Votes taken by leopolis

  1. .
    Mi sono già studiato la scheda.
    Sarà un nukenin con la dislocazione istantanea.

    Volevo solo chiedere: se per caso finissi le missioni con Seinji e prendessi qualche stemma d'elité utile per il Jonin, potrei far partire il PG nuovo da Jonin Blu una volta che l'Akuma sarà ufficialmente morto?
  2. .

    × Off-Game ×


    × Legenda
    Narrazione
    «Dialoghi»


    "Sei un traditore" - gli risuonò nella mente.
    Non stette nemmeno ad ascoltare le parole dell'Hokage: erano veleno che veniva sputato ovunque. Certo, era il re li. Era lui che comandava. Offrire la possibilità di vedere le reali intenzioni di Itai Nara sarebbe servito a poco e a nulla. Avrebbe potuto manipolarli a piacere suo, e tornare a usare Seinji Akuma come una pedina e poi conficcargli nella schiena un pugnale proprio come faceva con i suoi alleati, o con le persone alle quali gettava la sabbia negli occhi. Inoltre non voleva nessun tipo di aiuto da quel tizio, né da Konoha in generale. La sola idea di dover chiedere aiuto a un tizio che gli aveva tagliato un braccio gli faceva un ribrezzo incredibile, facendogli pensare che sì. Sarebbe stato meglio se fosse per sempre rimasto ad Ame, o col Mikawa.
    «Come ho già detto, scelgo la morte. Qui e ora. Non voglio tornare a Kiri per sottostare a una persona che mi ha tradito, e non voglio nemmeno tornare dal Mikawa per allearmi contro Kiri. Non sono un traditore; casomai è Itai Nara l'unico a essere traditore qui. Io invece sono il tradito.» - Il suo sguardo allora si posò sul Kage kiriano.
    "Forse dice la verità Seinji. A che pro chiedere all'Hokage di finirti?.. Avebbe potuto ficcarti una katana nel collo mentre dormivi."
    "E il fatto che mi abbia mandato a portare una lettera verso qualcuno che conosceva il mio odore di nukenin? E il fatto che, pur cambiandomi il volto, non mi ha comunque cambiato l'odore? Quando poi? Quando ho ormai svolto diverse missioni per il bene del villaggio... E' triste."
    "Sì, lo è"
    «No, non basta Itai. Il fatto che tu sia qui conferma quanto penso: non sei venuto per salvarmi, né per farmi capire colpe che non ho. Sei venuto per uccidermi. Per sbarazzarti di me dopo avermi usato. Beh, questo sì: è una colpa mia l'aver creduto alle tue belle parole. Avrei dovuto immaginare che un giorno mi avresti comunque incastrato. E tutte le buone cose che ho fatto per Kiri, Itai? E tutte le volte che sono stato ferito per Kiri, Itai? Io sono morto da Seinji Akuma e sono resuscitato da Seinji Akuma per il bene di Kiri, e cosa ho in cambio? Dopo aver svolto diverse missioni al tuo fianco, come tuo supporto e come tua spalla, mi vieni a dire che ho sbagliato per aver portato a termine, a costo quasi della mia stessa vita, la missione che mi hai assegnato. No. Non ho fallito. La missione è stata conclusa positivamente: se non sbaglio Raizen ha ricevuto la tua missiva. Se invece mi accusi di non aver nascosto meglio la mia identità, beh... lo sapevi da chi vado, e lo sapevi con quali mezzi ci vado. E no, non ci credo che Raizen non sappia riconoscere il chakra: del resto Atasuke Uchiha non mi ha riconosciuto, nonostante avessi svolto una missione anche con lui.» - Tutta quella faccenda stava prendendo una piega troppo lenta, e ovviamente si stava piano avviando verso la fine.
    «Hai messo in dubbio la mia furbizia, dici. D'accordo. Allora uccidi qualcuno che tutti questi mesi ti ha aiutato soltanto perché ha peccato di... furbizia. » - Si fermò un attimo, quasi cercando di pensare quanto assurdo fosse tutto quello. - «Furbizia.» - Ribatté, per poi cambiare il volto. - «NON HO MAI SMESSO DI ESSERE FEDELE A KIRI. IO TI AVREI SEGUITO, ITAI, ANCHE NELLA MORTE. IO AVREI DATO LA VITA PER PROTEGGERTI, COME HO FATTO ANCHE CON RAIZEN. IO SAREI MORTO PER PORTARE A TERMINE IL TUO ORDINE - Gli urlò in faccia, tra le lacrime che gli scorrevano lungo le guance. Sì, non avrebbe mai dovuto credergli. Non avrebbe mai dovuto seguirlo. Era quella la moneta con cui ripagava i propri compagni di missione. Eliminandoli quando diventavano scomodi. Le sue idee primarie erano quelle giuste; il resto erano solo bugie di convenienza.
    «E come posso capire, Itai, se quei ricordi non sono manipolati?.. E, d'altro canto, cosa vuoi? Che ritorni a Kiri dopo tutti gli insulti che ho ricevuto? A fare il "bravo bambino"? Perché tu mi hai mandato da qualcuno che sapeva chi sono sin dal principio solo... annusandomi? No.»
    La risposta era dunque chiara, e non rimaneva altro che ricevere il proprio verdetto. Questo Seinji lo fece in silenzio (quasi) totale. Aveva ormai detto tutto quello che aveva da dire, aveva commesso l'errore di fidarsi dell'uomo sbagliato e di seguire i suoi ordini, e ora avrebbe pagato quell'errore. Non avrebbe mai potuto sapere che Raizen conosceva il suo odore, o aveva sentito il tono della sua voce. Non avrebbe potuto saperlo.
    «Balle. Io non ho scelto niente. Io ho seguito i tuoi ordini fino alla fine.» - Sussurrò soltanto, per poi ricevere il suo verdetto. Lo avrebbe ricevuto col viso sereno, e la voce calma. Troppo era stato detto ormai, e poco avrebbe potuto permettergli di cambiare idea. Forse sì. Forse si sbagliava. Forse Itai non lo aveva mandato da Raizen in malafede. Forse era stato un grosso equivoco, ma al più dopo tutte le cose dette non aveva voglia di essere un ninja.
    Non aveva voglia di essere un ninja di Kiri.


    [Dichiaro il PG Deceduto?]
  3. .

    × Off-Game ×


    × Legenda
    Narrazione
    «Dialoghi»



    "Sembra che tu sia molto fortunato" - disse qualcuno quando l'Akuma riuscì a riprendere i sensi dopo il suo svenimento precedente. Certo, si ricordava tutto ciò che era accaduto e cercò nell'istante stesso di guardarsi intorno per trovare quel bestione con la sua lama, e il braccio, e gli sputi, e la pazzia, e il gustoso piatto fatto a base di carne umana, - la sua carne umana. Solo così capì di essere legato come un salame, immobile chissà dove, ma con tutte e due le braccia, per ora, e con tutti e due gli occhi e le orecchie, per ora.
    «No, non lo sono,» - ribatté secco a quella voce. - «Sono l'individuo più sfigato nel raggio di 9.000 chilometri.» - Nel mentre il tizio però non terminava di parlare dicendo che gli sarebbe piaciuto moltissimo torturare l'Akuma, l'Akuma stess cercò comunque di ricordarsi bene che diavolo aveva fatto e di chi era la colpa. Poi, come se a distrarlo, arrivò anche un'altra voce, era quella di Asmodai.
    "Bella scenata che hai fatto dall'Hokage!" - esclamò questi, al che l'Akuma scosse soltanto il capo.
    "Beh, ci ha chiesto lui di mangiare il braccio, no? Non potevo rifiutare un piatto del genere hehehehe. Ora però ho capito una cosa."
    "Cosa?"
    «Senti, ma la chiudi quella fogna o no?» - chiese al torturatore tanto per fermare tutta la sua inutile parlata basata sul niente. Poi si concentrò sul demone, con lo sguardo puntato in avanti, verso il buio.
    "Che la carne umana non è poi tanto male"
    "Hmm... Credo arrivi qualcuno... Credo sia Itai... "
    "Non penserai che avrà finalmente trovato le palle nelle mutande e sia venuto a salvarmi con l'esercito di Kiri alle mura di Konoha, vero?"
    "Beh, questo lo avrebbe fatto un capo vero. Poi ricordati cosa ti disse Itai al bar: gli servivi per aiutare Kiri a rialzarsi. Ne è passato di tempo da quel giorno, Seinji. Ora che Kiri è un po' più forte, potrebbe anche pensare di scaricarti."
    "Non credo che lo faccia. O almeno... mi sembrava buono."
    "...Sembrava... Ma il mondo dei ninja è crudele Seinji."
    "Poi oh, mi ha mandato lui da Raizen. E lo sapeva sicuramente che Raizen mi avrebbe scoperto... Conosce il mio chakra, conosce il mio odore... Io mi gioco un bel piatto di sushi che mi sia venuto a salvare"
    "Vediamo..."
    Poco dopo fece la sa comparsa Itai Nara. Dapprima salutò il torturatore foglioso, anche lui un jinchuriiki...
    "...cazzo! si stanno moltiplicando..."
    Poi avanzò fino a Seinji, chiamandolo per nome. Per nome vero. Brutto segno quello, e l'Akuma lo aveva capito sin da subito. Probabilmente aveva ragione Asmodai: voleva solo sbarazzarsene al più presto. Lo aveva usato quel poco che bastava per rendere Kiri un posto migliore e ora che non gli serviva più aveva soltanto inventato un buon piano per far scoprire l'identità dell'Akuma attraverso una lettera. Itai lo sapeva che mandare Seinji da Raizen era un suicidio; Itai lo sapeva che Raizen avrebbe scoperto l'identità dell'Akuma; Itai sapeva che Raizen sapeva riconoscere gli odori, la voce, e persino il chakra! Dunque Seinji Akuma non avrebbe potuto avere scampo in qualsiasi caso, anche se fosse stato il più bravo attore del mondo. E nel mentre Itai infuriava, Seinji lo ascoltava attentamente, facendosi tornare alla mente le parole dell'Itai stesso dette nell'Amministrazione di Kiri giorni prima.
    "Se avessi voluto affidare questa lettera a dei volatili avrei mandato i miei." - disse. - "Portala all'Hokage di persona, è di strada dopotutto, non perderai tempo" - aggiunse. Non volle mandare le evocazioni, per far scoprire Seinji.
    Era chiaro ora! Tutto stava tornato al suo posto sul grande puzzle.
    "E' così, eh"
    Poi lo prese per il mento, sollevando l'Akuma legato similmente a un sacco di patate.
    Scena divertente, quasi comica.
    Se non fosse che anche l'Akuma stesso si mise a ridere, per via dell'inferno che gli stava per esplodere dentro.
    «Sai chi mi ha mandato da Raizen? Tu. Sai chi conosceva il mio chakra e il mio odore, tanto che nessuna recita avrebbe saputo resistere? Tu. Sai chi mi ha ordinato di non rivelare a nessuno la mia identità? Tu. Tu sei l'uomo al quale ho creduto in quel ristorante, quando ho rischiato di perdere la vita pur di farti avere qualche informazioni in più. Eppure...» - l'Akuma sorrise, ora con le lacrime agli occhi. - «...io mi sarei fatto tagliare anche l'altro braccio, mi sarei fatto tagliare entrambe le gambe, e farmi cavare gli occhi, l'anima, pur di seguire il tuo ordine. Io sarei morto per seguire il tuo ordine. E cosa ho in cambio? Tu che arrivi qui e mi accusi di aver fallito la mia missione.» - Sentì immediatamente come il rancore nella sua anima saliva a dismisura. Quello non era il suo capo; quello era il traditore per eccellenza. Uno che aveva utilizzato le sue belle parole per renderlo cieco. Nient'altro.
    Era un uomo senza onore.
    «Eppure sei tu che mi hai mandato a portare una lettera verso l'unico uomo nel giro di parecchie miglia che conosce il mio chakra. L'unico. E tu lo sapevi. Bravo. Scacco e Matto a Seinji Akuma. E quando succede? Guarda caso quando Kiri è in procinto di ritornare forte.»
    Sbuffò.
    «Ho sbagliato sin dall'inizio,» - sussurrò quasi in lacrime. - «Non avrei mai dovuto cercarti. Non avrei dovuto crederti. Non avrei dovuto seguirti. » - Era vero. Aveva rischiato la vita per il villaggio. Aveva rischiato la vita pur di rispettare la promessa data a Itai Nara. Da uomo d'onore a uomo d'onore. E cosa ne aveva in cambio? Uno che lo accusava di tutti i crimini del mondo. Sarebbe stata decisamente meglio rimanere a Oto insieme al Mikawa e prestare il servizio al Mikawa. Almeno lui non lo avrebbe tradito, e nel momento difficile, quando tutte le maschere cadono e rimase solo la verità, avrebbe saputo recuperare il proprio uomo. Ma Itai Nara non era Diogene Mikawa, purtroppo.
    «Sì, l'ho sfidato a morte. E sai che c'è?» - Una lacrima gli scese lungo la guancia. - «Sfido a morte anche te. Proprio qui. Proprio ora. Su. Dai. Ti ho sfidato a morte. Tagliami la testa. Dai. E non ti credere che possa tornare a Kiri e seguire uno come te. Preferisco marcire qua fino alla fine dei tempi e farmi torturare finché l'ultimo respirò non abbandonerà il mio corpo. Chiudi bene la porta quindi quando deciderai di uscire; non si sa mai che mi venga in mente la folle idea di credere di nuovo alla tua parola.»
    Allora si sarebbe silenziato, incurante delle conseguenze che quel suo monologo avrebbe potuto avere.
    «Diogene Mikawa è un capo migliore di te, Itai. Almeno lui non manda i propri uomini a realizzare delle missioni suicide. Almeno lui non li usa, per poi gettarli via.»
    Comunque fosse andata, da quel giorno in poi non avrebbe mai più servito Kiri.
    Almeno non finché uno come Itai era il Mizukage.
    E sì, anche se fosse sopravissuto non avrebbe avuto molto da fare. Diogene, che aveva tradito per il bene di Kiri, probabilmente lo avrebbe ucciso comunque; mentre a Kiri non sarebbe tornato di sua spontanea volontà. Forse, se per miracolo fosse rimasto in vita, un giorno sarebbe tornato al suo sushi bar ad Ame. Aveva voglia di rivedere quei luoghi per lo meno, e forse avrebbe anche saputo ritrovare Etsuko. Ma in ogni caso sarebbe morto.
    Tanto meglio dunque sarebbe stato morire subito li oppure rimanere con quel torturatore a farsi torturare da quel tizio fino alla fine dei tempi.
    Sempre meglio di essere il subordinato di Itai Nara, per lo meno.



    Seinji
    Chakra: XXX
    Vitalità: XXX

    Illusione:

    Slot Difesa 1: ///
    Slot Difesa 2: ///
    Slot Difesa 3: ///

    Slot azione 1: ///
    Slot azione 2: ///
    Slot azione 3: ///

    Slot Tecnica Avanzata: ///
    Slot Tecnica Base: ///
  4. .
    roberto-ferri-01
  5. .
    Bentornato Ayato, mi ricordo di te.

    Io in ogni caso sono quello che viene piacchiato dai vari Kage.
  6. .
    Al peggio non c'è mai fine.
  7. .

    × Off-Game ×


    × Legenda
    Narrazione
    «Dialoghi»



    Il rilascio lo salvò per un istante, un misero istante, sicuramente insufficiente, che ecco la sensazione di paura ripresentarsi. E perché? Non aveva avuto paura dinnanzi a Diogene, quando questi era venuto ad Ame in compagnia di due ninja, e non aveva avuto paura di Shiltar Kaguya, quando questi gli strappò gli occhi e l'orecchio. Allora sorrise soltanto, sapendo che tagliargli via le parti del corpo era più che inutile, anzi. Seinji Akuma era una fenice. Simile alla fenice. Intrepido come una fenice. Come una fenice sicuro di rinascere sempre, anche quando ogni speranza andava via perdendosi e quando il tutto sembrava per finire. Non lo sapevo ancora da dove proveniva quella sicurezza, ma lo sapeva. Lo sapeva come se avesse visto una costante invisibile nella sua vita. Una costante fortunosa, ed ogni volta, trovandosi sempre a un filo dalla morte, non poteva far altro che ridere dell'incapacità altrui di capire che lui non poteva morire. E non poteva essere sconfitto. Anche se cadeva, era per rialzarsi. Si era rialzato dopo Shiltar, si era rialzato dopo che una sunese lo aveva trafitto con la propria katana. Lo aveva fatto dopo il primo litigio con Itai Nara, e lo avrebbe fatto sempre e comunque, senza mai provare una paura naturale (il che era più un difetto che un pregio, fintanto che la paura era il cane di guardia della vita per molti). Tuttavia, in quell'istante ebbe paura, perché anche se illusoria e completamente innaturale, bhe... paura fu. Il cuore iniziò a battere più forte, l'adrenalina iniziò a venir rilasciata in quantità sempre più grandi, la pupilla si ridimensionò ingrandendosi mentre il colosso dinnanzi lo copriva d'ombra insieme a tutte quelle nubi sopra di lui, e dietro, compreso il respiro, e la sensazione di venire assediato, trafitto, scalfito, crocifisso.
    "Ho paura," - sospirò Asmodai nell'osservare Raizen.
    "Abbiamo... paura" - aggiunse l'Akuma.
    Quindi vide una lama brillare, ma era veloce. Troppo veloce. Cercò comunque di evitare il colpo impastando del chakra nel braccio per spostarlo indietro [Medio-Alto /// + 8 tacche - Riflessi 850 - OverCAP e Sovraimpasto (2 leggere di danno) /// Gerita Grave al braccio (Amputazione)], ma anche a causa del genjutsu non fece in tempo, lasciando che il braccio venisse colpito, e rimanesse inerme nell'aria per un istante.
    Così. Dapprima non sentì nemmeno il dolore per l'enorme velocità del colpo.
    Poi però un dolore fulmineo, moltiplicato per mille all'ennesima potenza, come se migliaia di aghi lo avessero colpito in unico punto, si propagò l'ungo l'arto di Seinji Akuma. E questo urlò di dolore.
    E anche di rabbia.
    E persino di odio.
    «AAAAAAAAAAAAAARGH...» - sudò per un attimo, lasciando che delle gocce di sudore freddo gli coprissero il volto, e poi cadde all'indietro nel mentre il sangue sgorgante iniziò subito a bagnare il pavimento di quell'ufficio maledetto, dei suoi pantaloni nuovi e della sua (ormai rotta) camicia elegantissima.
    "E' questo il trattamento che viene riservato agli accademici, Seinji hehe" - rise il Demone.
    Il colpo, insieme al rilascio eseguito senza sigilli, lo liberò subito dell'illusione, ma questo non bastò per smorzare la sua rabbia. Era stato attaccato. Da un... alleato. O un qualcuno che diceva di essere suo alleato.
    Si lasciò schiaffeggiare, e poi sorrise con un sorriso di sfida.
    «L'ultimo Kage che mi aveva tagliato una parte del corpo ora marcisce chissà dove,» - rispose l'Akuma con voce tremante. Poi riprese il suo braccio come Raizen gli aveva detto di fare.
    "Ha detto che nessuno si metterà in tua difesa, Seinji. Ci hanno traditi, Seinji. Itai ci ha traditi."
    "Vedremo..." - rispose l'Akuma. - "Intanto fammi mettere qualche cosa in chiaro".
    Con la mano ancora al proprio posto, prese l'arto tagliato e da seduto per terra com'era lo lanciò di rabbia verso la testa di Raizen. [Forza: 650 + impasto MedioAlto=850]
    «Puoi anche tenertelo,» - riuscì a dire a malapena. - «Anzi, se sei così pezzente, puoi tagliarmi anche l'altro...» - A quelle parole si alzò lentamente, col corpo tremante e stanco per lo sforzo subito, e allungò l'altro braccio verso Raizen, quasi come se a invitarlo a farlo. A farlo, posizionò il braccio in modo tale da farseglielo tagliare nel punto in cui era stato tagliato l'altro. Così se fosse sopravvissuto alla sua testardaggine e alla sua stupidità, al posto della camicia a maniche lunghe ne avrebbe avuta una a maniche corte.
    «E no. Non ti chiederò scusa, né ti chiederò consiglio. Né andrò da nessuna parte. Né prenderò da te ordine alcuno. Al momento prendo ordini soltanto da Itai Nara...» - con il braccio allungato allora avrebbe fatto un piccolo inchino.
    «E aspetto la mia missiva. E sono pronto a portarla verso Kiri stringendola tra i denti, conficcandomela nel culo, saltando su una gamba sola, oppure strisciando per terra come un verme qualora questo sia necessario.»
    Era uno stupido? Sì, lo era. Era un testardo? Senz'altro.
    Ma quell'offesa non la avrebbe lasciata andare molto facilmente, e l'odio crebbe in lui a dismisura. Per un attimo pensò che aveva ragione Asmodai: l'Accademia era una merda, e se Itai non avesse difeso quel che era un ninja del suo villaggio, o Seinji sarebbe morto, o le strade sue e di Kiri avrebbero di nuovo preso delle pieghe diverse.
    Dal canto suo però confidava in Itai. Riponeva fiducia in lui. E lo seguiva come un soldato seguiva il proprio capo. Era stato Itai a convincerlo e infondergli quella fiducia.
    Se il capo però lo avesse tradito, allora avrebbe preferito piuttosto morire che seguirlo.



    Seinji
    Chakra: 400 - 32 (Rilascio X2) - 32 (Impasti)
    Vitalità:3,5/15,5 leggere

    Illusione:

    Slot Difesa 1: ///
    Slot Difesa 2: ///
    Slot Difesa 3: ///

    Slot azione 1: ///
    Slot azione 2: ///
    Slot azione 3: ///

    Slot Tecnica Avanzata: ///
    Slot Tecnica Base: ///

    Abilità usate: ///
  8. .

    1563_640



    Sergey Buzatu
    Argento e Oro.


    Questo dipinto mi ha rubato l'anima cazzo.
  9. .
    Yo!
    Da poco è uscito un film-documentario che racconta dettagliatamente gli eventi accaduti a Kiev tra Novembre del 2013 e Febbraio 2014. Fintanto che ho parzialmente preso parte agli eventi e ho vissuto il tutto dall'interno qui a Leopoli, fintanto che moltissime cose le ho viste con i miei stessi occhi e credo che non li dimenticherò mai, volevo rivolgere la vostra cortese attenzione al film-documentario candidato al premio Oscar per la documentaristica "Winter on Fire: Ukraine's Fight For Freedom". L'ho visto interamente, ed è abbastanza dettagliato su come le cose sono andate per davvero. Tutto quello che ci troverete è accaduto davvero, e non è un qualcosa di inventato da un sceneggiatore. E' realistico, ed è ripreso dall'interno.
    Ma senza spoilerare troppo a chi non sa di cosa si tratta, dico solo che con i sottotitoli in italiano non c'è ancora e per questo può essere visto e capito solo da chi conosce l'inglese.

    Qui vi riporto due link:
    -http://movie.pubfilmno1.com/2015/10/winter-on-fire-ukraines-fight-for.html

    -http://www.ex.ua/94698428


    Buona visione a chi dedicherà 90 minuti a vederlo^^
  10. .
    Sii con Reagan: agisci, non pensare!
  11. .
    In realtà quelle 7 spade sono state forgiate da Itai per controllarci.
    Ne ha forgiata un'altra per incatenarci nel buio.
  12. .

    × Off-Game ×


    × Legenda
    Narrazione
    «Dialoghi»



    Da quando Seinji si era seduto, tranquillo, su una delle tante sedie poste nel Tempio, erano successe fin troppe cose per poterle comprendere e poterle razionalizzare. Troppo vivaci erano i nuovi ninja di Kiri, e troppo alti i loro desideri, anche se, ascoltando tutta quella sceneggiata portata in avanti da quel vestito tutto strano che andava posizionare oggetti a caso qua e la per il tempio e da Akira - che la volta passata nell'ufficio gli sembrò essere un ragazzo attento e composto, Seinji non riuscì a trattenere un sincero sorriso. Non tanto per la morte mai avvenuta di Itai, - difficilmente quel bastardo se ne sarebbe morto così, - quanto per l'indole scherzosa che tutto quell'affare stava prendendo. E così, una volta che tutti ebbero modo di esprimere la loro cordiale solidarietà a un Kage ancora vivo e vegeto per convinzione di Seinji, portando avanti forse la loro stupidaggine innata, o forse solo cercando di illudere tutti e appropriarsi del posto di Itai che per legge morale, etica, giuridica e qualsiasi altra spettava a Seinji, quest'ultimo si alzò calmo dal suo posto, pian-piano incamminandosi verso la sedia occupata da Akira, e durante il cammino attivò la vista dei suoi occhi, andando a sbirciare cos'erano per davvero quei 7 oggetti posti li vicino. [Attivazione Vista Vitale] Trovando il contenuto delle teche al quanto strano, per non dire di più. Insomma, le 7 spade di Kiri erano scomparse molto tempo addietro, e il loro ritorno a Kiri da riforgiate poteva significare una sola cosa: il Kage di Konoha stava davvero cercando di riportare Kiri al suo antico splendore.
    "Oh, che bello..."
    «Vostra sciamanosità, e vostra... hmm... acquosità...» - quando arrivò vicino alla sedia, fece un inchino riservato al tizio seduto sulla sedia e quello con i strani vestiti addosso - «Se la mia, ormai consumata dagli anni di passione e di servizio per Kiri, vista, non mi tradisce, ci sono proprio le 7 spade di Kiri nascoste in queste teche... Il che mi fa pensare che Itai Nara sti preparando un fragoroso buffet come lo avrebbe dovuto fare il fidato servo di questo villaggio molti giorni fa, » - s'inchinò lievemente portando la mano al petto, rimproverandosi per non aver preparato del sushi per festeggiare una simile notizia e per non aver ordinato da qualche parte 6, - no, 7! - botti di vino bianco da consumare in quel luogo sacro in segno della futura rinascita di Kiri. Poi continuò il suo discorso, con un tono calmo e assertivo, guardando sia Akira, sia quell'altro con fare un po' spaventato.
    «Tuttavia, se volete pure continuare a credere che il Mizukage sia morto... bhe, fate pure. Io intanto esamino per bene le spade dentro le teche, in modo da poterne scegliere una adatta alla mia indole e al mio ego nel mentre voi qui vi diate da fare...» - E con queste parole Seinji si sarebbe, senza ascoltare gli altri due, avvicinato alle 7 spade, posizionandosi dinnanzi ad una delle 7 teche, precisamente quella che più aveva attirato la sua vista demoniaca, e precisamente quella che più aveva conquistato il suo cuore, - Kujira, il taglio della balena.
    «Bhe, se Itai non avrà niente in contrario quando verrà qui, questa spada diventerà mia...» - disse calmo, quasi volendo allungare una mano per prendersi la spada e scappare con essa chissà dove, e quasi aspettando che qualcuno obiettasse qualcosa. - «Se però qualcuno desiderasse averla al posto mio, che alzi la mano: sarò lieto di sfidarlo in un combattimento all'ultimo sangue.»
    Dunque, egli avrebbe fatto un altro piccolo inchino ad Akira, e come un vero maggiordomo avrebbe aspettato che qualcuno obiettasse, pronto a staccargli la testa per quella spada e vederla rotolare fino alle 7 teche, così che un funerale lo avrebbero potuto avere davvero.
    «Ah, e se la Sua Acquosità Akira Hozuki del clan Hozuki del Villaggio di Kiri che tanto vuole prendere il posto di Itai ecc. non ha niente da obiettare, andrei un attimo a casa a preparare del sushi e a portare qui del vino buono per festeggiare il lieto evento e passare il tempo in attesa di Itai,» - sospirò facendo un segno verso alla porta. - «Posso assicurare che preparo del sushi di alta qualità e che fra poco aprirò un sushi-bar... e quindi... ehm... ehm... sfrutto l'occasione per invitarvi in tanti a mangiare il sushi da me e a portarmi i vostri soldi. Grazie per l'attenzione e buon proseguimento di riunione.»
    Finito di parlare con il suo avviso riguardante il sushi-bar che prossimamente avrebbe aperto, Seinji avrebbe tentato di prendere la teca contenente la spada che voleva e tornarsene al suo posto tra la gente.


    Seinji
    Chakra: 400 Bassissimi
    Vitalità:15,5/15,5 leggere

    Illusione:

    Slot Difesa 1: ///
    Slot Difesa 2: ///
    Slot Difesa 3: ///

    Slot azione 1: ///
    Slot azione 2: ///
    Slot azione 3: ///

    Slot Tecnica Avanzata: ///
    Slot Tecnica Base: ///

    Abilità usate: ///
  13. .
    CITAZIONE (Arashi Hime @ 1/2/2016, 23:11) 
    No, tu sei di Konoha :nono:

    Quindi puoi venire ♥
    XDDDDD

    Lo dicevo anche io che è di konoha.
  14. .
    Buonasera!
    Allora, sinceramente era da tempo che pensavo di aprire un topik del genere, principalmente perché sono un amante delle culture e delle tradizioni presenti sul nostro pianeta, e delle varie differenze etnografiche e culturali che mi piacerebbe studiare e scoprire. Insomma, credo abbiate capito: un topik di folklore è ricco, culturale, e divertente.
    Inizio io.

    Questa è la tipica danza irlandese, che sinceramente mi fa impazzire per come si muovono. Non un passo sbagliato, non un qualcosa fuori dal ritmo.



    Questa invece la tipica danza russa, che viene fatta (so per esperienza diretta), quando tutti ormai sono ubriachi marci dopo qualche bicchiere di troppo di vodka e qualcuno finisce con la testa contro l'angolo del tavolo.



    In questa danza, invece, ho avuto occasione di esercitarmici con risultati molto molto scarsi:



    Questa invece non è una danza popolare, ma un canto popolare, scritto da un compositore e che viene spesso cantato durante i Natali (che da queste parti è il 7 di gennaio).


    Insomma, postate pure quello che vi piace del folklore delle vostre parti, dell'Italia in generale, oppure del mondo.
  15. .
    Lo prendo per un si.
173 replies since 4/11/2006
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