Posts written by -< Etsuko >-

  1. .

    Suna è Compromessa

    Regali di Benvenuto



    che quello fosse un individuo pericoloso Etsuko l'aveva capito sin da subito, valutando il suo chakra, il suo colore e la sua energia vitale. considerando poi quello che aveva artisticamente realizzando all'esterno e sopratutto all'interno dell'ospedale, lo rendeva un tipo sicuramente da non sottovalutare.
    di certo l'esperienze ad Ame, l'avevano preparato a quel genere di ninja, che agivano di puro istinto animalesco per il semplice piacere di godere delle proprie azioni. egli stesso aveva imparato ad apprezzare quel modo di fare, l'eccitazione del FARE senza regole, senza freni... il brivido lungo la schiena che arrivava stranamente sin all'intimità, per l'estasi dei sensi e del corpo, uniti.



    il Magan gli dava un vantaggio nonostante la differenza di forza e velocità in campo, l'aveva seguito attentamente, allertando ogni senso in via precauzionale, così riuscì a scorgere l'impercettibile movimento che anticipò la sua mossa!

    Cazzo...
    pensò mentre la carta procedeva minacciosa verso la sua fronte.
    adesso è chiaro come abbia fatto a ridurli in quello stato.
    vi starete chiedendo se anche l'atteggiamento del Kiriano sia normale, data l'incombente minaccia alla sua vita, con la sua attenzione invece rivolta all'arte nell'uccidere e fare a pezzi dell'uomo alto che gli si trovava avanti.
    eccolo il brivido, il pericolo e l'eccitazione, se poi l'uniamo anche ai modi Sexy e ai muscoli tonici del figuro, potrete capire quanto Etsuko non fosse indifferente a quella situazione.

    Hemmmmm...mmmm!!!
    un esclamazione goduriosa, accompagnò la creazione del costrutto illusorio, nella traiettoria tra se e la carta, a 2 metri dell'Etsuko Originale, comparve così una copia esatta di sè, creata dai suo occhi diabolici mentre repentino il Kiriano indietreggio per guadagnare tempo e eseguire la tecnica che avrebbe provato a proteggerlo [nota 1] un foglio d'acqua sarebbe apparso tra il costrutto e l'originale intercettando la carta lanciata dall'assasino [Nota 2].
    fu il muro ad intercettare l'attacco mentre il Simulacro, trapassato dalla carta impregnata di chakra prese a simulare gli schizzi di sangue e frammenti di cervella che recitavano l'impatto dell'arma.

    [Note]
    se la strategia fosse andata a buon fine, il costrutto con il volto trasfigurato avrebbe parlato al posto dell'Etsuko Originale. leccandosi il sangue che dalla fronte scendeva sul volto sino a lambire la labbra.

    però... che bel modo di conoscersi!

    intanto sparendo dalla posizione in cui si trovava sarebbe riapparso a 3 metri alle spalle del Sunese sconosciuto. [Note]
    il simulacro avrebbe lanciato dalla sua mano, la carta che il Sunese aveva usato come arma.

    hai dimenticato di riprenderti questa...
    [Note]

    ...DOPO TUTTO...
    che intendeva con il ci saremmo potuti divertire? che fosse un riferimento sessuale? il Solito Etsuko... alla fine il ninja non sapeva che con il kiriano non avrebbe dovuto sottintendere alcun doppio senso.
    hai anche degli amichetti con cui giocare? che bello, si potrebbero organizzare tante cose, insieme...
    sicuramente l'uomo non sapeva di parlare con l'attuale amministratore di Kiri, la mano del Mizukage in persona. Ne Etsuko aveva intenzione di svelare la sua identità... chissà dove quella situazione l'avrebbe condotto. di sicuro al momento era aperto a percorrere qualsiasi strada.
    Purchè che lo conducesse distante da Kiri.
    Domani a Mezzoggiorno, dici?
    e Smettila di minacciare... dovresti aver capito che la cosa...

    avrebbe atteso nel pesare le sue parole.
    Mi ECCITA...




    Edited by -< Etsuko >- - 17/2/2024, 13:16
  2. .

    Suna è Compromessa

    a Pesca...



    Wow...
    Abboccato!!!


    che avessi attivato l'innata abilità consapevole che qualcuno l'avrebbe notato, beh, mi pareva ovvio.
    Forse però era anche il modo migliore di ottenere le informazioni che volevo nel modo più veloce possibile e anche nel modo meno convenzionale.
    Quelle settimane ad Ame mi avevano insegnato qualcosa, così come la mia nuova Guida.
    osservai il colore del suo Chakra, era proprio come me lo sarei aspettato, quel potere... Oscuro.
    mhhhh... provai uno strano senso di eccitazione!



    hei... che piacere!!!
    dissi non sorpreso di aver catturato la sua attenzione!
    devono proprio avergli rovinato i festeggiamenti?

    mi riferì al massacro avvenuto in ospedale consapevole che capisse di cosa stavo parlando.
    Apprezzato? sono ESTASIATO...
    tutti quei corpi mutilati!!!
    quante cosi si sarebbero potute fare... e ottenere?
    curioso il tuo castello di Carte, peccato averlo fatto saltare, vedevo che ci mettevi tanta cura!


    chissà se quella sarebbe stata la risposta che si sarebbe attesa da quel ninja, la sua strada era chiara e aveva svelato le sue carte... chissà se l'uomo che aveva trovato si sarebbe divertito a giocarla assieme a lui.







  3. .

    Suna è Compromessa

    Sangue tra le dune



    Presi un pugno di sabbia e glielo porsi, scioccamente chiedendo un anno di vita per ogni granello; mi scordai di chiedere che fossero anni di giovinezza.

    mi venne in mente quell'aforisma, lo stesso che nonno Akuma, sovente recitava a suo padre, per far comprendere quanto importante fosse lo scorrere del tempo e quanto questo meritasse di essere vissuto, sempre e comunque A PIENO.
    ero appena fuori il villaggio della sabbia, di cui solo per sentito dire ne conoscevo le imponenti mure e i varchi che conducevano al centro cittadino, il cuore pulsante del paese.
    non ero lì in veste ufficiale, nell'ultimo periodo avrei voluto strapparmele di dosso quelle vesti. Dovevo pazientare, aspettare che tutti gli ingranaggi fossero nel posto giusto per far scoccare l'ora esatta.
    NON MANCAVA TROPPO...
    così avevo sfruttato la missiva giunta a Kiri, in pompa magna l'accademia assegnava un prestigioso riconoscimento a un tale Hasami Soshi, Chunin distintosi in battaglia tanto da attirare gli occhi accademici. a dirla tutta pareva un tentativo non troppo velato di ridar prestigio al villaggio, parso ultimamente indebolito e soggetto a facili pensieri di conquista. in quel sempre più flebile tentativo di PACE.
    passi e impronta che per poco restavano tra le dune del paese della sabbia, cancellate da un vento insistente che si infrangeva sulle pietre.
    indosso un mantello nero che mi copriva completamente, a proteggermi dal sole e dagli occhi indiscreti, un ampio corpicapo, sul volto una maschera, oggi nessuno avrebbe dovuto riconoscermi. quella sarebbe stata anche un ottima occasione per espandere i suoi affari in quella parte del continente che ancora non conosceva.



    ... MA COSA L'ATTENDEVA? ...

    l'ingresso era stato semplice, e qualora qualcuno avesse voluto verificare la sua identità avrebbe mostrato il voucher amministrativo di Kiri che ne garantiva l'accesso all'evento di premiazione.
    in villaggio tuttavia non si respirava la pomposa e gioviale aria di festa, no. Sgomento e paura violavano le vie di Suna, sin dai portoni d'ingresso, l'avrei fiutata seguendone la scia di abitanti che in un andirivieni convulsivo si recavano a contemplare la macabra scoperta. lo feci pure io, lo ammetto attratto come le mosche dal fetore del sangue.
    alzai lo sguardo leggendo il chiaro messaggio.

    NEMMENO GLI EROI SONO AL SICURO.
    SUNA È COMPROMESSA.
    FUGGITE.


    parlava di eroi...
    dunque quello doveva necessariamente essere il tizio che l'accademia voleva premiare. bel premio gli era stato concesso, probabilmente tale medaglia l'aveva reso facile bersaglio delle forze nemiche.
    ma farlo così platealmente al centro città, nella patria che avrebbe dovuto proteggerlo. era un chiaro segnale di debolezza del villaggio e della forza e della facilità con cui quel gesto era stato compiuto.

    mi sarei Guardato intorno con le [abilità] in mio possesso.

    tra la folla di certo non gli sarebbe sfuggito il tizio Bizzarro che noncurante della situazione donava tutta la sua attenzione al castello di carte davanti a se stesso. atteggiamento imputabile a follia o ... come i più noti Killer apprezzava che la sua arte fosse ammirata dalle folle?
    avrei atteso l'evolversi di una situazione che improvvisamente stava diventando interessante.




  4. .

    Le Parole del Tradimento

    non è ancora finita



    Youshi... mio caro Youshi!
    chi l'avrebbe detto che colui che in futuro avrebbe creato tanti guai a se stesso, oggi aveva contribuito alla riuscita di una strategia verso un nemico tanto ostico?
    l'affetto che Ossuri provava per il nipote spostò gli equilibri verso la consapevolezza del proprio essere a discapito del controllo che Byakuei esercitava sui propri teschi. complice forse anche una stretta flebile dovuta anche alla così recente acquisizione.
    Pochi, insignificanti istanti che permisero all'imperatore di bombardare con una massiccia dose d'informazione i teschi e il burattinaio. Pochi istanti per permettere ad ossuri di Decapitarsi, Ringraziando Etsuko e l'imperatore per averlo liberato.

    uno è andato...
    il commento cinico dell'amministratore.
    in guerra non c'è spazio per i sentimentalismi, il tempo delle lacrime sarebbe venuto in seguito, ora c'era ancora da combattere.

    Ci sono cose da fare ogni giorno:
    lavarsi, studiare, giocare,
    preparare la tavola,
    a mezzogiorno.

    Ci sono cose da fare di notte:
    chiudere gli occhi, dormire,
    avere sogni da sognare,
    orecchie per non sentire.

    Ci sono cose da non fare mai,
    né di giorno né di notte,
    né per mare né per terra:
    per esempio, la guerra


    la mia attenzione ora si spostò sull'altro scenario, la danza letale di lame dei due contendenti, le abilità nel corpo a corpo che entrambe mostravano, lasciava che gli equilibri viaggiassero su una sottilissima linea in equilibrio, ne non fosse che l'una sembrava completamente immortale riuscendo a rigenerare il proprio corpo dalle ferite inferte. Nemmeno la comparsa degli affetti parve scalfire l'infrangibile corazza della donna. Poi l'amplificazione e il Tentennamento.
    una lacrima sul viso e le ossa appuntite dei Kaguya che laceravano le pelli, i muscoli, dilaniando un corpo che come nei più macabri degli scenari ora appariva crocifisso e intrappolato... si ma per quanto?



    anche lei aveva ceduto alle emozioni dimostrando di avere un cuore. Rapida la prigione Acquatica avvolse il corpo che ben presto riacquistò la sua integrità fisica e mentale al controllo di Byakuei...

    Ti ringrazio...
    risposi al complimento del burattinaio.
    non sarò in gamba come mio nonno e la mia Prozia ma qualcosa di buono so farla!

    disse cercando di calare la tensione che elettrica si avvertiva nell'aria.
    intanto si sarebbe guardato Attorno, valutando la situazione in cui si trovava. le doti [da sensitivo] e la [vista vitale] gli avrebbero consentito una più lucida strategia, non doveva farsi prendere dalla foga.
    guardai i Jonin.

    restare qui è un azzardo e sicuramente sebbene palazzo Kaguya sia una soluzione che ci consentirebbe di controllare il teschio, arrivarci non sarà sicuramente semplice.
    Byakuei conosce la nostra attuale posizione e potrebbe presto inviare rinforzi, inoltre lei...

    dissi indicando la donna.
    merita di essere salvata!
    e con salvata era chiaro l'intento del chunin di liberarla dal giogo della tecnica, sigillando definitivamente il teschio.
    sarà un azzardo ma lo è più grande provare a portarcela dietro, rischiando di ritrovarci in inferiorità numerica e dunque essere costretti comunque a riaffrontarla.
    al momenti siamo 3 contro una...


    ci siamo...

    [Note]
    Ryuwhan ricomparve davanti alla prigione acquatica, come un visitatore al detenuto, la fissava con occhi tristi?

    Perchè non capisci? perche continui a lottare? loro vogliono solo LIBERARTI...

    disse il bambino mentre le lacrime gli segnavano il volto. Quella di Etsuko era una sfida di forza contro il loro burattinaio, sapeva perfettamente che sigillando Ossuri, il potere su Shigure si sarebbe rafforzato. Ma anche l'uomo benchè potente aveva consumato una buona quantità di chakra e i ripetuti attacchi mentali avrebbero comunque sortito un qualche danno o crepa nel controllo.
    Dopotutto quello in cui si lottava era l'ambiente ideale dell'amministratore e poteva modificarlo, rafforzarlo anche grazie al potere della maschera delle Matriarche.
    avrebbe portato Byakuei nel suo mondo costringendolo a rilasciare il controllo sulle sue marionette per non subire egli stesso gli effetti degli attacchi di Etsuko.
    improvvisamente [l'ambiente] intorno alla prigione acquatica si sarebbe trasformato delle mura, una stanza, la vecchia casa dove i 3 avevano abitato per anni, le matriarche avrebbero fornito più dettagli possibili, qualora ne avessero avuti. il palcoscenico era stato allestito, così come gli attori in gioco. un cenno di Ryuwhan avrebbe sciolto la prigione Acquatica, il ragazzo avrebbe porto la mano verso la donna.
    tutti gli elementi osservati facevano parte di un attacco illusorio, la percezione di se, di ciò che era intorno, del passato e del presente erano confuse. [il simulacro] al momento così indifeso e amichevole, era pronto a combattere all'occorrenza, così come i jonin, celati al nemico dal palcoscenico illusorio allestito.
    Apparentemente erano soli.

    dai... sei sempre stata una donna forte, Resisti e andiamo a riposare Assieme...

    se avesse ottenuto un minimo di percezione di se, la donna sapeva cosa il costrutto gli offriva, semplicemente l'unica via possibile a porre fine a quel tormento.

    gli occhi del giovane brillavano, così candidi, così rassicuranti, così accoglienti.
    in contrasto le armi e le abilità dei jonin erano pronte a porre fine a quella scena così struggente e così realistica.





  5. .

    il fulmine nero di Ame

    Traslocazione



    come detto il mio cugino non parve sorpreso del colosso che avevamo davanti. era già stato in quel mondo e conosceva le regole che lo dominavano. cominciai a comprendere i cambiamenti che con il tempo aveva palesato. Era venuto a contatto con qualcosa di sovrannaturale, che lo aveva turbato, forse reso più consapevole, più prudente forse?
    l'avatar che sino a quel momento era rimasto immobile, impassibile agli intrusi che erano comparsi nel suo mondo. ora mosse l'arto per indicare la via.
    la meta, un edificio poco distante, in parte distrutto, in parte incendiato dalla fiamma blu che tutto ardeva e traeva forza dal caos stesso.
    seguì il ragazzo, senza mai distogliere l'attenzione da ogni minimo particolare che vedevo attorno. quando entrammo, venni invaso da un calore e un potere destabilizzanti, al centro dell'ampia sala dove si trovavano, vi era un leggio, su di esso ovviamente un Tomo.
    in questo momento, fu l'unico in cui lo vidi tentennare... cosa fare? andare, restare. impulso o prudenza? alla fine si abbandonò al volere del caos al gioco che il destino aveva scelto per lui... Per Loro.
    così si avvicinò e io li fui dietro, non l'avrei lasciato solo l'affetto che provavo me lo impediva, così come la pulsione e la sete di conoscenza.
    l'intarsi sulla copertina erano neri, di un colore lavico quasi, e sebbene l'origine antica della scrittura era evidente, le pagine parevano immacolate, quasi come mai nessuno in precedenza l'avesse sfogliato.
    Appena il cugino l'aprì, ancora quella sensazione di potere, ancora quel calore. era il potere della conoscenza. l'interno nascondeva i segreti del caos, una tecnica o una abilità proibita probabilmente. dei sigilli, utili a smaterializzare e materializzare il corpo o chiunque li toccasse da un punto all'altro. le istruzioni erano minuziose, le quantità di chakra necessarie. tutto era impresso nel dettaglio.
    vidi studiare il tomo, parola per parola finchè forse tutto gli fu chiaro, nella teoria almeno, adesso bisognava provarlo sulla sua pelle.
    lo osservai...

    a Che pensi?

    una domanda ovvia la mia...
    non vedeva l'ora, vibrava dalla voglia di voler sperimentare la conoscenza acquisita.


    lo vidi avvicinarsi ad una parete e seguire le indicazioni del tomo, concentrare il chakra per apporre il Siggillo che illuminato, si tracciò tra le croste d'intonaco dell'edificio.

    e la parte di preparazione è andata...
    pensai mentre si allontanava. non lo seguì, sapevo perfettamente cosa si apprestava a fare, lo vidi uscire dall'edificio seguendolo con la mia vista vitale, qualche metro oltre le rovine, tra gli astri cadenti e le anime dannate e lo vidi applicare le nuove conoscenze, spostandosi nel sigillo impresso all'esterno.
    e poi...

    Thrash

    lo squarcio nello spazio tempo, la traslocazione, il movimento troppo veloce per essere avvertito ad occhio umano, la smaterializzazione?
    ed eccolo...


    riapparire lì dove aveva poco prima tracciato il sigillo.

    Sensazionale!

    esclamai.

    come ti senti, qualche effetto collaterale?
    mi pare di aver letto che il viaggio ti dia anche vantaggi fisici, sfruttando la spinta dimensionale che ottieni viaggiando tra i sigilli... potremmo riprovare, creando io dei simulacri che provino ad attaccarti. probabilmente potrebbero trarre forza dall'energia che è stantia in questi luoghi, se è vero che il nostro potere oculare nasce qui... per provare a metterti un pochettino in difficoltà...
    che ne pensi.


    se avesse accettato, avrei atteso che il mio parente riprovasse ad usare la tecnica, allontanandosi nuovamente per poi generare dei costrutti illusori, che attenti, avrebbero creato ad aggredirlo nel momento in cui fosse riapparso nella sala.



    [Note]

  6. .

    SALA 4B

    SottoSopra



    il confronto tra Etsuko e il suo imbattuto si consumava in un mondo immaginario, creato ad Hoc dalle farfalle sogno che ne rendevano possibile l'iterazione.
    Vendetta aveva creduto di essersi sbarazzato per sempre del suo creatore, di averlo imprigionato nell'Ade, senza considerare lo stretto legame e l'estrema riconoscenza che l'evocazioni provavano verso colui che intenzionalmente avevano scelto per suggellare il contratto.

    Ti Arrendi?
    la domanda era rivolta al suo Imbatutto, dopo che le farfalle avevano creato le condizioni per il suo ritorno.
    tu hai bisogno di me... vivi con me, non puoi più farne a meno.
    i passi di Etsuko verso il portale creatosi, piegando su se stessa quella dimensione, erano inesorabili e quando Vendetta si sarebbe mosso per interporsi e blaccargli l'incedere, l'azione delle farfalle sarebbe stata repentina.
    rapide della catene sarebbero spuntate dal suolo, costringendo Vendetta ad inginocchiarsi, impotente in quel mondo in cui era finito, dove nulla potevano i suoi poteri, ovattati da quelle delle farfalle.
    in ginocchio, segno di una resa totale, avrebbe anche provato a divincolarsi ma più strette le catene si sarebbero aggrovigliare stringendo i muscoli e lacerando in alcuni tratti la pelle.
    MALEDETTI...


    NLi3Brgq7
    Sembrava che il Destino di vendetta fosse trascritto e che finalmente Etsuko potesse tornare a impadronirsi del proprio corpo, attraversando lo spacco dimensionale e così sarebbe stato, quando d'improvviso...

    [... INTANTO IN OSPEDALE ...]

    dopo che il primario ebbe trovato notizie frammentarie di quella che forse avrebbe scoperto essere villa dei Naminaka avrebbe provato a forzare il flusso d'informazioni, tentando una mossa che definiremmo NON CONVENZIONALE.
    ritornato con l'evocazione nella sala in cui riposava l'Akuma, avrebbe apportato un Sigillo sul capo del Kiriano modificandone l'uso per cui veniva applicato, avrebbe tentato di sbloccare qualche ricordo nella testa dell'amministratore.

    [... IN QUEL MOMENTO...]

    Ahhhh....
    le urla dell'imbattuto dilaniavano lo spazio tempo, mentre il mondo illusorio creato delle farfalle sogno, come dei Pixel si dissipava, corrompendo ed eliminando definitivamente tutto ciò che era stato. contemporaneamente il varco lentamente si chiudeva dopo che Etsuko l'aveva attraversato, lasciandosi alle spalle Vendetta incatenato.
    finchè l'opera del primario non turbò l'equilibrio. il sigillo avrebbe creato un onda d'urto in quella dimensione, rilasciando la tecnica delle farfalle e permettendo un ultimo disperato tentativo di vendetta di sfuggire a quella fine. sebbene non avesse più un corpo fisico in parte completamente consumato come ormai quasi tutto il paesaggio attorno a se, sarebbe riuscito ad insinuarsi con ciò che restava di se, nel varco seguendo Etsuko, rilasciandosi come una larva in una remota parte della sua anima.
    Le Farfalle, sorprese dagli eventi Avrebbero riattivato la tecnica per bloccare quel tentativo. le catene fameliche si sarebbero allungate nel portale...

    [... TORNANDO NELLA STANZA...]

    il corpo di Etsuko una volta apportato il Fuuinjutsu sarebbe stato scosso da convulsioni mentre gli occhi piangevano sangue e dalla bocca fuoriusciva copiosa, saliva.
    di fatto nella stanza si sarebbe verificato un effetto simile a quello a cui Fudoh aveva assistito in precedenza. questa volta però tutto era amplificato, si sarebbe materializzato nella stanza il paesaggio in cui poco prima Etsuko, le sue evocazioni e Vendetta si erano incontrati. Corrotto e frammentato così come era stato negli ultimi istanti, un varco sulla parete, da cui sarebbe uscito l'amministratore di Kiri e subito dopo...
    delle catene, minacciose e veloci come i tentacoli di un polpo.
    NLi3BrYnh

    la tecnica che le farfalle avevano usato su Vedetta ora si ritorceva contro il primario e la tartaruga mentre una voce proveniente dalla fessura esclamava...

    NON CI SFUGGIRAI...




  7. .

    Guerriglia a Kusa

    Tentativo di Fuga



    lo stratagemma illusorio portò i suoi frutti riuscendo in quello che era l'intento del Kiriano ma non come se lo sarebbe aspettato. Il magnifico salice Illusorio comparve, rilasciando che i suoi rigogliosi e folti rami li nascondessero alla percezione visiva del nemico. Ma loro avevano un asso nascosto nella manica, facile anche da intuire per le abilità dei ninja presenti. troppo minaccioso il costrutto dalle fattezze rapaci e dal colore del chakra del fulmine, volteggiava su di loro. era chiaro che che percepiva la loro presenza. ciò significava che tra le fila nemiche vi fosse un Sensitivo ma anche a questo vi si poteva porre rimedio...

    ragazza di Konoha... credi di poterti sbarazzare di quell'intralcio?

    il riferimento era chiaro. e mentre parlava sfruttava le sue [abilità] per capire la strategia nemica.
    facendo il punto della situazione riuscì ad avere la conferma di quello che pensava...

    ci tengono d'occhio, sanno dove siamo e arrivano a stanarci! dobbiamo muoverci e pure in fretta...

    non tardò ad arrivare la reazione dell'Uchiha che con un attacco diretto avrebbe provato ad abbattere, come contraerea il velivolo nemico. avrebbe di qualche istante anticipato le mosse della compagna il kiriano, provandone ad aumentarne l'effetto sorpreso.
    rapidi due costrutti illusori creati dal Magan, sarebbero volati con traiettorie speculari e paraboliche dal salice verso il costrutto [Nota] avevano fattezze di rapaci, corvi. a pochi metri dal costrutto avrebbero mutato la loro forma in shuriken. si sarebbe trovato così nell'attacco a tenaglia e inconsapevole della più reale minaccia che in traiettoria lineare l'avrebbe così raggiunto.



    se l'azione offensiva fosse riuscita, la ragazza tramite il contratto d'evocazione avrebbe richiamato un Lupo, dal colore della pece e gli occhi dorati.

    è questo il piano?
    Bene...

    stava per apporre il sigillo e limitarne l'utilizzo del chakra...
    Hei... un momento! per evitare l'individuazione sarà sufficiente la fuga, anche perchè dovremmo annullare anche il chakra del tuo lupo ed il mio. mi piacerebbe lasciare una sorpresina al tipo che ci viene incontro.
    se tutto fosse andato come previsto e quindi il fulmine nel cielo diradato. sarebbero saliti sulla cavalcatura così da indicazioni. il salice si sarebbe sgretolato, in pezzi sempre più piccoli, sino a diventare pulviscolo addensandosi nell'aria circostante quasi a creare uno strato di nebbia. [Nota]
    questo avrebbe trovato il nemico una volta sul posto, un paesaggio desolato.

    se avesse deciso di addentrarsi, cercando di raggiungerli, non sarebbe inizialmente accaduto nulla ma una volta nella fitta coltre, questa si sarebbe addensata attorno al malcapitato trafiggendolo come tante piccole lame affilate. [Note]



    [Note per QM]





  8. .

    il Fulmine nero di Ame

    il dio del Caos



    Le porte del tempio si spalancarono sino a rendere visibile ai loro diabolici occhi, l'altare che sovrastava tutto l'ambiente.
    sebbene dismesso e eroso dal tempo, conservava il suo putrido e terrificante aspetto. brulicava di energia oscura, malvagia, nera come la pece e d'odore ferroso tipico del fetore del sangue rappreso.
    si aprirono alla sua mente scenari di sacrifici umani e chissà quali altri satanici rituali.
    tutto fu confermato dalle parole del cugino che quanto mai prolisso gli spiegò la storia di quei luoghi.
    se non fosse stato per le sue ultime esperienze ad Ame che l'avevano iniziato a esperienze altamente al di fuori dell'immaginario, avvolgendolo in un vortice di voluttà, potere e macchiandolo di ogni colpa di cui l'umane gesta potessero macchiarsi. A nulla di quanto pronunciato avrebbe potuto credere, come chiunque al di fuori dei contesti di cui abbiamo appena accennato avrebbe fatto.
    suvvia, si parlava del mondo del Caos, di antiche divinità che governavano elementi, poteri sovrannaturali. la capacità di teletrasporto associata al quarto Hokage, l'origine stesso del loro stesso potere, definito Diabolico e Caotico. Tutto sembrava un calderone in cui il cugino aveva mischiato, miti, leggende e decorato con un pizzico di realtà per renderlo similmente credibile.
    Ma come vi ho già detto... io gli credevo!
    così quando egli poggiò il palmo della mano sullo stipite di quello che parve essere un portale verso chissà quale dimensione, attivando un flusso energetico che disegnò sulle mura una sfera di luce aprendo un varco. non mi sorpresi.
    provai ad attivare il Magan e allertai le abilità da sensitivo per recepire e percepire il più possibile di quello ch emi capitava attorno. La mia sete di Conoscenza e quindi di potere ora me lo imponeva. mi sarebbe prima o poi tornato utile.
    avvertì in quel momento urla di dannati e gemiti di piacere, in estremo contrasto. i primi probabilmente vittime dei rituali antichi, i secondi fautori di quelli stessi rituali e attori di orgiastici e contemporanei riti sacrificatori. Godevano dell'altrui dolore, mischiando l'orrore della morte e del dolore al piacere estremo del sesso. donando al contempo piacere e l'estremo castigo.
    non riuscì verosimilmente a comprendere la fonte del potere, che pareva trarre vigore dai loro stessi corpi e dal portale che si era appena spalancato.

    -Sei pronto, cugino? - - Ogni potere ha un prezzo; ogni debito dev’essere ripagato. Ogni promessa va compiuta. -

    le statue attorno a loro osservavano gli eventi, gli era parso persino che qualcuna si fosse voltata ad osservare, ghignando e attendendo che entrambi compissero il definitivo passo.

    se il prezzo da pagare è proporzionato alla forza ricevuta. qualsiasi prezzo vale la pena di essere pagato...
    mai in passato avrei creduto di pronunciare quelle parole, il vecchio Etsuko era morto e il nuovo godeva della sua dipartita, libero di agire senza nessun freno inibitorio, spinto solo dalla sete di potere.
    così attraversammo il portale, in un turbinio di fioche luci e splendenti ombre.
    il mondo che si aprì ai loro occhi era surreale, un paesaggio apocalittico, edifici straziati da una pioggia continua di meteoriti infuocate, le fiamme che le avvolgevano erano di natura infernale di una luce bluastra e quando impattavano al suolo non creavano danni evidenti ma rilasciavano al suolo corpi agonizzanti ammassati e urlanti tutto attorno a loro era Caos.



    osservavo il paesaggio e il mio cugino non parve in nessun modo turbato si aspettava tutto questo e forse si aspettava anzi bramava quello che sarebbe successo di lì a poco.
    una meteorite, in misura e intensità luminosa più grande delle altre, con un fragoroso frastuono, impattò proprio davanti a noi sbarrandoci la strada. un bagliore che accecò del tutto i nostri occhi, quasi non ci fosse dato osservare quello che l'astro proveniente dall'infinito trasportava. non appena si dissipò la luce fu palese...
    il colosso dalle mitologiche fattezze, aveva arti inferiori taurini oltremodo sviluppati, il busto avvolto in una intarsiata corazza, dalle dita tracciava nell'aria dei simboli di sangue e nell'altra brandiva una spada che rinchiudeva in se il più terribile dei flagelli, sinonimo di morte.
    delle ali piumate gli attribuivano un aspetto angelico, non legato una sensazione di protezione, anzi, il contrario. pareva l'angelo sterminatore e dispensatore di sventura.
    il volto non era un volto, lì dove solitamente vi era racchiusa la fisionomia c'era un buco... IL CAOS e la corona di ferro che sovrastava il capo.
    CHIARIVA per chi avesse mai avuto dubbi...
    questo è il SIGNORE DEL CAOS.





  9. .

    Il Fulmine nero di Ame

    Post 1 "Incontri"



    non aveva più ricevuto notizie eppure sapeva che non sarebbe passato troppo prima che uno dei suoi corvi giungesse nuovamente in quel di Kiri per portare avanti la preparazione e l'avvicinamento al loro grande progetto.
    Erano giorni concitati quelli per l'amministratore di Kiri, Vendetta covava silenzioso in attesa di essere liberato per prendersi il suo spazio. le nuove faccende del Kiriano che spianavano la strada alla sua nuova vita gli rubavano gran parte del tempo. l'altra parte la dedicava all'amministrazione e alle faccende del villaggio... ancora per poco...
    così quando il corvo picchiò con il becco i vetri dell'amministrazione lo lasciò entrare leggendo il contenuto della missiva.

    - Oscurità e Sangue, affinché il debito dell'antico Dio venga ripagato. -



    non avrebbe capito quelle parole sin da subito ma la cosa non lo sorprese, l'uomo era criptico e tante volte aveva taciuto i suoi piani quidi le coordinate allegate al messaggio bastavano a far comprendere il Kiriano che quello era un nuovo appuntamento.
    un passo in più verso i comuni accordi, un passo in più verso l'allontanamento dal villaggio.

    [... Ad Ame, il Tempio di Somujo ...]

    il luogo versava in condizioni d'abbandono, aquitrini ovunque e persino la struttura portante o quel che ne rimaneva sembrava sprofondare dell'acqua stessa. come la maggior parte dei luoghi della pioggia.
    entrando si sarebbe trovato di fronte ad un vistoso e inquietante altare, le emanazione della pietra erano demoniache, pregne di sangue di sacrifici passati consumati per chissà quale sorta di rituale.

    però... non smetto di sorprendermi del tuo romanticismo!

    disse ironico l'amministratore.

    non mi sarei di certo aspettato un invito a cena ma questo è troppo persino per te.
    immagino che questo posto sia legato al prossimo passo da fare per il tuo nuovo domicilio a Kiri...
    Spiegami che ci facciamo qui...


    attese una risposta guardandolo negli occhi, così profondi così ormai vuoti da impressionarlo.









  10. .

    Ospedale di kiri

    le porte dell'inferno



    chissà se Vendetta avesse considerato di scontrarsi con tali entità...
    aveva chiuso la pratica prendendo il posto di Etsuko nel momento della risurrezione e non si era più preoccupato del rassegnato Kiriano se mai rassegnato si potesse definire.
    l'amministratore di Kiri aveva dalla sua tante carte ancora da giocare era stato sottovalutato e adesso queste erano le conseguenze da pagare.

    sorrise vendetta prima di accorgersi delle mutazione delle farfalle e l'aggressività che gli ostentavano.
    TU QUI NON SEI NE SARAI MAI DESIDERATO...
    Rimbombava ovunque la voce dell'essere come fosse onnipresente.
    Era questo l'unico e inconfondibile messaggio che passava e l'imbattuto avrebbe dovuto scoprirlo a sue spese.
    era un sorriso nervoso... quasi nevrotico e sentì la terra sparire sotto i suoi piedi. impotente in quel mondo, disperso tra le lande ai confini tra la veglia e il sonno, lì dove quegli esseri tutto potevano e tutto appariva come desideravano che apparisse, nulla poteva.
    Così precipitò, in fondo, più giù e ancora, nessuno avrebbe potuto definire per quanto cadde. improvvisamente poi si trovò al suolo, con l'odore acre della polvere inspirata e il viso a pochi centimetri dalla vulcanica e impervia terra.
    alzò lo sguardo e avrebbe trovato ad attenderlo colui di cui credeva di essersi sbarazzato.

    Devo ammetterlo... mai avrei creduto che fossi tu a essere generato dalla mia morte. pensavo che fosse il sentimento che meno mi rappresentasse, è proprio vero, non ci si smette di stupire mai...

    Smettila di frignare... sei sempre stato un debole e non ti aspettavi che fossi io il tuo ombattuto? ti illudi.

    Quanta rabbia, pensavo fossi io a dover essere in collera.

    smettila di parlare come una checca sotto gli effetti di allucinogeni.
    Restò in silenzio il Kiriano a sottolineare quanto quelle parole fossero insulse.

    Ah... già, dimenticavo! Tu Sei una Checca.

    Povero me... quanti stereotipi ho generato, pensavo che la mia mente potesse far di meglio.

    la tua mente non può fare proprio un Cazzo. ringrazia che io abbia preso il tuo posto su questa terra, ne guadagnerai in rispetto e reputazione, Fidati.

    Dici?

    Dico... a Kiri sei lo zimbello della gente che conta, tra il popolo sei discorso divertente nelle locande per non parlare delle tue miserabili distrazioni... farebbero arrossire anche i più esperti avventori delle sgualdrine Otesi.

    le mie distrazioni non sono affar tuo...

    tutto il resto si! sai che ho ragione.

    Forse...

    Forse un cazzo... quando deciderai di svegliarti?

    quando tu mi permetterai di tornare al mio posto e tu al tuo, cioè accucciato in un angolino della mia mente, frutto di una violenta emozione. una emozione da reprimere, controllare e al momento giustò sferrare contro chi ci ha ferito, contro chi ci ha deriso, contro chi ci ha sfruttato.

    concordi con me quindi...? lo sai che sono parte di te.

    lo so...

    lo sai che potrei esserti d'aiuto.

    lo so... come so anche che non sei me... e quello che hai fatto non è naturale. quanto potrai reggere tutto questo?

    quanto serve...

    quanto serve? serve a poco, serve a nulla, NON SERVE...

    [... Intanto in Ospedale ...]

    l'evocazione del primario che in un primo momento sembrava basita dal racconto del medico. chi non lo sarebbe stato al termine di quella giornata così ricca di eventi?
    ora parve incuriosita, quando, dopo la descrizione accurata del luogo, villa e stemma, qualcosa gli balenò in mente.
    c'era stata in quel luogo ma perchè non ricordava? che fosse la memoria della testuggine a giocare scherzi o c'era altro dietro?

    Fudoh... mio caro Fudoh!
    quella sensazione che senti, ti spinge a cercare a scavare. è istinto! non è vero che non t'importa nulla, non nasconderlo a te stesso.


    così si sarebbero mossi entrambi in direzione della Biblioteca alla ricerca di un passato. un Passato Nascosto e che nessuno doveva ricordare, neppure i Kage.
    infatti le informazioni che avrebbero rinvenuto in biblioteca, erano frammentarie come i ricordi della tartaruga. impressi su carta e dimenticati nel momento stesso in cui l'inchiostro scorreva sul foglio bianco.
    così si accennava ad un luogo, da qualche parte nel paese del fuoco, di una villa e a qualche evento strano, a qualche Akuma che vi aveva fatto visita, anzi no, più Akuma nel corso del tempo, in un tempo molto ampio. di una prova che qualcuno aveva menzionato e di un Guardiano, si qualcuno posto a protezione di quel luogo.
    insomma, mito e leggenda si mescolavano alla realtà e sicuramente un personaggio disinteressato avrebbe chiuso la questione, come suggestione e evento Postraumatico...


    ecco servita la diagnosi, mio caro Primario.
    ma c'è qualcosa di più... tu sai che c'è Qualcosa di più.




  11. .

    IL Volto del Tennin

    Capitolo 6 "il tè tra gli Spettri"




    Aveva già preso la sua decisione, da quando tempo prima quella donna l’aveva persuaso, l’aveva accolto e iniziato. non ufficialmente s’intende ma ormai conosceva la rete e nonostante avesse la sua etica portava avanti discretamente i suoi affari non non pochi profitti, tanto da lasciar parlare di sè i piani alti.
    la ricerca di nuovi stimoli aveva dato i suoi frutti e se ben non ufficialmente aveva lasciato alle sue spalle in villaggio ormai da tempo.

    Giocare dici?

    si rivolse al giovane che pensava di manovrarlo.

    amo giocare… ma questa non è più la mia partita, ho passato la mano per quel che riguarda Kiri.

    il richiamo al famoso gioco di carte non era casuale ma l’uomo che aveva davanti come poteva saperlo?

    la sua partita invece si giocava proprio lì in quel momento. aveva dato in pasto ai Kiriani un alto traditore del villaggio. un kage spodestato in cerca di vendetta avrebbe di certo attirato l’attenzione delle alte sfere se mai fosse stato scoperto.
    se non lo fosse stato… beh che importava? un falso Etsuko sarebbe vissuto a Kiri seminando discordia in nome della vendetta che il vero lui covava in corpo.
    lui e con lui intendiamo quello vero, sarebbe finalmente stato LIBERO… senza vincoli, né umani, né morali, né affettivi.
    libero di essere chiunque avesse voglia di essere e ricercare qualsiasi cosa egli volesse cercare e ottenere.
    Era consapevole del fatto che ciò avrebbe comportato qualche sacrificio. si toccò il volto amabile e sexy che possedeva, consapevole del fatto che non sarebbe potuto essere più il suo. era un prezzo che avrebbe potuto pagare.

    lascio a te la possibilità di provare ad amministrare Kiri nel modo a te più congeniale. Dopotutto era quello che desideravi da tempo…
    non è vero?


    sorrise in riferimento alla proclamazione a kage più breve della storia di Kiri, leggende e storie che si narravano come passatempo nelle taverne della nebbia.

    io pagherò il prezzo che vi è da pagare ed entrambi ne avremo Vantaggio.
    Tu la tua vendetta ed io la mia LIBERTA’...
    tu sei pronto a pagare il tuo prezzo?


    tutto quello che seguirà sarà la storia futura di KIRI e non solo…
    che ruolo avrà in futuro Etsuko nella storia del continente NINJA?





  12. .

    Il Volto del Tennin

    Capitolo 5 - Il Tè tra gli Spettri



    lo vide allontanarsi, dopo quel lungo bacio passionale, lo lasciava andare?
    non avrebbe voluto ma non poteva costringersi a rimanere lì dove non si sentiva più al suo posto. sacrificarsi ancora per gli altri senza pensare a sè stesso.
    aveva ancora in bocca il suo sapore, senza sapere del regalo che gli aveva fatto. Sarebbe servito? si sbagliava.
    non aveva bisogno d’incentivare ad aiurarlo, già in passato l’aveva fatto dimostrando quando ci tenesse. l’altro invece cosa gli dimostrava?
    Così facendo… disinteresse!!!
    ma potevano aiutarsi ancora, l’uno con l’altro, non necessariamente come aveva pensato il traditore.
    c’erano innumerevoli altri modi.

    LO Raggiunse…

    lo prese per il polso sinistro, spingendolo ancora a se, questa volta erano ancora più vicini se possibile. i due corpi muscolosi e longilinei quasi fusi l’uno nell’altro, poteva sentire il suo corpo, così sexy, così desiderabile e ancora i suoi occhi.
    non ti aiuterò come tu vuoi…
    ma non ti lascerò andare, ci sono mille altre possibilità, troviamone insieme una, per una volta.


    lo portò a se, cercando ancora un bacio, più passionale, più caldo, spudorato quasi.
    che avrebbe fatto il Kiriano?
    Ame, piangeva, come soleva fare, 2 corpi dispersi tra i suoi viali pensavano a dove la vendetta gli avrebbe condotti, nonostante fosse lì tra loro come terzo incomodo.

    “PATETICI UMANI”






  13. .

    il thè tra gli spettri

    l'ultimo Bacio



    Un bacio, per essere perfetto, deve peccare di presunzione.
    Fino a credersi il primo…


    le lingue s’intrecciarono sotto la pioggia, come poteva rifiutarlo? era quello che aveva sempre desiderato… Forse. “Aveva”...
    ma quel bacio, l’accettarlo richiedeva sacrificio, un ricatto passionale che pagava un prezzo, che il kiriano non era disposto più a pagare.
    ne voleva che fosse una ricompensa per tutto quello che era stato fatto.
    contraccambiò l’intrecciarsi di lingue, il vorticare di una passione mai sopita e ora finalmente risvegliata. il rosso degli occhi Akuma, l’uno nell’altro, un turbinio di emozioni e l’incesto più profondo, proibito ma tanto desiderato.
    poi tutto d’improvviso si spense e terminò così come era iniziato.
    l’allontanò interponendo tra i corpi desiderosi la sua mano, spingendo indietro il frutto del desiderio.

    Tu… Tu mi chiedi Ancora sacrifici… ed io ho già deciso…

    non sarebbe rimasto un attimo ancora a Kiri, in quel villaggio che l’aveva rinnegato che l’aveva ucciso. tra gente spietata e irriconoscente.
    la sua strada era tracciata e non passava più per il villaggio della Nebbia.

    mi dispiace ma non posso aiutarti…

    laconico ultimo sussulto di volontà, a testimoniare che in nulla l’avrebbe assecondato, non di certo a Kiri, in cui non avrebbe avuto più dimora.
    un seme l’aveva accolto e che fosse quello dell’odio, della vendetta che in esso stesso riviveva, solo il destino l’avrebbe svelato.
    lo guardò ancora una volta negli occhi, consapevole di averlo deluso, consapevole del suo piano, consapevole di ciò che quel bacio in realtà rappresentava. “era un mezzo” che sfruttava una sua debolezza, ciò non significava che pure il suo contraccambiarlo non fosse un “MEZZO” per fini ancora ignoti…

    Akuma… e Adesso? adesso che sai che non ti aiuterò a Kiri? che non sarò la tua pedina per seminare odio? che non sarò lo strumento della tua vendetta?
    che farai…?


    conosceva dentro sè la risposta… sarebbe andato via come aveva fatto in passato, senza rimpianti senza remore, alla faccia della famiglia, della passione, dell’amore che dimostrava di provare… o fingeva.

    gli avrebbe rubato l’ultimo bacio, per l’ultima volta forse.
    lo prese dalla collottola e lo spinse a per far riprovare il sapore delle sue labbra, della sua saliva, della sua voglia.
    mentre la pioggia cadeva sui loro volti a coprire magari anche una lacrima versata per quell’imminente forse abbandono.








  14. .

    Ospedale Di Kiri

    Antiche leggende



    eccoci tornati ragazzi, ci eravamo lasciati nella sala dell'ospedale.
    il primario Fudoh poteva vantare di aver avuto un incontro del primo tipo con L'Etsuko bloccato nell'aldilà, un fantasma incastrato nel mondo dei morti. mentre la proiezione illusoria di uno dei suoi sentimenti più vividi occupava il suo corpo terreno. Beh chi ne avrebbe cavato qualcosa avrebbe ambito al premio Nobel.
    l'immagine della villa dei Naminaka aveva suscitato qualcosa nel primario di Kiri, chiamiamolo curiosità... o qualsivoglia altro sentimento. fatto sta che forse avrebbe spinto il medico ad indagare più a fondo in quella faccenda.

    ...IL SOGNO DI VENDETTA...

    ultimamente la vita di Etsuko non aveva riservato grandi gioie... mmmm ultimamente? diciamo che in generale non gli aveva riservato grandi gioie e le prospettive recenti non erano delle più rosee. in una cosa però Etsuko traeva sollievo, il Sonno.
    Dal momento in cui nella villa dopo gli eventi del lago, aveva legato il suo destino a quello delle farfalle sogno. quelle avevano vegliato i suoi sogni, scacciando gl'incubi funesti e donandoli pace.
    Nel sonno invece Vendetta avrebbe trovato il suo peggior nemico, quelle potevano sondare nel profondo dell'anima dell'imbattuto e di certo non si sarebbero fatte ingannare.

    "Chi sei? Hai l'aspetto di Etsuko Akuma, ma la tua coscienza è diversa, corrotta da un'ossessione.
    Sei più simile al Samurai che ci aveva imprigionato, che non all'Akuma che ci ha liberato.
    Etsuko era privo di tali viziosi desideri.
    Io sono Choyume e, come le mie sorelle, sono una delle Farfalle del mondo dei Sogni, quindi, sconosciuto, posso vedere oltre il tuo aspetto corporeo qui nel mio mondo.
    Rispondimi: dov'è Etsuko Akuma? E chi sei tu? "


    fu chiaro da subito a Vendetta che avrebbe combattuto in un territorio a se sfavorevole e depose subito le armi senza tentare ulteriore inganno, consapevole che quella fosse semplicemente una condizione temporanea.

    Questa mi è nuova? il moccioso riserva un sacco di sorprese, devo essere Sincero.
    Poco importa però... il vostro amichetto è bloccato nel mondo dei morti il suo corpo è mio ormai... ne ho il controllo!

    sorrise soddisfatto.

    [Intanto... in ospedale]

    perplesso il primario osservava il suo paziente ormai sedato. Avrebbe dormito per un pò il Kiriano eppure le parole poco prima pronunciate in un clima surreale l'avevano scosso. che fossero i deliri di un incubo o gli effetti di un trauma. Forse pensieri inconsci venuti a galla? la scienza medica è affascinante per l'ignoto che in essa ancora nasconde, sopratutto a livello psicologico. Si sarebbe Fudoh inoltrato per questo irto sentiero?
    le azioni successive avevano dato risposta positiva.
    L'evocare l'anziana tartaruga avrebbe dato i suoi frutti.
    una volta nella stanza la testuggine avrebbe potuto risponde alle domande del primario. avrebbe ampiamente descritto come in uno dei suoi viaggi era stata presso un villaggio affacciato su un grande lago, si parlava di un luogo misterioso nei pressi, una villa con una grande effige all'ingresso. diverse e variegate le storie che però non avevano mai un finale certo e similare, lasciando decadere le descrizioni in uno sfumato confine tra mito e leggenda.
    lei stessa incuriosita si era avvicinata alla villa senza però avere la possibilità di addentrarsi e provando a ricordare, essa stessa avrebbe avuto difficoltà nel definirla e nel cosa fosse successo nei suoi pressi, quasi i suoi ricordi stessi fossero confusi.
    era rimasta in lei solo un vago ricordo di quella storia, di come vi fossero al suo interno abitanti strani che nessuno però aveva mai visto e conosciuto... si narra che in tempi lontani, spesso dei ninja Kiriani vi facessero pellegrinaggio, poi andata in decadenza e dimenticata.
    interrogata ulteriormente, non avrebbe dato risposte e informazioni diverse da quelle fornite. se non un luogo preciso su una mappa.
    cosa avrebbe fatto Fudoh?



  15. .

    il Tè tra gli Spettri

    Pensieri Proibiti



    inspirò prima di emettere un consistente sospiro, mentre riprendeva totalmente il controllo di se e ritornando alla sua naturale freddezza. il figuro d'inanzi diciamolo, non lo lasciava indifferente... vi erano stati trascorsi tra i due che non sto qui a descrivervi, anche perchè persino il narratore non li ricorda. se ve lo state chiedendo, sì c'entra qualcosa anche l'attrazione sessuale. più che attrazione la definirei una vera e propria calamite. persino in quel momento il kiriano non poteva esimersi da immaginare atti impuri, due corpi finalmente avvinghiati, le lingue sinuose cercarsi nel carnale desiderio, i baci lascivi e frequenti sul corpo sino a raggiungere parti intime e luoghi inesplorati... ma lasciamo perdere, stiamo abbandonando il normale percorso narrativo.

    - Sicuramente hai perso di autocontrollo, -
    sussurò... quasi stesse leggendo nella sua mente, quasi potesse scorgere i desideri proibiti ma probabilmente si riferiva ad altro.
    sei è tua buona parte di tale merito.

    Mi hanno tagliato la testa. Mi hanno affondato un pugnale nella schiena. Durante una rivolta. Tre contro uno. La conosci quella storia.
    sì. l'ho sentita questa storia, spesso la raccontano a Kiri, la descrivono con scherno, soprattutto le figure più influenti.
    alzò la testa verso il cielo terso, mentre la pioggia scivolava sulle guance, donandogli un aspetto terribilmente sexy.
    non hai mai avuto un carattere facile...
    sottintendendo quanto quello avesse influito sugli accadimenti passati.
    ti aspettavi forse che ti salvassi ancora una volta?
    non sai quanto ho dovuto pagare per le mie scelte, sono adato via da Kiri per la vergogna e in quel frangente non ero in patria...

    giustificò così la risposta alla domanda del primo.

    Io sono il Mizukage, Etsuko. -
    che pessimo tempismo. Sorrise pensando a quello che gli era successo poco prima, gli eventi di Kiri, la sua morte. le Scelte del Kage, quanto gli erano sembrate ingiuste.
    non voglio più sapere di Kage, di villaggi, di responsabilità. è arrivato il momento di pensare a me stesso Seinji... e questo presuppone scelte difficili, come puoi immaginare.
    lo guardò intensamente, assicurandosi che avesse inteso cosa quelle parole significassero.

    - Il Clan deve riprendere il controllo di Kiri, Etsuko. Altrimenti loro vedranno in noi, in quelli come me e te, sempre una minaccia. Si inventeranno di tutti per ucciderci. Capisci? E’ una questione di tempo prima che inizino a uccidere sempre più Akuma. -
    l'abilità del Clan Akuma è sempre stata al servizio di Kiri, sin da tempi immemori, dalla storia dei teschi, con il nonno defunto... sempre sfruttati, sempre mandati a morire, sacrificabili pedine... non è forse questo lo scopo di un ninja?
    come pensi di poter cambiare le cose?

    lo guardo sicuro che non avesse una risposta che l'avrebbe soddisfatto. aveva riflettuto tante volte su questo tema ed ogni volta aveva desiderato di non averlo fatto.
    poi avvenne l'inaspettato:

    - Che tu voglia credere o no, l’unica cosa che volevo è semplicemente vederti.
    dobbiamo ammetterlo signori, in quel momento arrossì, per fortuna c'era il buio, c'era la pioggia ma il colorito sulle guance posso confermarvelo io, c'era.
    Così improvvisamente ripresero anche i pensieri sconci, chinò leggermente il capo.
    anche a me fa piacere...
    sussurrò.



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