Posts written by Roroo 2.0

  1. .

    Sekai e Carità sconfitti - Strategia per uccidere Kiyomaru


    Chapter XIX - Villaggio della Zanna



    Da quel combattimento contro i due Sekai, Namae fece tesoro di un buon insegnamento: i punti di forza del nemico potevano essere sfruttati a proprio vantaggio; infatti, insensibile ai colpi di lama, ai taijutsu e molti altri attacchi, il mostro lasciò che la Doppia Lama si conficcasse nelle proprie carni. Il Fiore ebbe giusto il tempo per salutare l'arma che l'aveva difeso da uno dei leggendari draghi azzurri.
    Il fuunjutsu brillò e una luce abbagliante anticipò un'esplosione così fragorosa da far tremare l'intero tempio. Le fiamme divamparono furiose e fameliche, insieme al fumo e alla carne strappata con violenza dal corpo del Sekai trasformato. In quei sei metri, le lingue di fuoco distrussero tutto. Del nemico informe rimase solo la base, uno sputo di carne bruciata a contatto col terreno, mentre il resto del suo corpo fu scagliato in ogni direzione.
    Investito dall'aria incandescente, Namae indietreggiò di qualche passo, proteggendosi il volto con il braccio destro. L'arto sinistro giaceva a peso morto sul rispettivo fianco, quasi paralizzato per lo squarcio rimediato nel subisci e mena.

    Gli occhi di Namae si riempirono di gioia. Laddove giaceva il nemico, non vi era nulla di vivo.
    Chiuse e aprì le palpebre diverse volte, trattenendo il respiro.
    Non riusciva a crederci.
    Ce l'ho fatta! L'adrenalina scomparve e il corpo ne approfittò per piegare a sé la mente del Fiore. Il dolore si riversò su di lui con una forza tale da mozzargli il fiato.
    A differenza di Tia, le sue condizioni fisiche erano pietose: il braccio sinistro era inutilizzabile, il destro era stato indebolito dal primo Sekai e, non meno importante, sulla schiena gravava il peso della carne con cui era stato colpito. Ma qualunque fosse l'entità della sofferenza, non sarebbe stata sufficiente a spazzare via la sua felicità. In meno di due secondi era riuscito a capovolgere l'esito dello scontro, impedendo ai nemici di raggiungere i Jonin della Zanna. La loro possibile vittoria sarebbe stata anche la loro.
    Approposito di... Anestetizzato dalle emozioni, l'Oleandro impiegò del tempo per udire i passi alla sua sinistra.
    Quando si voltò verso il nemico in corsa, ormai a due metri di distanza, ciò che vide fu il volto luminoso di sua figlia. L'avrebbe persa quel giorno. Il nemico era già sotto di lui, con la Kusari Gama tra le mani e la piccola falce bramosa di conficcarsi laddove la sua anima era confinata. Senza la sua Doppia Lama, si sentì nudo e disarmato come un neonato.
    Non posso morire qui! Per quanto il grido echeggiasse dentro di sé, così intenso da far vibrare l'anima, il corpo non rispose ai suoi comandi.
    Ci vuole tutto il mio coraggio per morire qui. Pensò, prima che l'urlo di Tia non mascherò persino i suoi pensieri.

    CITAZIONE

    NOOO!!


    Vide il Sekai venir travolto da un'onda rossa dall'odore inequivocabile, e molto di quel liquido si depositò sui suoi vestiti e sulla guancia più esposta. Non aveva bisogno di toccarla né di assaggiarla. Era Sangue. Sangue liquido. Come quello che perdeva dalla spalla.
    Il nemico si schiantò sul muro opposto, privato della testa e della vita.
    Per un momento che gli sembrò durare un eternità, lo smemorato rimase immobile, sommerso da così tante emozioni da mandargli in tilt il cervello.
    Alto quasi due metri, l'intero corpo tremava come una foglia al centro di una tempesta estiva. Non avrebbe mai dimenticato quel tipo di terrore. Se avesse dovuto descriverlo a Tia o a qualsiasi altro ninja, avrebbe avuto difficoltà a trovare le parole adatte. Tra le pieghe dello spazio, lo smemorato aveva intravisto il vero volto della Morte. E tanto era bastato per destabilizzarlo. Dimenticare anche solo il ricordo del riflesso sul falcetto nemico gli sarebbe costato un patrimonio e almeno un magazzino colmo di droghe.

    Ancora vivo, Namae approfittò della situazione per avvicinarsi alla sua alleata. Si scoprì lento e goffo, soprattutto per la massa di carne che gli appesantiva la schiena, ma in quel frangente si considerò l'uomo più fortunato del mondo. Potersi riempire i polmoni di aria era diventato un lusso, un regalo su cui vi era appeso un biglietto con scritto il nome di Tia Mikawa. Con il cuore che iniziava a rallentare, Namae si voltò verso la sua salvatrice.
    Tutto bene? Le chiese, con la voce incrinata dalla paura, perché la ragazza aveva le palpebre spalancate e gli occhi rovesciati. Gli era accaduto qualcosa, ma non ebbe il tempo di chiederle altro.
    A diversi metri di distanza, con la testa staccata di netto dal corpo, il Sekai iniziò il proprio processo di mutamento: la carne si staccò dalle ossa, aumentò di volume e si mise in movimento, frantumando ossa e organi.
    Allertato da quel suono fin troppo famigliare, lo smemorato si voltò disgustato verso di lui, con la mano destra sul fodero vuoto. Tia fu più rapida: con un balzo in avanti inondò di sangue il nemico e con uno schiocco delle dita lo fece esplodere. Nessuna esitazione, nessuna pietà e nessun spazio ai suoi soliti insulti. Sapeva che fosse un tipa dura, capace di uccidere quei fanatici senza alcuna pietà, ma l'esplosione era stata inflitta con una leggerezza d'animo disarmante.

    CITAZIONE

    Dunque è questo il potere dei veri Mikawa...dei...dei miei antenati. Questa presenza in me. La avverto chiaramente. Il Secondo Garth? Un antenato? E' suo questo potere?


    L'uomo non commentò né chiese chi fosse il Secondo Garth. La sua mente continuava a ricordargli che la Mikawa gli aveva salvato la vita, e quando fece per ringraziarla, anche a nome di sua figlia, la donna crollò a terra, esausta per gli sforzi compiuti.
    EHY!
    Corse da lei, fermandosi sul lato destro.
    Ehy Tia, stai bene? Era pallida come un foglio di carta. Riesci a sentirmi?Se non avesse aperto gli occhi, Namae sapeva di doverle alzare le gambe, ma ulteriori rimedi cadevano nella categoria ormoni, tanto detestata dalla ragazza. Non si sarebbe permesso di farle ingerire un po' del suo sangue.

    CITAZIONE

    Dobbiamo...andare di sopra.
    Non so bene cosa sia successo, ma siamo vivi...e non possiamo fare nulla come guardie adesso...io...ti chiedo perdono. E' stata colpa mia...


    Quando aprì le palpebre, le iridi erano riapparse al centro dei suoi occhi.
    Tirò un sospiro di sollievo.
    Sì, ma prima prendiamoci qualche secondo Avevano bisogno di riprendere fiato.
    Ssssh...Non so se ti sei accorta, ma mi hai salvato la vita. Sono in debito con te! Le disse e, senza farci caso, mosse la mano per spostargli i diversi ciuffi di capelli che gli erano scesi sulla guancia. Arrestò il braccio a metà strada, sorpreso per quel gesto paterno e istintivo che aveva riservato solo alla sua figlia adottiva.
    Cosa sto facendo? Sono impazzito? Per quanto bella e in ottima forma, non provava alcuna attrazione per quella ragazza.
    Merda. Si guardò intorno, chiedendosi cosa fare. Chiedere scusa? Giustificarsi? O far finta di niente? Si affidò alla fortuna e scelse l'ultima opzione.
    Forse non ci ha fatto caso. Ritrasse la mano.
    Ehm...riesci ad alzarti? Constatate le difficoltà della Mikawa, Namae si preparò a un'altra dose di sofferenza.
    Devo solo raggiungere il piano di sopra.
    Vieni qui sul mio lato destro. Sorreggiti,forza! Ci muoviamo quando ti sentirai pronta.
    Avanzarono verso le scale percorse da Goemon e Maschera Tre.

    [...]


    Raggiunsero il piano superiore del tempio a vittoria compiuta e ciò che apparve davanti agli occhi stanchi del Fiore fu un arena enorme con crateri, zone bruciate e fiori avvizziti a terra, insieme a un corpo e a due ninja della Zanna privi di coscienza. Il Mercenario era ancora vivo, insieme a Maschera Tre e Goemon.
    Affaticati dallo scontro contro la Carità, rinato in un angolo del Continente Ninja, i tre erano vicini all'apertura che conduceva direttamente al Naos. 
    Siamo io e Tia! Abbiamo avuto degli ospiti indesiderati. Avrebbe esordito.È stata dura. Mostrò ai tre un lieve sorriso, poi il suo volto si oscurò, preoccupato per quel suono che sembrava giungere dal pozzo.
    Cos'è questo suono?Non si trattava di un solo cuore, bensì tre, o forse anche quattro.

    Se i Jonin lo avessero aggiornato sulla situazione, con un po' di coraggio, lo smemorato si sarebbe affacciato nelle profondità del pozzo. Quando riuscì a intravedere il corpo di Kiyomaru, massacrato da ciò che sembravano essere le conseguenze di esperimenti condotti sulla sua carne e sulle ossa, il Nukenin si portò la mano destra davanti alla bocca.
    Questo incubo me lo sognerò la notte. Si allontanò, interrogandosi sul da farsi.
    I tre cuori... Non avevano bisogno di un genio nel gruppo per ipotizzare che fosse il flusso sanguigno a permettergli di rigenerarsi in poco tempo. Per quanto Maschera Tre fosse un medico, Namae aveva il vantaggio di conoscere molto bene l'interazione tra sostanze nocive e corpo umano. Per ovvi motivi, nessuno poteva batterlo sulla conoscenza degli ormoni. La sua capacità di sintetizzarli a piacere gli aveva permesso di indagare sui loro effetti nel corso degli anni; e tra adrenalina, somatotropina e dopamina, nei momenti in cui aveva bisogno di essere più freddo e calmo possibile, Namae usava quest'ultima per rallentare i battiti del proprio cuore, calandosi in uno stato di freddezza glaciale che lo aiutava a prendere la decisione giusta nei momenti più concitati. 
    Posso usare la dopamina Aveva già diversi tagli sul corpo e nessuno sarebbe stato costretto a ferirlo. 
    Sicuri che quell'uomo non si risvegli? Chiese, indicando il pozzo. Senza attendere una loro risposta, lo smemorato avrebbe esposto la sua pazza idea ai ninja della Zanna.
    Oltre all'adrenalina, posso produrre dopamina a comando. Il suo effetto principale è rallentare il battito cardiaco, permettendomi di raggiungere uno stato di calma assoluta. E sì, posso estrarla Con la mano destra si indicò il profondo taglio sulla spalla sinistra.
    Potete prenderla da qui. Sarà sufficiente bagnare dei kunai con il mio sangue C'era una nota dolente nel suo piano. Gli ormoni decadevano in pochi secondi e il loro effetto era molto breve. Se avessero voluto "avvelenarlo" prima di ucciderlo, avrebbero dovuto farlo un istante prima del colpo di grazia.
    Il loro effetto è molto breve. Dovrete ferirlo un secondo prima di infliggergli il vostro colpo più potente. Se non vi fa schifo, potete provarne un po' anche adesso, giusto per avere un idea.  Si avvicinò ai Jonin.
    Sempre se non avete idee migliori. Era pronto a chiedere al suo corpo un ultimo sforzo. 



    Chakra:71.5/100
    Vitalità: 5.75/18
    En. Vitale: 12.75/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 600
    Velocità:  600
    Resistenza: 600
    Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 600
    Agilità: 600
    Intuito: 600
    Precisione: 600
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1:
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Lancia Spiedi × 1
    • Veleno Debilitante C1 (5 dosi) × 0
    • Bende Rinforzate × 1
    • Antidoto Base × 1
    • Tonico di Ripristino Minore × 1
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Doppia Lama × 1
    • Proiettili Leggeri × 5
    • Spiedi × 4 (di cui 3 sul lanciaspiedi)

    Note
    -1.5 Braccio destro
    -6.5 Busto (DnT Leggero)
    -3.5 Spalla
    Gamba Destra DnT Medio (-0.5)
    1 Dosi Veleno C1 (3 su lanciaspiedi); 4 Dosi C0 e 1 Allucinogeno (3 su lanciaspiedi)

  2. .
    Wow! Che bel ritorno!

    Mi ricordo di te. ;)
    Bentornata, anche se fosse solo per un saluto ^^
  3. .

    LA GIUSTIZIA DEL MALE


    Chapter I


    I tre ninja avrebbero ricevuto una missiva con l'effige dell'Accademia solo due giorni prima dell'incontro con il loro committente.
    Il briefing era stato fissato alle 10 di mattina con un certo Kojiro Sawewua, domiciliato presso il Paese del Riso, nel villaggio di Hanami.
    La comunicazione era stata affidata a tre diversi corvi neri: uno si sarebbe diretto nelle aride terre sunesi, il secondo nelle umide lande kiriane e il terzo verso l'edificio amministrativo di Oto. Ovunque i mittenti si fossero trovati, i volatili non avrebbero avuto difficoltà a trovarli.
    In ciascuna lettera erano state trascritte tutte le informazioni necessarie per raggiungere la dimora del cliente. Nulla di più, ad eccezione di Hebiko, in cui la informavano del suo ruolo di leader con una motivazione che poteva risultare inusuale.

    *Nome del PG*
    la informiamo che è stato scelto per una missione rango C nel Paese del Riso. Tra due giorni raggiunga il villaggio di Hanami e si faccia trovare nella piazza centrale, al numero civico 49, alle 10 in punto.
    Chieda del signor Kojiro Sawewua, committente della missione.

    Solo per Hebiko. Ci è stato richiesto di avere come team leader un ninja di Oto. Sarà lei ad assumere il comando del gruppo.



    [...]



    La cittadina di Hanami sorgeva a una ventina di chilometri dal confine che delimitava i possedimenti otesi da quelli di Taki, lungo gli argini del fiume Nagara, uno dei corsi d'acqua più importanti del Paese del Riso.
    Individuarla nella vastità della regione sarebbe stato semplice per ciascuno di loro, infatti, persino nella più economica delle cartine geografiche del Paese in questione, quel nome era riportato sopra a un pallino a sud-ovest di Oto, nella pianura sconfinata che, priva di alberi per la coltura del riso, non avrebbe offerto riparo dalle sferzate di un vento mattutino più autunnale che estivo.
    La giornata non era una delle migliori. Il cielo sopra Hanami era oscurato da uno spesso strato di nuvole grigie poco raccomandabili. E in quel grigiore, insieme a mercanti, turisti e chissà chi altri, lo scrosciare dell'acqua del fiume li avrebbe accompagnati fino all'entrata del villaggio.

    Senza guardie armate a presidiare l'ingresso, ad accogliere i ninja sarebbero stati gli sguardi incuriositi della popolazione che, di rientro dal turno del mattino iniziato alle prime luci dell'alba, ritornavano verso le loro case.
    In quella che era considerata la piazza di Hanami, con una fontana centrale e diverse panchine vuote ai lati dell'area, al numero civico 49, i ninja si sarebbero trovati al cospetto di un edificio a due piani con tetto a spiovente, fuori da un cancello in ferro battuto che separava il cortile interno dalla strada.
    Se avessero bussato o attirato l'attenzione dall'esterno, una donna di quarant'anni sarebbe apparsa dal retro della casa con addosso una tuta da lavoro e due paia di grossi guanti, entrambi sporchi di terriccio. [IMG]
    Oh, siete arrivati. Cercò un posto dove appoggiare gli utensili. Perdonatemi, ero indaffarata con dei vasi. Dovevo accorgermi che fossero già le 10. Si tolse i guanti, estrasse un paio di chiavi da una tasca laterale e si affrettò ad aprire loro il cancello.
    Il signor Kojiro è dentro e vi aspetta. Aggiunse, invitandoli ad entrare.
    Mi dispiace farmi trovare in questo stato. Disse, dispiaciuta.
    Spero non vi dispiaccia entrare da soli. Kojiro vi aspetta nel salone, subito a destra. Io entrerò da dietro. Vi farò del the, avete qualche preferenza?
    E proprio in quel momento, i cardini cigolarono e la porta dell'abitazione venne aperta da un uomo sui cinquant'anni. [IMG Kojiro]
    Seppur magro, egli sfoggiava un fisico scolpito da una lunga vita di sedentarietà: aveva braccia gracili, gambe come grissini e spalle leggermente inarcate in avanti. Rispetto a sua moglie, il tempo era stato più crudele con lui. La stempiatura non aiutava a farlo apparire più giovane, ma a invecchiarlo erano soprattutto i capelli brizzolati, il velo di barba e un pattern di rughe al centro della fronte.
    Indossava una camicia bianca e un semplice pantalone nero.
    Venite. Avete fatto buon viaggio? Chiese, con tono gentile, come se fosse realmente interessato alle loro risposte.

    Varcato l'ingresso dell'edificio, l'uomo invitò i tre shinobi a seguirlo nella stanza che si apriva alla loro destra. Il briefing si sarebbe tenuto in un salone di modeste dimensioni, illuminato dai raggi di sole che filtravano attraverso un'ampia finestra laterale. Sbirciando all'esterno, i ninja avrebbero notato la sottile striscia di terra su cui la signora aveva lavorato fino a quel momento. Aal centro vi era un tavolo in legno di pino insieme a quattro sedie. Lungo le pareti vi erano mensole con piccoli cimeli acquistati durante i viaggi di lavoro del signor Kojiro; una piccola libreria impolverata, con libri quasi mai aperti e dei quadri di natura morta.
    Accomodatevi Si mise seduto all'estremità del tavolo.
    Mi presento, sono Kojiro Sawewua, proprietario della Sawewua, azienda che produce sostanze chimiche per saponi, detergenti e molto altro. Parliamo di sostanze pressoché liquide, quindi facilmente trasportabili. Sono quelle meno remunerative, ma siamo operativi da solo due anni Schioccò la lingua e si fermò, ridendo di sé stesso. Sin dagli albori della sua azienda, tra meeting e incontri con gruppi di investitori, Kojiro aveva trascorso ogni giorno presentandosi almeno tre volte. Seppur giovane, la mente non era più quella di un trentenne e, senza pensarci, aveva sciorinato il "sermone" che aveva imparato a memoria.
    Il suo sorriso eclissò in un attimo e sul suo volto cadde l'ombra della preoccupazione.
    Siamo stati rapinati tre volte. La prima volta circa un mese fa, lungo una strada pianeggiante che conduce a Tsuya Fece una pausa. Pensavo a un incidente di percorso, ma dopo due settimane, ecco il secondo attacco. Il nostro addetto al trasporto raccontò di essere stato assaltato da tre individui, vestiti da ninja. Lo hanno malmenato e se ne sono andati con il bottino. Sospirò. La terza rapina è avvenuta cinque giorni fa. Hanno colpito in modo diverso. In modo più brutale e dentro i confini del Riso. Hanno ucciso il cocchiere e se ne sono andati con la carrozza. Sospirò, amareggiato. Se qualcuno avesse chiesto perché portarsi dietro il mezzo di trasporto, Kojiro avrebbe fatto spallucce, sospirando nuovamente. Penso che qualcuno mi abbia preso di mira e ho paura. Chiedo a voi un aiuto.
    Dalla cucina giunse la moglie. Con i capelli sciolti e senza divisa da lavoro, sembrava un'altra persona.  Consegnò a ciascuno di loro un piattino di biscotti  e il thé richiesto.
    Vi chiedo di indagare e trovare i responsabili. Riprese Kojiro, dopo l'interruzione della moglie, passandosi la mano destra sul volto.
    Immagino avrete domande. In effetti vi ho fornito solo le informazioni più basilari. Lasciatemi dire solo che qualora vogliate ricostruire ciò che è accaduto nella terza rapina, le tracce sono ancora visibili. Fortunatamente nel villaggio di Wanou, poco prima del confine, vi sono dei ninja di guardia e in presenza di un cadavere hanno delimitato tutto.Fece un sorso del suo thé bollente.



  4. .

    Namae sull'orlo della disfatta - Eliminazione del nemico più forte


    Chapter XVIII - Villaggio della Zanna



    Tutta la spocchia e la superbia di Tia vennero spazzati via dalla furia di un Namae che mai aveva sopportato l'arroganza e la superficialità di chi, per egoismo o semplice stupidità, era disposto a mettere in pericolo i propri alleati.
    Colpita dalle male parole dello smemorato, la Mikawa abbassò lo sguardo, balbettò qualcosa e infine si scusò.
    Sembrava una bambina rispetto alla donna fiera che, ai margini del lago, lo aveva definito come codardo per il suo uso smodato di veleni.
    A ogni modo Namae lasciò correre. Non aveva senso continuare a infierire davanti a ben due nemici pronti allo scontro. Dovevano sopravvivere e per riuscirci l'unico modo era la collaborazione.

    Alla richiesta del Fiore di Ame di dividere i due combattenti, la Mikawa annuì e agì come richiesto, intrecciando diversi sigilli davanti al petto. Il tempismo tra i due membri della resistenza fu ottimo. Quando Namae si trovò al vertice dell'arco tracciato durante la corsa, la ragazza bersagliò la melma di carne e ossa con un cerchio di fuoco in rapida rotazione.
    La luce emessa dalle fiamme illuminò a giorno la stanza già rossa per il sangue contenuto nelle pareti.
    Una folata di vento caldo falciò i presenti.
    Sta usando il fuoco. Correva con gli occhi fissi sul Sekai, punto estremo del lungo percorso che aveva permesso alla ragazza di sferrare liberamente il proprio jutsu. Le fiamme superarono il Fiore alla sua destra mentre la sua mano si serrava con maggior forza attorno all'elsa spezzata della Doppia Lama.

    La strategia partorita dalla mente di Namae ed eseguita dalla capoclan ebbe successo: separati i due nemici, il ninja di Ame poté concentrarsi sul Sekai senza temere ingerenze da parte del mostro. Il fendente orizzontale costrinse il nemico a difendersi con la Kusari Gama, proprio come Namae aveva sperato. Destino diverso ebbero gli aculei emessi dalla sua lunga chioma nera, compreso l'ago che aveva scagliato un istante dopo l'attivazione del jutsu. Dal nulla, una raffica di vento ascese dal terreno, sparpagliando il dardo egli aghi come carte lanciate al vento.

    CITAZIONE

    Credi che non abbia visto cosa facevi al mio confratello?


    Lo smemorato ringhiò, contrariato e infastidito per aver sprecato il suo prezioso veleno.
    Da quanto tempo è qui? Perché non è intervenuto?
    Illeso e con il campo visivo aperto, il guerriero dei Cieli non ebbe difficoltà a deviare verso l'esterno la lama che minacciava di tranciargli il collo. Tuttavia, il Sekai non ne uscì illeso. La lama dell'Oleandro gli baciò la pelle, aprendola fino al primo strato di muscolo.
    CITAZIONE

    La nostra fede prevede che ogni attacco nemico causi almeno un piccolo danno. Solo così la Carne può essere saziata!


    Lo ha fatto di proposito! E quella domanda si perse nel caos dei suoi pensieri, figli di una mente che stranamente, in quel secondo scontro, non era stata ancora alterata in modo pesante dagli ormoni. Aveva centellinato un po' di adrenalina per incrementare l'ultimo attacco, ma nulla di più.
    Era nella condizione migliore per digerire le informazioni fornitegli dal nemico, ma come spesso accade in un combattimento corpo a corpo, non ebbe il tempo di distrarsi.
    Con un balzo all'indietro, il Sekai sfruttò la forza centrifuga accumulata dal falcetto per decapitare Namae alla base del proprio collo.
    Il sibilo del falcetto echeggiò in tutto l'ambiente, mascherando ogni suono. 
    Fu un colpo rapido, tremendo e assolutamente letale, ma l'errore del suo avversario fu quello di roteare la propria arma sopra la sua testa, che orientata in un certo modo - il falcetto per intendersi - permise a un ninja esperto come Namae di aspettarsi un attacco laterale sul lato sinistro.
    Prevedibile. Si abbassò sul posto e la piccola falce squarciò solo il velo di aria che in un attimo aveva preso il posto della testa del Fiore di Ame. [SD I]Riflessi: Viola + 3 (Basso)
    C.Chakra 1 Basso


    Ristabilito il contatto con il terreno, il Sekai lanciò la sfera d'acciaio verso il ginocchio destro del Fiore. Tra tutte le zone in cui avrebbe potuto mirare, Namae si aspettò un lancio verso il proprio volto o, nel migliore dei casi, contro le costole meno protette, ovvero quelle visibili dallo squarcio inflittogli dal primo Guerriero del Cielo. Una botta sulla ferita e il sanguinamento sarebbe ripreso, ponendolo in grave pericolo.
    La scelta del ginocchio destro fu insolita e bizzarra. non stupida per certi versi. Al secondo combattimento con i Sekai, Namae si era abituato ai loro attacchi letali e senza fronzoli.
    Colto alla sprovvista, con la spada distesa in diagonale davanti al petto, egli dovette ruotare il polso e spostare il braccio verso il basso in modo da offrire alla palla il piatto della propria lama.
    In ritardo sui tempi e con il peso del corpo sulla gamba minacciata, Namae si affidò alla sua capacità di produrre adrenalina a volontà. Ciò avvenne, così come era sempre avvenuto, facendogli spalancare gli occhi come se avesse visto un fantasma davanti a sé. Per un istante i suoi muscoli sembrarono sull'orlo di non farcela, ma all'istante successivo la lama fu davanti all'osso centrale del ginocchio, a mò di scudo.
    Per quanto riuscì a muovere agilmente la sua arma, la difesa del Fiore fu discreta, non perfetta, e il risultato fu un contraccolpo piuttosto duro sul ginocchio. [SD II]Riflessi: Viola + 4 (2 Unità di Adrenalina)
    C.Chakra 1/2 Basso
    Danno da contraccolpo DnT Medio

    AArgh...

    Il Sekai si era lanciato su di lui con il falcetto sulla mano destra.
    Mi accoltellerà. Avrebbe approfittato della sua guardia abbassata per colpirgli il collo o il fianco. A parti invertite, lo stesso Namae non si sarebbe fatto sfuggire quell'occasione.
    Per il Sekai era il momento perfetto per uccidere uno dei ninja profanatori del Tempio.
    Devo... La rapidità del colpo fu così elevata da sopprimere ogni idea. Ma tra le tante di queste che ogni giorno consumavano la propria vita nel suo cervello, ve n'era una a cui pensava spesso quando immaginava di dover difendere la propria figlia adottiva.
    Socchiuse gli occhi e richiamò a sé tutto il coraggio di cui aveva bisogno per eseguire ciò che era necessario fare. 
    Con il coltello a metà distanza, davanti alla propria scia, Namae fece fluire sulla spalla sinistra e sul trapezio il maggior quantitativo possibile di somatotropina. [Somatotropina]Somatotropina Lv. II aumenta di 2 Unità la zona Espansa.
    Aveva già sfruttato l'espansione dei suoi muscoli e ben sapeva quanto rapide fossero le reazioni biochimiche con le quali il suo corpo riusciva a trasformarsi. In un batter d'occhio, la parte superiore della spalla e il trapezio si tramutarono in una specie di fortezza eretta a difendere il collo. Raggiungergli il lato sinistro della gola equivaleva a trafiggere e farsi spazio attraverso un muro di carne contratta e potenziata dal chakra. Assolutamente impossibile.
    Con il capo inclinato verso destra per evitare tagli sul volto e sull'occhio esposto, il Fiore di Ame non era disposto a sacrificarsi senza ottenere dei vantaggi: aveva notato il tronco esposto del nemico, insieme allo stomaco e al basso ventre, ma alla strategia di uccidere il Sekai, l'Oleandro preferì l'opportunità di stordirlo con l'unico taijutsu di cui il nemico non era a conoscenza. [S&M - SD III & SA I]Forza: Viola + 4 (TA)
    Velocità: Viola

    jpg


    Mantenendo la rispettiva (enorme) spalla in posizione, il braccio sinistro sarebbe scattato in avanti in un classico diretto a palmo aperto, mirando il punto del volto che giudicava essere la zona più dolorosa in cui essere colpiti: tra il naso e il labbro superiore.
    In un subisci e mena coraggioso, strinse i denti per resistere a un dolore che lo avrebbe sicuramente sopraffatto. [Danni]Resistenza: Viola + 4 (Somatotropina)
    Danno: Medio.



    AAAAAARGH.


    Gridò quando il falcetto gli si conficcò nella spalla, squarciandogli pelle e muscoli.

    AAAAAAAAAAARGH.



    E solo qualche istante dopo, un secondo urlo sovrastò il primo. Qualcosa di bollente e inaspettato lo aveva colpito al centro della schiena.
    D'istinto Inarcò la spina dorsale e si alzò sulle punte dei piedi. Oltre all'impatto, il calore posseduto del corpo estraneo gli aveva causato un ustione appena sotto le scapole. [Danni]Danno: Medio al Busto + DnT Leggero
    Non ebbe la forza per staccarsi di dosso quella massa amorfa.
    Con la bruciatura che si andava a sommare alle ferite già presenti, Namae apparve senza vigore, a un passo dalla sconfitta.
    Ogni centimetro del suo corpo gli chiedeva di fermarsi, di risparmiare loro tutto quella sofferenza. Gli doleva persino la mano da cui aveva ricavato gli ormoni per Michi. Tranne le gambe e il volto, ogni zona del suo corpo era stata colpita.
    Sapeva di non potersi permettere di gettare la spugna: per la Zanna, per il mercenario e per Hounko che meritava un padre vivo o almeno morto con onore, futuro simbolo di quel villaggio sotterraneo che per qualche motivo sentiva affine a sé.
    Non si sarebbe perdonato una fine disonorevole.

    Chiuse gli occhi e si lasciò attraversare dall'adrenalina.
    Non esagerò. Non poteva permetterselo. Il suo sistema endocrino era già affaticato. Deciso a non arrendersi, anche una sola dose fu sufficiente a risvegliarsi dal torpore in cui era caduto dopo l'ennesima ferita subita. Non represse la rabbia che montò dentro sé, bensì l'accolse, come benzina per altri due o tre round di combattimento. Poi sicuramente le forze lo avrebbero abbandonato.

    jpg

    Qualunque fosse stato l'esito del subisci e mena, Namae si voltò verso il luogo da cui era giunto il dardo di carne.
    I suoi occhi bruciavano di rabbia e del desiderio di vendicarsi per quell'attacco infame. Analizzò la situazione, la posizione di Tia e del nemico.
    La Mikawa era con le spalle al muro, con metà coscia ustionata.
    Fece una smorfia di disappunto, ma per quanto gli interessasse la Mikawa, non avrebbe arrestato il suo attacco per un motivo del genere.
    Con la mano sinistra nella Sacca Porta Oggetti, Namae ruotò il proprio corpo usando la gamba destra come perno.
    Nel movimento, cercando di non farsi vedere dal Sekai trasformato, egli applicò la cartabomba regalatagli dal mercenario sul piatto della lama della sua arma ormai smussata. [SGV]Velocità: Viola+1 (Basso)
    Maschera Tre gli aveva parlato della possibilità di trasformare quel pezzo di acciaio in qualcosa di ben superiore, grazie al sangue del Drago azzurro che aveva ferito nel lago sotterraneo, ma in quel momento, dopo due combattimenti all'ultimo sangue, lo smemorato era disposto a sacrificare ogni oggetto pur di vincere l'ennesimo scontro.
    ALLONTANATI DAL TUO NEMICO E PROTEGGITI. Urlò, con il braccio destro già dietro la schiena.
    Non attese alcuna risposta da parte sua; posizionata di fronte al suo alleato, non avrebbe avuto difficoltà a intravedere quale fuunjutsu era stato applicato.

    Avrebbe potuto scagliarla contro il proprio Sekai, ma la sua morte avrebbe generato un altro di quei mostri, e in un combattimento due contro due, non avrebbero avuto alcuna possibilità di vincere.
    Con una frustrata dell'arto destro, Namae scagliò la sua amata arma verso il nemico come fosse un pugnale da lancio, imprimendogli una rotazione il cui asse si trovava su un piano parallelo al terreno. Mirò al centro del corpo gelatinoso del nemico. [SA II]Cartabomba III
    La cartabomba è un piccolo foglio sul quale è inciso un fuuinjutsu: causa una potente esplosione di raggio pari a 3 metri quando attivata; entro 6 metri causa comunque danni, dalla potenza dimezzata. L'attivazione è percepibile tramite i sensi; è possibile scegliere il tempo dell'esplosione, da 3 secondi fino a 30 ore.
    (Potenza: 70 | Durezza: 1 | Crediti: 100)

    Velocità: Viola+1 (Basso)
    Forza: Viola


    Se tutto fosse andato per il meglio, l'arma si sarebbe conficcata nelle carni del nemico e l'esplosione sarebbe avvenuta un istante dopo l'impatto, in modo da causare il massimo del danno. [SA III]Esplosione Cartabomba Lv. III
    La deflagrazione avrebbe sconquassato ogni parete del piano, generando un suono così intenso da essere udibile fino alla cima della torre, dove i due Jonin della Zanna si erano diretti.
    Forse se ne sarebbe pentito, forse avrebbe dovuto chiedere scusa a Tia per aver rischiato di ferirla, ma davanti ai suoi occhi stanchi non vedeva alcuna possibilità di vittoria se non l'immediata eliminazione di almeno un avversario.

    Eseguito il lancio, la sua attenzione sarebbe tornata sul Sekai, che forse era già saltato contro di lui per colpirlo a morte.



    Chakra:71.5/100
    Vitalità: 6.5/18
    En. Vitale: 13.5/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 600
    Velocità:  600
    Resistenza: 600
    Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 600
    Agilità: 600
    Intuito: 600
    Precisione: 600
    Slot Difesa
    1:
    2:
    3:
    Slot Azione
    1: S&M
    2: Lancio Cartabomba
    3: Esplosione Cartabomba
    Slot Tecnica
    1: Palmo Distruttivo
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Lancia Spiedi × 1
    • Veleno Debilitante C1 (5 dosi) × 0
    • Bende Rinforzate × 1
    • Antidoto Base × 1
    • Tonico di Ripristino Minore × 1
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Doppia Lama × 1
    • Proiettili Leggeri × 5
    • Spiedi × 4 (di cui 3 sul lanciaspiedi)

    Note
    -1.5 Braccio destro
    -6.5 Busto (DnT Leggero)
    -3.5 Spalla
    Gamba Destra DnT Medio
    1 Dosi Veleno C1 (3 su lanciaspiedi); 4 Dosi C0 e 1 Allucinogeno (3 su lanciaspiedi)

  5. .

    Verso il capanno al fiume - La proposta del Fiore


    Villaggio Sconosciuto - Chapter XII



    Dopo aver esortato Kao a indicargli il nascondiglio degli Igashi, il Fiore di Ame pose lo sguardo verso colei che, nel corso del viaggio, aveva dimostrato di essere la risorsa più valida della compagnia. Seppur gracile ed introversa, per via del suo handicap, Ryugi si era resa utile in diverse occasioni, surclassando in abilità i ninja della Foglia che si erano lasciati alle spalle dopo il combattimento contro i pescatori. 
    Se si fosse reso necessario, Namae avrebbe sborsato anche del denaro pur di averla al proprio fianco nella vendetta contro gli Igashi, ma da genitore di una ragazzina di qualche anno più giovane, anche lei desiderosa di intraprendere la carriera ninja, preferì non influenzare la sua scelta.
    A ogni modo, dopo aver rivelato al Pan-ya e a sua figlia che Kao era un membro dell'Aimedacca, Namae credeva fermamente nel suo appoggio.
    Ma si sbagliò.
    Il suo "non mi fido" sovrastò i pensieri del Fiore e il clangore delle armature delle guardie del Pan-ya.

    Il volto del Nukenin s'incupì, turbato dalla risposta di Ryugi, la quale aveva messo in evidenza quanto fosse emotivamente coinvolto in quella missione. Colui che per primo sospettava di tutto e di tutti, condizione necessaria per sopravvivere ai giochi di potere di Ame, doveva subire lo smacco di prendere lezioni da parte di una bambina sunese.
    Quali prove aveva che Kao stesse dicendo la verità? Nessuna.
    Si stava comportando come l'ombra del criminale che era, infatti, come scritto nella carta ninja della sunese, il membro dell'Aimedacca stava vendendo alla comitiva solo ciò che desideravano. E per Namae era la speranza di poter riabbracciare sua figlia, qualcosa di cui aveva terribilmente bisogno dopo che Tuya gli aveva confessato la reale possibilità di averla persa per sempre.
    La conversazione della sera precedente lo aveva destabilizzato più di quanto credeva.
    In cinque minuti aveva chiesto aiuto al Pan-ya per poi minacciarlo con la sua Doppia Lama, e qualche secondo dopo essersi calmato, era caduto in un possibile tranello di Kao.

    Esplodere di rabbia sarebbe stato facile. Obbligò il suo corpo alla calma con una respirazione profonda e controllata. 
    Kao rispose alle domande di Ryugi con la sua famosa parlatina. Era un oratore eccellente, uno di quelli che ad Ame si preferiva ucciderli che tenerseli, con la loro capacità di rendere sottile il confine tra menzogna e verità. La sua storia non aveva buchi, ma il Fiore era sicuro che ce ne fossero.

    CITAZIONE

    Non vedo come sapere degli alleati Otesi possa farmi sapere dov'è il Sarto ...


    Socchiuse gli occhi.
    Hounko ancora dimenticata. Sospirò mentre il Pan-ya saliva sul piedistallo del comandante, iniziando a prendere decisioni e a dettare legge.

    CITAZIONE

    Direi che dobbiamo trovare questi otesi, quindi, e catturarli. Non mi interessa se questo tipo è un perfetto, se è un Igashi o un Aimedacca: se abbiamo una speranza di trovare un antidoto, se abbiamo anche solo una piccola pista che ci possa aiutare a riottenere i nostri compagni, i nostri figli, i nostri concittadini, la dobbiamo seguire.


    Assistette allo svenimento di Tuya e alla sua incarcerazione.
    Sta facendo sul serio. Osservò, mentre le guardie alzavano le loro lance contro il falso mercante e la kunoichi della Sabbia.
    Troviamo questi otesi. Nel mentre spero di metter mano a qualche Igashi Serrò la mano destra e le sue falangi scrocchiarono come grissini.

    Kao illustrò il bizzarro metodo di comunicazione con la sua spia negli Igashi. Difficile dire se si fosse inventato tutto. Doveva decidere se fidarsi o meno, ma quale altra strada aveva? Da solo avrebbe brancolato nel buio, scontrandosi contro tutto e tutti, alla ricerca di sua figlia che poteva essere chissà dove.
    Ryugi decise di unirsi a Kao e alle guardie del Pan-ya, mentre quest'ultimo, da buon comandante, sarebbe rimasto tra le mura della sua fortezza a formulare piani d'azione.
    Stiamo combattendo guerre diverse, Pan-ya. Esclamò, serio in volto. Per lei questo è un conflitto a lungo termine, ma per il sottoscritto è proprio l'opposto. E qui chi sta dettando linea e tempi è proprio lei. La mia intenzione è accelerare un po' le cose.
    Si voltò verso Kao, anticipando qualsiasi commento da parte del Fornaio.
    Verrò con te e sarò io a sostituire il corpo dell'attuale morto. Aveva così risposto a una futura domanda di Ryugi. Senza dover cercare un morto da piazzare nel capanno, avrebbero potuto guadagnare tempo.
    Nel messaggio, che leggeremo ovviamente, farai pressione per avere un incontro a breve. E a quell'appuntamento non andrai da solo. Non sembrava esserci margine di manovra nella decisione del Fiore.

    jpg



    Quando il Pan-ya gli diede le spalle per andarsene, Namae lo avrebbe fermato.
    C'era qualcosa che aveva imparato il giorno precedente.
    Ehy Pan-ya. Vuoi un consiglio da un padre che ha perso sua figlia? Liberala. Vedrai che, senza le nostre facce nella vostra casa, lei sarà al tuo fianco e ti appoggerà qualunque cosa tu decida di fare. Doveva sdebitarsi per la chiacchierata della sera prima.



    Chakra: 89.25/100
    Vitalità: 18/18
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 600
    Velocità:  600
    Resistenza: 600
    Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 600
    Agilità: 600
    Intuito: 600
    Precisione: 600
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Lancia Spiedi × 1
    • Veleno Debilitante C1 (5 dosi) × 4 Dosi
    • Bende Rinforzate × 1
    • Antidoto Base × 1
    • Tonico di Ripristino Minore × 2
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Doppia Lama × 1
    • Proiettili Leggeri × 5
    • Spiedi × 9

    Note
    Allucinogeno 4 Dosi
    /


  6. .
    Ryugi
    Hideo
    Hebiko

    Ci siamo! :goro:
  7. .

    La giustizia del male

    Iscrizione alla quest rango C

    Trama: È richiesta una squadra accademica di tre ninja per investigare su una  serie di furti avvenuti ai danni dell'imprenditore Kojiro Sawewua, uno dei nuovi volti della piccola borghesia del Riso.
    Gli assalti alle carovane si sono registrati su tre strade differenti, seppur vicine, a diverse ore del giorno e della notte, precisamente a cavallo tra il Paese del Riso e della Cascata, dove sono situati i magazzini di stoccaggio dell'azienda. 
    Con le informazioni fornitagli dal committente, l'Accademia crede ci sia lo zampino di qualche organizzazione criminale interessata alla merce.

    Gli obiettivi da completare sono tre: scoprire eventualmente chi c'è dietro, consegnarli alla giustizia e, non meno importante, recuperare se possibile il terzo e ultimo carico sottratto. Per l'ultimo obiettivo è previsto un bonus per l'Accademia.

    Si richiedono tre Genin. Per la conoscenza del territorio e delle dinamiche al confine con Taki è stata espressamente richiesta la presenza di un caposquadra otese.

    Partecipanti: Tre
    Requisiti: grado Genin, max energia blu.
    Specifiche: La quest sarà equilibrata e permetterà ai partecipanti di entrare in un filone narrativo sicuramente interessante. Possibilità di fallimento e di danni permanenti al pg. Morte altamente improbabile.

    Ritmo di posting: 1 post auspicabilmente ogni 10-12 giorni. Alla prima mancanza scatta un avviso a cui segue un ulteriore periodo di attesa di 7 giorni. Al secondo avviso parte la pngizzazione.

    Non sono ammessi edit che riguardo la modifica delle azione compiute nel post. Per altre tipologie di modifiche ci si può venire incontro.

  8. .

    Nuovi viaggi mentali - Un Nuovo Masayoshi Shokuto


    Villaggio di Tsuya - Chapter X





    Il chakra dello Shokuto aveva trasformato quel deserto piatto e pacifico in un mare in tempesta.
    Correnti, onde ed eruzioni impedirono al demone di muoversi mentre il suo Jinchuuriki, considerato come l'acerrimo nemico da polverizzare, si immergeva nella nuvola di sabbia che non aveva nulla di diverso da quelle che rendevano inospitali certe zone dell'Anarouch. E mentre il chakra rilasciato dal Kiseki si sommava alla riserva del neo chunin, la cartabomba deflagrò come previsto sopra il Rokubi.
    Con il braccio disteso verso il nemico stordito, Masayoshi usò per la prima volta il potere del Kiseki. Le schegge di roccia emesse dal suo pugno destro si schiantarono contro la robusta pelle venefica del demone.
    È questo il suo potere? Non credeva ai suoi occhi. Molti avevano incassato quella tecnica e tutti si erano alzati da terra con un danno da contusione; non sarebbe più stato così: l'impronta dello Shokuto e la pietra creata dal Sesto Kazekage avevano incrementato notevolmente il suo effetto distruttivo, rendendolo quasi letale per un ninja inesperto.


    CITAZIONE

    Ti credi forte, Orfanello? Pensi che per quel sasso e quel simbolo puoi alzare la testa? Io esistevo prima di quei giocattoli!
    Io sono il Rokubi!
    Cosa pensi di poter fare contro di me???!!!!


    Avrebbe voluto rispondergli a tono, dare voce all'incendio che ardeva dentro di sé dopo l'ennesimo impedimento ricevuto, ma rimase in silenzio, concentrato e con il pensiero fisso sui possibili attacchi del Bjuu.
    In quel momento di fragile calma, lo Shokuto riuscì a percepire i pensieri e le emozioni del suo avversario, compresa l'aura di potere emessa dal suo corpo, che aveva avvelenato l'aria e il terreno. Il confine tra demone e Jiinchuuriki era così debole da permettere al neo chunin di percepire il sigillo di contenimento di Hoshikuzu.
    Il ringhio del Sei Code mise a dura prova la concentrazione dello Shokuto. Altrove si sarebbe dato alla fuga, riparandosi sotto i soliti dolci ricordi che la sua mente evocava per proteggerlo, ma quel giorno sarebbe andata in modo diverso; Masayoshi aveva deciso di ribellarsi a una tirannia durata troppo a lungo.


    Piantonato su quel terreno sabbioso, il demone affidò la sua vittoria alla potenza delle sue code, che immense sia in larghezza sia in lunghezza , fluttuavano nell'aria come bandiere, letali come serpenti. Due di esse scesero a un metro da terra, in una spazzata a 360 gradi che mirava a disintegrare ogni oggetto presente nel raggio di dieci metri, compreso il povero Shokuto, che dopo il suo attacco non aveva pensato di indietreggiare.
    Un errore madornale.
    O un opportunità per il Vuoto.

    Sgranò le palpebre e nei suoi occhi apparve quel terrore di cui il demone amava cibarsi. Era la ciliegina sulla torta, il mascarpone sul tiramisù.
    Come un topolino in trappola, Masayoshi incassò il colpo, proteggendosi il fianco con il parabraccia in acciaio, il giubbotto rinforzato e uno strato di chakra affine al Doton opportunamente modellato con una delle tecniche che aveva appreso dopo l'avventura all'Abete. [TB]
    L'urto fu tremendo, così potente da diradare in un battito di ciglia la densa coltre di sabbia sollevata dal terremoto, lanciandola verso quell'orizzonte illusorio che assisteva al combattimento del suo Guerriero del Vuoto.
    Lo strato protettivo di puro chakra sembrò sul punto di spezzarsi sulla zona centrale, e se non fosse stato per le protezioni e la resistenza aumentata, l'osso del bacino si sarebbe frantumato, obbligandolo alla resa. [Danni]Potenza: 100
    Protezione: 35 (Parabracci)+ 20 = 55 -> 45 + 6*5(Forza/Res) -> 75

    Stritolata da un dolore insopportabile la sua mente volò altrove, come il suo corpo, lanciato verso l'esterno con la stessa facilità di un dardo scagliato da un Jonin.
    Come per altri Guerrieri prima di lui, Il Vuoto aveva deciso di procedere con le maniere forti.

    Il sole era sul punto di salutarli oltre l'orizzonte dell'Anarouch, dopo aver colorato il cielo con una tavolozza di colori che avrebbe emozionato anche il pittore più scapestrato. Suo nonno - che di anni ne aveva ben sessantasette - non ricordava un tramonto così emozionante.
    Ma non erano giunti lì per ammirare un tramonto. Avevano camminato per circa tre ore verso Ovest, oltre i territori accademici, per raggiungere la piana in cui viveva qualcuno che suo nonno ammirava. Masayoshi aveva dieci anni e la sua chioma era interamente rossa, ad eccezione di un piccolo ciuffo bianco che gli spuntava sulla tempia destra.
    Sulle prime non aveva creduto a suo nonno, infondo chi vivrebbe in quelle terre così aride? Quando affacciò oltre la roccia dietro cui si erano nascosti, Masayoshi non vide né un villaggio né una comitiva di essere umani, bensì un branco di iene.
    Ne contava almeno venti, sparpagliati per tutta la piana.
    Alcuni esemplari erano enormi, altri più piccoli, sebbene sembrassero anziani e non cuccioli.

    Sembrano cani, ma più grandi. Esclamò lo Shokuto, emozionato. Non aveva mai visto delle iene. Impiegò un secondo per formulare la domanda che suo nonno attendeva.
    Non vedo nessuno qui, solo iene. Perché mi hai detto.. Venne interrotto. Suo nonno gli stava indicando qualcuno.
    Gli occhi di Masayoshi iniziarono a brillare.

    jpg


    Su uno spuntone di roccia che s'innalzava per diversi metri, oltre la pianura occupata dal branco, era disteso un esemplare maschio di medie dimensioni, situato laddove vi erano solo femmine, più grandi e alte di lui; esse seguivano la dozzina di cuccioli nella fase di addestramento che prevedeva lotta e coordinazione, tutto nascosto sotto forma di gioco.
    Quel maschio aveva il manto striato tappezzato di cicatrici. Un orecchio e la coda gli erano stati strappati.

    Cosa gli è accaduto? Quale passato legava quel mammifero al suo antenato?
    Lo liberai quando avevo venti anni, in una delle prime missioni che ho svolto per Suna. Esclamò suo nonno, in un sorriso carico di malinconia.
    Il commercio di iene era molto redditizio per la loro carne e per alcune credenze religiose ormai sparite. Per fortuna. Sospirò, poi le sue labbra si piegarono in un secondo sorriso. Masayoshi capì che suo nonno si era immerso completamente nei propri ricordi.
    Era stato torturato per giorni, forse mesi. Quando lo liberai scappò via, rifugiandosi in una grotta. Io cercai di tirarlo fuori da lì, ma non ci fu verso. Poi scoprì che sono animali notturni e mentre io dormivo lui usciva. Ridacchiò. Ehy. Non c'erano tutti quei libri che avete oggi. Si era ignoranti nei piccoli villaggi. Continuò a dare voce alle immagini che scorrevano davanti ai suoi occhi. Fino a quando, una mattina tornai e vidi un accampamento poco lontano. Erano altri torturatori, amici di coloro che sconfissi. Erano tornati. Forse per vendetta, forse no. Ma assistetti a cosa quel maschio fece. Alzò la voce, noncurante di essere udito. Li affrontò e li sconfisse, anche se stavano catturando esemplari estranei al suo branco. Riesci a crederci? Li uccise tutti, dal primo all'ultimo. Devi sapere che quei bastardi avevano armi appropriate, non kunai o shuriken, roba da far impallidire gli esemplari femmine, più grandi e robuste. Molte di loro scapparono senza difendere i loro cuccioli. Ho assistito inerme e meravigliato alla sua furia e non ci fu lancia elettrica in grado di farlo indietreggiare. Che splendido coraggio!!!
    Si mise seduto e invitò Masayoshi a fare lo stesso.
    Lo persi di vista, ovviamente, ma lo intercettai qualche giorno fa dopo anni e anni di assenza. Ora quando ho tempo vengo qui per ammirarlo, sperando di trovarlo. Annuì. Ho voluto portarti con me perché dalla sua storia, da quello che ho visto di lui, ne ho tratto un insegnamento e voglio condividerlo con te.

    jpg


    Perché ha avuto il coraggio di affrontare quei bastardi? Mi sono documentato a Suna e ho scoperto che non sono mai stati registrati aggressioni a uomini da parte di iene. Da questa informazione ne ho dedotto che la loro evoluzione non li ha forniti del coraggio per ingaggiare un combattimento contro di noi.
    Ricordò di aver risposto, ma in quel flashback vide solo suo nonno fare cenno di no.
    Sarebbe potuto scappare no? La verità è che quella iena ha saputo trasformare tutto il dolore, la sofferenza e l'esperienza vissuta con i suoi aguzzini in forza e coraggio. Non dirmi come. Dovremmo chiederlo a lui. Forse non li temeva più.. si era così abituato alle loro torture da non temere più quella sofferenza.
    Suo nonno continuò a parlare e a dare voce ai suoi pensieri, ma Masayoshi non riuscì a sentirlo. Il ricordo iniziava a sfaldarsi. Prima scomparirono le iene, poi la piana e infine suo nonno.


    Si materializzò al fianco di Pangu e di sua moglie, di fronte a una giovane Lianshi-sama che aveva all'incirca la sua stessa età, poi il Vuoto lo riportò all'Abete, sopra a  ciascun portale costruito, dedicato e difeso dal rispettivo Guerriero del Vuoto. E li lo Shokuto conobbe ogni singolo sottoposto di Pangu. Avrebbe dimenticato tutto, questa era ovvio, ma nel breve termine quel viaggio era ciò che ci voleva per destare dal sonno il talento di Masayoshi.


    Quando il Vuoto lo ritenne sufficiente, a Masayoshi fu permesso di aprire gli occhi. Era a mezz'aria, trascinato dallo spostamento d'aria generato dal primo colpo del demone. Molto di quanto osservato e udito era ancora vivo nella sua mente. Non reagire sarebbe stato impossibile. Il dolore che lo aveva spento scomparve.

    jpg


    Modulò il chakra adesivo e pattinò sul deserto in subbuglio.

    Quando le altre due code saettarono per colpirlo con un colpo obliquo, Masayoshi non si scompose: un elevata quantità di chakra fluì nei muscoli della gamba su cui aveva concentrato il proprio peso; a quel punto, con il baricentro già abbassato, per il Jinchuuriki fu sufficiente ed eseguire un balzo all'indietro, portandosi così a una distanza maggiore di dieci metri. [SD I]Riflessi: Blu + 4 (Mediobasso)
    L'impatto delle code con il terreno generò un secondo terremoto.
    Aveva schivato il colpo per miracolo, forse per fortuna, ma quando i loro sguardi si incrociarono, gli occhi di Masayoshi brillavano di una luce misteriosa.

    Cosa gli stava nascondendo? Il Rokubi lo conosceva più dei suoi compagni sunesi. Poche volte il ninja dai capelli bicolore era stato così sicuro delle sue potenzialità: al cospetto degli Hayate il suo cuore aveva tremato di paura, davanti al Veterano era stato sconfitto senza nemmeno ricevere un attacco diretto, e quando era stato sottoposto alla prova di Hoshikuzu, Masayoshi aveva resistito all'acido corrosivo per puro caso. Dal giorno in cui era stato obbligato a convivere con quel ragazzino, l'allora Genin l'aveva sempre ignorato, terrorizzato anche solo all'idea di poter interagire con il suo stesso Bjuu.
    Solo qualche secondo prima, al Rokubi non poteva essere sfuggito quel briciolo di paura nel volto dello Shokuto.
    Dov'era la sua rassegnazione?

    Per un demone non sarebbe stato complesso decifrare quel rebus. La sua esperienza con gli esseri umani era millenaria; sarebbe stato sufficiente chiudere le antenne e immergersi nella mente e nel cuore del Jinchuuriki.
    Il ragazzo non lo temeva. Non aveva più paura di lui.


    L'ho capito troppo tardi. Pensò, e mentre volava verso sinistra per schivare l'enorme sfera di acido, il sorriso di Masayoshi si allargò. [SD II]Riflessi: Blu + 4 (Mediobasso)
    E tu ci sei arrivato. Disse a voce alta, complimentandosi come se il Rokubi fosse uno studente affetto da basso QI intellettivo. Tutto questo mentre le liane composte da acido e chakra gli immobilizzavano gli arti superiori, le gambe e la testa, stringendo ogni zona intrappolata in una morsa che avrebbe spezzato lo spirito di ogni ninja. Ma non quella di quel Masayoshi che era cresciuto di dieci anni in un batter d'occhio. Nei suoi occhi non vi era alcun briciolo di paura. Aveva già provato quel dolore, anni prima, nel sarcofago dove il demone lo aveva atteso per divertirsi con il suo acido corrosivo. E seppur ogni dolore fosse reale...
    ...Questo è il mio mondo. E non aveva alcun collegamento con quello esterno.
    Puoi stringere quanto vuoi. Hai già sciolto il mio corpo con il tuo acido. Hai già torturato la mia mente. Quasi ogni notte. Il suo sorriso celava una nota di malvagità. Ricordi? Cosa aveva visto il chunin per cambiare atteggiamento in modo così repentino?
    Mi hai piegato, mi hai umiliato, mi hai terrorizzato, mi hai costretto a vivere veri e propri incubi ad occhi aperti...ma non mi hai mai sconfitto. Sei rimasto sempre dietro quelle sbarre Il demone avrebbe provato una brutta sensazione. Un pericolo in arrivo? Perché quel ragazzo aveva lo sguardo di un demone?
    Mi hai solo potenziato, reso insensibile alle tue torture, e ora quell'orfanello moccioso, come tu mi chiamavi....L'aria attorno al suo corpo divenne incandescente.
    Fece fluire il chakra nel Kiseki e la sabbia iniziò a mulinare attorno alle sue gambe, poi sul busto e infine attorno alle sue gracili braccia, senza risparmiare le liane corrosive. Sotto il suo ciuffo rosso e bianco era apparso il simbolo del Vuoto. Nulla a che vedere con quello che Akira aveva ammirato. Questo emetteva un bagliore quasi accecante.
    L'addestramento di Masayoshi era iniziato e il Jinchuuriki aveva già guadagnato il titolo di apprendista.
    A dieci metri di distanza, il demone avrebbe percepito un leggero disorientamento, come se il mondo si fosse capovolto attorno al suo nemico, più e più volte.
    Ti ha in pugno! Tuonò, senza nemmeno alzare la voce. Non vi era desiderio di vendetta in quella semplice frase. Le pupille scomparvero. I capelli si illuminarono, percorsi da una scarica di chakra proveniente dal Tantien. Come era accaduto nel breve scontro con Akira, il chunin fu pervaso da un aura argentea di pura potenza, squarciata da fasci di luce arancione emesse dal Kiseki. [Attivazione Chakra del Demone]Livello 1

    jpg



    Con un semplice passo in avanti, il chunin si liberò della presa del demone. [SA I]Forza: Blu + 2 (Attivazione Lv.I con malus Riflessi 1 tacca) + 6 (Medio) + 2 (Furia Demoniaca) -> Nera+2 (OverCAP)
    1 Leggera da Sovraimpasto.

    Sentì i muscoli raggiungere il proprio limite e superarlo. Ci fu dolore, una fitta tremenda che si propagò su tutto il suo corpo, ma Masayoshi riuscì a resistergli, forte della consapevolezza che, in quel mondo, il suo fisico non entrava minimamente in gioco.
    Non è aria ciò che sto respirando. Continuò a camminare in direzione del demone, lasciandosi alle spalle gli artigli di chakra spezzati.
    Te lo spiegherò con parole semplici: sei nello spazio che il Vuoto ha creato per iniziare l'addestramento che mi permetterà di padroneggiare la mia declinazione. Solo un pazzo può credere di poter apprendere questo enorme potere solo pensando ad esso, alla declinazione o al sigillo. Un Guerriero del Vuoto è un pilastro a difesa dell'umanità e la sua mente, come il suo corpo, deve essere impenetrabile. L'aveva appreso dall'esperienza di vita di Lianshi-sama e altri shinobi. 
    Tu sei un valore aggiunto. Un banco di prova per migliorarmi. Sei qui per questo. Il Vuoto ti ha soverchiato e ti ha spedito in questo luogo come oggetto di prova per il suo Guerriero. Dici che mi impedirai di apprendere il Vuoto, ma ogni tua resistenza, ogni tuo colpo mi sarà utile per apprendere. Diciamocelo, sei alla stregua di un pungiball che mi motiva.
    Osò allargare le braccia, quasi a dimostrare di non temere un suo contrattacco o la disattivazione di qualche potere.
    Aveva il perfetto controllo della situazione.

    Calmati, non serve agitarsi né minacciarmi. Non mi fai paura, te l'ho detto. Cosa puoi farmi di nuovo? Mi hai torturato già in ogni modo possibile, così tante volte che quasi mi annoierei... La sua voce si sporcò di una nota di tristezza, poi la sua testa ciondolò in una smorfia di disappunto.
    Ma ora sto perdendo tempo. Ora ho uno scopo in più per vivere.
    Scattò verso il demone. [SA II]Movimento più salto. A metà strada sguainò la stessa Katar che era esplosa a causa della cartabomba. Non c'era nulla di cui stupirsi. Erano entrambi in un mondo governato dal volere del Vuoto. E un'altra prova di tale fatto, il demone l'avrebbe avuta l'istante successivo, quando il chakra furioso dello Shokuto fluì a terra.
    Abitudine. Scherzò tra sé e sé, mentre il terreno eruttava un onda alta quasi due metri, in movimento verso il corpo del demone. L'impatto non sarebbe avvenuto frontalmente, ma di lato, come se l'emissione fosse avvenuta alla sua sinistra. [TA]Conc: Blu+2

    All'istante successivo, Masayoshi apparì davanti al volto del Rokubi senza temere alcun contrattacco.
    Con la spada distesa fino a dietro la schiena, Masayoshi sfruttò l'energia accumulata dall'arma per sferrare un possente fendente obliquo verso le lunghe antenne del demone.
    Mirò a metà della loro lunghezza. La lama d'acciaio disegnò una traiettoria obliqua, dall'alto verso il basso e da destra verso sinistra.

    APPARENTEMENTE.


    La realtà sarebbe stata ben diversa. Con il simbolo attivo e la piena consapevolezza di quale fosse la sua vera declinazione, il colpo sarebbe giunto da dietro, come se Masayoshi fosse sempre stato alle spalle del Bjuu.

    Non ci sarebbe stata via di scampo per il Rokubi, salvo sorprese da quell'essere che probabilmente ribolliva di rabbia per l'umiliazione inflittagli dal ragazzo con il suo discorso privo di paura. [SA III]Velocità: Blu + 4; Forza: Blu+


    [Riunione]


    CITAZIONE
    Masayoshi, tu sei un bersaglio. Ma se scappiamo per metterti al sicuro comunque potrebbero usare il Chikuma rapito per i loro piani e non torneremo mai con abbastanza rinforzi, senza contare gli ostaggi.Quindi, dato che ti verranno dietro, tanto vale usarti come esca...sempre che tu sia all'altezza.

    Nessun problema. Annuì, sicuro di quanto affermato con quella risposta. Poi Yato ebbe una buona idea su come sfruttare la creatura d'inchiostro di Midori.
    Tanto vale che sia io a seguire la strada che ci porterà dai nemici. Due piccioni con una fava. E mentre si sarebbe mosso nella grotta, i tre ninja avrebbero potuto disseminare in giro le loro trappole. Terrò io la bottiglia, anche con una cartabomba legata alla creatura.
    Non aveva notato che il foglioso si era voltato esclusivamente verso Fudoh.


    Chakra: 75/75
    Vitalità: 16/16
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 500
    Velocità:  500
    Resistenza: 500
    Riflessi: 500
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 500
    Agilità: 500
    Intuito: 500
    Precisione: 500
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Rotolo da Richiamo × 1
    • Rivestimento Mimetico × 1
    • Coltelli da Lancio × 4
    • Katar del Deserto × 1
    • Giubbotto Rinforzato × 1
    • Antidoto Intermedio × 1
    • Kunai × 6
    • Parabraccia in Ferro × 1
    • Tonico di Ripristino Medio × 1
    • Maschera × 1
    • Cartabomba II × 1
    • Tonico Coagulante Medio × 1
    • Kiseki Arancione × 1

    Note
    ///




  9. .

    Namae VS Secondo Sekai - La Rabbia dell'Oleandro


    Chapter XVII - Villaggio della Zanna



    L’orgoglioso guerriero dei Cieli cadde a terra, con gli arti superiori lacerati dalla lama spezzata del Fiore di Ame. L'affondo aveva squarciato i tendini della spalla sinistra del Sekai, in una seconda esplosione di sangue che si era aggiunta alla pozza già presente sotto ai loro piedi. E proprio in quel momento, annunciati dal grido di Goemon, preoccupato che Namae si fosse dimenticato della peculiarità dei nemici, giunsero i tre ninja della Zanna.

    Lo smemorato si voltò verso di loro, radioso in volto per essere riuscito a sconfiggere un Sekai, ma quando si accorse che la loro avanzata non era stata una passeggiata, il suo sorriso si spense: Tia era ferita, pallida come un albina; Maschera grondava di sangue, fortunatamente non suo; mentre Goemon, che li precedeva di diversi metri, aveva il respiro affannato e la fronte madida di sudore.
    Quando la mano di Maschera Tre scese sulla spalla del Nukenin, i sintomi della malattia che era certo di avere iniziarono ad affievolirsi in modo graduale.
    Un genjutsu. Pensò, sollevato nel profondo. Non ci sarebbe stato nulla di peggio di un morbo debilitante, soprattutto in un luogo come quello in cui era finito, nelle profondità di un villaggio che poteva contare solo su un chunin medico. Tuttavia, non poteva affermare di essere uscito illeso dallo scontro appena concluso: lo squarcio rimediato al pettorale era serio, fastidioso e gli impediva di muovere il braccio sinistro come desiderava. A ogni contrazione del muscolo, una fitta lancinante si propagava su tutto il petto.
    Grazie mille. Non si dimenticò di ringraziare.
    Anche un esperto in genjutsu. Osservò con occhi colmi di ammirazione, mentre i due Jonin della Zanna dovettero faticare non poco per convincere Tia Mikawa a rimanere nelle retrovie, insieme all’Oleandro e al Sekai sconfitto.
    Anche lo smemorato desiderava procedere verso il piano superiore, ma accettò il ruolo affidatogli dalle Zanne senza fiatare.

    Quando Goemon e Maschera Tre sparirono oltre l’apertura che conduceva alla sommità del Tempio, devastato in parte da Feng Gu, il Sekai riprese a minacciarli.
    Namae non lo degnò di attenzione: a debita distanza e con il naso rivolto verso le scale da cui erano giunti i rinforzi, egli inserì la Doppia Lama nel fodero, cambiando lato, e caricò il lanciaspiedi con altri dardi avvelenati, mentre Tia preferì schiacciare il petto del nemico con il suo piccolo piede, insultandolo.
    Cos’ha intenzione di fare? La vide impugnare un coltello, squarciarsi il palmo e inondare il ninja sconfitto con il proprio sangue.
    Lo smemorato si limitò ad alzare un sopracciglio, troppo stanco e dolorante per percepire l'odore del pericolo nell’aria. Conosceva di fama il bizzarro potere dei Mikawa, potenti ninja in grado di manipolare il proprio sangue. Nella sua ignoranza, l'Oleando pensò a un jutsu debilitante, in grado di impedire al Sekai di uccidersi in qualche modo per ricorrere al loro bizzarro potere. Ma non era quello il caso.
    CITAZIONE

    Cosa speri di fare? Battezzarmi? Noi Emissaria sappiamo la verità, siamo solo personalità programmate, è questo cretino che ci da il corpo a credere in queste stronzate religiose.


    Quando Tia gli riservò quel cenno del capo, un invito a non impicciarsi, un brivido di puro terrore percorse la schiena di Namae. Avrebbe pagato cara la sua ingenuità. Quel giorno aveva avuto modo di conoscere Tia in due occasioni, e sin dal viaggio verso il quartiere Atori, la ragazza si era mostrata presuntuosa, arrogante e sicura di sé.
    Scattò in piedi, con le palpebre spalancate e le braccia distese verso di lei, in un tentativo disperato di interrompere quella stupidaggine. Ma per quanto fosse rapido, la Mikawa aveva già appoggiato il filo del coltello sulla gola del Sekai. 
    FERMA! Non farlo…aarrgh Cadde con il ginocchio destro a terra, sorpreso dalla ferita al pettorale che aveva dimenticato di avere.
    MERDA. Con la gola aperta, il Sekai sembrò salutarli con un sorriso amichevole, di chi riceve in regalo qualcosa che desiderava ardentemente.
    Una cascata di sangue eruttò dalla gola del nemico.
    Il corpo senza vita del guerriero iniziò a tremare e in poco tempo quei tremiti si trasformarono in convulsioni, così intense da non risparmiare alcun osso del suo corpo. Tutto l’apparato scheletrico fu fatto a pezzi insieme a quello muscolare. Namae assistette disgustato al macabro spettacolo e dovette reprimere un conato di vomito quando la carne del nemico iniziò a rivoltarsi, a ripiegarsi su se stessa come gelatina, trasformando un qualcosa di umano in un ammasso informe di carne, ossa e denti, senza alcuna forma ben precisa.

    CITAZIONE

    Non so cosa avessimo in mente quando ci siamo alleati con questi mostri, ma in questa forma sono immuni agli attacchi fisici e mentali e vivono solo per divorare la preda inseguendone il chakra, per poi tornare umani dopo qualche tempo. Sorrise. Però il fuoco e gli attacchi ad area fanno male e possono annientarli. Io so fa esplodere il mio sangue...come credi che siamo arrivati fin qui quasi intatti? Goemon li ha paralizzati, Maschera Tre li ha uccisi, e io li ho fatti esplodere subito dopo. Ma posso benissimo fare tutto senza di loro. Altro che "stare di guardia".


    Con quel monologo carico di astio, per un momento Tia riuscì a tranquillizzare Namae, che nel mentre si era alzato per portarsi alle sue spalle. Attese con trepidazione la deflagrazione e quei secondi di attesa durarono ore. Quando le dita della Mikawa furono sul punto di scoccare, un getto d’acqua impattò sul nemico, scaraventandolo qualche metro più indietro.
    Alzò lo sguardo verso il soffitto e lo vide. Un altro Sekai, un altro ninja mascherato, armato di Kusari Gama. Purtroppo, le sorprese non finirono lì. Il Suiton aveva tolto il sangue della Mikawa dal mostro.

    CITAZIONE

    COSA?
    Nessuno può opporsi ai Cieli!


    jpg

    Prima che l'odio lo accecasse, trasformandolo in un demone, gli occhi di Namae scivolarono verso le scale che conducevano al piano superiore.
    Non può esserci una vera ritirata qui dentro.
    Spero che tu...POSSA RIMEDIARE A TUTTO QUESTO!! Ringhiò come un cane rabbioso, preda di una rabbia così intensa da rendere evidente e visibile l’istinto omicida che circondava la sua figura.
    Con i muscoli tremanti e i tendini tesi come corde di violino, una sottile voce interiore invitò l'Oleandro a colpire la testa della Mikawa con un possente gancio. E una volta a terra, salendogli sopra, continuare a colpirla fino a quando le sue nocche glielo avrebbero permesso.
    HO UNA FIGLIA CHE MI ASPETTA A CASA. NON POSSO PERMETTERMI DI RISCHIARE LA VITA SOLO PERCHÈ TU DEVI NUTRIRE IL TUO STUPIDO EGO...PERCHÈ RIMANERE INDIETRO PER PROTEGGERE I TUOI COMPAGNI TI SEMBRA UN INCARICO DA POCO CONTO. Sbottò, in uno sfogo che avrebbe potuto disintegrare la scarsa fiducia che la ragazza nutriva per il ninja di Ame. Tuttavia, dopo e solo con quel piccolo sclero, Namae si sentì meglio e, con enorme sforzo, riuscì a placare la burrasca dentro di sé.
    Sapeva di non poter alimentare un clima di ostilità con l’unica kunoichi in grado di neutralizzare quei ammassi di carne informe, ma dopo essere stato insultato per il suo uso massiccio di veleni e sostanze, non era riuscito a perdonare la stupidaggine appena compiuta.
    Scusami, ho esagerato...e ho perso la calma.Mise le mani avanti e con esse tentò di spegnere le fiamme che (probabilmente) balenavano nelle iridi della donna. 
    Con il capo inclinato di lato per osservare meglio i due nemici, Namae decise contro chi combattere.EHY TU....DICO A TE! TU SEI MIO!Fece in modo che il Sekai lo udisse, poi abbassò il tono. Vediamo chi tra noi due riuscirà a uccidere prima il proprio nemico. Sono pronto anche a una scommessa. Accennò un sorriso, con il colletto dell'abito teso davanti alla proprie labbra.

    jpg



    È ovvio che dovremmo collaborare. Immagino che ciò ti dia parecchio fastidio. Ti chiedo solo di separare quei due piccioncini con un attacco dalla lunga distanza quando correrò verso il Sekai, così che, distanti qualche metro, potremmo dare il via alla sfida senza trattenerci. Concluse, prima di scattare verso il Sekai, posizionato in quel momento di fianco al mostro e di fronte allo smemorato.
    Non attese una risposta dalla Mikawa. Doveva fidarsi di lei, della stessa kunoichi che, qualche secondo prima, aveva desiderato uccidere. Ma quello era un altro Namae, quello che un giorno avrebbe sbarrato la strada a Lord Goemon; il ninja che ora correva verso il Sekai, disegnando una traiettoria ad arco per restar fuori dal raggio d'azione del probabile attacco della Mikawa, era il vero Fiore di Ame, concentrato e disposto a tutto per tornare vivo dalla sua bambina. [SA I]Movimento superiore a sei metri. Velocità Viola
    Non sarà facile. La Kusari Gama era un' arma scomoda, forse la peggiore che Namae aveva mai affrontato. La falce era parecchio lunga e la catena aumentava la sua pericolosità a oltre tre metri.
    Indipendentemente dall'attacco di Tia, seguendo la reazione del guerriero dei Cieli, Namae arrestò la propria corsa sotto di lui, deciso a non lasciargli respiro, così da impedirgli di sfruttare la catena.
    Con la gamba destra avanti e la sinistra indietro, Namae abbassò il proprio baricentro. La sua mano destra era già stretta attorno all'elsa della sua Doppia Lama, spezzata e bagnata dal sangue di innumerevoli nemici. Aveva cambiato braccio a causa della ferita al pettorale sinistro, visibile dal corpetto squarciato. Usare quella parte del corpo sarebbe stato troppo doloroso.
    Come nel più tipico degli attacchi d'apertura, il Fiore sferrò un fendente orizzontale da un lato all'altro, mirando al fianco destro del nemico. Senza risparmiarsi, il chakra irrorò ogni muscolo del braccio. La lama si mosse con la rapidità di una saetta, liberando nell'aria un sibilo assordante. Ci fu un secondo impasto, un secondo utilizzo del chakra che probabilmente sarebbe sfuggito al nuovo Sekai, infatti, ancora contratti e duri come la roccia, i muscoli bloccarono la corsa della lama a qualche centimetro dal corpo del nemico. [Finta]SG - Velocità: Viola + 3
    Una finta. Una semplice finta che Namae aveva eseguito nella speranza che il nemico usasse la Kusari Gama per parare quel fendente. La prevedibilità dell'attacco avrebbe giocato a suo favore. Chi avrebbe perso l'occasione per sfruttare le potenzialità di un'arma del genere?
    Nel migliore dei casi, il nemico si sarebbe trovato con la Kusari Gama estesa in verticale sul lato minacciato.
    A ogni modo, vittima di un bagaglio tecniche scarso e poco eterogeneo, il Fiore passò alla fase successiva. Aggrappandosi a una strategia che aveva dato i suoi frutti nel precedente scontro, egli sfruttò la rapidità del Kebari Sebon per sorprendere il nemico, mirando al volto e di conseguenza all'intero corpo del nemico. [ST]
    E se quella mossa avesse fatto storcere il naso a ogni i sensei che aveva dimenticato, Namae inserì un secondo elemento sorpresa nella propria sequenza di attacchi: tra la marea di capelli sparati verso il Sekai, un piccolo ago fuoriuscì - con qualche istante di ritardo, appena quest'ultimo si fosse difeso dalla sua tecnica - dal polso sinistro, posizionato vicino al busto e orientato per dirigere il dardo verso il quadricipite destro del nemico. Inutile dirlo. Quel piccolo spiedo era intriso del veleno che gli aveva permesso di uccidere il primo Sekai. [SA II]Uso del Lanciaspiedi. Iniezione di due dosi di veleno così distribuite: 1 Dose Veleno C1 e 1 Dose Allucinogeno (creato con Erborista prima di partire.).
    Riflessi - 2 tacche + Status Scoordinato.

    Non ebbe pietà. In quel tempio di carne non ne avrebbe avuta per alcun Sekai. Con l'arma tornata vicina al proprio corpo durante la tecnica avanzata, Namae sfruttò la forza delle spalle, degli addominali e dell'arto superiore destro per sferrare un brutale affondo al centro del collo del nemico. Per velocizzare l'azione e sorprendere il nemico, Namae non eseguì alcun passo in avanti per accompagnare la stoccata. Si preoccupò solo di proteggersi da eventuali contrattacchi: strappandogli una smorfia di dolore, l'altro braccio si era alzato per difendere il plesso solare.[SA III]Doppia Lama Potenza 25
    Velocità: Viola + 4 (2 Unità Adrenalina)
    Forza: Viola + 3 (Basso
    )

    Dopo lo sfogo con Tia, colpevole di aver permesso al primo Sekai di trasformarsi in un essere informe e insensibile agli attacchi fisici, difficilmente quel secondo guerriero si sarebbe aspettato un attacco che mirava a ucciderlo senza fronzoli.

    Seppur poco lucido nei momenti di calma, come briefing e riunioni, nei combattimenti l'Oleandro era bravo a immagazzinare molti dettagli, e uno dei tanti che ricordava molto bene era la capacità dei Sekai di ignorare il dolore, persino un amputazione, grazie agli Emissari.

    Ovviamente, aveva un piano per annientarlo nella sua seconda forma.




    Chakra:77.5/100
    Vitalità: 13/18
    En. Vitale: 25/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 600
    Velocità:  600
    Resistenza: 600
    Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 600
    Agilità: 600
    Intuito: 600
    Precisione: 600
    Slot Difesa
    1:
    2:
    3:
    Slot Azione
    1: Movimento
    2: Lanciaspiedi
    3: Affondo
    Slot Tecnica
    1: Mille aculei
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Lancia Spiedi × 1
    • Veleno Debilitante C1 (5 dosi) × 0
    • Bende Rinforzate × 1
    • Antidoto Base × 1
    • Tonico di Ripristino Minore × 1
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Doppia Lama × 1
    • Proiettili Leggeri × 5
    • Spiedi × 4 (di cui 3 sul lanciaspiedi)

    Note
    -1.5 Braccio destro
    -3.5 Busto
    1 Dosi Veleno C1 (3 su lanciaspiedi); 4 Dosi C0 e 1 Allucinogeno (3 su lanciaspiedi)

  10. .

    Il Labirinto della Congrega - parte 2


    Bosco dei Sussurri - Chapter V



    Hai ragione. Lasciamola lì. Si riferì alla sfera blu, incastonata nella statua che il ragazzino aveva marchiato con il suo kunai, danneggiando parte della lama.
    Al fianco della Vipera come uno scolaro, con la sfera rossa sulla mano destra, il neo Genin entrò nella stanza numero due - casa del demone Jun, - sotto la quale le streghe avevano inciso un invocazione. La statua era piccola e inquietante, ma non abbastanza da intimorire il biondino di Oto, desideroso di afferrarla neanche fosse uno dei tanti giocattoli che aveva a casa. Fermò la sua manina quando la Vipera fece un passo indietro, per nulla convinta della decisione del suo sottoposto.
    Ok va bene. Fece spallucce. Infondo non è neanche carino. Dovevano sperare che quel Jun non fosse una divinità permalosa.

    [Nella nuova sala]

    jpg



    UFFFAAAAAA.... Continuò a lamentarsi e in un gesto di stizza calciò lo spesso strato di polvere a terra. Borbottò qualcosa di incomprensibile, poi con lo stesso kunai con cui si era ferito, egli tracciò una grande X al centro della sala, dove la Vipera gli aveva indicato.
    Senza altre scelte, salvo illuminazioni di Hebiko, i due ninja ripresero il loro tour, iniziando dal tunnel alla loro sinistra.

    [Stanza 1]



    Ormai abituato ad immergersi nello strato di tenebra che vibrava in ogni tunnel, Yukine entrò nel primo locale. La stanza era anch'essa circolare, ma più ampia rispetto alle precedenti, illuminata da lame di luce emesse da candele che, ancora accese, bruciavano ai piedi di tre enormi statue.
    Il bambino indicò l'ogre, senza dire alcunché. Lo aveva riconosciuto. Era Jun, il Dio che le streghe invocavano per avere protezione e forza.
    Sui restanti quattro punti cardinali s'innalzavano altre due statue: una donna dalle sembianze animalesche e un uomo- serpente, entrambi con il loro orribile sguardo orientato verso il centro della stanza. La più terrificante delle divinità era senza dubbio la donna/strega.
    Quella donna è la strega che abbiamo incontrato? Domandò mentre fissava ogni opera alla ricerca di una cavità sferica dove poter infilare la sfera rossa che aveva tra le mani.
    Sangue. Laddove le candele consumavano i loro pilastri di cera, vi erano ciotole con all'interno del sangue secco. E le stesse tracce di sangue erano presenti un po' dappertutto, dal centro della sala sino ai piedi delle divinità.
    Io non ho intenzione di aprirmi altre ferite. Mise le mani avanti, scuotendo la testa. Ciocche di capelli oro ondeggiarono davanti ai suoi occhi. La sua mente impiegò solo pochi secondi per suggerirgli che, come gli era stato detto nella stanza del sangue, la decisione su cosa fare andava presa quando tutte le stanze sarebbero state controllate.
    Meglio farsi un giro prima. Borbottò, attendendo un qualsiasi ordine da Hebiko.

    [Stanza 2 e Stanza 3]



    Al centro della stanza, posta sulla sommità di un piedistallo, Yukine vide una sfera azzurra apparentemente identica a quella che avevano trovato nella stanza del sangue.
    Non ha alcun bagliore. Mormorò, inclinando il capo di lato con espressione incuriosita.
    La prima sfera emanava una luce diffusa, mentre quella che avevano davanti appariva spenta, come disattivata o semplicemente svuotata del potere che permeava quel luogo. Aveva qualche idea di cosa fare, soprattutto con quella sfera rossa che avevano a disposizione, ma con la stanza 3 e 4 ancora da esplorare, prendere una decisione sarebbe stato rischioso.
    Nella stanza 3 trovarono qualcosa di già visto: una porta di pura roccia, usurata dal tempo e dall'umidità, con la raffigurazione dello stesso uccello che avevano osservato nella sala precedente. Sopra il becco da aquila non vi era alcuna sfera, bensì due cavità vuote e prive di polvere.
    È rimasta l'ultima stanza di questa sala Sorrise senza accorgersene, felice di essere riuscito a buttare un occhio al di là del velo di mistero che avvolgeva quel luogo: secondo Yukine, quelle sfere erano chiavi da inserire nelle giuste cavità per avanzare nel tempio costruito per onorare quelle bizzarre divinità. Ma dovevano sbrigarsi se desideravano interrompere quel pericoloso rituale che la strega gli aveva accennato, traghettandoli sulle acque scure del Bosco dei Sussurri.

    [Stanza 4]


    Nell'ultima stanza in ordine numerico, il bambino di Oto poté ammirare il busto del demone ibrido che aveva "conosciuto" qualche minuto prima. Adorato con il nome di Khmir, le streghe avevano inciso sulla pietra una breve preghiera in suo onore.
    Il piccolo Yukine si avvicinò alla scultura e dopo aver posto un ginocchio a terra lesse a mente l'intera invocazione.
    Il Dio del Piacere e della Gioia. Si voltò verso Hebiko. Due su tre. Manca il busto o qualcosa per la strega. Si alzò da terra e dopo essersi pulito le mani l'una sull'altra, il ragazzino decise (di testa sua) che il momento che aveva atteso era finalmente giunto: tirare le somme, organizzarsi e procedere verso i nemici.
    A prendere parola fu proprio Yukine, pronto a riscattarsi e a guadagnare qualche punto agli occhi della Vipera di Oto. Con la lingua a freno fino a quel momento, il neo Genin sputò fuori le sue idee come se non avesse altri cinque minuti di vita.


    jpg
    Dobbiamo ritornare alla prima stanza e provare a posizionare questa sfera rossa sul cuscino nero Agitò l'oggetto come fosse un semplice giocattolo. La blu era identica a quella che abbiamo visto nell'altra sala ma non vi era alcuna luce interna. Che sia priva di potere? Nel posto sbagliato? La sostituiamo con la rossa e la blu la infiliamo nelle cavità orbitali dell'uccello. Disse, orgoglioso del suo intelletto. E se non accadrà nulla, rimettiamo la blu al suo posto e la rossa sull'uccello Concluse, senza menzionare quella stanza avvolta dalla penombra che sembrava essere un luogo di omaggio e di sacrificio alle tre divinità. Avrebbero dovuto versare del sangue anche loro? O la stanza era priva di importanza?
    Su quel punto, Yukine non aveva alcuna idea in merito. Toccava ad Hebiko risolvere quel quesito.





    Chakra: 28/30
    Vitalità: 12/12
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 300
    Velocità:  300
    Resistenza: 300
    Riflessi: 300
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 300
    Agilità: 300
    Intuito: 300
    Precisione: 300
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Tonico Coagulante Inferiore × 1
    • Rivestimento Mimetico × 1
    • Lama Interna × 1
    • Kunai × 5
    • Tonico di Ripristino Inferiore × 1
    • Charkam × 2
    • Filo in Acciaio [10m] × 1
    • Cartabomba I Distruttiva × 1
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Bende Rinforzate × 1
    • Wakizashi × 1
    • Kit di Primo Soccorso × 1

    Note
    ///



    Edited by Roroo 2.0 - 9/8/2021, 17:00
  11. .

    Lo scontro contro il Rokubi


    Villaggio di Tsuya - Chapter VII




    Lo Shokuto aveva osato ribellarsi. All'ennesima minaccia e umiliazione inflittagli dal Bjuu, il ragazzo aveva lasciato divampare dentro di sé quella rabbia che, fino a quel momento, aveva sempre represso per il timore di non sopravvivere a uno scontro psicologico con il Rokubi.

    Erano trascorsi anni dal rituale di confinamento e Masayoshi non aveva mai avuto il coraggio di minacciarlo in quel modo, figurarsi colpirlo con uno schiaffo.
    Trascorsero alcuni secondi di silenzio e calma apparente. E in quei frangenti, rendendosi conto dell'errore commesso, molti avrebbero cercato di rimediare, ma lo Shokuto era stato tormentato per troppo tempo: prese in giro, incubi, umiliazioni e vigliacche visioni che lo avevano costretto a fare i conti con il massacro della sua famiglia per mano dei guerrieri Kijin. In quel mondo permeato dal Vuoto, Masayoshi non fece alcun passo indietro; con i muscoli contratti e il Tantien in fermento, i suoi occhi verdi continuarono a fissare con odio e rancore le agili antenne della lumaca.
    Giurò a se stesso di spegnere quel briciolo di stupore che trapelava dagli occhi fiammeggianti del demone.

    CITAZIONE

    L'Ukataka? E come fai a sapere di lui? Non pensare di essere al suo livello! E non pensare che ti farò prendere questo potere del Vuoto! Fra di noi, sono io quello che comanda!


    La voce irruenta e cupa del Rokubi sollevò una nuvola di sabbia, scompigliandogli la sua chioma rossa e bianca, mentre l'abito svolazzava alle spalle del chunin come un mantello, rivelando parte dell'armamentario che in quel mondo era solo illusorio.
    L'aria si caricò di tensione, quasi palpabile, perché era chiaro che, salvo sorprese, il Jinchuuriki e il suo Bjuu sarebbero venuti alle mani. E il deserto si era già schierato affianco al suo Guerriero del Vuoto. Se n'era accorto anche lo Shokuto: si era generato qualcosa di invisibile tra lui e quel luogo sconfinato che presto si sarebbe trasformato in un arena. Quella sensazione divenne certezza quando, senza alcun contatto con gli strani granelli di sabbia colorati che aveva attorno, Masayoshi si ritrovò alla sinistra di Lianshi-sama, seduta su una cucina modesta e con diversi anni di onorato servizio, mentre fuori pioveva a dirotto.
    Lianshi... Discuteva con Akira Hokuzi, uno davanti all'altro, e lo spadaccino l'accusava di essere schiava delle sue convinzioni.
    Cosa vuoi dirmi...?! Si chiese, o meglio, lo chiese al Vuoto, che nel mentre lo aveva già scagliato all'interno di un altro ricordo, precisamente nella grotta in cui gli Accademici e la Muuga avevano combattuto contro la Speranza di Hayate, alla riva di un lago che la Guerriera non poteva attraversare a nuoto.
    Era stato testimone di quel dialogo e riascoltarlo gli strappò un sorriso.
    Diventerò un Guerriero del Vuoto...e avrò il coraggio di usare questo potere Si voltò verso la Speranza, ma tutt'attorno la roccia e la sabbia era divenuti una cosa sola e prima che Masayoshi potesse stupirsi dell'evento, la grotta lasciò posto alla stessa officina a cui aveva avuto accesso grazie al granello rosso.

    L'umidità e il calore emesso dalle pietre lo costrinse ad allargare il colletto del suo abito. A due metri, circondato da utensili e macchine, l'uomo dai capelli d'argenti lavorava a testa bassa sulle pietre che un giorno avrebbero permesso ai più valorosi ninja di Suna di difendere il villaggio dalle minacce esterne.
    Il chakra vorticava furioso attorno alle sue mani e il suo bagliore rendeva visibile il pulviscolo che danzava nell'aria stantia che riempiva l'officina.
    L'uomo era la brutta copia di ciò che era stato in passato, orgoglio dei Chikuma e di tutta Suna. I vestiti erano intrisi di sudore e sul volto, deturpato da rughe e cicatrici, era ben visibile la sua stanchezza
    Da quanto tempo stava lavorando? Si sarebbe stupito della risposta. Al fianco della misteriosa figura vi era un vecchio Fennec, uno di quelli che, anni dopo, avrebbe aiutato lo Shokuto a combattere una versione negativa dei Kiseki.
    Cercò di avvicinarsi ma si scoprì vincolato da forze invisibili. Seppur distante un paio di metri, riusciva a udire il respiro affannato del Fabbro, la fatica con la quale plasmava quelli che sarebbero stati le pietre di Suna. Ad un tratto, accadde qualcosa di inaspettato. L'uomo dai capelli argentei sembrò accorgersi della sua presenza. Alzò il capo e quel gesto sembrò richiedergli uno sforzo enorme.
    I suoi occhi distrutti si erano posati sul Kiseki arancione di Masayoshi, incastonato davanti al cuore.

    CITAZIONE

    La Pietra Arancione, legata alla Terra!


    Così sarà. Il Vuoto decise di rispedirlo nel mondo "reale", ai piedi del Rokubi, eccitato all'idea di stravolgere la mente del suo Jinchuuriki come aveva fatto in passato con il monaco cieco.

    Con la mente e il corpo, Masayoshi era nuovamente davanti al Rokubi. Aveva assistito a due discussioni in un battito di ciglia, e in quel lasso di tempo impercettibile, aveva incontrato il padre dei Kiseki che con uno sguardo gli aveva mostrato la via da seguire. E ora ciò che aveva imparato era ben visibile nel portamento e nella nuova sicurezza di sé che aveva acquisito. Non sarebbe riuscito a sconfiggerlo, ma gli avrebbe mostrato tutto il suo potere e sarebbe stato sufficiente per dimostrare al demone che Masayoshi Shokuto non era più un ragazzino.

    CITAZIONE

    Forza, Orfanello, fai la tua mossa, ti mostrerò quello che ha visto anche il monaco cieco! AHAHAHAHAH!!!!


    Dalla cavità orale, posta appena sotto le antenne, sgorgarono litri e litri di un liquido violaceo, denso come fango e dall'odore nauseante. Eso si distribuì su tutto il corpo chakrico del Rokubi. Masayoshi non si fece intimorire. Non poteva permetterselo. Sarebbe stata una mancanza di amor proprio e di rispetto verso il villaggio di Suna che gli aveva concesso poteri e responsabilità per sottomettere l'entità che gli era stata affidata.

    Le sue mani ruvide si unirono davanti al petto nel simbolo del Serpente. [TA]
    Non sono più un orfanello.
    Il chakra fluì nel sottosuolo, furioso e turbolento, mescolandosi con la sabbia che quel giorno, e non solo, sarebbe stata la sua più fedele alleata. Il risultato di quel jutsu fu un violento terremoto, apparentemente senza fine, con la quale il chunin confidava di intrappolare il demone, impedendogli di muoversi.
    Il deserto divenne un mare in tempesta, con spruzzi di sabbia e correnti impetuose che avrebbero reso impossibile a chiunque anche solo fare un passo in avanti. Ma il suo avversario non era un uomo né un evocazione, bensì un demone alto una decina di metri, possente come una montagna, velenoso come uno scorpione e in grado di osservare ogni dettaglio con le sue lunghe antenne; perciò, ad essere utile al piccolo chunin, non sarebbe stato il terremoto in sé, ma la coltre di sabbia che si sarebbe sollevata dal deserto.

    Immergendosi nella nube, con il rivestimento mimetico attivo, il demone avrebbe perso il contatto visivo con il chunin. E all'interno della nuvola dorata, muovendosi verso il lato sinistro di altri quattro metri, girandogli attorno, lo Shokuto approfittò della momentanea invisibilità per applicare una cartabomba sul suo Katar.[Equipaggiamento][SA I]Movimento > 6 m. Considero che Masayoshi si muova attorno al demone e non penso che esso sia piccolo XD[SG]Applicazione Cartabomba. Azione Rapida (se necessario, in quanto vi sono gli status inflitti dalla tecnica che impedirebbero un AdO da parte del demone)

    Dopo aver attivato l'esplosivo con un tempo di esplosione ben preciso, piegò il busto all'indietro, ruotò le spalle, e con uno sforzo gigantesco degli addominali, lanciò il Katar a mò di giavellotto contro il volto del demone. [SA II]Forza: Blu+4
    Velocità: Blu
    Potenza 40

    Cercò di concentrarsi sulla declinazione del Vuoto, di ricordare con esattezza come aveva afferrato il granello di sabbia bianca alzando il braccio verso il cielo. Pensò a ciò che quel potere significava per lui, focalizzandosi sulla declinazione personale che Akira gli aveva ordinato di trovare. Con enorme sorpresa, al momento del lancio, percepì una vibrazione nello spazio. La lama schizzò verso l'alto per poi apparire dal lato opposto al demone, in caduta libera, come se Masayoshi l'avesse lanciata dall'alto. O forse, in un millisecondo impercettibile, quel mondo si era capovolto, invertendo il Sud con il Nord.
    Il potere del Vuoto permeava ogni cosa, rendendo possibili attacchi che altrove, come ad esempio nel mondo reale, sarebbero stati più complessi da eseguire. In poche parole: ciò che ora aveva attivato con il semplice pensiero, fuori da quel mondo avrebbe richiesto uno sforzo fisico e di chakra considerevole.
    Il Sigillo lo aveva catapultato al centro di quel deserto per introdurlo alla sacra arte del Vuoto, permettendogli di assaggiare quel potere che un giorno, dopo anni di addestramento, sarebbe riuscito a replicare senza sforzi. Una stanza dello spirito e del tempo in cui addestrarsi. E il demone, ospite indesiderato, avrebbe accelerato il suo processo di apprendimento.
    E prima che il conto alla rovescia sarebbe giunto allo zero, sopra la sabbia che eruttava con violenza, a pochi passi dalla fanghiglia acida che carbonizzava ogni granello che si depositava su di essa, fasci di luce arancione avrebbero squarciato la coltre sollevata dal terremoto, distraendo (forse) il Rokubi dalla cartabomba che sarebbe esplosa con un fragore tale da far tremare il mare dorato. [Attivazione Kiseki]1/2 Basso Mantenimento pagato Il boato echeggiò fino ai confini invisibili dello spazio mentre violente lingue di fuoco avrebbero minacciato il volto e le lunghe antenne del demone. [SA III]Esplosione Cartabomba.
    Dieci metri più in basso, stravolto da un potere arcano che stava interagendo per la prima volta con il suo chakra, Masayoshi aveva già la gamba destra indietro, la sinistra avanti e la rispettiva mano serrata sull'avambraccio destro, attraversato da tendini tesi come corde d'acciaio.

    jpg


    Con il braccio disteso verso il fianco del demone, il Chunin spinse al limite uno dei suoi tanti Doton; dalle nocche della mano uscirono decine di schegge di roccia appuntite, grandi come palle da golf. Provò un dolore indicibile, ma sarebbe durato meno di un istante.
    Sottovalutare quel jutsu da studente sarebbe stato un errore per il Rokubi, perché la potenza di quell'emissione sarebbe stata notevole, frutto dell'azione combinata della sua impronta e del Kiseki.[Fusione di Chakra - TB]Fusione del Chakra
    Villaggio: Suna
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    Il Kiseki può potenziare il successivo Ninjutsu eseguito dall'utilizzatore entro 3 round, aumentandone la potenza di 30, aggiungendo la natura Doton alla tecnica. La tecnica causerà anche Dolore (DnT Medio). Se usata per potenziare un Doton la potenza è aumentata a 40. Se usata per potenziare un Raiton la potenza è ridotta a 20. La tecnica si attiverà automaticamente se effettuata una tecnica offensiva tramite uno slot tecnica, anziché uno slot tecnica avanzato.
    Tipo: Ninjutsu - Doton
    Sottotipo:
    (Consumo: Medioalto)

    [Da chunin in su]
    [Abilità][TA 2]Potenza: 20 + 40 (Kiseki) + 10 (Impronta) = 70

    Con un Doton degno di un chunin, grazie al Kiseki e al potere del Vuoto, Masayoshi sarebbe stato in grado di sferrare un jutsu letale persino per un Kage. Sfortunatamente, non aveva avuto ancora modo di lavorare a ninjutsu personali.
    A ogni modo, sfruttando le armi che aveva a disposizione in quel momento, il giovane chunin della Sabbia sarebbe riuscito a dare del filo da torcere al Bjuu.


    f
    Chakra: 59/75
    Vitalità: 16/16
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 500
    Velocità:  500
    Resistenza: 500
    Riflessi: 500
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 500
    Agilità: 500
    Intuito: 500
    Precisione: 500
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: Movimento
    2: Lancio
    3: Esplosione Cartabomba
    Slot Tecnica
    1: Epicentro Tellurico
    2: Punte di Terra - Kiseki
    Equipaggiamento
    • Rotolo da Richiamo × 1
    • Rivestimento Mimetico × 1
    • Coltelli da Lancio × 4
    • Katar del Deserto × 1
    • Giubbotto Rinforzato × 1
    • Antidoto Intermedio × 1
    • Kunai × 6
    • Parabraccia in Ferro × 1
    • Tonico di Ripristino Medio × 1
    • Maschera × 1
    • Cartabomba II × 1
    • Tonico Coagulante Medio × 1
    • Kiseki Arancione × 1

    Note
    ///





  12. .
    Benvenuto :)
  13. .

    Namae VS il Sekai L'Emissario


    Chapter XVI - Villaggio della Zanna



    Il polso si spezzò e la mano armata del Sekai cadde a terra, immersa nel sangue esploso dal moncone. In un altro luogo, e forse in un altro tempo, l'uomo sarebbe morto per dissanguamento nel giro di pochi secondi, ma in quel tempio divenuto carne, il Sekai si era lasciato alle spalle la natura umana e la battaglia non si sarebbe conclusa con un simile danno; per questi e altri motivi, il Fiore di Ame non esultò né si dichiarò vincitore. Rimase immobile, con la Doppia Lama sulla mano destra e il volto deformato dagli ormoni che avevano incrementato la sua potenza muscolare. Non ci fu alcuna espressione di soddisfazione.

    CITAZIONE

    Tutti cadrete sotto il giudizio dei Cieli!!


    Forse, ma non qui, non per mano tua Nessun cenno di insicurezza o paura. Nei suoi occhi si agitavano le fiamme della determinazione, qualcosa che aveva mostrato solo quando la sua amata figlia era stata rapita.
    Quando l'uomo chiamò a sé l'Emissario - nome già sentito nei briefing della Zanna - l'Oleandro flesse le gambe e si preparò a un possibile attacco.
    La schiena del Sekai si inarcò, i muscoli sussultarono, come scossi da un intenso brivido, mentre le ossa del braccio mozzato si spezzarono in più punti, dal polso fino al gomito, come grissini schiacciati da una pressa. Il sangue che fuoriusciva a flotti dal moncone si arrestò all'istante. La personalità invocata con tanto ardore emergeva ora dal corpo del paladino dei Cieli, stravolgendo i suoi organi e i suoi lineamenti, quest'ultimi celati sotto la maschera perforata dagli aghi. Il tutto durò pochi secondi. Al termine della trasformazione, per quanto il nemico fosse rimasto lo stesso, i suoi occhi avevano assunto una diversa sfumatura e l'Oleandro ebbe la sensazione di trovarsi davanti a un'altra persona.

    CITAZIONE

    L'idiota ora non ti sente. Nessuna traccia di estasi mistica.
    Ma anche con un braccio in meno non sperare di potermi superare.


    Udì dei passi echeggiare dietro il muro di muscoli che aveva superato, incitato da Goemon in palese difficoltà. Doveva essere lui, forse aiutato da Maschera Tre e la Mikawa, oppure, per quanto non volesse crederci, dei nemici erano risaliti dalle profondità del tunnel per fermarli e in gruppo, per quanto deboli in confronto ai Jonin della Zanna, la loro superiorità numerica sarebbe stata schiacciante. Forse Namae era un po' catastrofista, ma quel tempio pullulava di guardie.
    Con il movimento effettuato durante l'ultimo attacco sferrato, il Fiore aveva l'ingresso alla sua destra, a portata d'occhio, ma non commise l'errore di cedere alla tentazione di dare un' occhiata in quella direzione. Sarebbe stato un errore imperdonabile.

    L'uomo balzò all'indietro e in volo sferrò un fendente che non aveva alcuna speranza di colpire il ninja di Ame, nemmeno con l'emissione di chakra che qualche secondo prima lo aveva sorpreso. Per quanto gli artigli fossero lunghi, senza un meccanismo telescopico, non sarebbero riusciti a raggiungerlo.
    Con gli occhi fissi sul nemico, Namae non ebbe il tempo per interrogarsi sull'eventuale strategia del rivale: un fascio di luce bianca lasciò l'artiglio e volò verso di lui, minacciando il centro del suo busto. La velocità non era proibitiva ma la distanza era così ridotta da azzerare ogni possibilità di schivare quel colpo a sorpresa.  
    Come...
    Non aveva margine temporale per indietreggiare o per balzare di lato. Per quanto il chakra e gli ormoni riuscissero a incrementare i suoi riflessi non poteva rischiare di subire il colpo e farsi trovare scoperto sul secondo attacco.
    Sapeva che prima o poi il suo stile di combattimento lo avrebbe condotto alla morte, quando un inganno o un attacco sottovalutato gli avrebbe causato un danno irreparabile al fisico, ma era così che Namae aveva vinto molti combattimenti, affidandosi alla sua incredibile resistenza fisica. In quel microsecondo, l'Oleandro si lasciò guidare dall'istinto e dal suo coraggio: piantò i piedi a terra, trasformò il suo respiro in un ringhio e, sfruttando l'arma già posizionata davanti a sé, ruotò il polso destro in modo da intercettare i fasci luminosi con il piatto della sua Doppia Lama.
    L'impatto non generò alcun suono ma la pressione esercitata sulla lama insanguinata fu considerevole. [SD I]Riflessi: Viola+3 (Basso)
    Prima il vento...poi questo.

    Un battito di ciglia e il Sekai gli fu addosso, con la gamba sinistra in avanti e il braccio destro indietro.
    Il dolore non lo aveva reso lento e impreciso, ma per quanto agile e rapido, privo di uno dei suoi artigli di acciaio,i suoi attacchi del rivale sarebbero stati prevedibili. E ora che si era lanciato nuovamente contro di lui con il braccio dietro la linea verticale tracciata dai fianchi, Namae fu convinto di doversi difendere da un affondo al volto o al busto. Azzardando una difesa anticipata, con tutti i rischi del caso, l'Oleandro sciolse le gambe e non si fece trovare ancorato al suolo.
    La concentrazione di adrenalina nel sangue ebbe un picco e in quell'istante una generosa quantità di chakra fluì sul quadricipite sinistro, mantenuto contratto dalla posizione difensiva che aveva assunto. Con un eleganza che cozzava con quella stazza da fabbro o carpentiere, il Fiore balzò verso destra e con un impegno della fascia addominale costrinse il corpo a ruotare di pochi gradi in senso antiorario.
    Prima di atterrare sulla pozza di sangue del nemico, l'Oleandro vide l'artiglio di acciaio trafiggere l'aria davanti a sé, laddove un attimo prima vi era il suo stomaco. Il sibilo fu tremendo e agghiacciante. Pur senza un arto, la forza impressa nel colpo era notevole. [SD II]Riflessi: Viola + 4; Consumo chakra: 1.25 bassi 1 Unità Adrenalina
    Determinato a porre fine allo scontro, il papà di Ame pensò di contrattaccare sfruttando l'apertura sul lato sinistro del nemico: sarebbe stato sufficiente un passo verso di lui per scatenare uno dei suoi temibili taijutsu, ma per quanto ferito e privo di sangue, l'Emissario attaccò in modo inaspettato.
    Stava realmente cercando di colpirlo con il moncone? Il gancio era lento, debole e privo di pericolosità.
    Davanti a quel pugno innocuo, l'adrenalina che gli aveva permesso di schivare il precedente affondo gli giocò un brutto scherzo, mandandolo in estasi e impedendogli di intuire cosa lo avrebbe atteso. Le sue labbra si piegarono in un ghigno malefico. E non poteva essere altrimenti. A distanza da corpo a corpo, con un moncone insanguinato che si avvicinava verso il suo volto, il nemico aveva apparentemente regalato l'occasione che Namae aveva atteso a lungo. Un ematoma in cambio della vittoria. Quando il Fiore capì di essere caduto in trappola, fu troppo tardi. Spinto all'esterno dalla forza centrifuga, il sangue fuoriuscì dalla ferita che sembrava chiusa e l'aria attorno ai due combattenti si colorò di rosso rubino.
    Merd... Imprecò ad alta voce ancor prima che quel liquido denso e bollente gli sporcasse il volto, coprendogli la visuale. Aveva abbassato la guardia solo perché quel colpo gli era apparso stupido e innocuo, e aveva persino perso di vista l'artiglio con lui l'uomo avrebbe cercato di strappargli il cuore dal petto.

    jpg


    Il sangue gli imbrattò la guancia sinistra, colandogli fino alla base del collo, mentre l'occhio destro percepì un riflesso sotto di sé. Un brivido di paura graffiò la sua schiena, gettandolo tra le braccia di quell'istinto di sopravvivenza che governava da sempre il mondo animale: il chakra esplose negli addominali e il suo busto si piegò all'indietro, inclinandosi verso destra, dove la vista diminuita e il sibilo generato dalla lama gli avevano appena suggerito. Per quanto riuscisse a pareggiare i riflessi di un neo Jonin, il Sekai lo aveva colto di sorpresa. Un'altra lunga cicatrice era destinata a deturpare ancor di più quel corpo già pesantemente martoriato. [SD III]Riflessi: Viola + 4; Consumo chakra: 1.25 bassi 1 Unità Adrenalina
    Le lame dell'artiglio riuscirono ad affondare nel corpetto e nel pettorale dello smemorato, squarciando cuoio, pelle e muscoli. Sentì il calore del sangue propagarsi fino allo stomaco e il dolore esplodergli fuori in un urlo carico di sofferenza e rabbia. [Danno]Potenza: 40; Protezione Corpetto: 25 -> 15 + 20 (Differenza Foza Resistenza) -> 35 - più che medio.
    Con il volto rigato da una lacrima che non riuscì a respingere dentro di sé, egli pensò a quanto fosse stato stupido e idiota, poi qualcosa intervenne e i suoi pensieri si concentrarono sulla malattia che aveva contratto; tuttavia, con il dolore al petto e il nemico a meno di un metro, l'Oleandro pensò solo a riprendersi dal colpo subito. E vi era un solo modo: continuare a combattere e lasciarsi trasportare dalla furia dello scontro. Ogni istante trascorso fermo e immobile avrebbe solo contribuito ad accentuare il dolore.
    Il nemico aveva deciso di rimanere a distanza da corpo a corpo e Namae non poteva chiedere di meglio.

    Con il braccio sinistro piegato e a contatto con il rispettivo fianco, abbassò il baricentro e spostò la lama, impugnata sulla mano destra, all'esterno.
    Avrebbe potuto mozzargli la testa con un fendente orizzontale, da sinistra verso destra (dal punto di vista del Sekai), ma l'obiettivo del Fiore non era attaccarlo, bensì costringere gli occhi del nemico a seguire il movimento della lama per tentare di sorprenderlo con i dardi installati nel lanciaspiedi. [Finta]Velocità: Viola.
    Appena le pupille del Sekai avrebbero seguito la Doppia Lama, pensando a un possibile attacco contro il suo fianco o il collo, il chakra avrebbe attivato il meccanismo interno al suo polso sinistro: la molla sarebbe scattata e il secondo dei tre dardi avvelenati sarebbe schizzato dal basso verso l'alto, disegnando una traiettoria lineare che terminava sul braccio armato del nemico, all'altezza del suo bicipite. Attaccare il moncone aveva i suoi vantaggi, come ad esempio l'assenza di pelle e la maggior rapidità con cui la sostanza venefica sarebbe entrata in circolo, tuttavia, passando davanti al suo petto, per il paladino dei Cieli sarebbe stato semplice deviare il dardo con i suoi lunghi artigli di acciaio, forse già posizionati a difendere il fianco più vulnerabile.
    Se l'ago fosse riuscito a conficcarsi nei muscoli del rivale, la sostanza ambrata avrebbe impiegato meno di un battito d'ali per sottomettere a sé il corpo dell'ospite. [SA I]2 Dosi (C2 + Allucinogeno)
    Veleno C2 ai Riflessi.
    Allucinogeno dei Fiori -> Scoordinato per due round.


    GGhhhhh. All'altezza dello stomaco, appena sotto il diaframma, il Tantien sussultò, messo sotto sforzo dal Fiore di Ame. Il chakra divampò dentro di sé come un incendio, irrorando quelle gambe che ancora formicolavano per la malattia che ben presto, almeno secondo il pensiero dello smemorato, lo avrebbe paralizzato. Percepì ogni fibra contrarsi a dismisura, dal quadricipite al muscolo più insignificante. Non sarebbe stato abbastanza per ciò che aveva in mente, così con il braccio sinistro sul fianco e l'altro ancora disteso verso l'esterno, il Fiore liberò l'energia accumulata sugli arti inferiori con uno dei suoi più potenti taijutsu: il Colpo di Ginocchio!
    Balzò in avanti, in direzione del nemico, con gli addominali contratti e le ginocchia pronte a frantumare ogni osso del nemico. [ST]
    Velocità e Forza = Viola+2
    [SA II]Pago lo status per utilizzare le gambe
    LASCIATE STARE LA ZANNA! Gridò con tutta la voce che ebbe in corpo, mentre la somatotropina aveva già invaso le sue gambe, gonfiandole a dismisura mentre era già in volo. [Note - Ormoni]Il regolamento dice: "L'utilizzatore NON può impastare chakra nei suoi attacchi mentre usa una Mossa", ma qui uso gli ormoni anche solo ed esclusivamente per aumentare le dimensioni dei muscoli di due unità, senza bonus in forza. A te la decisione.
    Non avrebbe concesso alcuna possibilità di scampo. Se le ginocchia si fossero stampate sul petto del nemico, la gabbia toracica sarebbe esplosa in mille frammenti, e nel malaugurato e caso in cui l'Emissario fosse riuscito a usare i suoi artigli come scudo, il contraccolpo sarebbe stato così violento da danneggiare il braccio e l'articolazione della spalla.
    Nel migliore dei casi il jutsu non avrebbe messo fine allo scontro, ma un occhio vigile ed esperto avrebbe potuto notare, durante la ginocchiata, come Namae avesse sfruttato quel balzo sia per colpire sia per prepararsi al vero attacco; infatti, nel salto, l'arma spezzata e imbevuta nel sangue del drago era ritornata vicino al busto, affianco al rispettivo fianco, con la lama rivolta verso il basso, in direzione del Sekai.
    Un istante dopo l'ipotetico impatto, la Doppia Lama sarebbe piombata come una saetta verso il collo del nemico, in un affondo che avrebbe reciso ogni muscolo e nervo che dal collo si faceva strada verso la spalla destra del nemico, dove impugnava l'artiglio grondante di sangue. [SA III]Potenza 25 (Doppia Lama);
    Forza: Viola + 3 (Basso)
    Velocità: Viola + 4 ( 2 Adrenalina 1/2 Basso)

    Avrebbe potuto puntare al collo, ma con il taglio delle arterie e della carotide, l'Emissario sarebbe morto. Ferendolo gravemente e impedendogli di muovere il braccio armato, Namae avrebbe avuto il tempo necessario per proseguire verso il Naos, lasciandosi alle spalle l'apertura che si era spalancata oltre il nemico.
    Sapeva di rischiare un pericoloso contrattacco, ma a suo favore aveva diversi vantaggi, primo tra tutti la traiettoria della lama che partendo dall'alto, probabilmente fuori dal campo visivo del nemico, non avrebbe lasciato scampo al ninja; secondo il veleno e gli ormoni, assi nella manica di un ninja che sognava di scalare la gerarchia dei Fiori.
    Colpito o meno, Namae avrebbe eseguito un semplice passo indietro, con la lama a difesa del suo fianco sinistro insanguinato ed esposto all'incursione dell'unico artiglio rimasto al Sekai.

    Se il nemico fosse riuscito ad allontanarsi in tempo per evitare la ginocchiata, Namae avrebbe sferrato un fendente orizzontale al volto del nemico, all'altezza degli occhi, mentre il braccio sinistro si sarebbe posizionato a difesa del busto. Se non poteva ucciderlo, lo avrebbe reso cieco. [SA III]Potenza 25 (Doppia Lama);
    Forza: Viola + 3 (Basso)
    Velocità: Viola + 4 ( 2 Adrenalina 1/2 Basso)


    Quello squarcio sul pettorale sinistro lo avrebbe indebolito in pochi minuti....Dov'era Goemon?




    Chakra:83/100
    Vitalità: 13/18
    En. Vitale: 25/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 600
    Velocità:  600
    Resistenza: 600
    Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 600
    Agilità: 600
    Intuito: 600
    Precisione: 600
    Slot Difesa
    1: Parata
    2: Schivata
    3: Schivata fallita
    Slot Azione
    1: Uso delle gambe
    2: Lanciaspiedi
    3: Affondo o Fendente
    Slot Tecnica
    1: Colpo di Ginocchio
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Lancia Spiedi × 1
    • Veleno Debilitante C1 (5 dosi) × 1
    • Bende Rinforzate × 1
    • Antidoto Base × 1
    • Tonico di Ripristino Minore × 2
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Doppia Lama × 1
    • Proiettili Leggeri × 5
    • Spiedi × 10

    Note
    -1.5 Braccio destro
    -3.5 Busto
    4 Dosi Veleno C1, C0 e 4 Allucinogeno

  14. .

    Nettare dell' Orchidea


    Il locale di Namae Taiyo


    jpg


    Il Nettare dell'Orchidea è un locale d'alta classe situato nella zona centrale di Amegakure. Esso rappresenta l'eccellenza e l'esclusività, un luogo vietato ai balordi e alla gente di poco conto di cui Amegakure è piena. All'esterno, sotto i fasci di luce blu elettrico, due bodyguard armati selezionano la clientela non presente nella lista degli invitati, modificata giornalmente dal solo Namae Taiyo.

    Sebbene all'esterno il Nettare sembri un night club, quest'ultimo è un cocktail bar, un luogo intimo dove i clienti possono assaggiare dei drink fuori dal comune, preparati con la sapienza e la professionalità di Namae Taiyo, aspirante Principe dei Fiori. Gli abbinamenti tra alcool (legali e non) e  sostanze droganti nobili, come ormoni, allucinogeni e prodotti top secret, fanno di questo locale il luogo ideale per chi cerca qualcosa di strabiliante.
    Provare per credere.

    Esso si sviluppa su tre piani, ma solo i primi due sono adibiti ad attività commerciale mentre il terzo, protetto da un complicato meccanismo meccanico, rimane un mistero anche per i clienti più affezionati.

    Per chi è così fortunato da superare l'ingresso, si troverà in un vasto piano terra, ampio circa 150 mq, distribuito su una superficie quadrata.
    A una decina di metri, sul lato opposto all'entrata, risplende come un diamante un lussuoso bancone realizzato interamente in vetro rinforzato, dietro la quale si erge una lunga parete piena di liquori, piante e barattoli riempiti di pillole colorate.

    jpg



    Al centro vi è un open space arredato con tavoli e poltrone di ottima qualità, acquistati senza badare ad alcun costo.
    Le pareti sono grigio ghiaccio, colore scelto da Namae per rendere l'ambiente più moderno. L'illuminazione è affidata a un grande lampadario centrale, anche questo in vetro, da cui viene emessa una luce bluastra, quasi celestiale; a terra vi sono altre luci, più flebili, che costituiscono possibili corridoi per raggiungere il bancone.
    Grazie a un impianto di aerazione ad hoc, dal soffitto viene emessa una dolce flagranza di vaniglia, dosata da Hounko in modo da non risultare mai fastidiosa.

    Per chi desidera privacy o un luogo per trascorrere al meglio (previo pagamento anticipato) il proprio viaggio mentale, Namae ha allestito delle camere al piano superiore: vi sono sia comode stanze da letto sia conference room, utili per chi sceglie il Nettare come casa per i propri affari.



  15. .

    Il Tempio del Sommo Kiyomaru- Namae vs Sekai


    Chapter XV - Villaggio della Zanna



    Hai ragione. È sviluppato per entrare in circolo da ferite da taglio. Rispose a Goemon, più gentile nei suoi confronti dopo la breve uscita nel quartiere Atori, dove Namae aveva dimostrato la sua fedeltà e il suo coraggio contro il lanciatore di katane.
    Le parole sprezzanti della Mikawa lo colsero di sorpresa. Era una donna forte, con un carattere piuttosto peperino, ma non si attese di essere definito un codardo. L'insulto scivolò su Namae come acqua fresca. Giocò la carta della faccia da bronzo, abbassando il capo come a volersi scusare se la kunoichi si fosse sentita offesa dal dono.
    Non volevo offenderla. Ame lo aveva cresciuto insegnandogli a saper scegliere le battaglie da condurre: mettersi a litigare non aveva senso, ci sarebbe stato tempo e modo per mostrare nuovamente quanto l'Oleandro fosse un codardo.
    Fulminata dallo sguardo accigliato di Goemon, inguardabile con quei zigomi storti che coprivano parte dei suoi occhi, la ragazza dovette ingoiare il proprio orgoglio, accettare i doni e persino ringraziare il ninja dei Fiori. Quest'ultimo sorrise, divertito dal potere "fisico" del possente Goemon, in grado di piegare la volontà dei suoi sottoposti con la sua bruttezza. Non invidiò un potere di quel tipo.

    [...]



    Corse a perdifiato lungo la striscia di terra, dietro Goemon e la Mikawa. Alla loro destra, oltre il lago, simile a uno specchio, lingue di fuoco si abbatterono sull'edificio, mettendone a dura prova l'integrità. Le quattro guardie che presidiavano l'ingresso non furono risparmiate dalla furia del Mercenario: le fiamme si cibarono di loro, azzerando all'istante la loro scarsa vitalità. Se a terra non ci furono soddisfazioni degne di nota per Feng Gu, ai piani alti le cose andarono diversamente: il calore fece esplodere ogni singolo vetro dell'edificio, crepando la struttura su più punti.
    L'effetto scenico fu così maestoso da catturare l'attenzione di tutte le guardie che intanto erano apparse all'ingresso principale. Namae li osservò correre a perdifiato verso la Fenice umana, che con la sua luce stava illuminando a giorno l'intera grotta, lasciando libero il passaggio ai ninja della Zanna che presto sarebbero entrati nel Tempio.
    Speriamo non si faccia ammazzare Commentò il Fiore, visibilmente preoccupato dal numero dei nemici. Di certo più ne sarebbero usciti, meno il gruppo ne avrebbe incontrati all'interno. E se fosse stato sconfitto, il debito che lo legava a lui sarebbe decaduto, ma con Feng gu non riusciva a essere egoista.
    Continuò a correre in silenzio, a testa bassa, sempre attento ad affrontare eventuali cloni o trappole. Rispetto a prima, si sentiva tranquillo. Confidava nella buona riuscita dell'assalto. E con Goemon e Maschera Tre al suo fianco, pochi ninja sarebbero riusciti a intimorirlo.


    Salite le scale e superato il gigantesco portone del tempio, decorato con immagini e simboli indecifrabili, il team venne accolto da un odore nauseante e da uno spettacolo a dir poco raccapricciante, peggio di avere il viso di Goemon a pochi centimetri dal proprio volto. Non vi erano pareti, un soffitto né un pavimento, ma un condotto circolare di viscere sanguinolente, piene di pustole e altre amenità disgustose.
    Un illusione? Mormorò, con la mano davanti alla bocca. A ogni respiro era come ricevere un pugno allo stomaco. Alla terza boccata d'aria vomitò vicino la Mikawa, tenendosi la mano sullo stomaco capovolto dal solo fetore.
    Forse preferirei essere al posto di Feng Gu Ridacchiò, pulendosi le labbra con la manica destra. Doveva solo abituarsi all'odore e alla vista di quei liquidi densi che presto sarebbero colati su di loro.
    Ferirlo dall'interno potrebbe essere pericoloso. Disse, quasi a voler lanciare un' idea. Cosa sarebbe accaduto se la sua doppia lama avesse aperto uno squarcio sulle pareti? Nulla di buono, per questo non osò toccarli senza il permesso degli Zannosi. Non potevano escludere che il Tempio fosse in grado di percepire degli estranei.
    Proseguirono per pochi metri quando all'improvviso si udì un enorme esplosione. Alle loro spalle, la porta d'ingresso si chiuse, gettandoli nella penombra. Dall'esterno iniziarono ad echeggiare rumori, esplosioni e urla, suoni di una vera battaglia in corso, mentre all'interno le viscere reagirono con furia, con contrazioni e movimenti bruschi, impedendo al Nukenin di Ame di rimanere in piedi. Cadde tra i liquami e i rivoli di sangue, vicino alla Mikawa e a Maschera Tre. Cercò di rialzarsi subito, disgustato dai fluidi che avevano impregnato i suoi vestiti, i capelli e le mani.
    Dimenandosi con l'ambiente che reagiva agli attacchi della Fenice, i suoi occhi intravidero dei tunnel aprirsi a qualche metro dalla loro posizione. Non era stato un effetto ottico o un allucinazione, generato dall'odore o dall'aria che stavano respirando; le viscere celavano ai loro occhi passaggi verso altre stanze e la più vicina distava solo a sei metri.
    VEDO DELLE SCALE CHE SALGONO Urlò, trovando la forza per alzarsi in piedi. Prima di scattare verso il muro rossastro che si apriva e si chiudeva ad altissima velocità, come una saracinesca automatica, Namae pensò bene di sparare un dardo avvelenato verso la mucosa. [SA I]Intuito: Viola
    L'idea era semplice: il liquido spalmato sulla superficie dello spiedo si sarebbe mischiato al sangue, entrando in circolo in quella porzione di tempio composto di carne, vene, nervi; e come un corpo umano normale, il principio attivo formulato da Namae avrebbe rallentato quei muscoli immensi, permettendo così a tutti i ninja di oltrepassare l'ostacolo con meno difficoltà.
    Lo smemorato fu il primo a tentare l'impresa. Il chakra esplose sulle sue gambe con la potenza di un uragano. Con l'adrenalina in circolo, l'Oleandro balzò verso di essa cercando di oltrepassarla al momento giusto. Aveva già notato che esisteva una ben precisa frequenza e se tutto fosse andato per il verso giusto il veleno avrebbe diminuito il numero di chiusure per secondo, incrementando le loro chance di farcela. [SA]Velocità: Viola+4. 2 Unità di adrenalina. 1/2 Basso

    jpg


    [In caso di successo]



    La carne si chiuse alle sue spalle e Namae si ritrovò ai piedi di una scalinata, composta da gradini che avevano un colore e una forma che ricordava le costole umane. In cima il Fiore intravide un uomo con il volto coperto e armato con una wakizashi.
    Abbiamo compagnia. Non si sarebbe distratto se dietro di lui non fossero echeggiate le grida della Mikawa, sorpresa da una propaggine emersa dal pavimento insanguinato. Si voltò e ciò che vide fu il petto di Goemon, così prominente da coprirgli l'intera visuale.

    CITAZIONE
    Non darti peso per loro...dobbiamo proseguire!

    Gli occhi di Goemon brillarono come fari nella notte. Incantato dalla nuova sfumatura delle sue iridi, Namae iniziò a provare una paura ingiustificata, sempre più intensa, che non riguardava l'uomo che si stava avvicinando a loro. Il solo sospetto nato da un semplice sguardo mutò in timore e ben presto i suoi arti iniziarono a tremare, impedendogli di fare qualsiasi cosa.

    CITAZIONE
    l clan Isuka sa come risvegliare la paura in chi incrocia il nostro sguardo. Niente di complicato come le illusioni degli Uchiha...ma un puro e semplice cazzotto al cervello più antico, accendendo a forza le parti che ci fanno provare terrore. Non guardarmi negli occhi o in viso per un pò.

    Strinse i denti e con uno sforzo immane riuscì a distogliere lo sguardo da quello dell'Isuke.
    Interessante. Commentò, mentre la paura fluiva fuori dalla sua anima, insieme a quella stessa pressione illusoria che aveva immobilizzato la copia Atori. Il ninja armato di wakizashi si era fermato, immobilizzato dalla paura generata da Goemon. Per lui non ci fu alcuna pietà. Il Jonin scivolò in avanti e con un colpo ben assestato spezzò la vita del Bushin.
    Chissà quanti ce ne saranno. Si affrettò a procedere verso la stanza successiva, come ordinatogli dal Jonin.
    Forse dovremmo attendere gli altri. Trattenne quel pensiero.
    Per non dissolvere la forza del gruppo, Namae pensava fosse meglio fermarsi e aspettare gli altri due compagni; dovevano procedere insieme, come una squadra, ma aveva capito che tipo fosse Goemon: un ninja solitario abituato a combattere da solo. L'Oleandro non era così dissimile, ma sapeva superare i limiti del suo carattere.

    A pochi passi dalla stanza successiva, due mani emersero dal pavimento e a colpo sicuro afferrarono le caviglie del Jonin. Udito l'urlo di sorpresa di quest'ultimo, Namae sobbalzò, portando la sua mano verso l'elsa della Doppia Lama spezzata. Pensò bene di abbassarsi e spostarsi da lì, così che Goemon potesse usare quel martello senza rischiare di colpirlo, ma più colpi sferrava, più mani fuoriuscivano da quelle interiore su cui stavano camminando.

    CITAZIONE
    Vai avanti, non perdere tempo, ti raggiungiamo subito!

    Avrebbe voluto opporsi, ma non ci riuscì. La porta per la stanza successiva era a pochi metri e le mani di carne stavano tentando di impedire al Jonin di raggiungere quel luogo.
    Ci sarà sicuramente qualcosa.
    Datti una mossa però. Disse, prima di voltarsi e correre verso l'apertura.

    [Combattimento]



    Davanti gli si aprì un ambiente completamente diverso: aveva raggiunto un'ampia stanza sulle cui pareti erano visibili le fibre  tipiche dei muscoli, e a giudicare da ciò che i suoi occhi vedevano, vi erano elevate probabilità che Namae fosse all'interno di un organo, di un guscio muscolare dove non vi erano bolle, pus o altri liquidi strani che aveva affrontato in ingresso.
    Avrebbe sorriso se nel preciso momento in cui fosse entrato lì un uomo non fosse sceso a mò di ragno dal soffitto: era alto, robusto, simile a quello che Goemon aveva ucciso pochi secondi prima, ma con sé non aveva una wakizashi, bensì due lunghi artigli metallici.
    E in quell'arena rossa, senza apparenti pericoli, non ci sarebbe stato il Jonin ad aiutarlo.

    La Doppia Lama spezzata comparì al suo fianco, estratta dal fodero sul fianco destro.

    CITAZIONE
    Tutti noi abbiamo l'anima degli Emissari, e ora anche la loro Carne. Questo tempio di carne siamo noi stessi...e presto anche tu verrai divorato!

    Con i vestiti impregnati dai liquami corporei del Tempio, Namae tremò all'idea di essere stato infettato e un illusorio formicolio sulle gambe diede supporto a quell'impressione priva di fondamento. Pensò alla sua morte, al decorso della malattia e a come scusarsi con sua figlia per il suo fallimento. Il genjutsu del nemico aveva colpito nel segno: l'uomo che ad Ame testava droghe, ormoni e cocktail allucinogeni era stato gettato nel labirinto della paranoia per un innocuo formicolio, quando nel migliore dei casi era solito girovagare per il quartiere con gli occhi sbarrati e senza coordinazione.
    Ripulirmi non ha senso ora. Doveva sopravvivere al prossimo scontro e farsi aiutare da Goemon.

    CITAZIONE
    Profanatore del sacro tempio e della carne del sommo Kiyomaro! Perirai! NEL NOME DEI CIELI!

    Lo smemorato non si fece trovare impreparato, aveva già saggiato il livello combattivo dei cloni e sapeva che sconfiggerlo non sarebbe stato facile, soprattutto con le gambe danneggiate da una infezione. Per quanto tempo sarebbe riuscito a muoverle? Arrabbiato per il guaio in cui si era cacciato, per la malattia e per una possibile disfatta in un tempio sotterraneo, Namae sfogò la sua frustrazione sul suo sistema endocrino.
    A pochi metri dall'ingresso, il nemico balzò contro l'intrusore, permettendogli di notare la famigliare brezza che estendeva il raggio d'azione dei suoi artigli. Se si trattava della stessa tecnica dello smemorato, non sarebbe stato sufficiente schivare quei colpi.
    Il primo attacco del nemico fu prevedibile, forse anche deludente, tipico di chi si lascia sopraffare dalla rabbia: l'uomo allargò il braccio destro e con un fendente orizzontale tentò di mozzare il collo del profanatore. Pararlo o indietreggiare sarebbe stato pericoloso, perciò d'istinto si abbassò in largo anticipo, piegando le gambe e lasciando che quelle unghie d'acciaio squarciassero l'aria sopra la sua testa. [SD I]Schivata. Riflessi: Viola + 4 (Mezzo basso + 1 Unità di Ormoni) ; Consumo chakra: 3 Bassissimi
    Non commise l'errore di perdere di vista l'altra arma, tenuta vicino al busto per coglierlo di sorpresa. Quando quest'ultima saettò verso di lui, in cerca del suo addome, come nel più classico degli attacchi, Namae sfruttò le gambe già piegate sulle ginocchia per spingersi alla sua sinistra. Convinto di essere stato infettato sugli arti inferiori, Namae non riuscì a sfruttare appieno la sua rapidità. Il vento chakrico lo raggiunse al fianco destro, bypassando il nuovo corpetto che gli era stato consegnato prima di partire. [SD II]Schivata. Riflessi: Viola + 4 (Mezzo basso + 1 Unità di Ormoni) ; Consumo chakra: 3 Bassissimi[SA I]Uso delle gambe semiparalizzate[Danni]Mezza Leggera
    AARRGH. Gridò mentre il nemico procedeva con l'ultimo attacco, abbassando le braccia e ruotando i polsi in modo da avere i palmi rivolti verso l'alto. Con quel paio di artigli, per Namae fu semplice prevedere le sue intenzioni: aprirlo in tre come un pezzo di carne.
    La Doppia Lama estratta a inizio incontro corse in suo aiuto. In un altro combattimento avrebbe tentato una schivata all'indietro o di lato, ma ora non poteva affidarsi alle sue robuste gambe. Serrata tra le dite, con il manico spezzato e la lama ancora sporca del sangue di drago, lo smemorato inclinò la schiena all'indietro e posizionò l'arma davanti a sé con una semplice rotazione del polso. L'obiettivo era sfruttare la lunghezza della lama per intercettare entrambe le armi.
    Con l'adrenalina e i muscoli irrorati di chakra, l'Oleandro riuscì nell'intento.
    Le armi cozzarono l'una con l'altra in un tripudio di scintille. Per quanta forza riversò sul braccio, il rivale si dimostrò più forte. Gli artigli salirono di qualche centimetro e il vento agì nuovamente contro il Fiore di Ame. Sul suo petto si aggiunsero due ferite di lieve entità.[SD III]Parata. Riflessi: Viola + 4 (Mezzo basso + 1 Unità di Ormoni) ; Consumo chakra: 3 Bassissimi[Danni]Mezza Leggera x 2
    Questa tecnica è piuttosto fastidiosa. Commentò tra sé, digrignando i denti.
    Devo almeno riuscire a guadagnare del tempo. Goemon sarebbe giunto da lì a poco e sarebbe stato ottimo farsi trovare vincitore, con il Sekai neutralizzato a terra. Ricordava le parole del Mercenario: se ammazzati, quei ninja si trasformavano in un ammasso di carne ancora più potente.
    Se la soluzione era neutralizzarlo, come riuscirci?
    Il nemico si era dimostrato capace nel taijutsu, infatti, conclusi la sua sequenza di attacchi, aveva chiuso la guardia con i suoi lunghi artigli di metallo, impedendo qualsiasi contrattacco. Per vincere avrebbe dovuto disarmarlo, strappargli quelle armi che incrementavano la sua pericolosità.

    Avanzò di un singolo passo e allargò le braccia verso l'esterno, con la Doppia Lama rivolta nella stessa direzione, in un movimento pericoloso che fu eseguito alla sua massima velocità. 
    In un batter d'occhio, quei due arti si chiusero come due martelli mirando al capo del nemico, precisamente all'altezza delle tempie, in un doppio attacco che aveva diversi obiettivi: primo tra tutti spappolargli la testa, secondo costringerlo a una parata che, con un po' di fortuna, avrebbe permesso allo smemorato di colpire le zone più sensibili del nemico. 
    Il nemico avrebbe potuto evitare l'attacco in diversi modi, abbassandosi o spostandosi, ma si sarebbe reso conto dell'errore solo all'ultimo secondo, quando lo smemorato avrebbe deciso di svelare la vera sorpresa: a metà della traiettoria, il Fiore di Ame avrebbe rilasciato grandi quantità di Somatotropina, aumentando così il tono muscolare, la forza e la grandezza dei suoi arti. A essere minacciata non sarebbe stata solo la testa, ma le spalle e le costole. [SA II]Velocità: Viola +3
    Forza: Viola +4 (Due Unità di Somatotropina) -> Dimensione arti incrementata di due unità.
    Consumo: 1,5 Bassi.


    E appena gli arti del nemico si sarebbero alzati per interrompere il doppio pugno, con la guardia aperta, Namae avrebbe sfruttato quel corridoio centrale per colpire duro: senza un minimo preavviso, i capelli di Namae sarebbero esplosi contro il volto del nemico. Pazzo chi avrebbe pensato di poter sconfiggere un Sekai in quella maniera, ma nel migliore dei casi, con un po' di fortuna, alcuni di quei piccoli aghi si sarebbero piantati negli occhi del nemico, accecandolo. [TA]
    In ogni modo, la nuvola di capelli avrebbe coperto la visuale del nemico, impedendogli di reagire con prontezza al successivo attacco del Fiore di Ame.
    Indipendentemente dall'esito della tecnica, Namae passò al terzo attacco: ruotò il corpo di 90 gradi in senso antiorario usando come la gamba destra come perno e sfruttando l'inerzia di quel semplice movimento, con la doppia Lama serrata sulla mano destra, egli sferrò un fendente verticale al massimo della sua forza fisica. Mirò al polso sinistro del nemico nel tentativo di staccargli la mano di netto, creargli una pericolosa emorragia e, da buon combattente qual era, evitare la presenza di possibili protezioni. [SA III]Velocità: Viola +3
    Forza: Viola +4 (Due Unità di Somatotropina) -> Dimensione arto incrementata di due unità.
    Consumo: 1,5 Bassi.
    Potenza 25


    Chiuse la guardia posizionando la Doppia Lama davanti al busto, con la mano destra aperta a difendere il volto.
    Ti hanno messo qui a proteggere il passaggio per il Naos? Chiese, quasi a voler guadagnare tempo. In realtà sarebbe stato utile sapere se la strada per il sommo Kiyomaru fosse quella giusta.

    jpg



    Chakra:90.75/100
    Vitalità: 16.5/18
    En. Vitale: 28.5/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 600
    Velocità:  600
    Resistenza: 600
    Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 600
    Agilità: 600
    Intuito: 600
    Precisione: 600
    Slot Difesa
    1: Schivata
    2: Schivata
    3: Parata
    Slot Azione
    1: Uso delle gambe
    2: Doppio Attacco
    3: Fendente verticale
    Slot Tecnica
    1: Mille aculei
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Lancia Spiedi × 1
    • Veleno Debilitante C1 (5 dosi) × 1
    • Bende Rinforzate × 1
    • Antidoto Base × 1
    • Tonico di Ripristino Minore × 2
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Doppia Lama × 1
    • Proiettili Leggeri × 5
    • Spiedi × 10

    Note
    -1.5 Busto
    4 Dosi Veleno C1, 5 di C0 e 5 di Allucinogeno

450 replies since 25/12/2016
.