Posts written by Deidara

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    CITAZIONE (-< Etsuko >- @ 20/2/2012, 01:08) 
    Kiri Spacca :P

    A proposito di spaccare, qualcuno mi fa una descrizione più precisa delle prigioni, nel senso... di come sono fatte dentro? >_>
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    Aveva lasciato Shay ai suoi affari poco dopo il gelato, sollevata dal peso di quel mostriciattolo chiuso nell'armadio. Erano due giorni che Deidara non usciva, preoccupata com'era della possibilità che la bestiaccia, lasciata da sola, potesse combinare (ulteriori) disastri in casa della sensei, quindi quella boccata d'aria fresca le migliorò ulteriormente l'umore fino a livelli quasi ottimali. Non si sentiva così bene dalla notte in cui sensei l'aveva ripresa in casa con lei. Andò a visitare le scarne vetrine dei pochi negozi di Suna, trovandole identiche a com'erano l'ultima volta che ci era passata, andò alla libreria dove sbirciò qualche titolo che tanto non avrebbe mai acquistato per mancanza di fondi, infine passò a salutare Ai, dimenticando che anche lei si trovava in missione assieme a Shaina-sensei e tutte le altre danzatrici.

    Al suo ritorno a casa, comunque, il sole era già sceso da un po' ed il deserto iniziava a guadagnare le basse temperature notturne. Gli abiti leggeri che erano stati l'ideale nel pomeriggio afoso della sabbia iniziavano ad essere un po' inadeguati, motivo per cui non indugiò troppo per rientrare. Stava giusto cercando di far entrare la chiave nella serratura malandata del minuscolo appartamento, quando un movimento qualche metro più in basso la distolse dai suoi propositi di fiondarsi in casa e scaldarsi un thé caldo. Guardò in basso, storse il naso in un'espressione di disappunto, mentre Celia ricambiava il suo sguardo con gli occhi grigi e assenti.

    « ... E tu? »
    « ... »
    Nessuna risposta. Deidara sbuffò, e con un nuovo tentativo riuscì a far entrare la chiave e girare.
    Guardò ancora in basso, con aria irritata. Celia la fissò di rimando, ma non disse niente.
    « Tornatene a casa tua. »

    Entrò di scatto e sbatté la porta, decisa a ignorare la piccola averla.
    Tempo tre secondi riaprì la porta soltanto per mostrare un'espressione infuriata al rapace in forma umana,
    avventandosi alla ringhiera come se fosse il collo di una persona da strozzare e guardando in basso con foga.
    « Ma si può sapere cosa vuoi??? Hai avuto il tuo... tesoro, no?? Allora??? »
    « ... »
    Nessuna risposta.
    Deidara fece uno sbuffo esasperato, rientrò in casa, sbatté ancora la porta e giurò a se stessa che non gliene fregava niente se quella moriva là fuori.
    Tempo cinque secondi e riaprì di nuovo la porta.

    « Ma insomma: vuoi tornartene a casa tua??? »
    « ... Non posso. »
    « Come sarebbe a dire che non puoi??? »
    « ... Non so dov'è. »
    « ... »
    Stavolta fu il turno di Deidara di rimanere in silenzio.
    Cavolo... faceva freddo!
    « Sarà come vuoi, ma io non ti faccio entrare. »
    « Non te l'ho chiesto. »
    La parte più fastidiosa era il suono atono della sua voce.
    « Nemmeno mi scongiuri, capito??? Neanche se mi implori! »
    « Non l'ho mai domandato. »
    Deidara rimase zitta, guardando la sua quasi-gemella che si rannicchiava nell'angolo formato dal muro.
    Tornò dentro, sbatté la porta per l'ennesima volta, e tempo dieci secondi la riaprì ancora, stavolta per rimanere in silenzio a fissare l'averla.
    « Entra. Solo per stanotte, capito? Domani te ne vai. »

    Pochi giorni dopo, Shaina Otori sarebbe tornata dalla missione catalogata come "Protocollo Diciassette", trovando la casa un po' rimodernata ma fingendo di non accorgersene. Da quel giorno, ogni mattina, un uccellino grigio prese l'abitudine di salutare l'alba proprio sul davanzale della finestra di cucina, riempiendo la casa di cinguettii musicali e sonori, abbastanza forti da svegliare Deidara un giorno sì e l'altro pure. Due settimane dopo, Deidara e Shaina si avviarono alla missione catalogata come "In Cerca del Viola", in cui Deidara si avvalse dell'aiuto di Celia per alcune piccole cosette, non ultimo il tentativo di rapare a zero il cranio borioso di uno Hyuga altezzoso e volgare. Dopo la missione, e per chissà quanto tempo, la casa di Shaina si sarebbe affollata di un nuovo inquilino, il terzo mostro là dentro dopo il demone chiamato Shukaku e la belva tsundere chiamata Deidara Yagi...

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    Nah, stiamo uniti! Magari facciamo il giro per il villaggio, poi si va alle terme. Però prima convincete Deidara a non fare danni! XD
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    CITAZIONE (-Max @ 19/2/2012, 22:19) 
    Posto io :zxc:

    Sono un deficente comunque, mi sono scordato - LETTERALMENTE - delle armi. Non è che ho fatto apposta a lasciarli, cioè, mi sono dimenticato :zxc:
    Vedrò come giustificare la cosa, magari col fatto che fidandomi molto di Hoshi (conscio della sua amicizia per il Mizukage) gli concedevo di entrare armato per scortare il prigioniero fino alle prigioni, salvo poi consegnarmi le armi dopo :whem:

    Hai fatto entrare Deidara armata, non so se mi spiego... XD

    No, comunque Off-GDR ringrazio per l'offerta (in-GDR non credo ci saranno ringraziamenti ._.), ma per le terme usciamo da Kiri -salvo che i miei colleghi non vogliano fare altrimenti. Avevo intenzione di imbastire un certo tipo di scena e mi serviva la possibilità di gestirle come pseudo QM.
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    Molto bene! A dire il vero, l'intervento di Shiltar in questo frangente ci stava benone... ora direi che tocca, in ordine sparso, alla coppia Maxie-Etsuko
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    CITAZIONE (-Max @ 19/2/2012, 12:19) 
    CITAZIONE (Deidara @ 19/2/2012, 12:17) 
    Vieni a Suna, fidati. Noi abbiamo i biscotti.

    I vostri biscotti sono secchi e vanno di traverso :sinve:

    Cattura-62

    "Bakakiriani che mangiano solo gelati di ghiaccio tritato al sapore di acqua, invidiosi dei biscotti al cioccolato sunesi, già!"
  7. .
    CITAZIONE (Rin† @ 19/2/2012, 12:03) 
    *Saluta Deidara e il cadavere di Hoshi che se ne vanno*
    Creepy?Ok mi trasferisco qui *^*

    Vieni a Suna, fidati. Noi abbiamo i biscotti.
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    CITAZIONE (Hoshi @ 19/2/2012, 11:49) 
    POSSO CHIAMARTI PATATA?!!! \*O*/

    "La risposta è..."

    Cattura-60

    "... No."

    *Si ricompone, mentre Hoshi sfonda un paio di muri in seguito al calcio rotante che si è preso, poi saluta la nuova giunta*

    ""Perdonalo. E' solo un idiota di passaggio. Non farci caso, anzi fai come se non esistesse... anzi, facciamo così: lui non esiste. E' solo un errore del matrix, già""

    *trascina via il cadavere di Hoshi fuori dalla discussione.*
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    Mentre la cena veniva consumata in nell'atmosfera irreale di un silenzio assoluto, a malapena rotto dal tintinnio dell'argenteria, Deidara non riusciva a smettere di tenere lo sguardo fisso davanti a se, sentendosi come in un'altra dimensione rispetto alle figure enormi e incombenti degli zii, e quella distante della sensei. In cuor suo, c'erano un sacco di cose che avrebbe voluto dire, o fare. Dire che voleva restare con Shaina-sensei, innanzitutto, e quella era la cosa più importante. Già: era venuta fin lì per questo, dopotutto. Voleva dire anche che papà non sarebbe più tornato, ma probabilmente gli zii già lo sapevano, ed era qualcosa che voleva dire alla mamma, non a loro, tuttavia lei in quel momento non c'era, e si sentiva tanto confusa nel sentire la claustrofobia salirle in gola per qualcosa che non aveva senso dire in quel frangente. Inoltre, voleva anche avvicinarsi a sensei. Magari scoppiare a piangere per sfogo, se per lei non fosse stato troppo eccessivo. Neanche quello le riusciva, gli zii erano stati tanto accorti nel volerla di fianco a loro, mentre all'Amministratrice di Suna era stato riservato un posto distante e isolato, come dire: la famiglia Yagi da questa parte, gli estranei dall'altra. Per Deidara, tuttavia, erano più estranei gli zii che la sensei stessa, e questo per lei era un controsenso.
    Si sentiva a disagio.

    Mentre fissava intensamente il denso brodo servito in una pregevole tazza sui cui rilievi erano stati incisi dei fiori, tentò per alcuni momenti di alzare lo sguardo e provare a vedere se quello non era tutto un brutto sogno e se per caso gli zii non erano scomparsi nel nulla, sostituiti magari dalle macchie sul soffitto della piccola sala dell'appartamento di sensei dove aveva dormito nei giorni scorsi, o perfino l'irritante carta da parati del dormitorio ad Ame no Kisaki (impossibile: avrebbe preferito trovarsi là piuttosto che lì, seduta a tavola a fissare la sua cena senza riuscire a fare niente). Dentro di se le scorrevano le immagini scaturite dal racconto di Shaina; contrariamente alle apparenze, Deidara ha una mente fervida, anche se la sua fantasia di solito è bloccata da tutta una serie di impulsi contrastanti che la rendono umorale e spesso molto poco coerente con se stessa. Riuscire ad immaginare una Shaina a sei anni raccolta per strada da una sedicenne sarebbe stato difficile per chiunque, ma le venne naturale come se l'avesse immaginata così fin dal giorno stesso in cui l'aveva conosciuta nella classe Sette S dell'Accademia. In realtà per la sua adorata sensei aveva immaginato un passato un po' diverso, più simile al suo.

    La seconda portata la trovò un po' impreparata. Il suo brodo era intoccato, ma le due cameriere che fecero la loro comparsa glielo sfilarono comunque da sotto il naso, sostituendolo con un piatto da portata che venne prontamente riempito di tre o quattro diversi tipi di carni tagliate a fette sottilissime ed immerse in una festa di verdure cremose. Sentì la voce di zia che le sussurrava di mangiare qualcosa, al che sussultò e si affrettò ad ubbidire, mettendo mano alle posate e componendo educatamente un brandello di boccone che mandò giù come se fosse la cosa più amara del mondo. Fece per abbassare le posate, sempre senza sollevare nemmeno di un centimetro gli occhi dal tavolo, ma il gesto non rimase inosservato...

    « Deidara, ci hanno riferito che sei stata di scarso appetito alla mensa della scuola. Ritengo tu debba riprendere abitudini più sane. »
    In tutta risposta non fiatò, anche perché la prima cosa che le sovveniva era un "sì, papà" che poteva costarle sul serio una visita psichiatrica.
    Si limitò a desistere dall'abbassare le posate, e con una certa rassegnazione raccolse un secondo boccone, poi un terzo, evitando il quarto solo perché aveva lo stomaco annodato e la bocca secca. Arrischiò un'occhiata alla sensei, come a voler dire "e adesso??", ma fu intercettata dalla zia, che a quanto pare non le aveva staccato gli occhi di dosso per tutta la durata della cena. Tornò di corsa a guardare il piatto, indecisa sul come affondare di nuovo la forchetta in quella tetra festa di pietanze.

    « La nostra Deidara è sempre stata di salute delicata, fin da piccola. »
    La voce di zia la sorprese. Quello che aveva appena affermato non era esattamente vero, da quel che ricordava, bastava guardare le foto in camera di mamma... però probabilmente lei si riferiva più che altro al suo appetito. Quello, effettivamente, era sempre stato un po' ai minimi termini, anche se stando a quello che le avevano raccontato fino al secondo anno di età era stata quasi paffuta.
    « Al contrario di Norihiro, che per grazia somiglia moltissimo a suo padre, lei ha preso decisamente da mia cognata,
    ha bisogno di particolare attenzione
    »
    Per la cognata, anch'essa bisognosa di attenzioni speciali, gli anziani Yagi avevano destinato una gabbia dorata in cui confinarla, circondata da tutte le attenzioni del mondo ed un esercito di domestiche a badare a lei. Probabilmente il futuro di Deidara non era molto diverso, anche se abituata a vedere quella condizione come normale, lei non riusciva assolutamente ad accorgersene se non, forse, a livello inconscio...

  10. .

    Le piogge avevano lasciato le strade umide, un labirinto di pozzanghere grige di acqua stagnante dall'odore di sporco. Kagenui era a malapena illuminata da un sole pallido e stanco, nonostante fosse ben piazzato nel bel mezzo di una brutta isola di nuvole grigio spento, come batuffoli di cotone usati per pulire il make-up di una liceale. Il continuo distruggere e ricostruire che ferveva da mezzo decennio nella città, conferiva alle vie più altolocate l'aspetto di cantieri a cielo aperto permanenti, la conseguenza di una politica edilizia innovativa per cui è difficile che i quartieri mantengano lo stesso aspetto per più di un anno. Appena sei mesi prima, nel luogo di raduno dove adesso attendeva la sagoma infantile di Ryuwhan c'era una scuola materna. Oggi però gli operai hanno sabbiato tutto quanto e piantato dei giovani platani in via di crescita, e bei giochi nuovi di zecca dai c olori vivaci punteggiano l'area a formare un parco ricreativo per bambini, di quelli adatti alle famiglie per passeggiare con i figli o i nipotini, per sedere su delle panchine immerse nel verde mentre i più piccoli si sfogano vociando e correndo da una giostra all'altra. Peccato che Kagenui fosse una città troppo frenetica per questo genere di cose: c'erano troppe cose da fare e troppi impegni da espletare per portare i bambini a giocare, a giudicare dal numero decisamente basso di frequentatori del luogo -uno solo.

    Ci sono pochi scenari più desolati di un parco giochi deserto. Le pozzanghere, l'aria plumbea e quel sole sfibrato contribuivano a rendere il tutto ancora più deprimente, e per di più gli altri shinobi erano in ritardo. Tre giorni, tanto era trascorso dalla data concordata per radunarsi. Dovevano essere in quattro, da altrettanti villaggi diversi; missione di rango B, uno dei più alti, una di quelle dove si rischia la vita. "Protezione di un ostaggio appena recuperato dalle squadre inseguitrici", recitava laconica la missiva, il caposquadra era un tale Oshino, Jonin della Nuvola. Ma quella stessa missiva, che in pratica non diceva niente, aggiungeva a queste informazioni soltanto un luogo, quello dove Ryuwhan attendeva paziente, ed i nomi e i gradi di altre due kunoichi entrambe genin provenienti da Suna, specificando che i dettagli erano conosciuti soltanto dal caposquadra.
    ... Che in tre giorni non si era visto.

    La mattinata volgeva al termine, ed il sole si trascinava stanco verso il suo zenit. L'unica altra figura che si era fatta viva sul posto era una mocciosa di sei-sette anni, che poteva essere tutto fuorché una kunoichi. I villaggi ninja sono soliti usare bambini anche in tenera età -vedi Ryuwhan-, però la bimbetta che in quel momento si issava sulla punta dei piedi per vedere meglio i grandi cartelloni che mappavano la città di Kagenui proprio non era fra loro. Aveva sulla schiena un enorme zaino, che sarebbe stato grande sulle spalle di un adulto e vista la sua statura minuta appariva grottesco. Si muoveva in modo goffo, e in un'ora era tornata tre volte al punto di partenza, guardando con aria persa la mappa della città, salvo poi issarsi di nuovo lo zaino giallo squillante sulle spalle e ricominciare daccapo. Nessuno shinobi avrebbe mai mantenuto la henge no jutsu così a lungo, anche solo per non sprecare chakra in quella maniera inutile. Poi, con quell'aspetto e quello zaino, saltava talmente all'occhio che avrebbe dovuto essere uno shinobi molto poco furbo e molto poco accorto.

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    « Cavoli, cavoli... »
    Chiosava con un mezzo sbadiglio un tizio seduto proprio accanto a Ryuwhan, che un attimo prima non c'era.
    « Che problemi, accidenti. Una missione di livello B, insomma, capisci, no? »
    Aveva l'aria di un poco di buono. Capelli ossigenati, camicia da grandi magazzini, occhialini da quattro soldi, anelli, orecchini e roba del genere di quelli che usano i teppisti per atteggiarsi. Se non avesse avuto legato alla spalla un coprifronte che lo identificava come uno shinobi della nuvola, sarebbe sembrato uno sbarbatello qualsiasi.
    « Che roba. Ci siamo solo io e te: un incapace ed un moccioso. E quella è già qui! Cosa dovrei fare, secondo te? Umphf... »
    Si alzò stiracchiandosi con aria svagata, con i modi di fare di uno che non ha assolutamente voglia di fare nulla.
    « Dirò ai vecchi che non se ne fa di niente. Che ne dici? Andiamo in cerca di ragazze...? »

    Un quartetto di corvi si alzò da un angolo del parco, starnazzando verso il cielo smorto di Kagenui. Le uniche tre presenze del luogo erano Ryuwhan, la bambina delle elementari che continuava a fissare con aria insistente la mappa, ed infine la figura eccentrica di Oshino, che però era in procinto di andarsene. Non era quello che si definisce un buon inizio per quella missione...
    Anzi. Ad essere più precisi, quello non era proprio un inizio.

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    Okkey, allora direi proprio che possono postare Manu e Shiltar, in ordine sparso. =P
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    CITAZIONE (Manu © @ 17/2/2012, 17:32) 
    Ehy, io devo ancora finire di pagarmi il braccio, ho bisogno dei soldi :argh:

    Ohi, vedi di non farti il viaggio! ù__ù Quei soldi, ammesso che ci vengano riconosciuti, semmai sono di Deidi, a te ed al Rosso non spetta nemmeno un centesimo.

    Il pagamento per la missione consiste in un viaggio-premio in una lussuosa località termale a spese del clan Chikuma, quindi accontentati.
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    CITAZIONE (scroccodile-dundee @ 17/2/2012, 00:45) 

    Controllo ormonale




    Attivazione
    La tecnica speciale prevede un consumo d'attivazione. L'attivazione richiede un consumo Medio di chakra.
    [L’attivazione richiede uno Slot Tecnica Base]
    Caratteristiche dei Portatori: Resistenza aumentata ( + 3 Leggere ) :rimg:


    Abilità comune ai portatori
    Alterazione: L'utilizzatore può controllare i propri ormoni, mutando le funzionalità del proprio corpo, sfruttando 1 slot dimensionale ogni ormone utilizzato; richiede uno slot azione/tecnica ogni tipo di ormone utilizzato. E' possibile utilizzare contemporaneamente un ormone ogni livello dispari di tecnica speciale. Potrà mantenere la tecnica attiva per 3 round ogni livello nella tecnica speciale posseduto.
    Ormoni:
    Adrenalina: L'utilizzatore ottiene un miglioramento in una statistica primaria ogni livello dispari di tecnica speciale; riceverà un malus in senjutsu pari ad 1 tacca ogni slot dimensionale utilizzato. Utilizzando almeno 2 Slot Dimensionali di Adrenalina l'utilizzatore diminuirà gli effetti del dolore da tutte le proprie ferite.
    Cortisone: L'utilizzatore ottiene un miglioramento in una statistica secondaria ogni livello dispari di tecnica speciale; Utilizzando almeno 2 Slot Dimensionali di Cortisone l'utilizzatore ripristinerà una quantità variabile di chakra temporaneo, fino la disattivazione della tecnica speciale.
    Somatotropina: L'utilizzatore potrà incrementare o ridurre le prorie dimensionsi. Utilizzando almeno 2 Slot Dimensionali di Somatotropina nella stessa zona, questa avrà un incremento di potenza [PpCC]. La zona subirà una mutazione estetica.
    Estrogeno: L'utilizzatore potrà mutare completamente il proprio aspetto e la propria voce in quello di una donna. Ogni slot dimensionale mutato richiede l'utilizzo di uno slot dimensionale di Estrogeno; mutare tutto il corpo richiede 4 Slot Dimensionali. Non si disattiverà alla disattivazione della tecnica speciale.
    Immissione: L'utilizzatore può trasmettere gli effetti dei propri ormoni ad un avversario. E' possibile far ottenere al bersaglio malus al posto di bonus nelle statistiche; richiede il doppio degli slot dimensionali di ormoni. Richiede l'utilizzo di uno slot tecnica e il contatto fisico con il bersaglio.
    Incalzare Ormonale: L'utilizzatore avrà un incremento di slot azione per ogni round in cui utilizzati tutti gli slot dimensionali di ormoni consentiti. Situazioni di calma azzerano lo Incalzare Ormonale. L'incremento è pari a 1 ogni livello dispari della tecnica speciale posseduto.



    Livello I
    Livello II
    Livello III
    Livello IV
    Livello V

    Mi annoio a fare i livelli.
    Per ora ho solo risistemato un po' la TS, ora è una buona base.

    Ci manca la tecnica per aumentare le dimensioni della testa. Poi come tecnica derivata inserirei il Death Wink, con tutti i derivati (Hell wink su tutti).
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    CITAZIONE (-< Etsuko >- @ 17/2/2012, 00:12) 
    ahhhhh Quante storie per un pugno di Ryo.
    quanto può vslere Leopolis???

    Per Deidara? A giudicare dalla rapidità con cui si è disinteressata dei soldi direi molto poco! XD
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    CITAZIONE (-Max @ 16/2/2012, 18:13) 
    Seriamente parlando, ma in genere come si considera chi fugge dal proprio villaggio?

    Si considera Nukenin, in genere, ma a Kiri avete leggi tutte vostre: durante la fuga, gli aspiranti traditori devono timbrare un apposito cartellino, il quale in cambio gli attua gratis una rigatura al coprifronte estremamente fashion, così ad Ame possono bulleggiare con gli altri traditori! I vantaggi dei capi firmati, nel difficile ambiente dei traditori, sono innegabili e ti aprono moltissime porte! :sisi:
1031 replies since 8/9/2007
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