Posts written by Roroo 2.0

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    Un primo nome e una pista da seguire

    Villaggio di Shida - Chapter IV



    Sotto il sole che infieriva su Shida, Masayoshi parlò con un uomo sottopeso, dal volto scarno e distrutto, con un moncone al posto del braccio destro. Le domande del ninja ebbero una risposta parziale; in compenso, l'uomo gli indicò la direzione in cui aveva udito un gruppo parlare dei trecento individui scomparsi.
    La ringrazio per il suo aiuto Si congedò con un inchino e avanzò nella direzione che gli era stata indicata, inserendosi in una strada maleodorante che serpeggiava tra i carri usurati e le tende rattoppate che i profughi usavano per dormire e ripararsi dal sole.
    Guardandosi attorno per individuare questo famigerato gruppo, lo Shokuto intercettò solo sguardi torvi, accigliati, carichi di astio. Sulle prime non ci fece caso, in fondo si trovava in un campo profughi, circondato da persone sotto choc che mai avevano pensato di abbandonare la propria casa e averi.
    Chi meglio dello Shokuto poteva capirli?
    La sua città era stata rasa al suolo dai Kijin e la loro furia cieca non aveva risparmiato nessuno. Erano trascorsi anni da quella maledetta notte, e sebbene il suo cuore fosse quasi guarito del tutto, in certi momenti, quando era solo nel letto o in meditazione nell'Anarouch, Masayoshi riusciva a percepire dentro di sé lo stesso mix di odio, rancore e vergogna che lo avevano soffocato per molto tempo. Per quelle persone era lo stesso, ma più forte e debilitante.
    Ci guardano come se fossimo degli assassini Sussurrò al suo compagno, dove aver incrociato l'ennesimo sguardo aggressivo. Non vi era alcun giudizio nelle sue parole.
    Occhi aperti, Fudoh-san. Si raccomandò quando all'improvviso vennero raggiunti dalla voce grave e pesante di un uomo anziano che li guardava da una piccola zona d'ombra.
    Si avvicinarono e fu lui a spiegare cosa era accaduto lungo la strada che li aveva condotti a Shida.

    CITAZIONE

    Siamo ciò che rimane nei profughi che dovevano giungere a Shida. Eravamo circa quattrocento, ma siamo stati divisi.
    Da noi stessi. Nessuno ci ha rapito. Ma una donna di nome Byōki ci ha incrociati per strada. Non so come, ma è riuscita a convincere tutte le donne con dei figli a seguirla e con loro, anche i padri di quei bambini. Eravamo una piccola comunità a settentrione, non abbiamo mai pensato di dividerci, ma quella donna... l'ha fatto succedere. Ha detto che i bambini sarebbero stati al sicuro...


    Le parole dell'uomo lo raggiunsero e lo colpirono al volto, come uno schiaffo. Si morse la lingua e si vergognò per non aver notato prima la mancanza di bambini e donne.
    Il vecchio continuò a fornire informazioni come se sapesse che quei tre ninja accademici fossero lì per quei 300 profughi, e con rabbia mista a preoccupazione, rivelò l'esatta posizione dove era avvenuta la separazione e la direzione da loro presa.
    Masayoshi gli porse la sua preziosa borraccia colma di acqua fresca.
    La ringrazio per le sue informazioni. Siamo qui proprio per occuparci di quelle persone. Abbiamo delle domande per lei.- Esordì.
    Lei l'ha vista questa Byokei? Aveva un coprifronte? Potrebbe fornirci una descrizione del suo aspetto? Chiese con dolcezza, poi aggiunse:.
    Che motivazioni ha fornito per convincere tutti i genitori che i loro bambini sarebbero stati al sicuro con lei? Ha nominato qualche luogo particolare? Come ha risposto a chi ha sollevato qualche perplessità? Socchiuse le palpebre e spinse il proprio sguardo dentro l'anima addolorata dell'anziano; non ci voleva un genio per capire che Masayoshi stava sondando l'ipotesi di un genjutsu ad ampio spettro, in grado di annebbiare i giudizi di ben trecento persone.
    Tornato in possesso della sua borraccia, lasciò spazio anche alle domande di Fudoh e dell'altro kiriano. Si guardò attorno, visibilmente preoccupato per la sorte dei bambini.

    [...]



    Quale villaggio si trova a sud-est? Chiese, sistemandosi i lunghi capelli spettinati dal vento, mentre erano in viaggio verso il bivio menzionato dal vecchio. Accovacciato sulla spalla dello Shokuto, sotto il colletto del suo abito, Koinu si era messo a dormire, consapevole che presto il suo evocatore avrebbe avuto bisogno di lui per individuare le tracce delle 300 persone. [Koinu-Suricati]

    [ORE 15.00]




    Masayoshi Shokuto

    Statistiche Primarie
    • Forza: 600
    • Velocità: 600
    • Resistenza: 600
    • Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 600
    • Concentrazione: 600
    • Intuito: 600
    • Precisione: 600
    Chakra
    100/100
    Vitalità
    18/18
    Slot Azione

    1. ///

    2. ///

    3. ///

    Slot Difesa

    1. ///

    2. ///

    3. ///

    Slot Tecnica

    1. ///

    2. ///

    Note


  2. .

    Attacco a sorpresa - Un Namae diverso

    Nelle terre del Pan-ya - Chapter XIV


    Con coraggio o forse idiozia, Namae si decise a concentrare i propri sforzi sul recuperare Dorian, il famoso sarto di Oto, mettendo sua figlia al secondo posto.
    Dentro al suo cuore, in ogni fibra del suo essere, sapeva di aver preso una decisione tremenda, che quella scelta lo avrebbe condannato ad essere il peggior padre del mondo, ma cosa avrebbe potuto fare da solo? Era debole, stupido e incapace di capire quale direzione prendere per ritrovarla.
    Doveva fidarsi degli accademici, che aveva imparato a tollerare e a sfruttare per i propri scopi, o di Kao?
    il ritorno di Tula nel cortile del Pan-ya lo strappò dai pensieri dolorosi e dagli interrogativi senza risposta che lo tormentavano da circa un giorno.
    Sotto le prime luci dell'alba, padre e figlia presero in considerazione l'ipotesi di una terza fazione discussa da Namae, subito contrastata dallo stesso Kao, che non lo credeva alquanto possibile. Il dibattito si mantenne calmo fino all'interruzione dell'otese, che dal primo momento aveva nutrito forti sospetti su Kao, ma a differenza dell'Oleandro, egli non era capace di tenere a bada i propri istinti. Avanzò verso il Perfetto con la spada puntata sul collo di lui.
    CITAZIONE
    - Ti chiami Kao? Che strano. Mi sembrava aver visto un tuo gemello di nome Mazuri. -


    Sebbene considerasse il detto "male non fare paura non avere" una grandissima stronzata, in quel preciso momento e luogo, l'Oleandro aveva tutto l'interesse per sostenere l'idea dello spadaccino. L'interrogazione mentale avrebbe permesso a tutti di gettare più luce sui misteri di quella guerra che durava da tempo.
    Forse non ha tutti i torti. Indicò il ragazzo, come a voler esortare gli altri e fare un po' di pressione. Ma non fu necessario, perché Kao sembrò accettare e si disse pronto a sostenere la tecnica dell'otese.
    Fu così sciocco da credergli. E come lui, tutti gli altri.
    Al primo sigillo eseguito dallo spadaccino, Kao balzò diversi metri indietro e a mezz'aria scagliò contro tutti i presenti un vero e proprio fiume di fango.
    NLiarzFLz
    COSA DIAV!... Sorpreso dal jutsu del loro accompagnatore, Namae pensò solo a portarsi fuori dal raggio di devastazione del Doton. In un istante impercettibile, il chakra del Fiore fluì dal Tantien alle gambe, trasformandoli in un ammasso di muscoli e tendini.
    Con un balzo laterale, egli riuscì ad atterrare sulla dura e arida terra del Pan-ya. [Difesa]
    Sono salvo. Pensò, ancora turbato dall'attacco ricevuto. Si guardò attorno con la stessa espressione di chi aveva ricevuto uno schiaffo inaspettato.
    I suoi occhi scivolarono sopra ogni ninja, da Ryugi fino a Tula, e per ogni sguardo incrociato, l'Oleandro sentì la rabbia crescere dentro di sé. Una rabbia potente che non aveva mai provato prima, generata dalla frustrazione accumulata in giorni di ricerche e dal dolore che la sua vocina interiore gli infliggeva quando gli sussurrava della possibile morte di sua figlia.
    Doveva prendere una decisione: inseguire il finto Kao o permettergli di scappare.
    Nel ventaglio di opzioni che si era aperto davanti ai suoi occhi, la rabbia gli implorava di braccare Kao e di spaccargli ogni osso del corpo, ma nel caos dei suoi pensieri, l'Oleandro captò una voce femminile, debole e lontana, che gli sussurrava con tutte le sue forze una parola di otto lettere che iniziava con D e finiva con A.
    Per un momento gli sembrò di ascoltare la voce della sua bambina.
    Quando sei arrabbiato sei brutto. Le sue labbra si piegarono in un amaro sorriso e con determinazione accolse il suo consiglio.
    Dal Tantien, una piccola quantità di chakra fluì nel sistema endocrino e nelle ghiandole responsabili del rilascio del suo ormone preferito. L'iniezione di dopamina spense le fiamme alimentate dalla rabbia, consentendogli di poter pensare non solo con maggior chiarezza, ma in modo diverso, senza escludere a prescindere qualsiasi opzione. [Ormone]
    Nessuna rabbia, preoccupazione o frustrazione gravò sulla sua mente.
    Solo pace interiore.
    E in quel clima di falso sollievo, il cervello usurato dalle droghe e dagli ormoni lo premiò gettandolo in pasto a un suo ricordo: fu come trovarsi nuovamente nell'abitazione del Pan-ya, era notte e lui faceva ritorno presso la sua camera, distrutto dal dialogo che aveva avuto con Tula; dopo aver sceso le scale che conduceva al piano inferiore, egli aveva incrociato Kao sul corridoio, fresco come una rosa; spinto dalla frustrazione, Namae lo aveva minacciato di ucciderlo qualora non fosse riuscito a recuperare sua figlia. Ricordava le sue parole cariche di astio, ma non la risposta del Perfetto. In quella strana allucinazione la udì e gli tolse il respiro. La sua domanda era suonata sincera e al tempo stesso spaventosa.
    CITAZIONE
    Trovare chi? Hey!


    Non era Kao. Esclamò,
    Ora che la foresta, il Palazzo del Pan-ya e la strada avevano riacquistato forma attorno a sé, Namae osservò il Perfetto fuggire a gambe levate, seguito dallo spadaccino. L'Oleandro di qualche secondo fa si sarebbe gettato all'inseguimento senza pensare, ma ora era un uomo diverso, quasi disinteressato al destino del Perfetto che fino a quel momento li aveva usati per i suoi loschi scopi.

    NLiarzWtb



     Non seguitelo, Pan-ya. Al massimo, faccia agire le sue guardie. Tuonò con fermezza, così da farsi udire dal Pan-ya.
    Ci penserà lo spadaccino a ucciderlo. È abile.Non ne aveva la certezza, ma dal breve scontro a cui aveva assistito, quel ninja non era affatto debole. E anche se lo avessero raggiunto e fermato, il carattere dell'otese avrebbe reso particolarmente difficile ogni tentativo di collaborazione.
    Dobbiamo uscire dallo schema e osservare tutto dall'alto. Da un'altra prospettiva.
    Raggiunse Ryugi e si fece consegnare la carta ninja. Nei gesti e nel modo di fare, il falso mercante sembrava proprio un'altra persona.
    Lo lesse con attenzione e poi lo commentò.
    Alla spiaggia sono stato io a far credere alla donna che fosse arrivato il loro Dio. Ammise, senza alcun senso di colpa per ciò che ne era conseguito. Ho attivato una tecnica illusoria con cui fargli credere di aver udito la parola Igashi. Sono loro a rapire le persone Lasciò che la ragazza digerisse la sua rivelazione.
    E forse fanno lo stesso gli Aimedacca. Posò lo sguardo su Tula, poi sul Pan-ya, se quest'ultimo avesse accolto il suo consiglio di non gettarsi all'inseguimento del bastardo.
    Esistono perfetti anche negli Igashi? Chiese alla ragazza di Oto, se fosse stata lì con loro. Perché se essi esistono anche negli Igashi, grazie alle loro Kekkai Genkai potenziate, sarebbero potuti essere loro l'elemento di equilibro per entrambe le fazioni, poi l'antidoto ha sconvolto le carte in tavola, minando questo stallo e costringendo l'altra fazione a servirsi di Dorian per creare un'altra arma. Portò una mano al mento. E in questa caotica scacchiera, grazie alla loro intelligenza, i Perfetti potrebbero aver costituito una terza fazione, non credete? Sono pur sempre dotati di parecchia intelligenza E con un cenno della mano, indicò Kao ormai divenuto un puntino all'orizzonte.
    Se TUTTI stanno cercando Dorian, sia gli Aimedacca sia gli Igashi...o ce l'hanno i perfetti o non ce l'ha nessuno.
    Posò lo sguardo su Ryugi.
    Credi che si nasconda proprio lì? Chiese, riconsegnandogli la carta ninja.


    Chakra: 86.75/100
    Vitalità: 18/18
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 600
    Velocità:  600
    Resistenza: 600
    Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 600
    Agilità: 600
    Intuito: 600
    Precisione: 600
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Lancia Spiedi × 1
    • Veleno Debilitante C1 (5 dosi) × 4 Dosi
    • Bende Rinforzate × 1
    • Antidoto Base × 1
    • Tonico di Ripristino Minore × 2
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Doppia Lama × 1
    • Proiettili Leggeri × 5
    • Spiedi × 9

    Note
    Allucinogeno 4 Dosi
    /



      
  3. .

    La morte di Settimo - Combattimento contro il mastro Falegname

    Chapter XIV



    Il contributo di Primo e Settimo all'offensiva degli accademici permise ai due ninja di uccidere i tre falegnami-carcerieri del secondo settore.
    La loro esecuzione non fu perfetta; vi fu un errore, una sottile sbavatura che essi avrebbero pagato a caro prezzo, infatti, prima di venir trafitto dai rami evocati da uno degli Hangyaku, l'ultimo nemico lanciò un grido verso il loro capo che, ignaro dell'assalto, guidava il combattimento contro la foresta.
    Accovacciato sopra il sangue bollente del nemico ucciso, Masayoshi vide l'uomo voltarsi di scatto e, dopo averli individuati, estrarre dalla giacca una piccola accetta ben affilata.
    Addio effetto sorpresa. Si limitò ad osservare tra sé e sé, ignaro del destino tremendo che presto sarebbe caduto su uno di loro.
    Senza alcuna esitazione, il nemico scagliò la sua arma con una rapidità seconda solo alla notevole forza che riuscì ad imprimere alla stessa.
    Merd. Come un fulmine, l'accetta bruciò i quaranta metri in un batter d'occhio. Ebbe a malapena il tempo per capire chi fosse il bersaglio, e quando lo individuò in Settimo, posto nelle retrovie, lo Shokuto d'istinto allungò il proprio braccio verso l'alleato...inutilmente.
    Il rumore secco delle ossa che si spezzano gli entrò dentro e gli perforò il cervello.
    Con l'accetta conficcata in profondità nello sterno, Settimo cadde qualche metro indietro, privo di speranza.
    A pochi metri di distanza, lo Shokuto vide l'intera scena e la preoccupazione che traspariva dal suo volto impolverato mutò in profonda angoscia e tristezza.
    In pochi secondi, un'enorme pozza di sangue si allargò sotto il corpo di Settimo, subito protetto da un muro di rami e tronchi eretti dal suo compagno Hangyaku.
    FUDOH! PUOI FAR QUALCOSA? Lo sgomento e l'orrore nei suoi occhi si erano trasformati in rabbia e odio. Odio verso se stesso e il loro nemico.
    Com'era potuto accadere?
    Perché un piccolo errore doveva sempre avere conseguenze così gravi?
    Sentì lo stomaco contorcersi sotto gli addominali e il cuore era divenuto pesante come una roccia di granito. Poco importava se si erano conosciuti solo qualche minuto prima; uno del suo team era morto davanti ai suoi occhi, con un colpo d'ascia che il Genin non era stato in grado di deviare in alcun modo.
    Con i pugni serrati, Masayoshi mise a fuoco il nemico.
    Non devo sottovalutarlo. Emise un sospiro e cercò di calmarsi, di sgombrare la mente e liberare la propria anima dalla rabbia e dallo sconforto. Soffocare le emozioni dentro di sé iniziava a riuscirgli bene.
    Non era nemmeno solo, perché al suo fianco a Fudoh e di Primo, carico di vendetta.

    L'uomo passò dalle parole ai fatti. Afferrò due asce e ne lanciò una verso Masayoshi e una verso Fudoh, mirando alle loro teste. Le armi vennero scagliate con la stessa forza del lancio che aveva ucciso il loro compagno; una forza superiore persino a quella dello Shokuto, che a differenza del falegname, praticava le arti ninja da ben dieci anni.
    Con un sibilo così assordante da essere paragonato a una sirena anti incendio, la lama in rotazione avanzò squarciando l'aria della foresta. Sebbene meno rapido, il Jinchuuriki riuscì a schivare l'arma senza particolari problemi; grazie alla notevole distanza che li separavano, ben quaranta metri, egli ebbe tutto il tempo per contrarre i muscoli delle gambe e balzare verso sinistra, alzando la scimitarra per deviare l'arma qualora il vichingo avesse avuto modo di correggere la traiettoria. [SD I]
    il nemico aveva già percorso i quaranta metri, avvicinandosi a Fudoh, poco distante dal sunese.
    Ma quante ne ha di armi? Pensò, insicuro sul da farsi, perché attaccarlo ora voleva dire rischiare di ferire anche il suo amico. Non vi erano altri nemici all'orizzonte.
    Fiducioso nelle capacità di combattimento del kiriano, il Genin approfittò della situazione e della distrazione del nemico per prepararsi qualcosa di speciale: un coltello da lancio con una cartabomba. [SG]
    Aveva un piano.
    Si voltò verso Primo e le sue labbra si mossero silenziose. [Abilità]
    Quando lo attaccherò, fai in modo che non riesca a saltare Salvo sorprese o strane interferenze chakriche, la voce dello Shokuto avrebbe echeggiato nella mente di Primo. Non avrebbe avuto modo di rispondergli, perché il kiriano era passato all'attacco e il Jinchuuriki avrebbe avuto il difficile compito di inserirsi al momento giusto.
    Al colpo di Fuuma, arma che aveva odiato nel loro lontano combattimento, lo Shokuto attivò un canale di comunicazione riservato con il suo amico.
    ALLONTANATI ORA! Il suo urlo avrebbe rischiato di distrarlo, di fargli incassare un contrattacco, ma sentiva la rabbia scalpitare dentro di sé e invitarlo a scatenare tutta la sua potenza. Per Settimo. Per tutti coloro che erano stati massacrati da quella banda di assassini.
    Appena Fudoh indietreggiò di ben cinque metri, da una distanza circa uguale, Masayoshi colpì il terreno con il piede sinistro. il chakra fluì nel sottosuolo, dissestando rocce e terra. All'istante successivo, sotto di sé eruttò una grossa frana ampia sei metri e alta un metro e mezzo, che rapida avrebbe tentato di travolgere il falegname.
    Se Fudoh era stato così intelligente da permettere al sunese di attivare il Doton senza paura di colpire il suo amico, ora era giunto il turno del Hangyaku.
    Se tutto fosse andato per il meglio, il falegname non sarebbe stato in grado di schivare il jutsu dello Shokuto.
    [ST]



    A ogni modo, qualunque fosse stato l'esito del suo primo attacco, il piano del Genin non avrebbe subito alcuna variazione.
    In reazione alla difesa del falegname, Masayoshi avrebbe cercato di coglierlo sbilanciato e di sorpresa: con una torsione del busto, egli lanciò due coltelli in rapida successione: uno verso il suo petto e il secondo in direzione del collo del nemico. Irrorati dal chakra, i muscoli si contrassero a dismisura, deformando il suo piccolo braccio abbronzato. [SA I - SA II]
    Solo sul secondo dardo, che seguiva il primo di appena un metro, vi era il fuunjutsu esplosivo.
    La detonazione sarebbe avvenuta a contatto con la pelle o con la probabile ed ennesima accetta evocata dal nemico. [SA III]
    Ti uccideremo. E dopo di lui, verremo a prendere la ragazza. Ringhiò, mostrando al nemico i suoi denti serrati. Lo stesso fece Koinu, disteso sulla sua spalla destra.


    Chakra: 54.5/75
    Vitalità: 16/16
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 500
    Velocità:  500
    Resistenza: 500
    Riflessi: 500
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 500
    Agilità: 500
    Intuito: 500
    Precisione: 500
    Slot Difesa
    1: Schivata
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: Lancio Coltello
    2: Lancio Coltello
    3: Esplosione Cartabomba
    Slot Tecnica
    1: Smottamento
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Scimitarra × 1
    • Shuriken × 4
    • Cartabomba I × 1
    • Kunai × 6
    • Rivestimento Mimetico × 1
    • Rotolo da Richiamo × 1
    • Tonico di Ripristino Minore × 1
    • Bende Rinforzate × 2
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Tonico di Recupero Minore × 2

    Note
    ///


  4. .

    Affare fatto

    Villaggio di Amegakure - Chapter III




    L'intervento inaspettato e improvviso di Namae accese la curiosità di un Ru Wai che, fino a quel momento, aveva ascoltato la proposta di Yuri senza particolare interesse.
    Si poteva immaginare il motivo di tanta riservatezza della ragazza, ma Namae aveva altri interessi, tra cui un debito da ripagare che lo obbligava ad essere sincero sin da subito. O forse, si era permesso di rovinare i piani della donna dai capelli neri corvini per poter studiare la sua reazione.
    L'avrebbe vista adirarsi? O si era sarebbe limitata a sospirare e ad alzare lo sguardo verso il soffitto?
    Il sorriso dell'aspirante Fante non subì mutazioni.
    Interessante. Sa chi è e non ha avuto alcun tentennamento. Giudicò, mentre si portava affianco alla sua "collega". Il suo profumo gli penetrò le narici e coprì quello che si respirava nel retro del Veri Batuman.
    È sicura di sé. E questo poteva rivelarsi pericoloso. O è abile a nascondere le emozioni. Concluse, mentre Ru Wai avanzava la sua controproposta: nessuna somma di denaro da versargli prima e dopo il viaggio, ma la concessione di qualsiasi oggetto che riguardasse l'immortalità. Il Mercenario era stato molto più preciso; aveva parlato di una generica "cura" per l'immortalità.
    Strana richiesta. Pensò Namae, alle prese con una curiosità che lo invitava ad approfondire meglio la questione, ma da bravo ninja di Ame non osò nemmeno riflettere sulle ragioni di tale prezzo.
    Su cosa l'Oleandro bramava allungare le sue mani?
    Armi e Veleni. Si rispose senza incertezze, mentre il cervello usurato dalle sostanze gli giocava un brutto scherzo: su una parete laterale, per un gioco di luci provenienti dalla sala alle loro spalle, sottili ombre in movimento si intrecciavano per raffigurare il momento esatto in cui Namae avrebbe ucciso colui che era stato il suo boss. Lord Goemon.
    Presto o tardi ci sarebbe riuscito.

    CITAZIONE
    ma pisciare come un cane sulla propria cuccia non è decisamente la più saggia delle scelte.

    Così mi cade un po' giovane Yuri. Ridacchiò quando la donna pronunciò quel simpatico detto. Una ragazza come lei. Aggiunse, felice di avere il Mercenario come compagno di viaggio.



    Namae Taiyo

    Statistiche Primarie
    • Forza: 600
    • Velocità: 600
    • Resistenza: 600
    • Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 600
    • Concentrazione: 600
    • Intuito: 600
    • Precisione: 600
    Chakra
    100/100
    Vitalità
    18/18
    Slot Azione

    1. ///

    2. ///

    3. ///

    Slot Difesa

    1. ///

    2. ///

    3. ///

    Slot Tecnica

    1. ///

    2. ///


    Note

  5. .

    Un Fiore a forma di Picca

    Villaggio di Amegakure - Chapter II





    Varcata la soglia del Veri Batuman, la chitarra di Tamura suonò la sua ultima nota. La folla si ammutolì di colpo e gli sguardi dei presenti caddero come macigni sui corpi seducenti di Yuri e Ortensia. Davanti a quella reazione, Namae continuò ad avvicinarsi al bancone, palesemente contrariato dall'attenzione catturata e dalle occhiate maliziose che la sua compagnia elargiva a ogni cliente.
    Lì' erano al sicuro, ma fuori cosa sarebbe accaduto? Se era vivo dopo anni di carriera, Namae lo doveva soprattutto alla sua capacità di non attirare l'attenzione. Più di chiunque altro sapeva mescolarsi tra i criminali e i drogati di Ame senza brillare come facevano le due ragazze.
    Medo si dimostrò abbastanza professionale, riuscendo a guardare Namae negli occhi.
    Buonasera Medo-san. Quando il ragazzo fece notare che l'appuntamento con il suo capo era riservato solo a due persone, l'Oleandro si scusò per la disattenzione.
    Hai ragione, è stata colpa mia Si voltò verso la sua nuova Nukenin per chiederle di lasciar fuori Ortensia, ma la donna lo anticipò, offrendo al barista la possibilità di trascorrere del tempo "interessante" (e gratis) con l'accompagnatrice.
    Sempre al sesso pensano. Aggrottò la fronte e senza volerlo davanti ai suoi occhi gli apparve il volto deformato di Goemon, il suo vecchio boss che da mesi era diventato il suo nemico numero uno.  

    [...]



    NLi7rRnfk
    Dovresti ammodernarlo un po' questo posto. Esordì al cospetto di Ru Wai, o di Feng Gu, come si era abituato a chiamarlo nel villaggio della Zanna. Altrove si sarebbero definiti amici, ma ad Ame era più comune utilizzare la parola "collega in affari". Avrebbe scelto la parola socio, ma tra l'Asso e l'Oleandro non esisteva alcun business regolare.  Tuttavia, rispetto ad altri ninja con cui stringeva accordi regolarmente, Namae aveva una profonda stima dell'uomo a capo delle Picche, e talvolta sorvolava (non che potesse far molto) su quanto la Fenice usasse Ame solo per i suoi scopi.
    O almeno così gli era sembrato, quando nel corso degli anni, per diversi motivi, tra i due vi era stato un lungo scambio di favori, con l'ago dei debiti che pendeva verso l'Oleandro.
    Oh stanno andando bene, non posso lamentarmi. Commentò, senza aggiungere altro.
    La discussione si spostò sul motivo della loro visita. Scivolò alle spalle della signorina, e non per fissargli il culo, ma per sedersi sopra una grossa cassa e ascoltare comodo le frasi scelte dalla ragazza.  Yuri sapeva chi Ru Wai fosse; si sarebbe dimostrata all'altezza della situazione? Essere al cospetto di un Asso era diverso dal presentarsi a sorpresa al Nettare dell'Orchidea, anche se la differenza di classe dei due locali era abissale.

    Non se la cavò male. Aveva parlato con scioltezza, senza balbettare, sicura di sé e con il giusto rispetto. Ma aveva omesso informazioni molto importanti.
    Altrove la sua strategia sarebbe stata giudicata sensata e oculata, ma al cospetto del Signore delle Fenici e Asso delle Picche, tanta riservatezza era priva di senso.
    Non sarà una spedizione qualunque. Afferma di conoscere la posizione di un vecchio laboratorio di Orochimaru Intervenne Namae, che osservandosi l'avambraccio destro, dove si era fatto installare un potente lanciaspiedi, aveva deciso di palesare sul tavolo cosa la ragazza gli aveva offerto.
    Alzò lo sguardo su di lei, sulle ciocche rosse che emergevano come punte di lance dalla sua chioma nera corvina. Come avrebbe reagito alle sue parole? Sebbene fossero entrambi affiliati ai Fiori, in quella stanza era lei l'estranea. Ru Wai e Namae avevano già collaborato in passato.
    Non è la persona giusta con cui rimanere sul generico. L'ammonì, ma senza essere troppo severo con lei.
    E tranquilla, non penso ci siano aberrazioni peggiori di quelli che abbiamo già affrontato io e Ru WaiScese dalla cassa e si avvicinò alle spalle della Lupa dei Fiori, sorridendo all'Asso, che sicuramente ben ricordava il tempio di carne e il Padre delle Genti.
    La mia sorella nei Fiori ha aggiunto che ci saranno oggetti piuttosto particolari. Aggiunse, alla destra della ragazza. I suoi occhi erano fissi su quelli del Mercenario.
    Questa ragazza ci sa fare e non penso stia bluffando Gli lanciò una fugace occhiata. Per questo ho pensate a te. Tirò su con il naso.
    Se ci avrà ingannato, pagherò io la sua parte... più un extra. E lei? Bhè...in quel caso la testa mozzata della donna sarebbe stata donata ai bambini del suo quartiere come nuovo pallone con cui giocare a calcetto.

    NLi7rRmmL


  6. .

    Salto al Quarto Cerchio

    Chapter XIII




    Scaraventato a terra e trascinato per diversi metri come un sacco di patate, il prigioniero contrastò la sicurezza del Genin con un alta dose di strafottenza. Davanti al sorriso beffardo del falegname, il Genin sentì la rabbia crescere dentro di sé. Il primo pensiero fu quello di colpirlo con tutta la forza che aveva sul braccio destro, poi la possente voce del Rokubi lo invitò a mostrargli l'orrore che si celava sotto la sua pelle, inondandolo di quel potente acido che il Bjuu era in grado di generare.
    Sarebbe stata una buona vendetta per tutte le vittime che si erano lasciati alle spalle.
    Devo... Con un po' di fatica soppresse la presenza demoniaca. mantenere la calma. Fortunatamente, l'uomo non oppose resistenza e le informazioni uscirono dalla sua bocca senza necessitare di un "piccolo aiuto esterno".

    CITAZIONE
    Non ti nascondo nulla, non c'è motivo. Stiamo puntando al Quarto Cerchio, per consegnare alla donna., ovvero alla nostra mandante ciò che ci ha chiesto: l'albero più prezioso in assoluto. Non ho idea di chi sia veramente, o perché voglia a tutti i costi quella sorta di albero. Dovrai chiederlo al nostro capo. Purtroppo abbiamo dovuto scegliere e abbiamo dovuto eliminare le persone che sicuramente si sarebbero opposte a raggiungere le profondità della foresta. Ma siamo sicuri del nostro intento. Il futuro sarà radioso per il nostro popolo, rinato dalle ceneri di un paludoso presente. Da questi semi rinascerà una nuova foresta!

    Dimmi chi è lei. Tuonò, interrompendo la sua confessione. Doveva conoscere le sue abilità, il suo obiettivo e il motivo che l'avevano spinta a intraprendere quell'impresa. Uno strano rumore si sommò alla sua voce, seguito da alcuni passi e da una folata di vento anomalo che gli accarezzò i capelli sudati. Al pensiero che la ragazza gli avesse fatto la cortesia di raggiungerlo, la mano del Genin si fiondò sull'elsa della scimitarra e il suo corpo ruotò di cento ottanta gradi al massimo della velocità.
    Tirò un sospiro di sollievo.
    Davanti a un portale sospeso a pochi centimetri da terra, dentro al quale si intravedevano rami e tronchi d'albero, vi era Fudoh.
    Mi hai fatto prendere un colpo. Esclamò scherzoso, ma il suo buon umore si spense quando notò lo sguardo carico di tensione del suo alleato. Il suo arrivo in quello spiazzo di erba era costato molto. Troppo. E dalla sua espressione era chiaro che non vi era tempo da perdere.
    Qualsiasi cosa gli avesse detto per convincerlo a balzare nel portale, Masayoshi e Koinu non se lo sarebbero fatti ripetere due volte.
    Andiamo!

    [...]


    Atterrarono ai margini del famigerato Quarto Cerchio, sopra un vasto tappeto di foglie. Ad attenderlo vi erano due individui piuttosto strambi, a cui presto si sarebbe rivolto loro con il nomignolo di protettori.
    Masayoshi, piacere. Si presentò, toccandosi lo stomaco. Il viaggio dimensionale era stato così rapido da lasciargli una lieve nausea e stomaco sotto sopra.



    Tra la dolce fragranza delle foglie verdi e quello pungente della resina, un terzo odore serpeggiava tra i tronchi e il fitto sottobosco. Avanzando nella direzione indicata dai due protettori, il tanfo divenne sempre più intenso, nauseante, in qualche modo simile a quello che li aveva accolti nel primo villaggio di falegnami che avevano visitato. Sulle gracili spalle del suo evocatore, Koinu si limitò ad acuire la vista e gli altri sensi.
    Odore di carne. E di morte. Qualche secondo dopo, abbassandosi sulle ginocchia, essi intravidero un piccolo accampamento, senza mura né guardie visibili a difenderlo. Al terribile fetore si erano aggiunti dei lamenti raccapriccianti. Chiunque fossero, dovevano trovarsi dentro al campo base.
    Sebbene la situazione richiedesse rapidità d'azione, Masayoshi rifletté se mandare in esplorazione il suo suricato, ma davanti alla fretta dei protettori, preoccupati per l'albero che da secoli proteggevano, egli fu costretto a seguirli fino al punto dove l'odore era così pungente da bruciargli le narici.
    Davanti a loro si era spalancato un girone infernale: ammassati su una piccola porzione di terra battuta,  almeno venti falegnami si contorcevano come bruchi per le ferite riportate sui loro corpi. Raggomitolati nel loro stesso sangue, persi nei sogni infiniti che anticipavano l'arrivo della morte, nessuno dei condannati a morte riuscì a posare il loro sguardo sui Genin.
    Non ci hanno percepiti. Pensò, e lo trovò plausibile, visto che i loro gemiti di dolore mascheravano persino i versi della foresta e i loro sguardi sprofondavano fin sotto al suolo. Non riuscì a distogliere lo sguardo dal macabro spettacolo, anche se questo significava combattere contro la tristezza e quei ricordi che tentavano di riportarlo nel profondo Anarouch, tra le fauci del demone, del rancore e della vendetta, che per anni avevano tentato di avvelenare il suo cuore.
    Si voltò verso Fudoh, l'unico in grado di intervenire per la loro salvezza.

    Superarono i feriti e in pochi secondi raggiunsero "le porte" (assenti) del secondo settore. A distanza di sicurezza, essi videro ben tre falegnami carcerieri, che equipaggiati con armi e protezioni, custodivano con prudenza e serietà circa dieci prigionieri incatenati. Inermi e rassegnati, essi attendevano il momento di sostituire quei colleghi che, a circa venti metri di distanza, combattevano contro la vegetazione, scortati da un energumeno piuttosto massiccio.
    Dobbiamo pensare prima a quei tre. Pensò, mentre i protettori si affrettarono ad escludere un loro coinvolgimento nella corta distanza.
    Nessun problema, Voi distraeteli con dei jutsu e noi li colpiremo alle spalle. Dobbiamo essere silenziosi, perciò sappiate che tecniche "rumorose" sono vietate Sussurrò ai due strani individui. Io e Koinu possiamo neutralizzare da soli uno dei tre. Voi potete occuparvi degli altri due... La sua esca sarebbe stato proprio il suricato dal manto marrone. Poi lanciò uno sguardo a Fudoh. Cosa ne pensi amico?
    Se tutti fossero stati d'accordo, i quattro si sarebbero mossi all'unisono.

    [...]


    Come annunciato qualche secondo prima, Masayoshi e Koinu puntarono uno dei tre falegnami.
    Si mossero con una traiettoria ad arco, in modo da permettere al Genin di aggirare il nemico e colpirlo alle spalle; Koinu sarebbe sceso a terra dopo i primi cinque metri, a metà distanza, e approfittando delle sue piccole dimensioni si sarebbe mosso verso il lato destro del nemico, pronto a catturare la sua attenzione.
    Tra il fianco destro del nemico e le sue spalle, con il rivestimento mimetico attivo, Masayoshi avrebbe atteso il momento propizio per balzare contro quella che sarebbe stata la sua vittima. [SA I]

    Se tutto fosse andato nel verso giusto, un istante prima che i protettori avrebbero dato il via all'offensiva, l'uomo scelto dal Genin avrebbe notato un piccolo suricato correre verso di lui, senza paura, come se fosse sicuro di poterlo far cadere a terra. Per assicurarsi di essere visto, il suricato avrebbe lanciato dei brevi acuti che, probabilmente, non avrebbero allarmato né i prigionieri né gli individui che si trovavano a circa 20 metri di distanza. [SA II]
    Qualunque fosse stata la sua reazione, scappare o tentare a colpire il mammifero con un calcio, Masayoshi avrebbe approfittato di quella breve finestra temporale per azzerare la distanza con il nemico. Da dietro, parzialmente celato dal meccanismo mimetico e con la scimitarra già alzata sopra le spalle, il Genin impiegò meno di qualche istante per sferrare un rapido e potente fendente al collo del nemico.
    I muscoli avrebbero spinto l'arma al massimo della velocità concessa dal suo corpo. Con una traiettoria orizzontale, da destra verso sinistra, la lama avrebbe avuto la forza necessaria per aprirsi la strada nel corpo dell'uomo. [SA III]
    Seppur sicuro della buona riuscita della trappola, in caso di fallimento, il Genin avrebbe sferrato un secondo attacco: con il braccio libero, ovvero il destro, egli avrebbe tentato di frantumare il naso e le ossa craniche del nemico con un poderoso pugno a mano aperta. [TA]

    Avrebbe terminato l'attacco con la scimitarra davanti al petto e lo sguardo in direzione dell'uomo armato di due accette. Sarebbero giunti a lui e presto alla bambina!
    Chakra: 64/75
    Vitalità: 16/16
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 500
    Velocità:  500
    Resistenza: 500
    Riflessi: 500
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 500
    Agilità: 500
    Intuito: 500
    Precisione: 500
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: Movimento
    2: Movimento
    3: Fendente
    Slot Tecnica
    1: Spaccamontagne
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Scimitarra × 1
    • Shuriken × 4
    • Cartabomba I × 1
    • Kunai × 6
    • Rivestimento Mimetico × 1
    • Rotolo da Richiamo × 1
    • Tonico di Ripristino Minore × 1
    • Bende Rinforzate × 2
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Tonico di Recupero Minore × 2

    Note
    ///





  7. .

    Titolo Post

    Sottotitolo Post




    [Chapter I - qualche ora dopo l'incontro al Nettare delle Orchidee]

    Il luogo è quello La mano ossuta indicò il Veri Batuman, la taverna al Secondo Livello di Ame dove Ru Wai aveva la sua base operativa. All'esterno, tutto sembrava meno che la casa di un Asso; dalla piccola vetrata che si affacciava sulla strada, l'osteria appariva accogliente, pacifica e ordinata, con frequentatori dall'aria bonaria e tranquilla.
    Chiederemo udienza. Si abbassò il cappuccio, noncurante della tormenta.
    La pioggia si abbatté violenta sul suo capo e in pochi secondi la sua ampia chioma venne ridotta a un ammasso di capelli appiccicati sul collo. Dietro di sé, o al suo fianco, vi era la nuova entrata nei Fiori, seguita forse dalle sue Matrone.  Per lei, L'Oleandro non aveva alcun consiglio. Non era né suo padre né suo fratello. E fino a prova contraria, tutta la sua storia poteva rivelarsi una trappola infame messa a punto dai suoi nemici. Uno di essi era Lord Goemon.

    [...]

    Varcata la soglia del Veri Batuman, in segno di rispetto Namae lasciò il suo abito a sgocciolare vicino all'entrata. A differenza della Lupa, il Fante indossava abiti informali, umili e consumati, peggiori persino di quelli che molti avventori sfoggiavano dentro la taverna. La serata procedeva bene per Medo, il barista-segretario dell'Asso, impegnato dietro allo stesso bancone dove, cinque anni prima, egli aveva chiesto il suo primo incontro con Ru Wai. La clientela non mancava e a giudicare dai boccali di birra sui tavoli nessuno aveva la gola secca.
    Avanzò verso il bancone e con un cenno del capo attirò l'attenzione di Medo.
    La ragazza non poteva saperlo, ma qualcuno li aveva anticipati per informare Medo e altri del loro arrivo. Sarebbe stato scortese presentarsi di sorpresa e rivelare a una persona estranea, senza storia, appena arrivata ad Ame, il covo del Leader delle Picche.
    La galoppina era stata Hounko; aveva raggiunto il Veri Batuman con una richiesta e il nome di colei che avrebbe accompagnato Namae all'incontro, in modo che le Picche potessero indagare al riguardo, e aveva fatto ritorno con una risposta positiva.
    È da un po' di tempo che non ci vediamo. Non nominò il suo nome. Presentarsi o meno sarebbe stata una decisione del ragazzo.
    Spero che ti abbia informato del nostro arrivo.
    Si voltò verso la ragazza e con un sorriso appena accennato chiese:
    Qualcosa da bere? Offro io. Al Nettare delle Orchidee gli aveva preparato uno dei suoi famosi cocktail, qualche ora dopo le offriva un altro drink, cosa aveva in mente?

    Noi siamo pronti, attendo te. Avrebbe infine detto, in attesa del via libera per raggiungere Ru Wai nel suo vero ufficio.

  8. .


    Interrogatorio e il messaggio di Harumi


    Chapter XII



    La strategia messa in atto dai due accademici funzionò alla grande. Il falegname assaltato da Masayoshi poté solo sperare che quel ragazzo dalla chioma bi-colore e dal coprifronte di Suna non avesse le stesse intenzioni del kiriano.
    Il pugno a palmo aperto gli disarticolò la spalla destra e i restanti pugni lo spedirono a terra, dolorante, con due lividi neri che presto si sarebbero allargati fin sotto agli occhi.
    È stato facile. Commentò lo Shokuto, scrutando la fisionomia dello sconfitto, disteso a terra e privo di sensi.
    Prima di procedere al suo risveglio, Masayoshi pensò bene di chiedere al kiriano come desiderasse condurre l'interrogazione. Il kiriano aveva proprio l'aspetto di chi trascorreva le giornate a estrarre le informazioni da spie e nemici di Kiri. Avrebbe potuto chiedere un parere alla loro caposquadra, la Vipera di Oto, ma non era riuscito a individuarla laddove aveva chiesto una copertura nel caso qualche altro nemico si fosse aggiunto ai due falegnami.

    Ok, faremo come suggerisci te. Non si era sbagliato; Youshi era stato in grado di proporre una procedura diversa, che alla mente di Shokuto suonò funzionale e affidabile per scovare eventuali menzogne o imprecisioni. Secondo il kiriano, i due prigionieri dovevano essere interrogati separatamente; le domande sarebbero state tre e identiche per entrambi. Se tutto fosse andato per il meglio, e di questo Masayoshi in parte dubitava, le risposte fornite al team sarebbero le stesse, o simili.
    Evita di staccargli un arto alla prima domanda. Esclamò il sunese, chino sul suo falegname per disarmarlo completamente.
    Privato delle armi e di ogni oggetti possibilmente pericoloso, il Genin gli afferrò il piede destro e lo trascinò senza sforzo a qualche metro dal cancello, dopo di che, con la scimitarra sul lato destro, colpì con uno schiaffo la guancia sinistra dell'uomo, ruvida come il manto di un riccio.
    Buongiorno principessa. Se fossi in te non urlerei né tenterei di scappare. Questo posto è sotto il controllo dell'Accademia ora e se ti comporterai bene potresti aver salva la pelle. Gli permise di guardarsi attorno e di notare, poco lontano, l'inquietante kiriano con il suo compagno. 
    La sua voce si fece più amichevole.
    Non ho intenzione di ucciderti, credimi, ma quel ragazzo di Kiri non si farà scrupoli a tagliarti la gola se non risponderai bene alle mie TRE domande. Gli concesse solo qualche secondo di pausa:
    Chi ha attaccato il villaggio al primo cerchio? E perché lo ha fatto? Ascoltata la sua risposta, il Genin passò alla seconda.
    Dove sono andati i tuoi amici? E perché si sono recati lì? E forse, alla fine, la domanda a cui Masayoshi teneva maggiormente.
    Chi è la donna con l'ombrello? Voglio sapere tutto di lei. E quell'ordine fu impartito con una leggera pressione della scimitarra sul collo del falegname.


    [...]



    Sarebbero stati ancora impegnati con i prigionieri quando, dallo stesso bosco che si erano lasciati alle spalle per avvicinarsi al secondo villaggio, sbucò Koinu, seguito dal più grande Ukoi e la bambina.
    Via libera! Con la sua vista acuta e il suo udito sopraffine, Koinu impiegò pochi secondi a individuare il suo padroncino. Per l'aggiornamento al team, che sarebbe avvenuto nelle immediate vicinanze dei falegnami, la Vipera fu costretta ad abbandonare la sua posizione.
    Il volto impolverato dello Shokuto s'incupì quando il suricato rivelò che Fudoh e Harumi avevano accettato l'invito di uno strano ragazzino dal torso nudo a balzare all'interno del Quarto Cerchio. Descrivendone le fattezze, le parole e rivelando il nomignolo suo e dei suoi fratelli, Hangyoku, il piccolo Koinu non dimenticò di riferire allo Shokuto il messaggio di Harumi.
    Harumi mi ha chiesto di dirti che non è l'unico a portare un fardello, e che potrebbe essere la chiave per superare la barriera tra il Terzo e Quarto Cerchio

    Le palpebre del sunese si spalancarono a tal punto da spingere gli occhi fuori dalle orbite.
    Quella sensazione.... Guardò la Vipera e di colpo capì il motivo per cui gli aveva chiesto di non avvicinarsi ad Harumi. Era una Jinchuuriki. E se a quella spedizione erano stati invitati i Genin più talentuosi della loro generazione, era possibile che vi fossero altri come lui.
    Inspiegabilmente rosso in viso, il Genin evitò ogni contatto visivo con Youshi. Erano già molti a conoscere la sua vera natura: Fudoh, Hebiko, l'Hokage...il suo segreto stava diventando sempre più di dominio pubblico, e riusciva ad udire le grida dei membri anziani dell'amministrazione sunese.
    Cosa facciamo? Seguiamo quei falegnami? chiese a Youshi, osservando i prigionieri a terra. La scelta spettava solo a loro due. Hebiko aveva deciso di tornare indietro per avvisare l'Accademia degli sviluppi sul campo. Era possibile che, più avanti, una squadra di chunin sarebbe corsa in loro aiuto, ma attendere rinforzi non certi sarebbe stato stupido, pericoloso e non rispettoso verso Ukoi, la bambina e i loro compagni.



    Chakra: 67/75
    Vitalità: 16/16
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 500
    Velocità:  500
    Resistenza: 500
    Riflessi: 500
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 500
    Agilità: 500
    Intuito: 500
    Precisione: 500
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Scimitarra × 1
    • Shuriken × 4
    • Cartabomba I × 1
    • Kunai × 6
    • Rivestimento Mimetico × 1
    • Rotolo da Richiamo × 1
    • Tonico di Ripristino Minore × 1
    • Bende Rinforzate × 2
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Tonico di Recupero Minore × 2

    Note
    ///



  9. .

    Alle porte di Iwa


    Villaggio di Shida - Chapter III



    [12:30]

    Le proposte di Masayoshi vennero analizzate con fin troppa minuziosità. Ai ninja più esperti era palese che non vi fosse il tempo necessario per contattare altre forze alleate, e per quanto riguardava la possibilità di aprire un canale diplomatico con i nemici, fu **** a spiegargli come la diplomazia non fosse mai stata una via percorribile con i Cremisi, colpevoli di un attacco infame e fuori da ogni logica.
    Nel clima teso e rassegnato del consiglio di guerra, l'arrivo a sorpresa del Kazekage accese un barlume di speranza negli occhi del Jinchuuriki. Nel momento esatto in cui l'Hokage aveva chiesto di lui, la voce del bambino di Suna aveva sovrastato ogni suono della stanza. Scortato da quattro chunin, sue guardie del corpo, Hohenheim li aveva raggiunti con altri trecento miliziani. Le labbra dello Shokuto si distesero in un sorriso carico di entusiasmo. Chiunque conosceva Hohe sapeva quanto la sua presenza sarebbe stata fondamentale per conquistare il terreno di scontro. Se solo Zzanssuo avesse avuto un idea della potenza distruttiva dell'argilla del Kazekage....Il Re delle Armature aveva qualcuno con cui misurare il peso del suo nome.

    Di nuovo a comando delle truppe sunesi, il bambino prodigio assegnò diverse missioni ai suoi sottoposti: a Masayoshi venne affidata la missione a Shida, villaggio che sorgeva al confine di Iwa, distante da Kusa e dal fronte di guerra; in cuor suo, aveva desiderato recarsi a sud, dove l'arrivo dei profughi aveva generato attriti pericolosi con le popolazioni locali, ma il suo rango e il suo ruolo nel mondo lo chiamavano a missioni di più alto spessore.
    Al termine del briefing, le forze accademiche si riversarono in strada e in breve tempo i vari team presero forma. Prima di mostrarsi al sole che timidamente era spuntato sopra di loro, il chunin si sistemò con cura la maschera al volto, nascondendo sotto di essa la lunga chioma rossa e bianca.
    Esultò quando gli fu comunicato che il diplomatico di Kiri aveva incaricato Fudoh a risolvere il mistero di Shida.
    Squadra che vince non si cambia. Commentò tra sé, mentre Koinu gli risaliva sulla spalla dopo il giro di esplorazione, con risultati piuttosto deprimenti. Seguì la colonna kiriana alla ricerca di Fudoh, salutando Shunsui e gli altri ninja.
    Se solo fosse stato in grado di scorgere le nefaste nuvole che all'orizzonte giungevano come un esercito a tentare di rovinare il loro rapporto.
    Fudoh, ancora insieme. Esclamò a voce alta, permettendo all'altro di riconoscerlo grazie alla voce poco camuffata dalla maschera. Con lui vi era il terzo membro del team, un secondo kiriano che non aveva mai incontrato prima. Lo squadrò da capo a piedi, colpito dai suoi occhi color ghiaccio e dalla chioma bianca neve. Si chiese se sotto lo sguardo glaciale del kiriano vi fosse malvagità o la solità serietà che caratterizzava i ninja della Nebbia, Fudoh escluso.
    Sono Masayoshi Shokuto, chunin di Suna. Si presentò, poi con il suricato sulla spalla indicò la direzione da prendere.
    Shida dovrebbe essere a Sud Ovest. Vogliamo metterci in marcia?

    [...]



    Quaranta minuti di marcia veloce permise al team di raggiungere il villaggio di Shida. Arroccata sulla sommità di una collina solitaria che si affacciava sulle freddi acque di un mare di cui non conosceva il nome, il villaggio governava sulla valle e sulla pianura circostante. Un territorio piuttosto vasto che la popolazione sfruttava per la loro fiorente attività di agricoltura. Sulla costola della collina, come un cancro che andava man mano espandendosi, era nato un secondo villaggio, una distesa di baracche e tende in cui si trovavano i (forse) trecento profughi dell'Erba. 
    Prima di addentrarsi in quella giungla  da cui giungeva già il fetido odore di feci, sporcizia e chissà cos'altro, Masayoshi invitò i due kiriani a eleggere un caposquadra.
    Dovremmo scegliere un caposquadra. Qualcuno pensa di esserne in grado? Chiese, come a esortare i suoi compagni a trovare un leader all'infuori di lui.
    Per quanto fosse migliorato nella leadership, Masayoshi doveva pensare esclusivamente al demone e al potere del Vuoto che aveva iniziato a praticare da poco tempo; in poche parole, non aveva alcun interesse a ricoprire quel ruolo o anche solo dare una propria opinione in merito. Tra i due kiriani avrebbe preferito Fudoh senza ombra di dubbio, ma se il suo amico avesse deciso di lasciare spazio a Samui, lo Shokuto non avrebbe avuto nulla da dire.

    Nasconditi Koinu prima che ti mangino ahah Trovò divertente veder il proprio suricato rifugiarsi impaurito in una delle tasche interne del suo lungo abito mentre salivano la collina senza alcuna difficoltà, ma il suo sorriso si spense quando i loro corpi in salute e avvolti da abiti puliti si mescolarono alla popolazione esausta e denutrita del campo profughi.
    Per un momento si sentì persino in colpa, proprio lui che era stato uno di loro, anni e anni indietro, come aveva anche solo pensato di scherzare?
    I ricordi emersero dalla sua mente come un pugno in volto. Era stato magro come loro, triste come quel bambino che assisteva al pianto disperato dei suoi genitori, affamati e assetati da giorni. Avanzando tra tende, vestiti e panni distesi su pali di fortuna, lo Shokuto aprì bene le orecchia e gli occhi. [Abilità]+ Udito Perfetto (Koinu)
    La situazione era pessima. Guardandosi attorno, gli adulti erano vicini alla soglia della disperazione più nera. Nella stessa situazione, cinque anni prima, quando era ancora un Genin inesperto e alle prime armi, lo Shokuto avrebbe temuto persino per la sua vita.
    Qui è accaduto qualcosa. Lo sentiva nell'aria carica di tensione, negli sguardi di quei profughi che non riuscivano a trattenere la rabbia che covavano al loro interno.
    Per scalfire la diffidenza nei loro confronti, Masayoshi decise di parlare con un bambino, poi con un adulto e infine con un anziano.
    Sono Tounko, un ninja della Sabbia giunto qui per aiutarvi a trovare un luogo migliore dove stare. Per precauzione optò per un nome fasullo. Se può confortarvi, l'alleanza accademica sta già combattendo contro coloro che hanno osato attaccare il vostro Paese. Avrebbe esordito davanti all'adulto e all'anziano, mentre per il bambino si sarebbe limitato alla prima parte, senza menzionargli ciò che stava accadendo a Kusa. Indicando la posizione esatta di Fudoh, il ninja avrebbe aggiunto: Laggiù vi è un ninja medico della Nebbia che può aiutarvi se avete bisogno di cure. Potete raggiungerlo dopo le mie domande. Sono poche, impiegheremo giusto due minuti al massimo.
    Perché non avete raggiunto Shida? Qualcuno vi ha respinto o minacciato?
    Al bambino, invece, il chunin avrebbe chiesto se avesse visto qualcuno di estraneo a loro, come un soldato o un ninja, aggirarsi per il campo profughi. Come era emerso durante il briefing, non dovevano sottovalutare i Cremisi.
    Fate parte dei trecento profughi che stanno cercando di raggiungere Shida? Come mai vi siete arroccati quassù e non avete scelto la campagna o l'acqua? Avete qualcuno di riferimento con cui possiamo parlare?
    Terminò, senza mai abbassare la guardia.

    [13:10]





    Edit: Mannaggia agli orari, me li sono dimenticati :ghu:




    Edited by Roroo 2.0 - 5/2/2022, 12:19
  10. .

    Missione completata


    Chapter XVI



    La frana avanzò come uno tsunami e colpì Robai in pieno petto, distratto dall'inganno orchestrato dal Senju.
    Stordito dalla quantità di chakra appena fuoriuscita dal suo corpo, Masayoshi impiegò qualche istante per riprendersi dallo sforzo, poi alzò lo sguardo e con un sorriso seguì il contrattacco di Akira.
    Siamo riusciti a liberarlo Sussurrò, con la mano destra davanti al Kiseki, prosciugato dallo smottamento generato dallo Shokuto.
    Le spade del Jonin di Kiri costrinsero la Calamità alla ritirata.
    Abbiamo vinto Avevano vinto veramente. Senza alcun nemico nelle vicinanze, Yato crollò a terra per le ferite subite nel combattimento contro Midori e il chunin della sabbia gli si gettò accanto per soccorrerlo. Senza conoscenze mediche poté solo invitarlo a ingerire i due tonici che gli aveva lanciato. Non era un medico e non era in grado di medicare nemmeno una semplice ferita.

    Qualche minuto dopo, Yato si alzò, nuovamente in forze. Il complimento che rivolse allo Shokuto sorprese il futuro Eremita del Deserto, abituato allo scetticismo che intravedeva in ogni sguardo che il Senju gli rivolgeva.
    Oh grazie. Rispose, impacciato ma felice. Anche tu, più di me. Aggiunse, riconoscendogli un contributo più grande del suo. Le indagini in solitaria, le trappole nella grotta e la vittoria su Midori erano state fondamentali per la missione.

    [...]



    Lungo la strada che conduceva a Tsuya, il gruppo si riunì con Fudoh e i prigionieri liberati.
    Lo Shokuto concentrò le sue attenzioni su Hoshikuzu, il Turbine Rosso, il Jonin che era stato suo maestro. Tirò un sospiro di sollievo nel vederlo vivo e integro; era solo indebolito e incapace di utilizzare il proprio chakra. Gli altri prigionieri stavano peggio, ma fuori pericolo. Necessitavano di un antidoto che a Tsuya i due medici avrebbero potuto preparare con calma.

    Il resto della giornata Masayoshi la dedicò al riposo e alla meditazione. Quella missione segnava un inizio importante per il giovane Eremita del Deserto. Il suo cammino per diventare un vero Guerriero del Vuoto era appena iniziato.



    Chakra: 44.5/75
    Vitalità: 10/16
    En. Vitale: 24/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 500
    Velocità:  500
    Resistenza: 500
    Riflessi: 500
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 500
    Agilità: 500
    Intuito: 500
    Precisione: 500
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: Movimento
    2: Lancio
    3: Lancio
    Slot Tecnica
    1: Smottamento
    2: Kiseki
    Equipaggiamento
    • Rotolo da Richiamo × 1
    • Rivestimento Mimetico × 1 (attivo)
    • Coltelli da Lancio × 4
    • Katar del Deserto × 1
    • Giubbotto Rinforzato × 1
    • Antidoto Intermedio × 1
    • Kunai × 6
    • Parabraccia in Ferro × 1
    • Tonico di Ripristino Medio × 1
    • Maschera × 1
    • Cartabomba II × 0
    • Tonico Coagulante Medio × 1
    • Kiseki Arancione × 1

    Note
    ///
  11. .

    Sei cresciuto o no?


    Chapter XIV



    Se le stavano dando di santa ragione, Masayoshi e Mizuhiro.
    Al secondo scambio di colpi, la Principessa boccheggiava davanti a un Masayoshi sofferente per i due grossi ematomi che gli avevano colorato di viola il braccio e il petto, visibili quando la corazza si sgretolò ai piedi del chunin.
    Colma di rabbia, la manipolatrice del ghiaccio era ben lontana dall'arrendersi e si sarebbe fiondata verso lo Jinchuuriki se il Kurogane non fosse precipitato davanti a lei, atterrato da un fendente del Jonin di Kiri, avvolto dal chakra del Vuoto che in poco tempo aveva riempito l'intera arena.
    Seppur neofita e inesperto, lo Shokuto riusciva a percepire ogni vibrazione, ogni variazione di quel potere mistico che aveva iniziato ad apprendere solo qualche giorno prima. Approfittò dell'interruzione per lanciare uno sguardo verso Yato, vittorioso ma esausto, poi verso il Jonin, poco distante, protetto dalle due spade leggendarie che gli fluttuavano attorno, come mosse dal vento o da una volontà esterna. Con la mano destra nella Sacca Porta Oggetti, alla ricerca di un qualsiasi tipo tonico da poter consegnare al ninja di Konoha, egli rimase in attesa di un suo ordine.
    Prendi Yato-sam! Gridò, prima di lanciarglieli davanti al petto. [Tonico di Ripristino Medio]


    All'improvviso la terra tremò con una tale violenza da costringere il chunin ad abbassarsi per non cadere a terra.

    CITAZIONE

    Sua Eccellenza ha già iniziato il rituale?


    Udì dal Kurogane, alzatosi dopo il brutale colpo ricevuto da Akira. Nessuno gli rispose, e a giudicare dagli loro sguardi, nessuno sembrava capace di rispondere alla domanda del Kurotempi. Tra tutti i presenti, gli unici a poter intuire qualcosa erano Masayoshi e il Jonin. E così fu, con Akira che all'improvviso iniziò a urlare dal dolore, come se una spada gli avesse trafitto le tempie, con il capo stretto tra le mani.
    Un destino migliore venne riservato al giovane Shokuto, meno legato al Vuoto rispetto al kiriano, e infatti ciò che dovette sopportare fu un forte capogiro e un bruciore al Sigillo. Con i denti serrati per il dolore, il chunin cercò di respirare a pieni polmoni, per ossigenare bene i muscoli e rallentare la velocità di rotazione del mondo davanti ai suoi occhi. Per fortuna, tutto durò solo pochi secondi. Se qualcuno gli avesse chiesto di descrivere quella nausea, Masayoshi si sarebbe trovato in difficoltà come un bambino davanti a una serie di integrali definiti. Fin quando si trattava di crampi, fratture, ematomi o qualsiasi ferita riconducibile a pugni e calci, sapeva essere preciso come un chirurgo, ma non era quello il caso, perché la causa risiedeva sul Vuoto, su qualcosa di cui il chunin era ancora inesperto.
    Là dove il terreno era stato devastato dai jutsu eseguiti dai ninja, emerse Robai, l'uomo che Masayoshi aveva intravisto nell'oscurità della grotta prima di scappare alle spalle di Yato e delle sue copie. Di aspetto era identico a Itai Nara, al potente ninja con cui il Jinchuuriki aveva collaborato nel limbo generato dal Veterano, ma nessuno sarebbe stato così sciocco da scambiarlo per il Mizukage. La malvagità che traboccava dagli occhi di Robai era paragonabile a quella del suo demone.
    Appena la Calamità posò lo sguardo sul neo chunin, le sue forze diminuirono di colpo.
    Cosa diavolo? I muscoli si erano affaticati in un istante, prosciugati da un potere sconosciuto, a cui avrebbe dovuto far attenzione. 

    CITAZIONE

    Avete fatto qualcosa all'Albero: l'ho percepito perfettamente mentre ero fra le sue radici. In qualche modo il suo chakra è confuso, inoltre da ieri notte è come se mancasse qualcosa, non so cosa abbiate fatto, ma avete disturbato parecchio i miei piani!
    Complimenti, Akira-kun.,
    Mizu-Hime, Akachi, prendete il corpo di Midori e sparite da qui, la missione è fallita, ma non me ne andrò a mani vuote: ho rubato quanta più vita possibile da Pangu, mi durerà per almeno un altro anno, forse di più e poi, qui ci sono tre Sigilli, perché ne hai uno nascosto fra i tuoi abiti, Akira-kun, vero?


    Vuole realmente combattere uno contro tre? Si chiese, ruotando la Katar davanti al petto. In inferiorità numerica e con un jonin al loro fianco, nemmeno uno shinobi del calibro dell''Hokage avrebbe avuto vita facile. Pregustava già la vittoria, la gloria nel ritornare a casa con una testa eccellente come quella di Robai. Ma il suo sorriso si trasformò presto in una smorfia di puro sgomento.
    Tutto durò un battito di ciglia, o forse anche meno. Se Robai si trovava davanti Mizuhime, proprio dove Masayoshi credeva di averlo visto, la sua figura era in realtà a pochi centimetri dal loro caposquadra.. Se si fosse trattato di uno spostamento, la parola che meglio avrebbe descritto la realtà sarebbe stata: teletrasporto. Ciò che Masayoshi percepì dell'intera azione del nemico fu un solo sibilo, acuto, rapido e minaccioso come una condanna di morte sentenziata da una divinità.
    Sbiancò di colpo quando vide Robai sopra a un Akira vincolato a terra, da qualcosa che gli vincolava a terra i quattro arti.
    Impossibile. Riuscì a pensare, con lo sguardo che per un attimo si spostò su Yato, esausto dallo sforzo compiuto per uccidere una spadaccina persino più forte di Mizuhiro.
    Con la mente ingrovigliata dalla paura, lo Shokuto fu abbastanza lucido da capire che sconfiggere Robai sarebbe stato impossibile; dovevano distrarlo, aiutare il suo sensei del Vuoto a liberarsi dalla morsa in cui era stato intrappolato. Sentì il peso della situazione sulle sue gracili spalle, una pressione che lo schiacciava a terra, impedendogli di respirare e di muovere anche un solo muscolo. Robai non era un Kurotempi qualunque. Era una Calamità. Un essere così malvagio da assorbire la speranza e le energie da ogni essere vivente.
    Il demone lo osservava dall'interno, incuriosito.

    Sei cresciuto o no?
    Hai il coraggio di guardare in faccia la verità?



    E la verità era solo una: accettare ciò a cui era destinato, combattendo contro Robai da solo, senza Yato o Akira. Il destino era nelle sue mani.
    Da grandi poteri derivano grandi responsabilità. E di poteri, artefatti e jutsu, Masayoshi ne aveva collezionati fin troppi, usandoli solo contro il suo stesso demone; era giunto il momento di servirsene contro i nemici della pace, per dimostrare al mondo che Lianshi non aveva scelto la persona sbagliata.
    Emise un sospiro e con un passo in avanti superò Yato. Lo aveva promesso a se stesso e al demone. Doveva essere un ninja diverso. Con la Katar rifoderata, Masayoshi allargò le gambe e unì le mani davanti al volto. Non c'era tempo per pensare alla sua declinazione. Si sarebbe servito delle flebili vibrazioni di Vuoto che ancora persistevano nell'aria, concentrandole in un colpo che avrebbe racchiuso la volontà di Pangu e dei nuovi Guerrieri del Vuoto.

    jpg


    Io sono l'Eremita del Deserto, il Guerriero del Vuoto che proteggerà i deboli! E a quel grido interiore con cui ribadì la promessa che lo avrebbe guidato nei giorni a venire, egli irrorò di chakra il proprio Kiseki, fondendolo con il suo corpo. La luce rilasciata dalla pietra esplose in tutta la sua potenza, e fu così intensa da accecare lo Shokuto stesso.
    Il chakra fluì nel terreno, in profondità, crepando e frantumando rocce secolari.
    Con una traiettoria lineare che non avrebbe avuto ostacoli nel proprio cammino, la frana che emerse dal suolo avanzò verso il nemico con l'impeto di uno tsunami. Sottovalutarla sarebbe stato un tremendo errore per la Calamità. Il chakra affine ai Doton del Jinchuuriki era entrata in risonanza con il Kiseki, donando al jutsu una potenza fuori dalla portata di ogni chunin. Senza dimenticare il Vuoto che, seppur flebile a giudicare dal sigillo sulla fronte di Masayoshi, era pur sempre presente. [Tecnica + Kiseki]Mescolarsi nel Vuoto
    Talento: L'utilizzatore può usare l'energia del Vuoto per potenziare una sua tecnica, 1 volta ogni round. La tecnica ignorerà le difese naturali e la Resistenza, ma non le [Protezioni]. Non è possibile sfruttare altre abilità "Talento" in combinazione.
    [Da chunin in su]

    Potenza 40 (50 se terreno roccioso) + 40 (Kiseki) -> 80 (90)
    Concentrazione: Blu + 2 (tecnica) + 1 (vicinanza con Yato)


    Qualunque fosse stato l'esito del suo attacco, avvicinarsi alla Calamità sarebbe stato un suicidio, perciò decise di scattare verso Akira, coprendo la sua azione con il lancio di due coltelli. [SA I]Movimento Li avrebbe scagliati uno alla volta, in rapida successione, con il braccio sinistro. Il primo dardo avrebbe mirato al cuore, il secondo al centro del volto, dove il nemico non sembrava avere alcuna protezione. A differenza del primo dardo, il secondo sarebbe stato incredibilmente veloce. Enorme fu la forza con cui il chunin lo lanciò che i muscoli dell'avambraccio si strapparono in diversi punti. [SA II] Forza: Blu Velocità: Blu [SA III] OVERCAP e Sovraimpasto
    Forza: Nera+2 Velocità: Blu
    Chakra MedioAlto
    Danno Due Leggere




    Chakra: 14.5/75
    Vitalità: 10/16
    En. Vitale: 24/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 500
    Velocità:  500
    Resistenza: 500
    Riflessi: 500
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 500
    Agilità: 500
    Intuito: 500
    Precisione: 500
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: Movimento
    2: Lancio
    3: Lancio
    Slot Tecnica
    1: Smottamento
    2: Kiseki
    Equipaggiamento
    • Rotolo da Richiamo × 1
    • Rivestimento Mimetico × 1 (attivo)
    • Coltelli da Lancio × 4
    • Katar del Deserto × 1
    • Giubbotto Rinforzato × 1
    • Antidoto Intermedio × 1
    • Kunai × 6
    • Parabraccia in Ferro × 1
    • Tonico di Ripristino Medio × 1
    • Maschera × 1
    • Cartabomba II × 0
    • Tonico Coagulante Medio × 1
    • Kiseki Arancione × 1

    Note
    ///



  12. .

    Preparativi e Briefing


    Villaggio di Kusa - Chapter II



    [Arrivo a Kusa]


    Giunsero a Kusa in mattinata, una manciata di ore dopo la loro partenza al Gate di Suna.
    Con Kusa evacuata e il fronte distante solo quindici chilometri, di cui presto sarebbero stati informati, l'Erba sembrava essere già stata sconfitta dall'avanzata dei Cremisi.
    L'aria che si respirava in città era mefitica, per la polvere e per la rassegnazione che albergava nei cuori della maggior parte dei ninja dell'Erba. Molti, troppi di loro girovagavano fuori e dentro Kusa come zombie, privi di forze ed energie. Come biasimarli? Le loro vite erano state stravolte da un giorno all'altro, nel modo peggiore possibile: all'improvviso e senza un apparente motivo. Masayoshi li osservò con un groppo in gola, incapace di immedesimarsi nella loro tragedia per poterli rincuorare in qualche modo. E lui di esperienze traumatiche ne aveva vissute a dozzine, con la sua tribù d'origine massacrata dai Kijin e il Bjuu che spesso ci andava a nozze con i traumi del giovane Guerriero del Vuoto.
    Posso solo combattere per loro. Alzò lo sguardo verso Shunsui, che lo precedeva di alcuni metri, poi con la mano destra si aggiustò la maschera in volto, costruita per celare la propria identità in tutte le situazioni che lo richiedevano. Verniciata di nero e grande abbastanza da celare i suoi particolari capelli rossi e bianchi, sulla maschera era stata disegnato il simbolo di Suna

    CITAZIONE

    Masayoshi, manda qualcuno dei tuoi in avan scoperta…scopri dove si sono collocati gli altri villaggi.


    In lontananza, nella coltre di polvere sollevata dal vento che trasportava con sé gli odori provenienti dal fronte, si intravedeva solo il campo base dell'Erba costruito fuori dai cancelli meridionali di Kusa, da cui partivano due file di tende che, entrando nela città, ne raggiungevano qualche piazza. Come sottolineato dal marionettista, non vi era traccia alcuna degli altri villaggi alleati.
    Chiamò Nami e con un cenno della mano la invitò ad avvicinarsi.
    La tua missione sarà scoprire dove sono i nostri alleati di Konoha, Kiri e Oto. A differenza di altri, con la tua sabbia nera puoi muoverti con maggior libertà. La maschera abbassava di un ottava il tono della sua voce, donandogli maggior carisma e ****, doni che madre natura non gli aveva conferito alla nascita. [INCARICO 1° PNG]
    Occhi aperti e non metterti nei guai. Si raccomandò più volte, anche a costo di apparire noioso. Farsi catturare dai nemici sarebbe stato tragico non solo per lei, ma anche per la delegazione sunese.
    Ricordati di aggiornarmi. Lo Shokuto e Nami si conoscevano da parecchio tempo: il chunin era stato suo sensei quando lei frequentava l'accademia e, seppur non fosse a conoscenza del ruolo che lo Shokuto aveva nel villaggio, alcune sue abilità gli erano note, come la capacità dell'eremita del deserto di poter comunicare a distanza. [Abilità]
    Quando la ragazza si allontanò, Masayoshi approfittò della chiacchierata tra Shunsui e Shinichi per evocare il suo fedele aiutante Koinu, uno dei suricati che avevano accettato di legarsi a lui dopo l'aiuto del chunin nella loro regione nell'Anarouch. [Koinu Evocazione][Abilità]
    Aveva una missione anche per lui.
    Ho un incarico per te. Gli disse, dopo avergli spiegato la situazione.
    Fatti un giro per Kusa e perlustra la zona. Voglio sapere se vi sono trappole nemiche, passaggi segreti oppure spie. Anche sapere la geografia del villaggio potrebbe rivelarsi utile. Le minuscole dimensioni di Koinu lo rendevano un perfetto esploratore, capace di infilarsi in ogni pertugio, nascondiglio o anfratto. [INCARICO EVOCAZIONE]
    Congedato anche il suricato, con un lungo sospiro carico di tensione si avvicinò a Shunsui, poco distante. Aveva appena incaricato Shinichi di costruire un accampamento a cinque-dieci chilometri dietro Kusa.

    CITAZIONE

    Masayoshi vieni con me al comando centrale e porta un’altra persona con noi. Suzue verrà anche. Vorrei portare il 20% del nostro arsenale e provviste a Kusa. Non so come sia la situazione al villaggio ma, potrebbero essere a corto di armi e provviste. Inoltre potrebbe essere una buona idea avere una scorta di armi più vicino al fronte. che ne pensi?


    A essere chiamata da Masayoshi fu Gyoja , promossa a Genin solo l'anno prima. In dodici mesi aveva appreso l'arte degli origami a un livello eccelso per la sua età e, per questo e altri motivi, lo Shokuto l'aveva voluta con sé.
    Sono d'accordo. Penso serviranno medicine e provviste. Fece notare al suo generale, senza dar voce alle tante domande che aveva in mente. Sarebbe stato meglio attendere il briefing a cui presto avrebbero presenziato.
    Ad un tratto un fischietto inopportuno catturò la sua attenzione. Voltandosi verso la direzione del suono, ciò che vide lo sconcertò:  il terzo Genin che gli era stato affidato aveva ben pensato di appoggiarsi al muro per riposare, ignaro che il suo lavoro iniziava proprio con l'arrivo a Kusa. Scuotendo il capo con disappunto, lo Shokuto decise di far muovere le chiappe anche a lui.
    Affiderò a Suseotsu il compito di parlare con i ninja superstiti. Disse, rivolgendosi a Shunsui. [INCARICO 2° PNG]

    [Al centro di comando con Shunsui]



    Il centro di comando si trovava in un edificio situato dentro le mura di Kusa. Nella stanza dove si gestiva l'emergenza e si prendevano le decisioni da comunicare al fronte, il clima non era così diverso da quello che si respirava all'esterno. Lo sguardo del chunin scivolò prima sui volti dei presenti, sfigurati dallo stress, poi sui tavoli disposti nella stanza senza un ordine preciso, sovrastati da mappe e documenti di ogni genere.
    L'uomo su cui gravava il destino di Kusa si chiamava Zzanssuo e sedeva su uno scranno di legno dietro il tavolo principale. In quei pochi metri soffocati dall'aria consumata, chiunque sarebbe stato in grado di riconoscerlo, di indicare con esattezza l'individuo che aveva tra le mani le sorti della guerra: basso, con la barba ispida, i capelli incolti e due occhiaie che lo rendevano simile a un panda dalla pelle rosa.
    Altri tre individui studiavano le mappe alla ricerca di una strategia in grado di ribaltare le sorti di una guerra già perduta, e tutti avevano la stessa cera di Zzanssuo.
    Shunsui si presentò ma Masayoshi preferì rimanere in silenzio. Come gesto di rispetto, il Jinchuuriki si tolse la maschera, rivelando ai presenti il proprio volto, incorniciato da lunghi capelli metà rossi e metà bianchi.

    La mappa distesa sul tavolo principale mostrò ai due sunesi la posizione dei vari eserciti: metà Paese dell'Erba era già caduto nelle mani dei Cremisi mentre l'altra metà boccheggiava dietro le mura di Kusa, distanti quindici chilometri dal fronte, difeso da metà dell'esercito alleato.
    Masayoshi deglutì, pallido in volto. In quello scenario, Suna si inseriva con un accampamento che, prima o tardi, avrebbe dovuto far i conti con il grosso dell'esercito Cremisi insieme ai ninja di Kusa. Lanciò uno sguardo preoccupato a Shunsui. L'assenza degli altri accademici sarebbe stato un grosso pericolo qualora i Cremisi avessero deciso di attaccare.

    CITAZIONE

    Dove sono le truppe di Oto e Kiri?


    Se attaccano ora siamo morti. Pensò il Jinchuuriki, senza dare voce ai suoi pensieri.

    Se gli fosse stato dato il permesso, dopo le domande di Shunsui e una breve presentazione, Masayoshi avrebbe preso parola:
    jpg
    Sarebbe utile sapere la dinamica esatta della loro invasione. Indicò le zone già occupate. Credete che si siano basati sulla superiorità numerica o hanno agito anche per vie traverse? Quello che voglio dire è se dobbiamo pensare che ora, qui a Kusa, vi siano loro spie o sabotatori. Il suo dito scivolò verso Nord. Il re dell'armature potrebbe essersi spostato per varie ragioni. Non credo per l'intervento dell'Accademia, che definirei scontato, come scontato è il fatto che abbiano raccolto informazioni su chiunque sia abbastanza potente da rappresentare per loro una minaccia in questa guerra. Una riunione con qualche paese confinante nostra nemica che vorrebbe approfittare di questa situazione? A quella domanda, il suo sguardo si posò sugli accademici.
    Perdonate la mia inesperienza e la mia ignoranza, ma non sarebbe possibile aprire un canale diplomatico con i Cremisi per sentire le ragioni del loro attacco? Non dobbiamo arrenderci, certo che no, dobbiamo solo studiarli un po' più da vicino.
    Se anche conoscessimo uno solo dei loro nemici, perché i Cremisi avranno sicuramente qualcuno che li vuole morti, pensate che sia una buona idea chiedere lorodi aiutarci a sconfiggerli?
    Aveva terminato con delle domande un po' strambe, ma valeva la pena fare un tentativo di allargare l'orizzonte anche oltre l'aspetto puramente militare. Il mondo era pieno di fazioni e organizzazioni più o meno segrete. Un aiuto da parte di qualcuno poteva rivelarsi utile.
    Non commentò la decisione saggia di Shunsui di richiedere l'aiuto urgente del Kazekage. La situazione era più grave del previsto, sopratutto per i sunesi.


    Per le azioni da svolgere alle 12:30 ci sarà un altro post.


  13. .

    Jinchuuriki del Vuoto vs Principessa dell'Acqua


    Chapter XIII



    Con la sua finta eseguita in modo magistrale, il Jinchuuriki costrinse Mizuhiro a spostarsi verso sinistra, dove ad attenderla sembrava non esserci nulla, se non quel pugno innocuo dalla quale partì il vero attacco.
    La moltitudine di schegge non colpirono mai l'obiettivo. La ragazza aveva generato una bolla di sapone dalla sua bocca e quel sottile film di acqua si dimostrò elastico e impenetrabile. Davanti al suo sguardo incredulo, Masayoshi vide le sue pietre trasformarsi in inutili e innocui sassi.
    L'ingerenza di Yato sul secondo attacco costrinse la sua nemica a concentrarsi su due fronti. Il Chunin della Sabbia se ne accorse un po' in ritardo, ma riuscì ad approfittarne solo sul terzo attacco quando, colta alla sprovvista dalla sua velocità e dalla direzione del colpo, Mizuhiro dovette sacrificare il suo braccio sinistro. Il Katar penetrò il suo vestito, superò le protezioni e raggiunse il muscolo dell'avambraccio, costringendola ad emettere un flebile lamento di dolore. L'insulto che uscì dalle labbra della ragazza scivolò sulle vesti dello Shokuto come acqua.

    Il combattimento continuò e all'improvviso il chunin fu avvolto da un gelo innaturale e inspiegabile.
    Il freddo gli artigliò la schiena e le gambe, i denti iniziarono a battere come uno strumento a percussione.
    Lanciò un rapido sguardo ai suoi lati, terrorizzato da quel freddo imputabile a un genjutsu kiriano, ma i suoi occhi non videro alcun cambiamento attorno a sé: il sole continuava a filtrare dai rami sopra le loro teste, e le zone d'ombra si agitavano al ritmo dei rami mossi dal vento. Digrignò i denti, infastidito dal freddo pungente e preoccupato al pensiero di doversi ferire per uscire da un illusione che faceva leva su una delle sue debolezze. Masayoshi era un ninja a sangue freddo; considerava "appena tollerabile" il freddo mite del Paese del Fuoco, figurarsi quel gelo umido che aveva penetrato le sue calde ossa.
    Con i muscoli infreddoliti, il Jinchuuriki non sarebbe riuscito a dare il suo 100%. Neanche sforzandosi.
    È un genjutsu. Si disse, quando si accorse del ghiaccio che si era formato sulla lama del Katar, ma non ebbe modo di eseguire il Rilascio, perché colma di rabbia e dolore, Mizuhiro aveva deciso di calare qualche suo asso della manica: lo scroscio dell'acqua in movimento riempì lo spazio, assorbendo ogni suono al suo interno.
    Si voltò alla sua sinistra, con la Katar a difesa del busto, e sul suo volto apparve un primo cenno di terrore: una colonna di acqua formatasi tra i tronchi degli alberi si muoveva verso il suo gracile corpo, rapida come la folgore, potente come un treno in corsa.
    Un istante prima dell'impatto, che si rivelò devastante a tal punto da costringerlo ad utilizzare del chakra adesivo per rimanere in piedi, qualcosa sembrò emergere dalla pelle dello Shokuto. La sua figura scomparve nella massa d'acqua messa in movimento dalla Principessa dell'Acqua.
    Emerse dal ninjutsu bagnato da cima a fondo, con il Katar ancora sulla mano sinistra e ampie zone del corpo rivestite da uno spesso strato di roccia arancione. [TA]Armatura Fulminea
    Abile: L'utilizzatore può attivare la "Tecnica del Rafforzamento" senza effettuare posizioni magiche. Il tempo di caricamento rimane inalterato.
    [Da genin in su]
    Zone ricoperte: Busto, Arti superiori e Testa

    Sembrava un golem del deserto, antiche statue che un anno prima aveva notato in una grotta nell'estremo Sud Ovest dell'Anarouch.
    La cascata d'acqua non aveva neanche scalfito la dura corazza dell'Eremita. Sotto l'armatura, con Koinu che sbraitava come un ossesso per essere stato bagnato mentre dormiva, l'amico dei suricati sorrideva in modo quasi inquietante, godendosi quel poco dolore che era riuscito a superare la corazza. [Danno]Potenza Ninjutsu 40. Rivestimento Potenza 20 -> Mediobasso diffusa
    Quel ghigno sarebbe scomparso presto dal suo volto.
    Silenziosa e celata dalla stessa ninjutsu di Mizuhiro, una seconda bolla si era mossa in alto, con una traiettoria disegnata ad hoc per impedire al sunese di percepirla. Quando se ne accorse, alzando lo sguardo al cielo, il chunin costrinse i propri muscoli a uno sforzo enorme per potersi allontanare da quella sfera. Balzò a sinistra poco prima l'esplosione del costrutto e quando il liquido lo colpì sulla spalla destra, sul rispettivo fianco e sulla gamba, il cuore gli schizzò in gola, terrorizzato all'idea di finire ustionato, avvelenato o corroso. Per sua fortuna, la sostanza inodore si rivelò solo essere simile alla fanghiglia evocata dalla Speranza all'Abete. [SD I]Riflessi: Blu+4 (Mediobasso)
    Tuttavia, era finito al centro di una pozza adesiva che gli impediva di muoversi liberamente.
    Maledetta. Da ninja esperto, Masayoshi non aveva mai distolto lo sguardo dalla kunoichi che aveva dimostrato di essere abile a incalzarlo con attacchi provenienti da più direzioni.
    La Kurotempi aveva generato una seconda colonna d'acqua, simile alla prima, a meno di cinque metri dal Jinchuuriki!
    Schivarla equivaleva a irrorare di chakra i muscoli delle gambe, forse oltre il loro limite, per pareggiare la rapidità del Suiton e per staccarsi dal terreno.
    Con una prova di coraggio che si rivelò geniale, perché avrebbe aiutato Masayoshi a liberarsi da quel liquido viscoso, egli ruotò il corpo di pochi gradi per frapporre al Suiton il proprio petto rivestito dalla roccia che aveva generato un secondo prima. [SD II]Rotazione corpo Riflessi: Blu
    Concentrato al fine di mantenere gli occhi fissi sulla ragazza anche durante l'impatto, lo Shokuto permise all'ariete d'acqua di abbattersi al centro del suo corpo, riversandosi poi sullo stesso terreno appiccicoso che ella aveva generato con le sue bolle. [Danno]Potenza Ninjutsu 40. Rivestimento Potenza 20 -> Mediobasso diffusa
    Il dolore peggiorò e un piccolo lamento echeggiò nel teatro di scontro, seppur mascherato dal drago di nebbia che si era formato dietro la kunoichi, troppo grande per essere ignorato. Quando il costrutto si fiondò verso di lui, sfiorando il terreno, il chunin piegò la gamba sinistra e balzò verso destra, con una forza e una rapidità tale da portarsi fuori dal raggio d'azione del drago. [SD III]Riflessi: Blu+4 (Mediobasso)

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    Immerso nei suoni dei jutsu e delle armi dei suoi colleghi accademici, il respiro del Jinchuuriki sembrò rallentare.
    Seppur ripulito dal liquido grazie al suiton avversario che aveva incassato, egli continuava a sentirsi appiccicoso, pesante come un macigno, e forse complice di quella sensazione fu il terribile gelo che continuava a mordergli i muscoli. Sentiva la necessità di concludere lo scontro in breve tempo per poi aiutare i suoi amici. Si morse il labbro inferiore, rammaricato per non essere stato in grado di partecipare alle indagini, ma a sua discolpa, lui era un ninja che si sentiva a suo agio solo nei combattimenti, tra armi, ninjutsu e sangue. Si sarebbe fatto perdonare aiutandoli dopo aver sconfitto la Principessa dell'Acqua.
    Chiuse per un momento gli occhi e permise al chakra di fluire nel terreno. Per accorciare la distanza doveva prima eliminare ogni traccia della pozza davanti a sé e la sua prima mossa, ancora celata alla Nukenin, correva in quella direzione: la terra reagì al suo chakra affine al Doton e iniziò a borbottare, come se qualcosa desiderasse salire in superficie; all'improvviso, come uno tsunami, un'imponente frana avanzò verso Mizuhiro a velocità elevata, devastando il terreno per i successivi dodici metri. [TA2]
    Dopo aver promesso a se stesso di aiutare i suoi compagni, non se ne sarebbe rimasto con le mani in tasca a osservare la difesa della sua avversaria.
    Con uno scatto fulmineo, egli corse verso di lei, dietro il proprio ninjutsu che viaggiava a una velocità superiore alla sua, con il rivestimento mimetico attivo. [SG]Movimento 6 metri.
    Velocità Blu
    Furtività 0

    A metà distanza, lasciò che il chakra fluisse in ogni parte del suo corpo. Chiuse gli occhi e si concentrò nella visualizzazione dello spazio attorno a sé: dal terreno arido che rifiutava di assorbire le ultime tracce di melma, agli alberi e alla sua avversaria, pronta a parare o a schivare il Doton in arrivo, passando per ogni dettaglio ritenuto dai Kurotempi insignificante e privo di valore. Poi si concentrò sulla sua fronte, colma di chakra. Percepì del calore esplodergli sopra gli occhi, sotto i ciuffi di capelli nascosti dal rivestimento di roccia, troppo sottile per impedire alla luce emessa dal sigillo di fuoriuscire. Finalmente lo Shokuto aveva permesso al potere del Vuoto di emergere e risplendere all'esterno. [Equip]Apertura al Vuoto
    Speciale: L'utilizzatore può attivare il Marchio del Vuoto, facendo comparire il sigillo sulla sua fronte: all'attivazione aumenta della metà la riserva attuale di Vitalità, eventualmente eccedendo il suo massimale. Il Marchio del Vuoto rimarrà attivo per 1 round ogni grado ninja: alla disattivazione l'utilizzatore sarà Affaticato e la Vitalità viene dimezzata rispetto alla riserva posseduta al momento dell'attivazione. Il Marchio del Vuoto può essere attivato 1 volta al giorno.

    Marchio del Vuoto [Vario]
    Il Marchio del Vuoto è un sigillo applicato su una qualsiasi parte del corpo, a discrezione dell'utilizzatore. Se rimosso il Marchio del Vuoto è costituito da un foglietto sui cui è applicato e disegnato il sigillo. Il Marchio si fonderà normalmente su qualsiasi oggetto organico toccato. Rimuovere e fondere il Marchio del Vuoto con un nuovo oggetto o parte del corpo richiede 1 ora di preparazione.
    Tipo: Supporto -
    Dimensione: Piccola
    (Potenza: 0 | Durezza: 0)
    [Da chunin in su]


    Quando aprì gli occhi, a pochi passi dalla sua avversaria che probabilmente aveva già trovato una contromisura al suo attacco, il suo corpo era avvolto da un aura bianca ben visibile, in continuo movimento. Sulla fronte dello Shokuto era apparso il sigillo del Vuoto, pulsante di energia. Si sentiva così potente da poter uccidere la ragazza con una singola frase. Inclinò il capo di lato e con un espressione glaciale disse:
    Ti rispedirò da dove sei arrivata. Sotto di lei e le sue patetiche bolle, la Katar si mosse con una traiettoria ascendente a incrociare, da destra verso sinistra, mirando al lato sinistro del suo collo, nel tentativo di squarciargli la carotide. Avrebbe potuto concentrarsi sulla sua declinazione, impegnarsi a capovolgere il mondo con il suo potere, come aveva fatto nel deserto illusorio dove il Vuoto lo aveva lanciato, ma in quel momento pensò solo ad abituarsi a quel potere, che gli permeava ogni cellula del suo corpo, e ad uccidere la donna con il minor impegno possibile. [SA I]Velocità: Blu+3
    Forza: Blu
    Potenza 40

    Con la gamba sinistra avanti e il braccio destro indietro per non essere d'intralcio all'arma che era partita da quel lato, Masayoshi sfruttò l'inerzia generata dal fendente per sferrare un poderoso gancio destro sul naso della ragazza. [SA II]Velocità: Blu+3
    Forza: Blu

    Senza fermare la propria offensiva, con un movimento fluido ed elegante dell'arto superiore sinistro, lo Shokuto terminò la sua offensiva con un affondo diretto, senza fronzoli o esitazioni, al cuore di lei.. L'ultimo colpo avrebbe celato un insidia piuttosto subdola. Con il pollice, Masayoshi avrebbe azionato un piccolo meccanismo installato nel suo Katar. La molla interna sarebbe scattata, rimuovendo una sicura e una seconda molla avrebbe spinto la lama all'esterno, aumentando le dimensioni della lama di ben trenta centimetri, una lunghezza non trascurabile nel corpo a corpo. [SA III]Velocità: Blu+4
    Forza: Blu
    Potenza: 40


    Conclusa la sua fase di attacco, Masayoshi ne approfittò per respirare e prendere coscienza del dono di Lianshi-sama. Chissà cosa sarebbe stato in grado di fare dopo l'offensiva della sua rivale... sempre se fosse sopravvissuta agli attacchi dello Shokuto.

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    Chakra: 54.5/75
    Vitalità: 12/16
    En. Vitale: 26/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 500
    Velocità:  500
    Resistenza: 500
    Riflessi: 500
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 500
    Agilità: 500
    Intuito: 500
    Precisione: 500
    Slot Difesa
    1: Tentativo schivata
    2: Parata
    3: Schivata
    Slot Azione
    1: Fendente
    2: Gancio
    3: Affondo
    Slot Tecnica
    1: Tecnica del Rafforzamento
    2: Smottamento
    Equipaggiamento
    • Rotolo da Richiamo × 1
    • Rivestimento Mimetico × 1 (attivo)
    • Coltelli da Lancio × 4
    • Katar del Deserto × 1
    • Giubbotto Rinforzato × 1
    • Antidoto Intermedio × 1
    • Kunai × 6
    • Parabraccia in Ferro × 1
    • Tonico di Ripristino Medio × 1
    • Maschera × 1
    • Cartabomba II × 0
    • Tonico Coagulante Medio × 1
    • Kiseki Arancione × 1

    Note
    ///
  14. .

    Hounko la testa calda - il dono di Namae


    Chapter III



    Presto le Matrone e la loro padrona si sarebbero accorte che i loro giochi di seduzione avevano effetto solo su Hounko, visibilmente infastidita dall'atteggiamento delle tre clienti. Era gelosa del padre a tal punto da fissarlo per coglierlo in flagranza di reato, quando il suo sguardo avrebbe ceduto alla tentazione e si sarebbe infilato nelle grazie in vista delle sue clienti. E lei lo avrebbe sgridato per la sua debolezza come Madama Umezawa gli aveva insegnato.
    Namae aveva esperienza in criminali, traditori, ninja accademici e molto altro ancora, ma al cospetto di una ragazzina in fase adolescenziale appariva piccolo e indifeso, incapace di far valere i suoi trent'anni di vita.

    L'Oleandro aveva giocato sporco. Yuri se ne sarebbe accorta, se attenta, quando l'Oleandro aveva sorseggiato il suo secondo cocktail, a base di vodka secca, erbe varie e impreziosito con un liquido che aveva riposto sotto al piccolo bancone. Al primo assaggio, i suoi muscoli facciali si erano rilassati a tal punto da cancellare ogni traccia di nervosismo e desiderio; e proprio in quel momento, Namae aveva iniziato a fissarla come si osserva un oggetto privo di valore e importanza.
    Namae ascoltò con attenzione ogni singola parola pronunciata dalla nuova aspirante Fante di Fiori e ne captò dettagli che prima avrebbe perso, e non era frutto di chissà quale pozione o sostanza, bensì dei suoi ormoni, della dopamina che aveva raggiunto il suo cervello.

    CITAZIONE

    Se ti svelassi ogni cosa su di me... dove finirebbe il mio fascino?


    Concordo. Rise, lasciandosi andare a una frecciatina maliziosa. Ti prometto che non indagherò oltre, né qui né fuori. Le sue labbra si piegarono in un sorriso malizioso mal riuscito, forse a causa dell'ormone o per la sua completa incapacità di essere sexy e affascinante.
    A lato della stanza, adirata da ciò che aveva udito, Hounko imitò il gesto del padre in modo denigrante, seppur comico a dire il vero, mimando con le labbra le sue parole.

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    Chissà se Namae fece finta di non vederla.

    Yuri iniziò a illustrare il lavoro che aveva appena menzionato nella sua presentazione, inarcando la schiena in modo che il suo seno prosperoso fosse a portata del suo sguardo. Fu difficile mantenere l'attenzione sugli occhi mandorlati di lei, estremamente difficile, ma ci riuscì seppur con una seconda dose di dopamina, che aggiungendosi alla prima ancora in circolo, spense sul nascere i bollenti spiriti.

    CITAZIONE

    Un lavoro... direi molto complesso. Ma estremamente redditizio. Sarò breve e coincisa, tuttavia ho la necessità di sapere una cosa prima di parlare. Le persone qui presenti sono affidabili? Possiamo parlare privatamente?Le informazioni che ti darò sono esclusive, se qualcuno altro le verrà a sapere perderemmo un vantaggio enorme.


    Stai parlando delle tue donne, vero? Esclamò, furibonda, incrociando la braccia al petto.
    Madama Umezawa aveva contribuito alla crescita di Hounko in modo indelebile e tangibile. Chi, come Yuri, aveva conosciuto la vecchia rigattiera non avrebbe avuto alcuna difficoltà a notarlo; la bambina taciturna, passiva e minuta che seguiva Namae in giro per il mondo si era trasformata in una ragazza estroversa, attiva, impulsiva e incapace di tenere a freno la lingua, come l'ammonì subito Namae, particolarmente infastidito dall'ingerenza dell'adolescente. Tuttavia, ella non aveva torto. Poco apprezzava chi puntava il proprio sguardo in casa altrui. Lui stesso avrebbe potuto sospettare di lei e delle due Matrone, entrate nel Nettare delle Orchidee come due semplici schiave.
    Perdonate Hounko, saggezza e adolescenza non vanno d'accordo ad Ame. Fece un sorso del suo cocktail.
    A ogni modo sì, potete fidarvi di lei. La mia carriera è iniziata con la sua liberazione e da lì non ci siamo mai separati Non mentì e fece segno di continuare, con la curiosità che gli rosicchiava l'animo. La donna non tardò a proseguire, chiedendogli se conoscesse Orochimaru.
    Solo di fama, ovviamente.

    CITAZIONE

    Il punto della questione era molto semplice: Orochimaru fa parte del passato ma ha lasciato dietro di sé molti laboratori. Luoghi di scienza occulta dove sono presenti un'infinità di macchinari, farmici e sostanze praticamente introvabili. Per lo più a nessuno interesserebbe usare quelle cose, non se ne farebbero niente... se non noi, i Fiori. Ci vorrà poco per convertire i macchinari per produrre droghe, e sostanze ad un livello prima impensabile. Sbaglieremo la concorrenza di Ame in pochissimo tempo.


    La dopamina che devastava il suo cervello non mitigò lo stupore che gli fece alzare le sopracciglia e a sgranare le palpebre. Sapeva a grandi linee ciò che Orochimaru aveva rappresentato per l'Accademia e il Continente Ninja, e la ragazza non sembrava mentire. Storie su farmaci, sostanze e armi sviluppati in laboratori segreti dal fondatore di Otogakure ne erano pieni i racconti e i libri di fantascienza.
    Nel Paese del Riso aveva udito tre leggende sui figli e l'eredità, genetico e non, di Orochimaru. Ad Oto, dove si era intrufolato passando direttamente dal Gate, aveva ascoltato altre storie.
    CITAZIONE

    La mia idea è semplice: andiamo in quel posto, ci prendiamo le macchine, ci prendiamo le materie prime. Ritorniamo ad Ame e iniziamo a produrre per conto nostro. Il sessanta per cento del ricavato futuro andrà alla Lacrima d'Argento e il quaranta al Nettare dell'Orchidea. Questo per ripagare il tuo supporto. Inoltre ti chiedo la tua buona parola al termine della missione nel farmi entrare come Fante di Fiori... Ah, aggiungi che nel posto in cui andremo dovrò prendere una cosa che mi appartiene, non ha alcun valore se non per me..


    Troppo generosa. Pensò quando lei rivelò le percentuali, ma rimase in silenzio, titubante ma troppo interessato per rifiutare. La percentuale offerta poteva essere alta per i vari pericoli che avrebbero dovuto affrontare. E fu lei stessa a citarli subito dopo, dimostrando ancora una volta di riuscire a leggergli i pensieri.

    CITAZIONE

    Se mi chiedi quali possono essere i rischi in realtà sono quasi certa che non ci saranno Accademici, ma non posso escludere che quel posto sia abitato da qualche aberrazione che Orochimaru aveva sintetizzato. Dunque... sarebbe meglio chiedere l'aiuto di una terza persona, forte, ma esterna ai Fiori così da non creare concorrenza tra di noi. Se conosci qualcuno del genere sarò ben lieta di invitarlo e pagarlo in Ryo naturalmente, divendendo a metà tra me e te il costo. Ma non ti dirò altro, finché non sentirò la tua risposta.


    Molto interessante, molto interessante. La sua lingua scivolò sul labbro inferiore. Non lo dava a vedere perché spesso il senso di giustizia emergeva dai suoi ricordi dimenticati e finiva per controllare le sue azioni, ma a determinare le sue decisioni più impulsive, come ogni cittadino di Ame, era l'amore per i soldi,  il potere, gli obiettivi che si era fissato nel cuore e la vendetta che aveva giurato di ottenere. E per strappare il cuore dal petto del Signore della Perdizione aveva bisogno di contatti e affari. Ma poteva fidarsi di lei?
    Hai pagato per queste informazioni? Chiese, divertendosi un po' con lei. Sì, stava pensando che la sua interlocutrice fosse un'otese, ma poteva star tranquilla, perché credere che quella bomba sexy fosse in realtà il tizio conosciuto nella missione che lo aveva condotto nelle braccia degli Umezawa sarebbe stato impossibile anche per la mente più geniale del Continente.
    Non indagherò, non sarebbe gentile farlo. E non tratterò sulle percentuali. La tua offerta è già generosa così, poi dopo la missione, in base ai pericoli affrontati e a ciò che troveremo, non credo che avremo problemi a trattare sui dettagli. Si rivolse a Hounko. Di là, nel mio ufficio, prendimi il catalogo La bambina annuì e uscì dalla stessa porta in cui era entrata.
    A differenza di molti, che usano Ame per arricchirsi, io credo nel villaggio e nell'importanza dei contatti. Dell'amicizia, potremo dire. Fortunatamente Amegakure ha al suo interno uomini e donne di questo tipo. Per quanto riguarda la tua promozione a Fante, non avrai problemi a fine missione. Ovviamente se tornerò a casa vivo e vegeto  La porta si aprì e Hounko fece il suo ingresso, trenta secondi dopo la sua uscita, con un raccoglitore in pelle stretto tra le mani. Avrai il mio benestare Confermò, e subito dopo annunciò:
    Ho un nome da proporti come elemento esterno ai Fiori. Non è un consiglio, vedilo come una condizione necessaria per la mia partecipazione Aprì il raccoglitore e, senza permettere alla kunoichi di sbirciarne il contenuto, egli estrasse una carta a testa in giù, posizionandola sul suo piccolo bancone. La invitò a osservarla, alzandosi dal divano se necessario.
    Consideralo un dono per questa tua missione. È un uomo molto potente, con cui ho un piccolo debito. Farlo partecipare solleverebbe me dal ripagare il mio debito e nel tuo caso potrai aggiungere qualcuno di potente alla tua lista di "amici". Quando la donna avrebbe sollevato la carta per posizionarla davanti a sé, ella avrebbe notato al centro il simbolo delle Picche, stampato in grande, con due lettere A agli angoli. La carta dell'Asso di Picche.
    Prima preoccupata dalle promesse di Yuri, Hounko si era rilassata quando i suoi piccoli occhi di cristallo avevano notato la carta estratta; aveva intuito la mossa scaltra di suo padre, che più di chiunque altro aveva difficoltà a fidarsi degli estranei, figurarsi di chi, dal nulla, entrava nella sua casa per proporgli una fetta del quaranta percento sui prodotti di Orochimaru, nascosti in un luogo segreto che solo lei conosceva.
    È sufficiente? Namae allungò la sua possente mano per siglare definitivamente l'accordo.


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  15. .

    Nel Tempio di Suna


    Chapter III - Villaggio della Sabbia



    Sarebbe fantastico. Le marionette costituivano la massima espressione dell'arte sunese; un concentrato di arte e tecnologia che pochi shinobi sapevano apprezzare fuori dai confini della Sabbia. In un evento simile a quello che si sarebbe consumato da lì a poco, quando la tempesta avrebbe liberato tutta la sua potenza, le marionette non avrebbero avuto problemi ad operare in simili condizioni.

    Parlando del Potere del Vuoto che lo aveva spinto ad allenarsi nel vasto deserto dell'Anarouch, il chunin notò un certo interessamento del marionettista. Shunsui era uno scienziato, uno studioso e Masayoshi comprendeva la sua curiosità. Sapeva che qualche ninja avrebbe nutrito invidia nei suoi confronti per quel potere ancora sconosciuto al suo stesso possessore, ma non doveva essere il caso del marionettista. Se lo augurava. Più giovane dello shokuto, senza il demone, Shunsui era la punta di diamante dei ninja di Suna. Ma il mondo era strano. Il giorno dell'assegnazione del demone, fuori dall'uccifio dell'amministrazione vi era una coda chilometrica. Quel ricordo gli strappò un sorriso.
    Così alla proposta del Jonin di poterlo aiutare con il Sigillo, Masayoshi si limitò a rispondere con un classico ed evasivo:
    In futuro perché no? Che voleva dire tutto e niente, ma nel caso dello Shokuto, che nutriva grande ammirazione per il marionettista, non vi era alcuna traccia di sospetto, anzi vi erano elevate possibilità che un giorno il Jinchuuriki si fosse rivolto a lui per farsi aiutare con il suo potere.

    Sistemato il punto di "osservazione", i due ninja si diressero verso il Tempio, entrando nel momento esatto in cui la tempesta di sabbia aveva incrementato la propria potenza. Schermati dalle solide pareti millenarie del tempio, Masayoshi si tolse la sciarpa e la maschera che fino a quel momento gli aveva celato il volto e i capelli bicolore. Un mucchietto di sabbia cadde ai suoi piedi e il Jinchuuriki si scusò per questo.
    Infreddolito dallo sbalzo di temperatura, lo Shokuto lanciò un fugace sguardo verso Shu Akasuna, uno dei ninja più chiacchierati del clan. Non lo conosceva e in quel momento non gli interessò conoscerlo. Ogni volta che entrava nel tempio, i suoi pensieri e i suoi sensi si concentravano sull'architettura del luogo.
    Entrare qui è sempre emozionante. Aveva visitato solo le tre navate principali, divise tra loro da possenti colonne in marmo bianco che mantenevano il pavimento e il soffitto a una distanza di circa trenta metri.
    Egli immaginò di poter osservare l'ambiente dalla cima della struttura. Sarebbero stati piccoli, minuscoli, insignificanti come piccole formiche.
    Appena Shunsui si mosse verso il lato opposto all'entrata, illuminata dalla tenue luce emessa da alcune candele poste su dei piedistalli in acciaio, Masayoshi lo seguì, con i polmoni pieni di quell'aria satura di conoscenza, potere e misticismo. Raggiunsero una stanza situata sul lato destro del Tempio, dove non era mai entrato; a dire il vero, le poche volte in cui aveva messo piede nel Tempio, non aveva notato le numerose porte che si aprivano ai lati della struttura. Ora che guardava bene, dovevano esserci altre stanze.
    Varcata la soglia alle spalle di Shunsui , Masayoshi si ritrovò in una piccola stanza in penombra, con un lungo tavolo al centro e diversi marionettisti assorti e concentrati nel loro lavoro, con gli sguardi fissi su una lunga fila di schermi che trasmettevano rapide immagini in movimento. Shunsui avanzò con una certa familiarità mentre Masayoshi eseguì qualche passo misurato, come a non voler emettere alcun rumore. Ammirò la figura ammantata di nero che se ne stava seduta su una poltrona. Una sottile lama di luce emessa da una fiamma lontana gli illuminava il volto. Una ragnatela di linee viola gli attraversavano il naso, le guance, la fronte e il mento.

    CITAZIONE
    Abbiamo sistemato il Punto 89, Ikue. Ci controlli che sia tutto in ordine? Ikue si è da poco unita ai guardiani. Questo è Masayoshi.

    La salutò con un cenno della mano, poi quando l'altra si rivolse a lui, lo Shokuto fece lo stesso.
    Piacere mio, Ikue.
    La ragazza si era già messa a lavoro, inclinandosi verso gli schermi. Le immagini sembravano nitide e precise, almeno secondo il giudizio di Masayoshi, preoccupato dalla tempesta che stava flagellando il suo villaggio. Non aveva mai assistito a un evento di tale portata.
    Forse dovremmo essere là fuori. Pensò, immaginando quanti suoi concittadini avrebbero potuto aver bisogno del suo aiuto, ma si tranquillizzò un po' quando Ikue riuscì a trasmettere le immagini del Kazekage. Il bambino prodigio era al centro di una piccola piazza e stava coordinando gli interventi insieme ad altri ninja, protetto da una sottile patina di chakra che aleggiava attorno a lui.


    CITAZIONE
    La tempesta durerà ancora qualche ora. Il mio consiglio è riposati nel tempio e sistemati. Se vuoi mi puoi venire a cercare per un po’ di allenamento o per la storia del sigillo o se ti interessa vedere qualche marionetta. Oppure puoi sfidare la tempesta!

    Volentieri. Mi riposerò e poi ti raggiungerò. L'idea di allenarsi con Shunsui lo stuzzicava, tuttavia, quel riposo non sarebbe stato sufficiente a fargli recuperare 'energia persa dai continui utilizzi del Vuoto, e in una simulazione di combattimento non avrebbe avuto alcuna possibilità di competere con lui.
    Oh si, del thè è quello che ci vuole. Bollente se possibile. Approfittò dell'attesa e dell'assenza di Shunsui per scambiare qualche parole con Ikue.

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    Avete sentito della decisione del Kazekage? Chiese, curioso di conoscere il punto di vista di una giovane marionettista.
    Io ci ho pensato un po' ma non ho mai collaborato con nessuno di loro. Non so cosa pensare. Con la tazza in mano e le labbra vicine all'orlo, lo Shokuto alzò lo sguardo su di lei, come se desiderasse mettere alla prova la sua fedeltà a Suna e al Kazekage.







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