Posts written by DioGeNe

  1. .

    SECONDO POST ATTIVO: Un avversario “felino”…



    Riassunto e difesa

    CITAZIONE
    OT/ MI scuso con il mio avversario per questo errore di distrazione:

    … CASO 2:
    Il ninja subisce l’attacco dello shuriken…

    Da come, si poteva intuire il termine “shuriken” utilizzato in quella situazione faceva riferimento al kunai lanciato in precedenza. Mi scuso ancora./ OT

    Lanciai lo shuriken nella coltre non vedendo uno spostamento alcuno della stessa. Non sapevo se il colpo era andato a termine, ma un leggero sorriso comunque si stampò sulle mie labbra; l’esplosione lo avrebbe sicuramente preso.

    Pochi secondi di silenzio… quando vidi uno shuriken gigante , il mio date le bruciature,arrivare nella mia direzione.

    Incredibile è riuscito ad evitare sia il kunai, sia lo shuriken che l’esplosione finale. Come avrà fatto? Eppure la bomba carta ha un raggio d’azione abbastanza ampio e lui non si è spostato dalla coltre…
    CITAZIONE
    OT/ Non specificando dove sia mirato lo shuriken precisamente, ho deciso io la parte mirata e cioè lo sterno (parte superiore del tronco)/OT

    Il lancio era molto veloce ma poco preciso poiché il foglioso aveva solo potuto intuire la mia posizione ricordandosi dove ero situato prima della coltre, non potendomi vedere. Il colpo, nonostante ciò, era comunque diretto verso la mia locazione che era rimasta invariata dall’inizio dello scontro. Non fu un problema schivare il colpo che era partito da molto lontano, circa 10 metri. Senza impastare chakra schivai il colpo abbassandomi rapidamente flettendomi sulla gambe.
    Lo shuriken avanzò ancora di circa 7 metri per cadere a terra, affondandosi in parte nella sabbia, senza toccare bersaglio.

    Fu allora che il mio avversario avanzò molto velocemente dalla coltre. Percorse quei dieci metri in brevissimo tempo e mi fu davanti repentinamente. Era stato estremamente rapido, cosa che mi indusse a pensare che avesse usufruito del chakra per potenziarsi. In realtà era più che alttro una speranza: se quella era la sua reale velocità avrei avuto seri problemi a sconfiggrlo…
    Sta di fatto che non ebbi il tempo di rialzami che mi trovai di fronte il mio avversario.
    Aveva in mano i tirapugni e menò, col la mano destra, un fendente dal basso verso l’alto che minacciava la mia spalla. Ovviamente portare a segno un colpo così fatto essendo in posizione sopraelevata, ebbe pesanti ripercussioni sul colpo stesso. Al momento dell’esecuzione il fendente risultò impreciso e goffo data la posizione inadatta ad un colpo del genere.
    Dalla mia posizione accovacciato, flesso sulle game, optai per la difesa che meglio pensai fosse efficace. Dato che il colpo partiva dal basso e puntava in alto cedetti sulla gamba destra e rotolai sul medesimo lato. A causa delle discriminanti già esposte il colpo non andò a segno lasciando soltanto un leggero taglio sul braccio, poco più lungo di 3 cm ma non profondo, essendo il braccio la parte del corpo che per ultima aveva lasciato la posizione di difesa.

    IL mio avversario indietreggiò.

    Attacco
    Mentre rotolavo , poco prima di fermarmi rinfoderai l’aicuchi e col medesimo braccio, presi due shuriken . li lanciai contro il mio avversario che aveva appena finito di indietreggiare mirati allo sterno e al fianco destro( lancio potenziato da un bassissimo)[ vel 175].IL lancio era stato effettuato nello stesso momento in cui avevo smesso di rotolare e mi ero fermato usando come perni il bracio e la gamba destra.
    L’attacco a distanza, oltre a rappresentare una minaccia non indifferente data l’esigua distanza che ci separava ,era una diversivo per il mio attacco in mischia.
    Lanciati gli schurichen ,infatti, impressi nelle gambe un bassissimo per ognuna in modo poter fronteggiare il mio nemico in meno di un secondo. Arrivato a poco meno di un metro dal mio avversario, con un gesto unico e fluido sguainai il wakizashi e disegnai una parabola in aria. Il fendente era parallelo al terreno e tagliava ipoteticamente, con una linea immaginaria, il mio avversario all’altezza dello sterno procedendo dalla sua sinistra alla sua destra. Di conseguenza il fendente era mirato ad impattare sul braccio sx all'incirca a metà tra spalla e gomito
    L’attacco era potente e veloce ma non fine a sé stesso. Avevo infatti calibrato la quota del colpo in maniera tale da indurre il mio avversario, qualora ci fosse riuscito , a schiva verso il basso accucciandosi. Infatti schivare sulla sinistra significava dirigersi contro il mio attacco esponendo ancora di più il suo braccio sx alla mia offensiva. Schivare a destra era altrettanto difficile perché in quel caso il mio avversario sarebbe stato letteralmente inseguito dalla mia lama e certamente la velocità che prima aveva sfoggiato non gli sarebbe servita a gran che. Proprio nell’ evenienza di una schivata in basso avevo terminato il mio scatto col piede destro in maniera cioè da avere la gamba sinistra libera. Con questa avrei tirato un calcio che , nel caso in cui il mio avversario avesse schivato in basso sarebbe stato indirizzato al suo volo, altrimenti avrei mirato al ginocchio della sua gamba destra cercando di causare più danni possibili.

    Fatto un passo indietro mi sarei ricomposto in posa di difesa.
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    Narrato
    Pensato - Grigio
    Parlato - Arancione


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    Condizioni fisiche: superficiale taglio spalla sx
    Condizioni psicologiche: Rilassato e concentrato
    Statistiche:
    forza 137.5
    velocità 162.5
    resistenza 137.5
    precisione 162.5
    olfatto 225
    Chakra: 67.5/100
    Equip:
    Kunai x5; Shuriken x3; (sacca porta oggetti)
    Aikuichi x1; Wakizashi x1 (nel fodero; lato sinistro,sfoderato)
    Biglie Metallo x10; Filo di Nylon Rinforzato; Tonico di recupero minore x1 (sacca porta oggetti)
    Corpetto di Cuoio + Guanti di Cuoio (indossati)
  2. .

    UN DIFFICILE ROMPICAPO



    Vidi Zeo che con estrema precisione eseguiva delle manovre per accettarsi che i corpi non fossero nell’area di effetto di eventuali trappole. Quando ebbe finito mi apprestai ad esaminare i corpi. Su di loro trovammo degli aghi che stimammo portatori di qualche veleno, il quale èerò non fu rinvenuto.
    Le mie idee erano state puntualizzate ed esposte da Zeo che attento is era accorto del veleno dalle escoriazioni della pelle nei dintorni delle ferite.

    Gli unici oggetto degni di interesse furono una sacca contenente degli attrezzi in metallo: aghi, lime, cacciaviti, chiodi e martelli in miniatura, barre d'acciaio e altri attrezzi simili a chiavi.

    Zeo prese un’altra volta la parola e si propose per portare gli oggetti trovati. Non ebbi nulla in contrario, sapevo bene che nelle sue mani sarebbero stati al sicuro.

    Furono delle sue frasi a colpirmi molto e a farmi capire che avrebbe adempito al suo compito:

    CITAZIONE
    « Ragazzi, voglio che prima di procedere teniate a mente quello che stò per dire: ora come ora il viaggiare in testa al gruppo mi renderà più facile evitare che conseguenze negative si abbattano su di noi, ma tuttavia se io dovessi per qualche motivo ..
    cadere, vi prego di fare tutto il possibile per impedire che questa sacca che trasporto vada perduta, poiché ciò che contiene, potrebbe rivelarsi utile alla vostra sopravvivenza, una volta che il tentativo di tenere intatta la mia sia venuto a fallire. »

    Risposi o meglio avrei voluto rispondere, ma mi resi conto che ogni parola era superflua; così mi limitai a fare un cenno con il capo.

    Proseguimmo il cammino seguendo il percorso che conduceva a destra. Dopo poco tempo ci imbattemmo in una parte del corridoio decorato su tutti e quattro i lati da glifi. Col consenso di tutti sfruttammo il taccuino datoci da Shou-Fa, ma anche così quelle iscrizioni rimasero un dilemma da risolvere per noi. Una sola cosa mi fu chiara, però: quella era una prova. Evidentemente il costruttore delle catacombe voleva far accedere a quella zona soltanto persone degne, ovvero quelle persone che sarebbero riuscite a risolvere quel rompicapo. Solo in questa maniera si spiegavano quei glifi segnati in altro colore che, a mio avviso, avrebbero dovuto indicare la via per superare quel punto. Tutto ciò significava anche un’altra cosa: se da in lato i meritevoli sarebbero passati incolumi, tutti gli altri sicuramente non sarebbero rimasti illesi per aver provato. In poche parole ero quasi certo che quei glifi nascondevano una trappola.

    Passarono i minuti e mi sentivo sempre più un “indegno”. Alla fine presi la parola:

    “ Non so voi ma personalmente non ci capisco niente. O meglio ci sono troppe varianti da poter valutare: le caselle rosse potrebbero suggerire una sequenza di numeri dispari su cui camminare , oppure indicare che le caselle calpestabili siano quelle dove compaiono tali numeri ( 11,13,15...) oppure il contrario… In verità abbiamo troppo pochi elementi per poter risolvere tal situazione e avanzare qualche proposta sarebbe come affidarsi al caso. Ci servono altre indicazioni e forse so come trovarle…dobbiamo far scattare la trappola che si cela dietro questi glifi. IL problema è come fare ciò. Mi sembra inutile dire che non possiamo utilizzare il metodo che prima ha seguito Zeo. Per passare tale struttura mi sembra ovvio che si debba camminare sopra, per cui se io fossi il costruttore, per evitare che la trappola scatti senza reale motivo, imposterei la stessa in maniera tale da attivarsi solo se soggetta ad una certa pressione, come quella pari al peso di un uomo per esempio. Adesso, dato che non possiamo porci noi sui glifi, sperando che ci vada bene, suggerisco questo: andiamo a prendere i cadaveri trovati nell’altra stanza e proviamo a porli su varie caselle, almeno quelle che riusciamo a raggiungere. Così potremo vedere la reazione di tale congegno. Inoltre , legandovici una corda, possiamo ripetere la prova più volte … è solo un’idea. L’alternativa è imboccare un’altro cunicolo oppure affidarci al caso.
    C’è da dire però che usando questo metodo potrebbe anche accadere che la trappola innescata produca un effetto devastante, come ad esempio la chiusura del passaggio o l’attivazione di una trappola a ampio raggio che potrebbe colpire anche noi. Quindi, se decidiamo di procedere con questo metodo, è bene che poniamo la massima attenzione e ci posizioniamo ad una distanza di sicurezza che ci garantisca l’incolumità .”


    Mi fermai per un attimo. Queste mi sembrava l’opzione più plausibile.

    “Allora, che ne pensate?”

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    Narrato
    Parlato- arancione
  3. .

    PRIMO POST ATTIVO:Inizia lo scontro!



    Così scorsi il mio avversario da lontano sopraggiungere nella spiaggia desertica.
    Era un po in ritardo ma non importava, ora lui era lì e l’incontro stava per iniziare.

    Scambiandoci un fugace saluto eccolo posizionarsi in difesa. La sua posizione era molto simile alla mia, anche se provenivamo da due “scuole” essenzialmente diverse. Gambe divaricate e leggermente flesse, pugni alti quasi in segno di sfida.

    Quel posto e quell’aria mi mettevano un preoccupante senso di tranquillità che, per niente si addiceva il mio carattere.
    Sveglia stai per iniziare uno scontro, il tuo avversario gia si è messo in posizione.
    Bastò questa piccola scossa ha farmi rientrare nell’ottica combattimento. Iniziai a sentire l’adrenalina nel mio corpo dal quale quel di avrei avrei preteso molto.

    Le orme che lasciò sulla sabbia non erano pesanti ne marcate, ciò significava che non porta pesi alle gambe. Un lungo mantello nero copriva il suo corpo quindi mi fu impossibile vedere se indossava qualche armatura o protezione. Lo shinobi della foglia era a sei metri da me.
    La mente ragionò rapida in cerca del Senjutsu più efficace per quell’inizio di scontro.

    Si, di certo i ninja di Konoha sono abili nel combattimento ravvicinato ma non è detto che lui non sia un’eccezione.
    Decisi così di basare il mio attacco sul combattimento a distanza senza rischiare di fare il suo gioco.

    Attacco

    Arretrando di circa quattro metri, senza mai voltare le spalle al mio avversario, composi i seals necessari per attivare la mia tecnica

    CITAZIONE
    Proiettili di Aria Compressa
    Villaggio: Sabbia
    Posizioni Magiche: 2 (veloce)
    Descrizione: Concentrando il chakra sulla punta delle dita, lo shinobi che utilizza questa tecnica è in grado di creare delle piccole sfere di vento delle dimensioni di una biglia. Tramite un veloce movimento della mano l'utilizzatore può lanciarle che imploderanno a contatto con il primo ostacolo sulla loro traiettoria. Chi viene colpito da una di queste piccole sfere riporta un danno lieve. Esiste ovviamente un secondo utilizzo di questa tecnica: se rivolta al terreno è infatti in grado di generare una coltre di polvere più o meno fitta (in base al numero delle sfere). L'entità del danno inflitto varia da lieve a leggero, mentre le dimensioni della coltre (la cui altezza misura sempre due metri) variano da 0,5 a 2 metri (lunghezza e larghezza). Il massimo delle sfere generabili è 4.
    Tipo: Ninjutsu
    Livello: 5
    Consumo: 1/2 di Basso per Sfera

    Tre sferette d’aria si posero sui polpastrelli della mia mano sinistra rispettivamente su pollice, indice e medio. Queste si scagliarono ai piedi del ninja alzando una fitta coltre di polvere mista alla sabbia della spiaggia (con 3 sfere la visibilità è veramente limitata).

    La mando destra mi mosse d’istinto, sfilò un kunai dalla sacca e lo scagliò frontalmente verso il petto del mio nemico. L’attacco, anche se non particolarmente veloce, ma molto preciso[prec. 162.5], sarebbe stato insidioso per il ninja che era intralciato dalla polvere alzatasi.
    Il kunai era da poco in volo che già avevo preso lo shuriken gigante dalla schiena e vi avevo applicato su una facciata la bomba carta precedentemente nascosta nella manica destra, attivandola.Ora avevo tre secondi , o poco più, prima che praticamente saltassi io in aria….però dovevo aspettare la mossa del mio avversario. Il kunai che avevo lanciato, infatti, mi sarebbe servito più come indicatore di posizione che per il danno in se.

    CASO 1:
    Il ninja schiva l’attacco scattando verso destra, sinistra o, eventualmente, saltando. In questi casi avrei prestato massima attenzione al movimento della coltre da me prima sollevata perché sicuramente mi avrebbe, anche se di poco, anticipato la direzione intrapresa dal mio avversario.
    Solo allora avrei lanciato con tutta la mia forza, aumentando la velocità del lancio con 1/2 basso, in quella direzione.

    CASO 2:
    Il ninja subisce l’attacco dello shuriken. Non vedendo alcun cambiamento nella coltre avrei lanciato lo shuriken gigante, sempre potenziando il braccio destro con 1/2 basso, nella medesima posizione del kunai lanciatoli in precedenza.

    Lo shuriken viaggiava basso e rapido (potendo così colpire anche nell'eventualità che il mio avversario si fosse steso a terra) sollevando una piccola quantità di sabbia al suo passaggio [vel. 182.5][prec.162.5] La bomba carta, roteava con esso nascosto sotto la superficie dello shuriken che guardava terra. Poco prima di raggiungere il bersaglio, o la sua ipotetica posizione, l’arma si sarebbe sollevata leggermente da terra per colpire in pieno addome il corpo del ninja nemico.
    In entrambi i casi, calcolando approssimativamente il tempo che intercorre tra l’attivazione della bomba, il tempo che impiega il kunai a raggiungere la coltre e, la reazione del mio avversario, passano all’incirca un secondo e mezzo-due dal lancio dello shuriken gigante.
    Quindi, sia se la grossa arma colpisce o no il bersaglio, la bomba carta dovrebbe esplodere nelle immediate vicinanze del mio nemico.

    Così avrei concluso la mia azione posizionandomi in difesa.
    Le gambe erano leggermente flesse e semi-divaricate, la sinistra rivolta a trenta grandi rispetto al mio asse frontale. Di conseguenza il busto risultava leggermente inclinato verso sinistra. Il braccio destro si protendeva leggermente flesso in avanti mostrando il palmo della mano al mio avversario; il sinistro ,più arretrato rispetto al destro, era posizionato frontalmente al petto a una decina di centimetri dallo stesso. Impugnato al rovescio nella mano sinistra, con la lama che seguiva la linea della gamba sinistra, il Wakizashi, appena sfoderato, aspettava sangue nemico.

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    Narrato
    Pensato - Grigio
    Parlato - Arancione

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    Condizioni fisiche: Illeso
    Condizioni psicologiche: Rilassato e concentrato
    Statistiche:
    forza 137.5
    velocità 162.5
    resistenza 137.5
    precisione 162.5
    olfatto 225
    Chakra rimanente: 75/100
    Equip:
    Kunai x4; Shuriken x5; (sacca porta oggetti)
    Aikuichi x1; Wakizashi x1 (nel fodero lato sinistro, in mano sx)
    Biglie Metallo x10; Filo di Nylon Rinforzato; Tonico di recupero minore x1 (sacca porta oggetti)
    Corpetto di Cuoio + Guanti di Cuoio (indossati)
  4. .

    POST DI PRESENTAZIONE: Lo scontro imminente



    Nonostante la felicità per il passaggio di grado, da studente a genin, mi sentivo ancora insoddisfatto, come “incompleto”. Ci voleva un combattimento, e lo sapevo bene, per cui decisi di muovermi alla ricerca di uno sfidante. Fu nei padiglioni che circondavano l’arena dei combattimenti che l’occasione si fece avanti. Un neo-genin, come me, era in cerca di uno sfidante. Ci accordammo sull’ora e il posto dello scontro che avrebbe avuto luogo l’indomani stesso.

    “Un ninja di konoha, non so molto sul villaggio tranne che dai libri di scuola.”
    Avevo avuto modo di vedere un foglioso all’opera, ma solo in piccola parte, e avevo potuto “catturare” solo poche informazioni.

    […]



    L’indomai arrivò veloce e l’alba era sorta da un po.
    Come al solito quella notte avevo dormito poco, l’indispensabile per riacquistare le forze dalla giornata precedente. Sul letto tutto l’armamentario che, diventato genin, si era un pò assortito. Fissandomi su ognuno di essi cercavo di ripassare in mente le varie strategie che avevo in mente, ma la tensione era tanta. Indossai il corpetto; non ero ancora abituato alla pressione che quello esercitava sul mio torace ma sapevo che in combattimento mi sarebbe stato molto utile.
    Rimisi tutto “al suo posto” e mi incamminai, di buon ora, verso la spiaggia.

    Il luogo era familiare. Era lì che avevo iniziato il mio primo allenamento, quello con i pesi.
    Fugaci ma intensi ricordi mi pervasero la mente: l’odore della spiaggia, il muoversi delle onde del mare, il duro allenamento di quei giorni passati…
    Senza rendermene conto arrivai così a destinazione. Il posto non era cambiato, la spiaggia era deserta.
    Capii, dalla posizione del sole, che all’ora prestabilita mancava ancora un pò, così decisi di allungarmi sulla spiaggia guardare il mare. Vivendo all’interno di Suna non avevo il privilegio di osservarlo così spesso. L’occhio si perdeva nell’infinita distesa d’acqua che avevo dinnanzi e la mente si liberò da ogni timore, vuota cercando la concentrazione per l’imminente scontro.

    La sabbia dorata brillava al contatto dei raggi solari e, il vento, formava figure stravaganti su quella superficie irregolare. Amavo quelle forme irregolari, quelle linee nelle quali intravedevo volti di persone, animali, cose …l’immaginazione e la fantasia erano, per me, le caratteristiche principali di un buon artista e io desideravo diventarlo.

    Il tempo passo veloce quando intravidi la figura del mio avversario.
    Presi i guanti dalla sacca e li indossai.
    Con cala mi alzai e mi scostai un po, circa 5 metri dalla spiaggia bagnata dalle onde del mare, e dissi:

    “Bene, sei arrivato…possiamo incominciare”

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    Narrato
    Pensato - Grigio
    Parlato - Arancione

    SPOILER (click to view)
    Condizioni fisiche: Illeso
    Condizioni psicologiche: Rilassato e concentrato
    Statistiche:
    forza 137.5
    velocità 162.5
    resistenza 137.5
    precisione 162.5
    olfatto 225
    Chakra: 100/100
    Equip:
    Kunai x5; Shuriken x5; (sacca porta oggetti)
    Shuriken gigante x1 (dietro la schiena)
    Aikuichi x1; Wakizashi x1 (nel fodero; lato sinistro, lato destro)
    Biglie Metallo x10; Filo di Nylon Rinforzato; Tonico di recupero minore x1 (sacca porta oggetti)
    Cartabomba Livello I x1 (nascosta nella manica destra)
    Corpetto di Cuoio + Guanti di Cuoio (indossati)
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    PRIMO POST ATTIVO: Si incomincia!



    Quella mattina mi ero svegliato tardi… in effetti era pomeriggio, ma dopotutto ero reduce dall’allenamento del giorno prima e il mio corpo era decisamente stressato. IN breve erano le 2 del pomeriggio. Compii le azioni che comunemente vengono definite routin mattutine, dopodiché presi qualcosa da mangiare. Mentre strappavo a morsi il mio pranzo/colazione andai sul tutto della mia abitazione,come ero solito fare a mattino. Come la maggior parte delle case nel deserto,anche la mia aveva un tetto piano, così non lo avevo mai considerato un tetto , ma alla stregua di un balcone,che non avevo, o di una mansarda. Mentre mi godevo il mio pasto, il sole cocente, e quell’ aria secca della quale non mi stancherò mai, scorsi u puntino nero che all’orizzonte riavvicinava a me ,era un falco. Questo portava una un messaggio che potei sfilargli una volta posato. Esso recitava:
    CITAZIONE
    Trovati all'alba di domani di fronte alla piramide. Troverai una guida che ti darà i dettagli della missione. Indosserà un mantello nero.

    “ Finalmente si inizia”
    Diedi un altro morso a ciò che stavo mangiando e ritornai in casa. Il messaggio si era già dissolto nelle mie mani…”be tanto non mi serviva”

    Passai tutta la giornata pensando a cosa fare così finii per non fare nulla come troppo spesso accade. Almeno avevo preparato l’equipaggiamento e un vestiario adatto. Siccome però non sapevo a cosa andavo incontro decisi di vestirmi come mio solito.

    [… L’alba]



    Come ci era stato gentilmente imposto al sorgere al sole mi trovavo nei pressi della Piramide. Una costruzione monumentale, misteriosa nella sua perfezione geometrica, dotata del fascina delle cose antiche e in rovina.
    Con passo lento e deciso mi avvicinai al luogo di raduno. La sabbia, stranamente fresca dopo la notte si spostava sotto i miei passi. A tratti vedevo piccoli animali muoversi verso le loro tane per sfuggire agli imminenti raggi solari. Tutto procedeva serenamente nella natura, sembrava che solo io avessi qualcosa di impostante da fare.

    Davanti la piramide c’era, come scritto nel messaggio, un personaggio ammantato…
    Seduto su una pietra si accorse della mia presenza ma non disse nulla, neanche quando gli rivolsi il mio saluto. Non me la presi a male , dopotutto se ne vedeva di gente strana nel mondo ninja. E comunque io ero nuovo all’esperienza delle missioni…forse si usava non parlare…

    Ciononostante salutai tutti i miei compagni di squadra che, di lì a pochi attimi, arrivarono al luogo d’incontro. Solo allora il personaggio ammantato si decise a parlare. Dopo essersi presentato ci illustrò alcuni dettagli della missione. Il luogo con cui andavamo a confrontarci era esplorato solo nei livelli superiori, quelli inferiori erano invece un mistero. Almeno dei primi però ci diede una mappa che mostrava con precisione l’ingresso alle catacombe…
    Ci consegnò anche degli zaini che avrebbero costituito parte del nostro equipaggiamento. Diedi una rapida occhiata al contenuto “ cibo …hanno pensato proprio a tutto”, lo misi in spalla. Sfogliai rapidamente anche un taccuino riempito con geroglifici e da varie annotazioni che la figura ammantata ci offrì dicendo:
    CITAZIONE
    "Questo è un taccuino con le mie annotazioni sui geroglifici dell'antico regno. Usatelo per cavarvi d'impiccio nel caso vi trovaste bloccati. Gli antichi solevano incidere degli indizi nascosti nelle iscrizioni murarie. Potrebbe esservi utile.

    “interessante…”
    Infine disse:
    CITAZIONE
    ...qualche nozione sul chakra nero... è un chakra negativo, che distrugge gli organismi viventi e rinvigorisce e sostiene le cose oscure... fate attenzione, non sappiamo che effetti potrebbe aver avuto ull'ambiente, ma di sicuro non saranno piacevoli."

    E ci augurò buona fortuna. Così iniziò la mia prima missione…
    Prima di entrare mi sentii di dire: “ Scusate io non sono molto pratico ma a questo punto penso sia il caso scegliere un capo o qualcosa del genere…Non so definire un modo nel procedere…Per quanto mi riguarda a me sta bene qualsiasi decisione prendiate in merito, né ho la presunzione di avanzare proposte a questo punto della missione. Probabilmente voi avrete svolto altre missioni insieme perciò non voglio stravolgere nessuna strategia voi abbiate in mente. Solo una cosa vi chiedo: non trattatemi come una palla al piede”
    Parlai in maniera decisa, come un loro pari, anche se con la riverenza che spetta alle persone più esperte. Per me era una grande opportunità lavorare con dei veterani e l’avrei sfruttata al massimo, proprio per questo non volevo essere tagliato fuori…
    Qualsiasi decisione avessero preso li avrei appoggiati. Così entrammo…
    L’ambiente era poco illuminato, tetro più o meno come mi ero immaginato. Avanzando come deciso, seguendo le istruzioni della mappa, percorsi con i miei compagni quel piccolo labirinto che era la piramide senza smarrire la retta via. Come indicato trovammo il passaggio celato che conduceva alle catacombe e lo superammo percorrendo una ripida discesa. Il luogo era oscuro e la vista ostacolata così dissi, mediante la forma di comunicazione che avessimo scelto, posto che lo avessimo fatto: “ Penso che sia il caso di usare quelle torce che ci hanno dato, che ne dite?”

    SE SI
    Lo scenario che mi trovai di fronte era completamente mutato. A differenza della piramide, le catacombe vessavano in uno stato di rovina tremendo, per di più l’aria stantia mi serrava in un abbraccio mortale i polmoni e non potevo liberarmene. L’avanzare divenne difficoltoso per i numerosi detriti che tappezzavano la superficie sulla quale camminavamo e questa stessa era instabile, tanto che sembrava stesse per franare da un moment all’altro. L’avanzata era lenta anche per un altro motivo: non avevo dimenticato le parole che gli anziani ci avevano rivolto durante l riunione a Suna:
    CITAZIONE
    Lì, protetto da trappole mortali che potranno essere rese inoffensive solo grazie a una buona dose di astuzia, giace il Kiseki nero

    Perciò avanzai cauto e così anche ai miei compagni dissi, nella medesima maniera di prima: “Ricordatevi delle trappole…”
    Rischiarati dalle torce scorsi, come del resto gli altri, i corpi di due individui. Da lontano cercai di capire come fossero morti, ammesso che mi fosse possibile. Avrei poi comunicato agli al capogruppo la mi volontà di osservare i cadaveri. Se mi avesse accordato il permesso avrei esaminato i cadaveri stando sempre allerta , temendo gli eventuali pericoli…
    Solo di un’occhiata degnai le statue che adornava la parete a me visibile, affascinato, ma troppo concentrato sulla missione.
    SE NO
    Seguo il metodo che i miei compagni propongono per avanzare…

    […]


    Ci trovammo così ad una ramificazione del percorso.
    Sempre con le dovute precauzioni, analizzai i vari percorsi: il primo, sulla sinistra, emanava un forte odore di muffa e sprofondava in basso; il secondo ,ingombro di pietre diffondeva aria fresca; l’ultimo, invece, era pervaso da un’aria stantia e si intravedevano lontane iscrizioni nella pietra.

    “ Allora ragioniamo una attimo…quale direzione prendere…”
    Poi ricordai un’altra cosa che si era detta in riunione:
    CITAZIONE
    Tuttavia, la pietra va rimossa, perché la sua influenza sta facendo seccare le sorgenti sotterranee, che scorrono in quei luoghi, inaridendo ancor più la nostra già povera terra.

    “ mmm…la pietra essicca l’acqua…muffa…la muffa cresce in ambienti umidi. Se la mie deduzioni sono esatte il passaggio di sinistra è quello che conduce più lontano dal kiseki.
    Neanche il passeggio di centro mi convince…se da lì si sente aria fresca può darsi che ci sia un’uscita , ma non il kiseki. Perciò, per esclusione, rimane il terzo passaggio, inoltre potremmo trovare degli indizi su quelle scritture parietali come ha detto Shou-fa…”

    Dopo aver riflettuto comunicai tutto ciò che avevo dedotto al caposquadra e al gruppo. Poi dissi: “ Allora…che si fa?”

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    Narrato
    Pensato - Grigio
    Parlato - Arancione
  6. .

    TERZO POST ATTIVO : le cose si fanno interessanti…



    Riassunto e difesa

    Con ferocia mi avventai su quel ragazzo che fino ad allora non avevo mai visto. Il colpo con l’aiuchici non andò a segno, ma subito dopo una veloce infilzata con il kunai allo stomaco destò qualche problema al suo corpo. Immediatamente mi rimisi in posizione di difesa. Ci separavano solo due metri. Con molta foga, non paragonabile alla sua velocità forse dovuta anche dal colpo subito, si avventò su di me. Lo shinobi sfoderò l’aiuchici e mi attaccò frontalmente. Le intenzione del mio avversario erano troppo palesi: sfoderare l’arma da lontano e avventarsi contro l’avversario cercando di infilzarlo era un’azione molto prevedibile e fracile da schivare. Così non ebbi particolari dubbi su ciò che bisognava fare. Giusto in tempo il mio braccio destro, con in mano ancora l’aiuchuici, si pose in mia difesa. Con un movimento laterale dal centro verso l’alto deviai il colpo del mio avversario. Il rumore del ferro conto ferro delle due armi risuonò nell’aria creando un’atmosfera di suspance. Velocemente, e con mia grande sorpresa, un ulteriore colpo a mani nude mi fece perdere il fiato. Un forte pugno aveva colpito il mio fianco sinistro (irrobustisco con un bassissimo di chakra i muscoli dell’addome per rendere il colpo meno distruttivo per il mio fisico anche se non meno doloroso). L’entità del dolore era molto forte ma immediatamente mi accorsi dell’occasione che mi era capitata.

    Attacco

    Imprimendo tutta quella forza il colpo risultava lento nel ritiro. Così afferrando il braccio con la mia mano sinistra lo tirai a me (incrementando la presa con un bassissimo). Intanto la desra, che intanto aveva fatto cadere l’aiuchici, si infilò rapida sotto la sua ascella bloccandogli la spalla. Con un veloce movimento del corpo, girandomi completamente, mi ritrovai con la schiena verso di lui; poi, flettendomi sulle gambe leggermente divaricate e con la base d’appoggio dei miei piedi molto vicina e quasi sovrapposta alla sua, proiettai il mio avversario in avanti facendolo cadere con la schiena a terra. ( faccio affluire un bassissimo nelle gambe per rendere il tutto ancora più veloce e rapido)
    prima parte della presa
    seconda parte della presa

    Il risultato sarebbe stato una veloce presa con proiezione che non avrebbe dovuto lasciare vie di uscita al mio avversario. Se fosse andato a segno l’impatto sarebbe stato molto forte se non distruttivo nel caso in cui, cadendo, lo shinobi della foglia avesse impattato il suolo con la testa.

    Se va a segno…
    Lascio la presa con la mano destra la quale in tutta l’azione non aveva lasciato il braccio del mio avversario e arretro di due, tre passi mettendomi in posizione difensiva.

    Se non va a segno…
    Il mio avversario riesce a divincolarsi dalla presa prima che avvenga la proiezione (cosa molto difficoltosa dato che la presa con il braccio sinistro era forte, e supportata dall’utilizzo del chakra. Inoltre, data la sua ferità all’addome, il movimento forzato di quest’ultimo, dovuto alla presa, dovrebbe causargli un forte dolore).
    In quel caso non continuo l’azione offensiva indietreggiando di qualche metro aspettando una contromossa del mio avversario…

    Fui tentato di coprirmi con la mano il fianco traumatizzato dal violento colpo di prima ma non caddi nella tentazione. La mente sgombra da tutti i pensieri e concentrata solo sui movimento che faceva il mio avversario…

    SPOILER (click to view)
    Codizioni fisiche: ferita lieve all'anca (lato sinistro); ferita lieve al braccio destro; ferita leggera allo stomaco; contusione medio-leggera al fianco sinistro
    Codizioni mentali: teso ma abbastanza concentrato
    Chakra rimanente: 60/100
    Equip utilizzato:
    3/5 kunai
    1/1 aiuchici in mano destra e poi lasciato a terra
  7. .
    CITAZIONE
    OT/ Concordandomi con il mio avversario, abbiamo stabilito che alla fine dell’attacco precedente mi sarei rialzato, cosa necessaria affinché lui possa eseguire la sua tecnica (attacco concatenato del leone) OT/

    SECONDO POST ATTIVO: Ci sa fare!!!



    Riassunto e difesa


    La coltre di polvere si alzò da sotto i piedi del mio avversario.

    Cosa stava provando? Paura? Disorientamento? Angoscia? Potevo solo immaginare quello che era il suo stato d’animo attuale e, per non trovarmi in una situazione simile, capii che dovevo attaccare senza timore se pur mantenendo l’attenzione necessaria.

    La mia mente si focalizzò su quello che stava succedendo e capii che qualcosa stava andando storto.

    - Non al primo attacco!!!-

    La scivolata alle gambe non andò a segno. Il ninja era riuscito nonostante la fitta polvere a prevedere e a schivare il mio attacco. Così saltò in alto vanificò l’attacco. Ma avevo una strategia anche per questa evenienza. Lanciai due kunai che, a causa della polvere, non potei veder colpire il bersaglio.

    Era passato un pò di tempo, evidentemente i kunai avevano fatto effetto e ora il mio avversario era impegnato con le ferite riportate. Così ebbi il tempo, anche se per pochi secondi, di rielaborare la mia difesa.

    La polvere si era abbassata…

    Vidi lo shinobi della foglia avvicinarsi verso il mio corpo che tonico si era già portato in posizione di difesa pronto per reagire all’attacco del mio avversario. A circa quattro metri da me, il ninja fece un qualcosa di molto insolito. Avvicinò la mano alla sacca e sfoderò un kunai. Il mio primo pensiero mi portò pensare che il kunai sarebbe stato utilizzato per un combattimento corpo a corpo, ma non fu così. Con mia grande meraviglia vidi flettere il braccio dello shinobi pronto a scagliarmi l’arma contro.
    Perché fare ciò? L’attacco non avrebbe provocato un danno così eccessivo da ferirmi gravemente, eppure aveva lanciato quel kunai.
    Inoltre il kunai non sembrava essere lanciato con la forza necessaria per raffigurare un forte pericolo per me. La mia mente viaggiò molto più veloce del colpo inflittomi e capii che questo doveva essere per forza un diversivo, forse una distrazione per un qualcosa di molto più “distruttivo”. Il braccio salì veloce in guardia del viso, dato che la mia consueta posizione di difesa (descritta in “post di presentazione”) prevedeva la guardia del viso. L’istinto che mi aveva accompagnato nel fare ciò trovò conferma quando sentii il colpo trapassare la mia carne. Dall’intensità del dolore ebbi la certezza che l’attacco non era mirato a ferirmi gravemente ma a distrarmi dalla sua mossa successiva. Senza smettere la sua corsa il ninja, arrivatomi ormai di fronte , sferrò un calcio dall’alto verso il basso che mirava il mio torace.
    Gia da prima, durante la sua corsa, mi ero accorto che i sui movimenti non potevano essere paragonati ai miei e qui ne ebbi conferma. Il calcio anche se abbastanza veloce non destò poca preoccupazione al mio fisico ben allenato. Impastai una bassissima quantità di chakra per gamba [velocità 175] per scattare sulla sinistra, contemporaneamente feci affluire un bassissimo nella parte destra del torace[agilità 162.5] in modo da riuscire a torcere il busto in senso orario quanto bastava che, anche se il mio scatto non fosse stato sufficiente, mi avrebbe permesso di mandare a vuoto l’attacco avversario. Il corpo avevo reagito bene, infatti il calcio non andò a segno.
    Ma non era ancora finita. Il foglioso appariva come una bestia i miei occhi, scatenato. Da li a poco più di un metro, lanciò due kunai. Le armi, lanciate a ridotta distanza da me, anche se molto difficili da schivare non acquistarono la velocità e la forza necessaria a ferirmi gravemente. Il colpo che mirava all’inguine fù leggermente deviato, dato che il mio e il suo corpo erano in movimento, e colpì di striscio l'anca (colpendo l'osso); l’altro invece colpì il mio addome(il colpo fu leggermente attutito da un bassissimo di chakra fatto affluire nella zona bersagliata prima dell’impatto).

    -Alla fine sei riuscito a colpirmi, ma questo non basterà di certo a mettermi a tappeto!-

    Attacco

    Il mio avversario era lì, a pochi metri da me, scomposto dal suo ultimo attacco. Decisi così di approfittare dell’occasione. Nonostante il fioco dolore che mi irrigidiva l’addome, con un’azione decisa sfoderai l’aiuchici con la mano sinistra e un kunai con la destra e mi avventai su di lui[vel. 162.5]. Mi trovavo di fronte al mio avversario quando menai un veloce fendente con l’aiuchici diretto dall’alto vero il basso che minacciava la sua spalla sinistra. L’articolazione della spalla flessibile, i muscoli del braccio tesi, il polso rigido e la freddezza di un killer, furono queste le accortezze che ebbi nell’eseguire l’attacco.
    Sia se il colpo fosse andato a segno sia no, il kunai, impugnato nella mano sinistra, avrebbe colpito poco più giù del taglio inflittogli in precedenza (potenziato da un bassissimo per renderlo più veloce e fulmineo) in direzione dello stomaco. In contemporanea il piede si scostò di trenta gradi, le ginocchia leggermente flesse i muscoli del torace e del busto duri come marmo diedero una maggiore stabilità e sicurezza al mio corpo nel compiere l’attacco. Il colpo aveva l’intensità per procurare un serio danno al ninja che, scoperto dal suo ultimo attacco, non avrebbe dovuto avere il tempo di difendersi.

    Così, finito l’assalto, arretrai di tre passi (due metri scarsi) e mi posizionai in difesa aspettando un eventuale contrattacco dello shinobi.

    SPOILER (click to view)
    Codizioni fisiche: ferita lieve all'anca (lato sinistro); ferita lieve al braccio destro; ferita leggera allo stomaco
    Codizioni mentali: teso ma abbastanza concentrato
    Chakra rimanente: 67.5/100
    Equip utilizzato:
    3/5 kunai (uno in mano sinistra)
    1/1 aiuchici in mano destra


    SPOILER (click to view)
    Pensato - Arancione
    PArlato - Verde


    CITAZIONE
    OT/ Se non ho errato nel fare i conti il mio avversario dovrebbe avere 50/100 di chakra. Pregherei il mio avverario di segnare almeno nel prossimo post la quantità rimasta/OT

  8. .

    PRIMO POST ATTIVO : SI INCOMINCIA!!!



    Difesa e riassunto

    Ed ecco che vidi comparire il mio avversario nella radura. Era abbastanza teso, lo si capiva da quello strano movimento che faceva con le braccia. Rispose al mio saluto con un cenno;si fermò a circa dieci metri da me e anche lui si mise in posizione di difesa.

    - Bene vuol dire che farò io la prima mossa –

    Lo squadrai per un attimo: non sembrava portare armi da combattimento ravvicinato(da quel che potevo vedere) così optai per uno scontro ravvicinato. Sapevo benissimo che era un ninja della foglia e che quindi era specializzato nel combattimento corpo a corpo ma decisi di proseguire con la mia tattica ugualmente.

    Attacco

    Così mi lanciai in corsa verso il mio avversario. Composi due sigilli molto velocemente e lanciai la mia tecnica:

    CITAZIONE
    Proiettili di Aria Compressa
    Villaggio: Sabbia
    Posizioni Magiche: 2 (veloce)
    Descrizione: Concentrando il chakra sulla punta delle dita, lo shinobi che utilizza questa tecnica è in grado di creare delle piccole sfere di vento delle dimensioni di una biglia. Tramite un veloce movimento della mano l'utilizzatore può lanciarle che imploderanno a contatto con il primo ostacolo sulla loro traiettoria. Chi viene colpito da una di queste piccole sfere riporta un danno lieve. Esiste ovviamente un secondo utilizzo di questa tecnica: se rivolta al terreno è infatti in grado di generare una coltre di polvere più o meno fitta (in base al numero delle sfere). L'entità del danno inflitto varia da lieve a leggero, mentre le dimensioni della coltre (la cui altezza misura sempre due metri) variano da 0,5 a 2 metri (lunghezza e larghezza). Il massimo delle sfere generabili è 4.
    Tipo: Ninjutsu
    Livello: 5
    Consumo: 1/2 di Basso per Sfera

    Lanciai tre sfere ai piedi del mio avversario che immobile mi attendeva, in modo da generare una medio – fitta coltre di polvere. Così mi lanciai in scivolata verso gli stinchi del mio avversario cercando di agganciarli. Naturalmente il mio corpo e soprattutto le mie gambe erano coperte dalla coltre che avrebbe dovuto almeno distrarre il mio avversario; quindi era alquanto difficile schivare l’attacco o prepararli in anticipo dato che ho lanciato la tecnica ha pochi metri da lui.

    CASO 1:

    Il ninja riesce a schivare in qualche modo la presa alla gambe vanificando così il mio primo attacco. A quel punto sfilo due kunai dalla sacca posta sulla coscia e, incrementando la forza di quest’ultimi con bassissimo l’uno, avrei puntato allo stomaco del ninja (naturalmente il lancio sarebbe stato leggermente complicato dalla poca visibilità che procurava la coltre ma ero ben addestrato nei lanci di precisione[Prec. 162.5]). Il ninja non avrebbe potuto schivare gli attacchi a distanza in quanto coperti dalla coltre e quindi provenienti da un punto cieco.

    CASO 2:

    Il ninja non schiva l’attacco infastidito dalla polvere. In quel caso incremento la presa con ½ basso per gamba in modo da ancorarlo alla mia presa. Facendo, con la mia gamba destra, leva sull'interno del suo ginocchio lo sblilancio in maniera che cada a terra. Successivamente,con un brusco movimento del bacino, sfilo il kunai dalla sacca e lo pianto nella parte anteriore della coscia mirando alla parte più vicina al gluteo dello shinobi. Tutto l'attacco sarebbe stato una sequenza fluida e senza interruzione. Il mio scopo era quello di colpire l'attaccatura superiore del muscolo così da impedirne l'utilizzo.

    Nel primo caso il ninja si sarebbe allontanato o almeno distratto da me a causa delle ferite riportate dai due kunai; nel secondo lo avrei tenuto ancorato al terreno con la presa di gambe insistendo con il kunai.

    SPOILER (click to view)
    Narrazione - rosso
    Pensieri - verde
    Discorso- giallo


    SPOILER (click to view)
    Codizioni fisiche: illeso
    Codizioni mentali: ottime
    Chakra:I caso 80/100 ; II caso 70/100
    Equip utilizzato: I caso 2/5 Kunai ; II caso 1/5 Kunai
  9. .

    POST DI PRESENTAZIONE: IL MIO PRIMO INCONTRO


    Era passato ormai un mese dall’inizio dei miei allenamenti…

    Non ce la facevo più a fare quella vita oziosa priva d’avventure e di “poca creatività”(in fondo era per vena artistica se avevo deciso di fare il ninja). Poi incontrai un ragazzo nei padiglioni che circondavano l’arena durante un combattimento tra chunin. Questi mi propose di combattere per testare le nostre capacità. Accettai e ci mettemmo d’accordo per il giorno seguente.

    Ero molto emozionato e agitato poiché era il mio primo incontro, ma volevo vedere se gli allenamenti fatti fin’ora mi avevano portato ad un livello superire e competitivo.
    Così mi coricai a letto sapendo che l’indomani avrei affondato la prima prova della mia vita da ninja.

    Erano solo le sei quando mi alzai dal mio letto; il sole stava all’ora albeggiando, mi piaceva vedere spuntare il sole dalle cime delle montagne che circondavano il villaggio di Suna mi rilassava, e così mi inizia a preparare per l’imminente incontro.
    Dopo una leggera colazione e una lavata di faccia disposi sul mio letto l’armamentario a mia disposizione, disposi gli oggetti nelle varie sacche e mentre mi fasciavo le braccia ricapitolavo gli insegnamenti acquisiti fin’ora e le strategie che avevo in mente.
    Così mi venne da pensare al mio avversario…
    In effetti non conoscevo molto di lui; sapevo soltanto che era di Konoa e che era uno studente come me:

    - Bene, ha le mie stesse conoscenze e più o meno la mia stessa forza -

    Mi infilai la tunica del mio clan e messe le scarpe mi diressi verso il luogo del combattimento.

    Era primavera eppure quella era una giornata abbastanza calda, il cielo era sereno con rare nuvole sparse qua e là. Mentre avanzavo con la mano sinistra in tasca non potevo fare a meno di giocherellare con un Kunai nella destra. Lo facevo spesso quando ero nervoso; e più lo facevo e più in qualche modo mi biasimavo. Sapevo che un ninja non doveva mostrare segni di debolezza eppure non ne potevo fare a meno. Quando però sarei arrivato sul "campo di gioco" mi ripromisi di essere il più freddo possibile e di non far trasparire nessun segno di debolezza o ansia a l mio avversario.
    Così arrivai al posto dove sarebbe avvenuto lo scontro. Dopo aver riposato il kunai osservei per la prima volta il luogo che avevo davanti i miei occhi cercando di memorizzare le caratteristiche e gli elementi dello stesso.

    L’area era una radura circolare circondata da alberi di media grandezza. Al centro si trovava un laghetto di circa 10 m (a prima vista)e una lunga passerella in legno permetteva il passaggio da una parte all’altra. La vegetazione che verso l’estremità della radura, vicino gli alberi, era molto alta e fitta; man mano che si avvicinava al lago diventava più rasa e comparivano i primi ciottoli di media grandezza.

    Mancavano ancora 10 minuti all’ora prestabilita così mi disposi frontalmente, circa due passi dalla passerella, di fronte al viottolo che immetteva nella radura:

    - ti aspetto ninja di Konoa -

    Appena vidi il mio avversario mi lo salutai con un cenno d’intesa e mi posizionai in guardia pronto per la battaglia. Le gambe erano leggermente flesse e semi-divaricate, la sinistra rivolta a trenta grandi rispetto al mio asse frontale. Di conseguenza il busto risultava leggermente inclinato verso sinistra. Il braccio destro si protendeva leggermente flesso in avanti mostrando il palmo della mano al mio avversario; il sinistro ,più arretrato rispetto al destro, era posizionato frontalmente al petto a una decina di centimetri dallo stesso.

    SPOILER (click to view)
    Narrazione - rosso
    Pensieri - verde
    Discorso- giallo
2574 replies since 30/12/2006
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