Posts written by F e n i x

  1. .

    Extreme Makeover

    Underground Edition
    XV





    Stringendo la bocca in un segno di assenso misto a rammarico annuì, non era semplice parlare con qualcuno che aveva la falce della morte già oltre il collo.

    Con le eredità me la cavo.

    Annuì convinto delle sue parole.

    È una fiducia che sa un po' di ultima risorsa, ma non sono uno che si lamenta.

    Era una bugia, si lamentava spesso, soprattutto quando programmava le cose e il non eseguirle alla lettera causava dei danni.

    Quindi non sappiamo se di fatto sia andata dritta o sia scesa, abbia trovato la porta chiusa e sia risalita.
    Agire sul corpo rischia di essere inefficiente ma anche aspettarla al varco.
    C’è poco da fare, dobbiamo fare il possibile con quanto abbiamo.


    Spostandosi su argomenti più leggeri Seira diede prova di quanto quelle rughe segnassero, con suo sommo dispiacere percettivo, la sua anima.

    Abbandonare Oto?
    Difendere Konoha?
    Konoha è un grande villaggio e il Fuoco una grande nazione, ma non li farò morire nello stagno dell’isolazionismo.
    Konoha e Oto saranno alleati.
    E Oto è già venuta in soccorso di Konoha se consideriamo me una risorsa del villaggio.


    Certo, non una delle pagine preferite della sua storia, ma che ci fosse un rapporto tra i due villaggi era innegabile e ancor più tra le figure più influenti di entrambi.

    Certo, Oto non brilla per altruismo… ma se imparasse a farlo?
    L’istinto gli impone di badare al suo benessere e poi a quello altrui, ma è anche portato ad associarsi, con la giusta leva è impossibile far capire a chiunque che l’alleanza porta beneficio anche al singolo a patto di non ingrassare nell’agio della forza congiunta.


    Mentre parlava gesticolava con l’indice creando un cerchio, come a rappresentare un circolo in cui una cosa alimentava continuamente l’altra, senza preoccuparsi delle informazioni delle donne che gli venivano rilasciate nel cervello. Dopotutto anche se Hebiko rappresentava un reale guadagno politico non era certo quello il motivo che lo spingeva ad avere una relazione con lei, era semplicemente un ulteriore lato positivo.

    Nessun estremismo è mai positivo perché tutti gli estremi limitano le scelte.

    Disse con tono conclusivo, era certo di vedere in Seira una mente consapevole e acuta, ma anche impolverata dalla paura dell'ignoto, degli sconosciuti, degli stranieri che stavano rendendo grande la foglia, come lui, l'Hokage di Kumo. Non era comunque il caso di ricamare su quel discorso, dove stava la sua fedeltà era ben evidente dalle sue azioni e se proprio ci fosse stata la necessità di guardare alla sua vita da ninja questa si svolgeva tutta a Konoha, Kumo era una parentesi lontana di cui ricordava solo la sconfinata natura lontana dalle città e dai villaggi.

    Quindi dovrò cercare attivamente i suoi frammenti… non sarà facile risalire a tutti, ma se riusciremo ad imprigionarla niente la sottrarrà al peggior interrogatorio della sua vita.

    La discussione si spostò, così come il petto dell’anziana Yamanaka, facendo nuovamente venire i brividi a Raizen che non riusciva ad abituarsi a quell’orrore, sul ruolo dei membri della Y e su come questo si sarebbe potuto evolvere. Seira si dimostro soddisfatta, quasi contenta di quell’eventualità, come se potesse essere uno dei migliori risultati ottenibili, certa dei suoi metodi e di tutti i sistemi ipnotici imposti ai tre, ma non ne venne sorpreso, aveva immaginato una reazione simile.

    Lo so, per questo ti ho detto che sto parlando senza maschere.

    Compresa quella che lo voleva a suo agio nel ruolo di Hokage, e di cui forse la donna non aveva colto tutte le sfumature, arroccata nelle sue idee, ma era inutile stare ad indicargliele a quel punto, dopotutto sembrava che qualcosa di lui avesse accettato, e se così non era importava davvero?

    Bene, vedremo di fare il possibile.
    Ma prima che vada... il tuo progetto ora è agli effetti in mano ad Hayate.
    Il progetto segreto interno alla Radice è in mano a una setta specializzata nell’infiltrazione.
    Quanto credi passerà prima che possano usarlo come crepa da cui infiltrarsi?


    Con quelle parole e facendo materializzare lì il clone salutò Seira con l’inchino che la sua fedeltà al villaggio meritava.

    Ti auguro di capire e comprendere Seira.

    I limiti di quell’augurio erano impalpabili, stava alla donna dargli un vero significato per viaggiare più serena, ma era certo che invitasse all’empatia, era stato testimone del fatto che la pace interiore fosse il metodo migliore per rendere il viaggio più rapido.

    Sarai vendicata.

    Sparì, senza ulteriori interazioni consce.




    [Esterno, Casa di Hitomi]




    Raizen scosse la testa alle risposte di Yamato.

    Tu stai mentendo a te stesso... o a noi consapevolmente, e mi dispiace essere convinto a questo punto che tu lo stia facendo di tua volontà.
    Se fossi stato costretto a questo punto non staresti mentendo per quegli infami bastardi, una volta scoperti nel bel mezzo di un intero villaggio l'unico modo che hanno per uscire è coi piedi avanti.
    Mi dispiace, Hayate non sa quello che è giusto e adesso neanche tu.


    Liquidato con dispiacere il genin potè dedicarsi a Yato, riuscendo a far evolvere il loro rapporto di quel tanto che bastava per dire che non fosse immobile e irrecuperabile.

    Se vorrai in futuro te ne metterò al corrente, ma pronunciarle equivale alla loro attivazione e so il loro funzionamento perché mi è stato detto da chi le ha create, potrebbero anche non fare ciò che mi aspetto facciano.

    Sicuramente qualcosa su cui sperimentare con prudenza.
    Poco dopo, sentire i consigli sulle catene lo fece riflettere, sia le catene che la trasmigrazione non erano tecniche legate al corpo ma alla conoscenza, quindi forse avevano l’opportunità di arrivare dove volevano ma con una strada diversa.

    So molto poco delle catene Uzumaki, ma ho potuto vederle, sperimentarle in un certo senso e anche la Volpe può dirmi qualcosa in merito.



    Sgradevolmente resistenti.
    Affermò il demone senza poter però essere in qualche modo percepibile


    Ora, tu hai perso la capacità di controllare l’anima perché i ricordi del duo addestramento si sono fatti più vividi ed è più naturale per te sfruttarli ma di fatto non sono spariti quelli in cui usi l’anima.
    Uniscili.
    Sono due conoscenze, non due elementi fisici irrecuperabili come potrebbero essere gli occhi di un Uchiha accecato.
    Le catene sigillano?
    Bene, sigilla la sua anima nel corpo, imprigionala lì sfruttando le conoscenze che hai sulle anime, i tuoi genitori possono aiutarti a comprendere meglio le catene ma questa è la migliore occasione che hai per ottenere il migliore degli strumenti per fare esattamente ciò che ci serve: evitare che quella vecchia cagna lasci il corpo di Seira.


    Guardò Hojo e Hikaru.

    Supportatelo, e se capite apprendete voi stessi, non è troppo tardi.

    Durante l’organizzazione del team ci fu qualche problema con le trasformazioni che portò l’Hokage a picchiettarsi sulla fronte come se cercasse di fissare un pensiero per il futuro.

    Ah!
    Vero!
    Ho affinato quella tecnica e do sempre per scontato che tutti la usino allo stesso livello.
    Si, avreste chiaramente difficoltà.
    Fondetevi pure insieme e vi porterò col corpo di Raitei, ma le istruzioni son sempre le solite, darò solo un colpo con voi, con quella consapevolezza gli attacchi successivi staranno a voi.
    Qualsiasi cosa possa rinchiuderla va bene.
    Quanto ai vari organi vi ho suggerito quelle parti perché nascoste, onestamente fatico a credere che si concentrino su quegli elementi, voglio l’effetto sorpresa sui primi attacchi, non pretendo di nascondervi a lungo.
    Ricordate anche che le abilità Yamanaka vanno a segno con l'obiettivo visibile e possono controllare anche oggetti, quindi degli ostacoli potrebbero aiutarvi a spostarvi con maggior sicurezza.


    Hojo diede una prima idea sul come evitare il fango ma non trovò Raizen troppo d’accordo.

    Forse qualcosa di simile ad un fungo sarebbe meglio, una base e una piattaforma allargata sopra, così non devi muoverli e magari puoi ancorarne anche alle pareti.

    Il problema delle ferite invece restava ed era un fardello non da poco, lui non era qualcuno che solitamente si salvaguardava.

    Non sono del tutto sfornito di protezioni, ma fatico a immaginare un combattimento in cui non perdo sangue, non è nel mio stile.
    Hojo, dici che disegnare della carta assorbente o delle bende sia assurdo?
    A meno di ferite davvero grandi dovresti poter assorbire il sangue potendolo allontanare.


    Non ne aveva realmente la più pallida idea, non sapeva di preciso come funzionava la tecnica dell'inchiostro, ma era probabile che avrebbe giocato leggermente sulla difensiva.

    Quanto ai Jutsu… devo essere un po' prudente insomma, non mi sarebbe dispiaciuto aprire uno spiraglio e riempire quel buco con una bijudama.

    Forse era un’idea da accantonare dopotutto.

    Però se siete esperti in fuuijnutsu è bene che siate impegnati nel loro rilascio.
    Gli Yamanaka ne hanno di speciali per usare la sostituzione mentale come trappola, non mi stupirei se ce ne fosse uno dietro la porta pronto ad accogliere il primo che entra nella stanza.
    Ed in generale la Speranza ne usa in quantità.


    Appena fuori sarebbe uscito dal concordato e fatto un cenno a Kubomi avrebbe dato istruzioni ai due draghi.

    Abbiamo lasciato Seishinno nella piazza prima, andate a rintracciarlo e se possibile rendetevi utili per risvegliarlo, se ne sarà in grado portatelo qui sotto, sarà d'aiuto, potrei richiamarvi comunque, tenetevi pronti.
    Lasceremo dei segni nei muri per farci seguire nei cunicoli un banalissimo quadrato con una freccia dentro.


    Nei cunicoli i cloni avrebbero potuto constatare che Seira, o chi per essa, avevano avuto modo di spendere del tempo per piazzare delle trappole, quasi tutti infatti si trovarono a fronteggiare delle trappole nascoste con sufficiente maestria da ingannare qualche inseguitore non preparato, i cloni dal canto loro affrontarono i cunicoli con metodicità, avventurandosi con un certo ordine al loro interno e non tutti assieme. Gli esploratori nonostante i sensi ben attenti e delle rispettabili percezioni non riuscirono ad avere mai completa padronanza dell'ambiente: chiunque avesse montato le trappole era abbastanza in gamba, solamente il naso riuscì a salvare qualcuno dei cloni. Nei cunicoli l’aria era abbastanza stagnante e per lui l’odore del veleno era abbastanza caratteristico, variava dal dolciastro, all’amaro ma raramente era piacevole e nel preciso momento in cui lo percepì seppe che davanti a lui era presente qualche trappola, non aveva mai sentito di pietre che sapevano di veleno. [Abilità] Era meglio evitare quel corridoio e ricongiungersi ai cloni che avevano trovato la strada libera, per farlo si sarebbe diretto all’imboccatura del suo corridoio, aspettando che passasse l’originale ed unendosi al gruppo principale.
    Il secondo clone non ebbe modo di salvarsi, la lancia emerse dal terreno così rapida e vicina ai piedi che solo la protezione dei calzari rinforzati gli diede tempo a sufficienza per pareggiarsi, fine molto simile a quella del clone numero tre.
    Sorte diversa per il clone numero quattro che per quanto sorpreso riuscì a rispondere al clone senza volto, impossibile per lui dimenticare quanto quelle controparti fossero fastidiose, era una tecnica infida se c’era necessità che i cloni non si pareggiassero, ma appena visto il volto spianato complice un po' di trauma, il clone si pareggiò, comunicando che quella via era accessibile a patto che non fossero i cloni a percorrerla.
    Il clone numero cinque invece potè comunicare che la sua via era libera , facendo confluire il gruppo verso di lui salvando qualche clone seppur non quello che incontrò il cadavere, attirato dall’odore di morte. [RIP]
    Non era certo di quale potesse essere la vera trappola per cui si sarebbe abbassato con cautela e avrebbe cercato di riconoscere tratti distintivi del villaggio come gli stemmi sui vestiti, la cosa curiosa era che della testa non c’era traccia e la trappola pareva averla recisa, non schiacciata. Non l’avrebbe toccato, ma pareggiandosi avrebbe dato notizia al resto del gruppo, probabilmente per evitare qualsiasi tipo di problema era meglio avere qualcuno di guardia nell’anticamera della stanza di Shika.
    I corridoi si ricongiunsero infine in un ambiente minuto che aveva solo quattro sbocchi verso la stanza dell’ex Hokage. Restavano 6 cloni e i corridoi da esplorare erano quattro.

    Dovremmo stare attenti al ritorno, ho scelto solo il primo corridoio buono.

    Quattro cloni, come in precedenza, si prepararono a muovere. Il laterale sinistro fu costretto al pareggio appena colto dal senso di vuoto e il laterale destro fece scattare la trappola ma gli altri due erano salvi, uno probabilmente battuto da Tetsuba e l’altro solamente con uno dei maledetti simboli di Kushinada.

    Va studiato, potrebbe essere necessario rilasciarne altri, valuta anche eventuali controtrappole.

    Youkai purtroppo non poteva assolvere a quel compito però.

    ...come?
    Non sai sciogliere i Fuuin?
    Ma… ma…
    Ma che studi a fare allora?
    Ma lo sai quanto costano quei libri che mi son fatto consigliare dal reparto speciale?
    Alcuni sono appunti scritti da loro in prima persona! Sono una specie di tesoretto!


    Strinse i pugni indispettito, quasi tradito da quella mancanza di competenze, ma recuperò rapidamente il controllo.

    Le tue catene non possono aiutarti?
    Sventolale un pochino magari ti torna in mente qualcosa.


    Era genuinamente convinto che qualcosa potesse accadere, ma era evidente che stava connettendo con intelletto scimmiesco cause, la bravura degli Uzumaki con i sigilli, ed effetti, il loro rilascio.
    Giunsero infine all’anticamera quattro cloni più il clone-fujiko, Raizen-youkai e Raizen nel corpo di Raitei, un gruppo ben nutrito ma al di sotto delle possibilità di Raizen.

    Tetsuba, Soken.

    Salutò entrambi.

    Situazione?
    Avete controllato se sono presenti sigilli?
    Mi sembra di aver trovato vostre tracce negli ultimi corridoi ma non nei precedenti, dove siete passati?


    C’era poco da riportare in realtà dall’interno della sala c’erano rumori di combattimento per quanto ovattati dalla spessa porta, era quindi il momento di sbrigarsi.

    La porta non sarà un problema, lasciamogli credere che sia efficace per ora.

    Compito che avrebbe lasciato svolgere ad un clone, era abbastanza improbabile che lo sfondamento non attivasse qualche trappola.

    Non posso chiedere a voi due se la vostra mente è stata violata, non potreste fornirmi prove della veridicità della vostra risposta, Seira, o meglio la Speranza che la controlla, potrebbe anche avervi teso una trappola mediante un sigillo, per cui chiederò direttamente a Soken e lui darà un occhiata a Tetsuba, se fosse presente un frammento della sua mente dovrebbe esser presente un chakra estraneo per quanto minimo, qualcosa di simile ad Ozma se ricordi.

    Non poteva immaginare cosa si provasse a perdere un figlio, e non poteva immaginare cosa si provasse a perdere l’erede di qualcosa di più oltre il solo sangue, qualcuno a cui trasmettere storia e in qualche modo spirito. Era una debolezza, una leva su cui chiunque avrebbe potuto inserire un braccio, Hayate più di tutti considerando la loro rete di informazioni. Ora quella debolezza era di entrambi.

    Sei stato contattato da Seira o qualcuno che avesse informazioni su i tuoi cari da [sette] giorni ad oggi?
    Seira è stata compromessa, informazioni in suo possesso ora sono in mano ad Hayate, questa domanda mi dirà solo quanta prudenza dovrò usare quando te la porrò mentalmente.


    Era una mezza verità, quella risposta non poteva fornirgli alcun tipo di certezza, avrebbe semplicemente usato qualsiasi cosa fosse in suo potere per coprirsi le spalle, non poteva evitare di coinvolgere Hikihime.

    Se tu non vedi dentro la stanza vuol dire che siamo isolati, e abbiamo oltre 15 metri tra noi e quel sigillo se non siamo riusciti a rilasciarlo.

    Aveva il dubbio che potesse esserci qualche sorpresa sotto a qualche mattonella e non se la sentiva di sacrificare un drago.

    Maledetta vacca...

    Fece un cenno ad un clone e questo attivò per due metri la tecnica della sostituzione cercando di vedere se avesse attivato qualche sigillo, in caso contrario avrebbe proceduto tranquillamente ad eseguire i sigilli.
    Se avesse visto il nobile capoclan tentennare o dare segni di esitazione avrebbe cercato di rassicurarlo.

    Hanno la lingua biforcuta Soken, li conosco bene.
    Il candore degli Hyuuga e anche il tuo affetto non sono cosa da macchiare col loro veleno.
    Forse qualche risposta i Kirin potrebbero darla, più concreta se raggiunti nella loro dimora.
    Conosco qualcuno che c’è già stato.


    A scanso di sorprese avrebbe chiesto alla piccola principessa di osservare entrambi, era stata capace di vedere una traccia di genjutsu sul cane e considerando che l'effetto di quello olfattivo doveva essere terminato era probabile che fosse quello della Seira-speranza.

    Vecchia scrofa zoppa...

    Il parlè era finito, decisamente, anche se la Speranza aveva altissime probabilità di mutare in altri animali da lì alla fine di quella storia.
    Non aspettò neanche risposta dall’interno, un clone aveva già caricato un destro e con le fibre muscolari gonfie di chakra stava mirando all’esatto centro della porta, ma prima di scaricarlo avrebbe fatto un cenno a Fujiko di avvicinarsi a lui, se erano stati sentiti doveva esserci un microfono da qualche parte, quindi parlò sottovoce.

    Fujiko, dimmi un po' dove sta il microfono per parlare agli altoparlanti?
    Soken, i tuoi occhi saranno indispensabili, è necessario identificare ogni sigillo per rilasciarlo.
    Tetsuba, occupati di aiutare chi sta già combattendo, gli ostacoli visivi dovrebbero tenerci un pò al sicuro, se isoliamo la Speranza e rimuoviamo tutti i sigilli in poco tempo dovremmo giocare su un terreno molto più pulito.
    Tuttavia se stanno combattendo ci sono due possibilità, è a corto di frammenti con cui controllare le persone o ne sta tenendo alcuni apposta per noi, occhi aperti in ogni caso.


    Ipotizzava che l'Hayate fosse da sola in quella posizione o quantomeno lontana da dei possibili alleati che non voleva ferire, se dentro combattevano e lei era libera di parlare in qualche modo era isolata e abbastanza tranquilla da stare davanti ad esso a sparare la sua melma attraverso le onde sonore. Ovviamente se gli fosse stata indicata una traiettoria che attraversava l’intera stanza avrebbe evitato di sparare potenziali schegge impazzite, ma qualcosa che ne tagliava uno spicchio era più abbordabile.
    Fece segno di tapparsi le orecchie e rilasciò il pugno, il gong che ne eruppe fu assordante e la massiccia porta ne venne completamente sventrata, alzando un discreto polverone. [ST1] Non era mai semplice far produrre schegge al metallo ma se ci fosse riuscito avrebbero avuto qualche istante ulteriore per muoversi.

    Kushinada? Hayate? Sono a casa, cara!
    Su, vieni fuori.
    Dove ti nascondi?


    Il clone fu il primo a fare irruzione, il team in carne ed ossa si era mantenuto al sicuro da eventuali esplosioni o trappole e ci avrebbe messo qualche istante a sfondare nel polverone, ma tutte le figure con la faccia di Raizen si sarebbero comunque introdotte per prime, lasciando solo Hikihime all’esterno al sicuro da sigilli dell’inviolabile spazio e a fare da guardia nelle retrovie. Il metodo di irruzione fu particolare, non sapeva come si sarebbero sparsi i suoi alleati ma lui avrebbe usato l’intera tridimensionalità di quello spazio, correndo nei muri per creare una raggiera nella volta della stanza, guadagnando una miglior posizione per iniziare quella trattativa, il suo corpo era in mano a Youkai ed avrebbe avuto istruzioni di osservare in un primo momento la situazione per scegliere un bersaglio opportuno allontanandosi sulla volta e fermandosi a metà del semicerchio che ruotando sull’asse dava vita alla forma sferica o dovunque avesse ritenuto sicuro fermarsi, mentre lui nel corpo di Raitei, Fujiko ed un clone avrebbero mosso verso la Speranza, il che equivaleva a gran parte del team essendo i due coniugi all’interno della spada. Se presenti e necessario avrebbe usato piattaforme già presenti a terra.
    Se tutto fosse andato come da programmi la donna avrebbe potuto avere una difesa parzialmente distrutta ad ostacolarli, ma Hinto applicata ad una zambato conosceva pochi limiti ed avrebbe tentato di affettare qualsiasi cosa li separasse nel tentativo di privarla di un braccio e possibilmente una gamba, ma non ucciderla. [ST2] Successivamente mediante una particolare stretta della mano diede segnale ai due Uzumaki per rilasciare la trasformazione e tentare una presa con le catene, la vicinanza e la quantità avrebbero reso l’attacco parecchio scomodo. Se il clone usato per vedere se erano presenti delle trappole fosse stato stordito dall'attivazione del sigillo sarebbe stato lui ad accompagnarli, muovendosi in prima linea e dissolvendosi poco prima dell'attacco in modo che la grossa nuvola generata permettesse un ombra di sicurezza dalla quale lui sarebbe sbucato con un salto, attaccando con un fendente verso il basso, per poi rilasciare i due genitori che con uno sbuffo di fumo sarebbero comparsi uno a destra e uno a sinistra, rendendo impossibile inquadrarli entrambi nel medesimo raggio visivo. [Abilità]

    Mi raccomando, sigillategli occhi e mani, meno apre la bocca meglio è.
    E se possibile non lasciatela a contatto con alcuna superficie.


    I due erano Jonin, sapevano far uso delle loro abilità a sufficienza da sapere come legarla, da lì in poi dovevano muovere a braccio, dal canto suo, appena menato il fendente, il sigillo del primo scambio sarebbe stato disattivato, facendo tornare Raizen e Raitei nei loro rispettivi corpi, Raitei, cercando di mantenere la recita avrebbe fatto qualche passo indietro, ma senza disimpegnarsi totalmente dallo scontro.

    Raizen Ikigami Huángdì

    Statistiche Primarie
    • Forza: 700
    • Velocità: 700
    • Resistenza: 700
    • Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 700
    • Concentrazione: 700
    • Intuito: 700
    • Precisione: 700
    Chakra
    154.5/175
    Vitalità
    25/25
    Slot Azione

    1. Movimento

    2. Movimento

    3. Fendente

    4. Movimento

    Slot Difesa

    1. ///

    2. ///

    3. ///

    4. ///

    Slot Tecnica

    1. Evocazione

    2. Potenza dis.

    3. Hinto

    Note

    Ho evocato con chakra condiviso, quindi non ho segnato la spesa



    [Una villa Yamanaka]



    Il piccolo Shishi che ricordava senza troppa fatica un allegro e pingue cane di quella razza color miele che spesso andava in voga tra la ricca nobiltà annuì, e nonostante i tratti canini sembrava proprio sorridesse.

    Si, come il sole!
    Mi hanno detto che quando sono nato ho tagliato le ombre dell’inferno come se il sole lo avesse bucato.
    Mi son sempre chiesto se madre sembrasse una di quelle lampade da notte che youkai usa fino a notte tarda quando non gli riescono i fuuinjutsu.


    Non si oppose alle scelte di Yato, non aveva capito fino in fondo dove lo stessero portando e men che meno cosa faceva il concordato.

    Ma se esce dal concordato e urla?
    Magari un po' del tuo odore dove lo nascondi potrebbe impedire che qualcuno lo tocchi.


    Certo ancora aveva da interagire con gli umani per capire cosa li distingueva e quanto dei suoi istinti più basici doveva lasciarsi alle spalle per diventare un leggendario Shishi, per cui oltre arruffare il pelo per il freddo quando la cella venne aperta non fece nulla se non sedersi ad aspettare.

    Quella piccola celletta ha un odore simile a casa, anche se qualcosa di pungente mi solletica il naso cercando di nasconderlo.

    Uscirono dalla stanza col cucciolo che starnutiva cercando di liberarsi il naso dall’odore di disinfettante.
    L’abitazione era ben entro i territori del clan e il rischio di coinvolgere i civili concreto, se l’Hayate o chi per lui all’interno dell’abitazione aveva due ostaggi non avrebbe faticato a farsene di nuovi. La piccola casa riusciva ad essere indipendente nonostante i quartieri fossero generalmente stipati, un giardino la circondava per tutti i lati e un albero tra i quattro presenti, spingeva qualche ramo fin sopra la casa.
    Per quanto l’appostamento fosse lungo non avrebbe visto niente di particolare ma dalla disposizione delle finestre era possibile capire che a sinistra dell’ingresso era presente un soggiorno, davanti ad esso le scale per il piano superiore, a destra una cucina dietro alla quale stava un piccolo bagno di servizio e davanti, quindi dietro il soggiorno, uno studio, tutti ambienti indipendenti.
    Il piano superiore, oltre lo sbarco delle scale si divideva in tre ampie stanze da letto e un bagno corrispondente a quello del piano inferiore, il tutto sormontato da un tetto abitabile i cui ambienti non erano suddivisi ma comunque illuminati da delle finestre.
    Al piano terra qualcosa si muoveva seppur poco, potè vedere un ombra passare da una finestra, pareva in direzione del soggiorno, ma anche spostandosi a meno di sollevarsi non era possibile sbirciare all’interno, parte delle finestre avevano le tende, quelle libere davano una su una stanza da letto e una sulla cucina quest’ultima quella dove potè scorgere l’ombra. I bagni avevano vetri opachi, difficile dire se qualcosa si muovesse dietro di loro. Se avesse trovato modo di sbirciare all’interno avrebbe visto che la stanza da letto con la finestra libera e sovrastante il soggiorno era vuota, ma appena il suo sguardo fosse calato sul soggiorno vi avrebbe trovato un atletico biondino che torreggiava praticamente al centro della stanza, tenendo sotto controllo anche le scale da quella posizione e anche la finestra aperta con uno sguardo che non puntava a niente di preciso ma che dava l’impressione di poter scorgere qualsiasi cosa oltre il vetro, come se fosse stato lasciato libero apposta.
    Nessuno noto il genjutsu ma ovviamente alla sua attivazione all’interno della casa qualcosa cambiò, qualcuno si era spostato e una mano scostò le tende quanto bastava per aprire leggermente le finestre e innaffiare un aiuola inesistente visto che queste stavano oltre il patio.
    Il Genjutsu era indubbiamente andato a segno, e volevano farglielo sapere, ma senza la produzione dell’asfissiante caloree dei fumi dovuti ad un incendio era difficile scomporsi tanto.
    Sapevano di doversi aspettare delle visite.


  2. .

    Soluzioni a Quattro mani

    XIII





    Raizen guardò sorpreso Seira: chi diavolo poteva reputarla debole vedendola in tutta la sua grinzosa magnificenza?
    Poter imporre quello spettacolo era un chiaro segno di supremazia, povero chi ci cascava, di sicuro l'Hokage aveva davanti una ragione più che sufficiente per imparare a controllare i mondi mentali, una lezione che forse Seira non sentiva la necessità di impartirgli ma che gli si incise nella mente lasciando una cicatrice che avrebbe impiegato del tempo a confondersi col resto.

    Nonostante tutto mi dispiace Seira.
    Vorresti lasciare qualcosa di detto?
    Non si ha sempre la possibilità di lasciare delle ultime parole.
    Questa distinzione però potrebbe dirci qualcosa di interessante, sia le catene degli Uzumaki che la tecnica della Trasmigrazione potrebbero essere efficienti, ma volendo fare un esempio penso che sarebbe come chiedere ad un utilizzatore del loto di trasportare una montagna sulle spalle... forse però con la giusta sorpresa potremmo farla rotolare.
    Anche se il primo punto credo sia capire se la sua anima viaggi o si ritrovi nell'altro corpo, se sia uno spostamento o un teletrasporto per farla facile


    Ai complimenti su Hikihime la accarezzò nuovamente.

    Non ci conosciamo ancora alla perfezione, ma è innegabile che sia un aiuto prezioso.
    E si, mi sto sistemando, sto costruendo anche casa.
    L’amministratrice otese è un ottimo partito direi.


    Era indubbio che se si parlasse di alleanze proficue l’amministratrice di un altro villaggio fosse su tutt’altra scala rispetto a degli autoctoni, certo rinunciava ad un appoggio interno, ma la fiducia dei Kobayashi era ancora ben salda e poteva sempre costruirne di nuove con poco sforzo. Malgrado per Seira Raizen tendeva a fare scelte oculate. Che gli Yamanaka avessero trovato il modo di uccidere l’Hayate senza di fatto ucciderlo era una buona notizia, ma non poteva aspettarsi di meno, erano due capoclan dopotutto. I mentalisti di Konoha non erano popolari tra i racconti delle grandi battaglie, ma sottovalutarli non era solo sciocco, era stupido, le loro abilità erano temibili e con qualche buon compagno di squadra non lasciavano scampo.

    Lo conosco questo stronzetto.
    Ha tenuto una recita degna del miglior teatro all’Abete, nonostante delle sbavature non ero comunque riuscito a capire perfettamente chi fosse e credevo fosse il vero Hayate.
    Vedremo se riuscirà a cavarsela anche oggi.
    È un Kaguya, ma ha rinunciato alle ossa per qualcos’altro… non so perché, non so come.


    Gli ulteriori dettagli sulla Speranza continuavano a erodere le possibilità di una sopravvivenza per chiunque avesse a che fare con il suo processo di reincarnazione, ma pareva ci fosse comunque un interazione per quanto a senso unico. Forse poteva esserci una piccola finestra per mettere un “ma”.

    Quindi di fatto questo piano si sta facendo così complesso grazie anche alle tue abilità.
    Maledetta vacca… impiegherà del tempo ad adattarsi alla perfezione ma di sicuro non ci mette tanto a fare la spremuta una volta presi i limoni.
    Credo comunque che conservino il sesso come immagine residua, per abitudine o ricordo un procedimento simile a quello che ti permette di essere così "concreta" qui, ma del tutto inconscio e quindi tendenzialmente difficile da invertire.
    Ho visto delle anime, tutti i loro attributi si cancellano col tempo, qualcosa che va di pari passo con i ricordi, spesso infatti restano i grandi fardelli della vita e diventano aberrazioni.


    La cascata di deduzioni sembrava seguire una logica che lo soddisfaceva.

    Si, bisognerebbe agire con prudenza, ma non so quanto tempo resta per risolvere anche il puzzle di Seishinno, l’ho affidato a Shorinku, un jonin del vostro clan, ma non so a che punto sia.
    Bene quindi, direi che colpire duro la Speranza permetterà di tagliare il nodo senza stare a seguire ogni corda.


    Cosa facile da dire, ma non altrettanto da fare.
    Concesse a Seira qualsiasi sopruso su quell’avanzo di psiche della speranza con un gesto della mano e un tacito assenso, ma non riusciva a vederla allo stesso modo sulla radice, probabilmente perché parte del suo pensiero non filtrava dalle azioni che intraprendeva come Kage, o semplicemente perché Seira era più radicale di quanto la sua esperienza nel dissimulare non facesse apparire.

    No, sbagli.
    Perché mai dovrei essere ipocrita ora?
    Non sto cercando di vincere un duello, ti sto dando il mio parere sul vostro operato, che senso avrebbe convincerti ora?
    Accetterei un consigliere formato dalla radice, ma un consigliere resta un consigliere, se i suoi consigli venissero eseguiti alla lettera tanto varrebbe farlo sedere sullo scranno e questo lo sai anche tu, ma formare un kage è ben più complesso.
    Per come la vedo io l’importante è la tendenza, la filosofia, anche perché immagino tu sappia che a prescindere dal piano o dal consigliere è difficile ricadere nello scenario immaginato.
    E una volta accettato il consigliere sarebbe inutile controllarlo o influenzarlo, accetti un consigliere se ti interessa una seconda voce altrimenti fai da solo.
    Si valutano i risultati, non quanto fedelmente si seguano le direttive, è questo a farmi dire che nonostante tutto mancate di prospettiva in un certo senso, pessima lacuna se si guida un paese.


    Scosse la testa meravigliato e con una mezza risata di scherno.

    È così che mi vedono quelli come te?
    Faccio una gran fatica a non infierire sullo spessore degli occhiali, ma se questo è il presupposto è normale reputarmi inadatto.


    Alzò le spalle, spostandosi sul nocciolo della questione.

    Non ho detto che la radice debba agire alla luce, ho detto che deve agire ANCHE alla luce.
    È ovvio che non tutto ciò che fa la radice deve essere noto, non potrebbe, ma le possibilità di collaborazione tra Hokage e radice sarebbero sconfinate, non è la fama il punto del discorso ma l’efficacia, anche oltre i confini della nazione.
    Parte dei miei problemi derivano proprio da ciò che devo fare perché non ho la Radice che possa farlo al posto mio, Konoha fatica a distaccarsi dalle idilliache ideologie del primo e del settimo, ma questo villaggio è diventato grande anche grazie all’operato del secondo e del terzo.
    Ma, guardacaso, non di quel fallimento di Danzo.


    Guardò Seira, nel suo sguardo come nella sua mente era difficile comprendere cosa provasse poichè anche lui era incerto su quali potessero essere i propositi migliori per un associazione di quel tipo.

    Il Kage è l’ombra del villaggio, ma a nessuno piace l’ombra del kage, soprattutto a Konoha.
    L’impossibilità di poter sfruttare un organo come la radice indebolisce la mia posizione, e non è qualcosa di correggibile, ci sono decisioni difficili da prendere e far capire al popolino, nasconderle espone al rischio di una fuga di notizie e a quel punto non appariresti solo meschino, ma anche falso.
    La vostra volontà di lavorare in completa autonomia indebolisce entrambi, nessuno può usufruire delle migliori qualità dell’altro.
    Ma lasciamo perdere, è come insegnare ad un ombra che deve la sua vita al suo peggior nemico.
    Mi limiterò semplicemente a schiacciare ogni radice a cui verrà la brutta idea di ostacolarmi, e visto che sei così ben informata saprai che quando annuso qualcosa la trovo, e non è mai bello quando la trovo.


    Lasciò cadere il discorso, annusando la presenza di un muro invalicabile con le sole parole. I problemi gestionali della Radice vennero presto soppiantati da qualcosa di ben peggiore: le gambe della vecchia che si accavallavano, probabilmente senza il tavolino avrebbe avuto un mancamento. Come quello che hanno i dottori alla prima autopsia.

    "Tanti ti odiano ma almeno lui te lo dice in faccia", mia cara Seira, queste sono le parole di chi non ha argomenti e cerca appoggio in una moltitudine effimera, è normale non piacere a tutti, soprattutto nella mia posizione, non cercare di far scudo alle tue ragioni generalizzando, la mia posizione è salda perché oltre la metà di chi ha potere di decidere mi appoggia, che ti piaccia o meno questa è la realtà al momento... e sappi che la ricopro per necessità, non per aspirazione personale, anche se questo non toglie che ci metta tutto me stesso ed applichi il MIO ideale di giustizia.

    Ma doveva ammettere che con Yato, soprattutto alla luce di quelle rivelazioni, aveva delle colpe a cui fare ammenda.

    Quindi ci sono più comandi?
    Non li avete solo addestrati quindi, ma anche privati del libero arbitrio.
    Non avete creato consiglieri, ma bocche e mani per rappresentarvi.


    C’era una contraddizione di intenti in quell’operato che lo lasciava stranito più che indignato.

    Non penso li userò mai se non per loro vantaggio, ma sappi che troverò il modo di liberarli e quando lo farò, affamati di giustizia e della vita che gli avete sottratto, ve li sguinzaglierò contro.
    E dopo che avranno rivoltato quel labirinto di cunicoli stanandovi fino all’ultimo darò a loro il compito di formare una nuova radice.


    Forse quel modo di agire era ciò che la radice desiderava maggiormente, forse Seira si sentiva padrona dei suoi mezzi, ma non diede particolare segno di preoccupazione. Yato, tra i due membri della Y al momento noti sembrava essere quello più problematico, Youkai forse era stato salvato dalla perdita di memoria, ma nel Senju c’erano dei contrasti ben poco positivi anche come membro di quel piano segreto. Sapere e capire cosa i due avessero passato e poco più tardi averne dimostrazione gli permise di accettare che fosse proprio Yato la vittima e non Raizen o la Foglia.

    Si, conosco parte delle sue abilità, l’unica creatura ad essere viscida e appiccicosa al contempo, tuttavia non conosco per niente le tue.
    Cosa che ci porta ad una domanda essenziale: quali sono le tue abilità più importanti?
    Cosa dovrei bloccarti col simbolo del pensiero per metterti KO?
    Non sarebbe male darmi consapevolezza di esse per poterle bloccare.
    Al momento comunque potrebbe essere più utile che Youkai combatta con la Trasmigrazione, c’è modo di annullare il comando o ne esiste uno per ridargli l’abilità che padroneggia di più?


    Era evidente che stesse iniziando a programmare la battaglia, non sfruttare una risorsa come Seira sarebbe stato una gran mancanza, chi meglio poteva conoscerla se non se stessa?

    Andrà bene farlo anche per un po' di tempo, è una soluzione temporanea, non intendo imprigionarla, intendo liberarla del peso dell’immortalità, pagherà i suoi crimini rivivendoli in prima persona se tutto andrà come lo immagino.
    Resta ancora un dubbio dunque: come spingere il genio nella lampada.
    Malgrado qualche idea manca la certezza.
    Forse però assicurarsi di far tenere la scatola alla donna più vicina a lei potrebbe essere una buona idea.


    Non era la prima volta che lavorava in quelle condizioni, e quelle erano solo le prime bozze del piano.

    Certo, lo immaginavo, ma almeno essere pronti in caso di attacco aiuterà a rispondere.

    Obbedì alle richieste di Seira, generando il clone e permettendo infine a tutte quelle informazioni di emergere nella parte più cosciente della sua mente.

    Dunque ad una domanda binaria ha risposto con una menzogna.
    Pare che abbiamo un cucciolo di canidi non addomesticati.


    Il suo sguardo non era affatto conciliante, e tantomeno lo fù la reazione di Youkai quando constatò che quello era uno dei momenti di cui gli aveva parlato Raizen: quelli in cui la gentilezza e il buon cuore sarebbero stati inutili. A lui come Hokage dispiacque che un ninja così giovane avesse deciso di essere un piccolo verme anziché un piccolo eroe.

    Manca una domanda.
    Ci sono parti della mente della speranza di Hayate dentro di te?
    E dentro gli altri?


    Quando avesse risposto avrebbe dato il via libera al contenimento.

    Mi dispiace, soprattutto per il tuo team, gli avevo dato la speranza che tu fossi ancora un Konohaniano.

    A scanso di interventi di terzi quelle sarebbero state le ultime parole che avrebbe sentito per un po' di tempo.

    Vedremo se ci sarà redenzione per lui, Hayate si vende molto bene, è con il tempo ti abitua alla totale assenza di risentimento quando si parla della Ricerca.
    Se tutto verrà confermato…


    Gli dispiaceva far marcire in carcere un ragazzo di quell’età, ed ancor peggio decretarne la morte, ma quello di Hayate era un male difficile da estirpare, ma forse ne sarebbe nata un opportunità: riuscire a capire come riuscisse la setta a mettere radici così profonde nella mente dei suoi adepti fino a fargli credere di essere la stessa persona e forse riuscire a debellare quell’impronta.

    Un martello sarà comodo nei giorni a venire Hojo, spero tu abbia tempo libero.

    Il mancato inchino di Youkai non lo sorprese eccessivamente, lo colpì più il venir considerato come padre.

    Meglio fratello maggiore, molto maggiore… padre è… un po' strano.
    ...io boh… Ma che avranno oggi tutti…


    Mentre tutto quel filato giungeva alle chiusure finali dell’intricato arazzo che avevano diligentemente studiato arrivò il momento di Yato che lo seguì senza fare troppe storie. Si limitò ad un cenno di assenso mentre il Senju puntualizzava quanto fosse stato spiacevole il loro incontro, ma nuovamente l’istinto gli suggeriva che, malgrado non si fosse sbagliato nel vederlo imprigionato in un compito che gli aveva tolto la libertà, non era quello il momento di liberarlo, avrebbe dovuto aspettare il giusto tempo e la giusta occasione e non sarebbe stato semplice.

    Non so quali siano i loro metodi, ma so che determinate serie di parole vi faranno agire in determinati modi, di fatto privandovi della libertà, quale che sia il concetto che vi abbiano lasciato di quella parola.
    So alcuni di quei comandi, ma non li utilizzerò mai.
    Siete stati addestrati per essere consiglieri, giudici ed esecutori, ma solo in apparenza, qualora le vostre conclusioni non soddisfino la radice… possono essere forzate da loro.
    Per questo lascerò a te decidere del tuo futuro, agirò quando la radice mi si avvinghierà al collo, se farà concime di me vorrà dire che per il villaggio c’è di meglio su cui ancorarsi.
    Ma temo che gli anni passati a confabulare tra di loro li abbiano convinti di poter stritolare qualcosa che neanche riescono a cingere.


    Un chiaro tremito dell’aria scossa dal chakra fu percepibile da Yato, si poteva essere impassibili quanto si voleva, ma si parlava della sua vita dopotutto, la consapevolezza che non fosse completamente al sicuro neanche entro le mura del suo villaggio era una fonte di stress che prima o poi qualcuno avrebbe pagato.
    Quando il chunin si fosse recato al piano di sotto Raizen ascoltò in silenzio la sua dichiarazione di collaborazione, ma alzò rapidamente una mano quando cercò di dargli risposta alla sua domanda.

    No, Yato, no.
    Va bene così, vorrei ascoltarti e sai bene quanto io aneli risposte, in qualsiasi frangente, ma quella risposta ti appartiene ed è giusto ti appartenga, non mi devi spiegazioni.
    So chi ho davanti e non è un male, non per il villaggio.


    Dare spessore a quell’affermazione spettava a Yato, per gli altri aveva ben poco valore.

    Sei qui perché io ho già la mia risposta, se sentirai la necessità di parlarne affronteremo nuovamente il discorso, ma non su questo specifico punto, c’è altro di cui parlare, di più importante.
    Vieni qui ora, essere dentro il concordato ti aiuterà a muoverti al meglio.


    Poteva impegnarsi a trovare quanto più male volesse e quante più dietrologie possibili, ma quello restava un atto di fiducia e accettazione inusuale, sia per il rapporto che condividevano sia per Yato in generale. Sapeva che il suo interesse era per il villaggio, glielo aveva ribadito più volte, e nonostante la missione questo sembrava essere sufficiente per Raizen che di fatto gli porgeva il fianco.
    Le parole di Youkai, non vennero accolte nuovamente per il meglio, ma almeno stava parlando senza dare ordini, e tanto bastava per farsi rispondere solamente a parole.

    Non stiamo perdendo tempo, lo stiamo sfruttando.
    Perchè all'improvviso stai ti si stanno svitando le rotelle e vuoi partire senza un minimo di organizzazione?


    Disse col tono dedicato a una sottile specifica che pareva voler tenere tra pollice e indice mentre gesticolava.

    Dobbiamo sapere cosa fare e quando farlo, altrimenti rischiamo di prenderci a schiaffi in faccia da soli.
    Non voglio ripetermi sull’entità di questa minaccia e perché sia pericoloso affrontarla senza avere le spalle coperte, che razza di Hokage sarei?


    La sua era la faccia di una domanda retorica, ma fortunatamente lo spazio per le repliche era finito e potevano finalmente organizzarsi evitando di muoversi come galline senza testa

    Bene.

    Gli era giunta consapevolezza del termine della chiacchierata con la vecchia capoclan.

    Grazie a Seira ho un leggero grado di protezione dalla speranza, ma non riesco a vedere modi efficaci di combatterla che non mi coinvolgano.
    Prima di tutto Fujiko, so che non eri controllata fino al momento in cui Seira non ci ha incontrato al chiosco, ma mentre parlavamo potrebbe aver colto l’occasione per nascondersi, direi che farmi controllare con Hikihime prima di fare delle specifiche è la cosa migliore, così potremmo parlare serenamente di come comportarci con quella viscida serpe.
    Non è mancanza di fiducia, è per il tuo bene.


    Era sincero, malgrado le sue doti recitative se lo si vedeva interagire fuori dalle menzogne era facile ritrovare quell'aria confortante e protettiva quando parlava con vero interesse verso il prossimo.
    Solo dopo quel momento avrebbe iniziato a parlare del piano.

    Se dall’esterno verso la sala di Shika il terreno è pieno di trappole direi che quelle sono il primo problema a cui pensare, ma non possiamo sapere cosa ci troveremo davanti.
    Potrei cercare di non farle saltare intrufolandomi col chakra occultato ma voi avreste comunque difficoltà a seguirmi e sarebbe inutile.
    Inoltre ha una serie di fastidiosi fuuinjutsu per controllare il terreno di scontro, il peggiore è l’inviolabile spazio usato insieme alla palude infernale sulla quale ha apportato migliorie, se entrano evocazioni nel suo raggio le attira a se, le ferisce e le pareggia, in alternativa lo fa con le abilità di teletrasporto.
    Quindi gli Shishi correrebbero discreti rischi.
    Può scegliere solo una delle due cose ma sarebbe KO per le creature, ed in generale per me, una soluzione potrebbero essere dei costrutti che si sollevino dal terreno.
    Una soluzione potrebbero essere dei costrutti che si sollevino dal terreno, offrendo delle piattaforme libere.
    Youkai, se puoi allontanarti a sufficienza dal tuo spirito potresti fare dei sopralluoghi alla ricerca dei fuuinjutsu, una volta compresi riusciremmo ad evitarne alcuni, disattivarne altri e i rimanenti ci inventeremo qualcosa.
    I fuuin di rilevamento attuali come funzionano?
    Distinguono i chakra e il loro numero?
    Per quanto riguarda le celebri catene degli Uzumaki, sono in grado di tenere a catena l’anima della Speranza?
    Non so cosa implichi la trasmigrazione dell’anima che la rende immortale, se uno spostamento reale o semplicemente la rinascita nell’anima di un altra donna per cui bisogna esser certi che se incatenata possa restare lì a prescindere dalle opzioni.
    Youkai riusciva a tenere le anime, ma l’occasione e forse le sua abilità forse sono... peculiari.
    Vi avverto, Seira ha paragonato la sua anima come a qualcosa di impareggiabile, qualcosa di gargantuesco a cui non ha saputo resistere, certo, la sua forza è la mente e non l’anima però non penso sia una sfida da prendere sotto gamba.
    La risposta a questa necessità arriverà a breve: possiedo un grazioso artefatto, un cofanetto con infuso un potere in grado di imprigionarla ma va trascinata al suo interno, gli esperti di anime siete voi, ditemi se possiamo avere qualche certezza, penso che la cosa migliore sia farla portare alla donna che gli resta più vicino, come uno scudo.
    Per il resto… credo che potremmo aspettarci qualche sorpresa, ma ce ne inventeremo anche.
    Hojo, Hikaru…


    Porse ai due Garyu.

    Tenetela in mano e insieme trasformatevi in lei, viaggerete insieme a me, se create delle propaggini per percepire e comunicare fate in modo che siano nascoste, vi consiglio un occhio sul pomolo e una bocca sotto la guardia in caso dobbiate comunicare, direi che comanda chi dei due se la cava meglio nell’indagine.
    Mi raccomando, è molto probabile che salterete fuori addosso alla Speranza, mantenetevi pronti, se possibile annullate il chakra fino a che siete nella forma di spada, ti direi che quello sarebbe un buon momento per usare il Giseigan Hojo, ma lo temo.
    Oltre questo, dovreste conoscere a sufficienza gli Yamanaka per sapere cosa è meglio non fare.
    Mi raccomando, fate corrispondere la vostra elsa alla vera elsa, così non dovrò cambiare presa.
    Fujiko tu mi scorterai, daremo l’impressione di aver continuato ad indagare per fatti nostri senza aver mai ritrovato Youkai.
    Youkai invece tu farai la trasformazione con me, uno scambio di mente con Raitei ti darà controllo sul mio corpo.
    Ci muoveremo col mio aspetto in modo che io possa annullare il chakra, ma mi guarderò parecchio bene attorno, se vedrai fuuinjutsu strani capisci come agire al meglio, ma l’ideale è rilasciare la trasformazione all’ultimo e non usare chakra, non potrai sigillarlo nuovamente una volta riaperto.


    Il viaggio era quasi organizzato, ma restavano ancora delle mansioni da assegnare seguendo le inclinazioni dei presenti e facendo dardeggiare l'attenzione di Raizen da un volto all'altro.

    Fujiko, nonostante il combattimento non sia il tuo forte il simbolo del pensiero potrebbe essere tra i nostri assi nella manica, posso fornirti il necessario per applicarlo a dovere, se non bastasse osserva e agisci quando lo reputi necessario, prendere le mie sembianze dovrebbe creare abbastanza confusione, uno dei miei cloni invece prenderà le tue.
    Se la lacrima fosse ben integrata nel suo corpo forse potresti bloccarla con il sigillo, non credo possa essere definitiva come cosa, ma potrebbe darci una finestra di tempo, ho molti dubbi in merito, ma è un opportunità troppo grossa per non tentare.
    Andrò lì sotto arreso, cercando di parlamentare, e al momento più opportuno attaccherò con tutto ciò che ho... a proposito di questo: quello scantinato quanto sopporta?
    Una bijudama?
    E Shika?
    È realmente al sicuro da qualsiasi follia?
    Ad ultimo, se il sangue viene versato è necessario un particolare rituale per lo scioglimento o è sufficiente versarlo?


    Prima che terminassero i preparativi sarebbero stati raggiunti dal clone più particolare di tutti: il suo vero clone.
    Chakra, Volpe, tutto incluso, non poteva sfruttare le sue stesse abilità ma persino agli occhi di un sensitivo poco li distingueva, tuttavia non era Hokage e non era neanche Raizen.
    Era Raiten, anche se al momento era una volpe a nove code in miniatura, prese le fattezze di Raizen solo ad una decina di passi dal gruppo.

    Fortuna che sono abituato ad avere dei cloni.

    Raitei era la sua versione più posata, non aveva avuto modo di cercare risposte nel prossimo concentrandosi a trovarle dentro se stesso, cosa che nel tempo aveva permesso alla sua mente e a quella della volpe di mescolarsi dando vita ad un modo di pensare simile, ma non identico, spesso infatti la coscienza della volpe albergava in quel corpo.

    Carichiamo qualche sigillo, è ora di frullare il cervello di qualche Hayate.
    Presa la gabbia?


    Ovvio

    Raitei rispose tirando fuori dal mantello un bauletto dall’aria molto solida grande circa quanto due pugni e passandolo presumibilmente ad Hikaru.

    La tua anima è decisamente maschile Youkai, non troverà quella femminile facilmente, dovresti essere al sicuro, ma meglio non farti prendere alla sprovvista.
    Ci muoveremo insieme ad altri cloni, potrebbero esserci delle trappole.
    Raiten traccia tre sigilli per lo scambio, uno lo attiviamo subito, gli fotterò così tanto la testa che alla prossima occasione ci penserà due volte prima di pasticciare con le abilità da Yamanaka, lascia a Youkai il controllo dei movimenti.
    Nel tuo corpo userò una trasformazione con un clone così da essere totalmente identico a prescindere dall’equipaggiamento e dalla sfumatura di chakra, anche se nessuno di loro dovrebbe aver mai visto i nostri colori.
    Se nessuno ha suggerimenti o modifiche possiamo andare.


    Terminati i preparativi avrebbe iniziato l’esplorazione liberando la mente dal superfluo: tutto ciò che gli avevano comunicato Youkai e i suoi genitori, Yamato incluso.

    Sarai tu a guidare Fujiko.
    Noi non sappiamo niente di Youkai e la sua compagnia, e visto che non mi fido mai di niente…


    Avrebbe fatto un totale di dieci cloni, dando ai primi che si sarebbero gettati nei cunicoli qualche minuto di vantaggio per verificare la presenza di trappole, dopo avrebbe seguito Raitei nel suo corpo fuso a Youkai e la Garyu con i due coniugi, Fujiko col suo aspetto da sola, Raitei nel cui corpo stava Raizen fuso ad un clone, un clone con le sembianze di Fujiko e i rimanenti in ordine sparso.
    I cloni che li avevano preceduti come disinnescatori, come loro, sarebbero avanzati con i sensi all’erta.

    Non mi piace venire qui sotto senza aver trovato Youkai, Fujiko.
    Dopo averla vista entrare in quella casa mi sembra proprio di lanciarmi in una trappola.
    Ed il fatto che non troviamo tracce nonostante il concordato mi preoccupa, non possono essere spariti, non sai niente riguardo i metodi del clan proibito?


    Ovviamente tutta una messa in scena che sarebbe proseguita a dialoghi molto dilatati per tutta la durata del tunnel, fino ad arrivare all’anticamera della stanza di Shika.

    Vieni fuori, viscida ciabatta, l’ultima volta che un Hayate ha messo piede qui dentro se l’è cavata con poco e ti devo la scoperta di un segreto del quale non sapevo l’esistenza.
    Dimmi cosa cerchi e forse potremmo parlarne, non ho intenzione di esporre un intero clan ad un assassino immortale.
    Il sigillo o l’assassino, cosa vuoi?


    Intanto Youkai avendo a disposizione il suo corpo poteva guardarsi attorno e capire se potesse iniziare a rilasciare qualche trappola.
    Yato nel mentre aveva la sua missione da compiere, doveva decidere dove andare e come andarci, per lui la prigione non era niente di speciale, ma un Hayate poteva sempre nascondere qualche insidia, mentre la casa era molto probabilmente piantonata da qualche Lupo, per precauzione gli era stata fornita da Raizen la descrizione delle abilità di Jins Kaguya ma di fatto non sapeva chi poteva esserci dentro la casa che dall'esterno pareva tranquilla, una villetta a schiera come tante altre, in mezzo ad un quartiere attivo e popolato. Come approcciarsi?


  3. .

    Le Fatiche di un Povero

    XIV





    La Montagna annuì a Liu Bei, sapere qualcosa sul vuoto o poter sfruttare un sigillo poteva essere un utile progressione nei suoi studi, anche se forse nella pergamena avrebbe potuto iniziare a trovare qualche indizio che lo facesse muovere verso quella conoscenza ora che aveva iniziato a supporre le possibilità di concretizzare concetti intangibili. Ma una volta arrivato, come l’avrebbe afferrata?
    Tutti gli artigiani erano simili a cuochi e la loro arte ricette, trovare gli ingredienti poteva non essere così scontato.

    A quanto risulta a te… si.
    Il che è ben strano, dovresti conoscerli, non distano troppo da Kiri, certo, non poco come le coste accademiche.
    Possibile che l’autore di tutto questo sia più vecchio di quelle scoperte?


    Faticava a crederci lui stesso però, non essere a conoscenza di quelle terre voleva dire non conoscere neanche la guerra cremisi, era anche vero però che non poteva essere a conoscenza di tutti gli individui che facevano parte di quella costruzione.

    Meglio non pensarci per ora, non trovo un capo a questa cosa, ogni pensiero mi fa porre altre domande.

    Vedendo il punto indicato sulla mappa dal Tokugawa annuì.

    Che è il punto in cui il nostro obiettivo si sta dirigendo, ma meglio non farlo sapere allo Tsukikage, sta solo aspettando il là per piantarci in asso.
    La tempesta è difficile ma non impossibile da oltrepassare a muso duro, ma so di un passaggio, i nostri pallidi amici squamati sapranno aiutarci.


    Cercò di restare il più vago possibile sul fatto che quel luogo fosse la dimora dei draghi, anche se non era troppo utile visto che prima o poi si sarebbero dovuti presentare esattamente lì, e sarebbe stato complesso nascondere i leggendari rettili, c’era un altra curiosità da notificare: l’operato della Speranza pareva essere attivo nonostante lei non esistesse. Scosse la testa, incapace di pensare a qualcosa di utile cercò di scacciare quei pensieri per risolvere quel problema poco a poco.

    Mentre la torre è ciò che sta cercando quell’essere gigantesco e che vogliamo trovi.
    Piuttosto, tra quegli appunti c’è qualcuno che evoca i draghi oltre Hagemono?
    Qualcuno facile da raggiungere.


    Chiusi quei discorsi, ma con ancora qualche domanda, uscirono finalmente all’esterno, separandosi e andando ognuno per la propria strada.


    [Duello col Veterano]



    Sorrise alla frecciata del Veterano.

    A voglia, dovresti avere ancora fatica a sederti.

    Rincarò la dose strizzando l'occhio, dopotutto era dovuto arrivare a usare una tecnica di ipnotizzazione non da poco, quella domanda era stata sicuramente scomoda, gli piacesse o meno l'intervento di Raizen gli aveva scombinato i piani, almeno in parte.

    In realtà non è l’unica cosa che non mi torna, non sembra che siano a conoscenza del paese della neve ne del continente dei demoni, oltre le terre di Kiri.
    Ogni nuova informazione su questa realtà ne mostra una falla, generalmente su fatti che diamo per assodati.


    La rivelazione dei progetti lo sorprese abbastanza da farlo ammutolire qualche secondo, le armi erano antiche, molto antiche, e sapeva che il Veterano era un entità che manteneva memoria delle sue incarnazioni ma si parlava migliaia di anni. Migliaia di anni e una conoscenza in quel momento inestimabile

    Invidio raramente le persone, ma la tua conoscenza mette a dura prova la mia autostima.

    I progetti.
    Quelle parole iniziarono a ronzargli nella mente rimbalzando così tanto da diventare un eco assordante.
    I progetti.
    Se qualcosa di utile poteva uscire fuori da quel garbuglio di follia temporale lo aveva davanti.
    I progetti.
    Aveva a quanto?
    Due passi?
    Tre?
    A qualche metro da lui poteva trovare una risposta concreta e inequivocabile a una marea di domande e forse di problemi, tutti risolvibili con pochi semplici gesti, una stretta di mano, un ricordo e per una volta avrebbe potuto fare un passo vero, un gradino, uno spostamento percepibile verso l’equilibrio.

    ...i progetti.

    La risata di Osamu, quasi piacevole in quel momento in cui il cervello si ingarbugliava in quell'ossessione, lo riportò con i piedi per terra, nel suo sguardo la scintilla che gli aveva fatto sostenere quel discorso andava divampando, mostrando un anima che stava stretta al corpo, per quanto imponente e massiccio, di un essere umano.

    Ho sentito parlare di quella marionetta, il Domino ha ancora presa su di lei e ancora vive.
    Sembra sappia colpire parecchio forte.
    Non ti facevo uno sciacallo devo essere onesto, ma finché non tange la mia alleanza non posso dirti che non avrei allungato le mani io stesso.


    Che quel patto fosse così tanto a senso unico non lo rassicurava troppo, ma dopotutto il tempo era dalla sua parte, si sarebbe fatto trovare pronto. Sperava quantomeno. Quale che fosse il suo futuro, in quel difficoltoso presente aveva a portata di mano un alleato dalla potenza ineguagliabile, poteva rifiutarlo?

    I progetti.

    Disse mentre tendeva la mano.

    Condividi il ricordo dei progetti.
    Puoi passarmeli mediante questa stretta di mano.
    I ricordi, non le deduzioni, sono un costruttore abbastanza dotato, devo poter comprendere in prima persona.
    Non ho ne l’intenzione di ricreare quelle mostruosità ne le capacità, ma al prezzo di una conoscenza che per te non ha valore io potrò colpire con forza e precisione.
    Rientra nel supporto, no?


    Che la mano venisse stretta o meno con la cessione dell’essenziale ricordo il clone, percependo l’originale ebbe tempo per chiudere quel discorso a modo suo.

    C’è sempre qualcosa da temere.

    All’interno del bozzolo la situazione evolveva, non seguiva alla perfezione i progetti del Kage, ma avrebbe potuto fare buon uso di quella risorsa.

    Dunque potrei scaricare quel potere e riuscire a gestirlo in degli oggetti, invece sigillandoli completamente dentro di me perderei quello che fino ad ora hanno accumulato.

    E quel potenziale era probabile che gli servisse.

    Va bene.
    Troverò il modo di rintracciare i draghi prima della fine del tempo.


    Quella fondamentalmente era la cosa più semplice, quantomeno rispetto alla fiducia di cui parlava Kushina.

    Fiducia cieca...

    Si grattò leggermente le tempie.

    Non penso riuscirò ad essere quel tipo di persona, ma chissà, se tecnicamente è facile forse si può scambiare un po' di fiducia con un pizzico di avversità.

    Con un profondo sospiro e un unico cenno del capo diede il via per far partire il rituale. Malgrado il dolore fosse un fedele quando indesiderato compagno con cui si ritrovava spesso a condividere il cammino questa volta si pentì amaramente di avergli offerto il fianco. Avere un sigillo che mediava il flusso del chakra demoniaco, detto senza mezzi termini era una pacchia, sin dai primi momenti i contraccolpi non erano troppi, eccezion fatta per qualche piccolo colpo di testa dovuto alla furia del demone tutto filava liscio, ma se del chakra senziente fluiva direttamente nel corpo senza alcun tipo di controllo o mediatore...era dolore.
    Solamente il contatto col monocoda fu una galoppata su una saetta, quando si unirono i successivi demoni, cambiò ben poco, la sua soglia di sopportazione del dolore venne doppiata più volte, le terminazioni nervose bruciarono più di una volta dandogli modo di percepire un ustione come pensava non fosse possibile: dal principio fino a quando l'intero arto non subì la stessa sorte, sfortunatamente ricomponendosi prima che quel processo arrivasse a termine. Poteva sentire ogni singola cellula sovraccaricarsi, esplodere e rinascere un oncia più forte ma sempre troppo debole per resistere realmente a tutto quel potere. Tutto in lui bruciava senza che riuscisse neanche ad immaginare la forma o l’origine di quel dolore per tentare di arginarla, sapeva che soffriva, sapeva di aver visto in mezzo al sangue che gli offuscava la vista e agli occhi che gli esplodevano il suo braccio spellarsi, bruciando fino all’osso, fino ad esplodere in un mare di schegge che andavano incenerendosi per poi rispuntare come nuovo, come se venisse riavvolto il nastro di un video.
    Non sapeva quante volte quel processo ebbe luogo, forse uno Yakushi ne avrebbe fatto vanto, ma lui in quel momento avrebbe faticava persino a guardarli senza affogare nel suo stesso sangue.
    Quando finalmente riuscì ad avere controllo a sufficienza da percepire se stesso oltre il dolore potè scegliere di dare un senso a quel caos, di racchiuderlo e concentrarlo. Immaginò di farlo ruotare nello stesso senso del suo chakra, coordinando i flussi dei demoni perchè non si opponessero ma accompagnassero la rotazione dando vita ad un mulinello che gli lacerò il ventre, come se una mano invisibile avesse fatto presa sulla pelle nuda e l’avesse attorcigliata come uno straccio. Cadde a terra, sovrastato, ma ciò che voleva uscire lacerandolo ora era concentrato in linea con l'immagine che aveva di sè.
    Nero del suo stesso sangue carbonizzato risorse, un passo alla volta mosse verso il veterano.
    Doveva concentrarsi, persino nel ritmo di quei passi era presente un contributo a quello stato di meditazione parziale, quando le cose cambiavano in quel modo bisognava rispolverare le basi e risalire la corrente. Ogni volta che il tacco toccava il pavimento la sua figura ne veniva scossa, come se un onda si propagasse dallo stesso, attraversando i vestiti fino ai capelli. Pareva che in quel momento ci fossero due Raizen sovrapposti, uno dei quali di puro chakra che faticava a  seguire i suoi movimenti, persino la luce deviava quando il paradosso vi interagiva, dando uno strano senso di elasticità a qualsiasi cosa fosse troppo vicina alla sua figura. Dopo un passo il dolore si attenuò, dopo due il corpo riuscì a non bruciare se stesso, dopo il terzo l’energia venne ammaestrata e concentrandosi ardeva attorno a lui, nei suoi vestiti, nei suoi lineamenti. Al di sotto la sua carne bruciava, ma all’esterno era più che fiamma viva, impossibile non scorgere in essa alcuni richiami propri del portatore del dieci code.
    Era ormai al cospetto di Osamu.
    Se questo non avesse accettato la precedente richiesta del clone, forte di quell’energia e della promessa del supporto avrebbe teso il braccio destro, un gesto strano visto come il corpo in overdose di energia lo gestiva, dando l’impressione che quel pugno serrato potesse scattare scoperchiando quel sotterraneo. Il pugno ondeggiava minaccioso per via del paradosso malgrado si alzasse con cautela, e via via che si alzava perdeva la tensione che lo serrava, schiudendosi infine in un’ offerta. Vedere o meno un minaccia nel gesto era una scelta che non spettava a lui.

    Condividi i progetti dai.

    Il clone si era ovviamente annullato, dandogli un ulteriore stabilità.

    Non sono interessato a te, non sei ancora un problema e non sono così stupido da rinunciare ad un alleato, nonostante il futuro.
    Non fare sciocchezze, solo quel ricordo, non farti mettere in guardia sul cosa troveresti nella mia mente al momento.


    Avrebbe confermato sintetico, con una voce vibrante e più sicura, più consapevole ogni lettera che passava, come se due tracce audio si stessero armonizzando.

    Non potevo ancora fare affidamento su di lui.
    Naruto ha già fatto abbastanza.


    Disse quelle parole mentre rivedeva il volto del settimo sfumare nel suo dolore, felice che le sue parole gli fossero giunte.

    Liu Bei, puoi.
    Ne sono certo.


    Parole che risuonavano al contempo come una disperata richiesta e un incoraggiamento.

    Il tempo.
    Devi contrarlo, ma solo addosso a me, il chakra deve rallentare e stabilizzarsi, scorrere con meno impeto, se possibile smettere di scorrere e conservarsi, il mio corpo deve avere il tempo di curarsi, aiutami a sopportare.
    Aiutami a mantenere un equilibrio.
    Se il tempo passa e le mie cellule soffrono e muoiono tu riportalo indietro e mantienile in vita.


    Quel mondo come avrebbe scoperto a breve era un sogno e il tempo poteva non essere efficace in un mondo onirico, ma sia lui che Liu Bei erano reali, forse quell’interazione sarebbe stata più proficua rispetto ad una che coinvolgesse quella realtà fittizia.
    Lasciò l’esperto del vuoto a rimuginare sull’applicazione del suo potere, che per quanto basica nascondeva delle insidie per voltarsi verso Orochimaru.

    Fai lavorare il cervello caro serpentello.
    Questo corpo deve diventare in grado di sopportare questo chakra, tu sai sicuramente meglio di me che Senju e Uchiha e chissà chi altro hanno una marcia in più con queste cose, ma per quanto la mia fibra sia tenace qui andiamo oltre.


    Infine sarebbe tornato su Appa.

    Metti pure i pugni in tasca Appa, grazie alle parole li abbiamo resi inutili per ora.

    E dunque su Osamu.

    Scusa l’interruzione, procedi pure.

    Disse con inusuale gentilezza per poi prestare estrema attenzione ad Osamu.

    Qualcuno sta sognando.
    Qualcuno sogna con un obiettivo.
    Ma non sognando ciò che facciamo o faremo, tu ti saresti accorto che il tuo destino è pilotato, è possibile che anche chi sogna condivida i nostri interessi?
    Il fatto che quelle linee temporali non siano scomparse potrebbe voler dire che svolgono ancora il loro ruolo, nessuna si è aggiunta alle mie?
    Inoltre hai citato meno linee temporali di quante me ne aspettassi, o hai citato quelli che ne avevano di più?
    I progetti delle armi ad esempio, la mia efficienza mi porta a chiederteli come un ricordo quindi per ora sono un segreto, ma se tu me li avessi detti a voce è plausibile che chi sta sognando possa conoscerli.


    Questo dava una risposta anche sull’Oni.

    Mentre l’Oni… potrebbe avere lo stesso compito, prendersi qualcosa da questa realtà potrebbe essere possibile, qualcosa di piccolo forse, ma un intera Arma di Iwa?
    Davvero complesso.
    Più semplice invece comprenderla, studiarla e replicarla.


    Annuì a se stesso.

    Potremmo far credere a chi ha generato tutto questo che l’abbiamo sconfitto in qualche modo… oppure potremmo togliergli i giocattoli.
    Se mandassimo KO il suo alfiere, l’Oni, gli faremo capire che non potrà cercare risposte nei sogni.
    Se riuscissimo a ledere l’Oni sono certo che quella calcolatrice ambulante rivaluterebbe questo metodo e non lo riapplicherebbe e forse ci permetterebbe di allontanare tutta questa energia dalla fonte di questo paradosso.
    Ma se riuscissimo a fare entrambi…


    Strinse gli occhi, lucenti di potere, cercando di scrutare scenari futuri.

    ... forse questo problema non si ripresenterà più.
    Un altro dubbio mi incuriosiva prima, uno degli autoctoni ha detto di non conoscere il continente dei demoni, ad est, hai idea del perchè?
    Non riesco a calarmi nei meccanismi di questa... cosa...!
    E non riesco a capire se arrivare fino a quei confini possa essere più faticoso per il sognatore oppure un modo per nascondere qualcosa.


    Risolti quei dubbi si sarebbero diretti all’esterno, in quelle condizioni di relativa calma il dolore era sopportabile e riusciva ad interagire senza eccessivi problemi, ma combattere l’avrebbe messo davanti al dilemma del fabbro: più la lama si faceva tagliente più diventava fragile, era una regola a cui persino le miracolose creazioni dei più abili fabbri non potevano sottrarsi perché questo volevano le regole del mondo. Lui per ora non faceva eccezione, poteva solo sperare che la tempra di Liu Bei funzionasse e che Fudoh insieme a Maia se ben guidati fossero stati in grado di mettere un cuore di acciaio dolce per fargli sopportare lo stress.
    Poteva farcela da solo?
    Certo.
    Ma con degli alleati avrebbe sicuramente fatto di meglio, era da questa certezza che era maturato lo spirito di squadra che non sempre lo aveva caratterizzato.
    Incaricò Apachai di consegnare un resoconto dell'accaduto e fare delle richieste a Fudoh e Maia in modo che potessero prepararsi per aiutarlo anche se separarsi dal semplice guerriero gli dispiaceva, sarebbe mancato il supporto morale di una mente semplice con la quale spezzare la tensione.

    A dopo Appa.
    Noi iniziamo a procurarci qualche arma.


    Disse riferendosi al piccolo gruppo che era rimasto, ma pareva avesse fatto i conti senza il pescivendolo.

    Quel piscialetto Kiriano non sembra abbia ancora fatto la sua parte.

    Disse guardandosi attorno e aspettandosi un po' più di concitazione.

    Direi che ci serve Hagemono.

    L'Uzumaki dopotutto era il contatto più rapido ai draghi grazie ad Osamu, purtroppo però pareva che Hagemono non fosse disponibile, sia rintracciarlo che fare le veci dell’inconcludente Tokugawa gli sarebbe costato tempo prezioso e se non avesse avuto modo di rintracciare nessun altro evocatore grazie a Kotaro avrebbe dovuto fermare Apachai e muoversi insieme a lui, rimuginando sull’inefficienza dei kiriani per gran parte del doloroso percorso.

    Se non altro forse riusciremo a mettere una pezza a questa dolorosa condizione prima di quanto mi aspettassi, il tempo scorre, ma mancano giorni prima che l’Oni arrivi alla sua meta e forse possiamo gestire meglio il nostro tempo e le nostre risorse.

    Nel mentre che camminavano, azione tutto sommato non così complessa da impedirgli una modesta concentrazione, avrebbe dato un occhiata al suo mondo interiore, per capire quale fosse la situazione, se fossero presenti i precedenti jinchuriki e fossero in grado di dargli un minimo di supporto e se i demoni fossero rimassi distinti come aveva richiesto. Se loro non fossero stati presenti avrebbe parlato direttamente con la volpe.

    Pensi che possiamo sfruttare il Senjutsu?

    La domanda era lecita per come stavano le cose e con la giusta arma avrebbe potuto condurre quel potere a dovere.
    Era difficile che tra i gabbiani non ci fosse qualcuno in grado di percepire il chakra ed anche in sua assenza l'avvicinarsi di Raizen sarebbe stato chiaramente percepibile, senza alcuna restrizione l'ammasso di chakra che era faceva drizzare i capelli a chiunque avesse coscienza del chakra, era ad un passo da essere un cardine del chakra stesso. Al suo arrivo poterono vedere che era leggermente differente da quando si erano separati, quella condizione lasciava inevitabilmente dei segni su di lui. Era lordo di sangue rappreso, la pelle rinnovata dalla rigenerazione striata dalla sua carne carbonizzata e i capelli che andavano a mescolarsi con un mantello di puro chakra che riportava alcuni dei simboli propri dei contenitori del chakra di tutti i Biju. Giunti alla riunione col resto del gruppo, accolto dalla cacofonia olfattiva oltre che uditiva avrebbe fatto una sincera smorfia di disagio rimodulando con quel adisagio la pressione dell'aria ed allontanando per qualche frazione di secondo le grida. Ebbe comunque cura di modificarla in una di rispetto quando vide il borioso pennuto. Uno conciato in quel modo di sicuro volava ad un metro da terra anche senza penne, e come tutti i suoi simili pretendeva quella sorta di assoggettamento passivo a cui davano il nome di rispetto.

    I miei omaggi.

    Si presentò a quello che al momento era il cappello di Fudoh se il Re fosse stato ancora lì.

    Sono Raizen Ikigami, Hokage.
    Sarò lieto di conoscere il nome della vostra meravigliosamente piumata eccellenza.


    Fatte le presentazioni, sbagliatissimo infatti non rivolgersi per primo ad una simile figura, si sarebbe voltato verso Maya.

    Con permesso Maestà... Abbiamo bisogno di un po' di tempo miei cari.
    Penso vi basti una semplice occhiata per comprendere.
    Inoltre non ho visto il tuo compare guercio Fudoh, non so che diavolo stia facendo.


    Era ancora una torcia di viva energia dopotutto.

    Questa roba però non durerà troppo, per cui è necessario conservarla al meglio.
    E quando dico al meglio intendo tutta, non sono solo i Biju, sono anche ciò che hanno accumulato.
    Il mio sistema circolatorio non ha sigillati al suo interno dei demoni, li sta gestendo, con estremo dolore e fatica ma li sta gestendo e non solo loro ma anche chakra ulteriore che hanno accumulato per poter trasformare lui in un grosso fuoco d’artificio.


    Indicò il Veterano.

    Fortunatamente, una cosa tira l’altra e dopo un patto assai scomodo ti ritrovi un utile alleato e chakra a sufficienza da bruciare come una fucina accudita da Amaterasu in persona.
    Riusciamo a tenere intatta questa risorsa Maia?


    Se avesse chiesto delucidazioni si sarebbe dilungato sulle tempistiche.

    Penso che tu abbia capito che questo luogo ha regole tutte sue e nonostante l’Oni abbia dichiarato di necessitare di oltre una settimana per arrivare a destinazione temo che potremmo avere meno tempo se ottenesse una maggior comprensione di questa realtà.
    Senza contenimento questo potere andrà esaurendosi in circa 8 ore, ma senza i draghi che non ho certezza di riuscire a recuperare in tempo, non potrò sfruttarlo al meglio.
    Hai una soluzione che non comporti delle perdite?


    Aveva una precisa idea di come fluiva quel chakra, lo sentiva ardere fin dalla sua origine nel tantien alla punta delle dita. I sigilli dei demoni permettevano di fare tante cose, ogni villaggio aveva il suo sigillo che con diverse sfumature assolveva sempre al medesimo ruolo: prendere quantità sempre maggiori di chakra demoniaco fino all’apertura totale, cosa di cui non tutti necessitavano. Il demone cedeva parte del chakra in un tiro alla fune che il sigillo rendeva vantaggioso per il Jinchuriki e che veniva poi utilizzato durante tutta l’attivazione della tecnica mentre il resto veniva preservato, per meglio dire imprigionato vista la sua natura senziente ed avversa al jinchuriki, che altrimenti sarebbe stato in grado di liberarsi dal suo contenitore, come una tanica con una perdita. In quel momento però non erano presenti barriere che permettessero il confinamento e di conseguenza una partizione di quell’ammasso.

    Al momento gestisco il chakra della volpe con un sigillo non accademico, è basato sul sigillo dell’armatura di ferro otese, ma è stata necessaria una modifica da parte dei draghi.
    Ora è il sigillo dei quattro draghi d’acciaio, e se io so che i nomi non sono casuali nei sigilli lo sai anche tu.
    Che siano draghi e lo restino è essenziale, so che ti sto dando una grossa sfida, ma deve essere un sigillo che permetta a questo chakra di essere contenuto e quando rilasciato creare un flusso chiuso tra me e i draghi con cui sarò connesso, in modo da poter condividere questo fardello… un otto, ma con più teste.


    Accompagnò le ultime parole tracciando a mezz’aria una figura tondeggiante che partendo da una circonferenza inferiore, senza mai interrompersi, si connetteva ad un numero di circonferenze superiori come se fossero petali per poi chiudersi riallacciandosi a quella inferiore, venne aiutato nel piccolo schizzo da una scia di chakra che permaneva dopo l'allontanamento dell'indice.

    Durante il rilascio potrei nuovamente sperimentare un dolore disumano e che credo non faccia per niente bene al mio organismo, ma suppongo che Orochimaru abbia conoscenze a sufficienza per dirci se possiamo fare qualcosa perché il mio corpo si adatti meglio a questo flusso.
    Per anni ho dovuto gestire grandi quantità di chakra inconsapevolmente, ma questo è qualcosa che va oltre qualsiasi altra scala, ho visto le mie ossa esplodere e riformarsi, il mio sangue spinto oltre la pelle che bruciava come carta velina, ma infine è riuscito ad abituarsi e raggiungere un equilibrio precario, in qualche modo sto resistendo, ma se non avessi timore che il mio corpo possa andare in frantumi forse potrei esprimere tutto questo in maniera differente.
    Più efficace.
    Una rigenerazione continua a mo di Yakushi non credo sarebbe utile, migliore della situazione attuale magari, ma mi affaticherebbe e non mi permetterebbe comunque di sfruttare questa potenza, metterebbe solo una pezza al sintomo e io non ho bisogno di una pezza, ma di un miglioramento.


    Sapeva che ripercorrere la propria vita in quei casi era la chiave migliore, le sue esperienze iniziavano ad essere così tante e differenti da poter generare risposte anche per i problemi futuri, e proprio nei suoi primi passi in quel mondo di ninja trovò una soluzione. Il suo creatore era esattamente accanto a lui, per quanto piccolo e limitato nelle operazioni, ma non nella mente.

    Qualcosa di simile al tuo sigillo maledetto, Orochimaru.
    Per un certo periodo ne ho portato uno, quello della terra, e sono certo che le spine d’osso e la coda non fossero propaggini di chakra, ma parti del mio corpo che reagivano al sigillo che forniva istruzioni facendo mutare il mio corpo in qualcosa di più adatto al combattimento.
    Uno dei vecchi sigilli farebbe poco, sono programmati per altre cose, ma un sigillo che suggerisca al mio corpo come gestire questo dono potrebbe essere la risposta definitiva alla gestione... bioenergetica, si dice così (?) di questo chakra.
    So che è un mediatore di chakra naturale, l’ho sperimentato nella mia stessa pelle, e considerando il rischio di trasformarsi in un animale quando si impara a controllare il chakra naturale direi che è immediato dedurre che se indirizzato il chakra naturale questo possa dare precise risposte.
    Potrei avere il chakra naturale dei draghi, ma in questo stato sarei un sasso nel preciso istante in cui questo entra nel mio corpo, per questo ci serve la tua risposta Orochimaru.
    Come si spinge il chakra naturale a fare una precisa cosa?
    O vuoi direttamente un pennino?
    Forse potreste mescolare tutto in un unico sigillo per coordinarli al meglio, ma siete voi gli esperti.


    Quando i lavori si conclusero sarebbe tornato su Osamu. Avrebbe potuto coinvolgere la Signora come veniva chiamata dai suoi servitori, ma non sapeva della sua esistenza ne tantomeno delle sue abilità.

    Quanti patemi toccano ai poveri eh?

    Disse con l’ironia di chi era consapevole del proprio destino ma anche dei traguardi che si potevano raggiungere se si sfruttavano le opportunità che questo forniva.

    Quindi queste armi?
    Spero tu non creda che noi andremo a parlamentare.
    Questo potere non penso vada avvicinato alla fonte di questo...paradosso.
    Penso sia l’ultimo tassello per renderlo reale.
    Ma come dicevo tornerà parecchio utile per piazzare un bel muro davanti alla loro corsa sfrenata, non penso la ripeteranno, non dopo lo schianto che li aspetta.
    Non Oni quantomeno.


    Così sperava che andasse vedendo come solitamente l’Oni basava le sue azioni su freddi calcoli matematici, se nelle possibilità di quel metodo era inclusa la sua distruzione non ci avrebbe tentato più di una volta, la sua vita e la sua conservazione era troppo importante per il suo scopo.
    Quando avessero finito di organizzarsi o di spiegargli perché tutto quel chakra lo stava facendo ammattire facendogli dire assurdità restavano solo da contattare i draghi…


  4. .

    Tutte le strade portano alle terme

    I





    Mai Terumi, la dotata Eruzione di Kurotempi, una donna un po' fanciullesca dalle forme giunoniche il cui terribile potenziale distruttivo aveva portato l’associazione a circuirla con l’inganno per piegarla ai loro caotici intenti. Quell’organizzazione era ancora un mistero per
    l’Hokage, non ne aveva mai realmente capito l’obiettivo, ma erano responsabili di attacchi a scopo puramente terroristico dalla portata non indifferente. Proprio per quella ragione adesso viveva con Youkai, che spesso voleva dire con Raizen, a Konoha.
    La Montagna sapeva di star tenendo da troppo tempo al villaggio una bomba a orologeria, seppure i sospetti di un ritorno della memoria fossero ormai ben pochi le possibilità non erano nulle, ma considerando la sua posizione all’interno della setta restava una fonte di informazioni notevole e di fatto una risorsa che avevano strappato ad essa. Ma nonostante questo sentiva di poter correre il rischio, Mai gli era sempre sembrata di buon cuore, una vittima più che una calamità.
    Inizialmente Raizen le aveva mentito sulle sue origini, non poteva dirle, a pochi momenti dall’accaduto che la responsabilità delle sue ferite ricadeva anche su di lui, non senza poterne gestire le conseguenze.
    Solo a Konoha, e con una discreta sorveglianza in incognito aveva iniziato a svelare piccole briciole di verità fino a poterle rivelare di essere l’Hokage, un ninja e basicamente tutta la verità su se stesso, ma non su di lei. Era stato più complesso spiegare la situazione ad Hebiko che dovette vederla passare del tempo insieme a Youkai per capire quanto fosse inoffensiva. Non era stato un processo semplice, dovette innanzitutto spiegare che quella del mercante era un identità fittizia e non poteva abbandonarla fino a quando non fosse tornato in un posto sicuro, cosa che comportava il divieto di utilizzare le arti ninja. Nascondergliele per la durata del viaggio non fu complesso, e iniziò ad introdurla a quella verità partendo proprio dalla falsa identità.

    Mai.

    Iniziò a parlarle prima dell’ingresso al villaggio, rassicurato dal viaggio di ritorno in cui aveva potuto osservare quanto calme fossero le acque.

    Qualche giorno fa ti dissi che ero un mercante, ho continuato a ripetertelo per darti una mano a non dimenticare visto le difficoltà che ancora hai, ma era solamente un modo per proteggerci.
    Sicuramente avrai notato in questi giorni che abbiamo condiviso che me la cavo con le armi e anche con la vita lontana dal contatto umano.
    È perché sono stato addestrato a farlo.


    Parlava con gentile prudenza, ma non remissività, e le sue parole erano sincere, seppur con un po' di deformazione professionale era stato mosso da pura bontà.

    Sono un ninja.

    Per lei quella parola aveva poco senso, non ricordava chi fossero e cosa fossero in grado di fare quindi non si aspettava eccessive reazioni.

    E in generale me la cavo a fare il mio lavoro, cosa che col tempo mi ha fatto accettare come leader del villaggio nel quale ci stiamo recando per le tue cure.

    In un primo momento sembrò sorpresa dalla rivelazione, ma riflettendo sugli eventi del viaggio quella rivelazione giunse con un leggero preavviso che di fatto la rese più semplice da accettare e nel viso di lei calò solo un ombra di tristezza.

    Lo so, non era qualcosa da nascondere, ma non ero certo della tua identità, potevi essere una benedizione come una minaccia per me e di riflesso anche per te, per quello quando ho scelto di portarti con me ho preso queste precauzioni.

    Le lasciò digerire la rivelazione, notò che ne era stata colpita, dopotutto le sue prime interazioni col mondo erano state intorbidite da menzogne e se a dirle era l’uomo che diceva di averti trovato era un po' strano. Ma si lasciò convincere in qualche modo, forse per la realtà dei fatti tutto sommato credibile e forse perché sentiva di avere un debito verso qualcuno che l’accudiva senza chiedere nulla in cambio. C’era comunque un prezzo da pagare, e rimase per un po' in silenzio, leggermente apatica, ma l’interazione con l’animo più spontaneo e semplice di Youkai la aiutò a sbloccarsi nuovamente, anche se sovente andava a riflettere nel vicino vulcano della foglia. Diceva che il contatto con quell’elemento la tranquillizzava, ma solo Raizen sapeva quanto era vera quell’affermazione.

    Allora Mei.

    La chiamava così, anche se il suo nome era Maitsuki, germoglio di luna, quando la incontrò aveva perso la memoria, e non sapendo il suo nome Raizen ne scelse uno che ricordasse il suo, il resto lo fece l’istinto.

    Come procedono le giornate all’ospedale?

    Era quello l’impiego che Raizen aveva scelto per lei, già prima della perdita di memoria sapeva che era capace di utilizzare le arti mediche, e sembrava che fosse sua personale inclinazione far del bene e prendersi cura del prossimo. Il suo controllo del chakra nonostante tutto era rimasto ottimale per cui non dimostrò mai difficoltà a cimentarsi nelle tecniche di cura.
    Quando Mei concluse le sorrise.

    Siediti, devo dirti e mostrarti qualcosa di importante.

    Attese, porgendoli del the caldo, caldissimo, come piaceva a lei.

    Mi serve il tuo supporto per una missione.
    A nord nel paese delle nevi si trova un particolare clan di creature ninja, i macachi.
    Sembra vengano da una zona termale o comunque molto calda… una zona molto affine a te Mei.


    Inspirò.

    Lo so perché uno di loro era con te quando ti trovai io, sembrano tenere molto a te e conoscerti da ben prima che ti trovassi io.

    Sicuramente sarebbe arrivata qualche domanda, ragione per la quale, annuendo, avrebbe aggiunto dettagli.

    Quel giorno non c’eri solo tu e il macaco, c’era con voi un membro di Kurotempi.
    Quando ti vidi la prima volta sembrava non avessi problemi con la memoria, ma di una cosa sono certo, quell’uomo ti mentiva e nel farlo ti sfruttava non solo per deturpare la natura ma anche per fare del male alle persone.
    Tu non sapevi, tu non volevi farlo.


    Più tardi le avrebbe mostrato un ricordo in cui, vedendola nella pozza di lavà era comprensibile che lei serviva a fornire energia geotermica ma di come le richieste le giungessero dal macaco. Richieste che eseguiva senza sapere.

    Hai sicuramente sentito parlare di loro in questo periodo.
    Vi osservai a lungo e questo macaco seppure recalcitrante sembrava fare il gioco di quell’uomo per cui nutrivo anche qualche sospetto su di lui.
    Ho preferito allontanarti da entrambi, ma ora che le acque potrebbero essersi calmate, ora che vedo quanto ti manchi il tuo legame con la tua natura, quella del fuoco, vorrei riportarti da loro.
    A questo punto non devi più credermi, posso dimostrartelo se me lo permetterai.
    E il resto penso possano farlo i macachi se ti conoscono meglio di me, non voglio imprigionarti qui, sarà una tua libera scelta.


    Non era facile farsi dare nuovamente fiducia, per questo sarebbe stato cauto.

    Ma non qui, è meglio aiutare la tua mente in un luogo più affine ad essa, un luogo dove la fiamma della terra sia vicina.

    Si sarebbe fatto seguire, per la maggiore in silenzio se lei non avesse fatto qualche richiesta.

    Non so tanto di te, loro di sicuro sapranno aiutarti, quando ti ho portato qui speravo di darti una vita che fosse più vicina possibile a ciò che mi sembrava fosse la tua indole.

    Arrivati alle pendici del vulcano, seguendo un viottolo creato da grossi massi che spesso si perdeva tra la cenere si avvicinarono al suo cuore, fino a quando il calore fosse stato sopportabile per Raizen.

    Sfrutterò l’interrogazione mentale, forse c’è qualche ricordo perduto che potremmo riportare a galla.

    Poggiò la mano sulla sua fronte incandescente, un mare di fuoco lo accolse ma a lui serviva una sola informazione, al resto avrebbero badato i macachi.

    Dove si trovano i macachi della valle termale?

    Con quella domanda avrebbe usato l’immagine di Wukong, il fedele servitore che l’accompagnava quel giorno, sperando che potesse dargli una direzione, o una sensazione, qualcosa da seguire verso la meta.


    [...in un luogo non troppo più fresco…]

    Dopo i terribili eventi degli omicidi per avvelenamento Suna era tornata relativamente tranquilla, nonostante la letargica amministrazione stesse lasciando spazio alla criminalità questa non era un reale problema da gestire e la vita non ne veniva turbata. Nemmeno i notiziari facevano grandi titoli, segno che ancora non stava accadendo niente di eclatante, solo qualche vecchina dalle periferie o dai villaggi lontani riportava di movimenti inusuali, ma non era certo una novità che i vecchi fossero spaventati persino dalla loro ombra e qualsiasi evento inusuale fosse portatore di sciagura e distruzione.
    Nel temperato inverno sunese era una giornata come tante altre, persino per Ryugi nonostante fosse stata lasciata sola in casa dai propri genitori poiché in trasferta per curare gli affari di famiglia, dopotutto anche per il mercante più organizzato e importante ogni tanto si rendeva necessario un viaggio per rinsaldare qualche accordo o stringerne di nuovi. Quella volta si erano spinti parecchio a nord, convinti che maggiore fosse la distanza e diretto il commercio maggiore sarebbe stato il guadagno nell’esportare i frutti del deserto.

    Ryugi!!
    Presto!
    Vieni qui!


    Era il rumore di qualcosa che avrebbe dato una scossa alla giornata della giovane Kunoichi, dopotutto quello non era il giorno previsto per il ritorno dei suoi genitori, erano decisamente in anticipo!
    Sulla porta di casa avrebbe trovato uno degli accompagnatori dei suoi genitori trafelato, doveva aver fatto quanta più strada possibile di corsa.

    L’abbiamo trovata a nord, passati i confini otesi, eravamo quasi a destinazione.

    Non era possibile vedere niente se non un fagotto tenuto con grande cura dalla guardia, al suo interno un piccolo macaco, rannicchiato su se stesso, col viso affondato nel voluminoso pelo che indossava dei larghi pantaloni rossi, ricordavano il tipico vestiario del deserto.

    Dorme da quando sta con noi, era stremato.
    Quando ha toccato tuo padre ha come rilasciato una nube di vapore e poi ha dormito.
    Da allora si aggrappa a chiunque controlli il fuoco.


    Appena ripreso fiato avrebbe continuato il rapporto.

    In realtà è stato lui a trovare noi, è emerso da dei cespugli durante una pausa,e si è aggrappato a tuo padre, si è calmato poco dopo, diceva che gli sembrava di aver perso un po' di chakra.
    Da allora fatichiamo a tenerlo sveglio, sembra capisca e ha mugugnato qualcosa, ma crolla poco dopo qualche tentennamento, come se fosse in letargo… ma non mi risulta vadano in letargo no?


    Avrebbe passato il fagotto a Ryugi, sembrava che tremasse nonostante il sonno.

    I tuoi non sono potuti tornare indietro, saremmo stati troppo lenti.
    Hanno detto che era bene te ne occupassi tu.


    Decisione probabilmente dovuta alla fiducia che i due riponevano su di lei.

    Non abbiamo voluto fermarci agli altri villaggi, ci sembrava strano scaricargli un impellenza forse troppo grande considerando che riesce a capire gli umani.

    Poteva Ryugi risvegliare il piccolo macaco?




    Edited by F e n i x - 3/3/2024, 08:40
  5. .

    Tranelli a Quattro Mani

    XII




    La risposta di Goro non lo soddisfò a pieno, ma la sincera paura lo convinse a mollare momentaneamente la presa, dopotutto avrebbe interagito a breve col principale colpevole.
    Contemporaneamente Raizen si spostava scambiando le ultime battute con Fujiko sulla sicurezza del concordato.

    Oh, bene.
    Quella lista è decisamente una cosa ben fatta.


    Certo, di lì a poco avrebbe scoperto una falla ben più grande, ma per il momento poteva rilasciare un pizzico di tensione.
    Nel profondo della mente di Raizen intanto, in un interrogatorio fatto su frammenti di conoscenze la situazione evolveva nonostante un leggero ritardo dovuto alla distrazione che tuttavia non sembrò aggravare la situazione. Osservò quel fenomeno con estrema attenzione, sentendo di aver coperto le sue spalle al meglio sentiva di poter rischiare. Seishinno rispose e la fatua figura che lo avvolgeva gli ronzò attorno, come una fiamma incapace di attecchire e divampare. Quando lo Yamanaka terminò il suo gesto la sua figura esplose in un tripudio di vividi colori floreali, quasi psichedelici, frutto di una moltitudine di petali, fiori, steli, specie di fiori che neanche aveva mai visto, evidentemente ispirati alle tradizioni del clan. Stava succedendo qualcosa, ma fortunatamente era qualcosa di Yamanaka.
    Quando i suoi sensi non furono più sovrastati da quell’esperienza così intensa il mondo cambiò, sintomo del fatto che erano in un luogo della mente differente.

    Due menti che sanno il fatto loro si direbbe.
    Ma forse siamo comunque nel posto giusto.


    L’esplorazione di quel mondo, verde come una vallata delle alte montagne occidentali, venne interrotta da una voce, quella di Seira Yamanaka.

    È mio dovere essere preparato, e questo include qualche sorpresa.

    Sorpresa che mai e poi mai avrebbe potuto eguagliare quella di vedere Seira in tutta la sua maestosa grinzosità. Hikihime avrebbe chiaramente percepito un leggero brivido accompagnato da una scarica di sudore freddo e una manciata di tentativi di ricacciare in gola in conato di vomito. Non era facile comprendere quanta repulsione provasse in quel momento la Montagna, anche perché sapeva che non poteva distogliere lo sguardo non sapendo cosa potesse succedere. Raizen era un esteta, un profondo conoscitore delle regole naturali in grado di definire un concetto di bellezza matematica. Nessuna equazione poteva spiegare ciò che aveva davanti, una cascata di incognite insolubili che si nascondevano in altrettante grinze che supponeva, e pregò ogni dio esistente che i suoi sensi non gli permettessero di avere conferme, sapessero di pane stantio misto a lana e un vago sentore di armadio chiuso da troppo tempo.

    Seira… san…

    Maledetta la sua mente stupidamente ricca di dettagli plausibili e realistici.
    Quale spietata sorte incombeva su lui e sulle notti a venire nelle quali il suo cervello l’avrebbe torturato per far si che una cosa simile non potesse più risultargli così traumatica. Niente l'avrebbe salvato, affiancare ricordi felici a quell'esperienza significava corromperli per sempre.

    Il tempo scorre anche nella mente a quanto pare.
    Non le sembra che la primavera si frizzante in questa vallata così florida?
    Magari troverebbe utile una foglia di fico e due di banano.


    Mise una mano sulla bocca dando un colpo di tosse che veniva dallo stomaco più che dai polmoni.
    Quasi svenne al pensiero del sollievo che il tavolino era in grado di dargli.

    Si!
    Si.
    Sediamoci.
    Ma le suggerisco di non dare per scontato cosa la volpe potrebbe fare, lei non è la prima Yamanaka che affronto, anche se non ho ombra di dubbio nell’affermare che sia la più forte.
    Ed è ovviamente un complimento.


    E meccanicamente, rigido nei movimenti, prese posto nel tavolino sfruttando a suo favore l’ostacolo visivo che questo offriva, riuscendo a recuperare un po' di contegno.

    Trovo inconsueto dover parlare in queste condizioni… ma suppongo anche che non si sia mai dovuta porre il problema dei vestiti durante i suoi addestramenti.

    Si schiarì la voce e padrone del suo stomaco prestò orecchio.

    Si, avevo già identificato in lei una possibile responsabile, non so quanta farina del tuo sacco ci sia nelle sbavature che mi hanno portato a sospettare ma credo di aver una buona mappa, anche se ho qualche piccolo buco da riempire che mi lascia forti dubbi, vediamo quante conferme mi darai.

    Avuto modo di riflettere per qualche secondo senza immagini traumatizzanti a distrarlo avrebbe iniziato a porre qualche dubbio.

    Ucciderti?
    Sei sicura di essere così irrimediabilmente compromessa?
    La migliore mentalista di Konoha non ha davvero un modo di riprendere il controllo su di sé?


    Dopo un eventuale risposta di approfondimento avrebbe taciuto, conservando per dopo le sue proposte.

    Non mi aspettavo una minaccia da parte tua ma felice che le mie contromisure siano efficaci persino contro di te.

    Chinò leggermente il capo come a ringraziarla di un complimento indiretto per poi dare due colpetti gentili alla piccola principessa che aveva messo un lucchetto alla sua mente. Gli avrebbe fatto un cenno cortese con la mano per invitarla a proseguire, sapeva che con quel genere di persone era bene mettere costantemente un peso sulla bilancia.

    Due dei TRE Hayate?
    Credo sia bene mostrarmi i partecipanti di quello scontro, sia Hayate che non, conosco abbastanza l’organizzazione, potrebbero essere risorti tutti e se non lo fossero sicuramente il terzo è a piede libero.
    Tranne i tre membri di grado più alto che risorgono con mezzi propri, come hai visto dalla Speranza, hanno tutti indumenti che gli concedono di risorgere.
    Da quanto so il processo di sovrascrizione, se vogliamo chiamarlo così, è lento però.
    Potresti essere ancora lì ed esserci utile nella battaglia.
    Una volta riuscì ad ingannarmi, non con una recita, stava letteralmente condividendo il corpo con un’ altra anima che non penso avesse la tua stessa preparazione.
    C'è modo di percepire questi frammenti?


    L’informazione dei frammenti poi aprì la via ad un altro dubbio, già avuto all’esterno.

    Riguardo alla sua anima?
    Pensi che risorgere in delle donne sia un obbligo o potrebbe farlo anche con degli uomini?
    I suoi bersagli sono sempre donne ma sembra che non abbia avuto problemi a mettere una parte di se dentro Seishinno.
    Riguardo Seishinno pensi che potrebbe ritornare in gioco?
    La porzione di mente dentro di lui ora dovrebbe essere dentro di me e un ninja medico potrebbe dargli una mano con i veleni no?
    Mi sta simpatico tuo figlio devo ammetterlo, è stato di grande aiuto e questo perché è indubbiamente capace.
    Riguardo gli altri?
    Sta obbligando anche loro mediante frammenti della sua mente?


    Al gesto dell’anziana Yamanaka si voltò a guardare la sproporzionata orchidea che sbocciò al centro di quella vallata, innaturalmente rapida quando arrivò nel pieno della sua fioritura i petali schiudendosi mostrarono quello che era un frammento della Speranza.

    Non sembra se la veda bene.
    Sei tu che l’hai ridotta così o è la separazione dall’anima principale a ferirla?


    Seira rispose prontamente spiegando che forse non poteva suddividere l’anima e che quello era un frammento della sua mente per lei facilmente contrastabile, il racconto per ora parve essere terminato e in quella pausa Seira chiarì chi era e cosa avrebbe rivelato.

    Qui fuori abbiamo la dimostrazione che portarsi nella tomba determinati segreti fa più male che bene e ciò che ti preme più fare è specificare che te li porterai dietro?

    Scosse la testa davanti a quella dimostrazione di inefficienza della Radice.

    In realtà la radice non mi è mai stata particolarmente antipatica, non sono uno che ne disprezza i metodi, so di cosa c'è bisogno per garantire la pace... ma vi trovo codardi.
    Dei ratti impauriti da tutto, persino dalla luce del sole, per cui squittiscono nelle loro gallerie pianificando senza sosta solamente per rivelarsi completamente inutili nel momento del bisogno.
    Chi rifiuterebbe la voce di un consigliere cresciuto specificatamente per ricoprire quel ruolo?
    Potreste davvero essere le fondamenta del villaggio, ma agite come tarli.
    La radice sarebbe una grande risorsa del villaggio se uscisse allo scoperto, non ti è mai capitato di osservare il bonsai nella piazza di fronte all’amministrazione?
    È in stile neagari, con le radici esposte, di una bellezza difficilmente pareggiabile proprio perché la sua forza sta nel mostrare quelle radici.
    L’ho accudito e ideato insieme a dei Senju come talea dell’albero del primo Hokage, ma suppongo che chi rosicchia sotto terra non possa aver concezione di ciò che accade in superficie.


    Sospirò, in un timido slancio di autostima.

    Noto però che c’è una speranza, non c’è una sola testa alla radice, quindi la maggioranza di esse comprende che seppure non sono il massimo desiderabile sono comunque il meglio.
    Quanto a Youkai mi confermi che è stato separato da me solamente per creare una falsa pista?


    Si fece riflessivo sulla debolezza del concordato che riguardava gli Hayate.

    Mh.
    Sendo però, ad esempio, è stato incluso nel concordato come Sendo, non come Hayate, ed è stato manipolato, non è reale il suo credersi Hayate, riescono comunque a far leva sul concordato?
    Questo vuol dire che chiunque abbia un frammento di mente della Speranza possa agire come membri del concordato?
    I genitori di Yamato che missione stavano facendo?
    Il loro ruolo è ancora molto opaco e fatico a costruire completamente la loro storia, non vorrei che stessero cercando l'aiuto di Hayate.
    Anche di Mineru so davvero poco ed è tra le più esposte a questo punto, considerando il vostro rapporto la Speranza potrebbe circuirla in un battito di ciglia.


    La rivelazione di Yato lo stupì non poco, nonostante i loro turbolenti trascorsi non immaginava che fosse coinvolto in quel tipo di piano.

    Parte del progetto Y?
    YATO?
    Spero che non sia stato formato come consigliere perchè è del tutto incapace di farlo!
    E non per via del suo intelletto, quel cobra velenoso è fin troppo acuto, ma resta una serpe.
    Pur non ignorando il mio carattere poco accomodante, ogni parola che esce da quella bocca viperina è fiele, acido e veleno mischiati in un mix di fiamme infernali!
    Sei al corrente dei nostri contrasti?
    Proprio a causa loro ho trovato la sua scelta strana fin dall’inizio, visti i dubbi che ti poni sul suo addestramento suppongo che siano più che fondati, o che ci sia stato uno scambio di persone.


    Un piccolo sfogo, necessario anche a tirare fuori ulteriori informazioni dalla bocca di Seira ma che finalmente fu in grado di ripulire tutte gli attori di quella scena.

    Dunque tu stessa puoi darmi anche conferma che i genitori di Youkai, Hitomi, Yato e Fujiko non sono stati corrotti, giusto?

    La domanda era cruciale ed avrebbe offerto uno dei pochi punti saldi della giornata: la certezza che attorno avesse solo konohaniani fedeli.

    Non sai niente in merito alle abilità del sopravvissuto?
    Sono quasi certo che mi stiano tendendo una trappola da Shika a questo punto, probabilmente insieme… oltre questo…


    Le possibilità non erano poche ma forse la sua preparazione poteva includere la facile rimozione delle incertezze.

    Al momento alla foglia ci sono solamente due Hayate e se siamo stati sfortunati quelli deceduti e ora risorti, ma gli altri sono di fatto preda di un ipnosi, pensi che un rilascio possa liberarli da quel frammento?
    E a proposito di illusioni, i cani da cosa venivano ingannati?
    Dal concordato o cosa?
    Aver trovato il tuo profumo solamente sulla trasformazione ma non addosso a te mi fa ancora contorcere le meningi.


    Si sistemò riflettendo con una mano sotto il mento e questa volta accettando un thè illusorio.

    Detto questo, se la stronza vuole insinuarsi nella mia mente vuol dire che crede di poterlo fare, il piano migliore sarebbe farglielo fare e farle trovare una buona sorpresa.
    Qui abbiamo un suo avanzo, che ne dici se proviamo a frugare alla ricerca di una singola informazione?


    Faticava a guardare direttamente Seira, ma fissarla direttamente negli occhi, oltre le spesse lenti, era una buona soluzione.

    La sua immortalità.
    È qualcosa che la segna da una vita, ricordo quando l’avevo incontrata, aveva preso possesso del corpo di una bambina e disse che la stava addestrando ad essere lei, ma che comunque non era lì, come se stesse usando il trucco del frammento mentale.
    Non vorrei ucciderla se posso fare di meglio, se sapessimo da cosa deriva o se è qualcosa di fisico potremmo privarla o romperlo.


    In quel momento la sua influenza, fece materializzare gli oggetti di cui parlava con comode note mentali composte da ricordi.

    Ho degli oggetti che potrebbero essere in grado di farlo, cosa che mi porta ad un altra domanda: l’interrogazione mentale, quella che io uso per muovermi liberamente nel mondo mentale, tra parentesi, idea presa dagli esperti del tuo clan mischiata con le capacità da jinchuriki, è di fatto una connessione tra chakra, pensi che esista la possibilità di utilizzare un oggetto reale qui ma concretizzare i suoi effetti all’esterno?
    Questa boccetta è un concentrato di un potere molto particolare, tempo fa, dopo aver ritrovato un particolare legno in grado di condurre il chakra li ho messi insieme aspettando di rivedere questi stronzi immortali per imprigionarli fino a che non avessi trovato qualcosa di più definitivo.
    Di fatto, costruendo un piccolo cofanetto in legno e infondendo in esso il vuoto di potere ho realizzato una prigione da cui non si vuole uscire, o che impedisce di uscire, dipende da come si declina la parola.


    Mostrare il ricordo dell’abete e del profumo di Lianshi insieme alle informazioni ad esso connesse a quel punto era facile come respirare.

    Ha già funzionato basicamente, potrebbe farlo ancora, magari tra te e questo avanzo di coscienza potremmo avere delle risposte.

    Poggiò il tè sul tavolino e tornò alle sue domande.

    Comunque, prescindere da questo piano bisogna procurarsi anche delle certezze, e la tua presenza qui è essenziale credo: puoi insegnarmi o insegnarci qualcosa?
    La volpe e il drago sono validi supporti e la mia mente seppur non a livello Yamanaka è ben addestrata, se si parla solo di protezione potremmo raggiungere ottimi risultati.
    Devo blindare la mia mente.
    Sapere che il kage che tanto odi è incorruttibile dovrebbe essere una buona sicurezza anche per te, no?
    La situazione è molto più favorevole di quando non sembri, la mia mente è estremamente recettiva quando si parla di integrare informazioni non apprese direttamente da lei, il largo utilizzo dei cloni e dell'interrogazione mentale che mi fa assorbire ricordi altrui più che risposte mi ha costretto ad abituarmi alla cosa, se fossi in grado di diluire il tuo addestramento tra i miei ricordi forse avrei mezzi efficienti per scalare quella montagna invalicabile.


    Un battito di ciglia e l’esterno riprese concretezza, sensazione fin troppo strana considerando che il dialogo fluiva nei ricordi di Raizen come un vecchio ricordo che veniva rievocato, affiorando lentamente dal subconscio in cui si era tenuto, ragione per la quale agì contro Yamato nonostante sapesse le ragioni delle sue azioni.

    Eccellente.

    Confermò quando Hikaru si lanciò in una modesta descrizione delle sue abilità, certo non poteva sapere cosa si aspettasse, ma suppose che l’adorazione di Hojo fosse una risposta sufficiente.

    Ferma! FERMA!

    Alzò leggermente la voce per far terminare il prima possibile la tortura di Yamato.

    Il ragazzo non merita tutto questo, ho la certezza che nonostante tutto, non è guidato da intenti malvagi per quanto non stia facendo il bene del villaggio.
    Ma possiamo davvero biasimarlo se lo fa per i suoi genitori?
    Ho avuto modo di parlare con Seira, non so se sopravvivrà a questa disavventura, ma mi ha spiegato cosa è successo a Yamato e la sua famiglia.
    Ma resta un leggero dubbio, perché rispondere “no” ti ha causato dolore?


    Avrebbe scambiato due parole con Yamato, ma venne interrotto da Youkai, particolarmente voglioso di risolvere quella questione, e non l’avrebbe interrotto, dopotutto era lui che aveva un debito di fiducia. Raizen si sarebbe introdotto nella discussione solamente per riportare ciò che aveva passato Seira e l’intera famiglia di Yamato.

    Potrei aggiungere qualche dettaglio a breve, è un processo scomodo, i ricordi affluiscono nella mia mente come un flusso lento ma costante.
    Direi che a prescindere da questo però Yamato abbia comunque delle colpe e sembra pronto a compiere il peggio trasportato dai suoi sentimenti.
    Temo dovrò metterti in prigione, giovane Yamanaka, ma salveremo comunque ai tuoi genitori.
    Fino ad allora meglio non fargli sentire altro, isolatelo.


    Lo guardò serio in volto, voltandosi eventualmente verso Youkai.

    E questa cosa non è discutibile, corriamo il rischio di fare del male a lui e a noi stessi.
    Ovviamente, quale che sia il crimine, ancora da appurare, non vale certo la sua vita.


    La seconda frase era una lama glaciale, sufficiente ad intiepidire persino i roventi sentimenti familiari di Hojo.
    Certo questo lasciava una leggera dissonanza riguardo la situazione di Yamato: erano stati corrotti durante la missione, quindi avevano presumibilmente agito per Hayate nella lotta contro Seishinno, se avevano quel controllo sui genitori perchè ricattare il genin?
    Non potevano semplicemente corromperlo?
    Ma era Youkai che si era preso quel fardello e il discorso fluì verso altri dubbi di Raizen, alcuni dei quali andavano dissipandosi come nebbia al sole.

    Si Fujiko, sei stata scelta da Seira più che dalla Speranza, anche se lei non ne era consapevole.
    Un po' come per tutti gli altri.
    Diciamo che le nostre deduzioni non erano scorrette e siamo stati in grado di rintracciare più di una pista tracciata da quella vecchia cornacchia pingue e pervertita.


    Si voltò verso Youkai quando questo gli parlò cercando di difendere Yato.

    Ha senso coinvolgerlo nei limiti della situazione, ed è ciò che sto facendo, persino lui sta accettando il mio modo di operare.
    Te l’ho detto e ripetuto, c’è modo e modo di fidarsi.
    Ci fideremo ADESSO di Yato perché sappiamo ADESSO che non ha il minimo legame con tutto questo, ma fino a poco fa niente poteva escludere che non fosse nella stessa condizione di Yamato ad esempio.
    Non avrei voluto fargli sapere del concordato per evitare di diffondere ulteriormente la cosa, ma ci serve aiuto per i genitori di Yamato.


    Dopo, in maniera discreta, avrebbe fatto un cenno ad Hojo, un sussulto della mano, come se desse dei colpetti all’aria intimandogli di calare un po' la passione con l’espressione di chi sentiva di dover ripristinare in quell’uomo un oncia di dignità. Fortunatamente la storia del Giseigan gliene rese un po'.

    Vuole riavere le sue lacrime?
    Strano… non ti ha fornito motivazioni suppongo. 
    Se non sbagli sulla questione dei materiali dovremmo assicurarci che ciò ho in mente possa rivaleggiare col Drago del Nadir, è sempre bene avere una prova del nove a portata di mano.
    Dovrai farmi visita alla forgia, spero tu sia avvezzo al calore.
    Detto questo, cerchiamo di tenerlo come ultima risorsa, non mi fido di niente che provenga da quel drago, non l’ho compreso a pieno.
    Ne lui, ne i suoi piani, ne le sue intenzioni ne il suo animo.
    E questo è male.


    Dopo quella conclusione toccò forse uno dei momenti più alti se non della sua vita quantomeno della sua carriera, gli fu impossibile mascherare un respiro che gli gonfiò il petto, armando il suo cuore di qualcosa di ben più solido di qualsiasi metallo.

    Mi onorate, shinobi della foglia.

    A pugni stretti e leggermente rigido fece un inchino a sua volta, non profondo come quello ricevuto, non doveva rispetto o sottomissione a loro, ma alla fiducia che avevano riposto in lui poiché il suo titolo lo voleva cosciente che il più alto degli scranni comportava le più alte responsabilità.
    Quell’ atto di profondo rispetto però venne quasi infranto da Yato che discuteva con Youkai, dipingendo Raizen con una tavolozza tutta sua, era noto, l’arte scuoteva gli animi dei singoli in maniera diverse e quelle tinte, soprattutto dopo le informazioni di Seira non gli suscitavano che tristezza, agli altri però non sapeva.

    Lasciateci qualche secondo, eventualmente preparate il necessario per includerlo nel concordato momentaneamente.

    Con quelle parole sarebbe uscito lui stesso dal concordato in modo da farsi vedere, di fatto dando a Yato la certezza che se avessero ascoltato le sue parole dentro il concordato non avrebbero comunque potuto sfruttarle in alcun modo.

    Seguimi Yato, è meglio non avere compagnia.

    Accettare quel colloquio, che sembrava essere qualcosa di molto rapido, era una sua scelta. A prescindere da questo però niente l'avrebbe salvato dal sentire le successive parole, se avesse voluto osservare poteva farsi aiutare dall'espressione di Raizen nel prendere quella decisione, sembrava suggerirgli di accettare per il suo bene.

    Ho sentito cosa ti ha riferito Youkai, ciò che non sa lui, e che nemmeno sapevo io fino a poco fa è che non fai solo parte della radice.

    Alla fine della fiera forse Yato non aveva troppe colpe se non la testardaggine, ma dopotutto anche quella rispondeva ad una precisa gabbia mentale.

    Siamo qui da soli per una determinata ragione.
    Ricordo il nostro primo diverbio, corrisponde col nostro primo incontro, come potrei dimenticarmi l'unico viso così apertamente ostile nel giorno in cui stavo diventando Hokage?
    Credo di doverti delle sincere scuse, forse fu quello il primo vero torto che ti feci: calpestare la tua missione, in senso lato te stesso.
    Potrei dirti che avrei potuto salvarti in altre circostanze, ma sarebbe un colossale errore che non farò.


    O almeno questo avrebbe lasciato credere a lui.

    Capisco la tua situazione seppure con estrema difficoltà.

    Un preambolo che sentiva di dover fare.

    So che fai parte del progetto Y e so come questo è strutturato, appoggiare il kage o sostituirlo se incontrollabile, me lo ha comunicato la sua stessa ideatrice, per questo l’infiltrato ha scelto il tuo volto per la consegna del biglietto. Forse Seira non sa di preciso che rapporti hai con me, al momento non so se ho indagato in merito, i ricordi emergono poco a poco.
    Non so cosa tutto questo possa significare per te, di sicuro che agire in incognito non è più possibile.


    Cosa poteva succedere al Senju in quel momento?
    Poteva sopportare quella rivelazione?
    Di sicuro, considerati i metodi della radice, non gli avrebbe concesso nessun gesto autolesivo, tenendosi pronto a fermarlo casomai fosse intenzionato a proteggere ulteriori informazioni.

    Dimmi, cosa farebbe un buon Hokage con te adesso?
    Sei fedele al villaggio e un ottimo shinobi, ma entrambi sappiamo cosa significhi “sostituire” nella lingua della radice.
    Questo Kage però si reputa una risorsa, seppure si sbagliasse sul suo conto non si sbaglierebbe sul demone che porta quantomeno, quindi vede la sua "sostituzione" come una perdita e te come una concreta minaccia al villaggio di conseguenza.
    Considerando il tutto quale scelta consiglierebbe un membro addestrato della Y?


    Non avrebbe ascoltato la risposta, soltanto i kami sapevano quanto gli pesava non farlo, per cui si sarebbe alzato in tutta la sua imponenza e si sarebbe voltato.

    Quando avrai una risposta, se questa te lo permette, torna di sotto: c’è da fare.

    Lui si era già risposto.
    Alla fine dei conti la realtà era solo una: Yato era un SUO problema, non del villaggio, poteva sopportare di avere una nemesi così come sopportava di avere un mezzo immortale tutt' ossa che voleva fargli la pelle. Se davvero fosse arrivato ad ucciderlo voleva dire che il suo valore come Hokage era inferiore quantomeno a quello di Yato, di cervelli buoni ce ne stavano parecchi l’intelletto era qualcosa di più facilmente sostituibile paradossalmente, ma il Kage era un simbolo di forza, se poteva essere abbattuto in casa propria allora quel simbolo perde di valore. Era sottinteso per Yato che sarebbe dovuto scendere a patti con quello che ancora vedeva col suo peggior nemico, collaborando e sottostando alle sue regole fino a che avesse avuto la forza per imporle, così come lui lo aveva accettato senza condizioni come una minaccia diretta alla sua persona più che al villaggio.

    Spero tu sia pronto.

    Non avrebbe detto altro, l’Hokage, Yato lo avrebbe trovato in mezzo a tutti i protagonisti di quella storia fuori dal concordato e posti a semicerchio ad attenderlo, pronti ad eseguire il rituale per integrarlo.

    Sarà piacevole avere così tante risposte con un singolo gesto per una volta, non accade spesso nel nostro mondo.
    Quanto alle informazioni che ancora non sai…


    Gli avrebbe riportato le parole di Seira, omettendo al resto del gruppo la sua appartenenza al progetto Y e definendolo solamente come una persona di cui la Speranza aveva supposto la vicinanza all’Hokage possedendo una delle maschere di Konoha. In tutta quella tempesta di eventi però qualcuno soffriva: Youkai. L' inattività, nonostante il gruppo stesse accumulando informazioni preziosissime, gli logorava il cervello restio a mettersi all'opera, e così trasportato dalla libertà datagli da Hojo, prese l'iniziativa a due mani indispettendolo e facendogli alzare un sopracciglio.

    E quindi?

    Richiamò la sua attenzione come lo schiocco di una scudisciata, con i materiali più flessibili della stanza che gli facevano eco, piegati dall'aria che vibrava di un ondata percepibile al tatto del suo chakra.

    Cosa sono questi modi?
    Hai forse dimenticato che nella stanza ci sono 3 superiori di grado e il tuo Hokage?


    Non accettava colpi di testa in un momento delicato come quello.

    A chi stai dando ordini?
    Siediti, prima che sia io ad alzarmi.


    Attese con un espressione ben poco conciliante che il suo ordine venisse eseguito per poi spiegarsi.

    Potrà sembrarti tedioso, e non dovrebbe, ma prima di girare inutilmente le tesserine del cubo è bene capire che tipo di vite le fa ruotare.
    E queste non sono cose che si possono lasciare in un angolo sperando si risolvano da sole.


    Ogni riferimento a fatti o cose era puramente voluto.

    Stai cercando di muovere contro la Speranza, non un nukenin qualsiasi.
    Un immortale di un migliaio di anni che ha messo in difficoltà me con una manciata di abilità. con solamente Hojo e Yato a supporto e senza sapere chi la affianca, te ne rendi conto?


    Il tono si alzò leggermente nel porgere la domanda cercando di far riprendere consapevolezza delle sue idee a Youkai.

    Come anticipavo ho avuto modo di fare una chiacchierata con Seira e sto cercando di ricordare i dettagli, ci permetteranno di operare al meglio.
    Il piano grezzo per il momento è stanare l’anima della Speranza e metterla nel sacco, letteralmente.
    Ma io non so afferrare le anime, le vostre catene potrebbero e Youkai può farlo di sicuro, ma se vogliamo prendere l’anima senza perdere altro probabilmente dovremmo usarmi come esca e farlo dentro la mia mente.
    Di nuovo, va bene fidarsi Youkai, va bene che la Speranza non è abilissima ma ha un gran talento a imprigionare, scappare e con le tecniche di terra, sfidarla a muso duro nei cunicoli in cui potrebbe essersi preparata è una pessima idea, mi è già toccato farlo, ti assicuro che sarebbe una perdita di tempo, inoltre ora è anche in grado di sfruttare le abilità di Seira.
    Vorrei arrivare da lei senza che ne abbia consapevolezza.
    Dicci se i portali dei tuoi Shishi possono aiutarci Youkai.


    Lo guardò estremamente serio, più di quando gli faceva le ramanzine, stava andando a rischiare la vita, doveva dimostrare di poter diminuire i fattori di rischio, non coraggio e indipendenza.
    Nessuno lì dentro era probabilmente a conoscenza del suo amico otese, forse quello sarebbe stato il giorno in cui avrebbe pareggiato il debito contratto con Orochimaru il giorno in cui l'aveva conosciuto.

    Tu Yato dovrai scortare Yamato in prigione e poi occuparti dei suoi genitori, esegui le due cose in questo ordine, sarà suo interesse dirti dove sono nascosti e farsi portare in carcere senza perdite di tempo.
    Sei un torturatore, conosci abbastanza bene la prassi, contenuto ma non torturato, agiva per la sua famiglia dopotutto.


    Stabilito cosa fare della questione Yamato restava solamente da capire cosa fare con la parte più grossa di quel problema….




    //...Questo è necessariamente un interpost ç_ç , dover definire troppi piani qui renderebbe chilometrico e confuso il post, meglio avere qualche risposta prima//
  6. .

    Boomerang

    XII






    L’Iga non mostrò segni particolari alla deduzione di Ryugi, non ne era meravigliato.

    Certo, plausibile, come qualsiasi cosa per cui possa esserci un vago indizio o un vago nesso logico.
    Credo però che se sono presenti indizi per altre piste è bene prediligere quelle prima delle altre.
    Riguardo gli altri casi…


    Si fece più silenzioso, forse per istinto, anche se erano da soli nell’ufficio.

    ...era veleno riconducibile ai Soshi, abbiamo difficoltà a dimostrarlo ma veniva dal clan.
    Il problema dei Soshi è che il veleno che producono è estremamente volatile, si disperde rapidamente, a contatto con l’aria basta poco tempo perché una lama avvelenata, ad esempio, sia manipolabile senza rischi poco dopo che è rimasta all’aria.
    Non me ne intendo tanto dei principali metodi che utilizzano per produrlo, tra noi Iga il veleno non è ben visto, lo reputiamo uno strumento un po' subdolo, anche se è una credenza un po' antiquata.
    Questo però non vale per i suoi effetti, quindi se si trovano segni di avvelenamento e tracce di veleno praticamente assenti si inizia a guardare verso di loro con sospetto, soprattutto se Il veleno è stato rintracciato nelle ferite riconducibili alle escrescenze generate dai Soshi per combattere.


    Quella per il momento fu l’ultima domanda della genin che successivamente si sarebbe nuovamente diretta al centro di videosorveglianza, un sistema che considerata la sua centralità in quelle indagini era certamente di grande utilità per il villaggio. Durante la lunga analisi dei video il duo tutto al femminile riuscì a trovare piccole briciole di un quadro che andava stratificandosi coinvolgendo sempre più individui, segno che aveva messo radice ben più profonde di quanto non sembrasse.

    La data non è stata modificata, la vedi in basso a destra in sovraimpressione.

    Nell’angolo potè notare che la data indicata da Ikue corrispondeva al penultimo assassinio, successo indicativamente poco prima del tramonto.

    Era il turno di Chozo, il collega che ti dicevo essere finito all’ospedale.

    Le successive domande di Ryuji gli suonarono un po' strane.

    Beh, qualcuno in più non ci farebbe male, ma ammetto che sarebbe la risposta di chiunque voglia dedicare un po' di tempo a se stesso, ogni tanto faccio degli extra, ma è tutto nella norma.
    Non c’è bisogno di guardare attivamente tutti gli schermi, il compito delle videocamere non è quello di avere un gigantesco occhio costantemente sul villaggio, piuttosto quello di dare un supporto come stiamo facendo.
    Sai quanti falsi allarmi altrimenti?


    Ma il tempo stringeva e i convenevoli vennero troncati, la genin decise di correre all’ospedale, lì i medici alzarono un sopracciglio ai suoi sospetti e nonostante il loro ruolo compresero che erano in corso delle indagini vedendo che una sconosciuta era giunta da loro con delle informazioni che difficilmente un estraneo poteva sapere, e forse non era la prima.

    Pensavamo fosse indigestione inizialmente, il paziente è arrivato con forti dolori addominali e ci ha detto che era quella ma le condizioni si sono improvvisamente aggravate fortunatamente post ricovero... ma la polizia è arrivata poco fa e ci ha espressamente richiesto di non rilasciare informazioni in merito.

    Il medico fece un inchino di cortesia e voltatosi si allontanò, all’ospedale, a meno di indagare personalmente nascondendosi agli occhi di personale in parte formato come ninja, non avrebbe ricevuto altre informazioni. Tuttavia se le informazioni erano in mano alla polizia chiunque avrebbe potuto dire che questa era sulla giusta strada e che erano già giunte nelle mani migliori, no?
    Con i dubbi che ancora le sciamavano per la testa l’ardente promessa della sabbia si sarebbe recata nuovamente al centro di sorveglianza, questa volta non trovando Ikue, ormai a riposo, ma Kaede.

    Si, piacere mio, sono Kaede.

    Disse leggermente offesa dal non aver ricevuto neanche una sbrigativa presentazione, ma parve non darci troppo peso comprendendo l’urgenza della situazione.
    Dalla centrale di polizia la strada per andare all’obitorio era la medesima dell’ospedale essendo le due strutture contigue, e poterono vedere il fuoco nei talloni del giovane ispettore quando questo uscì dalla stazione. Non andava ne a passo veloce ne di corsa, saltava tra un edificio e l’altro nel tentativo di non perdere nemmeno un secondo, normale dopotutto vista l'indagine su una serie di omicidi sempre più lunga, ma era davvero il caso di spendersi in quel modo?

    Non stava andando all’obitorio?

    Chiese Kaede mentre l’uomo deviò a pochi metri dalla meta, entrando invece all' ospedale. Ci passò dentro un bel po' di tempo, ma non sapevano dire quanto perché non ebbero possibilità di vederlo uscire potendo addirittura ipotizzare che fosse ancora lì.
    Il medico pareva avesse parlato con naturalezza quando parlava al passato dell’arrivo della polizia.

    Potrebbe essersi travestito, anche se non ne comprendo la ragione.

    Fare una cernita di chi era entrato e uscito considerando eventuali dimissioni di pazienti in degenza da più di un giorno era del tutto fuori discussione ma forse quelle telecamere potevano rendersi utili un ultima volta. Kaede era abbastanza spaesata mentre guardava gli schermi battendo gli occhi più volte, ne sapeva ancor meno di Ikue di quella storia e di sicuro le sue capacità deduttive sarebbero state inutili non avendo informazioni su cui riflettere.
    Il peso di quella decisione era nuovamente sulle spalle di Ryuji e se Hisu correva così tanto c’era qualcosa che poteva avergli messo fretta e che forse avrebbe dovuto metterne anche a Ryuji.


  7. .

    Puzzle Insolvibili

    XII




    Il suo discorso aveva fatto presa su Yato tanto quanto gli aiuti accademici l'avevano fatto sull'economia Sunese. Forse non valeva la pena essere positivi, ma per evitare qualche capello bianco tanto valeva vedere il bicchiere mezzo pieno.
    Più tardi potè parlare con Hitomi, la prima persona per il clone a poter fornire indizi sostanziosi.

    Tu sei sicuramente più ferrata di me in materia di concordato, dimmi, ha senso o viene fatto spesso di lasciarsi dietro bigliettini scritti fuori concordato?
    Non sarebbe meglio scriverli dentro al suo interno?
    Soprattutto se si devono riportare problemi sullo stesso, no?


    La domanda su Seishinno era abbastanza scontata e ricevette risposta celermente.

    Si, sono stato un po’ criptico, pare ci sia qualcuno al villaggio in grado di mettere sotto scacco persino la mente di uno Yamanaka.
    Seishinno ne sta facendo le spese al momento, non so troppo di più, è l'originale che se ne sta occupando al momento… per me è delicato tanto quanto per un non specializzato disinnescare una cartabomba.


    La sua faccia alluse ad una colossale gatta da pelare.

    Si dovrei aver capito chi è, me ne ha parlato anche Fujiko.
    Sembra cortese ma molto fredda, non saprei inquadrarla al momento.
    Inoltre non la conosco dentro il concordato, le mie già parziali impressioni potrebbero essere ancora più errate




    Altrettanti dubbi aveva sul progetto Y, per quanto Shika fosse sfaticato non gli si poteva negare un grande intelletto, e proprio come al Nara anche a lui iniziavano a venire dei dubbi mano a mano che la sua mente lavorava sui metodi della radice.

    Pare esista, e per come lo hanno descritto non sembra così negativo, una sorta di progetto per formare dei super consiglieri se così vogliamo chiamarli.
    Ma considerata la radice, se quei consigli non vengono seguiti che succede?
    Hanno parlato solo dei consiglieri, ma spingersi a tanto senza certezze non è nelle corde della Radice, non so se quegli stessi consiglieri o una sorta di progetto Y parallelo, ma mi sembra impossibile non abbiano pensato ad un modo per potare se diventasse necessario.


    O almeno, lui lo avrebbe fatto, e la Radice sapeva tanto di Raizen con ancor meno vincoli morali.

    Goro, vuoi farmi credere che tenete costantemente la capoclan sorvegliata?
    Una capoclan che conosce la vostra opinione e quindi sta probabilmente sul chi vive e che come voi ha alleati che si guardano attorno non si è mai accorta che i suoi messaggi facevano un giro troppo lungo?
    Mi sembra abbastanza impossibile.
    Spiegami come lo avete fatto o perché la tenevate sorvegliata in questo periodo e sii convincente.


    Ordinò mestamente.
    Quella di Goro non era un ottima posizione, sapeva di essere un anello debole e quella consapevolezza lo metteva psicologicamente in fallo ben prima che potessero farlo le domande di Raizen.



    [Di ritorno da casa Uzumaki]



    La discussione con Fujiko intanto procedeva, Raizen cercava di forzare virtualmente il concordato fallendo persino con la fantasia, segno che nella pratica era realmente un sigillo dalle potenzialità non indifferenti.

    Perdonami, perdonami.
    Mi è capitato in passato di forzare cose poco forzabili, ci vorrà un po’ prima che me ne convinca, porta pazienza.


    La risposta su Seira non l'aveva pienamente soddisfatto, una donna che voleva un controllo tale da ideare il progetto Y non poteva non unirsi al concordato.

    Come hai certezza di tale risposta?
    Chi può controllare?


    Nella mente del kage intanto procedeva l'indagine su Seishinno, nella sua ricerca di una via sicura lontano da trappole aveva infatti escluso quella che il capoclan era riuscito a suggerirgli, forse chiedendo troppo visto che l'uomo rispose in maniera sconclusionata, credendo che Raizen volesse un contatto con uno Yamanaka del passato più che con lui.

    Penso di saperla, ma queste parole… questa presenza… Seira fin da subito era sospetta e mi sono focalizzato su di lei, ma Seishinno potrebbe essere il reale ospite di questa minaccia ed aver sfruttato lui la madre che agli effetti considerando l’età potrebbe essere più debole.
    Quello svenimento potrebbe essere sintomo del fatto che la sua mente mediante le tecniche Yamanaka al momento è lì, dopotutto questa è una piccola parte di lui adatta alla piccola mansione che doveva svolgere.
    Ma sto iniziando a pensare troppo, mi ingarbuglierò soltanto.


    Si rivolse a quel punto al paffuto capoclan, ponendo una mano sulla testa di Hikihime, un gesto protettivo ed al contempo automatico che lo aiutava a focalizzarsi.

    Nel Profondo Seishinno, voglio andare nel profondo.

    Era l'unica meta che gli era stata suggerita fin dall’inizio dal capoclan, non poteva che fidarsi dei suoi metodi a quel punto. Dopotutto entrava con un invito, forse non avrebbe trovato trappole.

    Kurama.
    Qualcosa potrebbe cercare di prendere il sopravvento su di noi, se qualcosa andasse storto prendi le redini, la mente del mio clone sarebbe integra e dovrebbe poterci fare da supporto e fungere da piede di porco se finissi incastrato chissà dove.


    Con quell'avvertimento si sarebbe preparato a qualsiasi risvolto di quell'interrogatorio mentale al quadrato.



    [Casa Okinamune]



    Mentre Hitomi si dava da fare Raizen la indicò a Youkai facendoli cenno di guardare e apprendere come comportarsi com professionalità anche fuori da un ambiente noto.

    Di certo il vostro aspetto concordatario non vi rende giustizia.
    Penso di comprendere qualcosa in più riguardo il vostro disagio solo guardandovi.


    Rispose alle loro presentazioni con sincera empatia, per quanto fosse ovvio che il loro patimento era necessario per un bene superiore.

    Strana presentazione la tua Yamato.
    Spera di non farmene occasione, saremmo in due a farlo.


    Il tono volutamente scherzoso diede un significato assai differente a quelle parole altrimenti orribili considerando la differenza di abilità ed esperienza che separava i due.
    La discussione proseguì proprio su Yamato e sulle sue dichiarazioni, trovandolo infine in fallo. La fronte aggrottata di Raizen anticipava il gran fermento che avveniva dietro di essa mentre qualche punto trovava finalmente modo di unirsi agli altri.

    Quindi, cercando di risalire la corrente abbiamo Seira che viene in qualche modo ingannata da Hayate, qui viene ipoteticamente a sapere di Youkai e cerca di portarci allo scoperto sfruttando il concordato e Yamato, forse anche per consegnare il biglietto?
    Dopotutto sapevi dove trovarci.


    Lo guardò qualche secondo prima di procedere.

    Concordato di cui forse non ha esperienza ma possiamo presupporre estesa conoscenza.
    Di Youkai sapeva probabilmente da prima, ma è nel corpo di Seira che stabilisce un contatto con gli altri Yamanaka, per arrivare a quelli di loro che siano sotto concordato.
    A quel punto risveglia Youkai e manda un pesce piccolo ad intercettarlo e separarlo da me… perché?
    Che Youkai fosse o meno vicino a me le cose sarebbero cambiate ben poco.
    Credo che solo tu Yamato possa dirci il perché.
    Sono stato comprensivo finora, ma sai che fatico a pormi dei freni se credo di non dovermene mettere.
    O ci dici perché era importante ascoltare un EX capoclan e allontanare un Uzumaki o sarà Hikaru a chiedertelo.


    Pareva che il giovane Genin avesse avuto modo di sperimentare i metodi della torturatrice, tanto valeva usarli come leva.

    Inoltre lei come faceva a sapere che un Uzumaki causava guai?
    Non te lo sei chiesto?
    Resta da capire perché quel profumo appaia e scompaia e perché la Seira che ho incontrato non lo portasse, a me poteva sfuggire, ma a Tetsuba non penso proprio.
    Sappiamo a questo punto che non era reale, il rilascio infatti ci ha permesso di accorgerci che non era il profumo di Seira ma un comune profumo da donna, ergo chi ha scritto il biglietto voleva assicurarsi che andassimo dalla vecchia… come se volesse esser certo di fornire una traccia facilmente individuabile.
    Che le attenzioni che stiamo dando a Seira siano volute per distrarci da qualche altro soggetto di questa epopea?
    Ci sono tanti metodi per far sparire chi ha consegnato il messaggio, il più semplice sarebbe un clone, ma perchè se Seira ha mandato il messaggio consapevole del suo profumo allora non lo portava?
    In tutto questo come faceva Seira a sapere che Fujiko avrebbe contattato gli Uzumaki per spigare della situazione?
    Fujiko ha mandato dei messaggi fuori dal concordato, cosa che trovo curiosa considerando che sarebbe più sicuro parlare del concordato dentro ad esso, soprattutto ora.
    Ancor più singolare che uno di essi sia stato rintracciato proprio da uno degli Yamanaka compromessi.
    Per quanto ne sapeva Seira poteva essere la capoclan a rassicurare gli altri Uzumaki, invece era consapevole che sarebbe stata Fujiko a farlo pur essendo sua cugina la risposta più logica vista l'entità del problema.


    Guardò Fujiko.

    La cosa più sospetta è che era IMPORTANTE dire che sarebbe andato da te… Yamato, il biglietto fuori concordato… tutte strade che vogliono condurre a te Fujiko e che prontamente mi hai riferito tutto.
    Riferisci a Hikaru e Hojo chi dovevi incontrare e chi hai incontrato, credo possano afferrare meglio di me se potrebbero rientrare nel giro degli Hayate, controllare se sono in possesso dei biglietti non sarà complesso, dovrebbero essere in casa dopotutto.


    Il suo non era un tono accusatorio ma quello di qualcuno che cercava un modo per credere a Fujiko più che per incriminarla, anche per non doversi ritrovare a che fare con un infiltrazione di quell’entità.

    In effetti noi abbiamo assunto che trasmigrasse solo nei corpi delle donne per via del suo sesso che ha mantenuto sempre costante per quanto ne sappiamo, ed anche da informatori che ce lo hanno confermato, ma la lacrima non sembra essere specifica in merito, potrebbe farlo solo per comodità.

    Sembrava ci fosse dell'altro in gioco, una terza via che unisse tutti quei punti, ma al momento gli era preclusa.

    Non immediatamente, dovremmo catturarla e aspettare che io finisca di creare il suddetto oggetto, anzi, potrebbe aiutarmi a sperimentare, soprattutto grazie al tuo Giseigan.
    A proposito, c’è modo di mostrarmelo e farmelo studiare?
    O parlarmene dettagliatamente se sai qualcosa di artigianato.


    A sentire dove aveva reperito quelle informazioni Raizen fu leggermente stupito, più che dall'interazione col drago stesso, strabiliante senza dubbio, ma non quanto il fatto che quell’entità divina fosse alla costante ricerca di contatti con l’esterno, promettendo potere per i suoi interessi, esattamente come aveva fatto con lui. Non afferrava a pieno il dolore di quella famiglia, non sentiva, o forse rifiutava legami di quell'entità, ma riusciva a comprenderli. E comprendeva che un simile dolore ti fa prendere per mano persino al morte.

    Nome curioso per un santuario, dove si trova?
    C'erano informazioni ulteriori su Amesoko?
    Il luogo in cui è asceso, in cui ha combattuto… insomma, la sua storia più antica.
    Ne conosco alcuni stralci ma temo che conoscerla tutta ci sarà utile in futuro.


    Il Giseigan però gli lasciava qualche dubbio, sapeva quanto infido e annoiato era il drago di tenebra e quanto vasta fosse la sua consapevolezza, cosa che gli permetteva di programmare il suo avvenire seminando con insospettabile pazienza. Ciò che aveva concesso a Hojo sembrava avere ben pochi lati negativi e per Amesoko era ben strano, o Hojo li nascondeva oppure anche lui era all’oscuro di ciò che avrebbe potuto perdere.

    Temo inoltre che tu stia sottovalutando o nascondendoci qualcosa su questo patto, ti è davvero stato chiesto solamente di uccidere i tre Saggi?
    Per gente come noi, fatta eccezione per la difficoltà di ucciderli, è solamente un vantaggio eliminarli e Amesoko non è genoroso, non fa patti se non ha un netto tornaconto.
    Basta davvero sacrificare le reliquie?
    O è necessario sacrificare dell'altro?
    Spesso anche il tempo è coinvolto, e le lancette potrebbero portare a fare programmi affrettati.


    Quelli dovevano essere ami sufficientemente invitanti per far capire ad Hojo che l’Hokage era ben preparato sull’argomento e che il ghiaccio poteva assottigliarsi se avesse fatto passi falsi per cercare di nascondere il latte versato. Hojo inoltre era un Uzumaki, porre un limite di tempo assicurava ad Amesoko una preziosa anima per i suoi piani, ma purtroppo questa era una delle conoscenze che gli era stato proibito di condividere.

    Si Hikaru, il mio sospetto è esattamente questo.
    E questo mi porta a muovermi con estrema cautela.
    Ma ogni volta che trovo una tessera di questo puzzle ho sospetti sulla successiva, cosa che lascia spazio ad una conclusione: tutti siamo colpevoli e tutti siano innocenti, potremmo addirittura esserlo inconsapevolmente, tuttavia tutti portiamo parte del peso di questo disastro sulle spalle.
    Qualcuno ha affilato il Kunai, qualcuno lo ha portato nel salotto, qualcuno lo ha messo in tasca… e così via.
    Purtroppo però abbiamo qualcosa da proteggere e cercando di farlo teniamo a catena la lingua senza comprendere che questo ci porterà lontano dalla soluzione migliore.
    Posso promettervi comprensione, ora, se vi farete aiutare a proteggere i vostri interessi, ma fatico a vedere un futuro positivo se la mancanza di informazioni porterà a qualche perdita.
    Nonostante tutto non mi farò remore a porre fiducia in voi, se mi sbaglierò avrete occasione di capire che risolvo meglio i problemi se ne sono responsabile.


    Sospirò, e dopo aver fatto un giro sul viso dei presenti tornò su Hikaru se l’interrogatorio di Seishinno stesse andando ancora avanti.

    Dai racconti di Youkai sei esperta nel tirare fuori la verità, ma nelle trappole mentali come te la cavi?
    È necessaria una fine interrogazione mentale, prudente e delicata, per seguire la pista inesplorata di Seishinno, pensi di potermi aiutare?
    Me la cavo, ma un conto è una naturale propensione al sospetto, un altra è l’esperienza.


    Dopotutto per quanto l’interazione fosse paritaria, non solo Hikaru grazie alle sue mansioni aveva avuto modo di interrogare più criminali, ma sia lei che Hojo lo vincevano di almeno una ventina d’anni.

    Quanto alle modifiche ho compreso, rasentano l’infattibilità, ma prepararsi ed escludere alcuni di voi per poi posizionarli lontano dal villaggio in attesa non dovrebbe equivalere ad un eccezione, altrimenti tutti gli Uzumaki di Kumo lo sarebbero.
    Ed a proposito degli Uzumaki di Kumo sapete le ragioni della loro scelta e se vengono attaccati anche loro?


    Restava ancora da decidere come muoversi, ma era importante comprendere cosa Seishinno aveva per loro prima di agire.

    Ora.
    Avete mandato qualcuno ad informare il clan, sono giunte risposte?
    Personalmente non li spingerei troppo all’attivazione, non stiamo rovinando azioni future, ma potremmo ritrovarci un po' troppo caos da gestire.
    Personalmente coinvolgerei la radice, per quanto non piaccia sappiamo che il loro primario interesse è il villaggio e penso siano preparati a non farsi circuire, dovrebbero poter stanare meglio questo tipo di attacchi, inoltre non sappiamo ancora la loro posizioni in merito a tutto questo.
    Al momento ho solo mandato Soken a proteggere Shika e la capoclan, non sapevo ancora di essere io il principale piede di porco.


    Erano finalmente giunti ad un bivio.
  8. .

    Kanashimi ?

    XIII




    Quella che analizzava e che era anche l'ultimo avanzo di Kanashimi pareva non essere altro che la sua carne, semplicissima, ne più ne meno. Gli restava ancora qualche dubbio sulla fine pirotecnica che aveva fatto quell'uomo ma su due piedi non aveva modo di verificare ulteriori stranezze.

    Mh.
    Di sicuro non è difficile farvela sotto il naso.


    Disse ascoltando le ragioni grazie alle quali il nobile disse di potersi fidare di Raizen.

    Quanto sono gravi le ferite?
    Posso curarvi con particolari medicine a cui dovrei però rinunciare io, e voi non volete avermi incapacitato se ci sarà da combattere.
    Se vi accontentate dei vestiti di qualcuno però possiamo farvi curare in infermeria, con un po’ di polvere nei giusti punti nessuno sospetterà di voi qui in mezzo, non con questo baccano, non se dite di essere sostenitore di Kanashimi in quel caso.


    Il clone intanto sarebbe stato libero di interagire e gettare fumo negli occhi di quei poveri invasati che lo circondavano adoranti. Stava pensando di respingerli con la forza sferrando qualche cazzotto soporifero ma vedendo come ignoravano l'evidenza che gli aveva messo davanti agli occhi decise che forse poteva sfruttare quella dipartita in modo migliore non avendo la prima idea sortito l’effetto desiderato.

    Miei cari.

    Avrebbe detto replicando alla perfezione la voce e la mimica del nobile.

    Qualcuno ha cercato di ostacolare il nostro grande atto di ribellione e ricerca dell'indipendenza!
    Vi chiedo, se avete stima di me e della mia visione, di trovarli.
    Chiunque abbiate mai visto relazionarsi a me come un amico o un conoscente, chiunque abbia un ruolo direzionale, deve essere accompagnato nella tenda della mensa e li essere sorvegliato da voi TUTTI, nessuno deve scampare poiché tra loro si nasconde il colpevole. Incluso Kikomoro.
    Non indagate, non perdete tempo, portateli lì e giudicheremo il colpevole, lui e i suoi fedeli verranno rimpiazzati e altrettanti scelti TRA VOI, TRA IL POPOLO PRENDERANNO IL LORO POSTO VICINO A ME.
    Non partiremo prima di aver trovato il colpevole, non possiamo portare la serpe nel seno della nostra rivoluzione.
    ANDATE E SPARGETE LA VOCE!


    Impossibile che qualcuno di loro ricevuto un ordine così semplice con una promessa così proficua ed in grado di realizzare il loro sogno potesse evitare di guardarsi attorno e lanciarsi in una caccia sfrenata, diradando la folla e permettendogli di raggiungere più facilmente l'unico che pareva disinteressato non tanto a lui quanto alle sue parole, poggiandogli una mano sulla spalla. Da Kanashimi infatti poteva sfruttare un po’ meglio le sue doti fisiche e se quello avesse tentato di liberarsi… buon per lui, il clone era pronto ad ogni evenienza ed aveva un esercito da sfruttare.

    Calmo amico mio, penso che dovremmo scambiare qualche parola noi due.

    La stretta era ben salda, ma in virtù del pizzino consegnatogli non dolorosa, una carta bianca, ma questo non toglieva che l'avrebbe rilasciato all'istante se fosse stato necessario imbastire una difesa o che l'avrebbe fatto scappare.
    Più lontano Raizen discuteva col nobile e ricevuto l’aggiornamento dal clone avrebbe guardato i due.

    Cambiatevi.
    Ora.
    Niente deve far pensare che non siate dei civili, parleremo dopo.
    Ho sfruttato ciò che la sorte mi ha concesso per rallentare questa transumanza di pecore rincoglionite.
    Non sono un dottore, sappiate che se non fosse sufficiente potrei usare qualche botta per aiutarvi a cambiare faccia, fate del vostro meglio per non renderlo necessario.


    Mentre i due si preparavano avrebbe dato un rapido aggiornamento sulla richiesta fatta ai civili suggerendo ai due, se fosse necessario, di fingere di ricercare dei colpevoli, per poi lasciargli il tempo di raccontargli chi fossero e cosa stesse succedendo in quell'angolo di mondo.

    No.
    Non ancora, sto raccogliendo informazioni.
    Per ora chiamatemi… Tian.


    Una risposta alla ricerca di ulteriori notizie in merito al disastro della tenda che voleva dire tutto e niente, ma paradossalmente interpretabile come qualcosa di positivo in quel contesto.

    Voi sapete di preciso era presente al suo interno?
    Avrei anche un interessante libro di coloro che guadagnano sulle spalle di chi arriva qui se potesse servire.


    Successivamente quello spiattellò tutte le sue ansie e le sue proposte come uno strillone che vendeva una prima pagina con l'incesto di chissà quale carica politica, di fatto basandosi esclusivamente su una deduzione più che su vere e proprie prove di innocenza da parte di Raizen.

    Mh.
    Quindi vuoi dar battaglia ad uno in casa sua, armato tanto quanto te e circondato da fedeli e vuoi farlo con delle guardie difficili da far infiltrare che vengono sconfitte e uccise, mentre le tue prove vengono distrutte nel processo.
    Questo non ti fa demordere e decidi di farti comunque avanti in territorio ostile per poter parlare a costo della vita, di fatto rischiando di bruciare la flebile possibilità che tu stesso rappresenti.
    O ti stai suicidando, o sei scemo, o sei un traditore magari un doppiogiochista.
    Dimmi tutto ciò che sai e non perdere tempo a discolparti, solo le informazioni che mi darai possono farlo.
    Per me sei un rischio, non accetterò di farmene carico senza un minimo di certezze e posso averle solo nel momento in cui ho controllo o conoscenza di nemici e amici.


    Tutti avevano delle condizioni, ma era certo che la fretta non era una buona consigliera, tanto quanto non lo era quel nobile, per ingenuità o malizia ancora bisognava capirlo. Non si sarebbero allontanati da quel campo, non ancora, e la posizione ben salda e solida di Raizen poco incline ai metodi del nobile lo dimostrava.
  9. .

    Una Piccola Infiltrazione

    XI




    Emise un rapido e muto disappunto quando Yato disse che i simili si attraevano.

    Magari Yato, Magari!

    La sua considerazione in merito alle critiche confermò l’incapacità di Yato di processare parole alle quali non poteva opporsi, vestendosi di fallacie logiche come se fossero armature e da lì attaccare una volta che aveva ignorato qualsiasi parola che poteva incrinare quella corazza.

    Non ho ne detto ne inteso questo.

    Commentò asetticamente, conscio che ormai argomentare era inutile, stava prendendo a pugni un muro di gomma, la sola cosa che poteva ottenerne erano delle articolazioni doloranti. Se fosse stato necessario avrebbe corretto eventuali errori in futuro, al momento era solo un contrasto di vedute dopotutto.

    Lo ho ben presente, purtroppo.
    Stai avendo esperienza di una sua parte proprio adesso.
    Ti ripeto, non sono sordo Yato, ne verso te, ne verso il mondo e neanche verso la mia coscienza.


    Ammise senza problemi, consapevole dei suoi lati positivi quanto di quelli negativi, che disprezzava e cercava attivamente di correggere, a volte con successo a volte no, e a volte riuscendoli a trasformare in utili strumenti.
    Non ribattè all’affermazione sugli scambi tra suono e acqua, aveva già illustrato la realtà dei fatti, ribadirla sarebbe servito a poco, per cui si limitò ad ascoltare senza reagire. Il chunin che poteva fare della sua prosa un vanto tanto quanto Raizen però continuò la sua arringa, obbligando Raizen ad una pausa forzata, calcolando addirittura un leggero ritardo quando Yato gli riportò una massima dal valore indiscutibile. Aveva una faccia tra lo stupito e l’esterrefatto e voleva che Yato potesse vederla a modo e stamparsela nella memoria perché era chiaro che non era quella citazione ad averlo sorpreso ma il fatto che venisse buttata nella discussione come un tozzo di pane tra i piccioni.

    Stai... cercando di portarmi sulla difensiva per farmi ribadire all’infinito?
    Hai citato una dicotomia e stai cercando di incastrarmi a torto in una delle due parti affermando che non ho visione, che misero tentativo di arrampicata sugli specchi.
    Dice molto sulla tua capacità di cogliere le sfumature, Yato.
    È una tua mancanza e la usi per filtrare qualsiasi stimolo dall’esterno, non puoi trasformare giallo, rosso e blu e in bianco e nero, ogni tentativo equivarrà per forza di cose ad un errore.
    Che questo sia o meno un sotterfugio volontario mi importa poco, solitamente ribatto, ma ho preferito metterti davanti uno specchio ed al fatto che stai solo mischiato le carte sperando che impostare per l’ennesima volta il discorso ti faccia racimolare almeno una coppia.


    Scosse la testa, incapace di trovare una risposta a quell’astio, non perché non accettasse un oppositore ma perché un individuo sveglio come Yato parlasse come un complottista, e muovendosi in argomenti fumosi, senza mai portare un argomento concreto da sottoporgli se non un qualche affronto personale che, come nel caso dei due genin non aveva certamente fatto per il suo bene.

    Per chi lo fai Yato?
    Salti da una fallacia all’altra sperando di cogliermi intorpidito in una di esse e lì affondare le tue ragioni.
    Qui non c’è nessuno da convincere… nessuno.


    Indicò la via vuota con un ampio gesto e realizzando lui stesso qualcosa in quel momento lo guardò negli occhi, nell’angolo più profondo del nero delle sue pupille, come se gli scavasse dentro.

    Tu cerchi disperatamente di convincere te stesso di ciò che dici.

    Lasciò che quelle parole sedimentassero e che in quel silenzio il Senju potesse sentire il peso di un giudizio che lo denudava.

    Pace, libertà e uguaglianza sembrano parole vuote, vero?
    Così grandi da dover essere per forza gonfie d’aria, inarrivabili, sempre troppo distanti… allocchi.


    In quel plurale si nascondeva una considerazione che andava oltre Yato che in quel momento rappresentava una categoria più ampia.

    Non sono sicuramente uno che gioca pulito, sono un discreto bastardo e non potrò mai essere annoverato tra i paladini per via delle scelte che sono stato costretto a fare ma io ho il potere per mettere in equilibrio almeno un pezzo di questo mondo, e lo farò.
    E se per te questo è stagnare rileggi i tuoi libri, le mie azioni non saranno mai definitive, ma neanche quelle degli dei possono esserlo, per questo ci sarà sempre bisogno di un intervento correttivo nella bilancia delle cose.
    Ed il fatto che si debba intervenire con costanza non rende vani gli interventi, dimostra solo che le variabili sono infinite e che il valore sta nella costanza, nell’incrollabilità, non nel sogno di un immutabile perfezione, ma dell’ambizione alla stessa: tutto l’opposto della stagnazione o della mancanza di visione.
    L’Equilibrio è il mio Nindo, giovane chunin.


    Non lo chiamò per nome volendo mettere in quel momento un minimo di distanza tra di loro, perché forse poteva vedere il suo Kage come un incompetente, ma questo non toglieva che era Kage, eletto e confermato nel suo ruolo e con un bagaglio di esperienze per il momento inarrivabili a Yato ed in quelle c’era un valore che era sciocco ignorare.
    Se avesse ribattuto, con flemma e fredda educazione, quella tipica della calma che precede la tempesta, avrebbe alzato una mano consigliandogli di fermarsi, per poi poggiargliela amichevolmente sulla spalla. Da quella posizione l’imponenza fisica di Raizen era soverchiante, un aspetto che non sempre risultava rilevante grazie alle abilità dei ninja ed alla sua precisa volontà di non imporsi primariamente col fisico, ma che in quel contesto avvalorava la sua affermazione.

    Mi fai tenerezza Yato.
    Deponi le armi, la più forte delle lance non penetrerà comunque il più forte degli scudi.
    Credi a chi ha speso più fiato di te, c’è qualcosa con cui concordare anche nella persona che più odi al mondo.
    Io però non ti odio.


    Era il punto della discussione per lui, dove un tempo avrebbe affermato le sue ragioni a costo degli incisivi di Yato, ora avrebbe messo un punto e voltato le spalle a quel diverbio ormai sterile. Stava al Senju capire quanto non essere ne stimato, ne odiato, lo rendesse ininfluente agli occhi dell’Hokage.
    Une mezz’ora più tardi, all’interno della casa di Hitomi la situazione venne sbloccata dall’annessione di Raizen al concordato, permettendogli di muoversi verso un mistero altrimenti totalmente insondabile.

    Rilascia la tecnica.

    Ordinò secco.

    Ma non sperare che un atto di questa portata resti impunito.
    Le vostre scaramucce vi stanno sfuggendo di mano.


    Quando Hitomi atterrò davanti a loro si tranquillizzò leggermente, per quanto fosse davanti ad eventi di una certa portata nessuno sembrava riportare delle ferite fisiche.

    Non sei ferita, menomale.

    Era il massimo che potesse concedersi, per quanto il passato rimanesse alle spalle di sicuro non erano due sconosciuti, e non era un buon momento per offrire il fianco a eventuali illazioni.

    No, ovviamente no.
    Suppongo che la ragione che ha spinto Hojo da te sia la stessa per cui io ho fatto questo piccolo cambio di stile.
    Abbassa pure l’arma, la situazione è… particolare, ma non violenta.
    Nessuno vuole violenza, giusto Goro?


    Era una minaccia, un evidente minaccia.

    È successo tutto fin troppo in fretta, ma stiamo iniziando a srotolare il gomitolo.
    Dopo che Youkai è sparito ho iniziato a cercarlo, scontrandomi con l’impenetrabilità del concordato, solamente un piccolo foglietto ci ha permesso di arrivare a Fujiko e da lì riuscire a muoverci con maggior efficacia.
    Ora però quel foglietto mi fa sorgere qualche domanda, è un appunto per un interazione tra membri del concordato ed è comunque saltato fuori, non doveva essere protetto e quindi invisibile?
    Tra l’altro è stato proprio Seishinno a trovarlo, ma solo dopo qualche tempo scopriremo che era stato influenzato.


    Indicò l’interno della casa.

    Meglio entrare dentro per ora, io sono un clone, l’originale è alle calcagna di Hojo.

    Una volta richiusa la porta avrebbe continuato a parlare.

    L’intera casa come dicevo sembrava priva di qualsiasi indizio, e solo dopo il ritrovamento di quel foglietto, con il costante invito di Seira a non immischiarci troppo siamo riusciti a capire che proprio lei era stata manipolata, riuscendo addirittura ad avere un contatto con la mia mente attraverso Seishinno, che aveva precedentemente influenzato.
    Non so come, ne quando.
    Hai avuto contatti con lei o la capoclan recentemente?
    Qualcuno può verificare le tue risposte?


    Ottenute le risposte avrebbe fatto un cenno di assenso per poi riprendere a parlare.

    Dico che Seira è influenzata perché sembra agire fuori dai suoi stessi schemi.
    Ha sempre saputo del concordato e pare lo sostenesse, il progetto Y è stato mantenuto in gran segreto, mentre ora è leggermente più sconsiderata e sembra agisca per romperlo.
    Il problema è che chiunque l’abbia influenzata sta mettendo tutti voi a rischio, e questo non è da lei, ha passato una vita a proteggere il villaggio seppur a modo suo, che ora vi metta in pericolo è senza dubbio un cambio troppo radicale, anche per via del suo rapporto con la capoclan Uzumaki.


    Fu Hitomi a quel punto a fare un po' di luce su tutto quel contesto, spiegandogli chi fosse Hojo e come si muovesse.

    Una testa calda sostanzialmente, ma forse vedendo come ti ha trattato ci si potrebbe parlare alle giuste condinzioni.
    Tu cosa credi Goro?


    Dei Tamasizu sapeva più niente che poco, per cui non potè che annuire a quell’informazione.

    Mi stupisce più che altro che anche tu, scelta perché mi fossi fedele considerando che gran parte di ciò che arriva al mio ufficio passa anche per mano tua non mi abbia detto niente.
    È sorprendente in negativo quanto la capoclan sia certa dei suoi mezzi per correre il rischio di non avere la protezione dell’Hokage.
    Non ti ha mai detto niente riguardo l’eventuale correzione di questo errore?
    Dopotutto mi stava consciamente lasciando all’oscuro di tutto per essendo la soluzione abbastanza rapida e attuabile.


    Affermò mentre indicava i capelli fiammeggianti.

    Hojo quindi è venuto qui dopo aver intercettato il tuo corvo diretto a Fujiko.
    Non dico sia impossibile, ma mi sembra un caso parecchio fortuito che la tenesse d’occhio proprio in quel momento.


    Chiese a Goro di avvicinarsi con l’indice.

    Racconta, come è riuscito ad intercettare il corvo e perché sapeva del suo arrivo?
    Mi raccomando, ricorda la tua posizione prima di rispondere.


    Incrociò le braccia in attesa di capire qualcosa di più sui protagonisti presenti nel palcoscenico.




    [Lontano dal Chiosco dei Mochi]



    Le spiegazioni ottenute da Fujiko non furono dettagliate, ma erano quantomeno sufficienti.

    Capisco.
    Ma suppongo che arrivati a questo grado di insofferenza la cosa migliore sia concedere qualcosa in più.
    Trasformando il concordato un luogo nella mente e permettere a chi lo decide di agire contro l’assassino ma con la consapevolezza di stare lontano da chi non vuole rischiare la propria vita.
    Ma ci penseremo più tardi a questo.


    Le sue sopracciglia si incupirono quando si focalizzò sulla potenza del concordato.

    Il concordato è assoluto.
    Neanche uno Yamanaka potrebbe aggirarlo… mh.
    In effetti, se si parla di effetti, non è difficile pensare a tecniche incredibili eppure più gli effetti sono incredibili più la loro struttura è debole.
    Lunghe serie di sigilli possono interrompersi, così come i rituali, e questa è la cosa più semplice da fare, ma se io fossi un esperto, davvero un grande esperto, tenterei di modificare la struttura più che di spezzarne gli effetti.
    Stiamo parlando di un sigillo dopotutto, complesso senza ombra di dubbio, ma bollarlo come impossibile da aggirare ci allontana solo da chi potrebbe essere in grado di farlo.


    La condizione di Youkai poteva aggiungere qualcosa a quella fila di pensieri.

    E se la morte fosse proprio la falla in cui infilarsi?
    Rapisco qualcuno, lo uccido e sappiamo che in quel momento il concordato agisce quindi è ancora attivo e se fissa l’identità fittizia in qualche modo è attivo anche dopo.
    Non sappiamo come, ma se Youkai è stato incluso già sappiamo che esiste qualcuno che sul concordato ha scoperto qualcosa in più di te e sa riattivarlo post mortem.
    Seira potrebbe aver subito la stessa sorte, ma con la leggera sfumatura della modifica degli obiettivi del concordato, esiste un modo per verificare se qualcuno è dentro il concordato e se questo è stato modificato in qualche modo?
    Immagino che simili modifiche siano notificabili in caso.


    L’indagine mentale intanto procedeva insieme all’esperta principessa squamata, ritrovarono Seishinno, ma era difficile dire se stesse meglio di prima. Era seduto in una piccola sediolina a fissare un punto nel vuoto, inattivo, come un fantoccio a cui fossero stati recisi i fili. Ma non c’era soltanto lui, attorno alla sua persona infatti aleggiava una seconda presenza, simile a Seira ma senza quell’aria da vecchietta bonaria e pingue. Gli sussurrava all’orecchio ed era certo che quello fosse un sintomo del controllo che esercitava su di lui ma la domanda e il cambio di atteggiamento di quella figura gli dissero che il capoclan stava combattendo non del tutto assoggettato.

    Si, riesco ad intravederla.
    Sono certo che avremmo Seishinno come alleato, ma ancora ho dei dubbi riguardo alle trappole.
    Seishinno è qui però, e con lui come vediamo anche chi controlla Seira.
    Sono entrambi qui, me l’ha detto lui stesso, avere una parte della mente altrui è come avere un pensiero fisso, esattamente il comportamento di quella cosa traslucida.


    Il chakra, caricato per il rilascio si attenuò, quella presenza doveva essere mantenuta lì.

    È ancora lì però, quindi se anche potesse influenzare me non può farlo senza determinate condizioni o forse Kurama la ostacola.

    Stava con le braccia conserte davanti a Seishinno, incerto se correre o meno quel rischio.

    Sappiamo poco, ma sappiamo anche che questa è una risorsa, non ci resta che tentare.
    Kurama, devi tenere d’occhio quella presenza, ci avvicineremo quindi potrebbe sgattaiolare qui, non deve scappare e, ma questo sarà più complesso, cerca di distrarla se si concentrasse troppo su di noi.
    Hikihime.
    Dovremmo andare nel profondo della sua psiche, così mi ha chiesto di fare sarà un viaggio tra ricordi o forse sogni, ma qui sarà come la realtà, quindi forse potremmo evitare di farci influenzare a patto di sapere dove si trova chi vogliamo evitare.
    Forse è lì che troveremo la cassaforte della sua coscienza, o consapevolezza, dopotutto questo potrebbe essere un meccanismo di difesa.


    Raizen però non aveva gli eccelsi mezzi di uno Yamanaka per fare quel lavoro, poteva sfruttare solo l’interrogazione mentale. Esisteva una domanda per scendere a fondo?
    Qualcosa che creasse un filo da quell’angolo di coscienza protetta fino a loro, in quel momento il capoclan stava proteggendo ciò che reputava essere l’essenza di se stesso, qualcosa senza la quale non sarebbe stato più lui, cosa poteva essere?
    Aveva davanti un uomo grassottello che però non impressionava per il suo peso bensì per la precisione ed eleganza del suo portamento, qualcosa nato dalla totale accettazione di sé nonostante le sue forme potessero generare insicurezza nei più, facendo di quel portamento e quella stazza l’apice la punta della sua lancia. Qualcosa che lui stesso aveva scoperto nella difficoltà.
    E sua madre poteva avere un ruolo in tutto quello?
    Seishinno sembrava padrone di se stesso e non era turbato da quella particolare apprensione, quindi quell’affetto leggermente soffocante poteva essere una costante nella sua vita, e se ancora se la portava dietro era qualcosa di sopportabile o che in lui rappresentava qualcosa di positivo. Capire l’uomo da quei pochi pizzichi di interazione era complesso, ma un rapporto sano era basato anche sull’indipendenza e la presenza di Seira forse non era troppo sana considerando il ruolo di Seishinno.
    Dopo aver soppesato l’importanza di tutti quegli ingredienti e averli mescolati in un unico impasto formulò la domanda che gli pareva più corretta per permettere a Seishinno di mostrargli l’angolo più nascosto del suo mondo interiore.

    Seishinno, quando è nato il capoclan Yamanaka che ha saputo aiutare il suo Kage a liberarsi da Ozma?
    Portami da lui.


    Con quella strada a condurli si sarebbero immersi in un ulteriore strato di consapevolezza, in un esercizio di scatole che, sperava, una volta guadagnato l’aiuto di Seishinno li avrebbe portati a sfruttare in maniera similare e a loro vantaggio il frammento del terzo in comodo presente nella mente del capoclan e di fatto, in quel momento presente anche nella sua seppure in una dimensione al momento separata. La domanda era complessa per qualcuno di diverso da Seishinno, comportava un informazione riservata che ben pochi potevano sapere e che probabilmente un infiltrato non avrebbe avuto interesse a ricercare, ma seppure fosse stata trovata quell’informazione era necessario connetterla a tutto il background di Seishinno e trovare tra i suoi ricordi il preciso momento in cui aveva capito che poteva farcela con le sue sole forze, in quel punto era certo avrebbe trovato la forza mentale degna di un capoclan Yamanaka, la mente più forte del villaggio. Trovarlo per un estraneo era però impossibile, nella vita ci si rialza tante volte, ma solo chi è consapevole del suo percorso sa di preciso quando nel rialzarsi è arrivato più in alto di tutti.
    Se c’era uno scontro mentale in vista era lì che sarebbe iniziato.



    [...esterno...]



    La risposta di Fujiko non lo rincuorò per niente.

    Quindi abbiamo un buon numero di sospetti non indifferente, cercare tra loro un movente sarebbe un inutile perdita di tempo ora.
    Ne abbiamo solo una che è Hojo, oltre Seira ovviamente.
    Ma mi torna davvero poco che Seira, un membro della radice e Yamanaka esperta abbia aperto le porte al suo aguzzino.
    Credo sia una vittima.


    Poco dopo quelle considerazioni arrivarono alla villa di Hojo, davanti alla guardia che tentava di trattenerli come meglio poteva.

    Non sto entrando perché mi và, sto entrando per la sicurezza del villaggio e forse la vostra.

    Ma quello si ostentava a mantenere il punto nonostante la richiesta di scortarli dall’Uzumaki.
    Raizen si fece leggermente più metodico e tirò su un braccio, sistemando sopra ad esso un pesante guanto da battaglia, era il Rintocco, e l’aria lo avvertì immediatamente, vibrando minacciosamente e con sufficiente chiarezza da poterla avvertire nel petto, come il passo di una colossale creatura in avvicinamento.

    Ti stai opponendo ad un ordine diretto quindi?

    Non aveva bisogno del guanto in realtà, ma rendere chiaro a cosa sarebbe andato incontro era la via migliore per portarlo a fare una scelta in tempi brevi.

    O mi scorti da loro o dopo averti spostato perquisirò l’intera villa personalmente, reputandoti complice persino del ritardo nel pagamento delle bollette.
    Quando la sicurezza del villaggio è minacciata, e lo è, non ci sono proprietà private.
    O pensi che aspetti l’ora del thè per disattivare un sigillo in grado di radere al suolo un quartiere?


    Terminata la domanda, se non avesse ricevuto una risposta affermativa si sarebbe preparato a scattare, salvo immobilizzarsi come se colto di sorpresa.

    Ah.

    ….


    [...riunione...]



    La guardia del corpo aveva appena finito di rispondere quando, senza il benchè minimo preavviso ricomparvero Youkai, Hojo, Yamato e una donna che a quel punto doveva essere Hikaru.
    L’aria non potè che farsi assai più tesa, ma mise comunque una ma no davanti a Hitomi, suggerendo prudenza, dopotutto lui era solo un clone.

    Non fate un altro passo.

    Scandì chiaramente per poi indicare Youkai.

    Tu, vieni qui, di corsa.

    Tutta quell’animosità però non sembrava necessaria, Youkai spiegò come erano andate le cose, e malgrado dovette costringersi a sorvolare su determinati passaggi che certo non brillavano per acume si rilassò leggermente, salvo ritornare sull’attenti quando Hojo si avvicinò con quell’aria minacciosa, certo strana visto l’incedere poco strategico e scevro da particolari preparazioni. Quando gli si gettò addosso rimase quasi annichilito, con le braccia leggermente alzate visto che gli stringeva il torace.

    Ma cos…?

    Lo guardò qualche secondo per poi cercare conferme tra i presenti, ma per la maggioranza tutti sembravano essere stupiti quanto lui, anche se lui in aggiunta era leggermente schifato. Non era decisamente abituato al contatto con altri uomini, non così stretto e pregno di gratitudine e odore di tabacco quantomeno.

    Va… bene.
    Va bene.
    ...suppongo.


    Gli diede qualche colpetto sulla testa come a volerlo rasserenare, mentre lui cercava di dare a tutti i suoi pensieri un assetto differente, Hojo sembrava essere fin troppo amichevole per essere il bastardo che pensava fosse.

    Sii gentile Hitomi, porta qualcosa da bere, abbiamo bisogno di fiatare qualche secondo e di capire che, chiunque l’abbia causato, dobbiamo risolvere tutti lo stesso problema.
    Anche da mangiare, il chakra speso non è stato troppo, ma meglio reintegrare il possibile, andrà bene qualsiasi cosa.
    L’originale sarà qui a breve, direi che potete usare questo tempo come pausa, ci daremo il cambio quando arriverà.
    Non penso sarà incline a fare una pausa, ma io ho qualche difficoltà a darmi un freno quando si tratta di stanare dei ratti.
    Non voglio uscire dal concordato per non far apparire e sparire l’originale, quindi rassicura un po' Yato Youkai, ma tieniti sul generico riguardo le nuove informazioni.


    Affermazione che lasciava comprendere che nonostante tutto aveva ancora qualche dubbio.
    Ci vollero meno di dieci minuti perché l’Hokage arrivasse, il suo ingresso fu preceduto di qualche secondo dalla scomparsa del clone in una nuvola di fumo, cosa che permise alla Montangna di non buttare a terra la porta con una spallata, ma di aprirla normalmente e presentarsi a mani alzate.

    Basta abbracci, ok?
    Vengo in pace.


    Una prima interazione bonaria, forse utile a far abbassare un po' la guardia a tutti e sfruttare al meglio quel poco tempo di riposo.
    Sistematosi e trovato qualche istante per prendere fiato avrebbe osservato i presenti.

    Bene.
    Direi che la situazione è piuttosto spiacevole.
    Ma almeno concediamoci un pò di civiltà.


    Allungò la mano verso il primo che volesse stringergliela.

    Non vi ho mai conosciuto realmente, ho l’onore di parlare con…?

    Era una presentazione un po' strana, ma dopotutto si conoscevano solamente per bocca di altri.
    Si girò quindi verso Youkai.

    Tu stai bene?
    Non sembra sia stata la migliore delle giornate.


    Posò una mano sulla testa di Youkai con un gesto pesante ma affettuoso, guardando in cagnesco i responsabili, ma era soltanto la prima delle domande da porre, era il momento di incrociare le informazioni e capire a che punto fossero le loro indagini.

    Dovresti gestire un po' meglio queste situazioni Yamato.

    Si tamburellò sulla fronte mentre parlava, punto nel quale Raizen stava per aprirgliela come un anguria.

    Capisco il concordato, ma se c’è una persona su cui non dovresti dubitare sono proprio io.

    Non era troppo severo, il suo era più il tono di un padre deluso.

    Mentre per quanto riguarda questa faida interna non so come evolverà concretamente la situazione, ma è certo che resterò all’interno del concordato, i tempi in cui andavano di moda le casate cadette sono assai lontani, risolverò personalmente simili attriti qualora dovessero verificarsi nuovamente.
    Immagino che il concordato vi abbia dato una sorta di scusa per autogestirvi ed in una sola giornata ci sono stati due rapimenti e una tortura e un salame che alla vostra villa tentava di fermarmi mentre lavoravo per il bene di questo villaggio.


    Aveva lo sguardo serio di chi stava dettando non solo legge, ma una via etica che pareva essere smarrita.

    L’indipendenza dei clan è giusta e inviolabile, ma questo ha un limite: il bene comune.
    Se il segreto di un clan mettesse a rischio il villaggio e non ci fosse altro modo per salvarlo se non rivelarlo… rivelerei il segreto.
    Punto.
    Nessuna linea di sangue rende migliori del prossimo, o avremmo un mondo di ultimi.
    Messa in chiaro questa linea direi che possiamo iniziare a capire cosa sta succedendo.


    Ottenuta qualche risposta scandita dai suoi cenni di assenso avrebbe incalzato con qualche dubbio.

    Yamato, ma in tutto questo i tuoi genitori dove sono finiti?
    Abbiamo portato un po' di scompiglio è vero ma hanno mancato un appuntamento piuttosto importante con Fujiko, o eri tu a dover andare da lei?
    Qualcuno inoltre sa se Seira era solita usare Ninjanel numero 5?
    La persona che ha consegnato il messaggio lo portava ma la sua traccia è scomparsa alle porte del clan Yamanaka, forse perché proprio in quel momento è rientrata all’interno del concordato?


    Nel porre quella domanda però ebbe anche la scortesia di annusare l’aria per quanto discretamente, in uno spazio chiuso come quello anche lui poteva percepire il profumo se fosse stato addosso a uno dei presenti.
    La storia sulle lacrime del Nadir lo sorprese non poco, sapeva quale tipologia di immortalità sfruttasse il trio, ma non sapeva da cosa gli era data e scoprirlo lo fece sorridere. Un piacere agrodolce che rendeva più vicina la sua vendetta, un sentimento che non apprezzava quando esasperato ma che gli avrebbe dato grandi soddisfazioni quando li avrebbe osservati spegnersi consapevoli che sarebbe stata l’ultima volta.

    Lacrime del Nadir, o per essere più precisi Amesoko.
    Estremamente interessante, sapevo in che modo tornavano in vita, ma non grazie a cosa, dove hai recuperato queste informazioni?
    Non sarebbe male avere il quadro completo, occhio incluso.
    Io dovrei avere uno strumento adatto a fermarli definitivamente, lacrime o non lacrime, ma non è ancora completo, se tu li hai studiati così tanto avrai anche trovato un modo di liberarli da questo ciclo, no?
    Ma soprattutto, in che modo avrebbero potuto aiutarti a scappare dal concordato?
    Volevi sottrarti da esso… morendo?
    Spero tu non te la prenda, ma credo che sia stata proprio la tua interazione a riaccendere nuovamente il loro interesse per Konoha, da quel punto per loro è tutto in discesa, soprattutto se arrivano ad un personaggio della radice come Seira.
    La Speranza, è probabilmente la responsabile dietro questo caos, ma resta sempre viva la domanda del “chi l’ha invitata”, Seira non mi sembra possa rispondere a questa domanda, mi sembra troppo prudente e fedele al villaggio per mettere a disposizione di un Hayate la sua mente ed inoltre è una donna, che sono il ricettacolo che la Speranza controlla meglio, anche grazie alla lacrima suppongo.
    È probabile sia stata presa alla sprovvista.
    Quando la incrociai all’Abete non era stata solo brava a recitare, lei può semplicemente farsi da parte e far emergere la coscienza ospitante, a quel punto le debolezze delle eventuali menzogne si sfoltiscono non di poco.


    La notizia del sangue era invece una buona e al contempo cattiva notizia, offriva un metodo rapido per rendere tangibile il concordato ed eventualmente interagirci, ma era anche vero che questo l’avrebbe esposto e messo in pericolo.

    Il sangue invece è un gran problema, non tanto perché voglio tenermelo stretto, ma perché versarlo potrebbe disattivare il concordato e precipitarci immediatamente in un problema più grande che vogliamo gestire in tutt’altro modo.
    So proteggermi, ma non ho mai avuto cura delle ferite più superficiali, avete modo di non farmi perdere sangue?
    Anche se direi che potremmo giocare in un altro modo ed evitare semplicemente di combattere in quella sala.
    Il concordato una volta concretizzato è modificabile suppongo, no?


    Fatta incetta di tutte quelle informazioni era il momento di tornare al presente, e le sopracciglia che gli cascavano sul naso lasciavano immaginare quanto ingarbugliata fosse la situazione.

    Direi che possiamo tornare al presente e alle nostre prossime mosse.
    La speranza di Hayate si è infiltrata nel villaggio e sarebbe opportuno sapere chi gli ha aperto la porta, è evidente che Seira sia una sua vittima più che complice quindi questo la esclude, e se dovessi fare qualche rapida associazione, Hojo, non fatico a pensare che proprio l’anziana della radice sia stata reputata da te sacrificabile per favorire l’infiltrazione di qualcuno, salvo vederti la cosa scivolare tra le mani e trasformarsi in un problema da risolvere.
    Prima di darti possibilità di rispondere però fammi mettere in chiaro una cosa, potrei essere dalla tua parte a determinate condizioni, ma questo non toglie che prima delle esigenze di una parte degli Uzumaki reputo più importanti le loro vite e quelle di coloro che non concordano con essi.
    Quindi ci sono cose che posso valutare e cose che nono vorrei nemmeno sentire.
    Potrei esigere una modifica del concordato per escludere un numero di Uzumaki estremamente preparati presi su base volontaria che faranno da esca LONTANO dal villaggio in modo da trovare una soluzione all’assassino e permettervi di vedere la fine di quello che anche a me sembra un rimedio temporaneo che si sta trasformando in una tortura.
    Secondo, quel povero chunin, Yato Senju, sta aspettando lì da un po', bisognerebbe metterlo al corrente di qualcosa, ma non ho certezze sul suo conto.
    Mi è apertamente ostile pur essendo fedele al villaggio, e chiunque controlli Seira o una parte di Seira stessa ha voluto metterlo in mezzo a questa storia, non so se per volontà propria cosa strana visto che la Speranza non dovrebbe sapere nulla di lui o perché ha trovato qualcosa sul suo conto nella mente della vecchia Yamanaka.


    Si sarebbe poi voltato verso Fujiko.

    Tu Fujiko come puoi dimostrarci che non ci pianterai un coltello tra le scapole al momento giusto invece?
    Hayate sa essere molto persuasivo e niente non toglie che la scenata di Seira aiutasse te, il piano B a funzionare meglio.
    Dubito di te in amicizia, ma visto che tutti vogliamo saltare alla gola del prossimo in questa stanza siamo la miglior occasione per assicurarci di essere tutti dalla stessa parte.
    Inoltre tu mi hai parlato al chiosco di alcuni Uzumaki, ma mi sono presentato solo io, i genitori di Yamato?
    Non erano in casa ne nei dintorni, potrebbero essere stati distratti da un influenza esterna?
    Solo Seira ha accennato a loro e soltanto per farmi prendere decisioni affrettate.
    Mostra anche il sigillo che hai impresso a Tetsuba, eseguilo pure sul tavolo in modo che possano vedere se nasconde qualche trappola.
    Ti ho visto parecchio abile nell’interrogazione mentale e da quando un Hayate mi ha fregato sono sempre molto prudente con chi è abile in quell’arte.


    Non aveva veri e propri sospetti su Fujiko, il suo era un modo per permetterle di esporsi verso gli altri, soltanto il fianco esposto avrebbe potuto aiutare Hojo a vederla come un alleata,
    Se fosse arrivato un momento opportuno e dall’interazione col frammento di Seishinno non fossero arrivate informazioni Raizen avrebbe anche messo quella questione sul tavolo.

    Hikaru, Seishinno al momento è in uno stato particolare, ma sembra che tu sia un interrogatrice ben al di sopra della media, forse potremmo riuscire a comprendere come e quando Seira e stata coinvolta, o interrogare direttamente il frammento che tiene sotto scacco Seishinno.
    Tra le altre cose, essendo Shika stato minacciato direttamente ho mandato a sua protezione Soken, dovrebbe essere anche più resistente ad un eventuale controllo, soprattutto ora che è stato avvertito dell’eventualità
    E… Hojo…


    Puntò un dito accusatore più simile ad una lancia affilata in quella discussione che ad un semplice indice.

    ... le mani dei leader non sono le più sporche, son quelle che si sporcano più facilmente, una piccola ma sostanziale differenza.
    Non farciamo la testa dei giovani con puttanate da quattro soldi buone solo per dei cattivi immaginari di serie zeta.


    Non sapeva ovviamente di cosa fosse l’autore, ma al momento non era un suo problema.
    Sul tavolo erano però presenti tutti gli indizi raccolti, qualcosa sarebbe dovuto uscire.


    Edited by F e n i x - 18/12/2023, 21:01
  10. .

    Il Patto

    XIII




    Alle giuste opposizioni di Liu Bei avrebbe annuito.

    Beh, ho imparato da voi che il vuoto è sia pienezza che assenza di un dato concetto, fino a che questo resterà ben chiaro nella mente di chi lo usa non darà problemi, certo, bilanciare due elementi basati sull'equilibrio di un entità è doppiamente difficile, ma non siamo qui per piangerci addosso, no?

    Sorrise, pur non avendo ancora finito di parlare.

    Inoltre i sigilli sono uno strumento prima di qualsiasi altra cosa, estremamente efficienti, cosa che la signora Maya qui ha ben compreso, a me non serve tanto usarli ma comprenderli, esplorare proprio la loro natura di vuoto, la loro capacità di incarnare un concetto.
    Pangu è stato in grado di tracciare un confine per distinguere il nulla dal nulla afferrato qualcosa di inafferrabile e io voglio comprenderla, credo che il modo più facile sia un sigillo, o magari le sue memorie in merito.


    Il tono era evidentemente scherzoso.

    ...perchè passare le sue memorie non è possibile vero?

    Puntualizzò con uno sguardo incerto che un po' sperava di essere contraddetto.
    Ignorò l'altezzoso sguardo di sfida di Kotaro per lasciargli credere che non avesse già immaginato quel risvolto dei suoi poteri, se era così sciocco da pensare che per Raizen quell’abilità potesse essere una sorpresa avrebbe dovuto mettere sotto i denti ancora parecchie ombre di pagnotte. Fortunatamente il buon Apachai gli diede modo di non curarsi di quel momento di disagio, indirizzando la sua attenzione verso una singolare mancanza.

    Si, dovremmo riuscire a trovare un buon modo per colpire insieme Apachai, ma dovrai essere un po' più specifico riguardo a tempistiche ed eventuali limitazioni, ho già combattuto a distanza ravvicinata con degli alleati ma qui sembra sia necessaria una certa armonia e fluidità.
    Riguardo il Lucchetto Kotaro… andiamo di fretta ma riusciresti a farmi uno scarabocchio delle terre a te note?
    Mi chiedo se esistano altre differenze tra questa realtà e la nostra, ma incrociare le informazioni alla ricerca di cosa sia uguale e cosa no sarebbe assai complesso, la guerra sembra procedere quasi allo stesso modo.


    E facendo mente locale diventava anche più difficile paragonare elementi noti a lui e a Kotaro che fossero dirimenti.

    Che tu sappia c’è qualcosa di particolare a nord di Kumo?
    O magari conosci qualche personaggio degno di nota in grado di manipolare il tempo, forse siamo il risultato di una sorta di risonanza e perché ce ne sia una qualcosa deve risuonare qui.


    Era un lancio lungo, ma alzare il sospetto sulle differenze presenti tra i tempi poteva forse aiutare ad identificare un colpevole partendo da cosa avesse reputato importante includere in quella tasca e cosa no, oppure da cosa sapesse e cosa no.
    Mentre attendeva la sua piccola opera d’arte sentì Fudoh parlare con Liu Bei.

    Lascia perdere, è finito in un fuoco incrociato come capita spesso, e siccome ne è rimasto traumatizzato ora lo chiama così.
    Semplicemente non si ricorda il nome quindi lo rimpiazza con il primo aggettivo che ha fatto presa.
    Devo ammettere questo resoconto è un po' sbrigativo, ma evidentemente non è successo niente degno di nota, andrà bene.


    Commentò mentre si appartavano leggermente per condividere qualcosa che evidentemente non doveva essere nota a tutti.

    Mh.
    Lo terrò a mente, per ora Apachai sembra agire di sua sponte, e fatico davvero ad immaginarmi una persona simile agire con cattiveria.
    Ci sono differenze apprezzabili tra quando sono controllati e quando non lo sono?


    Ottenuta risposta lo ringraziò e inspirò a l ungo, evidentemente cercando una pausa tra i pensieri, dopotutto forse non era partito benissimo col Kiriano e pareva che in lui non ci fosse il gelo di genosha così come in Youshi.

    Senti Fudoh, io non sono un pezzo di pane, ho un caratteraccio, davvero un pessimo carattere, ma non credo di aver mai agito per il male.
    E tu sembri essere molto più simile a Tenma, per farti un esempio che entrambi abbiamo conosciuto, che a me e probabilmente proprio come lui mi farai imbestialire, ma questo è molto lontano dal pensare di non poterti dare fiducia.
    Io prendo decisioni a fronte di informazioni che so essere corrette, quelle più importanti solamente dopo averle verificate in prima persona e in quel caso tendo ad essere molto meticoloso.
    Ma non ho il cappello rosso perché sono testardo, lo ho perché cambio idea se mi viene data occasione di farlo.
    Dammi prove concrete e avrai un alleato, ma non rischierò la vita di molti per la salvezza di pochi quando si dovrà fare questa scelta, e penso che entrambi sappiamo che a volte siamo costretti a queste due vie per quanto ne vorremmo una terza.
    Dal canto mio cercherò di capire se è possibile dare alle armi libertà e coscienza sulle proprie azioni, ma ti dico con onestà che se dovessi scegliere cosa salvare tra le armi e le creature che la compongono sceglierei le seconde.


    Non gli tese la mano, era forse un gesto prematuro, ma lo guardò con sufficiente gentilezza per dimostrare che avrebbe voluto farlo.



    [Osamu, il Veterano]



    Raizen annuì alle affermazioni del Veterano, per quanto la sua forza non fosse da sottovalutare e per quanto potesse applicarla con maggior efficacia grazie agli alleati al suo fianco, era evidente che visualizzare uno scenario in cui potessero aver salva la pelle in uno scontro diretto era assai complesso. Forse una ritirata strategica poteva riuscire. Ma proprio per questo non ne era minimamente afflitto, sarebbe stato stupido crucciarsi per una sconfitta contro un avversario simile piuttosto che continuare a ronzargli attorno alla ricerca di un punto di ruggine nella sua corazza.

    Giusto, Giusto.
    Sarebbe sciocco non riconoscerlo, certo che per quanto le tue percezioni possano essere avanzate trovo curioso che noi non possiamo essere una minaccia mentre Naruto che tutto sommato ha uno stile molto simile al mio sia considerato da te un degno avversario.


    Dal canto suo la Montagna era certa di aver ben saldo tra le mani il volante di quella situazione, fino a che il Veterano non si fosse stancato di parlare o avesse trovato utili le sue chiacchiere erano al sicuro.

    Credo di no, per parlare è necessaria conoscenza e troppi l'hanno barattata con la violenza.

    Le parole successive diedero una precisa connotazione temporale al Veterano rivelando che non provenivano da tempi troppo distanti, li separavano forse una decina d’anni, ma non conosceva la sua storia a sufficienza per sapere di preciso quando fosse stato risvegliato e cosa avesse fatto da quel momento.

    Non ci separa troppo tempo in realtà, certo questo non toglie nulla al suo valore.

    Stava per paragonare le linee che li avvolgevano alla catena del drago, ma si fermò, temendo che quell’informazione potesse essere troppo importante da conoscere per il Veterano, malgrado la sua natura potesse permettergli addirittura di vederla o interagire con essa fino a che non ne avesse avuto la certezza era meglio non rischiare.

    C’è una domanda estremamente importante da fare a questo punto, prima di recarci al bandolo della matassa: tu puoi notare delle differenze tra questo tempo e il nostro, se una retta non è cosciente della larghezza così come un triangolo della profondità questo implica che se tu sei quadridimensionale puoi osservare questa realtà da un punto privilegiato su un sistema a noi estraneo e vedere le deformità di questa tasca.
    Identificarle credo ci permetta di capire gli intenti di chi ha creato tutto questo e soprattutto il metodo.
    Se un essere simile a te è all’opera qui non credo sia saggio agire senza prima sapere questo.


    Quella spiegazione avrebbe richiesto tempo, ed era già un punto a suo favore.

    Non conoscevo Hagemono, ma non mi sorprende la sua reazione visto il suo comportamento.
    Mi sorprende di più il rapporto con la Zanna, avrei supposto che la sua morte potesse essere causa loro, ma visto che credono responsabile l’accademia sospetto che Hagemono sia inciampato su un assassino che voleva metterlo a tacere.


    L’argomento tornò sulle linee temporali, ma fino a che non fosse stata trovata una risposta alle sue precedenti domande forse queste nuove informazioni aggiungevano poco.

    Ti ha dato una mano la gemma dell'anima, giusto?

    Chiese quando il Veterano disse di aver analizzato l’Oni.

    Ma non penso che esista modo di ripercorrere quelle linee per separarli nelle loro identità iniziali, neanche con i tuoi poteri, per quanto aiutate dal fatto che i colossi siano terra senziente, le arti sfruttate per metterli insieme sono fin troppo peculiari, alcune tra le più concettuali io abbia mai sentito.

    Ad osservare quello scambio dall’esterno era evidente che Raizen tentasse di attivare la parte vanitosa del Veterano, sia per ottenerne risposte sia per comprendere le sue capacità, forse Osamu l’avrebbe notato e forse avrebbe risposto proprio perché gli piaceva essere così forte.

    Certo che potresti distruggerli, ma riusciresti a comprenderli in quel caso?.
    Io credo che qualcuno che si priva della vista per dieci anni voglia capire, non distruggere.


    Un appunto che non sarebbe mancato se il Veterano avesse risposto che poteva distruggerli, e sull’onda di quella filosofia avrebbe esteso il discorso all’idea di invincibilità che aveva uno degli avversari più temibili che gli fossero capitati davanti.

    Impazzire o seguirti? Sicuro?

    Sorrise leggermente, c'erano entità e situazioni in grado di mettere in dubbio Amesoko, Raizen poteva decisamente dubitare del Veterano, non per boria, era più una certezza dovuta alla consapevolezza che quelli erano poteri costruiti, seguivano delle leggi senza creare niente che non fosse replicabile o apprendibile.

    L'invincibilità può esistere?
    Temo che anche un essere quadridimensionale debba ammettere che pur essendo, forse, persino l'essere più intelligente del creato non può restarlo per sempre se ha capito come funziona il creato, ed è da questo che dipende la capacità di prevedere le proprie debolezze e di annullarle, ed essere il nemico di tutti aumenta solo le variabili.
    Probabilmente neanche se tu fossi l'apice del sapere sarebbe vero, perchè nel momento in cui lo diventi tu stesso l'hai reso un traguardo possibile, posto che un apice esista ovviamente, ogni secondo che passa rischi di perdere il primato, non puoi sperare che la tua intelligenza sovrasti per sempre quella di tutti.
    Per essere il Veterano occorre tempo e svariate peripezie, studiarti e capirti è molto più semplice e una volta compresa la domanda è solo questione di tempo per avere la risposta.


    E Raizen di fatto poteva essere un esempio di quel metodo, ma la filosofia importava fino a un certo punto, e Osamu trovò presto una nuova interessante vittoria da ricordare. Arrivarono altre domande, ma non senza che chinasse leggermente la testa per il complimento ricevuto, un gran smacco per chi dava poco peso alle sue chiacchiere.

    Altro continente?
    Le terre dei dei demoni intendi?
    Non ho mai sentito di questa battaglia con i giudici, forse la storia è riuscita a nasconderla, pare che tutto il periodo in cui il Dominio ha avuto controllo sia stato cancellato, tu qualcosa ricordi, pare.
    Io ho sentito nominare solamente la sua isola.
    Mi chiedo se ricordi tutto o anche tu hai subito la sua influenza e hai dimenticato, se non avrò più niente da proteggere sarò curioso di vedere come riuscirai ad ignorare qualcuno che ha controllo sul chakra stesso o sulle armi visto che entrambi vogliono ciò che vuoi tu.


    Altro in merito non poteva dire, conosceva troppo poco i tre soggetti sul campo, tuttavia faticava a vedere uno scenario in cui il Veterano poteva realmente ignorare simili minacce considerando che tutti volevano la stessa cosa. Il modo in cui quella discussione finì non fu traumatico ma sicuramente gli diede qualche nozione sul Veterano: per quanto la tecnica fosse complessa per lui i sigilli erano un mero esercizio di coordinazione. Durante la creazione dei troni ne diede un esempio, ma poteva essere una banale manipolazione di un elemento, ma l'evocazione dello shinigami era tutt'altra cosa: aveva valicato l'uso dei simboli, per lui le tecniche erano qualcosa di diverso, di elementare.

    Impressionante, senza dubbio.

    Si voltò a guardare il demone, dritto negli occhi, e sorrise.
    Stando alle parole di Osamu quel patto aveva due parti da soddisfare e lo shinigami, per quanto evocato da lui era un garante, qualcuno con un ruolo differente da quello di mietitore, doveva infatti assicurarsi il rispetto delle regole di quel patto e poi di un eventuale esecuzione o riscossione coatta. Quindi all’interno del medesimo patto le specifiche erano consentite.

    La mia anima per pieno supporto intende la piena libertà e capacità di prendere qualsiasi decisione necessaria come leader di questa missione in maniera indipendente, incluso quindi il libero arbitrio, detto più genericamente senza che tu possa tentare di influenzare la mia mente in alcun modo o di ledermi per il bene supposto della stessa senza che questo venga chiaramente richiesto.
    Se la tua è consapevole di ciò che la mia intende con pieno supporto allora è fatta, dopotutto per quanto strano si sta parlando di un patto per la fiducia, no?
    Influenzarmi equivarrebbe a liberare la mia anima dal fardello, altrimenti vizieresti la sentenza del giudice che hai evocato a sancire questo patto.
    Non da meno questo patto copre il tuo aiuto ora e il mio aiuto in futuro, un occasione ciascuno, non di più, non di meno.


    In realtà quella tecnica somigliava a qualcosa di noto, ma forse programmare come disfarsene non era la mossa migliore di tutte una volta stretto quel patto, differente invece sarebbe stato procurarsi un sigillo per immobilizzare il Veterano qualora questo si fosse presentato al suo cospetto per riscattare il patto.

    Mi domando cosa attenda o tema il Veterano per far promettere ad un Moscerino di aiutarlo.

    Tese simbolicamente la mano al diavolo, anche per mostrare quanto fosse certo di quella scelta e consapevole della sua discutibilità malgrado al contempo sperasse che le persone attorno a lui, comprendessero le sfumature di un simile accordo.
    Il nemico più temibile di un intera era aveva stretto un patto di protezione con Raizen Ikigami, piacesse o meno ai suoi detrattori qualcosa di molto vicino al concetto di invincibilità aveva riconosciuto in lui qualcosa e, al contempo confermato che quell’aggettivo non gli si applicava alla perfezione e di fatto gli mostrava il fianco: prima o poi gli si sarebbe presentato davanti debole e vulnerabile.


    [Jinchuriki World]



    La reazione di Kushina lo prese leggermente alla sprovvista, ma c'era una singolare nostalgia nel poter confermare le voci di corridoio che la volevano così fumantina.

    Vero, vero, è diventata un abitudine e per affrettare le presentazioni ho preferito mettere le carte in tavola subito.
    Poi da 7 a 10 ce ne passa considerando quello che sta succedendo qui, non è comunque scontato!


    Ma era anche vero che lui non era l’unico con una dose di esperienze ciclopica e forse un evento come quello poteva non essere poi tanto sorprendente.

    Si, il destino di portare dieci demoni, non di morirci, ne di usarli come bomba ne di farmi uccidere nel processo.
    Ho sempre apprezzato il Settimo e proprio per questo posso dire che a volte è stato... affrettato.


    Ammise con voce cortese per poi ascoltare con crescente serenità le loro risposte.

    Bene, sono notizie rincuoranti, il fatto che nessuno di voi riesca a percepire la sua presenza ne riesca ad evocarne la sua memoria può voler dire o che ha fatto bene il suo lavoro o che questa linea temporale è ancor più particolare di quanto pensassi.
    Ma visto che questo non toglie che possa essere lui il responsabile mi chiedo, se rimaneste divisi al mio interno i vostri chakra risulterebbero tra loro diversi?
    Sarebbe estremamente utile contro di lui.


    Mentre il resto della discussione proseguiva si darebbe dato un occhiata intorno, era curioso di sapere se ci fossero altri portatori conosciuti, era ormai certo di poterli raggiungere anche in autonomia, ma non avendo mai esplorato il meccanismo per contro proprio avrebbe colto l’occasione.

    Comunque, è meglio prepararci quanto più meticolosamente possiamo, non sappiamo per filo e per segno cosa ci aspetta forse potete togliermi qualche dubbio.
    Non so se le ore a disposizione siano sufficienti, dovrebbero, ma se non lo fossero è bene cercare di preservarsi.
    Prima possibilità, possiamo usarmi come reliquia momentanea?
    Ossia impacchettarvi in uno stato concentrato ma inattivo e iniziare ad usarvi quando necessario, posso far fronte alle limitazioni, quello che mi interessa è avere la vostra forza a disposizione solo quando mi serve senza sprecarla.


    Ascoltate eventuali controproposte o opposizioni sarebbe passato alla seconda possibilità.

    L’altra possibilità, che potrebbe comunque essere legata alla prima per comodità è: una volta rintracciati i draghi, di convogliare meglio questo colossale flusso di chakra usando loro come elementi ibridi a me esterni per aumentare la mia capacità contenitiva.
    Sono in grado di prenderne l’anima e deviarla su dei cloni o di prendere le loro anime al mio interno, questo sicuramente è un utile esperienza per gestire più di uno di voi ma l’idea era prendere voi, e richiamare le anime dei draghi usandole come recipienti, quando necessario potrò integrarle e combattere con voi a piena potenza.
    Il mio fisico dovrebbe faticare di meno, no?


    Ripensando al ruolo dei draghi gli venne in mente qualcuno che aveva fatto qualcosa di simile.

    Si.
    Sasuke fece qualcosa di simile quando riuscì a sottrarvi a Naruto e sigillarvi col chibaku Tensei per poi sfruttare il vostro chakra.
    Io farò qualcosa di simile, ma con altri mezzi.
    Quindi anche eventuali percezioni di quei momenti sarebbero utili da conoscere per fare qualcosa di più preciso.
    Quando evoco le anime dei draghi posso sfruttarne le abilità come se fossero mie, quindi potenziare loro equivale a potenziare me.
    Dovrei affaticare meno il mio corpo visto che staranno con me ma dovrò gestire quella potenza solo quando mi attraversa, come delle gudodama, Kurama e le anime dei draghi mi avvicinano molto al senjutsu delle sei vie, funzionalmente parlando è la via più sana per fare questa cosa.
    I cloni potrebbero essere un problema ma se ciò che ho in mente è realizzabile è un problema secondario.
    Quindi resta l’ultima domanda, al momento la mia comprensione del chakra dei demoni e la loro connessione spirituale al chakra naturale mi è abbastanza chiara, non da meno il mio stile di combattimento con i draghi mi ha permesso anche di fare esperienza col chakra naturale, ma ancora non ho sperimentato un particolare: quale è il modo migliore per cedere il vostro chakra al prossimo?
    Naruto riusciva ad avere una connessione ottimale con gli alleati, avendo certezza di questo metodo riuscirei a sfruttare alla perfezione sia i draghi che i loro spiriti che quando evocati posso mantenere vigili e concreti.
    Se ci sarà il rischi che vengano assorbiti... beh, non mi resterà che riportarli al mio interno, avrò quantomeno guadagnato del tempo.


    Ottenute le eventuali risposte sarebbe stato il momento di un ultima richiesta.

    Una volta completato questo trasferimento non so se il troppo potere mi permetterà di usare nuovamente questo spazio, per cui ve lo chiederò adesso: se mi reputerete degno lasciate una vostra traccia al mio interno, a prescindere da ciò che succederà qui il futuro non è roseo e potrebbe essere utile a convincere voi stessi delle mie buone intenzioni.

    Se non ci fossero stati intoppi avrebbe inspirato, fiducioso ma teso, dopotutto stava per accedere ad un potere in grado di ucciderlo ma verso il quale non riusciva a non provare un minimo di eccitazione.

    Ci riusciremo.
    Vi sarei grato se riusciste a farmi salutare il settimo, alleggerito della vostra presenza dovrebbe riuscire a comunicare con me il tempo necessario.


    Se fosse stato possibile, oltre il bianco di quel nocciolo di potere così denso, sarebbe comparso davanti a Naruto, riuscendo a mostrare una certa stabilità.
    Si avvicinò lentamente, senza suoni verso l’anima stanca di uno dei più grandi Hokage, e gli poggiò una mano sulla spalla. Un uomo che risepettava anche se a volte lo reputava un po' ingenuo, ma l’eccelsa morale e la visione pacifica sostenuta da uno spirito incrollabile lo rendevano un esempio da seguire.

    Non c’è niente che abbiate mai sbagliato, grazie Naruto.

    Sorrise, mentre entrambi sfumavano allontanandosi in direzioni opposte, uno verso la realtà l’altro verso lo Yomi, un mondo che era certo a lui sarebbe stato lieve.

  11. .

    La Strana Esplosione

    XII




    C'era qualcosa nel profondo di se stesso che Raizen ignorava volutamente, cercando di convincersi che non esistesse: la via facile, quella sempre in discesa, sgombera da ostacoli se non piccoli sassolini che poteva scostare con uno svogliato cenno della mano: la via del male. Si potevano fare tanti voli pindarici su quella parola ma la verità era una, quando si sceglieva di non impegnarsi, di non cercare una via per rispettare una morale si stava scegliendo il male, anche se questa poteva sembrare l’unica via a disposizione davanti ad un assemblea volta a destabilizzare l’ordine costituito.
    Quella discesa aveva spesso un solo problema: lo specchio alla fine. Si poteva correre giù per il pendio senza mai inciampare, magari qualche sferzata da un ramo, qualche sassolino sulle scarpe, ma era una linea retta veloce trasformava solo chi la percorreva e solo alla fine arrivava la domanda: e ora, chi sei diventato?
    In passato era stato in grado di rispondere, per ora non era arrivato al termine della discesa e forse poteva ancora imboccare una deviazione, ma per ora quella scorciatoia in assenza di un freno etico lo faceva agire con glaciale efficienza ma discutibile morale. Osservò a lungo i resti di quell'attacco, perché in altro modo non potevano chiamarsi.
    Nessuno avrebbe dovuto sapere del costo che la pace aveva esatto quel giorno.
    I risultati di quel putiferio non furono però l'unica cosa che potè osservare: tanti corpi erano stati martoriati e resi irriconoscibili facendo capire cosa fosse possibile fare per un singolo ninja in una manciata di istanti, ma quello di Kanashimi subì una sorte diversa, esplose letteralmente sotto la potenza di quell'attacco, il che era curioso considerando che non era ne l'obbiettivo principale ne la tecnica per quanto forte era in grado di causare un simile effetto. Cat Raizen incuriosito dall’evento si sarebbe concentrato per tenere d'occhio qualcuno dei frammenti ed in caso gli fosse stato impossibile ne avrebbe cercato qualcuno tra la confusione aiutato da qualche scampolo dei suoi vestiti. Se li avesse trovati, malgrado il leggero ribrezzo, ne avrebbe odorato e tastato la carni con la sua zampetta per verificarne la concretezza ma anche per vedere se qualcuna delle sue percezioni veniva allertata da eventuali connessioni tra Kanashimi e la strana voce che chiedeva di essere uccisa, dopotutto non era qualcuno che credeva troppo nel caso, e una richiesta di uccisione poteva essere legata a doppio filo ad uno che alla prima occasione buona si faceva saltare in aria come se non aspettasse altro.
    Concluso quel piccolo accertamento avrebbe dissolto i cloni con meticolosa attenzione, inscenando una morte graduale o repentina a seconda delle ferite ma tutte prima dell'arrivo dei soccorsi. L'onere di cementare quel sospetto sarebbe toccato al primo individuo che aveva scelto di interpretare, il vecchio di Otafuku che trafelato dallo spavento e dal peso dei suoi anni avrebbe preso vita dal gatto, arrivando dallo spazio nascosto tra due tende dove questo era andato a nascondersi. Il piano era quello di dirigersi dal trasportatore che sembrava avere un ruolo in tutto quel marasma e si fidava di lui, eppure due figure attirarono la sua attenzione, le medesime che i draghi avevano identificato poco prima. Gli si stava avvicinando con l'aspetto del vecchio quando quello si irrigidì e veloce come un fulmine si portò un arma al collo, azione che lo sorprese sinceramente non rendendogli necessario recitare.
    Mise le mani ben in vista, paradossalmente anche se lui era il presunto aggressore dovette arrendersi immediatamente e mostrarsi inoffensivo.

    Calma, calma!
    Non so neanche cosa sia la bilancia nera!
    Forse però potete dirmelo voi.
    E forse potremmo trovare il modo di parlare.


    Non mosse nemmeno un passo verso i due ma continuò a parlare.

    Possiamo dimostrarci da che parte stiamo?
    Voi vi occupate di svuotare le voliere, possibilmente non facendo sopravvivere i volatili che tornando a mani vuote potrebbero comunque consegnare un messaggio, e io mi occuperò di dire la verità su Kanashimi, quella che ho visto con i miei occhi.
    Ci rivedremo dove vorrete voi, così vi sentirete più al sicuro, direi verso sera, ma siete liberi anche di decidere l’orario.
    Non fatevi cercare, io sono una risorsa se affermate il vero.


    Se i due avessero accettato avrebbe annuito.

    Non avete niente da temere se desiderate la pace, avete trovato un pacifista.

    A quel punto si sarebbe voltato e se ne sarebbe andato, se Kanashimi sperava di potersela cavare sparendo al momento giusto non aveva considerato quanto caos una trasformazione poteva fare in quel frangente. Mentre muoveva verso il suo obiettivo, che sapeva più o meno dove sarebbe stato, avrebbe creato un clone, già trasformato che si sarebbe mosso come avrebbe fatto un Kanashimi, leggermente disordinato dal caos da cui era appena passato ma elegante, preoccupato ma certo dei suoi movimenti mentre si allontanava dal luogo del misfatto guardingo ma cadendo ogni tanto nel raggio visivo di più persone possibile per il minor tempo possibile: doveva farsi vedere, ma per caso.
    Quando fosse stato certo che tre persone almeno l’avessero visto avrebbe aumentato la velocità e si sarebbe tuffato allarmato dietro il primo angolo disponibile sparendo solo se non avesse avuto occhi addosso.
    Old Raizen intanto quando avesse trovato il trasportatore, trafelato e spaventato lo avrebbe afferrato senza troppi riguardi traendolo a se e non lasciandosi fermare da un eventuale folla attorno a lui.

    Capitano!
    Basta bugie.
    Ho visto Kanashimi prima morire e poi correre via come se niente fosse e vi ho visto anche confabulare la scorsa notte.


    I suoi occhi contornate da rughe erano vivi e inamovibili, illuminati da una luce furiosa.

    Dimmi tutto Kikomoro, tu sai sicuramente qualcosa in più, in nome di tutte le anime qui presenti che non voglio dare in pasto ai piani di chissà chi.

    La sua presa era salda, forte, non come quella di un ninja, ma come quella di un anziano che cercava giustizia.



    [Più tardi - Prove alla mano]



    Arrivato all’appuntamento si sarebbe seduto nel primo punto alla giusta altezza se ci fosse stato, dimostrando tranquillità ed una certa sicurezza: non aveva bisogno ne di attaccare ma neanche di difendersi.

    Iniziamo dalla bilancia nera, poi capiamo chi siete voi e infine perché ho visto Kanashimi saltare in aria.
    Penso che entrambi non abbiamo in simpatia Kanashimi, e come si dice, il nemico del mio nemico è mio amico, no?
    Non da meno è palese che a voi serva una guida un po' più accorta se non volete morire prima di esservi resi utili.
    Perché scommetto che voi siete qui per qualcosa.
    Sono certo che possiamo aiutarci.


    Passò la parola ai due, estraendo da una tasca uno sfilaccio di carne secca malamente avvolto in qualcosa che sembrava pane, qualcosa palesemente preso di fretta per accertarsi di avere da mangiare.

  12. .

    Giorno Libero

    V




    Raizen si lasciò andare una breve risata quando Youkai venne definito saggio.

    Ahah… saggio…

    Ripetè a mezza voce, non sarebbe risultato canzonatorio, forse sorpreso, ma la cosa lo divertiva positivamente.

    Potresti supportare Youkai, tra te che sei fuori allenamento e lui che è relativamente nuovo potreste completarvi a vicenda.
    Un tempo c’era sempre più di un sensei nelle classi, di recente si preferiscono corsi più personali ma non credo sia una cattiva idea, anche considerando che qualcuna delle missioni assegnate si è dimostrata più problematica del previsto nonostante fosse stata assegnata come di rango basso.


    Imbrattò una manciata di fogli per rilasciare le dovute autorizzazioni e le consegnò ai due.

    Concluso questo, non ti chiederò della maschera Kairi, la meriti ancora.
    Anzi, lavora su di essa, è un utile strumento.
    Forse la storia che ci è nota sul loro conto è minore rispetto alle spade che i kiriani si sono persi, ma nelle giuste mani sono alleati formidabili, non so perché ma quando si parla di manufatti lo spirito della foglia si spegne un pochino.


    Disse con un tono leggermente scherzoso.

    Non so di preciso come siano state create, ma hanno una natura semiconsapevole, vicina a quella delle creature da evocazione, sembra quasi fossero animali presenti nel villaggio che in un modo o nell’altro sono stati preservati per continuare a proteggerlo, magari scoprire qualcosa su di loro ci insegnerà a sfruttarle meglio.
    Anche Youkai nonostante le decorazioni personali è molto indietro quando si parla di maestria nell’utilizzo di questi artefatti.


    Guardò entrambi, evidentemente non intenzionato ad assolvere a quel compito in prima persona. [Nota]

    Potete andare, lasciate pure i doveri per oggi, e tu Kairi fino a che non sarai riposata.
    Ma ovviamente avvisami prima di partire nuovamente.


    Se non ci fossero state altre domande li avrebbe fatti uscire, dedicandosi, un po' più sereno, al resto delle sue mansioni, ma tenendo a mente che gli Uchiha e il loro lato emotivo andavano aiutati in qualche modo, non potevano restare per sempre preda del loro mostro interiore, buono o cattivo che fosse tale restava.

  13. .

    I Labirinti hanno gli Occhi

    XI






    Le domande della Nekki non produssero reazioni particolari nel Muramasa se non un alzata di spalle.

    Erano essenziali, didascalici, fatti per non essere rintracciabili, erano scritti a macchina.
    Avevo l’ultimo in tasca come promemoria, ma mi è stato sequestrato quando mi hanno beccato.
    Gli altri li ho buttati, mica son così scemo.


    Aveva detto il vero, e dopo una verifica avrebbe scoperto che erano conservati in una cassetta sigillata, esclusivamente la polizia avrebbe potuto rimuovere il sigillo, un buon metodo per non contaminare delle prove.
    La seconda richiesta di Ryuji costrinse Muramasa a riflettere per qualche secondo.

    Il primissimo messaggio circa un mesetto prima del secondo che è arrivato almeno un giorno prima del momento in cui avrei dovuto effettivamente danneggiare la camera, non era sicuramente il giorno stesso, non sono mai il giorno stesso.
    Se devi nascondere i messaggi corri il rischi oche passino inosservati anche al destinatario, meglio darsi un po' di gioco, no?


    Considerò senza troppi problemi.

    Ei.
    Io sto collaborando, metterai una buona parola per me?
    Alla fine volevo migliorare solamente per essere un buon ninja di Suna.


    Dopo l’eventuale risposta la Nekki si sarebbe dovuta recare a prendere la sua cassetta per portarla con se al distretto dove, come le era stato detto, avrebbe trovato Hisu, leggermente sorpreso dal papiro che la fiammante genin le presentò.

    Oh, wow, ti sei data da fare.

    Iniziò a leggere le prime righe e il suo sguardo andò sul jinchuriki.

    Mh.
    A te prima di farti continuare dovrò farti qualche domanda, per quanto il centro di sorveglianza svolga un ruolo fondamentale non è suo dovere richiedere indagini a organi esterni il corpo di indagine interno.
    Ne erano anche consapevoli se hanno sigillato la roba di quel Muramasa… mah.


    Proseguì nella lettura, dando ogni tanto un occhiata a Masayoshi, come se si aspettasse di vederlo perdere la testa da un momento all’altro.
    Proprio a lui avrebbe rivolto la prima domanda

    Dimmi, chi ti avrebbe incaricato a te?

    Ricevuta risposta annuì, appuntandosi mentalmente il nome, anche se non era difficile da dimenticare essendo il principale responsabile del centro di sorveglianza.

    Riguardo le tue domande Ryuji i referti non ci sono stati ancora inviati, immagino richieda qualche secondo in più stabilire se ad uccidere sia stato un veleno o le ferite, una potrebbe essere una falsa pista.
    Si sa però che sia nei soshi che nei chikuma era presente sia veleno estraneo ai due che ferite da taglio, quindi per quanto ne sappiamo o sono stati uccisi dal veleno, o dalle lame o da entrambi.
    Semplicemente veleni a cui sono immuni non reagiscono con il loro organismo, gli altri lo fanno o normalmente o con un po' di ritardo, ma hanno comunque effetto.


    Spostò poi il dito sulla domanda riguardo la sua sopravvivenza.

    Plausibile che tu gli sia sembrata morte, non dovevi essere troppo in forma, i medici hanno impiegato un po' a farti riprendere.
    Magari il tuo battito molto rallentato li ha tratti in inganno.
    È certo che ci fosse un tero o terzi elementi, se sono presenti veleni estranei ai due soshi presenti qualche soshi deve esser passato per di lì per una ragione o per l’altra.
    Per quanto riguarda Ikue suppongo che non sia umanamente possibile vivere davanti ai monitor, avrà sicuramente una o due persone a dargli il cambio, forse anche di più, è un distretto a parte, non so come funzioni ma è certo che ci si alterni.


    L’ipotesi sul movente invece sembrò lasciarlo dubbioso.

    E chi farebbe tutto questo?
    Gli attori di questa scena al momento sono soshi e chikuma, e i morti ricadono numerosi anche tra le loro fila, i Soshi in particolar modo hanno perso i l figlio di un elemento di spicco e un esponente del consiglio degli anziani.
    Non so ne posso pronunciarmi con così tanta certezza verso dei colpevoli, indicare un clan o l’altro potrebbe portarci ad una guerra civile al primo passo falso.
    Meglio bruciare questo foglio Ryuji-san.


    Si sarebbe quindi alzato.

    Io andrò a verificare una cosa all’obitorio, tu intanto torna al centro di sorveglianza.
    Se non hai trovato niente nei luoghi in cui sono avvenuti questi crimini magari qualcosa è sfuggito in altri luoghi, quelle telecamere sono un occhio costante su Suna dopotutto.
    Ti aggiornerò sul contenuto della cassetta quando ci rivedremo.


    Il poliziotto sapeva il fatto suo e malgrado fosse strano vedere la genin fare avanti e indietro tra un ufficio e l’altro insieme ad Ikue e ad una sala apposita poterono verificare le registrazioni contemporaneamente, il sistema sembrava infatti identico a quello di sorveglianza in tempo reale, solo che visualizzava i video in differita.

    Mi costringi agli straordinari.
    Sarei di smonto adesso, ma il mio sostituto pare sia all’ospedale, pare si sia ingozzato di chissà cosa quell’ingordo, e l’altra persona libera mi copre alle camere.
    Quindi, vediamo.


    Il troppo lavoro pareva potesse stressare anche un animo gentile come quello di Ikue.
    Il loro lavoro non fu breve e pur scegliendo di andare a ritroso dovettero impiegare delle ore ad identificare le falle.

    OH!
    L’HAI VISTO?


    Saltò improvvisamente l’impiegata indicando i monitor, il suo dito aveva dovuto fare avanti e indietro qualche volta per trovare l’istante preciso in cui più di una camera sembrava riportare qualche problema, quattro per la precisione. Inizialmente ne avrebbe identificata solo una ma anche Ryuji avrebbe potuto notare la cosa osservando che mentre in tutte le camere la polvere si alzava progressivamente nelle quattro rintracciate il fenomeno non si verificava, come se il meteo si mantenesse sereno per più tempo del necessario e poi con un salto tornasse ad allinearsi con le altre.

    Mmmmmh…
    Non è un ritardo nella trasmissione.
    A suna tutti i giorni sono un po' diversi, dipende da quanta polvere c’è in giro, certo sono minuziosità, ma quando guardi i monitor per un terzo della tua vita le noti.
    Queste camere stavano riprendendo giorni diversi, potrebbe passare come un errore di trasmissione, dopotutto si parla di colori, ma queste quattro non stanno trasmettendo la stessa giornata delle altre.


    Quel discorso però non valeva per la notte, senza il sole l’ambiente era realmente uniforme e la sostituzione poteva essere avvenuta in un qualsiasi turno notturno e i due presenti sembravano sufficientemente sorpresi dalla cosa da non sembrare sospetti.
    Se si fosse diretta in ospedale avrebbe scoperto che il suo uomo era abbastanza indisponibile, l’avvelenamento aveva richiesto una sedazione che per il momento non sapevano quando sarebbe stata sospesa ed all’obitorio nessuno aveva visto l’Hisu, verso cosa poteva dirigere le sue intenzioni la piccola genin fiammeggiante?




  14. .

    Rosso Uzumaki

    IV




    Alzò gli occhi al cielo, scuotendo la testa.

    Niente, testardo come un mulo.
    Quantomeno non avrai modo di recriminare se questo comportamento porterà conseguenze.


    Sfortunatamente però non era sufficiente a far esaurire il discorso, c'era sempre qualche piccolo dettaglio su cui ricamare per Yato in modo da prendere dalla sua tutti i punti possibili, un confronto che in poche battute assumeva i contorni di un frattale avvitandosi su se stesso all'infinito. Sbuffò prima di parlare.

    Cerchi sempre di abbassare il livello della discussione sulle sfumature più inutili.
    Mica devi per forza puntarmi un coltello alla gola per osteggiarmi, le tue contestazioni, correzioni e saccenti puntualizzazioni che non risparmi mai in sede pubblica sono un fastidioso bastone tra le ruote.
    Ma questo non è che non vada bene, ti sbagli se credi di essere l'unico a non gradirmi, semplicemente sei l'unico a farlo in questo modo, c’è una via per fare ciò che fai in maniera produttiva e ti ostini a non seguirla.
    Pure con i genin poco fa, praticamente dal nulla te ne sei saltato fuori per ribadirmi quanto fossi contrario al mio modo d’agire cogliendo l’occasione per dire esclusivamente che Yebiko aveva il tuo stesso sguardo rancoroso.
    Io stavo agendo per il loro bene e il tuo supporto è stato “ah, anche a me l’Hokage non sta simpatico”.
    Totalmente inadeguato.
    Sono Turbato se ti piace questo termine per la stupidità e l’insistenza dei tuoi modi, non perchè veda in essi una sorta di minaccia.


    Sperando che non ci fosse più bisogno di replicare su quell'argomento raccolse i pareri di Yato su Kensei, distaccato dal precedente diverbio come se non fosse mai avvenuto annuendo mentre lo faceva.

    Immagino che un allievo debba vedere così il proprio maestro.
    Ma se ti soffermi sul significato di “vizio” ti accorgerai che proprio l’odio è il vizio di Kensei, se la realtà fosse come la dipingi, non ci ritroveremo qui a parlare.
    Se sta usando quelle emozioni è evidente che il loro obiettivo non sia quello giusto, ne per l’alleanza ne per me, anche se questo lo dico in maniera egoistica.
    Per ciò che vedo le emozioni lo sovrastano ma sei liberissimo di avere l’opinione che reputi migliore in merito.


    Le successive accuse furono poco più che gocce di acqua fresca, rimbalzando sul suo sorrisetto sicuro senza scomporlo minimamente.

    Si, e non hai mai fatto rapporto, e mai ti è stato chiesto di farlo, dandoti fiducia come detto.
    Non di meno per mostrarti che di Kensei a me importa poco, dell'alleanza che lega Kiri e Konoha invece parecchio, i fatti parlano chiaro.


    La citazione di Itachi, uno dei più grandi eroi della foglia, gli fece alzare molto più del dovuto un singolo sopracciglio. Il genio dei Uchiha era il tipico esempio di eroe che il villaggio non voleva ma di cui aveva bisogno, uno di quelli che si potevano benedire soltanto a bassa voce nel focolare domestico o nelle riunioni delle più alte sfere, era anche merito suo se la foglia esisteva ancora come oasi di pace.

    Ah-ah! Cala cala Yato, posso capire fosse emotivamente impegnativo ma non esageriamo adesso.
    Non hai platee da ingozzare con le tue frottole, stai parlando con chi ti ha dato questi ordini so cosa ne ho ottenuto e quanto indifferente mi abbia lasciato restare a mani vuote.
    E stai ben attento a parlare di paranoie, i rapporti di Ame dicono che la mela non è caduta troppo lontano dall’albero.
    Inoltre, se non agissi in anticipo o non cercassi quantomeno di farlo fallirei nel mio ruolo.


    Sulla paranoia, come la definiva dispregiativamente Yato non si dilungò troppo, avendone percepito diverse gocce anche in lui era evidente che avesse due pesi e due misure, e glieli avrebbe lasciati, la giusta quantità di sospetti era la base per la buona riuscita di una missione e di fatto di qualsiasi manovra politica. Attendere il nemico sull'uscio di casa voleva dire combattere nel proprio giardino, difficile non coinvolgere la casa.

    Mh… Hai realmente osservato quanto dici o è frutto di impressioni?
    Interfacciarsi con un ninja in merito a queste cose per i civili non è comune.
    Gli scambi tra Oto e Kiri si sono fatti più intensi, vista l’impennata sono frutto di finanziamenti interni, se solo chi scambia prodotti con gli otesi viene avvantaggiato tutti gli altri ne avranno a male perché dovranno spendere per adeguarsi, e questo è solo uno degli esempi.
    Io non ho visioni del mondo Yato, il mondo va bene così com’è, voglio solo che i deboli non soffrano per le decisioni dei forti.
    Ci si deve vedere uguali, quando si inizia a credersi migliori degli altri iniziano i problemi, se non agissi ora in maniera così leggera forse in futuro il problema potrebbe ingigantirsi, non starò a guardare, non se posso agire.


    Quando il chunin gli disse che sarebbe tornato a casa scosse la testa.

    No, la cosa migliore è tenerti con me.

    Interloquì per poi ascoltare cosa avesse compreso Yato in quella situazione.

    Hitomi, certo, e questo risponde anche alle domande su Youkai in qualche modo, non ti sembra?

    Quando poi questo cerco di compiere dei sigilli gli fece segno di interrompersi.

    Piuttosto, portami da bere.

    Ribadì quella richiesta con un occhiata verso il frigo e poi finse di essere troppo occupato a riflettere per adempiere a quel compito in prima persona. Quando Yato gli fu vicino avrebbe potuto parlare a voce realmente bassa.

    Non sappiamo chi c’è qui, assicurati di non essere visibile quando compi i sigilli, magari quando riporrai questo bicchiere, e fai apparire Hitomi con un po' di coerenza anche per qualcuno che potrebbe essere già qui, da un punto cieco.

    Stava per proporre di usare il suo ennesimo clone ma di punto in bianco sparì, o quantomeno comprese di averlo fatto dalla faccia di Yato, e il cambiamento del colore dei suoi capelli gli fecero intuire cosa aveva richiesto l'originale. Fu in un certo modo soddisfacente vedere il Senju sbottonarsi per mostrare quello stupore.

    Bene.
    Era ora.


    Finalmente attorno a lui comparirono gli indizi che anelava dall’inizio di quella storia, nel caso specifico non chissà cosa, ma la presenza degli scarabocchi di Youkai era una traccia sufficiente a fargli capire che era passato di lì e la guardia fuori dalla porta gli faceva pensare che qualcuno aveva a cuore l'evolversi della situazione. Se ne sarebbe occupato immediatamente, ma prima doveva ragguagliare il chunin.

    Abbiamo fatto un buon passo in avanti.
    Per farla breve sono dentro a quel meccanismo che ci ha reso tutto così tediosamente complicato fino ad ora.
    C'è una guardia all'ingresso, vedrò di sistemare un pò le cose.


    Sentita conferma guadagnò i pochi metri che lo separavano dall'ingresso e avrebbe poggiato una mano sulla spalla dell'Uzumaki, un gesto amichevole se non per il peso un pò naturale e un pò no dato dalla fisicità della Montagna. L'avrebbe stretta leggermente, non a sufficienza da provocare dolore, prima di parlargli.

    Amico dai capelli rossi, ho un ninja dai capelli del tuo stesso colore disperso e so che poco tempo fà è passato di qui.
    Dimmi, vuoi spiegarmi perchè non vedo lui ma te a piantonare un appartamento come se fossi preoccupato di ciò che accade al suo interno?
    Scuci la bocca e fallo in fretta, voglio ritrovarlo prima di subito.
    Fatti suggerire dal colore dei miei capelli quando sia grave la faccenda e spero che le condizioni di Hitomi non la aggravino.


    Se per quell’Uzumaki non fosse stato chiaro lo sarebbe diventato in fretta: l’Hokage non gradiva che le foglie si contagiassero quel tipo di fuoco.




    [Quartiere Yamanaka]



    Mentre Fujiko parlava notò una piccola sfumatura nelle sue affermazioni su cui prima aveva dimenticato di chiedere chiarimenti.

    Spiegami meglio la questione del tutto ciò che si trova a Konoha, se un malintenzionato venisse incluso nel concordato ne sarebbe soggiogato, certo, dopotutto dovevate salvaguardare il clan… ma all’esterno avrebbe le stesse limitazioni?
    Supponiamo due casi: se un Uzumaki è fuori dalla foglia e attiva il concordato è comunque protetto?
    E se ci fosse la possibilità di agire in remoto?
    Io posso condividere i miei sensi con i draghi ad esempio, il mio cervello direbbe che non ci sono Uzumaki, ma il loro che sta fuori dal villaggio potrebbe vederci chiaro?


    L’ultima nota sull’Uzumaki che giunto a Konoha appariva uguale agli altri faceva dedurre che venivano automaticamente inclusi nel concordato, ma i due casi che aveva esemplificato non risultavano chiarissimi.

    Quindi un Uzumaki da Kumo potrebbe arrivare e infiltrarsi ma non potrebbe di fatto sfruttare tale atto, le informazioni raccolte sarebbero comunque impossibili da riportare… ma se ci fosse un ponte?
    Seira potrebbe essere questo, se suo figlio non ha riscontrato differenze e dentro lui stesso l’influenza della madre era nascosta è probabile che qualcuno abbia trovato il modo di usarla come uno spioncino e se ha soggiogato lei farlo su Seishinno non sarebbe troppo più complesso.
    E poi a questo punto perchè Youkai non è stato subito incluso?
    È indiscutibilmente un Uzumaki, non penso abbia niente di diverso, ma per rispondere forse è meglio chiedersi se qualcosa può interferire col concordato.


    Restò qualche secondo a considerare le parole del drago, ma forse poteva permettersi di accorciare i tempi.

    Ha cercato un modo per intrufolarsi nella mia mente, quindi ha bisogno di tempo o di un modo per farlo e con me non ha interagito a sufficienza, ne sono certo perché ha tentato un contatto con me ma l’ho evitato preferendo Seishinno, tuttavia aveva un controllo su Seishinno così alto da sentire attraverso di lui le nostre discussioni, quindi non escludo che possa contare come un contatto diretto.

    Sbuffò vistosamente, le abilità mentali erano una grossa rogna quando erano così sibilline.

    Meglio controllare me e Fujiko, ci aspettano azioni incisive ed è bene assicurarsi che non siano spiate.
    Tetusba la controllerai mentre ti sposti con lei, tanto dovremmo comunque separarci e per ora deve limitarsi a darci supporto, l’azione diretta spetterà a Soken e sa abbastanza da agire in maniera indipendente.
    Eventualmente fatti dare una mano da lui a liberarti dall’influsso di Seira e visto che non sappiamo da quanto sta agendo metti la pulce nell’orecchio anche a lui.
    Ma facciamo una cosa per volta.


    Si indicò le tempie.

    Il frammento di Seishinno dovrebbe essere ancora qui, meglio fare un controllo più certosino Hikihime.
    Pensi che fondere il tuo animo al mio possa esporti maggiormente a questo pericolo?
    In caso contrario penso potrebbe aiutarci a percepire meglio cosa succede, e forse velocizzare il processo.


    Porse la mano alla delicata rettile per farla posare su di lui durante il processo, ritrovarsi catapultati al cospetto della volpe non mai scontato.

    L’ho tenuto sott’occhio da quando vi siete precipitati fuori, non sembra abbia fatto niente.

    Il demone, colossale anche nella sua mente, sbuffava dalle narici denso fumo per la tensione, le battaglie di Raizen ormai erano le sue battaglie e l’interno di quella mente era suo quanto del Kage e poteva facilmente interagire con esso. Anche lo spirito di Raizen era ben diverso e quando mosse il primo passo verso il frammento di Seishinno la sua mente ne cambiò le sembianze, così come all’esterno il chakra della volpe mutava la sua apparenza, nella sua mente la consapevolezza di poter rivaleggiare contro gli istinti di un demone gli aveva permesso di potersi armare a dovere.

    Seishinno, ci sei?
    Riesci a sentirmi?


    Nei suoi occhi era presente solo la luce nervosa che l’impulso di chakra atto a rilasciare le illusioni creava, un interazione sbagliata e l’impulso avrebbe sconvolto Seishinno, o la sua mente, a seconda di cosa avesse reputato che fosse influenzato.
    Risolta quella questione si sarebbero separati, ognuno con le proprie mansioni. Raizen e Fujiko ebbero modo di attivare il rituale in un luogo abbastanza appartato.

    Oh, non c’è problema, non nego di gradire i miei capelli ma pormi dei problemi perché cambiano momentaneamente colore farebbe di me un poveraccio insicuro di sé.

    Al termine del rituale si ritrovò con una zazzera di capelli che ricordavano il Padouk, un legno rosso che si trovava per la maggiore nelle terre sunesi e gli occhi di un azzurro un po' nostalgico.

    Curioso, questo è il vero colore dei miei occhi senza l’influsso della volpe.
    Oltre a te chi riesce a fare il rituale provvisorio?


    Dopo la precedente indagine sincerarsi delle condizioni di Seishinno sarebbe forse stato più semplice ma sarebbe stato necessario controllare lo stato del capoclan per accertarsi della sua presenza ed anche del suo aiuto casomai si rivelasse necessario.

    Riesci a dirmi anche come sta il tuo corpo fisico?
    Potrei passarti un po' di chakra per allinearti meglio ora che siamo sotto concordato.


    La salute del capoclan era estremamente importante dopotutto. Le informazioni su Tsukimaru furono particolarmente scarne ma forse potevano dargli un minimo di serenità sulla sua buona fede, per quanto fosse una coincidenza assai particolare che non ricordasse niente di lui come del concordato.

    Prima di spostarci è bene disattivare qualche secondo il concordato, devo avvisare i draghi e Yato, c’è qualcosa di particolare da fare o è sufficiente la volontà di farlo?

    Riferì ad entrambi molto rapidamente, dando ai draghi la sua destinazione in modo da tenerli a portata di mano, per ora il loro ruolo di supporto non li rendeva essenziali e non li avrebbe evocati nuovamente per includerli nel rituale.

    Comprendo meglio il rituale adesso.
    Ma come ha fatto Seira o chi per lei ad aggirare qualcosa di simile?
    Anche Hojo per quanto ho capito agisce contro di esso ma come è possibile?
    Nella mia mente c’è come una sorta di eco in sottofondo che quasi mi impedisce di pensare contro il concordato, figurarsi agire.
    Inoltre se gli Uzumaki che arrivano qui vengono immediatamente uniformati quindi inclusi nel concordato, perché è necessario il rituale?


    Le specifiche su Yato vennero registrate senza particolari commenti se non un cenno di assenso, così come per chiunque il chunin era solamente un vagabondo leggermente sospetto per le sue uscite a cui non stava simpatico il Kage, di fatto sembrava che Fujiko ne sapesse quanto lui se non qualcosa in meno.

    Ah, abita pure lui vicino a me?

    E abitava persino in una casa discreta, certo non un vero e proprio palazzo, ma di certo non passava inosservata.

    Difficilmente mi abituerò alla capacità del concordato di tagliare fuori dalla realtà determinate cose, neanche ci fosse lo zampino degli Uchiha.

    Bardati da Uzumaki quella sorta di indagine interna diventò improvvisamente più semplice e tutto il loro cammino fino all’ingresso della casa non venne ne interrotto ne tantomeno percepito, eccezion fatta per l’ultima guardia, posta sull’ingresso. Riuscì a prendersi anche qualche secondo per guardarsi attorno nel giardino, inusualmente pieno di statue raffiguranti la stessa persona.

    Mi sembra leggermente eccessivo.

    E tale rimase il suo parere dopo la spiegazione di Fujiko che però lo aiutò a ricordare chi abitava lì.

    Oddio, ho visto una volta questo Hojo forse, un moto di empatia maschile quasi mi spinse a farlo riprendere con un ceffone fraterno, ma dopotutto era felice nella sua prigione.
    Spero per lui che sia cambiato, non so se il mio stomaco sia in grado di reggere un altra scena come quella.
    Queste statue hanno qualcosa di familiare ma il volto lapideo non aiuta.

    Non potè rifletterci troppo, dovendo interagire poco dopo con la lancia di una guardia un po' troppo impulsiva.

    Abbassa la lancia, pezzo di salame, è contro l’Hokage che la stai puntando.
    E soprattutto perché mai un Uzumaki dovrebbe puntare la lancia contro uno del suo stesso clan?
    Tensioni interne?


    Era una domanda semplice a cui rispondere con una menzogna, ma sarebbe stato sufficientemente rapido?

    Scortaci da Hojo, non servono appuntamenti, sono qui per la vostra sicurezza.
    È un ordine.


    Attese con le braccia dietro la schiena certo che l’Uzumaki non avesse voglia di riscoprirsi un tetro oggetto d’arredamento piantato al suolo secondo le tradizioni del violento occidente.


  15. .

    Verso il Domani

    IV




    Le domande sulla situazione politica dei villaggi non lo trovarono affatto positivo, si poteva leggere nella sua arcata sopraciliare un discreto nervosismo.

    La situazione dell’accademia è… precaria.

    Disse in tono grave.

    Kiri e Oto hanno fame di gloria e conquiste, se nel caso di Oto non è una novità e già da tempo cercava di affondare gli artigli nei suoi alleati Kiri ha cambiato approccio da poco, la sostituzione di Itai ci ha lasciato orfani di un grande alleato.
    Nessuna azione concreta, ma aumentano la tensione ad ogni occasione e iniziano ad isolarsi commercialmente.
    Al momento abbiamo ad Oto appoggi importanti, ma i vertici sono ancora lontani.
    Diogene è il Kokage e se un periodo riuscivo a indirizzare la sua aggressività verso l’esterno Kensei gli ha dato una sponda e nuova energia per concentrarsi sull’accademia, più appetibile se non unita nell’alleanza che è attualmente.
    Hebiko e Febh invece sono solo consiglieri, per ora.


    Un’ affermazione che pareva nascondere una visione, ma al momento non era dato sapere.

    Suna cambia come le dune del deserto, sempre e mai.
    Ma non abbiamo avuto attriti, anzi, abbiamo avuto modo di collaborare.


    Al culmine di tutta quella tensione per Kairi non fu più possibile trattenere le lacrime, e costretta dalle nuove scoperte si lasciò ad un pianto silenzioso e contenuto a cui assisté in silenzio, comprendendone le ragioni, fino a trovare le giuste parole per essere d’aiuto e reindirizzare quelle emozioni.

    Tranquilla, non c’è niente di cui scusarsi.

    Ascoltò quindi i dubbi di Kairi, a quel punto diventati soverchianti.

    Le possibilità sono infinite, potrebbe essere ovunque, per la Foglia o per se stesso, tutto è plausibile.
    Cancellare la memoria, con un po' di esperienza non è complesso, anche se sigillarla che darebbe risultati identici, penso sia la cosa più probabile che accada.
    La totale cancellazione è qualcosa di molto più complesso e che forse in questa situazione può risultare controproducente, soprattutto se lo si vuol fare bene.
    Il cervello è assai complesso, ingannare sensi e percezioni è un conto, modificare un organo un altro.


    Certo, il chakra poteva isolare determinate connessioni tra i neuroni, poiché in quelle risiedono i ricordi, ma il lavoro era assai minuzioso e discernere tra linguaggio, capacità di usare il chakra e ricordi complicava ulteriormente il quadro, molto più semplice incatenarli.
    Lasciò Youkai a riflettere a voce alta, era evidente che dicesse quelle parole a Kairi e a se stesso, probabilmente non condivideva una virgola di ciò che diceva, ma era indubbiamente una strada per uscire fuori dal tornado in cui era stato cacciato da una maledizione che le sue precedenti incarnazioni avevano trovato il modo di distruggere. Un suo intervento o una sua precisazione sarebbero stati inutili ma ciò che lo aveva portato a ciò che era oggi non era una conversione, bensì un atto consapevole di reazione ad una sorta di punizione. Ci sarebbe voluto tempo, ma sperava che sarebbe stato insieme a lui quando il destino gli avrebbe chiesto del se stesso passato, perché al momento lo shinobi non aveva strumenti necessari per riconoscere ciò che era riuscito a lasciarsi faticosamente alle spalle. Youkai vedeva il mondo applicando ad esso il suo metro di giudizio, con se stesso sullo zero seguito da una scala di valori che era incapace di definire la cattiveria fine a se stessa, tutti potevano essere compresi, giustificati ed assolti dal suo punto di vista, eppure la cattiveria esisteva, il male fine a se stesso era ben presente nel mondo e finché non fosse stato in grado di riconoscerlo lui glielo avrebbe indicato. Nel suo passato c’era il male, da questo non poteva fuggire, ma era altrettanto vero che lui non era più il suo passato, lui era soltanto Youkai e prima quel concetto fosse stato fissato prima sarebbe stato libero dal suo passato e anche di accusare e giudicare secondo una visione più reale del mondo. Fino a quel giorno sarebbe stato lui ad indicargli cosa non era più e che proprio nel male il bene risplendeva.
    Espirò, in maniera nota solo a Youkai, il suo dissenso riguardo quell’argomento e poi rispose a Kairi.

    Per questo c’è il villaggio, Kairi.
    Metteremo tutto in moto quando avrai riposato a sufficienza.
    Niente di tutto questo deve iniziare prima che tu abbia ritrovato il giusto equilibrio.


    Si voltò quindi verso Youkai.

    Quanto a te Youkai.
    Avevo intenzione di darti l’incarico di seguire qualche studentello, è una mansione leggera, sovrapponibile a qualsiasi tipologia di mansione svolta nel villaggio essendo un affiancamento prima del passaggio al grado genin.
    Sarebbe meglio però un po' più di rigore, devi essere più severo, l’accademia da già ai genin missioni con un certo grado di rischio e comunque difficilmente lo spirito di Konoha gli permetterebbe di sottrarsi ad esso, devono essere pronti a ciò che li aspetta.
    Puoi garantirmi che saranno pronti se te li affido?


    Con un gesto di invito chiese l’interazione della Uchiha.

    Se non ricordo anche tu in passato sei stata una sensei, sbaglio?
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