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    L'Ombra del Sangue


    II




    Il risveglio fu traumatico. Una forte fitta mi premeva sul collo, esattamente nel punto in cui venni colpito, mentre cercavo di realizzare l'ambiente intorno a me. Era ancora notte, piccoli raggi lunari filtravano tra le chiome degli alberi mossi ritmicamente da una gelida aria. Non ero ancora nelle condizioni di alzarmi così cercai di mettermi in posizione seduta aiutandomi con le mani.

    Davanti a me due ninja del villaggio di Kiri. Uno sapevo benissimo chi era, era lo stesso ninja che quella sera mi aveva fatto passare le pene dell'inferno. L'altro invece, non lo avevo visto, probabilmente era con lui quando sono stato rapito e probabilmente è stato proprio lui a farmi venire questo livido al collo. Occhi rosso sangue e diversi piercing sul volto. Inquietante anche lui.

    Di fianco a me un altro ragazzo, probabilmente della mia stessa età, dai lunghi capelli neri e occhi chiari. Il suo viso era molto pulito e armonioso, mentre il suo fisico era molto possente e ben definito. Non ero del tutto ripreso che il ninja dal singolo occhio spalancò le braccia e con voce ferma esclamò
    La Nebbia di Sangue è un importante rito di passaggio per gli aspiranti ninja di Kiri. La neve di Genosha si bagna del sangue degli aspiranti ninja del villaggio e solo chi si dimostrerà forte e tenace uscirà da questa radura sulle sue gambe e con il coprifronte della Nebbia. L'altro concimerà gli alberi di questa secolare foresta.

    In quell'istante capii perchè mi trovai i. Io e il ragazzo avremmo dovuto scontrarci per determinare chi dei due era il più degno di proseguire la via del ninja.
    Alla vostra destra, su quella coperta, troverete tutto l'armamentario che riterrete opportuno. Armatevi ed entrate nell'arena formata dalle torce alle vostre spalle. In quell'istante mi girai per guardarmi dietro. Una vasta area recintata da delle torce sarebbe stato il luogo del mio incontro. Che la Nebbia di Sangue abbia inizio!

    Appena dato il via , il ragazzo di fianco a me si alzò subito di scatto e si avvicinò alla coperta contenente tutto l'armamentario per la sfida. Prese tutte le sue armi mentre io ero ancora seduto a terra. Dopo un paio di secondi mi alzai anche io e mi avvicinai alla coperta. Era pieno di armi di qualsiasi genere, dai kunai agli shuriken, passando per oggetti curativi e addirittura del veleno. Capivo subito che ci sarebbe stato da fare sul serio.

    Finalmente il momento è arrivato. Non mi tirerò indietro proprio ora. pronunciò con convinzione il mio avversario mentre ero intento a scegliere l'ultimo equipaggiamento che mi avrebbe affiancato nello scontro. Dopo aver scelto anche l'ultimo equipaggiamento, raggiunsi il mio avversario all'interno dell'arena.

    Lo scontro iniziò nel momento esatto in cui passai la torcia che ne dimilitava il campo. Si trattava di uno spiazzo di circa una decina di metri. Mi posizionai a una distanza di circa 5M dal mio avversario che rimase fermo per un po' a guardarmi. Probabilmente stava studiando la mia corporatura per cercare di capire come potevo muovermi all'interno dell'arena. Io non mi feci invece troppe domande e cercai di avvalermi subito di un oggetto dell'equipaggiamento. Frugai tra le tasche e tirai fuori due
    Kunai. L'idea che avevo in mente era quella di testare i riflessi del mio avversario quindi per prima cosa lanciai un singolo kunai esattamente dritto davanti a lui. [ I Slot Azione - Attacco A Distanza | Forza 100] [Kunai]

    Appena lanciato mi spostai velocemente alla sinistra del rivale, tenendomi sempre a una distanza di circa 5M da lui [ I Slot Gratuito - Movimento ]. Una volta spostatomi, lanciai il kunai restante. [ II Slot Azione - Attacco A Distanza | Forza 100] [Kunai]. Una volta lanciato anche il secondo Kunai mi spostai indietro di circa 3 metri per distanziarmi dal mio rivale e vedere il risultato di quell'azione. [ III Slot Azione - Movimento ]


  2. .

    L'Ombra del Sangue


    I




    Sono passati 4 giorni da quando ho detto a mio nonno della volontà di diventare un ninja. Potrei tranquillamente classificarli come i 4 peggiori giorni vissuti fino ad ora. Non mi era mai capitato di vedere mio nonno così. La mattina esce di casa senza salutarmi e senza insistere perchè io lo segua a pescare per rincasarsi poi alla sera tarda. Pensandoci, è quello che ho sempre sperato in tutti questi anni, ma ora non ne sono così felice. A stento mi parla e se lo fa è soltanto per rispondere con dei monosillabi a delle mie domande. Ma alla fine non ho bisogno di lui, a breve inizierò la mia carriera da ninja e non dovrò pensare più a nessuno se non a me stesso.

    Da quando mio nonno non mi costringe ad andare al lago, le mie giornate sono sempre vuote. Provo a riempirle con una camminata intorno al quartiere, ma questa camminata dura poco e finisco per ritrovarmi sempre sul percorso che porta esattamente a quel dannato lago. Ormai è una maledizione, ti odio. Avrei dovuto vivere una vita diversa dissi ad alta voce mentre ripercorrevo quella strada. Volevo autoconvincermi che la colpa fosse di mio nonno o della morte dei miei genitori, ma sapevo che non potevo additare a loro tutto questo.

    Tra un pensiero e l'altro la passeggiata continuava fino a quando non arrivai esattamente in riva al lago. Non ero troppo distante dal posto preferito di mio nonno, ma sapevo che li non poteva comunque vedermi. Ero tranquillo, inclinai leggermente la testa per guardarmi riflesso nell'acqua. Tu ormai mi conosci. Sai esattamente tutto quello che so io. Anzi, sono convinto che in questo momento mio nonno ti sta raccontando chissà quante altre cose.
    Appena finita la frase la mia espressione sul volto cambiò. Mi pervase un senso di odio. Preso il primo sasso da terra, lo lanciai dritto verso l'acqua per interrompere la visione di me stesso. Fanculo continuai irritato.

    Dopo quel piccolo attacco d'ira mi rimisi sulla strada del ritorno. Ormai il tramonto stava lasciando spazio al crepuscolo e non volevo tornare a casa più tardi di mio nonno. Per tutta la strada del ritorno non pensai a molto. Il mio unico pensiero fu al giorno successivo, sperando a una qualche novità. Ormai mancava poco a casa mia, l'oscurità avvolgeva tutto l'ambiente circostante e una leggera foschia sembrava presagire l'arrivo di una fitta nebbia.
    Mancava una decina di metri prima della porta di casa quando iniziai a sentire qualcuno chiamarmi Ti... ti prego Kaido... Aiutaam. Un brivido mi attraversò tutta la schiena. Mi girai di scatto e l'immagine che mi si presentò davanti mi lasciò senza parole. A terra a pochi metri da me c'era mio nonno, ricoperto di sangue con una mano verso di me per chiedermi aiuto. In quel momento non riuscivo a trovare la lucidità di reagire. La mia pelle diventò di un bianco cadaverico e iniziai a sudare freddo.

    No..No..Nonno! Cosa è successo? balbettai faticosamente.

    In quel momento non sapevo cosa fare, volevo raggiungere mio nonno ma la visione di tutto quel sangue mi lasciava interdetto. Le gambe diventarono pesantissime e non riuscivo a fare nulla per quanto avessi voluto aiutarlo. Lui continuava ad avvicinarsi verso di me porgiando la sua mano e chiedendomi aiuto e io continuavo a rimanere li, immobile, come ad aspettare che qualcuno prendesse in mano la mia vita, senza far nulla ancora una volta. In quell'istante mi sentii una formica. Realizzai di non essere abbastanza forte nemmeno per aiutare mio nonno, e probabilmente la via del ninja non era adatta a uno come me. Ma neanche il tempo di finire questo pensiero che il corpo di mio nonno si trasformò in un mucchio di corvi gracchianti. In quell'istante non riuscivo a capire più nulla, mi sembrava di vivere un brutto incubo quando sentii sussurare all'orecchio Da questa parte, Kaido Okada.
    Mi girai nuovamente di scatto, un volto mai visto prima mi guardo con un espressione assetata di sangue. Aveva dei lunghi capelli bianchi raccolti dietro e un occhio coperto da quello che era il coprifonte del villaggio di Kiri.

    Un ninja? pensai. Ma non feci nemmeno in tempo a realizzare che mi passò tra i pensieri un'immagine raccapricciante. Lui e il suo macabro sorriso mentre mi trafigge il suo kunai sul petto. Ogni colpo del kunai era preceduto da un suo Sei debole. Urlato sempre più forte e divertito da quel momento.

    Più restavo li fermo e più capivo che la mia morte era vicina. Non so cosa volesse questo ninja da me, ma ho capito che si sarebbe divertito a farmi soffrire. Purtroppo non ero in grado di muovermi. La paura non si era ancora liberata di me, mi teneva li, stretta tra le sue braccia. Non aveva tutti i torti a darmi del debole, lo sapevo anche io e questa consapevolezza di me stesso mi ha sempre dato fastidio.

    Più passavano i secondi e più le immagini diventavano raccapriccianti. Prima continuavo a vedere il mio corpo pieno dei suoi kunai trafitti. Poi mi passò per la mente l'immagine di lui mentre mi taglia i singoli arti, lentamente per farmi soffire. Avevo ormai capito che star qua significava andare incontro al dolore.

    Co..cosa vuoi da me? gli chiesi con una voce tremante. Il ninja non rispose e due secondi dopo sentì un durissimo colpo al collo. Probabilmente il colpo mi era stato inflitto da un suo compagno, ma non ci capii molto. Quel colpo fu talmente forte che mi fece appannare la vista prima di farmi svenire completamente.

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