micidiale che lo avrebbe probabilmente steso se non si fosse preparato a dovere. Comunque la sua potenza fu tale da farlo traballare e piegare leggermente su se stesso [Slot Difesa I] [Impasto] [Ferita]. Nello stesso momento fece partire la mano armata di coltelloKaiken [Mischia]
    Il Kaiken era un'arma definita tale per le proprie fatture e facilità d'uso. Usata preferibilmente dalle Ninja donna, ovvero dalle Kunoichi, aveva la stessa funzione e dimensioni del Tanto. Poteva essere nascosto tra le vesti, era un'affilata lama da taglio.
    Tipo: Lama-Taglio
    Dimensione: Mediopiccola
    Quantità: 1
    (Potenza: 15 | Durezza: 2 | Crediti: 25)
    . Avrebbe mirato ad affondare la punta dell'arma dritto alla base del collo, alla fossetta poco sopra l'inizio dello sterno dove la pelle avrebbe offerto la minor resistenza. Il tragitto del suo braccio sarebbe stato il più diretto e corto, inoltre sarebbe passato sopra all'arto che lo aveva appena colpito, rendendolo difficilmente utilizzabile per difendersi. Per sicurezza vi infuse gran parte del chakra che ancora gli rimaneva: o la va, o la spacca, recitava il proverbio che meglio si adattava alla situazione [Slot Azione I] [Impasto] [Ferita]. Lo studente non si sarebbe certo fermato per accertarsi che il suo colpo fosse andato a segno, ma avrebbe continuato ad attaccare con tutte le forze che gli erano rimaste, in uno stato tra la furia e la disperazione che si concretizzava in una lucidità carica di determinazione. Mentre richiamava il braccio armato, progettando un nuovo affondo, scagliò un violento calcio circolare destro appena sotto le costole del fianco sinistro avversario. Sperando che il cambio di fronte gli offrisse una maggiore possibilità di colpire diede la priorità al danno, aumentando la potenza esplosiva dei muscoli [Slot Azione II] [Impasto]. Stava sputando sangue per il pugno ricevuto allo stomaco, ma strinse i denti e cercò di affondare il colpo decisivo. Conscio che ripetere la stessa sequenza d'attacco non lo avrebbe premiato, ma avrebbe probabilmente fatto provare al suo nemico un senso di falsa sicurezza, alzò nuovamente il ginocchio destro al petto, come se stesse per portare un altro attacco. Si trattava tuttavia solo di un'elaborata finta [Slot Gratuito]. Appena eseguita la finta dal fianco sinistro dove aveva riposizionato la mano armata fece scattare nuovamente la lama mirando all'inguine sopra la cresta iliaca. Più precisamente il suo obiettivo erano i vasi, vena ed arteria, che passavano sotto lo strato superficiale di muscoli portando il sangue alla gamba. Probabilmente un colpo all'aorta sarebbe stato più efficace, ma al contempo più difficile da portare, quindi aveva optato per quell'alternativa. La forza del colpo sarebbe stata aumentata dall'afflusso di chakra nei muscoli della spalla e del braccio: non avrebbe avuto una seconda possibilità [Slot Azione III] [Impasto]. Richiamato il braccio in posizione difensiva davanti al busto si sarebbe quindi messo in guardia, verificando l'esito del loro ultimo scambio di colpi. Ultimo, perché comunque fosse andata quello era il momento della verità: o Shin aveva avuto successo, ferendo mortalmente il suo aguzzino, oppure quest'ultimo avrebbe conciato per le feste il ragazzo. Lo studente di Konoha infatti, oltre al dolore lancinante che proveniva dallo stomaco ad ogni respiro, era rimasto praticamente senza energie. Cercando di non distogliere lo sguardo dal suo avversario si sforzò di intravedere il compagno di fuga alle sue spalle. Ryuu, affido il resto a te...



    Shin Kinryu - Riassunto Round

    Vitalità: 2.5/8 Leggere
    Ferite: 2.5 Leggere alla Vitalità, 3 Leggere al busto - Paralisi 1 round braccio dx

    Chakra: 1/10 Bassi
    Consumi: [Impasto - Slot Difesa I - S&M] 1/2 Basso +2 Resistenza, [Impasto - Slot Azione I - S&M] Basso +1 Velocità +2 Forza, [Impasto - Slot Azione II] Bassissimo +1 Forza, [Impasto - Slot Azione III] 1/2 Basso +2 Forza.

      Slot Difesa 1: [S&M] [Res. 150, Rif. 100]
      Slot Difesa 2: -
      Slot Difesa 3: -
      Slot Azione 1: Affondo al collo [S&M] [For. 150, Vel. 125][+15 potenza Coltello]
      Slot Azione 2: Calcio al fianco [For. 125, Vel. 100]
      Slot Azione 3: Affondo all'inguine [For. 150, Vel. 100][+15 potenza Coltello]
      Slot Gratuiti: Finta
      Slot tecnica base: -
      Slot tecnica avanzato: -

    NOTE: Avevo inserito lo slot movimento gratuito dopo la tecnica, perché l'ho utilizzato per attaccare tramite il taijutsu, e poi sono rimasto sul posto ad affrontare il nemico. Nella prima ipotetica in effetti non l'avevo calcolato, ma avendomi i due attaccato alla stessa distanza con due ganci pensavo che fossero sufficentemente vicini per passare da uno all'altro, mea culpa. Ho usato tutto quello che avevo in questo post, sii clemente, è il mio compleanno!

  4. .
    La moneta misteriosa

    Free GdR - Post 1

    Santuario capo di Inari - Paese delle Risaie





    Shin alzò appena il capo per osservare il santuario che si ergeva davanti a lui da sotto il bordo del grande cappello di paglia che gli copriva il capo. Il viaggio fino a lì era durato diversi giorni, ma era stato tranquillo. Aveva varcato il confine tra il Paese del Fuoco e quello delle Risaie senza particolari problemi grazie al suo status di ninja accademico e al relativo periodo di pace che il mondo degli shinobi stava attraversando. Ad ogni modo per evitare inutile seccature aveva scelto di vestirsi sobriamente, riponendo gran parte del suo equipaggiamento all'interno di appositi rotoli da cui richiamarlo in caso di necessità. Indossava quindi un semplice kimono fermato alla vita da un'ampia fascia che faceva da cintura, a cui aveva legato la propria wakizashi. Ai piedi calzava dei semplici sandali mentre calcato in testa portava un largo cappello di paglia conico da viaggio che gli copriva in parte il viso, compreso il coprifronte di Konoha. Così conciato si confondeva con il gran numero di mercanti e contadini che incontrava lungo il percorso, diretti verso i centri urbani per espletare i propri affari o di ritorno alle loro dimore in campagna. Aveva camminato sotto il sole senza sosta, dormendo lo stretto necessario sotto le stelle o in qualche locanda e mangiando quanto avevano da vendere gli abitanti dei villaggi che incontrava. Era da poco passata l'ora di pranzo quando finalmente il giovane era giunto alla sua meta, ed ora scrutava la fila di torii vermigli che conducevano allo spazio sacro. Quasi inconsciamente portò la mano al petto per accertarsi che il ciondolo fosse ancora al suo posto, poi si avviò passando sotto i portali lignei. C'era un gran via vai di fedeli, curiosi e turisti nel piazzale antistante il tempio. Alcuni bambini giocavano ad inseguirsi intorno alle statue delle volpi guardiane che assistevano impassibili alla scena ornate da bandane rosse intorno al collo. A passi misurati lo shinobi si diresse verso l'altare dove, dopo aver atteso il proprio turno, giunse le mani formulando una preghiera silenziosa. Perché si avverasse non avrebbe dovuto rivelarla a nessuno. Sgusciando tra la folla si diresse all'ufficio del tempio trovandovi un servizievole novizio. Pochi minuti più tardi, fu condotto alla presenza del capo del santuario. Consegnò la propria spada ed il cappello al novizio ed entrò nella porta che gli era stata indicata. Ad accoglierlo nella penombra un anziano monaco, seduto sulle ginocchia, che gli fece cenno di accomodarsi al basso tavolino davanti a lui. Shin, salutando rispettosamente, prese posto. Attesero in silenzio che un altro assistente del tempio versasse loro il the e si ritirasse. Fu poi il religioso a prendere la parola. Cosa ti porta nel nostro santuario, venerabile shinobi? Le parole del priore trasmettevano un senso di pace profonda, eppure gli occhi fissi in quelli di Shin, come se stesse cercando di leggere la sua stessa anima, esprimevano un'incredibile vitalità. Il ragazzo decise di essere completamente sincero con lui. Con movimenti studiati estrasse il talismano che portava al collo, porgendolo al sant'uomo. Questi lo prese in mano, studiandolo con attenzione. Si trattava di una moneta votiva, con un foro centrale. Su di un lato erano impresse due volpi che si inseguivano, sull'altro una spiga di riso ed una katana, oltre ad alcuni kanji minuscoli. Dopo un poco la ripose sul tavolo, pronto ad ascoltare la storia dello shinobi. Questa moneta appartiene alla mia famiglia da almeno cinque generazioni, era stata affidata al nonno di mio nonno, che a mia volta l'ha data a me quando sono diventato un ninja. Ho fatto delle ricerche, sembra si tratti di un conio di qualche santuario di Inari, ma nessuno degli esperti che ho interpellato ha saputo rivelarmi quale. Per questo ho deciso di venire qui, nel tempio che coordina il culto di quasi tutto il continente. Spero che lei possa aiutarmi. A quel punto chinò il capo fino al bordo del tavolo in segno di supplica: si stava rimettendo nelle mani del vegliardo. Quelli si limitò a sorridere quietamente, invitandolo a rialzarsi. Tuttavia quando parlò lo fece con una nota di dispiacere nella voce. Hai fatto bene a rivolgerti a noi, teniamo un registro aggiornato di tutte le monete prodotte dai templi che adorano Inari. Purtroppo non sono sicuro di poterti essere d'aiuto: non ho mai visto prima questa combinazione di simboli. Consulterò alcuni rotoli dei miei predecessori, attendimi qui per favore. A quel punto si sarebbe alzato, molto lentamente, uscendo da una porta nella parete opposta a quella da cui il ragazo era entrato. Rimasto solo Shin recuperò la moneta e se la rimise al collo, nascondendola sotto il vestito. Il the si era ormai raffreddato quando il priore ricomparve. Non si sedette, quindi fu il ragazzo ad alzarsi in piedi per rispetto. Ho trovato un traccia forse, ma si tratta appena di un frammento, quindi non vorrei darti false speranze. Si parla del santuario più antico del continente, situato da qualche parte nel Paese del Fuoco. Purtroppo secondo le storie è andato distrutto moltissimi anni fa e si è persa memoria della sua stessa posizione. Si fa però un nome: Yume. Non si sa se sia il nome di un fiume, di un monte o di un villaggio, il testo che ne parla è corrotto. Questo è quanto posso dirti. Detto ciò si inchinò, mentre due monaci entravano nella stanza per sistemarla ed accompagnare fuori il giovane. Ti auguro buona fortuna nella tua ricerca, venerabile Shin.

    Shin rifletteva sulle parole dell'anziano religioso seduto sulle gradinate del sentiero che conduceva al santuario rigirando tra le mani la moneta. Non aveva ancora trovato le risposte che stava cercando, ma almeno aveva una pista. Calcandosi il copricapo sul viso si allontanò da quel luogo di preghiera. Ridiscendendo dalla modesta altura su cui sorgeva il templio il giovane osservava il gran numero di uomini al lavoro nelle risaie che si estendevano a perdita d'occhio lungo la via. Non fu certo sorpreso: in fin dei conti il paese doveva il suo nome proprio a quella coltivazione. Inoltre il santuario principale di Inari sorgeva in quello stato proprio perché, tra tutti gli attributi conferiti al kami, quello di dio del riso era senza dubbio quello più antico. Raggiunto il villaggio si diede da fare per cercare un passaggio, trovando infine un mercante disposto a dargli uno strappo fino alla prossima tappa. Aveva appena finito di scaricare le sue merci ed il suo carro era praticamente vuoto, in quanto non aveva nulla da caricare in quella località. Shin lo ringraziò e gli allungò alcune monete come ricompensa. Salito a bordo trovò già un altro ragazzo, e dedusse che avesse avuto la stessa idea. Tuttavia, perso nei suoi pensieri, non avrebbe rivoltò parola allo sconosciuto se non dopo che il carro avesse iniziato a muoversi. A quel punto, come risvegliato dagli scossoni, lo avrebbe fissato, chiedendogli con tono neutro dove fosse diretto, giusto per spezzare il ghiaccio.

  5. .
    Dilemmi morali
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    Shin si guardò attorno circospetto. Con l'equipaggiamento al completo, la wakizashi al fianco ed il coprifronte di Konoha ben in vista sul capo era chiaramente lì in quanto shinobi, tuttavia sembrava fuori posto tra i tavoli affollati da una pletora di giocatori d'azzardo, accompagnatrici, dipendenti e semplici curiosi. Più di uno sguardo sospettoso gli era stato rivolto nell'arco di tempo che aveva passato lì dentro, contro la sua volontà per altro. Ma il lavoro è lavoro e non aveva certo potuto tirarsi indietro. Con lo sguardò inquadrò il responsabile della sua attuale condizione, un uomo di mezza età, con incipienti calvizie grigie, intento a rilanciare sul 15 rosso. L'elegante completo, il mozzicone di sigaro dall'aria costosa che teneva appoggiato alle labbra e il grosso orologio d'oro al polso lo identificavano come uomo d'affari di successo, il quale aveva fatto richiesta al Villaggio di una scorta dopo non meglio imprecisate minacce alla sua persona. Per quell'incarico, nonostante fosse stato classificato dal funzionario che l'aveva accolta come missione di livello D, aveva richiesto non uno, ma ben due genin, dicendo che lui di studentelli inesperti non si fidava. Quindi l'ufficio preposto a smistare gli incarichi tra i ninja del paese aveva pensato bene di rifilargli due genin inesperti, freschi di diploma. D'altronde si poteva anche capire che non avessero risorse importanti da sprecare in faccende così banali. Uno dei fortunelli era stato Shin, il quale aveva accolto la missione più come una punizione che come un premio, ma si era dovuto ricredere quando il riccastro, pur di essere accontentato, aveva praticamente raddoppiato la loro paga. Per quello si ritrovava inchiodato lì a fare da balia ad un uomo che puzzava di fumo e non perdeva occasione di importunare la cameriere che servivano al suo tavolo. Per le prime ore la sua professionalità era stata impeccabile: con i sensi all'erta aveva studiato la conformazione del locale, in particolare le possibili vie di fuga, e tenuto d'occhio elementi particolarmente loschi. Ben presto tuttavia aveva iniziato ad annoiarsi, pregando tra sé e sé che il cambio arrivasse presto. Osservò distrattamente il cliente arraffare un enorme mucchio di fisches. Il genin aveva perso il conto di quanto avesse vinto e perso fino ad allora, ma a giudicare dallo spazio davanti a lui ricolmo di gettoni la fortuna gli stava decisamente arridendo. Finalmente al suo fianco comparve Kei Nara, il suo compagno di sventura. In mano teneva una lattina con la cannuccia e aveva uno sguardo decisamente distratto. Shin lo accolse sospirando Sei in ritardo. Quello fece un vago gesto della mano per sminuire. Ma dai saranno al massimo cinque minuti. Shin lo fissò socchiudendo appena le palpebre In realtà e quasi mezz'ora, ma non fa niente. Qui nulla da segnalare. Vado a prendermi qualcosa al bar, visto che tu ti sei già servito. Se ti servo mi trovi là. Kei si mise scherzosamente sull'attenti e si spostò per farlo passare. Per quanto avessero superato l'esame nello stesso periodo, essendo il membro del clan Kinryu più vecchio di lui di quasi un anno avrebbe dovuto dimostrargli un minimo di rispetto. Ah, i giovani di oggi...
    Al bancone prese un bicchiere di coca, ovviamente mettendolo sul conto del facoltoso cliente, per poi accomodarsi su un alto sgabello, pensieroso. Se l'era immaginato un po' diverso il suo primo incarico da ninja. Mentre rifletteva su cosa avesse sbagliato nella vita una ragazza snella e pallida gli passo a fianco. Shin registrò la cosa senza prestarci attenzione, come faceva con la maggior parte delle persone che aveva scrutato durante il suo turno. Quando poco dopo si alzò per esplorare il casinò però se la ritrovò davanti e questa volta non potè fare a meno di osservarla attentamente. Di spalle, era china su un tavolo da gioco di fianco ad un avventore come molti altri nel locale, o per lo meno questa fu l'impressione che ebbe Shin senza poterlo vedere in faccia. Ad ogni modo ad attirare la sua attenzione fu il movimento della mano della giovane, decisamente sospetto, verso la tasca dell'ignaro malcapitato. Il genin si guardò intorno, ma nessuno sembrava accorgersi di nulla; inoltre a quanto pareva nessun membro della security si trovava in zona. Dovrei intervenire, ma non è compito mio, ho già il mio cliente a cui pensare... e poi sono in pausa... Ci pensò su una frazione di secondo, guardò il bicchiere che ormai conteneva solo ghiaccio, poi prese una decisione sbuffando. Avvicinandosi di soppiatto in mezzo alla folla, fece scivolare lentamente alcuni cubetti sul collo della ragazza, lamentandosi a voce alta con un inesistente maleducato che lo aveva spintonato Che modi! Stia più attento! Ovviamente stava completamente ignorando la sua vittima, dando mostra di non essersi accorto dell'incidente. Se aveva calcolato bene i tempi la ragazza proprio in quel momento avrebbe dovuto avere in mano qualcosa che chiaramente non le apparteneva. A meno che non fosse legata al proprietario del portafoglio da qualche rapporto a lui ignoro chiaramente, e sul quale non aveva certo voglia di indagare. Dal suo punto di vista aveva fatto il suo dovere con il minimo sforzo e tanto bastava a soddisfarlo.
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    A voi Shin Kinryu! ^^
    5744d02df712e
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    Da utente nabbo con esperienza (altrove) vorrei dare comunque il mio contributo alla discussione. Mi sorge una domanda / proposta, a voi giudicare la fattibilità. Affiancare (metaforicamente, non deve stare per forza nella stessa pagina) alla timeline globale una timeline personale, con le proprie giocate? Così innanzitutto ogni giocatore può avere sempre sotto mano la sua storia, ed inserire tutte le nuove giocate che apre o a cui si unisce all'interno della sua linea, evitando così "buchi di trama". Ovviamente il limite insormontabile è quello di non fare azioni in anticipo (ambientate nel futuro rispetto) alla timeline principale.
    Se non erro nulla mi vieta, ora come ora, di aprire la giocata A e poi aprire la B considerando la A come già conclusa (soprattutto quelle free che si presuppongono a grandi linee già discusse tra i partecipanti) e quindi facendovi più o meno vaghi riferimenti. Qua sta alla coscienza del player penso attenersi ad una sua continuità logico-temporale. Ovviamente il discorso è completamente diverso per tutta una serie di eventi di rilievo che vadano a influire sul mondo di gioco (o più in piccolo sulla sorte del PG, penso ad esempio a missioni o addestramenti speciali).
    Spero di essermi espresso bene ^^
82 replies since 28/4/2015
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