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  1. .

    Sotto la Pioggia


    Intrecciando i salici





    Le cure di Yato e i tonici iniziavano a sortire qualche minimo effetto, il necessario per rendere la sua mente realmente lucida, cosa che gli permise di comprendere quanto inutile fosse stata la sua innocente bugia, già prima che i cantiani sbucassero da una curiosa barriera, tipologia di tecnica che pare fosse loro caratteristica peculiare.
    Un evento che Kairi non potè reggere ulteriormente, iniziava a cedere alla rabbia, ma per sua fortuna, e sfortuna di Raizen, era vicina a quest’ultimo. Il chakra che dovette sprecare per tenere i muscoli rigidi attorno alle ossa non fu poco, non le sentiva rotte, ma sapeva che lo erano, fare a meno di quello stratagemma avrebbe peggiorato la sua situazione.
    La traccia di sangue lasciata dal suo movimento ne era la prova, tuttavia, il braccio si allungò verso Kairi, verso l’unico punto vicino a Raizen: le caviglie, fini, delicate, femminili soprattutto rispetto alla mano del Colosso, che gli si strinse attorno così saldamente da fargli comprendere che stesse palesemente mettendo in gioco la sua salute per quel gesto.

    Guardami.
    Guarda.
    Me.
    Ti serve altro per capire?


    Bastava lui ridotto in quello stato pietoso, non era il caso che un’altra foglia si seccasse sull’albero, in quel momento lo sguardo di Raizen era fermo, inamovibile, incurante dello stato in cui versava. Parve ignorare persino la pioggia, nonostante restasse concentrato su Shiro e la sua banda.
    Stava per afferrare un sasso quando dal nulla apparve un nuovo commediante nella tragedia Konohaniana. Qualcuno di così potente da far raggelare Shiro e metterlo a catena.
    La presa di Raizen si allentò, scivolando via.

    È la realtà.

    Disse fissando il vuoto con uno sguardo assente. Osservare Raizen in quel momento sarebbe stato come osservare un bambino che impara ad usare le espressioni, qualcosa in lui lo spingeva senza tregua, a ritmo dei singhiozzi di Kairi, un sentimento vecchio, stanco, e i suoi lineamenti si muovevano assecondandolo.
    La bocca si contrasse, stringendo le labbra, poi nuovamente si distese, le sopracciglia si avvicinarono, abbassandosi, per poi rilassarsi nuovamente, mentre il naso si increspava per assecondare i movimenti del volto.

    Ma finchè saremmo uniti…
    Finchè saremo vivi…
    Saremmo in grado di sostenerci l’un l’altro, di perdurare, di conservare lo spirito sotto la cenere.


    Non riuscì a parlare di vendetta, non ancora, non in quel momento, lui stesso in quel momento si sarebbe dato uno schiaffo se l’avesse detto. Ora era il momento di restare in silenzio, di meditare, di leccarsi le ferite.
    Guardò gli shinobi, gli alleati, i Compagni che aveva attorno e decise che un segno avrebbe potuto darlo: fece un cenno a Kairi.

    Sii gentile, dammi una mano.

    Ed intendeva letteralmente, era possibile notare infatti che la mano che prima la stringeva ora era in posizione per un timido sigillo, tuttavia orfano della sua metà.
    Se la kunoichi avesse ascoltato avrebbe potuto vedere che la sequenza che i due realizzavano era quella per la tecnica dell’evocazione, tecnica che avrebbe fatto apparire davanti ai presenti Hibachi, il Rosso Re dei draghi dell’Ovest, mostrandogli che, nonostante tutto una via c’era sempre, anche se si somigliava più ad un cadavere di un metalmeccanico dopo un incidente sul lavoro che ad un essere umano.
    Stava evidentemente per parlare, forse per fare dell’umorismo, forse per scambiare la solita frecciata di benvenuto con Raizen, ma tacque, vedendo la situazione in un attimo il suo corpo sarebbe diventato fiamma pura mentre ogni singola spira del suo corpo si preparava a scattare, ma un solo dito di Raizen lo tranquillizzò.

    È tutto finito.
    Portaci a casa.


    Ei bello cos’è successo?

    Il drago, si calò sulla figura inerme, ora spento ma comunque piacevolmente caldo al contatto, dando una nuova definizione a quella prospettiva, la sua voce era un crepitio gentile.

    Andiamo.

    La nuova richiesta non giunse con ira, fastidio o simili, era una voce stanca a parlare, e nonostante Hibachi aggrottò le sopracciglia per quel comportamento così singolare ubbidì, calando di quota per permettere al gruppo di poggiare Raizen su di lui.

    Il Daimyo.

    Dopo il quale, saliti i tre sul drago, avrebbero fatto rotta verso il villaggio stranamente intatto, fatta eccezione per qualche calcinaccio. Il leggendario rettile avrebbe solcato i cieli per poco, perdendo subito quota quando gli venne chiesto di calare verso il luogo in cui avrebbe dovuto impattare il palazzo del daimyo. La prima cosa che avrebbe individuato Raizen fu il suo volto, trafitto dal sangue di dieci bambini, uno per ogni numero che veniva prima del suo titolo di kage.
    Non si potè tuttavia focalizzare sul proprio volto a causa delle notizie in arrivo: l’uomo che aveva fermato Shiro aveva preso Sho con se.

    …come?
    Del… nero?


    Avrebbe chiesto conferma quando gli avessero riportato l’accaduto, dando un senso a tutte le disgrazie avvenute quella notte: l’obiettivo dell’Oni erano i demoni, ma a quanto pareva l’interazione con Sho durante il confinamento del cinque code nel suo corpo gli aveva salvato la vita, qualcosa era andato storto, impedendo allo sconosciuto di privarlo del demone e con esso della vita, una nota positiva, in un requiem di dolore che lasciò il volto di Raizen immutato, le lacrime erano finite, tutte. Doveva iniziare a riempire il vuoto, e la sorte di Sho premeva, insieme alle lacrime di Kairi, di farlo con l'autocommiserazione
  2. .

    La Piramide nel Deserto


    Atei Fuoriposto





    Quando Raizen vide quanto Hoshi si stava preparando per potenziare il suo colpo ne rimase abbastanza Scioccato, anche perché l’altro imbecille non ne fu minimamente preoccupato nonostante già la Montagna gli avesse assestato delle discrete botte a quel suo ammasso di ferraglia che chiamava corpo.
    Ma non ci fu nulla da fare, i due partirono, testa bassa e pochi dubbi: sarebbero morti entrambi, non c’era dubbio.

    Oh porca mmm…!

    Non finì nemmeno la frase che il suo corpo si sfaldò in una moltitudine di scariche elettriche teletrasportandolo all’interno del tempio, che si era dimostrato estremamente tenace all’azione del chakra.

    MMMMERDA!

    Avrebbe voluto esclamare, ma pareva che il tempio fosse sacro per cui sia il suo chakra che la sua immagine vennero occultati Tecnica dell'Occultamento - Kakureni no Jutsu
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può occultare sé stesso, una persona o un oggetto riproducendo quasi perfettamente l'ambiente occupato, diventando invisibile. Se l’obiettivo compie una manovra offensiva o difensiva, la tecnica termina il proprio effetto. Se disattivata la tecnica entro 6 metri da una fonte di chakra, l'utilizzatore non può compiere altre azioni offensive: il round termina dopo l'eventuale fase difensiva.Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Consumo: Basso )
    [Da genin in su]

    Passo Perfetto
    Villaggio: Specializzazione
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può occultarsi del tutto dalle conoscenze che percepiscono il chakra; non può essere percepito il chakra dell'utilizzatore finché attiva questa tecnica. L'utilizzatore non può utilizzare il chakra altrimenti la tecnica si scioglierà e potrà essere percepito.Tipo: Taijutsu -
    (Consumo: Basso)
    [Da chunin in su]
    per cui restò muto ed in silenzio.
    Ora poteva fare due cose: o esplorare il tempio, o capire chi fosse l’ultimo arrivato opzioni che non dovette vagliare, il suo clone infatti aveva scelto di preservare la sua vita allo stesso modo e visto che non era occultato al pari di Raizen, privilegio che spettava sempre e comunque all’originale. Ricadde quindi su di lui l’onere di comprendere chi fosse quell’individuo.
    Raizen invece si sarebbe dedicato al tempio dopotutto simili strutture erano indubbiamente realizzate per perdurare nei secoli, ma quello era un po’ troppo duro perfino per un compito come quello, senza contare l’abilità di ripristinare anche i più piccoli danni, che proteggesse qualcos’altro oltre che lodare i pacha?
    Il clone quindi si teletrasportò nuovamente all’esterno, dietro la coppia di individui, constatando che la lattina era ancora in piedi, e gli prendesse un colpo, ma di messo male aveva unicamente il braccio.
    L’altro non lo conosceva, ma non sospettare un collegamento col primo pacha che avevano visto sarebbe stato sciocco, e l’equilibrio di cui parlavano forse meritava qualche spiegazione, ma se l’avesse voluta, e se voleva restare vivo soprattutto, doveva cercare della mediazione.
    Hoshi sicuramente non era morto, si sarebbe stata almeno una strisciata del suo povero sangue sunese per la strada, visto che l’esplosione per quanto forte sarebbe stata attutita dall’energia che spingeva verso l’avversario, quindi poteva tenere a bada la rabbia.

    Lo strambo dai capelli rossi.
    Il mio compagno.
    Dov’è?


    Non poteva interagire in nessun’altro modo attualmente.





    Chakra: 122.5/150
    Vitalità: 25/25
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 700
    Velocità:  700
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1: Teletrasporto
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Tecnica
    1: Passo Perfetto
    2: Occultamento
    3: ///
    Note
    ///
  3. .

    Conclusioni Positive


    E l'arrivo di Kunihiro



    Annuì una sola volta alle parole di Asami, col volto ormai ingentilito.

    Grazie Asami, ti farò sapere la data di partenza con qualche giorno d’anticipo.

    E la lasciò uscire dall’ufficio senza aggiungere altro.

    [Ruolata ambientata prima degli aventi de “Il Drago e l’Oni]

    Quando suonarono alla porta non era in ufficio come suo solito, era impegnato negli allenamenti giornalieri che faceva generalmente al mattino, cosa che lo aiutava a svegliarsi e che di sicuro non sarebbe riuscito a fare dopo una giornata di lavoro.
    Al suo ingresso infatti Kunihiro l’avrebbe trovato in borghese, con dei pantaloni che arrivavano poco sopra il ginocchio ed una maglia a maniche corte di cotone con sopra delle nuvole, pareva essere stata disegnata con una bomboletta.

    Buongiorno.

    Salutò senza troppi fronzoli mentre si tamponava per l’ultima volta il viso prima di lasciar cadere l’asciugamano in un apposito cestino, l’unico indizio che da qualche parte c’era una palestra.
    Mise i gomiti sulla scrivania e dopo aver intrecciato le mani tra loro vi si sporse.

    Dimmi pure.

    Dopotutto non aveva la più pallida idea di perché il ragazzo avesse chiesto un appuntamento.
  4. .

    Il Sottile Filo







    Yato e Raizen, contrariamente a quanto sospettato da entrambi, non erano destinati a restare soli, la luna rossa dopo pochi secondi da quanto il Colosso tacque, proiettò su di loro le ombre di Oboro e Jotaro, riconosceva il loro odore.
    Lievemente, sorrise.
    Per la loro compagnia, per il sollievo di avere vicino dei volti conosciuti, fidati, non sapeva bene perché, ma quel taglio malinconico sul volto non potè evitarlo, pur spezzato com’era. Stranamente il dolore non era un problema, in quel limbo di estrema stanchezza non sentiva quasi più nulla, sospeso a qualche centimetro da terra.
    Non riuscì a parlare, e il non saper cosa dire era soltanto un rinforzo positivo al non aprir bocca, e forse vedendolo in quelle condizioni, i due non chiesero nulla.
    E, meraviglia, per quanto grigio fosse il destino predetto da Yato i ninja arrivarono, prima Kairi, poi Oda ed entrambi per aiutarlo.
    Ingerì i tonici, ripristinando un minimo delle energie che sommate al genjutsu di Yato gli diedero un sollievo sufficiente a permettergli di rispondere alle domande.

    Grazie Oda.
    Quella donna… somigliare a Kairi?
    Non so cosa tu abbia visto…. Yato, ma è sicuro che tu abbia visto male
    Dopotutto… la scarsa luce, la pioggia…


    Sapeva di mentire per un buon motivo, e per adesso non aveva alcun motivo di mandare una kunoichi al suicidio, nonostante le ferite, e la stanchezza gli era ben chiaro che quello non era il momento di appesantire l’animo dell’Uchiha, non sapendo la fatica passata durante la missione con Jotaro. Quando l’avesse ritenuto necessario gliel’avrebbe svelato.
    La voce di Raizen era ancora tremendamente stanca, tremolante, e non emise un singolo suono quando il Senju sottolineò che non era più un kage. Poteva, dopotutto, continuare ad esistere un kage il cui volto era stato tinto dal sangue di un bambino?
    Si lasciò spostare sulla lettiga ringraziando il genjutsu di Yato, era più che certo che i tonici di Oda per quanto essenziali avrebbero risvegliato in lui il dolore di quella marea di ferite.

    Il rituale è estremamente… chiaro.
    Uno muore… l’altro passa.
    Io ho… forzato il meccanismo.
    Ho evitato la morte pur facendomi uccidere… ma il risultato non è stato stupefacente… quando sono arrivato qui ero uno straccio, già ricoperto di ferite, e con un arto rimasto impigliato chissà dove.


    Prese un lungo respiro, essenziale, seppur non come quando rispondeva a Yato.

    Ho cercato di reagire, di mostrare a Konoha che poteva sperare… ma ho sbagliato.
    Le maschere erano tutte qui… tutte.
    Insieme a Shiro, insieme all’uchiha, perché si, quella era la tecnica più potente del tuo clan Kairi, un susanoo.
    Non ho nemmeno avuto tempo… di rendermi conto di non avere alcun equipaggiamento addosso… mi hanno…
    …spezzato…


    L’ultima parola fu quasi un sussurro, non volle nemmeno dilungarsi o dire nulla sul fatto che gli avessero preso la volpe, aveva paura. Paura che se una simile informazione gli fosse uscita di bocca, tutto ciò che sentiva avrebbe acquisito una consistenza ben maggiore rispetto a quella attuale.
    La sua integrità era appesa al sottile filo della menzogna.

    Nemmeno menzogna…

    Biascicò. Si nascondeva infatti dietro alla convinzione che non parlandone la cosa potesse lederlo meno, che potesse fargli dimenticare che… non gli era rimasto davvero niente, nemmeno lacrime negli occhi.
    Ruotò gli occhi verso Oda.

    Guardati attorno e… non dirmi che hai occhi normali.
    Cerca di percepire se… ci sono resti di chakra simili a quello… che hai percepito nella magione
    Se le maschere erano qui potrebbe esserci una connessione, magari poss…
    …potete aiutare gli… altri.
    E non lasciate qui il Daimyo… per favore.
    Ha dato la vita.


    E tacque.
  5. .
    Caparezza - Confusianesimo [Prisoner 709]
  6. .
  7. .
    Nella scorsa patch avevo promesso novità in arrivo, una di queste è a livello amministrativo.
    Non è un segreto che la legend non sia facile da gestire, e che io non sia il più multitasking dei suoi admin: il forum è diventato complesso, ed avere sotto controllo tutto non è semplice.
    Lo sarebbe in realtà, basterebbe tenere il mio titolo solo per me e far finta (male) di fare tutto io, ma non è ovviamente vero.
    Analizzando qualche secondo la vita gestionale della legend son sicuro di una cosa: tre admin lavorano molto meglio di uno, e meglio di due.
    Passando ai nomi senza indugiare oltre…
    Max. Direi che non è una sorpresa, si occupa di tutto, e il suo abbandono dopotutto fu una pausa, finchè vorrà stare con noi merita un posto di maggior rilievo.
    Jotty. Una presenza altalenante ma costante nei grandi cambiamenti della legend, sempre innovativa e volenterosa.
    Io. Il macigno, la radice. Son qui, non mi sposto mantengo tutto al suo posto. (utile, no? XD)
    Su cosa si basa il trio?
    Sulla presenza di due teste calde che si scornano e una terza che fa da mediatore, in poche parole un corpo in grado di autoregolarsi e velocizzare le varie fasi gestionali del forum sputando proposte da discutere ma di base fattibili, ristabilendo una gerarchia delle proposte che potranno quindi essere elaborate più facilmente.
    Un filtro per evitare che dei grossi macigni intasino più del dovuto un filtro non adatto.
    Quindi… quindi nulla, AVANTI TUTTA! Jotaro Jaku -Max
  8. .

    La Fine di un Hokage







    Le sue mani non stringevano niente e ci volle poco perché il nemico sfruttasse le sue azioni da bestia in preda al più cieco istinto di sopravvivenza… o alla paura?
    In uno stato già precario come il suo gli attacchi che si susseguivano uno dopo l’altro andarono a segno martoriando il suo corpo già debilitato, spegnendo l’ultima debole fiamma del suo spirito, colpendo dritti all’orgoglio più che alla carne. Non sapeva se era li che miravano, ma era li che colpivano, con possenza, allontanando sempre di più il suo obiettivo, che non era tanto l’ospedale quanto il villaggio, la protezione dello stesso. Ogni nuovo colpo era un nuovo fallimento.
    Quando a Taka venne chiesto di intimidirlo non c’era già più niente da fare per lui, i suoi occhi erano spenti e opachi, aperti ma chiusi al contempo, il susanoo l’avrebbe meravigliato ben poco da sveglio, ed in quel frangente fece ancora meno.
    Il Daimyo, l’unica persona che aveva avuto la possibilità di salvare, era esanime davanti a lui, caduto come il grande guerriero quale era, mentre Raizen giaceva, spezzato ma ancora cosciente, ai piedi del nemico.
    Non c’era spazio neanche per relazionarsi con a volpe, per lui era finita.
    Avrebbe vomitato, potendo, di fronte a quella dimostrazione d’affetto così distorta, gli provocava un disgusto così insormontabile da permettergli di tossire la sua disapprovazione, ma oltre quello niente più. Neanche sapeva se poteva definirsi affetto ed anzi, molto probabilmente non lo era, era proprio per questo che quel bacio gli diede il voltastomaco.
    Quando gli venne fatta l’offerta era ancor in grado di sostenersi a qualcosa, pur non sapendo cosa, che gli permetteva di guardare Shiro con gli occhi spenti di chi aveva perso tutto e sapeva di dover perdere del altro.

    Il potere.

    Troncò, con voce cristallina nonostante tutto, intromettendosi nel discorso di Shiro, chiaramente inutile. Era poco più che un sacco di carne, quale che fosse la sua scelta il risultato poteva comunque comprendere entrambe le opzioni, meglio cercare di salvaguardare il villaggio anche se, di fatto, non sapeva se fosse già ridotto ad un cumulo di macerie e di cosa fosse stato privato.
    Quando il suo volere venne esaudito di volontà per opporsi ne aveva ben poca, trascinato e sbattuto al suolo come una bambola venne preparato per il rituale, qualcosa che non avrebbe augurato a nessuno.
    Non aveva mai vissuto consciamente l’imprigionamento della Volpe all’interno del suo corpo, ma ora sapeva per certo che il procedimento inverso era estremamente doloroso. Per quanto odioso, difficile e arrogante Raizen potesse essere era riuscito a stabilire con la volpe un legame profondo, era parte di se tanto quanto lui era parte di lei, non era un errore dire che fossero due anime dentro lo stesso corpo la cui linea di divisione si era fatta sempre più sfumata.
    Il rituale però non badava a niente di tutto ciò, si sarebbe preso quella parte di lui, senza chiedere il permesso, senza la minima pietà.

    Addio Kurama.

    Era nel suo mondo interiore, in ginocchio, con l’ombelico che grondava chakra misto ad inchiostro.

    Non disperare Ragazzo.
    Hai ancora la vita.
    La vita e la libertà sono tutto, o quasi.

    Senza_titolo-1


    Addio, Raizen.

    Nel suo mondo interiore calò l’oscurità, gelida e soffocante come solo la solitudine poteva essere, l’ultimo filo di chakra del demone si portò via tutto, persino quella dimensione interiore che ora non aveva più senso d’essere.
    Poco prima di perdere conoscenza sentì la distante voce di Shiro affermare qualcosa sul cinque code, nulla che potesse impedire a Raizen di chiudersi su se stesso ed aspettare la morte nello stesso modo in cui si aspetta di iniziare a vivere.
    Ego era spezzato.

    […]

    Una fredda giornata d’inverno, come se ne vedevano tante a Kumo, me nel paese delle nuvole non era certo che queste portassero tempesta, quel giorno erano candide, il tipico candore che presagisce una copiosa nevicata.
    Neve leggera, soffice, silenziosa.
    Dov’era nato Raizen quando nevicava nessun rumore disturbava i fiocchi nel loro inarrestabile moto verso il terreno. Li tra le montagne, dove gli inverni erano rigidi lunghi, credevano che nei fiocchi fosse contenuta la vita di coloro che non c’erano più, era per questo che la neve al suo discioglimento lasciava spazio all’esplosione di vita che era la primavera, inumidendo gradualmente il terreno e permettendo alla vita di fiorire col suo scioglimento. Nulla poteva impedire a quelle anime di posarsi nuovamente sul terreno da cui, chissà quanto tempo prima, si erano staccate, e quando qualcuno, magari anche per sbaglio, intercettava uno di quei fiocchi, aveva un brivido che prontamente scuoteva di dosso quell’anima, facendola tornare alla neve, a quel candore paradisiaco e accecante da cui si levava un flebile vagito.
    Un richiamo così tenue che la vecchia si stupì perfino d’aver sentito, fu solo dopo essersi allontanata dalla piccola radura in cui coglieva la legna che riuscì a trovare un bambino, rovente per la febbre, piangere tra le braccia della madre ormai morta.
    Il freddo dell’inverno aveva impedito alla giovane donna di conservare le tracce della morte sulle labbra o sulle palpebre come avviene di solito, si era stancata e lentamente, nel freddo, addormentata, sbiancandosi a poco a poco, era il volto dell’inverno.
    Quando Yato toccò Raizen potè sentire quel brivido scuotergli la schiena.
    Purtroppo per Raizen quando aprì gli occhi attorno a lui non c’era la neve, non c’era il villaggio, non c’era il daimyo… non c’era nessuno. Aprì gli occhi così lentamente che il giovane medico potè vederli ruotare con fatica dentro il sottile spiraglio lasciato dalle palpebre.
    Non avrebbe mai aperto del tutto gli occhi, ma era certo di poter sentire la pioggia sul viso, non sapeva se avrebbe mascherato le lacrime, ma stava piangendo, o almeno desiderava farlo, almeno quanto desiderava essere morto. Il rigore di Yato, in quel frangente l’avrebbe fatto sorridere amaramente, ma sorridere era troppo faticoso al contrario del piangere, e non lo fece.
    Respirava a fatica, e non era difficile comprenderlo, probabilmente Yato ci sarebbe benissimo arrivato da solo che attualmente fungeva da batteria di riserva per Raizen, il quale dovette prendere più di un respiro prima di poter parlare. Sentiva i polmoni pieni di qualcosa che non era aria.

    Tu Yato

    Respiri pesanti, avrebbero probabilmente spezzato la frase più di una volta con il loro tremolante gorgoglio.

    Saresti stato

    Si voltò per guardarlo direttamente negli occhi, era curioso che non si fosse accorto dello stato in cui versava Raizen, per ucciderlo bastava solo un taglio un po’ più profondo nei giusti punti, più che quella mano puntata al collo.

    Un ninja… eccezionale.
    Al contrario… del Kage…
    Che non sono… mai stato io.


    Per quanto silenzioso il suo era un pianto inarrestabile, l’unica emozione che riusciva ad animare i muscoli del suo volto era necessario un solo sguardo negli occhi di Raizen per vedere che la belva che aveva torchiato il Senju qualche tempo prima era distrutta.
    Il minuto genin era fortunatamente dalla parte del braccio intatto, e questo con movimenti lenti, quasi strisciando grazie alla mobilità che le dita avevano, tentò inutilmente di prenderlo per il bavero ed avvicinarselo.

    Io kage?!?
    Io?!?


    Tremava, ma con più energie si sarebbe dimenato probabilmente.

    …non lo sono… mai stato…

    Tossì, ma senza violenza, e con scarsa utilità.

    Tutti… sbagliano. Il Daimyo…

    Il respiro si fece più veloce per qualche secondo mentre un dito si tendeva verso il Daimyo.

    Ha fatto… l’errore di… credere in me… a ciò che… dicevo.
    Io ero… quello di cui… Konoha aveva… bisogno
    Non ciò… che Konoha… voleva.
    O almeno… pensavo.
    Io… io…


    Non era la difficoltà fisica del parlare questa volta, era timore di pronunciare le successive parole. Paura di infliggersi da solo il colpo di grazia

    Non sono… niente.

    Gli occhi stanchi del Colosso tornarono su Yato dopo aver vagato spiritati in un misto di sangue, sudore lacrime, cercando un sostegno che non trovavano, chissà se ora il suo viso ricordava quello di suo padre, stanco di una vita fatta di battaglie, ora che il suo sguardo si era posato sul Senju.



    Qualche Minuto Prima




    Per il resto, per la vendetta, basterà questo.

    Il biju allungò un solo dito, lento e gigantesco come si confaceva alle sue colossali dimensioni.




    Edited by F e n i x - 30/9/2017, 14:11
  9. .

    Patch 2.8



    Modifiche del Regolamento
    • CAP alle Armi: Eliminato! Stava diventando illogico da giustificare.
    • Tecniche che potenziano direttamente il colpo fisico/armi: Se un ninjutsu potenzia direttamente il colpo fisico/arma aggiungendo potenza all'arma le regole per la potenza massima per grado sono differenti: la tecnica può avere potenza massima/consumo pari a 10/20/30/40. Inoltre queste tecniche vengono fermate dalle protezioni. Se non specificato si considera che la tecnica rivesta l'arma, sostituendone la potenza in toto. Controllate le vostre tecniche personali per cercare eventuali problemi a riguardo!
    • AdO: Una piccola specifica riguardo il fatto che ci sono conoscenze che permettono di usare le tecniche. Non cambia la meccanica in alcun modo.
    Modifiche all'Archivio Liste
    • Sharingan: Modificato e riequilibrato. Resa una tecnica a mantenimento, eliminata l'imposizione, spalmata la creazione su due slot come nelle altre manipolazioni.
    • Loto: Equilibrato decisamente, visto che prima dava una marea di tacche. Non che ora non le dia, ma considerando che il Backfire è identico indipendentemente dal numero di porte eccetto l'ultima, i bonus crescenti sono giustificati fino ad un certo punto.
    • Stipendi: Gli stipendi cambiano. Sebbene la logica rimanga la stessa (se giochi vieni pagato) si è deciso di legarli agli stemmi ottenuti giocando il proprio ruolo. 500 Ryo per Stemma Semplice, 1.500 per Onore, 3.000 per Elite. In questo modo è possibile pagare tutto. Gli stipendi possono essere richiesti sempre, non più una volta al mese. Leggete le abilità!
    • Controllo del Ki: Debuggata
    • Tecnica del Richiamo: Debuggata e chiarificata
    • Mortificazione delle Arti Magiche: Modificata.
    • Tecnica della Rigenerazione: Aggiustato insensibile per sistemare un bug legato all'OverCAP sempre possibile. (ovviamente la modifica è stata apportata a tutte le TS che usano tale meccanica)
    • Rinascita Strisciante: Alzato il costo a Medioalto.
    • Pelle di Serpente: Era un ninjutsu travestito da Taijutsu, ora è un ninjutsu :zomg:.
    • Nin/Tai/Genjutsaro: Modificati un bel po'.
    Aggiunti all'Archivio Liste
    • Specializzazione Extra: Abilità di 5 crediti per aggiungere una specializzazione extra da assegnare ad un Contratto/Gregario d'Elite. Abilità non cumulabile.
    Modifiche all'App
    • Stipendi: Per richiedere lo stipendio cliccate sullo stesso bottone di prima nella vostra pagina dei Ryo. Questa volta si aprirà una lista con tutti gli stemmi che sono potenzialmente utilizzabili per uno stipendio. Selezionateli con un click e richiedete lo stipendio.
      Sarà possibile richiedere stipendi per giocate dal mese successivo a quello dell'ultimo stipendio acquisito. Se non è stato acquisito alcuno stipendio potranno essere usati tutti gli stemmi a partire dalla data di introduzione dell'abilità di acquisizione della competenza. Fa fede la data di inizio della giocata!

    Una Patch sostanziosa anche se come al solito non sembra, una patch bella per come è nata, ha coinvolto tutto lo staff e... nessuno è rimasto scontento, il che è strano X°D
    Mi raccomando, occhio alle modifiche effettuate, le schede non saranno da editare, ma attenti al nuovo utilizzo delle abilità modificate.
    Ma state ugualmente connessi, la prossima sarà un bel pò più innovativa *_*
    Intanto, casomai non si fosse capito, fate ciao a Max che è tornato tra lo staff gdr a pieno regime... nessuno lo sa, ma ci saranno novità anche se questo in futuro :guru:

    Edited by F e n i x - 13/9/2017, 14:08
  10. .
    F e n i x / R a i z e n - Oggi alle 11:33
    ora fisso un altro pò il post di jotty con occhi vuoti e vitrei

    Febh / Yato - Oggi alle 11:33
    lo abbraccia
    Considera che se raizen sopravvive si va con Febh a distruggere Cantha
    Tanto posso rifarti il braccio nuovo nuovo



    signori, ho la compassione di Febh.
    mi sento comunque soddisfatto.
  11. .

    Ululando alla luna








    Raizen, non l’Hokage, guardò con sincera gratitudine Kazutoshi.

    È confortante questa fiducia.
    Ma non temere, la scommessa sta nel saltare fuori dalla barriera, io sopravvivrò senza problemi.


    Povero stolto.
    Non poteva sapere cosa stesse andando incontro. Non poteva.
    Le sue supposizioni erano infatti del tutto errate, o quantomeno la loro base era fortemente fallata da scarse conoscenze in materia, alle quali si aggiungeva un’ altra cosa: scarse informazioni riguardo la tecnica avversaria. Nonostante lui pensasse che avesse a che fare con una barriera infatti definirla tale era decisamente riduttivo, ne aveva a stento la forma infatti.
    Non sapeva di preciso cosa era successo, ma la sensazione provata quando il clone si riformò nuovamente non fu piacevole, era come se fosse stato strappato via da un luogo, letteralmente. Non poteva uscirne illeso.
    Avrebbe urlato di dolore ma l’orgoglio e un rivolo di sangue sulla gola gli fecero produrre solo uno sgradevole suono gutturale.

    HRRRRGGHHHH!

    Strinse gli occhi iniettati di sangue in una smorfia di dolore che aveva provato un'unica volta in vita sua, i kami ringraziassero Jotaro, senza quell’addestramento involontario tutte quelle stimolazioni nervose l’avrebbero spento per salvaguardarne l’integrità mentale.
    Cinquanta metri da lui era atterrato il daimyo, non era morto, in qualche modo aveva forzato il meccanismo a tal punto da aver fatto uscire anche lui.
    Solo cinquanta metri. Cinquanta metri verso l’amministrazione, pareva. Kazutoshi era atterrato nella parte più esterna seppur di poco.
    Si voltò per inquadrarlo meglio, il suo volto tremava mentre la mascella contratta per il dolore amplificava l’espressione furiosa che gli deformava il viso.

    Solo cinquanta metri.

    Non aveva potuto vedere cosa fosse successo al suo volto di pietra, vedeva del cordame ma nulla più, l’odore del suo stesso sangue copriva quello dei bambini, ma la curiosità lo costrinse ad abbassare lo sguardo verso il basso, oltre i capelli, verso la copia granitica del suo volto.



    Sgranò gli occhi, se la furia incontenibile non gli avesse trattenuto l’anima l’avrebbe sacrificata ad uno spirito di vendetta, ma non poteva. Il solo contrarre i muscoli gli fece presto rendere conto di avere una quantità di fratture tale da rendere difficile ogni suo spostamento.
    L’impossibilità di agire gli gonfiava il petto con la stessa foga della prima sentinella che soffiava sul corno di guerra.
    Il respiro da stanco, e affannato si faceva pesante, rapido e affannato, quasi gorgogliante mentre il chakra del demone andava a irrorare il suo organismo.

    Mai.

    Ossa, muscoli e denti.

    MAI!

    Chakra, furia e orgoglio.


    " MAAAAAAI "MAAAAAAI

    Non per se stesso, quella volta il demone non avrebbe attaccato, ma per la Foglia, per coloro che erano stati atterriti dall’immagine del loro Hokage ucciso dal daimyo, per coloro che vedevano in lui un punto di riferimento.
    Il ruggito della volpe si era levato, potente e distinto come un lampo a ciel sereno, sopra qualsiasi suono, sopra qualsiasi scontro, sopra qualsiasi invasore.
    La volpe[attivazione chakra del demone +3 resistenza (spostato ad agilità con controllo demoniaco) + 3 forza

    Demone
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può ricoprirsi con la struttura del demone, incrementando le proprie dimensioni a 40 Unità. L'utilizzatore ha un miglioramento del colpo senz'armi e della difesa naturale fino a 10 per livello dispari della tecnica speciale più 5 per ogni coda dispari. Può utilizzare le code come arti aggiuntivi per attaccare o difendersi, ogni coda è lunga 15 Unità. La potenza massima del colpo senz'armi è pari a 20 per livello della tecnica speciale. Mantenere la tecnica richiede uno slot tecnica avanzato. Se attivato al IV livello, si attiva automaticamente la Furia del Demone.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Livello: 2 / Consumo: ½ Basso ogni 5 di potenza - Mantenimento: Metà dell'attivazione)
    [Richiede Chakra del Demone IV]

    [Da jonin in su]
    + Azione Rapida
    + Tecnica economica -50%
    era li. L’Hokage era li.
    Non si sarebbe piegato, ne spezzato, ne mai sarebbe caduto e tutti avrebbero potuto vederlo.
    Ma non era nemmeno sciocca.
    Un individuo del calibro di Shiro non era certamente qualcosa da poter affrontare in quello stato, sicuramente non da solo, non lo sapeva, ma non era difficile da immaginare. Per questo due delle sue code da demone vennero impegnate nel lancio di altrettante sferetteArte dei Cloni: Equipaggiamento
    Speciale: L'utilizzatore può creare cloni aventi equipaggiamento differente dal creatore. Potranno avere solo equipaggiamento presente nella scheda del creatore ma entro i 500 crediti potranno avere più unità di un dato equip. di quelle possedute da quest'ultimo.
    [Da Genin in su]
    guanti da combattimento (coppia)
    stivali (coppia)
    40 sfere elettroconduttive
    1 zambato
    10 kunai
    . una in direzione dell’ospedale e una verso il daimyo, quest’ultima segnata da una H, indizio difficilmente confondibile riguardo la destinazione della freccia su cui sarebbe stata incastonata, difficile prevedere il lancio visto che tutte le code avevano un movimento casuale col doppio effetto di avere un impressione maggiore e di nascondere il lancio dei due oggetti difficilmente percepibili se concentrati sulla massa del demone.
    Che la doppia frustata fosse o meno andata a segno poco sarebbe importato, il lancio mediante le code era al contempo un diversivo, ed infatti se le sfere fossero state intercettate, con una discreta sorpresa da parte di Raizen viste le condizioni ambientali, un lancio con le medesime caratteristiche sarebbe stato eseguito con una doppia schicchera dopo il rilascio della trasformazione in demone, lanciando le sfere in due tempi sfruttandoFor +8 (+3 demone +5 impasto)
    +
    Gittata Repulsiva
    Arte: L'utilizzatore può incrementare (x1.5) la gittata delle armi scagliate.
    (Consumo: ½ Basso extra)
    [Da Chunin in su]
    indice e medio.
    Appena le sfere avessero compiuto sufficiente distanza Raizen avrebbe atteso ben poco, teletrasportandosi senza indugio dopo aver attivato la tecnica dell’occultamento.
    Muoversi era un’ impresa assai ardua, ma poteva spostarsi anche senza usare un muscolo, dopotutto l’ospedale non era lontano[da mappe varie e manga viene sempre messo vicino l’amministrazione, che sta a ridosso dei volti uso 1 slot tecnica + 4 azione +1 extra da Agilità + 1 da TS per spostarmi riuscendo a coprire 252 metri] e da quell’ altezza le sfere non avrebbero avuto problemi ad arrivare alla struttura.
    Shiro, dell’Hokage, ebbe solamente un frullo di capelli, contrariamente al suo solito Raizen non si concesse nessuna sfida, c’era ben poco da scherzare.
    Prendere con se il Daimyo era essenziale, aveva faticato per mantenerlo in vita, e per quanto le sue abilità di guerriero fossero indiscutibili Shiro non era certamente pane per i suoi denti, senza contare che all’ospedale sarebbe riuscito a metterlo al sicuro.
    Se fosse riuscito ad arrivare alla struttura, avrebbe usato il braccio integro per sollevare il petto da terra e chiamare a se dei medici.

    Radunate un equipe e rabberciatemi, non riesco nemmeno COFF!
    …PTUH!


    Un fastidioso mezzo sorso di sangue.

    …a muovermi.
    Non c’è problema per il braccio, nei sotterraneiprovo a sfruttare la storia del PG, come vedrai in quella ruolata dico di aver studiato e realizzato qualcosa per me che poi verrà applicata a hoshi, ma che di fatto Raizen aveva fatto per se
    #entry589684898
    troverete uno scheletro metallico sostitutivo e…


    Fece una pausa che per lui durò anni, ma per i medici solo qualche istante.

    …poco lontano una teca con un corpo, i suoi muscoli potranno rimpiazzare agilmente ciò che manca, ha il mio stesso DNA dopotutto.
    Non uccidetelo.


    Ora non restava che aspettare mentre i medici facevano il loro dovere. Quello era il vero Raizen, cinico, istintivo e fulmineo nell’agire, e per quanto poco gli piacesse ammetterlo scarsamente sensibile alla morale comune che avrebbe pensato più di una volta se cannibalizzare o meno un ricordo di una persona importante come Shizuka ed un quasi figlio. Forse quella pausa o quella strana espressione volevano dire qualcosa, ma non era dato sapere se si sentisse realmente in colpa o fosse impaziente di ricevere ciò che aveva chiesto.

    Le gambe sono rotte, ma non sono state mosse, le fratture non dovrebbero essere brutte.

    Se il daimyo avesse ricevuto la sua sfera, dandogli quindi la possibilità di avvicinarsi a lui, l’avrebbe portato con se, dopotutto aveva fatto tutto quello per difenderlo.

    Sbrigatevi, non so quanto tempo abbiamo.
    Uno di voi si dedichi a portarmi dei tonici, se si metterà per il peggio almeno non sarò un COFF COFF COFF…
    … cazzo di colabrodo.


    Dopotutto dall’invasione vera e propria non erano che passati pochi minuti, non tutto era perduto.
    O almeno così sperava.





    Ferite //
    Vitalità 8 su 25
    Chakra 148 su 150 (chakra demone guadagnato ed esaurito)

    Slot Tecnica Base Attivazione chakra demone
    Slot Tecnica Avanzata Demone
    Slot Tecnica Avanzata teletrasporto


    Slot Difesa1 //
    Slot Difesa2 //
    Slot Difesa3 //
    Slot Difesa4 //
    Slot Azione1 teletrasporto
    Slot Azione2 teletrasporto
    Slot Azione3 teletrasporto
    Slot Azione4 teletrasporto
    Slot Azione5 teletrasporto
    Slot Azione6 teletrasporto
    rimosso a causa dello status stordito e per lancio sferette (che non essendo offensivo dovrebbe esser gratuito...che non avevo notato, la distanza cala quindi a 180)


    Edited by F e n i x - 1/9/2017, 20:31
  12. .
    O un cleagane o un dotriaki, penso
  13. .
    punto di contatto itz better
  14. .
    hoshi sei un pollo :zxc:
  15. .

    Il Piano Migliore







    Raizen non fece praticamente conto dei cloni che il daimyo dissolse col suo attacco, quello che lo preoccupava ulteriormente in realtà era ben altro e le parole dell’uomo che gli aveva dato il titolo che portava non fecero che concretizzarle.

    Maledizione.

    Fu l’unico commento che riuscì a fare quando il marchio si palesò sulla sua pelle.

    Doppia maledizione.

    Aggiunse quando la freccia comparve nel punto opposto a quello in cui era entrata, pur senza dare ulteriori informazioni riguardo a quale meccanismo si nascondesse dietro a quel luogo. Mentre rifletteva si rese conto che il Kazutoshi non aveva risposto ad una sua domanda.

    Nobile Kazutoshi, ha dimenticato di dirmi come mai in tutta l’area, eccezion fatta per le guardia non ci sia nemmeno un cadavere.

    Una volta ottenuta la sua risposta avrebbe cominciato a muoversi, facendo cenno all’uomo di seguirlo. In un’altra situazione probabilmente il rapporto si sarebbe invertito, e il Daimyo che vinceva Raizen di almeno vent’anni era per lui una guida, e già dal loro primo incontro si impose come tale, riuscendo a metterlo a suo agio pur mantenendo un tono ed un portamento che lo qualificavano come suo superiore rendendo i suffissi del tutto irrilevanti.

    Però ha detto di aver tentato di uscire fisicamente da qui.
    E fisica è stata l’interazione della freccia con questo luogo.
    Non vorrei darle false speranze, ma forse posso interagire con questa… cosa in maniera differente.


    Il Colosso saltò mestamente dal palazzo atterrando sulle punte silenzioso come un gatto, azione che sapeva essere possibile per il corpo ben temprato del Daimyo.

    Mi segua, ormai questo luogo è privo di pericoli per noi.
    I miei shinobi mi hanno riferito che soltanto gli avversari possono vedersi tra di loro, ergo, loro vedono me in quanto compagni, ma solo io vedo lei.


    Si sarebbero diretti al limite più vicino di quella specie di barriera dove Raizen avrebbe esposto i suoi pensieri.

    Sono in grado di far materializzare dei miei cloni ad una certa distanza.
    Se questa distanza è oltre la barriera… il clone dovrebbe essere all’esterno, no?
    Non ha mai interagito con questo luogo, ergo non dovrebbe aver problemi a materializzarsi all’esterno, intendo, non dovrebbe esserne marchiato.


    Incrociò il sigillo necessario a creare il cloneTecnica Superiore della Moltiplicazione del Corpo - Kage Bunshin no Jutsu
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Una (1)
    L'utilizzatore può scindere il proprio corpo in più cloni corporei. Possono essere creati entro 1,5 metri dall'utilizzatore o da un suo clone, potranno allontanarsi fino a 30 metri. Sono esteriormente e potenzialmente uguali all'originale. Possiedono 500 crediti equipaggiamento duplicati; non è possibile duplicare Bombe e Tonici.
    Se distrutti, rilasceranno una nuvola di fumo che concede occultamento ambientale parziale entro mezzo metro, per 1 slot azione; le informazioni possedute ritorneranno all'utilizzatore. Torneranno all'utilizzatore 1/8 dei danni subiti dai cloni, sotto forma di affaticamento; i tonici utilizzati dai cloni verranno conteggiati nei limiti dei tonici utilizzabili dall'utilizzatore.
    La vitalità è pari ad una ferita ½ leggera ogni grado ninja posseduto. Il chakra posseduto è diviso equamente tra tutte le copie create e l'utilizzatore; una volta disattivata la tecnica o distrutti tutti i cloni, il chakra residuo tornerà all'utilizzatore. Tutti cloni possono sfruttare la TS se attivata dall'utilizzatore; utilizzare e mantenere la tecnica speciale richiede tutti gli slot tecnica.

    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Livello: 4 / Consumo: Medio )
    [Da chunin in su]

    Arte dei Cloni: Distanza
    Talento: L'utilizzatore può far comparire i cloni entro 24 metri da sè. Non è possibile sfruttare altre abilità 'Talento' in combinazione.
    [Da Jonin in su]
    alla massima distanza da lui, verso l’esterno. Se lo stratagemma avesse funzionato Raizen avrebbe tentato di teletrasportarsi sul clone, sfruttando le sferette da questo possedute. Se invece il tentativo fosse fallito, mantenendo una concentrazione anormale e gli occhi fissi su un qualcosa che nemmeno poteva vedere, avrebbe puntato l’indice verso la faretra del nobile.

    La freccia.
    Lei prima l’ha scagliata, ma l’ha fatto a mezz’aria, e questa è scomparsa per poi riapparire dall’altra parte… ma se ci fosse un ostacolo che la fermasse?
    Non penso si conficcherebbe nel nulla, ma piuttosto che si materializzi pur restando all’esterno.


    Seguendo quell’ipotesi Raizen immaginava che la freccia, se scagliata in un punto il cui opposto corrispondeva ad un punto interrato o comunque in cui fosse presente un ostacolo per lei insuperabile, magari perché solido, la freccia si sarebbe bloccata lasciando una parte di se fuori da quella bolla, ammenochè tutta quella bolla non fosse una specie di copia, ed il gigantesco sigillo ne segnasse l’artificiosità. Il ragionamento l’avrebbe portato a posizionare una sfera sulla punta della freccia ed una sull’incocco.

    Scocchi pure, miri con l’obiettivo di far sbucare la freccia nel lato opposto, due metri sotto terra.

    Non poteva sapere, prima di teletrasportarsi, se lo stratagemma aveva funzionato, ma una volta scoccata la freccia avrebbe eseguito la tecnica attivando prima l’arte della terra, assicurandosi un arrivo primo di problemi nel sottosuolo.
    In caso di fallimento il nervosismo avrebbe iniziato a fare capolino sulla fronte di Raizen, aggrottandone le sopracciglia mentre un lieve tic gli faceva sfregare tra di loro pollice e indice. C’erano altre idee da vagliare, ma continuare a sbagliare senza ottenere indizi non gli piaceva, perché generalmente significava che l’avversario aveva già pensato all’eventualità anticipandolo e facendo in modo di non dargli informazioni. Doveva molto a Kazutoshi, e ne rispettava la saggezza e la forza, un individuo simile non meritava la morte, tantomeno se fosse stato Raizen ad infliggerla, cosa che lo portava a ripudiare con tutte le sue forze la soluzione data da lui.
    Inspirò.

    Restano ancora poche possibilità.
    Tra queste la più semplice.


    Affermazione che senza dilungarsi in troppe spiegazioni avrebbe portato Raizen a tirarsi dietro il Daimyo fino al limite di quell’area ed insieme a lui tentare di oltrepassare la barriera, operazione che prima di essere scartata valeva la pena provare. I due avrebbero provato a superarla in due modi diversi: affiancati e dai lati opposti dell’aria, quest’ultima azione sarebbe stata gestita dai cloni, in grado di comunicare istantaneamente tra di loro.
    Uno si affiancò al Daimyo mentre Raizen passava attraverso la barriera[non so se lo sia, la chiamerò così da ora in poi per comodità] per risparmiarsi il tragitto di muoversi verso la parte opposta intanto che il clone spiegava a Kazutoshi il da farsi.

    Semplicemente dovrete attraversare la barriera nello stesso momento in cui lo farà Raizen.
    Ci sembra strano che Shiro abbia detto di sua spontanea volontà l’unico modo per uscire dalla barriera, senza contare che accettandolo sarei potuto diventare un problema per lui.
    Quindi sicuramente ne esiste qualcuno che non coinvolga direttamente la vostra vita, o la mia.
    Questione differente è nel caso dei miei uomini che non possono contrattare con i loro avversari.
    Si concentri, dovrà poggiarsi alla barriera solo quando lo dico io.


    Se il nobile avesse dato segni di impazienza, il clone che in quel momento era il suo compagno, senza nemmeno guardarlo gli avrebbe imposto il silenzio: solitamente poteva avere maggior potere su Raizen, ma in quel momento era l’Hokage ad avere il comando, in bene o in male.

    Un minuto non salverà la vita di nessuno, e potrò recuperarlo aumentando il passo.
    E non voglio rinunciare ai suoi consigli.


    Se l’ennesimo tentativo non avesse funzionato dopo aver digrignato i denti Raizen avrebbe nuovamente messo in moto le meningi, iniziando a propendere per azioni più incisive. Il Clone si sarebbe acceso del chakra della Volpe, grazie all'originale che l'aveva attivato, aspettando il momento opportuno per scaricare insieme a Raizen la tecnica più distruttiva che conoscesse: la BijudamaBijuudama
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (7)
    L'utilizzatore, se attivata la tecnica speciale, può accumulare una grossa quantità di chakra compresso e rotante di colore scuro di forma sferica larga 3 metri, emettendolo subito dopo. Il costrutto esplode a contatto. La gittata è pari a 24 metri, ha velocità pari ad una statistica a scelta dell'utilizzatore. La potenza è pari a 60 entro un raggio di 6 metri, l'esplosione causerà un danno di potenza pari a 40. Se attivata tecnica "Demone" è possibile incrementare la potenza diretta e dell'esplosione di 30 con un consumo Medio extra.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Livello: 3 / Consumo: Alto )
    [Richiede Chakra del Demone III]

    +


    Mutazione
    Abile: L’utilizzatore può modificare la natura elementare della bijudama, allineandola ad una delle impronte possedute.[Da genin in su]


    + impronta vento + impronta fuoco (una per ogni sfera)
    + nin inarrestabili + nin perfette

    Chakra del mio chakra
    Talento: L’utilizzatore potrà essere coinvolto nelle esplosioni delle proprie bijudama senza danneggiarsi. é utilizzabile una volta ogni 3 round. Non è possibile sfruttare le altre abilità "Talento" in combinazione.[Da genin in su]



    Potenza 80x2 (non ricordo se essere impronte che si alimentano dava bonus)

    controllo demoniaco + 3 tacche Intuito
    .

    Da questo momento in avanti sarà necessario investire la vita per uscire da questo posto.

    Avrebbe detto con un tono marcatamente preoccupato.

    Non penso il sigillo sia stato pensato per persone non ninja, forse potrebbe essere possibile liberarsene rinunciando esclusivamente alla mano, anche una sola mano per un ninja significa l’impossibilità di eseguire qualsiasi tecnica, quasi la morte, dopotutto da quanto ho capito basta eliminare uno dei sigilli.
    Sarò veloce.
    Un qualsiasi tonico presente nella magione le permetterà di non perdere troppo sangue.


    La mano gli serviva per due motivi, distruggere il sigillo in essa contenuto e fargli risparmiare il chakra e tempo nel processo anziché investirne di nuovo successivamente.
    Se era vero che la barriera trasportava le cose dal lato opposto avrebbe trasportato anche le due grosse sfere, che incontrandosi esattamente nel punto in cui sarebbero dovute comparire sarebbero esplose, di fatto danneggiando solo quell’area se fosse possibile farlo, nel mezzo di quel putiferio per la mano ed il sigillo in essa inciso non ci sarebbe stato scampo.
    Raizen sarebbe stato fulmineo, senza nemmeno dare al Daimyo il tempo per approvare, gli avrebbe reciso la mano con un gesto pulito e rapido, la sorpresa avrebbe attenuato il dolore, ed il tonico avrebbe fatto il resto, ma per quanto lo infastidisse provocare del dolore all’uomo si sarebbe dovuto prima occupare di disintegrarla buttandola tra le due sfere. Nel caso usi fosse aperto un varco sarebbe stato sfruttato in maniera fulminea mediante l’uso di un basilare movimento acceleratoTecnica della Sostituzione - Kawarimi no Jutsu
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Ariete, Cinghiale, Bue, Cane, Serpente
    L'utilizzatore può effettuare un movimento accelerato tramite l'uso del chakra, lasciando al proprio posto un oggetto o un essere vivente consenziente di pari dimensioni o inferiore. È un movimento accelerato: non può essere usato per fuggire da uno spazio chiuso o da luoghi dove non vi è sufficiente spazio d'uscita. Le correnti di chakra disturbano l'esecuzione della tecnica: non è possibile apparire a distanza inferiore ai 6 metri da un essere vivente. La distanza massima percorribile è pari a 21 metri. Può essere usata come Difesa Totale; può risultare sleale.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Livello: 4 / Consumo:Basso )
    che Raizen conosceva ormai da tempo. Avrebbe sparato le sfere lievemente inclinate verso il basso, di modo che se la barriera si limitasse a teletrasportare cose od oggetti le due sfere non bruciassero metri prima di toccare il suolo ed esplodere vicino agli altri shinobi diventando un pericolo per tutti.
    Il sigillo presente sulla sua mano non sarebbe nemmeno stato degnato di attenzioni, avrebbe tentato il passaggio e basta, il massimo che poteva succedergli dopotutto era venir trasportato dal lato opposto.
    Un nuovo fallimento gli avrebbe fatto stringere i pugni così tanto da segnarsi i palmi con le unghie, dandogli la forza di optare per l’ultima soluzione a cui era riuscito a pensare.
    C’era qualche rituale da compiere quando si sceglieva di morire?
    Qualcosa che andava detto, pensato, immaginato…?
    Non ne aveva la più pallida idea. Riuscì solamente a voltarsi verso l’uomo della stirpe del Drago e osservarlo, come se lo conoscesse da una vita, convincersi di quello era dopotutto l’arma migliore che avesse per rendere il suo trapasso, meglio un amico che una persona qualsiasi, no?
    Ma considerando che la persona più vicina ad essere suo amico gli aveva rotto chissà quante ossa e nemmeno era konohaniano, era davvero un grande sforzo di immaginazione il suo. Che vita incommensurabilmente triste.

    Che brutti pensieri ragazzo, sei sicuro di ciò che vuoi fare?
    Mi sembra rischioso.


    Beh, tecnicamente esaudisce tutte le condizioni… muore uno dei due, nessun sigillo attivo… dovrei passare, no?
    E poi intendo mettermi in una botte di ferro.


    Strinse l’arma qualche volta, quasi compulsivamente mentre le fissava, ma non aveva tempo, ed esitare non era di certo la cosa migliore.

    Non la gola, non il sigillo, non il cuore.
    Dritto nella tempia.


    Gli avrebbe passato il pugnale così come si passava un arma cerimoniale, era dopotutto lo strumento che l’avrebbe riconsegnato ad una nuova vita, lo stesso che il daimyo gli aveva offerto poco prima.

    Non sarà una passeggiata, ma funzionerà, non è possibile il contrario.

    Intrecciò un singolo sigillo e respirò per l’ultima volta. Un gesto che acquisiva un valore del tutto nuovo. Quell’aria tesa e pesante sarebbe stata l’ultima che quel suo corpo, vecchio di nemmeno trent’anni, avrebbe avuto nei polmoni. Impastò il chakra insieme alla sua stessa forza vitale e come poco prima avrebbe creato un clone, sempre tentando di mandarlo all’esterno della barriera anche se questa volta sarebbe stato differente.
    Sapeva quasi per istinto quanto tempo era necessario ad un clone per materializzarsi ed avere coscienza propria, chiunque avrebbe detto che era istantaneo, chiunque tranne Raizen. Per Raizen era “praticamente istantaneo” quei millesimi di secondo esistevano ed erano importanti, millesimi di secondo che avrebbe utilizzato per…

    …potrebbe funzionare ancora meglio...

    Aveva intenzione di usare pochi millesimi di secondi quando in realtà poteva sfruttare un arco di tempo assai maggiore.
    Decise quindi che il suo cloneJissai no Kagebushin- Cloni Reali
    Villaggio: Personale
    Posizioni Magiche: Pecora (1)
    L'utilizzatore può rinunciare alla propria individualità, distribuendo sia la Vitalità che il Chakra ai cloni. I Cloni e l’originale divengono pari. Alla morte i cloni persistono come cadaveri per un giorno. L'ultimo clone rimasto sarà l'originale: impiegherà una settimana a recuperare la vitalità, a prescindere dall'entità della perdita. Non hanno limiti di distanza entro il quale muoversi. Nessuno dei cloni recupererà vitalità naturalmente finché presente un altro clone attivo; le informazioni possedute ritorneranno all'utilizzatore. Il chakra posseduto e la vitalità sono divisi equamente tra tutte le copie create e l'utilizzatore; Non sarà possibile rilasciarli, ma solo distruggerli, il chakra residuo tornerà ai cloni ancora vivi. Tutti cloni possono sfruttare la TS; utilizzare e mantenere la tecnica speciale richiede tutti gli slot tecnica. Possono essere creati massimo 2 cloni. è possibile sfruttare le conoscenze inerenti ai Kagebushin
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Consumo: MedioAlto)
    [Da jonin in su]

    Arte dei Cloni: Amnesia
    Abile: L'utilizzatore può decidere quali ricordi e conoscenze possiedono i cloni al momento della creazione
    [Da Genin in su]

    Arte dei Cloni: Timer
    Arte: L'utilizzatore può far comparire dei cloni in ritardo rispetto all'attivazione della tecnica, da un minimo di un round ad un massimo di 24 ore. Appariranno nel raggio d'azione della Kage Bunshin no Jutsu quando questa è stata attivata, anche se l'utilizzatore si è spostato nel mentre. Anche se ancora non sono apparsi, i cloni suddividono comunque la riserva di chakra al momento dell'attivazione della tecnica.
    (Consumo: Basso)
    [Da Chunin in su]

    Arte dei Cloni: Distanza
    Talento: L'utilizzatore può far comparire i cloni entro 24 metri da sè. Non è possibile sfruttare altre abilità 'Talento' in combinazione.
    [Da Jonin in su]

    Arte dei cloni: Rinascita
    Speciale: L'ultimo clone creato con 'Jissai no Kagebushin' se morti tutti gli altri, potrà cambiare definitivamente il colore del proprio chakra in maniera definitiva. Questa capacità non altera la percezione di impronte o altre caratteristiche del personaggio legate al chakra.
    [Da Jonin in su]

    Arte dei cloni: Equipaggiamento
    Talento: L'utilizzatore può dotare i cloni creati con la Jissai no Kagebushin di equipaggiamento nei limiti medesimi della tecnica 'kagebushin' ma includendo equipaggiamenti unici o leggendari. L'equipaggiamento unico o leggendario copiato non può allontanarsi più di 30 metri dal clone o scompare definitivamente. Non è possibile sfruttare altre abilità 'Talento' in combinazione.
    [Da Genin in su]
    + nin perfette
    non avrebbe conosciuto il morso di una lama nelle tempie, avrebbe però dovuto convivere con l’idea che da qualche parte esisteva un se stesso, morto.
    Un qualcosa di sconvolgente, ma a cui doveva abituarsi, dopotutto quella tecnica era studiata per quel genere di occasioni.

    Trasformami in un martire, e i miei ninja non si fermeranno davanti a niente.
    Assumerà Sho il controllo qui, guidalo se potrai.
    Sono le mie ultime parole.


    Seppure non le sue ultime azioni: prima di dare il segnale infatti avrebbe magnetizzato il suo equipaggiamento di modo da mettersi al sicuro e non dover rientrare all’interno di quello spazio, primi fra tutti i tonici.
    Kazutoshi non si fece attendere, e Raizen chiuse gli occhi un ultima volta.
    L’impatto tra la lama ed il sistema nervoso centrale avrebbe spento il corpo di Raizen che, ancora con gli occhi chiusi sarebbe caduto, pesante e senza vita, a macchiare il prato col suo sangue. Il sigillo venne nutrito col sangue che esigeva, ma per quel corpo dell’Hokage era giunta la fine, anche se la sua fiamma non si sarebbe spenta, Oda avrebbe distintamente sentito l’ultimo saluto di Raizen, ed avrebbe potuto trasmetterlo agli altri.

    Il sigillo richiede la mia vita, confido nelle vostre forze per portare a termine ciò che io stesso ho cominciato.

    All’esterno, una nuova fiamma si sarebbe riaccesa, ma se tutto fosse andato liscio nessuno dei presenti, Kazutoshi escluso, l'avrebbe saputo.






    Ferite //
    Vitalità 12.5 su 25
    Chakra 146.5 su 150 (chakra demone guadagnato ed esaurito)

    Slot Tecnica Base
    Slot Tecnica Base
    Slot Tecnica Avanzata


    Slot Difesa1 //
    Slot Difesa2 //
    Slot Difesa3 //
    Slot Difesa4 //
    Slot Azione1 //
    Slot Azione2 //
    Slot Azione3 //
    Slot Azione4 //


    Edited by F e n i x - 17/8/2017, 21:39
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