Posts written by Jin Tsuji

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    Ringrazio Marko1995 per l'indicazione. Gentilissimo.
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    Ed eccoci, all'epilogo di tutto. Quando il figliol prodigo torna a casa.
    Ebbene sì, ho deciso di tornare, questa volta è un ritorno ufficiale, quindi (spero) duraturo.
    Spero di essere ancora ben accetto in questi lidi...(altrimenti sloggio eh...non ci sono problemi :zxc: )
    Sono un pò in arretrato con i post, quindi vi lascio. Per la gioia del buon Ledah, il post al torneo ha la priorità assoluta, quindi seguiranno quelli del Chakra I e poi quelli della Rossa e del Nekomata II.

    Bai ragaSSuoli. :riot:
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    Auguri Kon!

    O meglio Vitto.
    Non sò quanti anni fai, maledetto che non me lo dici :sinve:

    Ci conosciamo ormai da più di due anni ed era doveroso che io ti aprissi questo topic perciò....

    Auguri!
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    Questo di Ledah lo prendo anche io :zxc:

    Oto rulla :wosd:
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    Nel suo giacere immobile sulla branda, gli occhi vispi osservarono l'entrata in scena di una nuova e losca figura.
    Tra i presenti sembrava proprio Jin, colui meno indirizzabile ad un qualsiasi allineamento maligno, mentre il più deprecabile forse, sotto quell'aspetto era proprio Kodachi.
    Con triste e lenta movenza, accarezzava la bestia dalle fattezze riconducibili a quelle di una vipera. Saporitamente ne tastava la cute ruvida e biancastra, riempiendo di tenori fantastici Jin.

    Non degnò di ulteriore sguardo il nuovo entrato dalle generalità a lui ignote; Focalizzò, quasi ipnotizzato, la propria attenzione su quell'individuo fonte di un timore a lui nefasto.
    Deglutiva costantemente; con evidente timore si guardava intorno cercando di sottrarsi alla vista degli occhi scarlatti della figura.
    Quando si alzò e cerco aria per i suoi polmoni, visibilmente nervoso.
    Spalancò l'imposta adiacente alla postazione cui sostava, e affacciandosi fece lunghi e cruenti respiri.

    Tornò quindi ad osservare i restanti presenti, impassibili e concentrati forse sui loro avversari, tranne lui...il candidato dalle tendenze serpentiformi...
    Interrogò gli altri partecipanti circa la venuta di altri candidati.
    Non fù la domanda che fece trasalire nuovamente Jin, bensì il modo in cui fù posta...
    Parole ricche di follia, tendenza omicida facilmente scorgibile in quel giovane.

    - Parli di spettacolo?...Sono d'accordo...-

    Tentò di smentire il suo timore verso di lui, dimostrandosi sicuro e deciso mischiando tali prove a quell'intervento assai perverso, come colui che nascondeva al suo interno...
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    - Begin -



    Fruscio d'una brezza invernale albergava in quel di Oto.
    Entrò con fugace passo, e con mite incedere si avventurava nell'edificio pronto ad ospitare l'evento.
    Celato da un cupo mantello di leggendaria pregiatura, vagava per le strade.
    Si ricordava del clima di Oto, i malfattori e ladri erano il pane quotidiano che movimentava la vita nel villaggio, quindi premurandosi d'un qualsivoglia attacco, nascondeva minuziosamente nella manica del cappotto un kunai.
    Sorrideva, quasi a rimembrare il tempo trascorso al villaggio, una leggera commozione era visibile nei suoi occhi oscurati dal cappuccio che ne copriva il capo.
    Non ricordava l'ultima volta che aveva incrociato lo sguardo della gentil donzella che di nomea vantava Shinodari Jaku; oppure di Yami Kabane enigmatico personaggio, di oscuro allineamento.
    Segretamente aveva abbandonato il villaggio di Konoha ove risedeva con Keita Kitase, amico inseparabile nonchè Sensei di Jin. Era lui stesso il suo punto di riferimento; colui che lo avrebbe motivato, aiutato, o magari consolato nelle prove...Colui che avrebbe lo avrebbe sentito per l'ultima volta affannato e in fin di vita...o vittorioso e entusiasmato.
    Doveva dimostrare il suo valore, esternando la sua belligeranza e trasgredendo alla paura, rimpiazzandola con l'indole, ultimamente scoperta, tenace!
    Attraversò il vecchio Bosco, scrutandolo, aguzzando i suoi sensi all'inverosimile, tendendo ad un passo più sostenuto, ammirandone le fattezze ma soprattutto tentando di capire se fosse stato seguito da qualche sconsiderato. Così non fù.

    Nel mentre di riflessioni circa l'esito del torneo, in preda ad un mix esagerato di emozioni che ne scombussolarono la lucidità, giunse, suo malgrado infeddolito, davanti al portone di leggendaria storia. L'arena ardente di sfasciare la vita dei candidati, non poteva che scatenare timore, ma allo stesso tempo voglia di smentire questo suo desiderio...
    Passò il corridoio, nel silenzio della tensione, giungendo infine, nella sala che ospitava i candidati ai seal.

    La tensione si tagliava a fette, il silenzio sovrano dello scenario sostava imperioso. Gli sguardi che intercorrevano tra i concorrenti erano tutto un programma di quanta amicizia scorresse tra i partecipanti. Non ebbe timore nel farsi avanti, fiero e deciso, senza alcun sintomo di timore.

    - Lunganotte a ciascuno di voi. -

    Gioia.
    Ritrovò Yami Kabane, cui si avvicinò. Sorrise amichevolmente, non degnando neanche di uno sguardo gli altri due.
    Lasciò Yami-San alla sua solitudine strizzando verso di lui l'occhio, come segno d'intesa; Quindi rivolse la sua attenzione verso gli altri due.
    Kodaichi in particolare, gli incuteva un sintomo di curiosità che però divenne paura. Il serpente...quale bestia rappresentava il male più puramente di esso sin dai tempi d'origine di questa terra?
    Era pericoloso, e molto...

    Si sedette su una branda desolata ed impolverata, non attendeva nessuno...forse solo l'inizio del torneo.
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    - Nechbet -

    Silenzioso. Immobile. Perso tra la folla che con foga si prostrava allo sguardo del Kokage, presentandosi e indicando le proprie generalità.
    Era tranquillo, timido di fronte al potere, a colui che aveva in mano le redini del villaggio, tuttavia amministrate malamente, facendosi trovare il più delle volte assente da quanto spiegavano i più “anziani”.
    Colpe su colpe. Colpe sconosciute al sapere di Jin, che interessato ne ascoltava le gesta, seppur non elogianti dello stesso Kokage, che a sua volta cercava di giustificare la sua assenza e alle volte di difendere la sua persona accusando a sua volta altri membri illustri del villaggio.
    Spasso. Era ciò che provava il ragazzo innanzi ai battibecchi che intercorrevano tra gli Shinobi del villaggio, mascherando il sentimento con occhi seri che scrutavano i presenti. Tale emozione si alterò quando vide come improvvisato paciere proprio il Kokage, che tentava di spegnere gli animi ribollenti dei membri del villaggio. Il divertimento arrivò al culmine nell’udire le parole di tale Maximilian Liart Okamikumo, dotato di irrisoria modestia che con fare illustre e spavaldo illuminava i presenti di cariche e titoli onorifici a lui donati, che furono bruscamente protestati dagli altri membri.

    § Ci vuole coraggio a mostrare cotanto esibizionismo…§

    Commentò tra sé e sé sincero.
    Tardivo. Giunse anche Luis Mikawa, membro atteso, reggente del suddetto clan, che placò definitivamente gli ardori del “pubblico” e del “protagonista” della scena, ricordando il peso delle sue cariche, e soprattutto di quella spada, desiderata in modo maniacale anche dallo stesso Jin. La Kusanagi No Tsuruji.
    Sogno proibito o Desiderio realizzabile? Domanda di inestimabile valore che però era priva di risposta, ignota. Solo con il tempo, e il fato avrebbero deciso l’incontro reale, o la vaga visione di egli e quella spada.
    In realtà il desiderio pulsante era un altro.
    No. La riunione non fù solo battibecchi, accuse e giustificazioni. Il problema che più di tutti andava ad indebolire oltre ogni limite la difesa del villaggio, era la mancata sorveglianza dei Gate, liberi; Dal visitatore, al più malintenzionato degli Shinobi potevano attraversarli nella più completa tranquillità senza temere trappole di sorta, che ne avrebbero sicuramente reso più ardua l’attraversata, e addirittura senza un ninja preparato a difesa dello stesso Gate.
    Fù proprio questo l'argomento centrale che vide interloquire all'interno della Riunione tutti, o quasi gli Shinobi di Oto. Chi per un Gate. Chi per un tanto bramato Seal, dall'arcano e oscuro potere, che sollecitava anche l'animo del ragazzo a possederlo. Avere il Potere...
    Accuratamente furono descritte le caratteristiche di ognuno di essi, non tralasciando neanche il più insignificante dettaglio.
    L'avvoltoio. Creatura dai poteri mistici e oscuri, risvegliava i desideri più cupi e maligni di Jin, fino ad ora non consapevole di possedere un lato cosi pauroso e gotico, che riempiva il suo essere di tenori fantastici, mai provati prima.

    § Quel Seal deve essere mio...A tutti i costi...§

    Quindi rivolgendosi al Kokage, facendosi avanti, con fare spavaldo emise definitivamente la sua candidatura a quel Seal con annesso la guardia del East Gate

    - Kokage-Sama. Con il vostro consenso vorrei candidarmi per avere il potere di Nechbet...La divinità oscura alata. Non ho particolari pretese oltre a questa candidatura, se vorrete sarete voi a consegnarmi il Gate se mi dimostrerò degno di sorvegliarlo. -

    Chiaro, breve e conciso. Non voleva fraintendimenti. Dopo aver pronunziato quelle parole tornò al suo posto. Sicuro di sè, mostrando a chinque avesse incontrato il suo sguardo un'aria di sfida. La competizione lo eccitava tutto, chissà che avrebbe incontrato avversari degni di essere chiamati tali.
    Perplesso. La figura che entrò alimentò in lui tale sentimento, derivato dal suo abbigliamento, dalle ombre che bazzicavano vicino alla sua persona. Non si poteva immaginare certo che fosse un amico/a. Il timore che incuteva quel suo occhi rossastro era indescrivibile, capace di raggelare dalla paura il ragazzo...
    Non prestò particolare attenzione verso i presenti; sembrava che il Kokage fosse la persona che volesse incontrare, nonostante fosse cosa educata presentarsi...
    Missione?
    Clone da Laboratorio?
    Doveva essere la famigerata Sayaka Okamikumo. La sua fama la precedeva, persino il ragazzino era a conoscenza di chi fosse e di cosa facesse. Tuttavia a stupirlo fù non la reprovevole forma in cui aveva deciso di presentarsi, ma cosa avesse in mente di fare.
    Diventare un Nukenin. Tradire il villaggio. Jin non immaginava neanche cosa si provasse a dichiararlo. Abbandonare la propria casa, le proprie origini, la propria famiglia, i propri amici. Evidentemente, il desiderio di libertà da parte di Sayaka superava tutte questi sentimenti di appartenenza al villaggio. Non restava che aspettare la reazione del Kokage...La faccenda si presentava interessante...


    Edited by Jin Tsuji - 4/1/2008, 15:06
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    Jin's Back



    Senza alcun fermore il giovane ragazzo si apprestava a rispondere alla domanda di Keita, cercando di argomentare nel miglior modo possibile la sua infanzia che non era stata certo felicissima, e ricca di eventi da ricordare per i piacevoli benefici che portò.

    Tuttavia, per quanto si sforzasse di non parlare della triste vicenda che oscurò la sua famiglia, sentiva di dover informare il compagno, l'amico, il sensei...era diventato davvero importante per lui quel giovane, nonostante non potessero vantare grandi e lunghi momenti passati assieme...Ma le persone speciali spuntano quando meno te lo aspetti, e senti di essere parte di loro no? Stessa cosa provava Jin, che tuttavia non voleva rovinare una simile quiete che si era venuta a creare, con i tristi eventi che aprirono una ferita nella sua infanzia fino a quel momento felice...Ferita profonda e dura da risanare. La scomparsa del padre, triste, certo non lieto evento privo di ogni sentimento benevolo e felicioso.


    CITAZIONE
    -Tu, invece? Parlami un pò di te...-

    - Se proprio vuoi annoiarti...-

    Disse sorridendo. Per poi prender parola e quindi continuare la conversazione instaurata in quel momento dove la lingua era il primo muscolo che aveva rilassato il ragazzo...

    - Ehm...Allora...da dove comincio?!? Uhm...Sono Jin Tsuji, ho quasi 13 anni, e sono un futuro shinobi di Oto, almeno cosi si spera...Uhm, Sono stato cresciuto da mia madre...-

    Sospirò e riprese, proprio su quell'ultima affermazione come un blocco delle sue corde vocali lo costrinse a interrompere il suo colloquiare. Tuttavia subito riprese.

    - Mi sono allenato spesso nel bosco dove ci siamo conosciuti fin da quando ero abbastanza piccolo, ed è una cosa che faccio tutt ora...Sai voglio tenermi in forma..Eheh...Che dire, la mia famiglia vive da generazioni ad Oto e quindi credo trascorrerò anche io qui la mia vita...Finalmente ho iniziato l'accademia e quindi a breve diventerò Genin, spero...-

    Sorrise amichevolmente per poi cadere nuovamente sotto l'effetto ipnotico di quella vasca calda, quindi guardava Keita di sottecchi.
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    Finalmente il tanto bramato riposo aveva i due, accogliendoli a godere di un infinito relax, e una pace quasi paradisiaca. Nella magnificenza più assoluta i due ragazzi sentivano riecheggiare il cinguettino dolce e alleviante dei passeri che ornavano i grandi alberi rendendoli veramente maestosi e regali.

    - Mai stato meglio! -

    Esclamò Jin, che intanto guardando il volto di Keita ovviamente soddisfatto, rimembrava le vicende passate insieme quel pomeriggio...Sprezzanti del pericolo questa volta derivato da una languida pietanza, che avrebbe suscitato in chiunque un senso di rigetto al solo osservarla e a sentirle il tanfo.
    Tuttavia tale avvenimento fù alleviato da un singolare evento davvero buffo e simpatico in tutta l'integrità dell'azione...a subirne gli incresciosi effetti fù il gestore del locale, ovvero la "simpaticissima" Nikaido, che rispose non proprio con la stessa moneta alla provocazione...E qui meglio fermare il racconto.

    Nel moto di quei pensieri, i muscoli e la mente parevano rilassarsi e assopirsi nel sonno più profondo. La stanchezza pervase tutto il corpo di Jin, portandolo ad un serio sbadiglio...

    - Oaaaah...allora Keita, raccontami un pò di te, perchè qui?...-

    Chiese interessato il giovane, mentre si metteva comodo, appoggiando i gomiti ai bordi della vasca.
    Intanto quasi soggiogato dalla massa di vapore che gli invadeva il viso allietando il suo animo, Jin pareva quasi sonnecchiare...Ma badate bene, era solo un effetto ottico!!!

    - Che goduria...Non credevo fosse cosi tale posto, dovremmo venirci più spesso! -

    Disse sincero, mentre osservava il magnifico spettacolo che la natura gli donava quasi ad alimentare la pace interiore che stava finalmente sviluppando dopo un passato non proprio felice...
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    Senza alcun fermore Jin percorse gli ultimi scalini, per poi giungere beatamente alle cure di un angelo forse, che aveva assunto sembianze umane, di divina bellezza...No, era una normale ragazza, dalla bellezza sopraffine tuttavia. Febbrilmente desiderava cadere in un lungo sonno, cercando di porre tregua alla sua tremenda ed estenuante debolezza...Stranamente, poche volte gli era capitato di essere cosi stanco, poche volte o quasi nessuna...a dir la verità anche la sua memoria fece fatica a rimembrare un avvenimento simile, tuttavia non se ne fece cruccio e quindi ritornò sulla ragazza misconoscendo il resto...


    CITAZIONE
    -Benvenuti al Pruno Fiorito. Certo, prego da questa parte. Preferite un locale al chiuso oppure immergervi nella natura circostante?-

    - Preferirei l'aria pura, quindi opterei per la seconda scelta...Tu che ne pensi?...-
    Rivolgendosi a Keita e strizzandogli l'occhio, poi senza neanche attendere un momento di più, annuì nuovamente alla ragazza

    - La ringrazio...ci faccia strada...-

    Disse sincero. Si era proprio grato, a quella ragazza, che subitamente lo avrebbe portato a godere di un relax infinito, che lo avrebbe avvolto, in una serica brezza dal calore impetuoso...
    Quindi si voltò verso Keita
    - Stanco?...Presto ci rilasseremo, ah...sia bendetto questo posto!-
    Disse sorridendo, sempre sincero, attendendo con impazienza il più bramato momento.
    Nel frattempo, quasi a voler occupare il tragitto, Jin agguantò le cibarie, e trovando una piattaforma sedile, iniziò ad ingurgitare, badando poco al modo nel cui lo faceva, quasi senza ritegno...Per poi lasciare a Keita, il "resto" anche se ciò che ne risparmiò era davvero poco.
    - Ottimo!...Prepariamoci! -
    Tempestivamente si liberò dei vestiti, lasciandosi in pantalocini, e impaziente cercava di sollecitare Keita a fare altrettanto...
    - Dai su...fai in fretta! -
    Sorrise per poi attendere, quei pochi instanti che sembravano interminabili...
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    Go, Go, Go Terme!



    Dopo le tristi quanto esilaranti vicende dell'Hungry Bug, vissute a bocca spalancata sia per ridere che per piangere quasi, Jin e Keita, un pò stanchi e debilitati dall'esperienza appena vissuta, si stavano dirigendo sconfortati dalla stanchezza, alle Terme di Oto, luogo ideale per rilassare i muscoli e liberare la mente...
    Un luogo tranquillo, almeno cosi si sperava...Volevano evitare incontri del terzo tipo...come quelli che si erano verificati all'Hungry Bug...Secondo voi è normale che una locandiera, pazza ma molto affascinante abbia rincorso Keita e Jin armata di un pugnale simile ad un Taglia teste? Vi lascio nel dubbio...

    - Keita ti porterò in un posto dove ci potremmo rilassare...Seguimi...-

    Disse il giovane Jin, mentre entrambi si inoltravano nelle filari di bambù, cosi fresche ma allo stesso tempo riscaldate dall'acqua delle terme...
    Non si pareva odere un qualche cinguettio di passeri e nessun altro suono...niente giungeva all'udito dei due...ma in quel momento il silenzio era la melodia migliore di tutte...
    Una volta giunti davanti alla lunga scalinata, Jin assunse una espressione eloquente guardando la stessa, e pensò quanto sarebbe stato lungo ed stata estenuate quel tragitto che se pur non tremendamente lungo, era sicuramente faticoso per come erano conciati i due...

    - Ed Eccoci giunti alle terme, manca ancora questa scalinata ma ce la possiamo fare...Forza dai...-

    Sorrise a quell'affermazione, quasi a voler incitare entrambi, visto "l'impresa" da compiere...
    Affaticati, e dopo aver raggiunto il tempio d'accoglienza, Jin si rivolse alla ragazza che era lì ad accogliere i nuovi clienti

    - Salve...Gradiremmo un bagno...Siamo in due...-
    Sorrise amichevolmente, per poi rivolgersi a Keita

    - Per te va bene? -


    Edited by Jin Tsuji - 6/11/2007, 15:49
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    Finalmente i due si ritrovarono
    Uscito dalla fitta foresta che sembrava interminabile, Jin appena incrociò lo sguardo di Keita, subito cercò di mascherare l'espressione precedente che aveva lasciato evidenti segni.

    - Keita-Sensei finalmente ci ritroviamo...-

    Il ragazzo non voleva parlare della sua reazione di dove voleva andare, voleva solo abbandonare l'Hungry Bug. Era visibilmente seccato

    CITAZIONE
    -Ma, hai pianto? Che succede?-

    - Non ha importanza, andiamo via...-

    Sorrise successivamente a quelle parole, per poi guardarlo in attesa di risposta.
    Quindi, Shinodari stava abbandonando a sua volta il luogo, e a quel punto Jin la salutò arrossito
    - Alla prossima Lady-Shinodari -
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    Nel moto delle emozioni che provava in quel preciso istante, un misto di rabbia, frustrazione e disappunto, Jin quasi in lacrime fuggiva dal luogo dell'incontro/scontro di Nikaido e Keita...Come già detto, si sentiva in colpa. Per colpa sua Keita aveva subito una ferita dall'acida locandiera, una ferita che non lasciava una lacerazione evidente, ma molte di più nell'animo di Jin...

    Faceva male, entrambi lo sapevano, Keita e Jin stava patendo mali diversi, che però erano molto simili tra loro per lo stesso dolore che percorreva l'animo dei due...
    D'un tratto, la corsa impetuosa di Jin fù troncata...il motivo fù Yami, che si palesò davanti alle sue iridi senza che egli se ne accorgesse...

    - Ma tu...-

    Incredulo Jin non riusciva a spiegarsi come inverosimilmente, Yami lo avesse raggiunto nonostante avesse cercato in tutti i modi di non farsi individuare nella fitta boscaglia che si era lasciato alle spalle...

    CITAZIONE
    Te ne vai senza salutare?

    Jin a quella domanda non rispose, non fù certamente arcano il motivo per cui non lo fece, era ben visibile nei suoi occhi il velo di tristezza che palesava quindi il suo "dileguarsi"...

    CITAZIONE
    Eh? Non vorrai dirmi che ti senti in colpa.

    - Perchè non dovrei esserlo?!? -
    Chiese Jin alquanto irritato quanto dispiaciuto...

    CITAZIONE
    Non gliel'hai mica detto tu di baciare una locandiera con un caratterino non male. Gli è solo sfuggita la situazione a Keita, anche se certo non ho mai visto qualcuno usare tecniche offensive per un dispetto.

    - Si ma io...-
    Non finì la frase, per quanto Yami cercasse di rassicurarlo, Jin non voleva sentire ragioni, sentiva di aver fatto un torto a Keita, anche se non volendo...
    Il suo animo glielo imponeva...

    CITAZIONE
    Comunque, Shinny rimetterà in piedi Keita in pochi minuti, perchè non torni? Se sparisci così lo farai preoccupare.

    Il ragazzo a quella affermazione lo guardò in maniera quasi entusiasta, come un lampo sparirono tutte le sensazioni malevole che si erano insinuate nel suo animo, concedendogli un sorriso che ornò di nuova luce il suo volto chiaro...

    Immediatamente, fece dietrofront, e con questa volta, la felicità negli occhi si avventurò di nuovo nella fitta foresta, correndo certo...ma questa volta non era una corsa per scappare, ma bensì una corsa che lo avrebbe ricongiunto a Keita Sensei...

    - Keita - Sensei!!! -
    Esclamò ripetute volte Jin cercando la risposta di Keita, mentre si avvicinava sempre di più al luogo lasciato precedentemente in occasione del mini - combattimento...

    CITAZIONE
    -Jin!!-

    Appena udì tali parole, si diresse tempestivamente verso la voce, l'avrebbe ormai riconosciuta tra mille e non avrebbe mai sbagliato...

    - Keita-Sensei!! -

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    Tutto successe così in fretta che Jin non se ne rese nemmeno conto di come degenerò la situazione, tutto era partito da una semplice burla di Keita, ed eccoci dieci minuti dopo con quest ultimo in preda ad un forte dolore alla gamba e Nikaido che se ne andava divertita quanto soddisfatta...nel mentre di ciò i due amministratori tentavano di curare Keita, Shinodari in particolare...

    § Per fortuna che non era me che voleva...altrimenti sarei stato in seri guai...§

    Pensò Jin incredulo quanto timoroso...dopo tale riflessione però, capì che forse se egli non avesse portato Keita a quel locale non avrebbe patito tale dolore, sentendosi in colpa il ragazzino parve dirigersi nella fitta boscaglia tenendo un broncio che nascondeva ancor più oscuro senso di colpa nel profondo del suo animo...
    Jin non sapeva come rimediare, e per questo decise di lasciare lì i tre recandosi a casa sconsolato...
    Mille pensieri passavano per la testa di Jin, e come se non bastasse, una volta giunto a casa, si sarebbe dovuto sorbire una terribile predica, che sicuramente lo avrebbe messo in punizione per molto tempo...
    Conosceva la madre Jin, guai a disobberdirle, tuttavia in quel preciso momento un forte senso di trasgressione lo "aggredì" e quindi non tornò come promesso in orario di pranzo...
    - Ormai mi odierà...-
    Bisbigliò tra se e se, sconsolato e visibilmente triste
    - Se non lo avessi portato a quest ora starebbe felice e contento passeggiando per Oto e invece...-

    Delle piccole lacrime scesero dai suoi occhi, ora più che mai tristi, e non più allegri e sorridenti...Al fitto desiderio di scusarsi tuttavia si oppose quasi scomparendo dalla vista dei 3...
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    Reunion's Begin...



    SPOILER (click to view)
    -Parlato-
    § Pensato §
    Narrato...


    Giornata tranquilla in quel di Oto, una candida luce mattunita accolse il risveglio di Jin, che quasi infastidito dai raggi che passavano attraverso gli spiragli della tapparella, si voltò dall'altra parte e continuò a dormire, incurante dell'evento che avrebbe sconvolto la sua giornata...
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    In tarda ora sembrò destarsi dal lungo sonno in cui si era rintanato per evitare i soliti allenamenti mattutini di cui quel preciso giorno non volle dedicarvisi...
    Rapidamente si lavò e ancor più velocemente si vestì, per poi scendere al piano inferiore e godersi una lenta e gustosa colazione.


    I pensieri che offuscavano la mente del ragazzo erano mille, molti eventi si stavano verificando in quel periodo, eventi se pur benevoli e di gran entusiasmo, che però stavano stancando il ragazzino...
    Molto lentamente si accinse a nutrirsi della solita brodaglia di latte, mentre, quasi disinteressato girava canali della televisione, immerso nei suoi pensieri più oscuri e più recenti...

    In primo pomeriggio, dopo aver riposato 1 ora, decise di dirigersi al bosco solo per qualche esercizio per tenere allenato il corpo, che nei giorni precedenti aveva subito seri pressioni causa allenamento duro ed estenuante che aveva costretto Jin ad uno stato di stanchezza, e pigrizia...
    Dopo svariate ore di allenamento, alcune passate sotto una quercia adiacente al bosco d'allenamento, a concentrarsi in una finta - meditazione, più comunemente chiamato "sonno", parve destarsi e quindi, visto il tempaccio che si stava prospettando, dirigersi a casa...
    Tuttavia non poteva immaginare quale mostruosa aggressione stesse per subire...
    Nella più completa tranquillità del paesaggio, attraversò il bosco ammirando la sua anatomia, cogliendo sempre impercettibili, i fruscii delle foglie...

    - Ehh...giornata dura...anche se non ho mosso quasi muscolo...-

    Nel moto della sua riflessione, un vento gelido e di arcano sapore lo travolse...
    Jin quasi preoccupato, parve aumentare il passo verso la strada di casa...mentre il fruscio delle foglie sembrava farsi più intenso, e non preannunciante certo qualcosa di benevolo...
    Ad una incredibile velocità, una creatura non umana si palesò davanti ai suoi occhi ora più che mai inorriditi e soprattutto timorosi di tale figura...

    § Che diavolo è?...Ho paura... §

    In un impeto di paura e rabbia, Jin si scagliò contro la creatura, che anticipandolo, gli gettò contro una specie di siringa...
    In quel momento, diverse sensazioni fluirono nell'anima del ragazzo, che tuttavia, cercando di raggruppare tutta la calma possibile, concentrò un quantitativo di bassissimo nelle gambe (Velocità: 150 --> 162.5), che servì a schivare di gran lunga l'arcana siriga dall'effetto sconosciuto...
    Nel moto dell'azione, il mostro sparì, non lasciando traccia, o forse si...la traccia la lasciò, ed era avvolta in quella siringa, che Jin tempestivamente andò a prendere per poi estrarre una lettera dove vi era scritto:

    CITAZIONE
    Complimenti, Shinobi.
    Vedo che lo stato di apatia in cui versa il nostro villaggio non ha smussato la tua attenzione.
    Recati allora al palazzo del Suono. Un anno è passato, dall'avvento del Niidaime. La tua presenza è richiesta per continuare ciò che è stato promesso

    - Il palazzo del suono eh?...Cavolo è un luogo importante...non capisco però io a cosa serva...meglio andare a vedere...anche sè...No, deciso...Ci vado! -

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    Jin armato di coraggio, si avviò in avanscoperta circa il luogo designato da raggiungere nella lettera, un pò timoroso visto il macabro incontro affrontato, si incamminava ad incere lento, scrutando ogni minimo rumore, e ogni minimo spostamento di oggetto nelle vicinanze...
    Giunto a destinazione, il ragazzo parve riconoscere due ombre che sembravano attendere gli Shinobi...Arcane figure che nel buio della notte attendevano il conseguirsi di un qualche evento con l'aiuto degli Shinobi di Oto...
    Man mano che si avvicinava, Jin sembrò riconoscere i due, una era Shinodari Jaku la meravigliosa Kuniochi amministratore di Oto conosciuta all'Hungry Bug...Mentre l'altro era Yami Kabane, anche lui amministratore di Oto amico di Keita...
    Una volta giunto a tu per tu con i due fece un leggero inchino salutandoli:

    - Shinodari - Sama, Yami - Sama...Onorato di incontrarvi nuovamente...-

    Successivamente si apprestò a aspettare insieme ai due l'arrivo degli altri Shinobi attesi per l'arcano evento...


    Edited by Jin Tsuji - 6/11/2007, 21:04
137 replies since 5/2/2007
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