Posts written by eldingar

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    Soggiogata


    Post II


    Fujiko si avvicinò con passi misurati verso la piccola creaturina. Il suricato rispose al suo modo, raddrizzando le orecchie: la ragazza non sapeva come interpretare quel gesto, però sicuramente aveva attirato la sua attenzione.
    La distanza tra i due si accorciò ulteriolmente, fino a ritrovarsi uno davanti all'altro
    «Ma zzau, cosa ci fai qui tutto solo?» chiese la Murakami, utilizzando lo stesso tipo di voce infantile e stridula di prima. Il suricato reagì, in qualche modo, ma Fujiko, non essendo laureata in scienze di comportamenti animali, non poté capire a che cosa stesse pensando. Ma poco importava, visto che l'animaletto sembrava aver acquisito fiducia verso la ragazza. Anche piuttosto in fretta, avrebbe pensato. Era piccolo e dolce, ed era da moltissimo tempo che Fujiko avrebbe desiderato un animale domestico diverso da un gatto o un cane. Lo avrebbe portato a casa, probabilmente, e proprio per via di questo pensiero ella decise che avrebbe voluto tentare un approccio, prima. Non allungò le entrambe le mani, ma rialzò il braccio sinistro con cautela, con l'intenzione di dirigere le dita verso la testolina del cucciolo, per accarezzarlo.
    Ma egli, probabilmente preso alla sprovvista, decise invece di saltarle addosso con arti divaricati.
    «OH!» - non era un'esclamazione che esprimeva spavento, quella di Fujiko, ma piuttosto uno che riassumeva semplicemente il sentimento che provò in quel gesto. Si sentiva già affezionata a lui.
    Cercò di ricambiare il gesto, portando le mani nel suo pelo. Le dita sprofondarono nel manto morbido ed iniziarono a fare dei movimenti circolari come un piccolo massaggino.

    «TUUUUUUU!»
    Ma un urlo ruggì dal nulla, rompendo la quiete. Si poteva distinguere facilmente dagli altri rumori della piazza (quelli gioiosi e festosi) perché era in possesso di un'intonazione più forte e decisa.
    Un ragazzo tagliò la folla e si fece strada verso Fujiko.
    «Io cosa?» disse la ragazza tra se e se, confusa e leggermente impaurita.
    Si trattava di un ragazzo con addosso un pigiama; impossibile non notare i suoi capelli da un lato bianchi e dall'altro rossi. Buffo, era la prima parola che le venne in mente.
    «Hai finito di combinare guai! La prossima volta la finestra non la apro!!!»
    «Penso che tu mi stia confondendo con una delle sgualdrine rovina-famiglie. Non ho fatto niente.» reagì la ragazza alle parole di Masayoshi, ignara, almeno in quegli istanti, che lui ce l'avesse con il suricato che lei teneva in mano. Quest'ultimo, comunque, iniziò a tremare e ad affondare il suo musetto tra il braccio ed il fianco della Murakami. Ella arrossì e si sciolse in quella morbida dolcezza.
    «Allontanati da lui...è una bomba ad orologeria! Il suricato più bastardo del Continente Ninja» disse Masayoshi. Il suricato leccò il braccio di Fujiko.
    «Lo stai spaventando!» rispose lei, completamente sotto l'incantesimo dell'animaletto.
    «Sono Masayoshi, Genin di Suna...ti sto solo proteggendo, ridammi il suricato...E TU! NON FARE SCHERZI! A CASA FAREMO I CONTI!
    «Per favore abbassa la voce! Ci stanno guardando tutti.» sembrava che alla giovane non importasse degli avvertimenti del Genin, non come se le sue parole le fossero entrate da una parte ed uscita da un'altra, ma come se non le fossero entrate proprio!
    «E' tuo?» chiese, puntando gli occhi sulla bestiolina che teneva in braccio. «Come si chiama?» continuò, avvicinandosi di qualche passo verso Masayoshi «Io sono Fujiko, piacere.» allungò la mano. Sorrise.


    Al prossimo post proverò a scrivere meglio XD
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    Ka-ka-ka-kawaii


    Post I

    Era lei, la colonna portante di quel luccichio di raggi in quel campo che parve alato alla sua presenza. Un disco sabbioso, un piano ove l'esoterico e la bellezza si univano in un essenza demoniaca ed allo stesso tempo divina. Il bagliore di quel sole che ardeva, ed ardeva mentre si scagliava sulla sua pelle color cacao. I suoi capelli colorati di un castano si muovevano sinuoi tra 'l vento limpido e pesante allo stesso tempo. Sole. E Freddo.

    La stagione più fresca dell'anno era alle porte di Suna. Non che cambiasse molto a livello climatico, però se prima l'incessabile vento del Villaggio era generalmente dotato di una temperatura calda, quella mattina era diverso. Si poteva respirare, si poteva sentire che nell'aria ci fosse qualcosa di diverso. Era la felicità, e anche molta, quella che dominava l'animo dei cittadini. C'era profumo di festa.

    Fujiko si sentiva ancora piuttosto spaesata in quel nuovo mondo nel quale si era precipitata non molto tempo addietro. Il Villaggio della Sabbia aveva un che di completamente diverso rispetto ad Okasada. Era più tranquillo, da un certo lato. Si era iscritta all'Accademia Ninja già da un po, ma non il suo carattere vivace e poco serio per quanto concerne l'addestramento militare, avevano frenato un po i suoi compagni di corso, e la giovane si ritrovava quindi senza molti amici su cui fare affidamento. Non che questo fosse un problema, lei era forte. O almeno, si considerava forte abbastanza da riuscire a cavarsela da sola.

    Aveva saputo che in vista della stagione invernale, sarebbe stata organizzata una specie di evento speciale dove tutto il villaggio avrebbe partecipato. Ci sarebbe stato anche il clan Chikuma?
    Fujiko non aveva ancora avuto occasione di visitare i suoi parenti. Anzi, il suo arrivo al villaggio era rimasto piuttosto anonimo. A prescindere da tutto, la ragazza si sentiva annoiata e l'idea di andare fuori a conoscere nuova gente e a divertirsi un po era alquanto allettante. Perciò, verso le 10 di mattina, quando la Murakami sentì la gente scendere in strada, ella fece lo stesso.
    I vari eventi avevano luogo nei rispettivi clan della Sabbia. Ognuno avrebbe presentato qualcosa di diverso, ognuno nel proprio stile. Fujiko non riusciva a decidere se andare all'evento del clan Chikuma oppure tenere da parte quel lato di se ed andare più per istinto, verso il Clan dei Marionettisti. Uno spettacolo con le marionette sarebbe dovuto essere una figata pazzesca. Aveva sentito tante di quelle leggende a riguardo...

    Fujiko aveva un abbigliamento particolare, un completo fatto con tessuti pregiati e raffinati, in pieno contrasto con la pelle ed i capelli cioccolato. Alla vita, dietro la schiena, teneva legato un grosso Ventaglio e per il resto non era attrezzata con altre armi o armature. E lei era lì, nel bel mezzo di Suna, né al Nord, né al Sud, né ad Est, né ad Ovest. Non aveva ancora deciso da quale stand andare, perciò, persa tra i suoi pensieri, la ragazza dovette svegliarsi alla realtà quando davanti a sé notò un animaletto dal manto marrone. Era piccolo ed ancora più carino di un gatto (o almeno così le sembro in quell'istante). La stava fissando, e lei stava fissando lui.

    Ehiii, ma non sei la cosa più pucciosa di Sunaaa? Vieni qui. disse Fujiko, per poi avvicinarsi con passi lenti e misurati verso la piccola creatura. Aveva involontariamente usato quel tipo di voce stupida e bambinesca che si fa quando si vede un bambino piccolo. Acuta, ed insopportabile.


    Non preoccuparti, il titolo va benissimo. (Fujiko sarebbe il vento, right? XD)
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    Bentornataa *o*
    Ho visto alcuni tuoi post in giro... avevi un piggì di Oto con i capelli bianchi ed una lama nell'avambraccio? XD

    Se questo può farti sentire più vecchia, io sono ancora sotto i 20 anni. But it's fine :3
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    Ritorno al Neko-Baa


    5º Post

    «Parlato Inoshishi»
    «Parlato altrui»

    Quella di Inoshishi sarebbe potuta essere considerata in ben due distinti modi: una scelta saggia, o una scelta da codardo. Probabilmente era entrambe le cose. Non che gli desse fastidio, anzi: avrebbe ammesso tutto senza alcun problema e con una certa calma nel caso in cui la questione sarebbe mai stata tirata fuori. Dopotutto, era consapevole del fatto che la vita (e soprattutto le persone) non erano caratterizzate dal "bianco" o dal "nero", ma da moltissime sfumature di grigio, che neanche Christian Grey poteva immaginare. Che fossero cinquanta o quarantanove non aveva importanza; non si era mai preso la briga di contarle. Eppure erano lì; qualsiasi azione, reazione, sentimento e pensiero assumeva una sfumatura grigia nella testa di Inoshishi. Questo, su un piano filosofico. Almeno.

    Ricapitolando la situazione; l'affiatato team di giovani Ninja si era ritrovato a dover fare i conti con due nemici apparsi dal nulla. Erano possenti e dall'aria spaventosa. Beh, se non avessero avuto quelle facce da gatto forse lo sarebbero stati di piu, però ci stava un po di anomalia in una razza sì umanoide, ma non del tutto umana.
    Kitori era partito all'attacco contro i due nemici e solo lui sapeva ciò che ne fosse stato della sua persona, visto che Inoshishi si era allontanato per cercare Kairi, la quale si era fatta trovare priva di sensi.
    «Kairi svegliati ti prego!» la voce dello Yamanaka si era spezzata. Un'ondata di frustrazione fece breccia nella sua mente. Perché non si svegliava? Che fosse ancora viva? - si chiese il ragazzo, che provò a controllare il polso, riuscendo miseramente nell'impresa visto che non si ricordava bene dove doveva toccare di preciso. Arrivò quindi alla conclusione che la sua compagna di squadra fosse morta. Disperazione totale.

    La folla era impazzita, le grida dei bakeneko spaventati non avevano smesso di invadere le orecchie di Inoshishi. Gli veniva difficile perfino pensare, reagire.
    Egli non lo aveva notato, lì nel panico del momento, ma Kitori era riuscito a distrarre i nemici abbastanza a lungo da permettere a Matsuri di approfittare del momento per liberarsi dalla stretta con un morso ben deciso.
    Una voce decisa ruggì dietro le spalle del ragazzo: «Trovata! Pensavi che trasformarti in quella forma umana ti avrebbe permesso di sfuggirmi? Ma io sono più furbo di te!»
    Era fantastico come la banalità del caso avesse trasformato Inoshishi in una versione umanoide di Matsuri. Erano davvero simili, ed il gattone verde non fece fatica a notarlo, tant è che scattò verso la sua direzione, riducendo le distanze tra i due.
    Fisicamente Inoshishi era in chiaro svantaggio. Il micione aveva degli invidiabili muscoli ed il ragazzo una carinissima chioma albina acquisita con la Henge no Jutsu. Non doveva essere difficile immaginare un eventuale vincitore in una prova di forza. Anzi, a pensarci bene lo Yamanaka si ricordò di aver anche sbagliato a trasformarsi: aveva "nascosto" le armi, senza "trasportarle" nella sua versione Neko.
    Perciò la reazione di Inoshishi al tentativo di rapimento fu abbastanza repentina, per quanto poco congegnata.
    Dispiacendosi del fatto di lasciare Kairi distesa a terra, il biondo piegò le ginocchia ed accompagnò il corpo in quel movimento. Dopo, iniettando di Chakra i muscoli delle gambe e facendo forza su di esse per saltare di lato, Inoshishi si sarebbe liberato appena in tempo dal tentativo di presa del nemico. Slot Difesa IRiflessi 300 + 2 tacche = 350
    In seguito, dopo aver controllato il suo atterraggio ed aver afferrato i lembi della gonna con entrambe le mani per riabbassarla (e coprire quindi le parti che si erano scoperte per via del movimento), Inoshishi scattò verso un tavolo Slot Azione IScatto di 12 metri alla ricerca di un'arma.
    Improvvisando sul momento un piano strategico, egli avrebbe afferrato piu in fretta possibile un piatto vuoto (o quel che sarebbe riuscito a trovare, come schegge di porcellana o bicchieri) Slot GratuitoAfferramento di due oggetti avrebbe tirato questi ultimi nella direzione del gatto grigio, mirando piu accuratamente possibile in direzione del petto la prima volta Slot Azione IIForza: 300 / Velocità: 300 e della testa la seconda volta Slot Azione IIIForza: 300 / Velocità: 300.
    «VIA. VIA. VAI VIA. VACCA VERDE MALMESSA.» esclamò istericamente, cercando di difendersi con quel che poteva. Sembrava come se il tempo passato all'Accademia per addestrarsi non fosse servito a nulla.
    Vitalità: 12/12 Leggere
    Energia Vitale: 30/30 Leggere
    Chakra: 28.5/30 Bassi

    Slot Gratuito: Afferramento di due oggetti

    Slot Difesa: salto laterale (impasto di due tacche in riflessi)

    Slot Azione I: scatto di 12 metri
    Slot Azione II: lancio di un oggetto in direzione del petto
    Slot Azione III: lancio di un oggetto in direzione della testa





    Non ho menzionato nulla di Matsuri (se fa finta di essere lei per proteggerla o se dice di essere uno Shinobi) perché teoricamente quando la gatta si era liberata, Inoshishi stava cercando di reanimare Kairi, senza prestare attenzione alla situazione di Kitori e Bakeneko.


    Edited by Eldingar - 23/11/2017, 23:18
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    CITAZIONE
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    Nickname candidato: Bartok

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    Nickname candidato: Kairi Uchiha

    Miglior Ruolata
    Nickname candidato: Il Drago e l'Oni

    Miglior Caratterizzazione
    Nickname candidato: Kiyomi Saito
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    Ritorno al Neko-Baa


    4º Post

    «Parlato Inoshishi»
    «Parlato altrui»

    Un gelido vento dal profumo invernale sfiorò la schiena nuda di Inoshishi. Tremò. Rimase piegato all'altezza della gattina bianca.
    «Cosa? Trasformato? Io...non sono in grado di farlo ancora... Qui ne sono tutti in grado tranne me ormai! E no, non mi sono infilata nella testa di nessuno, al massimo è il contrario! Potresti presentarti perlomeno, che razza di modi. Vado a servirmi!»
    «Sì, scusami. Mi chiamo Inoshishi. Oggi ho dovuto ripetere questo nome un casino di volte... sai, nuove conoscenze.»
    Il ragazzo non capì se Matsuri avesse ascoltato con attenzione la sua risposta, visto che si era palesemente innervosita.
    «Non volevo offenderti... vuoi mangiare insieme a me? Non credo di stare simpatico ai miei compagni di squadra. Almeno, non a lui.» E nel dire ciò, puntò visibilmente il dito contro Kitori, con un tono di voce anche abbastanza alto affinché lo sentisse.

    Inoshishi si diresse nuovamente verso il banchetto. Nel caso in cui Matsuri avesse accettato la sua proposta, il ragazzo l'avrebbe aiutata a salire sul tavolo. Non che pensava che non ce l'avrebbe fatta da sola, solo che era intento a consolidare un rapporto con colei, visto che somigliava così tanto alla sua trasformazione.
    «Comunque se ti da fastidio posso cambiare aspetto. Non mi sento a mio agio con tutte gli occhi puntati addosso e con tutte le persone che vengono a farmi domande.» Inoshishi inghiottì il suo cibo e, dopo aver scrutato brevemente il cielo, continuò: Volevo dire Bakeneko. O gatti... Insomma, voi non siete persone. Non so però se la terminologia conti in questo caso; basta che tu abbia capito cosa intendevo dire.»

    Intanto Kairi era riuscita a togliersi dalla folla e si era avvicinata al banchetto, iniziando a sua volta a servirsi con le numerose pietanze offerte.
    C'era una bellissima atmosfera di festa. Questo, almeno, fino a quando all'improvviso un tavolo volò via in seguito ad un'esplosione.
    E fu tutto chaos.
    Inoshishi non notò che Kairi fosse stata messa K.O., però la cercò con gli occhi in maniera istintiva. "lei mi proteggerà" era il primissimo pensiero che venne in mente al ragazzo. Il secondo, invece, non riguardava Kitori e nemmeno i numerosi gatti urlanti e terrorizzati, ma Matsuri, perché sparì completamente dalla sua vista.
    Nell'esplosione, lo Yamanaka aveva perso l'equilibrio ed attualmente si torvava semi-disteso per terra, sorretto dalle braccia.
    «Kairi! Kitori! Matsuri!» gridò, confuso e leggermente impaurito. Non riusciva a sentire altro che urla e l'unica cosa che vide era fumo. Fumo che, dopo essersi dissolto, rivelarono le figure di due grandi Bakeneko. Nelle loro grinfie c'erano Kasumi e Matsuri.
    Inoshishi si paralizzò, come se non fosse mai andato all'Accademia Ninja, lì dove gli allenamenti fisici e psicologici erano all'ordine del giorno. Un conto erano le simulazioni, un conto le situazioni di pericolo vero.

    «Serviva una festa per cogliervi impreparati, abbiamo atteso a lungo il giusto momento come infiltrati. Ironico come in questo villaggio posso entrare chiunque con una semplice trasformazione un sorriso beffardo si dipinse sul suo viso Non provate a fermarci se non volete che loro due si facciano molto male, mi riferisco a te, shinobi. La tua compagna fortunatamente per lei è già KO, ahahahaah. E' stata una fortuna riuscire a prendere proprio la figlia del grande Namoto Kogane!
    «LASCIAMI! LASCIAMI HO DETTO!»
    «Shh, fai la brava. Ora tu e la tua amica verrete con noi, sarete un trofeo perfetto per Terumi. Avete ripreso l'armatura con l'inganno, questa volta non ci faremo fregare ancora.»


    "Cosa sta succedendo?" pensò il ragazzo, mentre nella sua visuale ottica spuntò il Kiriano, partito all'azione.
    Deciso, pieno di adrenalina e con tanta voglia di combattere, Kitori non perse tempo, scagliando come prima cosa un sasso tra i due nemici, caricandosi poi a forza verso di loro. Il suo bersaglio fu il gatto nero, lasciando appositamente a Inoshishi il compito di affrontare quello verde, che teneva Matsuri tra le sue mani.
    Ma no, lo Yamanaka decise di non agire contro il Bakeneko. Il suo Taijutsu era troppo debole per un nemico così muscoloso, i suoi Ninjutsu insignificanti ed i suoi Genjutsu praticamente inutili in una situazione del genere. Inoltre, non gli andava di agire senza un piano, lasciandosi andare all'impulsivitò.
    Egli si alzò e scattò alla ricerca di Kairi. Avrebbe lasciato che Kitori si prendesse cura dei due fino all'arrivo suo e dell'Uchiha.
    «KAIRI? KAIRI!»
    Se l'avesse trovata, avrebbe cercato di farle recuperare i sensi chiamandola e smuovendole la testa e le spalle.
    «Kairi, svegliati! Ci serve il tuo aiuto!»




    Chiedo mille scuse per l'enorme ritardo della risposta. Come ho detto a Kairi ho avuto un blocco. Mi dispiace di avervi rallentato così tanto T^T
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    A te cosa piacerebbe fare? Avere un ruolo di supporto o di attacco? XD
  9. .
    Ciao, benvenuto v.v
    Parlaci delle tue idee
  10. .
    Up
  11. .
    Up
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    Benvenuto Andrea *u*
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    Ritorno al Neko-Baa


    3º Post

    «Parlato Inoshishi»
    «Parlato altrui»

    Nessuno sembrava aver particolarmente apprezzato la trasformazione di Inoshishi. Che avesse sbagliato qualcosa? O forse era un gesto fuori luogo? Fatto sta che, preso dall'euforia del momento, il ragazzo aveva tentato di prendere le sembianze di una gatta umanoide dal pelo e capelli bianchi.
    Il gruppetto camminò per quasi 15 minuti prima di arrivare a destinazione, accolti dal profumo fresco del pesce alla griglia. Lo Yamanaka si ricordò di avere fame, e sete. L'estenuante viaggio insieme a Kairi lo aveva lasciato senza energie.
    «Mangiamo di già? Perfetto, sto morendo di fame.» disse il ragazzo, non che qualcuno prestò attenzione alle sue parole, anzi. Una ragazza-gatto dai capelli viola posta all'ingresso aveva attirato l'interesse generale del gruppo. Era molto bella, nonostante l'apparente giovane età. Il suo sorriso era dolce e la sua voce affascinante. Si chiamava Kasumi.
    «Bellissima.» disse Kitori
    «Grazie.» rispose Inoshishi, consapevole del fatto che quel complimento non si riferisse a lui.
    A parte ciò, non durò molto e le sembianze dello Yamanaka insospettirono la giovane dalla lunga chioma viola.
    «Tu...chi sei? Cosa ci fai qui? Perché avete portato un'altro bakeneko senza il nostro permesso! Non sarà un seguace di Terumi!»
    Ella indietreggiò, spaventata. Prima che il ragazzo potesse rispondere, fu Kurumi a prenderne le difese, rassicurando Kasumi.
    «Tranquilla, è uno shinobi ed è con noi. Penso abbia scelto questa forma per ambientarsi, giusto?»
    «Sì, esattamente. Chiedo scusa. Se è necessario posso sciogliere la tecnica.»

    Il gruppo proseguì per il villaggio e dopo qualche minuto arrivò alla piazza principale. Decorazioni ovunque, si respirava aria di festa e di deliziose pietanze.
    Inoshishi scattò insieme a Yoruichi verso il banchetto, quasi facendo a gara chi arrivava per primo e molti bakeneko si avvicinarono, circondando gli ospiti. All'innizio molti guardarono lo Yamanaka con aria sospetta e con occhiate dubbiose. Era strano, l'idea della Henge era quella di mimetizzarsi con gli altri, eppure tutti i bakeneko sembravano aver capito che non si trattava di uno di loro. Trasformazione fallita. Non che il ragazzo ci fece caso, era occupato ad ingozzarsi di cibo e bevande prima che potesse venir tirato fuori. La sua timidezza ed il suo pudore si fecero da parte in quei pochi minuti, lasciando spazio ad una grande voglia di mangiare e saziarsi per una settimana intera. Tuttavia, era difficile mangiare ed al tempo stesso cercare di non dare gomitate, caplestare o spingere qualcuno. Erano davvero assillati, di corpi e di domande. Ino fece finta di non sentirle, e lanciò un sorriso gentile ed una risposta abbastanza breve a quelli che gli rivolgevano la parola. Prima il cibo, poi la socializzazione.
    Dalla volla si fece spazio una voce femminile che invitò i bakeneko a lasciar respirare il gruppo.
    Inoshishi si voltò verso di lei. Si girò verso il cibo, poi di nuovo verso la gatta. Perché si somigliavano così tanto?
    Rimase immobilizzato, mandando giu il boccone che aveva in bocca e sgranò gli occhi, assottigliando lo sguardo verso la neko, chiamata Matsuri. Ella si soffermò diversi secondi su Inoshishi ed i due si scambiarono lo sguardo. Avvicinandosi, ella gli rivolse la parola.
    «Tu...Non ti ho mai visto prima d'ora ma perché...perché mi somigli così tanto?»
    «Uh... io... non capisco.» sì pulì la sporcizia dalla bocca e piegò le ginocchia per equilibrare l'altezza tra i due. «Non capisco. Mi sono semplicemente trasformato pensando ad una gatta bianca. Non ti sarai mica intrufolata nella mia mente?»


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    Benvenuta Roberta ‹:3
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