Posts written by Jin Tsuji

  1. .
    Bellissimi lavori Phà.
    Non credevo avessi questo talento nell'arte del disegno. XD
    L'unico che non mi piace è lo schizzato. La sua postura mi sembra innaturale, sebbene voglia far notare quanto sia fiQo e appunto... schizzato. :zxc: XD
    Mi piace tantissimo il tuo piggì da Chunin, veramente fiQo.
    :riot:
  2. .
    Ringrazio ancora tutti per gli auguri :riot:
    Bravo Edward, vedi di prenderla sta volpe.

    Altrimenti...





    Amen. :zxc:
  3. .
    Su quale demone è ricaduta la tua scelta Edward? :zxc:
  4. .
    Auguri TosCi. :zxc:
  5. .
    Grazie a tutti.
    Anche se non sono tanto presente sono felice che qualcuno si ricordi di me. XDD

    Grazie Kon per aver aperto il topic XD

    X First: Ti aspetto volentieri. Dopo Keita ci sono io. :guru:

    X Marco dallo O sbaratta: I ginciurichi sono i più fiQi del forum. :wosd:
  6. .
    Leopolis hai rotto quel che ho di più prezioso, ed essenziale per la sopravvivenza del genere umano.
    Apri un topic in Off, e sfoga tutti i tuoi istinti e la superiorità milanista che tu proclami lì.

    Non mi ubriacare di ste cazzate, te lo chiedo gentilmente. ^_^
  7. .
    Non spammate nel mio Topic di Ritorno.

    Rispetto, catsuo.


  8. .
    Tivibbì Vitto.
  9. .
    Non solo. E la QuattrocazzottiWATAHHdistruggiMilan no Jutsu?
    Il nome è tutto un programma. :guru:
  10. .
    Male scroccodile. :zxc:

    Kawo, pensavo di usare Amauri come nuovo soggetto per il mio PG.
    FiQo no ?
  11. .
    Buh.

    Eh già, chi non muore si rivede...Vale anche per me.
    No, non sono il solito fantasma che appare e scompare che risponde al nome di Rob o Jin Tsuji, come preferite.
    Stavolta spero d'esser tornato definitivamente (Se certo...) ad infestare la Legend. Anche se sò bene che forze maggiori mi distoglieranno dal gioco tra non molto tempo, ma fino a quel momento
    chissenefrega.

    Chissà quante cose mi son perso, devo aggiornarmi.
    Comunque sia, per quanto vi possa interessare...Sono tornato =)


    Edited by Jin Tsuji - 15/12/2008, 21:26
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    Bentornato. Fiero di essere riuscito nel difficile intento di farti tornare :ghu:

    Mi mancavi. :pwn:
  13. .
    CITAZIONE (¬Pyt @ 10/9/2008, 16:18)
    Fenix è Mowgli.

    E non solo a mio parere.

    :suse:
  14. .
    - Kill -


    Raccapricciante a dir poco si palesava lo spettacolo offerto da tale Wakamaru. Orribile, dotato d'un oscenità unica, mostrava le sue doti di torturatore. Forte del suo aspetto affabile, e del suo muovere sensuale, con maniacale vigore si accaniva sulla povera anziana, inerme difronte a quel ragazzo che di umano sembrava avere il viso.
    Attanagliata dal dolore di quei passi di danza su di lei, ancor prima della lingua tranciata con violenza, e dalle multiple fratture riportate alle falangi, ben presto smise di muoversi dopo varie convulsioni e contorcimenti traumatici per la vista di tutti i presenti.
    In realtà però, di traumatizzato e disgustato c'era solo il Genin, che impotente osservava la scena. Maturava in lui viva paura adesso, consueta reazione alle torture meschine che infliggeva il giovane biondo.

    Immonda la sua soddisfazione alla fine della pratica. Visibilmente compiaciuto si atteggiava il viso di Wakamaru nel constatare che lo spettacolo fosse stato di gradimento dei suoi adepti. Gioiosi ed entusiasmati si mostravano quei vili briganti, che in un moto di urla di acconsentimento acclamavano il loro capo, osannandolo quasi.

    Non credeva ai suoi occhi Jin...Il corpo ormai senza vita di quella povera anziana, che di male non aveva arrecato proprio a nessuno, era lì davanti ai suoi occhi, mentre del sangue sgorgava dalle numerose ferite ricevute...Copiosamente colava dalla bocca, e dunque dal corpo martoriato dalle ferite di quel ballo osceno.
    In preda a forti tremori Jin, impaurito voleva scappare. Difficile accettare per lui una simile crudeltà. Non riusciva a realizzare come un uomo fosse capace di ciò, spinto da chissà quale ideale poteva agire così?
    La logica del giovane faticava ad arrivare ad un movente tale che giustificasse tali vili azioni...
    Divertimento forse scatenava nel giovane biondo agire in quella maniera...Mosso anche dal rifiuto di quella povera vecchia.

    Sudato il suo viso, sudore freddo causato dal grave turbamento causato da quell'omicidio. Avvenuto così, gratuitamente...innanzi ai suoi occhi. Improbabile per lui dimenticare i momenti tragici di quella morte, che scorrevano come una orrenda pellicola nella sua mente. Assaporava ora in lui l'odio che stava pian piano, crescendo. Febbrilmente desiderava grave pena per quel misfatto.
    La paura dunque, lasciò il posto alla rabbia. Rabbia per non esser intervenuto. Rabbia per non aver fermato l'agire di Wakamuru. Rabbia per aver osservato il contorcersi dell'anziana senza aver prestato aiuto...


    [...]



    Tuttavia per ora Jin doveva acquietare i suoi bollenti spiriti ovviamente giustificati.
    Certezza della dubbia sanità mentale di Wakamaru arrivò immediatamente.
    Non soddisfatto evidentemente della cruenta morte inflitta all'anziana, volle infierire anche su gli altri prigionieri, evidentemente offeso dal loro rifiuto.
    Questi ultimi terrorizzati, spettatori anche loro della morte della vecchia, cercavano rifugio e protezione stringendosi tutti insieme. Il pover'uomo si avvicinò alla coppia facendosi solidale con loro, mentre i due sposini si guardavano continuamente cercando a vicenda, speranza nei loro occhi.

    Tuttavia, non intenerì per nulla Wakamaru tali atteggiamenti di complicità da parte dei prigionieri. Indispettito dal loro rifiuto, e desideroso di constatare se Jin fosse degno di entrare a far parte dell'organizzazione, ordinò proprio al Genin l'omicidio dei tre. Il primo prevedeva, che proprio il giovane si scagliasse contro l'uomo, rubando il così detto "favore degli dei" a quest'ultimo in prima persona. Mentre avrebbe dato solo comando dell'esecuzione degli altri due giovani, nel seconda uccisione.

    Scandalizzato. Ovvio che il Genin era in procinto di rifiutare tal orride richieste.
    Fonte di turbamento per lui furono soprattutto gli sguardi dei prigionieri, colmi d'angoscia e paura. Non voleva essere assolutamente carnefice di quelle povere ed innocenti persone. Non era un mostro.
    Con sguardo torvo fissò Wakamaru; colmo d'odio e di disgusto quell'occhiata che mirava a farlo riflettere su cosa stesse chiedendo. Irrazionale, andava contro i i principi del giovane uccidere qualcuno che non avesse commesso nulla per meritare tale estrema pena. Peraltro assurdo compiere quelle meschine torture a degli esseri umani, un mostro fuori di senno e mosso dal piacere di uccidere avrebbe potuto...Lui solo.
    Non riuscì a percepire dubbio, esitazione...niente nelle sue parole. Fermamente convinto pronunziò quelle estreme sanzioni nei confronti dei tre prigionieri, per l'acclamazione dei suoi sottoposti. Non poteva, o meglio non riusciva a capacitarsi di come avrebbe potuto compiere quelle oscenità. Mai e poi mai lo avrebbe fatto, di questo ne era convinto, a costo di farsi uccidere.

    § Ha dell'assurdo...Mai...Mai...Mai lo farò...§

    Nuovamente la paura si insinuò nell'animo del giovane. Timore, derivato da tutta quella miriade di occhi puntati su di lui. Tutti, all'infuori dei tre poveri prigionieri, si aspettavano che avrebbe offerto Jin, uno spettacolo degno di quello del capo...Wakamaru; Qualcosa che non avrebbe mai fatto, per nessuna ragione al mondo, di questo era fermamente convinto. Dunque radice vera della sua paura, divenne, inevitabilmente...Cosa sarebbe successo se da parte sua ci fosse stato un rifiuto?

    Non osò immaginare se ciò fosse successo. Temeva la furia di quegli uomini; Potevano essere almeno trenta...Troppi per lui. Sanguinari come non mai, non ci avrebbero pensato due volte ad ucciderlo, del resto lui era come gli altri...
    Nel moto di quei pensieri e timori, dagli spalti caddero tre armi: Un tirapugni, un paio di forbici, e un coltellaccio.
    Quasi ad incitarlo a farli divertire, gli servirono anche le armi con cui farlo...
    Assurdo era tutto quel vocio; Assordanti urla di morte e di violenza, cercavano di persuadere Jin ad agire...Tardava ad arrivare la risposta a Wakamaru, spazientito dall'attesa...

    Il battito del suo cuore aumentava progressivamente; le gocce di sudore scendevano vorticosamente dalla sua fronte; Il dubbio lo attanagliava...Per il villaggio o per quelle persone?
    Se non avrebbe accolto le richieste di Wakamaru certo avrebbe compromesso la missione...e probabilmente la sua vita.
    Al contrario, se lo avesse fatto, non sarebbe stato mai più lui...Non aveva precedenti in atti di simile crudeltà.
    Che fare?
    La soluzione non poteva nuovamente tardare a giungere...
    Le urla divenivano sempre più forti, vigorose, assordanti...
    E tutto pian piano ai suoi occhi si dissolveva, nel nero dell'oscurità...

    Idiota...Vuoi farci fare la pelle...?!...Rispondimi moccioso!...

    Quella voce, di divina e antica essenza, risuonava potente al di sopra di tutto.
    Melodia infame e tenebrosa era, come dell'essere da cui proveniva...
    Di doppia coda, mistica forma del suo potere, era dotato quel che di felino aveva le sembianze.
    Non tardò a mostrarsi il meschino animale, pressato dalla risposta urgente cui bisognava.

    ...Avanti...Cosa aspetti?! Se sei un debole lascia a me quello che tu non sei in grado di fare...

    LIBERAMI!!!



    Di tenebrosa e purpurea energia colma l'aria. Nessun fiato, nessuna voce udibile più ora. Come un fuoco oscuro, che arde impetuosamente senza sosta, l'animo del ragazzo. Lentamente, la lucidità lo abbandonava, e con essa la paura, puerile consolazione in quella grottesca situazione. Sotto l'incalzare effetto di siffatte evoluzioni, quel poco di bene che ancora gli restava scomparve. Pensieri malvagi divennero i suoi soli compagni, ed erano i più tetri, i più malvagi dei pensieri.
    Lentamente quell'arcana e mistica essenza si effuse, sinistra come nessun altra, rendendolo cieco di qualsivoglia razionalità, e soprattutto pietà...

    image
    Crollò al suolo, in ginocchio, mentre ghigni compiaciuti e malvagi si dipinsero sul suo volto, segno dalla sua completa possessione...

    ...Finalmente libero...

    Era una emozione inaccessibile a qualunque essere umano quella cui stava sentendo accrescere in lui. Di tetro ardore bolliva il suo animo, e risposta finalmente poteva essere divulgata per la gioia di tutti...Wakamaru per primo.

    ...Ebbene...Che sia la morte ora padrona della scena!

    Una fragorosa risata accompagnò le sue parole, e il furore del pubblico non tardò minimamente a rendersi noto.
    Cauto, con incedere sostenuto si avviava alla volta della sua preda, quell'uomo che con sguardo a dir poco terrorizzato lo guardava, implorando pietà successivamente; Non creò in lui pena, esitazione...Sorrise inizialmente Jin, subito dopo la sua fronte
    si invermigliò di collera, la più tremenda e mai provata collera, accompagnata da pura crudeltà che era riconoscibile per ora solo nei suoi occhi rossastri.

    Con maniacale calma, ma vigorosità, tese la mano contro il suo collo, subito avvinghiandolo tra le grottesche dita.
    Ne bloccò il respiro per qualche attimo soffocando quasi l'uomo mentre si contorceva. Nell'altra mano, stringeva con forza il coltellaccio recuperato precedentemente. Un ghigno partorì il suo volto...Chissà quali cruente idee balenavano in mente a quello che non era più Jin. Tra le urla dell'uomo riconoscibile era la paura, cosa che soddisfaceva particolarmente il ragazzo, che con enfasi atteggiava un sorriso ipocrita nei suoi confronti.
    Cosa che lo indispettì furono gli occhi del pover'uomo, che disperatamente palesavano un desiderio di pietà. Lacrime scendevano dalle ripide guancia, senza sosta per la noia quasi, del demone. La scena tuttavia la rubò l'azione che compì il coltellaccio. Raccapricciante e orrenda, della più cruente e sanguinose mai viste. Scavò con forza e goduria quasi, nell'orbita delle iridi del prigioniero, quel meschino essere armato d'un coltellaccio di acuminata lama.
    La punta non ebbe particolari difficoltà ad insinuarsi tra l'orbita e le palpebre, così da cavare interamente gli occhi al prigioniero esagitato e inerme.
    Copiosamente il sangue colava dalle cavità oculari, rendendo la scena simile ai più paurosi film Horror.

    Così che tu non possa più piangere...

    Purtroppo quel terribile spettacolo non era ancora terminato. I due sposini rannicchiati nel loro abbraccio colmo di calore, cercavano con tutta la loro forza di non prestare attenzione a ciò che avveniva proprio lì...accanto a loro...Tuttavia inutile o quasi erano i loro sforzi. La folla acclamava ancora, a piena voce il continuo dello spettacolo, evidentemente affamati ancora di quella barbaria.
    Con vivida soddisfazione e irrazionale allegria, arnese ora designato per il continuo della tortura fù quel rudimentale Tirapugni.
    Fissò nuovamente l'uomo che in preda a continue urla disperate e terrorizzate, chiamava la pietà di Jin, che sicuramente mai sarebbe giunta.
    Per terminare quel fastidioso baccano, causato da quei ripetuti schiamazzi, che mai cambiavano il loro tema, il demone immondo, dotato di strepitosa forza, colpì con inaudita violenza al volto l'uomo, precisamente sulla mascella...rompendola. Quel volto, martoriato già dalla mancanza degli occhi, divenne innumerevoli volte più raccapricciante poichè la mascella spuntava proprio sotto lo zigomo. Ora anche la possibilità di parlare, anzi di urlare...gli fù negata. Ora solo timidi e futili guaiti emetteva il poveraccio.

    Così che tu non possa più urlare...

    Incredibile quale forza avesse l'uomo, capace di alzarsi nonostante le brutali ferite ricevute. In piedi tentò la fuga dalla tirannia di Jin, cieco e sanguinante però, non aveva neanche la ben che minima possibilità di allontanarsi tanto prima di andare ad sbattere in qualcosa o in qualcuno. Per evitargli la fatica di correre all'impazzata chissà dove, fermò sul nascere il suo incedere; Impugnò le vecchie forbici arrugginite che però di affilata lama godevano ancora. Precisamente ora, la caviglia sarebbe stato sfogo della sua crudeltà. Incise minuziosamente i tendini, provocando una lacerazione incredibilmente profonda. Quindi lo stesso avvenne anche per la gamba sinistra. Impossibile per il prigioniero ora non cadere al suolo...Poichè aveva ormai perso anche l'uso dell'equilibrio...I piedi ormai non gli rispondevano più.
    Cadde dunque, impotente, sbattendo con vigorosamente la testa al suolo.
    La morte venne istantanea, mentre il sangue continuava a sgorgare da ogni ferita procurata.

    Neppure il più primitivo disgusto da parte del Demone. Estasiato alla vista di quelle crudeltà di cui era fiero responsabile.
    Il gruppo di briganti applaudiva quasi congratulato con Jin per la sua opera di morte.
    Al contempo Wakamaru, anch'egli soddisfatto, diede dimostrazione delle sue abilità canore e poetiche esibendosi in versi che il giovane avrebbe dovuto interpretare. Una volta fatto, il comando e l'esecuzione di quel che recitava la sua poesia lo avrebbe lasciato al gruppo di briganti che più di ogni altra cosa desiderava "divertirsi".

    Con splendida voce decantava i versi di quella triste poesia, per nulla turbato da quello che esprimeva...Al contrario, palesava un mero sorriso a dir poco incantevole.
    Ascoltava Jin, aguzzando l'udito per meglio assaporare ed interpretare la melodia di quelle parole.
    Dunque una volta terminato l'esibizione del gran capo...Jin, con aria visibilmente solenne e fiera pronunziava l'ordine:


    - Che patiscano insieme il dolore del loro rifiuto. Lui che si bendato.
    Lei che sia zittita.

    Che lama trapassi lui per ben nove volte.

    E morto lui, che lei, sua sposa abbia il suo cuore ormai fermo e lo stringa tra le mani.

    Che lei assapori il sangue del suo sposo. Che venga sparso sulle sue labbra e quindi assaporato.



    - Anf...Anf...Che diavolo è accaduto? Anf...-

    *Bum* finito. Tutto era concluso. Ed il passato difficile ricordarlo. Il presente tuttavia era chiarissimo...La situazione grottesca.
    Lampante era ciò che si palesava innanzi alle sue iridi. Tuttavia faticava a trovare causa di quella morte forse ancora più disgustosa della precedente.
    Orrenda a dir poco era la visione di quell'uomo accasciato al suolo, invaso da un lago di sangue derivato delle multiple ferite a lui inflitte.
    Martoriato come il cadavere di quel poveraccio, il suo corpo; Avvilito e stanco.
    Un potente mal di testa che rincarò la dose dei suoi mali non tardò ad arrivare arrembante, distraendolo dalla triste contemplazione di quella macabra scena.

    - Oddio adesso arriva...-

    Rigurgitò successivamente a quelle parole appena sussurrate.
    Forse tale avvenimento derivato da ciò che avevano patito i suoi occhi.
    Oppure semplicemente, da tutti quei mali che già lo avevano reso debole.
    Tuttavia bisognava riprendere lucidità immediatamente, non era neanche a metà dell'opera...
    Desiderosi di risposta erano i suoi quesiti...Chi aveva ridotto così quell'uomo?!

  15. .
    - Mission! -

    Un sospiro, lungo...deciso...Poi il buio.
    Il sonno lo aveva rapito, Morfeo quasi con dolce melodia ne assopì completamente i sensi, facendo cadere il ragazzo in uno stato di torpore e sonno.
    Non era stata qualsivoglia stanchezza a farlo cadere supino al suolo, ma bensì, l'attivazione del sigillo corrispondente all'Avvoltoio aveva scatenato tale sentimento.
    Un viaggio mistico, che come meta finale prevedeva una strana ubicazione...sarebbe stato lì che si sarebbe svolta la prova?
    Chi poteva saperlo...

    Il risveglio non fù brusco...tutt'altro.
    Non colse sogno durante il viaggio in quel posto.
    Quasi avesse dormito per un interminabile tempo, si destò con un mal di testa pulsante ed estremamente fastidioso, mentre stranito si preoccupò di riguardarsi da eventuali ferite.
    Non ve ne era traccia.
    Con minuziosa attenzione cercava di realizzare il luogo in cui era venuto a trovarsi, tutt'altro che cupo, oscuro...al contrario bianco, come le nuvole nel cielo; un bianco accecante, evidenziato dalla totale assenza di materiali concreti.


    - Eh? -


    Non timoroso. Curioso si atteggiava il suo viso. Osservava le pareti di quello che sembrava un corridoio lungo, dalla ignota fine.
    Non una presenza, non un rumore.
    Nessuna forma di vita popolava quello scenario così "vuoto".
    Non si cimentò nella scoperta dei misteri che quel posto celava nel bianco delle pareti, del pavimento, del soffitto...Terrorizzante!
    Rimase tranquillo. Non ebbe particolari preoccupazioni, data anche la totale assenza di forma di vita apparte lui.
    Aguzzò i sensi portando la loro sensibilità fino all'inverosimile. E stupito si accorse di una presenza dalla non chiara ubicazione all'interno di quell'enigmatico corridoio.
    Chi poteva essere?
    Sentimento crudo e puro come la paura si fece strada nell'animo di Jin, riempiendolo di tenori fantastici.
    Quindi si alzò dal suolo, e cautamente si girava intorno tentando di scorgere chi si nascondesse nel...Bianco.

    Una voce...
    Una voce di rauca sinfonia riecheggiò per tutto il corridoio biancastro, provocando un eco inquietante.
    Non vi fù tempo per capire da dove provenisse, che si palesò innanzi alle iridi del ragazzo un uomo calvo, pallido in volto, avente degli occhiali che ne rendevano ancor più enigmatica la figura.
    Non provò particolare timore Jin, i tipici indumenti otosi lo rassicurarono circa l'intenzioni di quell'uomo, che con incedere lento si avvicinava al ragazzo desiderono di colloquiare con lui.

    CITAZIONE
    Benvenuto ragazzo. Sei l'unico aspirante al seal dell'avvoltoio, vero? Beh, meglio, desterai meno sospetti.

    -...Si -

    Sembrava conoscesse il nome del ragazzo.
    Ignota intenzione celava l'ultima frase pronunciata dall'uomo.
    Che prova lo attendeva?
    Sarebbe stato facile?
    L'uomo era pronto a continuare, mentre Jin si faceva strada un nervosismo derivato dalla voglia di sapere cosa lo aspettava.
    Prima di accontentarlo tuttavia, con una espressione anche se enigmatica data la presenza di quelli occhiali scuri, parve evidente quanto fosse fiero e gonfio d'orgoglia quando mostrò una sua creazione di grande utilità.
    Cam. Minuscole piccole e versatili. Quegli aggeggi poco più grandi di moscerini erano in grado di proiettare la prova che attendeva il ragazzo a tutta Oto ed ai suoi turisti giunti in visita proprio in occasione di quell'evento.
    Continuò a parlare, elogiando la sua costruzione e il suo artista. Non si premurò affatto di accettare quella nuova opera tecnologica, se non dopo aver ricevuto l'invito dell'uomo stesso.
    Ora occorreva attenzione, ogni parola espressa dalle labbra di quel personaggio andava memorizzata e compresa. Non c'era spazio per le incertezze, bisogna agire.
    Palpabile era in lui la tensione. Sudore quasi si palesava sulla sua fronte, che dalla cute chiara iniziava a bagnarsi.
    Prima dell'introduzione della missione i due cominciarono ad avanzare lungo il corridoio.
    Facendosi fare strada dalla figura misteriosa giunsero ad una arcana meta. Una porta che lasciando aperto uno spiraglio tra le sue due ante permetteva il filtraggio di una enigmatica luce rossastra, dalla ignota provenienza.

    CITAZIONE
    La missione non sarà delle più semplici

    Non delle più incoraggianti aspettative mostrava l'uomo, forse cercando di intomorire il ragazzo, o per spronarlo a dare il meglio...del resto Jin sapeva che la sua stessa vita era in pericolo, ma ciò lo eccitava...strano senso prodotto forse dalla mitica essenza cui rinchiudeva al suo interno con assoluta segretezza.

    [...]



    A capo chino, l'uomo espresse le prerogative che richiedava la missione. Recuperare un oggetto, un materiale...Non si espresse approfonditamente a riguardo. Le sue parole si focalizzarono, così come l'attenzione del ragazzo, su una infiltrazione.
    Degno dei più grandi film di spionaggio, il ragazzo avrebbe dovuto infiltrarsi nelle Spose del Sangue, banda di brigati famigerati per le loro azioni omicide e crudeli...Almeno da quanto diceva l'uomo.

    § Il nome non prevede nulla di buono...§

    Evidentemente timoroso si mostrava ora la sua espressione. Cercò di mascherare tale infame sentimento con aria seria e virile, ma che in realtà di virile aveva ben poco.
    Sembrava non avesse finito l'uomo il suo discorso. Ora più che mai, Jin aveva paura di ciò che potevano partorire le corde vocali di quel misterioso individuo, che sereno si apprestava a continuare ciò che aveva interrotto. Jin rispose alla sua domanda.

    - Non conosco questo gruppo...-

    Con un lungo respiro successivo a quelle parole, Jin sembrava tentennare sul suo coraggio, cercando in sè stesso la vera tenacia di cui era dotato.
    Quindi l'uomo continuò...

    Con ferma sicurezza, esplicava gli obiettivi e le varie fasi che la missione prevedeva. Pesanti come macigni erano le parole di quell'uomo, indifferenti raccontavano cosa sarebbe capitato all'adolescente difronte a lui, che al contrario mostrava acuto nervosismo, e salda paura.
    Uccidere. Violare la vita di qualcuno, strappandola, e rinnegandolo
    nell'oblio. Uno dei più brutti e cruenti crimini conosciuti, se non il peggiore.
    Questo richiedeva la missione in cui avrebbe dovuto cimentarsi.

    Affinò prima di rispondere, un pensiero, che gli incuteva vivido timore. Ovvero il realizzare l'ipotesi che egli poteva divenire la preda, anzichè predatore.
    Sarebbe stato mandato a mischiarsi con gente, che al contrario di lui, era di casa in quell'ambiente in cui Jin sarebbe venuto a trovarsi. Addirittura ucciderli, sarebbe stato inverosimile...Questo il pensiero di Jin.
    Tuttavia, colto da un impeto di coraggio repentino e virile, decise di raccogliere questa missione come una sfida, anche perchè come temeva chi avrebbe incontrato, temeva egli stesso.
    Di oscura tenebra era parte del suo animo, ignota e profonda. Comprendeva che essenza mistica e mitologica albergasse in lui. Lo aveva visto, ne aveva assaporato l'atroce potere, e le cupe quanto regali fattezze. Di micio ne aveva la forma, di mostruosa tigre la potenza.

    - Si...Accetto...-

    Quindi a quelle parole, la mano dell'uomo prese ad alzarsi, come ad indicare una porta.
    Fece strada quest ultimo, conducendo il giovane preso da una foga curiosa, in una stanza popolata solo da persone vestite d'un bianco accecante in quel flusso d'oscurità che imbruniva la stanza.

    Decise di avanzare oltre il ciglio della porta, quindi visibilmente turbato si lasciò deturpare il viso dai medici. Black-out totale al suo risveglio. Non un sogno, neanche una fosca immagine aveva maturato il suo subconscio per tutta la durata dell'operazione. Pochi secondi sembravano passati, ore al contrario erano trascorse fugaci...Senza che lui ne mettesse a fuoco il passaggio delle stesse.

    Frastornato ed impacciato, raccolse un polveroso specchio, che però non aveva perso il dono di raffigurare l'immagine di chi si mostrasse a lui...
    Scioccante. Pietrificato rimase a dir poco. La sua chioma rossastra rimpiazzata da ispidi neri ciuffi, e ancora i primi pungenti peli di barba mostrava ora una non più morbida e liscia cute. Più robusto e possente ora si prestava il suo fisico...Solo un ricordo era quello un pò seccato ma massiccio da giovanotto. Invecchiato di almeno vent'anni pareva, quell' "uomo".

    Uscì dalla porta sconfortato, ma comunque concentrato su una missione non certo facile da conseguire con successo, quindi riprese ad interloquire con quel misterioso uomo che ancora aveva da parlare e da mostrare. Solenne prese quindi ad evidenziare le specifiche della missione.

    § E' incredibile come un oggetto così piccolo ed "insignificante", possa costringermi ad uccidere...Evidentemente Oto non ha di certo perso la sua determinazione nell'avere qualcosa a qualunque costo....§

    Il recupero di una biglia corvina avrebbe dunque decretato il successo o il fallimento della missione. Una minuscola sfera lo separava da quel sigillo che tanto desiderava con superbo ardore, che una volta conseguito lo avrebbe sicuramente cambiato in ogni senso...

    Serio e imperturbabile l'uomo continuò ad elencare il corpo della missione, dal posto in cui era tenuto prigioniero il "contenitore", alla personalità del capo e alla mente contorta di quest' ultimo.
    Quindi proseguì, prendendo parola. Serio e sincero chiese

    - Mi dica...Oto ha fiducia nel suo Shinobi?...Senza questa conferma non credo potrei svolgere il compito che lei qui mi richiede...-

    Importante, anzi fondamentale era per lui comprendere il pensiero di Oto per questa missione. Aveva bisogno di certezze, e l'unica in quel momento era sapere che il proprio villaggio, la propria "casa" avesse fiducia in quell'adolescente.
    Il Genin dunque, dopo la risposta al quesito posto, si sarebbe nuovamente lasciato alle cure dello staff medico.

    *BUM!*
    Di certo non si aspettava un dolce risveglio Jin. Supposizione confermata successivamente da quel potente destro che stimolò in lui un dolore a dir poco lancinante. Ancora steso alzò gli occhi, e visione quasi più tremenda del dolore di quel calcio, fù chi glielo aveva procurato.
    Con fattezze più simili ad una bestia che ad un uomo, e con un tanfo che ricordava l'essenza di rigurgito, la misteriosa figura che dall'alto del suo ventre peloso e sporco guardava Jin era più inquietante di un film Horror.
    Possente quanto sudicio, in mano stringeva con forza una lancia imbrattata di sangue. Non ebbe neanche il tempo di reagire al primo calcio, che veloce ne arrivò un altro. Jin era in balia del volgare brigante che immediatamente pretendeva il nome del Genin.
    Il giovane, in posizione supina reagì a quest'ultimo con collera, maturata massicciamente dopo aver visto la situazione intorno a lui. L'anziana che timidamente accennava un respiro in preda a forti tremori, non potè non suscitare in lui rabbia, tramuta successivamente in vera collera e odio viscerale verso l'uomo, dopo aver incontrato gli sguardi dei due giovani che si proteggevano a vicenda nel calore del loro stringersi in un abbraccio.

    - Il mio nome sarà l'ultima cosa che sentirai...-

    Paurosamente il giovane cominciò a tremare e un'aria tenebrosa lo avvolse celandolo quasi, nell'oscurità. I suoi occhi ora esprimevano vero odio, irriconoscibile era il Genin ora nel suo comportamento. Raro da vedersi sarebbe stato lo spettacolo che sarebbe seguito.

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