Posts written by Shiltar Kaguya

  1. .

    Fine dell'Incontro

    Verso una nuova missione



    Ammetto che, probabilmente, alzai un sopracciglio quando Elmo-san disse "Siete i miei ninja più fidati" e guardai verso il Puntaspilli.
    I suoi ninja più fidati sono un mezzo orbo ed un mezzo morto?, esclusi che stesse parlando di me ed evitai di sottolineare come forse avrebbe dovuto fare affidamento di più sui suoi due Consiglieri, eletti proprio in quella giornata, che non in Bendino-chan e nel giovane della Mano Grigia.
    Mi sembrò ineducato sottolinearlo, specie ora che il genin aveva scoperto di essere in realtà sotto il controllo del Biondino Infame, cosa di cui mi dispiacevo sinceramente per lui.

    Poi si passò all'argomento logistico di dove operare suddetto genin ed il Mizukage disse che non ci sarebbe stato bisogno di andare fino ad Azumaido che anche l'Ospedale di Kiri sarebbe stato un luogo valido, o, eventualmente, Genosha sarebbe andata più che bene.
    Quindi per ora lasceremo stare il Biondino Infame, togliendogli un... Mondo è la parola? Comunque, togliendo qualsiasi cosa abbia fatto al nostro giovane compaesano qui, per poi farglielo scoprire al prossimo viaggio ad Azumaido? Va bene, Mizukage-sama., accettai, riponendo, un pò a malincuore, la spada di suddetto Infame.
    Dovrò scarrozzarmela un altro pò., mi dissi, portandola di fianco a quella che mi era stata data solo qualche ora prima dal Mizukage stesso.
    Sì, in ogni caso, Genosha è di certo un'opzione migliore di agire in mezzo al villaggio, non sapendo cosa potrebbe succedere., concordai con il genin, Vedremo di organizzarci assieme al Tokugawa per quali macchinari potrebbero servire per l'operazione e trasportarli in tempi ragionevoli., conclusi, con un ultimo inchino verso Elmo-san, dopo che ci aveva detto di andare.

    Ero ormai sulla soglia, quando sentii il Mizukage richiamare l'attenzione del Puntaspilli e consegnargli una delle due spade che gli avevo sempre visto al fianco, quella non fatta con un pezzo d'osso.
    Accennai un sorriso sincero: D'altronde è uno dei suoi ninja più fidati., pensai fra me.
    Personalmente avevo due spade alla cintura e non ero molto abile nell'usarle, né ritenevo che la katana, in generale, fosse un'arma a me così affine.
    Ma quello era più un problema mio, per ora c'era da preoccuparsi su come evitare che la giovane Mano Grigia perdesse la vita nel liberarsi del Biondino Infame.
  2. .

    Tawo Kamizaru

    E le licenze artistiche



    [Tsuya - 8 Febbraio 0044]

    Thé al gel-so-mi-no... vaaaabene., scandì, con decisamente scarse capacità da cameriera, Zami, che poi, con uno sguardo leggermente distratto, osservò "l'accompagnatore" alzarsi ed andarsene, mentre anche Shichifuko faceva la sua parte.
    La cameriera guardò con più attenzione ed evidente stupore il volto che le si palesò, battendo gli occhi affascinata, Sì, sono Zami, sì., ripeté ancora, ascoltando le parole dell'altro sulla sfortuna del regista e sull'importanza di quel luogo sacro.
    Oh, il maestro Kamizaru-sama va a pregare ogni notte in un punto diverso del grande albero Sareshigami proprio per avere la benedizione del dio: in molti lo vedono tornare agli orari più assurdi dalle vicinanze della cittadina.
    Si sta impegnando, stavolta sono certa che andrà meglio! Si dice addirittura che abbia trovato qualcuno che ha pagato le attrezzature.
    , stava iniziando a raccontare la cameriera, quando una voce, abbastanza innervosita, la zittì: Non ti pago per i pettegolezzi!, si sentì esclamare, dal bancone.
    Era stata Minami, che si sarebbe anche avvicinata, se una serie di eventi non l'avessero fermata.

    Di certo, prima di tutto, il tono pacato con cui "Ichikawa" continuò, con la richiesta di un liquore e poi invitare la cameriera a parlare in privato con lui, cosa che fece alzare gli occhi al cielo alla sopravvissuta ai Kijin.
    Poi, però, l'intervento di "Shifu" scatenò un interessante spettacolo nella sala centrale della locanda.
    Quando infatti il Corvo, travestito da servitore, travestito da uomo qualunque, riconobbe in modo così vistoso e rumoroso i due grandi artisti di Kabuki, molte persone lì presenti si voltarono a guardarli, in primis il regista Tawo, mentre già Zami ravviva l'interesse per il cliente, tanto da "lisciare" la gonna, mostrando una rivelante parte di gluteo ad "Ichikawa".
    Poco più indietro, intanto, Minami si portò entrambe le mani al volto, scuotendo la testa ed imprecando sottovoce.

    Proprio Tawo Kamizaru si sarebbe avvicinato, a quel punto, sentendo il trio parlare della sua opera teatrale e, in generale, della fama che lo circondava.
    Ma certo, mi scuso, immensamente mi scuso!, avrebbe esordito, con toni forse un pò ampollosi, inchinandosi dinanzi al Fiore Lupo sotto mentite spoglie.
    Le preoccupazioni per la mia opera teatrale non dovrebbero essere una motivazione sufficiente a non riconoscere subito la più grande artista Kabuki dei nostri tempi, la somma Terajima Shinobu-sama., affermò, quasi prostrandosi davanti all'altra, per poi alzare lo sguardo, E l'indubbiamente noto attore Ichikawa Ebisu., aggiunse con una nota meno estasiata nella voce (di certo aveva sentito i commenti non amichevoli del Sette di Picche).
    Forse le mie preghiere sono state ascoltate, o Sareshigami, sapendo che sto per narrare la Sua storia, ha fatto sì che voi arrivaste qui in tempo. Vi prego, o stupenda Terajima-sama, vi prego di accettare il più importante di tutti i ruoli! Chi altri potrebbe ricoprirlo se non Voi! Quando sarà reso nota la vostra partecipazione, persino i Daimyo del Fuoco e delle Cascate, di certo, verranno qui a vederVi!, iniziò quasi a decantare, come se fosse anche lui sul palcoscenico, a tutti i presenti nella stanza grande della locanda.
    Vi prego di essere lo Spettro dei Miracoli!, continuò, mentre un leggero urletto di stupore scaturiva dalle labbra di Zami, coperto appena dalle sue mani ed un leggero brusio si allargava ancora ed ancora fra i presenti.
    Quell'uomo era forse un regista sfortunata, ma ora stava sfruttando prontamente la situazione.

    Vi vedo già, eterea e perfetta, in un kimono che risalta, in modo mai volgare, la rigogliosa bellezza della vostra persona, un grande copricapo con un velo che celi l'aspetto dello Spettro, che come tale non è né uomo, né donna, ma eterna perfezione quale siete voi, e l'ampio ombrello, che vi impedisce di essere bagnata dalla pioggia, su cui camminate, anzi danzate, scendendo a benedire i comuni mortali con la vostra presenza.
    Vi prego, o bellissima e famosissima, accettate di onorare la mia opera partecipandovi.
    , di certo, al di là delle belle parole pompose, Tawo sembrava aver colto come un nome così famoso nella sua opera potesse essere un'ottima fonte di pubblicità per la sua carriera.

    Avrebbe atteso qualche istante per una risposta del Fiore Lupo, poi si sarebbe rivolto verso il suo compagno di bevute, Ovviamente, nobile Ichikawa Ebisu-sama, avrei innumerevoli ruoli disponibili anche per la sua indubbia abilità di attore, se volesse.
    Ad esempio c'è il ruolo del discepolo scemo del Nono Mizukage, quello che evocava dei draghi più brutti della media.
    , avrebbe accennato con un gesto vago della mano, prima che Zami facesse un passetto avanti.
    Zami, che durante tutta la prolissa introduzione di Kamizaru a "Terajima" si era sempre di più avvicinata ad "Ichikawa", avrebbe preso la parola prima dell'attore.
    Maestro Kamizaru-sama, mi scusi, ma piuttosto, un attore dalla fama indiscutibile come il nobilissimo Ebisu-sama dovrebbe avere il ruolo del Nono Mizukage! Il bellissimo eroe spadaccino che ha liberato gli ostaggi.
    Ritengo che io potrei avere il ruolo della sua allieva dragone, la ragazza dai capelli rossi, come me.
    Sento che con i suggerimenti dell'illustre Ebisu-sama potrei dare il meglio.
    , propose la cameriera, sorridendo al regista e poi al falso attore, mentre un mormorio di disappunto proveniva alcuni passi indietro da Minami.
    E vogliamo usare il barbone che vive al monastero per il ruolo dell'altro discepolo, quello scemo? Scommetto che sareste perfetti assieme!
    No, Zami cara, se proprio vuoi far ridere il pubblico, il nobile Ebisu-sama potrebbe fare la parte dello Shogenin Pervertito, c'è la scena in cui si accoppia con la scimmia travestita da Minami, prima di ucciderla, quando scopre che è, in effetti, una scimmia.
    , il tono del regista fu, forse, un pò più pungente e cattivo del dovuto verso la cameriera, che indietreggiò di due passi, il capo abbassato ed imbarazzato.
    Fu un'altra, però, la voce che interruppe lo scambio di opinioni: Adesso BASTA!, ruggì Minami, fattasi avanti, Lei e la sua maledetta opera teatrale! E' piena di bugie! Mia madre non ha mai giaciuto con questo Shogenin pervertito! E nemmeno la scimmia che aveva preso il mio posto!
    Ma, soprattutto, il Dottor Amano non è mai stato in combutta con le scimmie! Anche lui era stato rapito, mentre lei lo descrive come il cattivo!
    La sua recita è piena di menzogne!
    , ruggì la figlia del sacerdote di Tsuya, rossa di rabbia in volto.
    Sono licenze artistiche, signorina Minami: ho sentito tutte le fonti che ancora si trovano qui al villaggio dopo gli eventi di tanti anni fa, ma molte parti sarebbero noiose per il pubblico! A chi interessa sapere che ad un certo punto è spuntato dal nulla un ninja di Taki? Il cattivo deve essere qualcuno di evidente ed il vostro defunto medico della cittadina è l'elemento perfetto.
    Come molte delle investigazioni che quel gruppo di accademici ha portato avanti e di cui l'archeologo cittadino mi ha parlato? Il pubblico si addormenterebbe a vederle narrate! Meglio mettere in scena degli intermezzi comici con queste scimmie travestite da umani.
    Necessità artistiche, sono certo che la nobilissima Terajima-sama, così come l'altresì nobile Ichikawa-sama, concorderanno come me.
    , concluse con tono sereno, volgendo lo sguardo verso i due inviati di Ame sotto mentite spoglie.
    Lei è un bugiardo ed un imbonitore di folle, niente di più! Non ha il diritto di offendere così la memoria di Amano!, ringhiò la ragazza, le lacrime agli occhi, voltandosi ed uscendo dal locale.

    Sarebbe passato qualche secondo di silenzio, a meno che uno dei due membri della Pioggia non lo avesse riempito con le proprie parole, prima che Tawo Kamizaru parlasse: Povera fanciulla, non oso immaginare i traumi vissuti fra i fatti di quasi dieci anni fa, quando era a malapena adolescente, e le morti di qualche anno fa, che hanno colpiti altri fra gli sfortunati che erano stati rapiti., liquidò la cosa, con una leggera alzata di spalle, prima di rivolgersi alla cameriera: Zami cara, perché non fai il tuo mestiere e non porti ai miei due nobili ospiti ciò che hanno chiesto? Ovviamente, pagherò io il conto, dopo questa triste scenata è il minimo. Anzi, se vorrete unirvi a me, mentre berrete quanto richiesto, ne sarò più che onorato., avrebbe proposto il regista, con un nuovo, profondo, inchino verso "Terajima", ed un meno accentuato ad "Ichikawa", per poi tornare volgersi verso il proprio tavolo, interrotto dalle parole della cameriera.
    Avevate anche chiesto per dove poter dormire: a parte gli abitanti che hanno le loro case, tutti, fra gli attori della compagnia teatrale, così come i profughi di Kusa, si dividono fra le stanze che possono offrire Tanaka-sama, il proprietario della Locanda, e suo figlio Tooru-chan, o le camere, costruite fra i rami dell'albero sacro, che gestisce il tempio di Mifume-sama, il padre di Minami-san., spiegò la rossa, Io condivido una camera nel retro con la ragazza che si occupa delle pulizie delle stanze, posso assicurarvi che le camere sono molto confortevoli, Ichikawa-sama, e sarei più che onorata di approfittare del vostro inestimabile tempo per apprendere quanto più possibile sulle vostre esperienze teatrali., avrebbe continuato, chinandosi in avanti, tanto in segno di rispetto, quanto per offrire una migliore visuale della ricca scollatura al "famoso attore".
    Altrettanto comode, seppur forse con meno comfort, sono le stanze gestite dal tempio: tanto io, quanto molti degli attori, vi risediamo, per rasserenare i profughi, e trovare l'ispirazione nella vita vicino all'Albero del divino Sareshigami., aggiunse Tawo, prima di allontanarsi verso il proprio tavolo.

    Ai due membri dei Semi di Ame cosa fare: se restare al loro tavolo, o avvicinarsi al regista, o ancora continuare a chiacchierare con la cameriera.
    Inoltre, avevano ben due scelte per la notte.

    [Opzione 1: Terrore delle Scimmie]

    Se "Shifu", o uno dei due "attori" si fosse andato ad informare con il giovane Tooru al bancone per una, o più, stanze dove poter riposare, il ragazzo avrebbe preso un grosso quaderno da sotto il bancone ed avrebbe iniziato a sfogliarne le scritte.
    Certamente che possiamo fornirvi delle stanze.
    La locanda ne ha un totale di 14, oltre quella mia e quella dei miei genitori.
    Al momento, escluse le tre nel retro, occupate da chi lavora qui presso di noi, ce ne sono solo altre quattro occupate: una coppia di sopravvissuti di Kusa; un terzo profugo; l'attore che ha la parte del povero dottor Amano e poi c'è un'altra coppia di attori che hanno la parte di due degli accademici.
    Ci credereste? Gli stessi che, ha detto di mio padre, hanno bruciato la prima volta il nostro locale.
    Spero non siate superstiziosi, in tal senso.
    , volle scherzare il ragazzo, restando, poi, in attesa di informazioni su quanti eventuali posti letto, o stanze, potessero servire.

    [Opzione 2: Il Tempio di Sareshigami]

    Se qualcuno del trio proveniente da Ame si fosse diretto al tempio che era tutt'uno con il gigantesco albero (e dove Yato Senju aveva già dormito ai tempi della missione accademica di alcuni anni prima), avrebbero trovato ad accoglierlo il Sacerdote a capo del culto religioso cittadino, nonché padre di Minami: Kyoshiro Mifune. [Kyoshiro Mifune]

    Piacere di conoscervi, gentili viandanti, io sono il Sacerdote alla guida del nostro culto e che si occupa di accogliere, tanto alla grazia di Sareshigami, quanto al sicuro del suo abbraccio terreno, chiunque: che siate scappati dalle violenze dei paesi confinanti, quanto che siate qui in cerca di lavoro, o fortuna, il Divino Albero vi accoglie senza giudicarvi e vi lascia il tempo di scoprire se questo luogo è adatto per le vostre necessità., avrebbe detto in tono gentile e cordiale l'anziano, sorridendo a chi avesse avuto davanti, Ci sono molti rifugiati di Kusa al momento ed almeno una dozzina di attori per l'opera teatrale che dovrà rasserenare molti spiriti fra qualche giorno, ma di certo nell'infinità della sua generosità, il Divino Sareshigami vi offre dove riposare fra i suoi rami., avrebbe concluso, con un movimento del braccio che avrebbe abbracciato la visuale delle gigantesche radici e rami dell'albero, immane che si estendeva a perdita d'occhio tutto intorno a loro.
    Da alcuni rami era possibile notare persone sporgersi dalle scalinate che portavano alle strane stanze del tempio e, persino, un uomo piuttosto logoro nel vestiario, con due cani altrettanto sporchi, seduto poco lontano, che accattonava qualche spicciolo.

    Che cosa avrebbero scelto di fare i due inviati della Pioggia? Come muoversi? Da dove iniziare a cercare il nobile Masao Wakabe?
  3. .

    La battaglia continua

    Parte 1



    Certo che sei strano, tu, Piumino!, esordii, sentendo le accuse dell'altro: Sono qui per supportare il Mizukage contro l'Infame che usa tutti voi, sue vittime, ho impedito che quei due tradissero il motivo per cui siamo qui piuttosto!, lo corressi, infastidito oltremodo dalle parole del Piumino Infame.
    La non più tanto anziana, ora in modo preoccupante più simile ad un rettile, non tentò nemmeno di difendersi dai miei attacchi, mentre mi rendevo conto che il fumogeno lanciato dal Tokugawa aveva avuto degil effetti del tutto svantaggiosi per tutti noi, quasi come i precedenti attacchi ad Elmo-san.

    Probabilmente, se tutta la disavventura che sto raccontando fosse avvenuta dopo i fatti di Taki, avrei reputato l'uso del fumogeno un altro esempio delle "mirabolanti abilità strategiche di Bendino-chan", ma non eravamo ancora ai ferri corti con il mio parigrado, così l'unica cosa che potei pensare, per quanto forse irragionevole, fosse che il Tokugawa voleva danneggiarci tutti, celando il Piumino Infame e la ragazzina ai nostri occhi.
    Fu per quello, che mentre sentivo la voce dell'altra vittima di Byakuei, avrei alzato la mano per disperdere il fumo che la nascondeva e, involontariamente, avrei dato la possibilità al Mizukage di ostacolare il genjutsu che l'altra stava eseguendo. [SA 1]

    Non ebbi però tempo per riflettere su ciò che Elmo-san poteva aver bloccato, che già il Piumino Infame catturò la mia attenzione con parole che mi produssero una certa irritazione: ai tempi non sapevo ancora niente della Bruna o della Bionda, sapevo solo quello che avevo visto nella foresta del Gashadokuro.
    E lui non voleva dirmi niente della mia famiglia!
    Ne approfittava persino per lanciarmi addosso quattro di quei loro chiodi!
    Peccato che proprio con il Gashadokuro, il cadavere piumato non aveva fatto i conti: il primo di quei chiodi cozzò contro il lascito del Dio Guerriero ucciso a Tsuya senza oltrepassarlo, per quanto la forza dell'attacco lasciò, indubbiamente, una bella ferita. [Danno]
    Sul secondo chiodo fui più pronto: irrobustendo il busto, mediante l'uso del chakra, ressi al colpo con minori danni. [Danno]

    Quando arrivò il terzo chiodo, avevo già impugnato l'arma del Biondino Infame, sfruttando il chakra per sollevarla in tempo davanti a me e parare in tal modo il terzo dei chiodi. [SD 1]
    Un quarto dardo, decisamente più veloce, stava volando contro di me: dovetti usare ancora più chakra nel braccio destro per deviarlo stavolta, usando il piatto della spada dell'altro Infame. [SD 2]

    Speravo di riprendere un attimo fiato, quando mi resi conto che non vedevo più la vecchia rettile: dovetti alzare gli occhi per dire: Il drago? ed in effetti, il volto pieno di squame, le mani diventate zampe artigliate ed ora delle grosse ali nere, tutto quanto mi riportava alla mente la filastrocca, non in rima, del Piumino di qualche ora prima.
    Quindi aveva mentito anche che Elmo-san fosse il drago?, valutai, prima che suddetta "vecchia-drago" mi lanciasse addosso una spada!
    Non ci riflettei troppo: il chakra corse alle gambe e le stesse saltarono velocemente per distanziarmi dalla lama che correva contro il mio collo. [SD 3]

    Avevo evitato l'ultimo attacco, sentivo le gambe intorpidite, non come quando usavo il chakra gravitazionale, ma indubbiamente intorpidite, così come la mano destra, però mi ero leggermente avvicinato alla posizione da cui mi aveva attaccato il Piumino Infame.
    Così, mi guardai attorno per capire cosa potevo fare. [Continua...]

    Fudoh

    Statistiche Primarie
    • Forza: 600
    • Velocità: 600
    • Resistenza: 600
    • Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 600
    • Concentrazione: 675
    • Intuito: 600
    • Precisione: 600
    Chakra
    [15]/80
    Vitalità
    6,5/18
    Slot Azione

    1. Repulsione su Fumogeno

    2. ///

    3. ///

    4. ///

    Slot Difesa

    1. Parata con Scimitarra

    2. Deviazione con Scimitarra

    3. Schivata

    4. ///

    Slot Tecnica

    1. ///

    2. ///

    3. ///

    Note

  4. .

    La Sorpresa del Mondo

    Recuperare un morto



    Sapete, il Puntaspilli in fondo stava dimostrando di non essere così sciocco da voler restare legato ai poteri di Momin, accettando anche il mio aiuto per risolvere la questione dello spiritello infame.
    Fu lì che Elmo-san, però, mi stupì, forse stupì entrambi, con una sua considerazione: Un Mondo del Biondino Infame?, ripetei fra me, guardando con occhi spalancati il ragazzino della Mano Grigia.
    Ma tutte le vittime del Biondino, come quelle del Nano Infame, sono già morte?, mi chiesi e quella considerazione mi dipinse della tristezza in volto nel guardare il giovane Puntaspilli.
    Il Mizukage, intanto, stava continuando ad esporre il suo piano, arrivando al punto focale: liberare il ragazzino dai poteri dell'Infame, così da richiamare l'attenzione di quest'ultimo.

    Salvare un morto..., ripetei dalle parole di Elmo-san, e quella considerazione mi fece tornare in mente un altro Kage, quello di Konoha, il quale, molto tempo prima, sulle Mura di Kiri, aveva detto che gli Dei Guerrieri erano puzzle, pezzi messi assieme dei Pastori del Mondo, che non sarebbero mai potuti tornare in vita e, di fatto, non lo erano nemmeno come "Armi di Iwa".
    Riprendendo quelle frasi, anche io ed i miei simili, avevamo subito una sorte molto simile del ragazzino della Mano Grigia che, nel frattempo, sottolineò un'ovvietà: voleva uscirne vivo, restando se stesso.

    Come Primario di Kiri, vedrò di fare il possibile perché tu ne esca vivo, Mano Grigia., confermai al Puntaspilli, senza sottolineare che mi auguravo anche che perdesse tutta quella ferraglia sul corpo.
    Vorrei poter fare lo stesso per i miei simili, avrei voluto farlo per il Gashadokuro, la Bakekujira ed il Tengu... almeno per il ragazzino ci devo riuscire., mi dissi fra me, prima di ricollegare l'ultima affermazione del Mizukage.

    Un Eliminatore?, ripetei, pensando a chi conoscevo che potesse avere delle abilità in tal senso: sapevo che Yato-san era un medico esperto, ma aveva anche quel tipo di conoscenze, ma era di Konoha, quindi esclusi che Elmo-san parlasse di lui, piuttosto mi venne in mente un altro nome.
    Sta parlando del Tokugawa, giusto?, chiesi al Decimo, riferendomi a Bendino-chan, prima che un'altra considerazione mi passasse per la mente.
    Quindi, Mizukage-sama, lei e noi tre, Mano Bianca, Nera e Grigia dovremo tornare ad Azumaido assieme? Il Biondino Infame dubito che, anche se perdesse un suo Mondo, si scomoderebbe ad uscire dal Freddo e dirigersi verso Kiri., chiesi come conferma ad Elmo-san.
  5. .

    Con le buone maniere

    E qualche mezza verità



    Sorella maggiore?, pensò fra se, leggermente confuso, il mio basso coinquilino sotto mentite spoglie, mentre ascoltava le risposte della cameriera.
    La quale, dal canto suo, apprezzò di certo l'incentivo, se così vogliamo chiamarlo, di "Hideo", dimostrandosi favorevole a soddisfare la sua richiesta: farlo incontrare con il mercante di profumi che era, appunto, impegnato con una sua "Sorella maggiore".
    Forse intende una senpai?, valutò, contestualizzando le parole dell'altra, prima che il volto di Hideo abbozzasse un sorriso.

    La ringrazio infinitamente per la comprensione., rispose il fasullo ninja di Kiri, mentre l'altra lo invitava a seguirlo fino alla porta scorrevole (mi parve quasi che mi stesse guardando, ma probabilmente fu solo un'impressione).
    Sulla soglia della stessa, Saragi attese in disparte, ascoltando le parole che la cameriera, che scoprì chiamarsi Makoto, scambiò con questa sua "Sorella Maggiore", tale Tsukino.
    Tanto io, quanto il mio basso coinquilino, notammo strani dettagli nelle parole che si scambiarono: specialmente l'uso di "onorevole ospite" tanto per il mercante sospetto, quanto per "Hideo", Che sia un codice di qualche tipo?, avrebbe pensato Saragi e, onestamente, mi trovavo d'accordo con lui.

    Alla fine, potemmo entrare ed all'interno della stanza c'era più disordine che a casa nostra!
    Bottiglie di saké sparse qua e là, un paio di teiere a terra, vuote, e poi c'erano due persone: una giovane donna, Tsukino, con uno shamisen fra le mani, e cosa più importante, l'obiettivo della missione, Shoboshi Miroku.
    Se Tsukino, però, si presentò con cordialità a Hideo, il quale fece un leggero inchino del capo e del busto verso di lei, il mercante si rivelò meno cordiale, accennandogli di sedersi, offrendogli da bere, ma sbuffando e parlando con tono sgarbato.
    Innanzi tutto mi scuso per aver interrotto il suo meritato riposo, nobile Shoboshi-sama., avrebbe esordito, compiendo un inchino con la fronte quasi fino al suolo.

    Dovete sapere che dalla missione di qualche tempo prima che aveva portato a scoprire dei diversi "Saragi" e del poco tempo rimastogli, cercando informazioni sugli esperimenti del Fondatore che potessero avere a che fare con la Chiave Bianca, il mio basso coinquilino aveva scoperto anche diversi dettagli sul passato di Oto ed in generale sulla storia del Primo Kokage, fra queste, aveva studiato anche i modi in cui il Fondatore aveva interagito con i daimyo del Riso, quindi provò a replicare quel tipo di "servilismo", per mettere l'altro a suo agio.

    Mi presento, Hideo, genin di Kiri.
    Sono già stato in missione qui nei pressi del villaggio del Suono in passato, ma non avevo ancora avuto modo di visitare la Sala da Thé, o cercare un souvenir per una mia cara amica.
    , avrebbe mantenuto la stessa storia già detta alla cameriera Makoto, senza aggiungere eccessivi dettagli, in fondo non sapeva nemmeno il cognome di quello shinobi che aveva incontrato qualche anno prima.
    Speriamo che sia ancora un genin e che non sia veramente mai venuto qui., aggiunse fra se, come poi ammise con me.
    Avevo chiesto indicazioni per negozi che vendesse i migliori profumi tipici del Paese del Riso, ma Makoto-dono, se ho ben compreso il nome, mi ha gentilmente suggerito di chiedere a lei per qualcosa di ancora più esotico e, decisamente, desidererei che questa mia amica ricevesse il dono più indimenticabile, che le permetta di risaltare ulteriormente fra le altre., spiegò "Hideo".

    Quelle parole sembrarono, almeno, incuriosire l'obiettivo della missione che chiese come mai avrebbe dovuto considerarlo un "VIP".
    Ci pensò un attimo, il mio basso coinquilino, poi gli balenò in mente un azzardo che non gli avrebbe richiesto di dire nessuna menzogna: Non voglio dimostrarmi vanitoso, né ritengo che sarebbe corretto dirlo apertamente, ma posso giurarle che discendo da un passato Kage del mio paese natio.
    Inoltre non voglio risultare volgare dinanzi a lei e Tsukino-dono, parlando di denaro, ma posso assicurarle di avere una dignitosa quantità di denaro per sostenere la spesa per cui l'ho disturbata, dato il valore che ha per me questa mia amica.
    , rispose, sorridendo il più genuinamente possibile.

    In effetti, ristudiando quanto era capitato nella passata missione, Saragi si era fatto l'idea che i cloni usati per l'esperimento da cui era nato fossero, in effetti, cloni del Fondatore, quindi che, in qualche modo, anche lui discendesse dal suo eroe d'infanzia, lo Shodaime Kokage.
    E spero che due sesti della cifra dataci da Yayoi-sama sia più che sufficienti., avrebbe aggiunto fra se, aspettando di vedere le reazioni del nostro bersaglio e chiedendosi, tra l'altro, dove fosse finito Kuroshi nel frattempo.

    Io, nascosto sotto l'abito, ascoltavo in silenzio la scena, cercando di non agitarmi sotto l'henge del basso genin.
  6. .

    Direzione Zutei

    La Maestra?



    Ryugi non si aspettava di riuscire a ferire la ronin, erano indubbie, le abilità dell'altra, che aveva affrontato da sola due dei predoni che li avevano assaliti nella loro prima missione condivisa.
    Furono, però, tre le cose che la sorpresero.
    La prima fu la semplicità con cui Yuri ebbe ragione della strategia della nostra amica: non le vide usare niente di particolare, se non un pugno che disperse la prima vampa, quella dalla traiettoria parabolica, ma per il resto, si limitò a schivate e precisi movimenti.
    La seconda sorpresa fu quando, sul colpo finale, intento ad indebolire e ridurre all'immobilità l'avversaria, Yuki non lo parò, incurante del danno alla rotula (irrisorio a quanto risultò), reagendo con un montante, reso più pericoloso dall'affilato tirapugni, che si fermò a pochi centimetri dalla gola della nostra giovane Nekki.
    L'ultima sorpresa fu la reazione successiva: la rabbia che traspirò da Yuri non si limitava a provenire dalla voce, era qualcosa di più arcano e profondo, era una ferocia tale che la kunoichi di Suna indietreggiò, quasi crollò sulle ginocchia, intimorita dalla sorpresa e durezza di quelle parole così dirette.

    Mmmmm... mimimi..., la nostra giovane amica non riuscì ad articolare nemmeno un banale "mi dispiace", mentre l'altra, dopo aver ammesso che la prima parte della combinazione d'attacco era stata decente, sottolineò con rinnovato impeto come l'ultima azione doveva essere pensata, e fatta, per uccidere il nemico, mentre il colpo di Ryugi era stato privo della minima strategia (per parafrasare gentilmente).

    La ronin, comunque, continuava la sua analisi: non le fu difficile dedurre che Ryugi non aveva mai avuto un vero maestro e, in effetti, la nostra giovane Nekki non riusciva a pensare ad un solo shinobi conosciuto nel tempo a cui rivolgere quel titolo.
    Yuki, intanto, sottolineava l'importanza del difendersi, di non lasciarsi così scoperti, come aveva fatto con l'ultimo attacco al ginocchio.
    Si scusò, addirittura, la ronin per i suoi toni duri, cosa che fece scendere un velo di dispiacere sul viso di Ryugi, che certo non si aspettava la feroce reazione dell'altra ai suoi difetti, ma adesso, ancora meno, si sarebbe aspettata, o ritenuta degna, di parole così gentili.
    Nnnnnn..., piccola pausa, mentre chinava il capo, scuotendolo, Nononononono, non scuscuscuscuscuscuscu scusaaaaaarti, Yuyuyuyuyuyuyuyu Yuki-dono., affermò con non poca fatica, La cococococo colpa è mmmm mia. Dedededevo migliorare., aggiunse, preparandosi con il ventaglio a difendersi dagli attacchi della ronin.

    La prima azione di Yuki sarebbe potuta essere semplice: lanciare una bomba abbagliante.
    Ryugi avrebbe anche potuto difendersi sollevando il ventaglio per coprire la vista, ma quel singolo lancio fu indubbiamente troppo veloce per i riflessi della Nekki, anche solo per vederlo partire.
    A causa di ciò, per alcuni secondi, Ryugi non avrebbe visto niente: non vide Yuki avvicinarsi, ma sentì l'impatto, un colpo di una violenza invidiabile (non fosse stato rivolto verso di lei), che la spinse indietro di diversi metri, tappandole le orecchie e, cosa ben più grave che Ryugi riuscì a capire dalle dita ora strette sul nulla, facendole volare di mano il Tessen. [Status vari]

    Ma non era finita, in balia degli eventi, incapace di sentire persino la sua voce, Ryugi avvertì il terreno sparirle da sotto i piedi, spinta da una violenta forza d'attacco.
    Cccccccc..., non riuscì nemmeno a finire l'esclamazione che la voce le morì in gola, sotto una stretta che le impedì anche solo di respirare.
    Per un istante, presa dal panico, la giovane Nekki annaspò, incapace anche solo di riflettere sul rilasciare una fiammata dalle mani e, di certo, impossibilitata a rilasciarne con il respiro.

    Alla fine, di un tempo che parve interminabile, l'aria ritornò ai polmoni della genin, che cadde sulle ginocchia, mentre anche l'eco nelle orecchie lasciava il posto alle parole della ronin.
    Gli occhi erano ancora leggermente storditi, ma riusciva a sentirne, le osservazioni, che scavavano nuovi solchi nelle sue incertezze.
    Colpire l'avversario su più livelli, ma come?, si chiese fra se, stringendo i pugni nella sabbia, Posseggo poche tecniche, potrei usare i fili di nylon, ma sono deboli, le vampe forse?

    Dopo un breve silenzio, intanto, Yuri la invitò a continuare l'allenamento per tutta la notte.
    Con la vista ormai di nuovo a fuoco, Ryugi si alzò, chinando la testa: Sì, mamamamamamamamama Maestra., quindi inspirò, ricacciando indietro le lacrime della propria incompetenza, decisa a fare come l'altra le aveva detto: potenziare le vampe, o almeno cercare una strada per farlo. [Nota per Cube]

    Portò la gamba sinistra indietro la genin, con i piedi su due binari paralleli a quasi 45° fra loro, il peso sulla gamba più arretrata, il baricentro basso, mentre il chakra iniziava a fluire nel corpo. [ST 1]
    Il kata più basilare aveva delle movenze che, per loro natura, era lente e molto "didascaliche", in fondo, un kata è una linea guida, ma per applicarlo nella realtà, per quanto fosse solo un allenamento, e seguendo i suggerimenti della ronin, Ryugi pensò bene di eseguire uno scatto, potenziato dal chakra, per avvicinarsi, mentre la mano sinistra scagliava al suolo due coltelli da lancio che, grazie alle discrete abilità con i rimbalzi della kunoichi, avrebbero cercato di volare verso il volto di Yuri. [SA 1]

    E mentre i due proiettili arrivavano dal basso a destra della ronin, Ryugi avrebbe bruciato la distanza, ferendosi leggermente alle gambe, per arrivare in tempo, rispetto al lancio di poco più lento, e cercando di caricare un montante destro allo stomaco di Yuri, ma un montante potenziato con il kata e le fiamme che circondavano la mano al momento del rilascio. [SA 2]

    Comunque fosse andato quella combinazione, Ryugi avrebbe soffiato una vampa verso le gambe dell'altra, abbassando leggermente il mento nel farlo, mentre il braccio sinistro passava davanti al viso, così da esserne a difesa, per poi distendersi in un veloce colpo accelerato alla tempia sinistra della ronin, un colpo di taglio da cui sarebbe esplosa una nuova fiammata che (se non ci fosse stato un abisso di differenza fra le loro abilità) avrebbe forse potuto bruciare la testa dell'altra. [ST 2 & SA 3]

    A quel punto, forse ancora abbastanza vicina, Ryugi avrebbe aperto la mano destra, rimasta a protezione del viso, ritraendo la sinistra in difesa del corpo, per lasciare che un'ultima vampata volasse addosso alla ronin, un colpo che, in altri casi, forse sarebbe potuto essere ostico da evitare (dubitava di riuscire in ciò con Yuri, però). [SA Extra Vampa]

    [Il giorno dopo...]

    Se il Fiore Lupo, dopo le ore di allenamento notturno, avesse scelto di riposare prima di continuare il viaggio, le due kunoichi sarebbero giunte a Zutei verso il tramonto.
    Non sarebbe stato difficile per Yuri individuare la locanda "Carne e Sabbia": una bettola per la matrona della Lacrima di Ame, ma per gli abitanti di quei luoghi, in mezzo al deserto ed alle miniere di quei territori settentrionali, era un locale "altolocato".
    Costruito su due piani, una volta entrate (se fossero andate entrambi fin lì), avrebbero scoperto un piano terra costituito da un corridoio che portava al bancone centrale, dove si dividevano il lavoro due baristi, mentre alcune cameriere si muovevano fra le diverse stanze laterali.
    Sì, perché fra il corridoio ed il bancone si aprivano diverse porte scorrevoli che davano su un totale di 4 aree private per lato, oltre ad una sul retro, adiacente ad una scala verso il piano superiore.
    Ad un occhio abbastanza esperto, forse, sarebbe stato possibile notare un dettaglio: l'esterno e l'interno del piano terra non sembravano avere la stessa estensione. Oppure, forse, alcune stanze erano più grandi di altre? [Nota]

    Ma, più di questo, quale sarebbe stata la strategia di Yuri?
    Informandosi avrebbe scoperto che c'era la possibilità di affittare una stanza, anche per la notte, sia a "Carne e Sabbia", sia in uno dei locali meno facoltosi, ma questo non le avrebbe permesso in modo "semplice" di sapere come iscriversi al torneo organizzato da Buta, o come poter influire l'organizzazione degli scontri.
  7. .

    Il Paziente si sveglia

    Consiglio del Medico: riposare ancora un poco



    Indubbiamente., ammisi alle prime parole che la creatura mi rivolse, Ho incontrato Etsuko-san forse tre, o quattro volte al massimo, Hina-dono.
    Fra missioni, il lavoro in Ospedale dal canto mio ed il suo ruolo di Consigliere, non abbiamo avuto molte opportunità di conoscerti.
    , concordai con un'alzata di spalle.

    L'altra accennò poi ad un "conflitto interiore" che era sfuggito all'Akuma, cosa che mi fece alzare un sopracciglio, specie se sommata ad un altro strano accenno, Nel loro mondo?, non avevo la bencheminima idea di che creatura fosse quella Hina, ma di certo, Etsuko-san si è scelto delle evocazioni bizzarre., conclusi fra me, mentre l'altra parlava ed io intanto mi preparavo alla rimozione del Fuuinjutsu.

    La discussione, intanto, sarebbe continuata fra Hina e le mie due evocazioni: Parole sante, ragazza mia! Parole sante!
    La prima volta che ho visto Fudoh-kun era a Genosha che cercava di calmare mio figlio, un imbranato come pochi, e tutto evitando l'uso della violenza su di lui, ma anzi proteggendolo da un Lunare.
    , ricordò Ma-Tsu-dono.
    Oh sì, Gyoza-san mi ha parlato di quella storia, mentre Myk-chan e Lio-san mi hanno detto di quando li ha aiutati perché erano finiti in mezzo ad un conflitto fra donnole e scimmie, cercando di ferire quante meno creature possibili., rammentò Ryka.
    E non parliamo di quella storia assurda dell'Armadillo., continuò Shitsuki ed ammetto che a quel punto sarei anche potuto arrossire, ma l'anziana tartaruga si rivolse di nuovo verso Hina, Questo per dirti, ragazza, che anche se non sembra, il nostro Guardiano dà sempre valore alle vite, a tutte, anche a quella del vostro salvatore.

    E su quelle parole, intanto, Etsuko-san si riprese, giustamente chiedendomi del fuuinjutsu.
    Rimasi qualche istante in silenzio, a controllare il battito cardiaco del redivivo (di nuovo) Consigliere.
    Sai, Etsuko-san, quando ti ho dato una mano ad addormentarti, dopo il check-up, è successa una cosa bizzarra: i tuoi occhi hanno proiettato questo lago con una villa, una cosa molto accurata tra l'altro, complimenti per i sogni vividi che trasmetti.
    Lo avevi già fatto nel momento in cui ti avevano riportato in vita, quindi, quello, di per se, per quanto stupefacente, non mi aveva preoccupato, sono state le parole sulla vendetta nella terra dei vivi e di cercare la verità per vincere la morte... quelle mi hanno leggermente preoccupato.
    , rivolsi uno sguardo all'Akuma, stavo forse un pò gesticolando nelle mie spiegazioni.
    Ero così preoccupato, che ho richiamato Ma-Tsu-dono ed assieme siamo andati in libreria, ma stavolta non per cercare nuovi tomi di medicina, come faccio di solito, bensì per trovare qualche dettaglio su quella villa.
    C'erano degli accenni sul tuo clan e su una loro proprietà nel Paese del Fuoco, ma, capiscimi, Etsuko-san, mi sembrava un pò improbabile arrivare lì stanotte, considerando che domattina dobbiamo partire per il tuo braccio nuovo.
    , continuai,
    Io evoco tartaruga, per mia gioia e fortuna, non ghepardi come Ryuu-san.
    , ma questo non lo dissi per non offendere Ma-Tsu-dono, o Ryka.

    Non è stato molto deontologico, ma con quel fuuinjutsu volevo provare a richiamare quel sogno, o parole, o quel che erano, per provare a capirci qualcosa di più, ma sono spuntate catene, liane e la tua amica Hina-dono., conclusi con un'alzata di spalle, mentre andavo a cercare una coperta.

    Ti posso indicare un letto in un'altra stanza e lasciarti riposare fino alla partenza per Oto, o preferisci lasciare l'Ospedale? Dopo la nottata, immagino che possa non sembrarti accogliente., ammisi, date le passate esperienze con altri pazienti, per quanto niente di così assurdo.

    Comunque fosse andata, il consiglio del medico era che Etsuko-san riposasse, in vista del viaggio che il Mizukage voleva organizzare per il giorno dopo.
  8. .

    Togliere un Cerotto

    Che male può fare?



    Rimanemmo per qualche secondo in silenzio, Ryka si voltò verso di me, la notai con la coda dell'occhio, quindi, con molta attenzione, prima di strane reazioni della creatura con cui stavamo parlando, mi voltai anch'io verso la stramba tartaruga che avevo appena evocato.
    Ho detto qualcosa di male, Fudoh-san?, mi chiese lei, io feci un attimo spallucce, poi azzardai: Non penso. Forse è sensibile sulla questione dell'aspetto?, domandai di rimando, prima che mi sorgesse un dubbio: Che abbia detto io qualcosa di male?

    Fortunatamente, nessuno dei due l'aveva in effetti offesa: la nostra bizzarra interlocutrice apparsa dal nulla, riprese a parlare poco dopo: si chiamava Hina ed era "profondamente" legata all'Akuma, che a quanto pareva poteva vederci e sentirci, ma non reagiva in alcun modo.
    L'ho reso catatonico?, mi preoccupai, guardando con rinnovato timore al Consigliere ed ai suoi segni vitali.
    "Hina", intanto, pensò bene di offrirci qualche minaccia, nel dire che le liane e le catene erano poca cosa, se avessi fatto del male ad Etsuko-san.
    Poi, però, ascoltandola meglio mi ricredetti: Non è una minaccia, è un avvertimento sul pericolo della mente di Etsuko?, mi chiesi perplesso, capendoci sempre meno su come, se veramente non poteva interagire con me, l'Amministratore riuscisse a comunicare con quella creatura.

    Per tutti i gusci! Che brutta sensazione!, le parole della tartarughina bianca mi distolsero dalle mie riflessioni: Ma-Tsu-dono era libera, come in effetti anche io, dalle liane.
    Sa che potrebbe studiare qualcosa sui genjutsu, Shitsuki-dono?, chiese nel frattempo Ryka, scoprendosi anche lei libera.
    Ehi, ragazzina, rispetto, sai? Ti tiro una ciabatta, ti rimando alla Valle del Guscio!, la rimproverò l'anziana.

    Evitai di concentrami sui bisticci fra le due tartarughe, ma piuttosto sulla bizzarra creatura: Hina-dono, giusto, è il suo nome? Il corpo di Etsuko-san sta bene, al netto del braccio, che dovremmo partire domani in mattinata per condurlo ad Oto e fargliene fare uno nuovo.
    Certo, come notava anche lei, non risponde agli stimoli esterni, ma per quanto catatonico, non sta lì il vero problema: quanto nella mente, che sembra... agitata.
    Lo era quando s'è addormentato e sì, forse il mio fuuinjutsu ha rovinato ulteriormente le cose, ma appunto il problema era pre-esistente.
    , spiegai alla creatura.

    Avvicinai la mano destra al sigillo che avevo inciso sulla nuca del Consigliere: avevo valutato di provare a smontarlo lentamente, ma non mi serviva mantenerne qualche effetto, non avevo mai voluto il male dell'Akuma, seppur la curiosità mi aveva portato a quella strana strategia, lo ammetto, così posizionai indice e medio a pochi centimetri dal Simbolo della Memoria rimodellato.
    Ora disattiverò il fuuinjutsu, siccome lei riesce a comunicare con Etsuko-san, mi faccia sapere se sente qualcosa, di fatto, sarà un pò come togliere un cerotto., iniziai a spiegare, Un cerotto con sopra inciso un complesso e rimodellato sigillo per i ricordi..., ma quella considerazione la lasciai per me, prima che un dubbio mi passasse per la testa.

    Lei sa cos'è un cerotto, Hina-dono? Cioè, non ho ancora capito che tipo di creatura lei sia, non sapevo nemmeno che il Consigliere-san avesse delle evocazioni., iniziai a dire, prima che una voce mi interrompesse.
    Fudoh-kun, ragazzo mio, cosa avevamo detto sul parlare a vanvera?, mi redarguì Ma-Tsu-dono, interrompendo il battibecco con Ryka.
    Sì, giusto! Chiedo scusa, Hina-dono, sto divagando., ammisi, quindi mi riconcentrai sulle dita e le portai a contatto con la testa di Etsuko, usando il chakra per rimuovere il sigillo. [Rilascio dei Sigilli]

    Ritrassi poi la mano e rivolsi l'attenzione alla creatura: Qualche risposta dal Consigliere-san? O magari riesce a svegliarsi?, chiesi, prima di dare un leggero tocco della mano sinistra al tirapugni alla cintura, Posso usare anche questo strumento medico, se necessario. Non sembra, ma cura più malattie lui che uno sciroppo., aggiunsi con un sorriso che cercava di essere rassicurante.

    Lio mi aveva detto che il Guardiano della Valle era un pò bizzarro, ma non pensavo così tanto., bisbigliò Ryka all'anziana tartaruga.
    Non immagini quanto, cara, certe volte penso che Ijapa e gli altri alla Valle si siano presi una botta in testa come Tong quando l'hanno conosciuto., ammonì con un leggero scuotere del capo l'altra.

    In tutto ciò, Etsuko ed il suo Imbattuto quanto avrebbero visto e sentito? E, soprattutto, rimosso il sigillo che bloccava l'accesso al corpo del Consigliere, questi sarebbe riuscito a ritornare in se? Forse Hina lo avrebbe potuto aiutare in questo senso? In fondo era pur sempre una Farfalla del Mondo dei Sogni.
  9. .

    Cambio di Scena

    Parte 1: Le Poliziotte Iga



    Quando la nostra giovane amica si avvicinò a quelli che pensava membri delle Squadre Speciali, fu leggermente sorpresa nel vedersi invece davanti due Iga della Polizia di Suna (specie dati i sui precedenti con suddette forze dell'ordine, come alcuni di voi ricorderanno).
    Si presentò comunque, Ryugi, identificandosi alle due sconosciute e spiegando i fatti.
    Quella che sembrava un'esperta di corpo a corpo, Emiko Iga, accennò anche agli altri eventi vandalici di quel giorno, gli stessi che avevano fatto muovere la nostra Nekki dalla base delle squadre speciali.
    L'accenno ad un morto all'Ospedale di Suna, anzi ad un vero e proprio massacro a sentire l'altra, preoccupò leggermente la kunoichi: Il capoclan Soshi? Saso-Kotei-sama?, pensò fra se, sorpresa, ed in qualche modo preoccupata, al riferimento al capoclan che aveva incontrato tempo prima.
    Proprio ora che il Settimo-sama non c'è: forse lui avrebbe potuto far ragionare Saso-Kotei., valutò ancora, data la situazione che c'era con i Soshi nel villaggio e memore della comunicazione che lei stessa aveva portato per Hoheneim-sama al capoclan dei Soshi.

    Le parole della seconda poliziotta rapirono la Nekki dai suoi pensieri, facendola leggermente arrossire: Sì, ssosososo..., piccola pausa, chinando il capo, Sì, lo sono., espirò e stava anche per provare a spiegare che era, però, una mera genin, quando l'intervento di Emiko Iga zittì Akane (quello il nome della seconda), evitandole spiacevoli dettagli.

    La caposquadra Iga chiese dettagli dei fatti alla nostra giovane amica, che fece dei cenni affermativi con il capo, prima di sentire dell'esercitazione dei Sand Scorpions al Palazzo del Vento, dove sarebbe stato presente anche il neo eletto comandante delle squadre speciali.

    Sukehiro Chikuma-sama, rifletté, avendolo incrociato forse qualche volta nei corridoi dell'edificio dove si riunivano i Sand Scorpions, ma senza mai realmente avvicinarlo, troppo timida per le sue difficoltà oratorie e per il suo ruolo, una genin inserita per volontà del Kazekage nelle squadre stesse.

    Non era però quello il momento di pensare a ciò: avrebbe intanto soddisfatto le richieste di Emiko Iga, mediante il suo uso delle carte ninja. [Abil]

    Su una prima carta ninja avrebbe inciso un ritratto, non perfetto di certo, del ninja che aveva creato quei disordini, Ko.
    Sul secondo foglio, poi, avrebbe offerto tutte le risposte chieste dall'altra:

    Emiko-sama, ecco la descrizione dei fatti:

    Quando sono arrivata qui davanti, oltre al caos che si era già creato per gli animali morti appesi fuori l'edificio, ho trovato un ninja di Suna, lo stesso di cui vi ho fornito la descrizione.
    Ho scoperto che il suo nome è Kokkyo e si è definito il più grande utilizzatore di tecniche esplosive del Vento: di fatto gli ho visto usare le proprie caccole, gli sputi e, credo, persino il suo sudore a mò di esplosivi.
    Ha dimostrato fin dalle sue prime parole verso la folla un'evidente astio nei confronti dell'Onorevole Settimo Kazekage: un sentimento che non apprezzo e non ritengo giusto, per quanto capisco che sia nel diritto di ognuno avere una propria opinione.

    Il problema è stato che, attraverso le sue parole, Kokkyo ha cercato di aizzare la folla perché seguisse il suo punto di vista, denigrando il Kazekage e, inoltre, diffondendo la notizia che anche lei, Emiko-sama, citava sull'assenza di Hoheneim-sama dal villaggio.
    La situazione ha poi avuto un'escalation per la presenza di due guardie che accompagnavano un giovane di Oto, non ho ben chiaro i dettagli della loro presenza qui, forse si erano avvicinati per l'inizio del battibecco fra me e questo Kokkyo, ma la loro presenza e le parole usate hanno dato la scusa al suddetto esperto di esplosioni per creare un vero e proprio palcoscenico e declamare il proprio punto di vista, cercando di aizzare sempre più la popolazione verso l'elezione di un nuovo Kazekage e, nel farlo, il jonin, perché quello credo che fosse, ha lanciato ulteriori attacchi esplosivi, tanto contro di me, quanto verso la folla stessa, senza prendersene la responsabilità.

    Ho contenuto più possibile i danni, evitando appunto feriti grave fra la popolazione e, alla fine, Kokkyo è andato via, non appena ha avvertito il vostro arrivo.
    Suggerirei che qualcuno contatti i suoi superiori: le opinioni personali sono un diritto di tutti, ma il modo in cui ha cercato di aizzare la folla era quanto meno pericoloso, se non un tentativo di scatenare un'insurrezione nel villaggio, ma spero che non fosse quello il suo intento.
    Inoltre, ovviamente, servirebbe ripulire la facciata dell'edificio, per quanto non so chi potrebbe farlo.
    Il vero problema, temo, sia che le informazioni sul Kazekage sono state divulgate, ma non c'è molto che si possa fare, se non cercare di tranquillizzare la popolazione, in tal senso.
    Forse potreste avvisare i vostri vertici in tal senso, Emiko-sama?
    Io andrò all'esercitazione che si terrà al Palazzo del Vento e, se possibile, chiederò di poter conferire con il Capitano Chikuma-sama a tal riguardo.


    Conclusa quella esposizione dei fatti, e consegnatala all'Iga a capo della coppia di poliziotte, Ryugi avrebbe atteso che le due si dirigessero verso l'Ospedale per cercare con lo sguardo il volatile di Hideo: sapeva dalla missione condivisa con il ninja di Kiri, che fra lo stesso e "Bianca" c'era un legame anche uditivo, così, avvicinandosi alla posizione dell'aquila, la kunoichi avrebbe detto poche parole (o almeno ci avrebbe provato).

    Mi didididididi diridiridiridi, piccola pausa, Vvvvvv vaaaaaa vado al Papapapapap, altra pausa, Palazzo del Vvvvv Vento., sospirò Ryugi, guardandosi intorno.
    Non sesesesese seguiiiitemi tutti: cicicicicicicici ci saaaaaa saranno altri sssssssss, lunga pausa per ispirare e poi leggera espirazione, diede poi due colpetti sul simbolo che portava sulla casacca, sperando che Hideo condividesse anche la vista di quel rapace, mentre indicava la casacca delle Squadre Speciali. [Nota]

    Cicicicici ci sosososo sono disordini in tuuuuuuu tutta Suna, fafafa fa attenzione, Hideo-san., concluse la kunoichi, per poi dirigersi verso il Palazzo del Vento.
  10. .

    Scoperte e Scontri

    Fra sogno e realtà



    [Dentro il Sonno d'Ametista]



    E se fossi tu quello con il potere di parlarmi, Hideo?
    Io esisto in questi luoghi ed il mio concetto del tempo è... astratto.
    La nebbia e le vaghe visioni delle figure che vagano qui dentro, sono tutto ciò che conosco.
    Non penso di avere potere qui dentro.



    Spiegò la creatura alla prima domanda del ninja di Kiri, per quanto, poco dopo, riuscì a mostrare quel ricordo del suo passato incontro: mentiva? O, più banalmente, non essendo mai realmente nata, quella Creatura non aveva un metro per capire quali fossero effettivamente i suoi limiti in quel mondo?
    Una cosa, però, era certa, Hideo era l'unico che sembrava notarla, ed esserne notato, fra le molteplici figure nella nebbia.

    Dal ricordo il genin di Kiri parve essere colpito in molti modi e sotto diverse sfumature, riflettendo sulle parole della figura sconosciuta.

    Sole? Luna? Conosco questi concetti, ma, Hideo, non li ho mai visti: nella mia vita ho conosciuto solo questa nebbia.



    Fu la correzione che la Creatura diede alle parole del ninja di Kiri, il suo tono era, forse, un pò triste, ma per lo più Hideo avrebbe potuto riconoscervi un qualcosa di diverso, qualcosa che avrebbe fatto infuriare il Decimo Mizukage: la disillusione dello sconfitto, di qualcuno che non vede come poter migliorare la propria condizione.

    Il discorso sui Jinchuuriki lasciò la Creatura in silenzio, che stesse riflettendo sulle conseguenze di ciò?
    Mentre le domande sull'uomo del ricordo non ottennero troppi dettagli in più:

    No, lo sconosciuto non mi ha detto nemmeno il suo nome, semplicemente, dopo alcuni secondi è scomparso.



    Per poi continuare alle nuove osservazioni del ninja di Kiri:

    C'è un'inesattezza in quel che dici, Hideo, lo stesso per cui ti ho chiesto se fosse il tuo potere a farci parlare: io vedo tutte le figure che si muovono nella nebbia, in questo Sogno, come lo chiami tu, e, credo, anche di essere ben visibile al suo interno, o almeno tutti mi sembrano così minuti rispetto a me, ma con il tempo ho capito che solo alcuni hanno la capacità di vedere me, ma non penso sia un mio potere a permettere ciò.



    Spiegò la Creatura, seppur un poco più incerta sui propri argomenti.

    Hideo, nel frattempo, propose di camminare, ma, forse con suo grande stupore avrebbe capito che, per quanto avesse piena libertà di spaziare in quel luogo, non avrebbe mai potuto raggiungere nessuno degli altri, o almeno, nessuna delle figure in movimento.
    Infatti se il tentativo di contattare Momin non avrebbe avuto risposta, nessun "Biondino" si palesò, due figure, improvvisamente, attraverso i poteri del genin si manifestarono. [Nota per Hideo 1]

    Questo è... inusuale. Chi sono?



    Chiese la Creatura che, per quanto immobile, sembrava sempre osservare e seguire il kiriano in movimento e che risultava nel tono genuinamente sorpresa quando le forme di un'aquila e di un uomo si delinearono nelle nebbie, non indistinte, ma reali: figure che avevano occhi aperti, ma restavano lì, immobili.

    Se Hideo avesse provato a toccarle, fisicamente o con la mente, avrebbe fatto indubbiamente delle scoperte.

    Attraverso Shurado avrebbe visto la fonte della luce che lo aveva imprigionato in quella illusione: un grosso uovo, dello stesso colore dell'ametista, su cui erano incisi simboli, forse un qualche fuuinjutsu, probabilmente la tecnica di cui parlava il ricordo?
    Era quella la fonte dell'illusione? Era quello il luogo in cui si trovava la Creatura con cui aveva conservato?

    Su cosa avrebbe visto dagli occhi di Bianca, bé, ci torneremo fra un attimo.

    L'ultimo uomo con cui avevo parlato, diceva che per liberarsi serviva essere un Jinchuuriki, o essere svegli ed addormentati assieme, forse per te vale quella condizione, Hideo?



    In effetti, il kiriano si era concentrato sul dettaglio dei Jinchuuriki, due coscienze in un corpo, cosa che permetteva al Bijuu di sciogliere un'illusione per il suo Portatore (ma forse questa era un'informazione ignota al genin), però quel ricordo aveva parlato di altri modi e, in fondo, lo aveva fatto anche Kokuo.

    Il nukenin aveva esplicitamente detto di aver sacrificato le sue guide per farsi salvare dal Sonno: lo avevano svegliato!
    Hideo aveva visto come il loro avversario sapesse guidare le azioni di altre persone senza chiodi o altre abilità simili, imprimendo in loro degli ordini, un modo che gli era (verosimilmente) ancora ignoto.
    Il suo potere era qualcosa di ancora diverso, la coscienza del genin era in quel luogo, ma i due Mondi erano all'esterno, intrappolati nella stessa illusione perché erano un'unica coscienza, ma in qualche modo, sembrava che lui potesse ancora usarli, farli agire, vedere il mondo anche se era addormentato? Non era forse quello il modo in cui esisteva il suo potere.
    Non era, in fondo, qualcosa di simile, quello che aveva fatto il suo "maestro" Momin, pilotando i Kamui da dentro il Freddo, mentre era morto?

    Poteva usare allora i Mondi per liberare tutti? Ma come?
    Che modi c'erano per liberarsi da un'illusione? Il Rilascio di certo, ma aveva abbastanza chakra per liberare singolarmente ogni persona?
    Certo c'era anche un altro modo, di cui aveva parlato il ricordo...

    [Intanto, al Covo Noto]

    Se Hideo avesse guardato dagli occhi di Bianca avrebbe visto come il ninja della Neve si scatenò contro il resto di quella variopinta comitiva.

    Ryugi rimase indubbiamente sorpresa, se non dal tradimento di quella "guida", quanto nello scoprire che possedesse un'abilità innata della Sabbia: non le fu, infatti, difficile riconoscere le arti dei Chikuma!
    Cosa?, si chiese fra se, non avendo troppo tempo da perdere in chiacchiere, specie quando vide l'altro emettere un piccolo tornado contro il suo alleato, apparentemente privo di sensi. [Nota]

    Ryugi, fortunatamente per il kiriano, era già vicina al compagno, così non ci pensò un attimo: scattò rapida, mentre già il chakra rilasciava delle vampe a protezione di entrambi. [ST 1]
    Un piccolo sole di vampe si sarebbe frapposto, non velocissimo, ma sufficientemente dalla breve distanza, fra la kunoichi e l'attacco di vento, disperdendo la potenza del piccolo tornado. [SD 1]

    La kunoichi osservò, indietreggiando di appena un passo per l'aria dell'attacco nemico, l'altro impugnare due tirapugni e prepararsi ad attaccarla: aveva studiato quella tecnica, anche se non era ancora alla sua portata, così, quando l'altro le saltò addosso, Ryugi sollevò le braccia per proteggersi, mentre già il sole di vampe le ricopriva, incrementando la difesa data dall'equipaggiamento indossato dalla nostra giovane amica.
    I due tirapugni trovarono ad ostacolarli le fiamme e trovarono dietro le stesse la resistenza delle braccia (e del chakra) della giovane, ma ciò non fu sufficiente a a contenere del tutto l'attacco. [SD 2]

    A quel punto fu il turno della giovane Nekki di far sentire il peso della sua abilità innata: l'aria che raggiunse il ninja della Neve (e forse Hideo, se avesse percepito tramite i sensi di Bianca) si sarebbe fatta più secca, più calda. [ST 2]

    Subito, impugnato il Ventaglio, Ryugi avrebbe cercato di spazzare le gambe del ninja avversario, scoprendosi leggermente più lenta nel fare tale azione. [SA 1]
    Non si fece però abbattere da quella scoperta, anzi, variò leggermente la propria strategia la nostra giovane amica: una prima vampa fu soffiata contro il volto del ninja della Neve, per ferirlo, se possibile, o confonderlo almeno. [SA Extra TS]
    Nel frattempo, la mano sinistra avrebbe roteato il ventaglio, che però si sarebbe soltanto riportato dietro la kunoichi, mentre la destra lanciava ad alcuni metri sulla destra due shuriken che, con un rimbalzo, avrebbero cercato di puntare alla coscia sinistra del ninja della Neve. [SA 2]
    Aperte poi le mani, poiché nel frattempo aveva riposto il ventaglio, Ryugi rilasciò un'ultima vampa contro il tronco del nemico, per travolgerlo con la stessa, rimettendosi poi in una guardia alta a difesa di Hideo. [SA 3]

    Ryugi Nekki

    Statistiche Primarie
    • Forza: 500
    • Velocità: 500
    • Resistenza: 500
    • Riflessi: 500
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 500
    • Concentrazione: 575
    • Intuito: 500
    • Precisione: 500
    Chakra
    [49]/60
    Vitalità
    12,5/16
    Slot Azione

    1. Attacco Tessen

    2. Extra: Vampa al viso

    3. Lancio shuriken

    4. Vampa

    Slot Difesa

    1. Protezione Hideo

    2. Parata

    3. ///

    Slot Tecnica

    1. Sole Orbitale Difensivo

    2. Aria Incandescente

    Note

  11. .

    Riflessioni ed Ostacoli

    Fra scimmie e ricordi



    [Il Viaggio da Konoha]

    Se il commento sulla perdita del coprifronte era passato senza particolari repliche, forse complice il momento di sorpresa e confusione, dopo l'acquisizione di quei primi ricordi, Raizen avrebbe potuto notare, quando erano ormai in viaggio, che Maitsuki non fu altrettanto remissiva quando lui si oppose alle sue "pause meditative".

    Alla domanda del Decimo, infatti, Mei si fermò un attimo, confusa, forse dal tono più che dal quesito di per se: Cerco di concentrarmi, di ricordare qualcosa, sento... sento di essere vicina a Sun Wukong, così., avrebbe cercato di spiegare.
    Probabilmente, in quel momento, Raizen riteneva di aiutarla con le sue parole, ma alle orecchie di Maitsuki quelle erano ammonizioni, rimproveri persino, come lo sguardo di lei, che si andava adombrando, avrebbe potuto testimoniare.
    Certo, Mei stessa fece un leggero movimento indietro con le spalle, portandosi le mani al viso, quando la Montagna di Konoha le disse che i suoi tratti stavano assomigliando a quelli di un primate.
    Non capisci..., avrebbe debolmente obiettato, mentre l'Hokage iniziava a parlarle di chakra naturale e le suggeriva di pazientare, poiché avrebbero presto raggiunto le creature che l'avevano addestrata nel chakra naturale.

    Ma io così mi sento più vicina a Sun Wukong, vorrei ricordarlo, vorrei ricordare la mia vita passata!, protestò, forse con un tono che, in qualche modo, avrebbe ricordato quello di Youkai: quello di un bambino viziato, che non vedeva il pericolo delle proprie azioni.
    Probabilmente, da quelle parole e dai modi, non conoscendone il passato, sarebbe stato difficile collegare Maitsuki ad una Calamità di Kurotenpi.
    Malgrado le sue rimostranze, comunque, Mei ascoltò le parole di Raizen e fece anche un cenno affermativo sul suggerimento di ascoltare il chakra naturale senza farne uso.
    Anche se, a valutare attentamente le rimostranze che la donna aveva portato fino a quel momento, poteva essere chiaro che la "Calamità" non voleva riprendere ad usare il chakra naturale di per se, né cercava il potere, semplicemente, lo stava facendo per sentirsi più vicina a Sun Wukong in quel modo.

    [...]

    Quella sera, quando Maitsuki chiese di poter investigare nuovamente sui suoi ricordi, la replica di Raizen le fece, ancora una volta, nascere una nota di rimostranza sul viso, Mi interessa sapere chi ero, chi sono! Da dove vengo!, protestò, con un tono deciso, ben più del solito.
    Malgrado la sua protesta, la natura della donna che l'Hokage aveva salvato era molto più timida e pacata di quella di molti altri suoi soliti interlocutori, quindi ascoltò le obiezioni del Decimo e rifletté sulle parole che le disse.
    Dallo sguardo di Mei si poteva capire che fu colpita, forse fu l'accenno alla possibilità che lei stesse facendo del male alla natura, oppure fu la minaccia inespressa? O la richiesta di una sincera risposta da parte della donna?
    Io... io non lo so, io non so chi sono. Ero una persona cattiva? O ero semplicemente una sciocca che si è fatta ingannare da qualcun'altro? Vorrei ricordarlo, Raizen, davvero.
    Vorrei avere una risposta per te.
    So che mi hai aiutato, accolto, quand'ero confusa e sola, disarmata.
    Forse altri ninja non avrebbero avuto pietà di un nemico confuso, ma tu mi hai trattata prima di tutto come una persona e, spero, se anche scoprissi di essere ciò che temi, che resti abbastanza di me da non fare male a chi mi ha aiutato.
    , fu la risposta sentita della donna, dopo alcuni secondi di silenziosa riflessione.

    Quando poi la Montagna di Konoha accettò di guidarla in una nuova investigazione mentale, Mei sorrise, accettando di seguire i metodi dell'altro per recuperare altri ricordi.

    La prima domanda avrebbe mostrato una Mei molto più giovane, una bambina circondata da altri bambini, tutti in fila, con un uomo alto ed avanti negli anni che gli mostrava alcune tecniche basilari.
    Raizen avrebbe rivisto strascichi di quelle che erano lezioni di un qualche insegnante con il coprifronte delle Sorgenti Termali, lo stesso insegnante che avrebbe poi osservato Mei compiere la tecnica della moltiplicazione, prima di darle il suo coprifronte.

    Le successive due domande, invece, avrebbero offerto più informazioni, più dettagli.
    Di nuovo avrebbero visto la foresta circondata dalle terme, scavate in una montagna innevata, un luogo dove vivevano decine di macachi, che si muovevano nella vita di un piccolo villaggio rurale, ai piedi del piccolo castello costruito nel cuore della montagna stessa.
    I ricordi avrebbero mostrato primati in armatura da samurai, ma anche altri, con abiti più semplici, intenti a coltivare la terra, interagire fra loro, accogliere ospiti di altre razze (in fondo, Raizen stesso sapeva che persino i draghi avevano avuto interazioni almeno con le lucertole).
    Un flash avrebbe mostrato Sun Wukong intento a compiere la cerimonia del thé in onore di Mei stessa, in seguito, un ulteriore ricordo avrebbe rivelato che la fuggitiva del Paese delle Sorgenti stava curando alcune scimmie ferite con le sue doti mediche.
    Alla terza domanda, si palesò Sun Wukong intento ad addestrare altri Macachi: alcuni combattevano in armatura, usando armi di vario genere, altri sfruttando dei particolari stili di arti marziali, eseguendo complessi kata di allenamento.
    Un nuovo ricordo mostrò Sun Wukong sfruttare dei hyoton, combinandoli con le abilità di manipolazione della lava della Terumi stessa.
    Infine, avrebbero visto il giovane macaco guidarla nell'apprendere i misteri del chakra naturale.

    Quando l'investigazione mentale si fosse interrotta, Maitsuki sarebbe stata evidentemente più serena, quasi commossa: Io vivevo fra di loro, era la mia casa., fu il suo commento, prima di voltarsi, leggermente sorpresa, verso Raizen: Sputavo lava dalla bocca? E' una tecnica ninja? Mi puoi aiutare a ricordarla?, avrebbe chiesto quasi divertita.

    [...]

    La reazione dell'Hokage, quando Mei indicò il gruppetto di ninja nella locanda, un pò la sorprese, ma non parve offenderla, scrutò verso la Montagna di Konoha con titubanza, preoccupazione persino, specie quando quello le suggerì di parlare a mezza voce.
    L'oste, dal canto suo, un omino calvo e dall'aspetto anonimo, guardò il gigante che gli chiedeva cibo, un pò intimorito dalla stazza dello stesso, per poi avere una nota di sorpresa nello sguardo, quando accennò ai tizi delle Sorgenti Termali e chiese di loro.
    Ehm, vede..., balbettò appena, ma le successive indicazioni dell'Hokage, lo portarono ad un cenno affermativo del capo.
    L'ultima stanza al piano superiore, in fondo al corridoio., avrebbe poi detto, alla richiesta della stanza, porgendo loro una chiave.

    La "locanda" era, in effetti, un edificio composto da un piano terra ed uno superiore.
    Quello superiore aveva, come poterono scoprire una volta salite le scale, sei porte, che davano, verosimilmente, su altrettante camere.
    Una di fronte alle scale, quattro poi divise sui due lati e, infine, una all'estremità opposta del corridoio.
    La camera, una volta entrati, si sarebbe rivelata semplice, comoda e spaziosa: probabilmente l'oste, forte della scarsità di turisti in quel piccolo ed anonimo villaggio, fra i primi del Paese del Gelo, aveva preferito offrire più comodità agli ospiti, che averne un maggior numero.
    La stanza aveva anche una piccola area più privata, un bagno ricavato, semplice e minuscolo, probabilmente Raizen avrebbe avuto difficoltà ad usarlo senza ritrovarsi con un forte mal di schiena, ma per Maitsuki sarebbe stato sufficientemente comodo.

    Quando l'oste si fosse presentato dopo circa mezz'ora, con il cibo e le bevande richieste, avrebbe anche dato risposta alle domande dell'Hokage: I tre uomini delle Sorgenti Termali sono qui di passaggio, sono arrivati ieri, hanno fatto dei rifornimenti di provviste in alcuni negozi della cittadina e dovrebbero ripartire domani.
    Pare che siano diretti verso la zona delle montagne: alcuni abitanti dell'entroterra sono fuggiti, ma non so bene da cosa, so però che alcuni hanno superato i confini del nostro paese ed ora si sono mossi verso il Paese delle Sorgenti Termali.
    , avrebbe spiegato l'oste.
    A meno di domande più dirette e precise, comunque, l'uomo avrebbe poco fornire pochi dettagli in più, in fondo, non era un ninja o un politico, sapeva quello che sentiva dire dai viaggiatori, chiacchierandoci, o origliando.
    Quale poteva essere la causa di quei problemi? Il Gelo era vicinissimo al Paese del Fulmine, quindi ai Cremisi: quali erano i rapporti politici fra i due paesi?
    Se Kumo aveva invaso l'Erba, doveva, per forza di cose, essere passato dal Gelo? Oppure avevano marciato in un altro modo?
    O, magari, il problema non aveva niente a che fare con i servitori del Veterano?

    In ogni caso, un pò intimorito, l'oste avrebbe aggiunto un ultimo dettaglio: I tre uomini hanno pagato una stanza fino a domani. Dormono al vostro stesso piano, nella prima stanza all'ingresso dalle scale ed a quella adiacente. Si sono divisi fra le due camere., si scusò quasi nel dare quest'ultima informazione, con un leggero inchino.

    Quando l'oste lasciò la stanza, Maitsuki si sarebbe riavvicinata alla Montagna, erano evidenti sul suo viso una certa diffidenza, preoccupazione.
    Giorni fa, mi hai accennato che abbandonare un villaggio non è sempre una cosa negativa, ma temi che nel mio caso ci siano dei problemi?
    I ninja con quel coprifronte potrebbero volerci fare del male? Perché? Forse potremmo scoprirlo dai miei ricordi?
    , propose, a metà fra la curiosità ed il timore.

    Cosa avrebbe deciso di fare l'Hokage? Tanto per la richiesta della smemorata compagna di viaggio, quanto per i tre shinobi poco distanti da loro e la loro misteriosa missione.

    [Il Viaggio da Suna]

    La nostra giovane Ryugi osservava le risposte di Akayuge: la piccola scimmietta confermò l'importanza della fiamma nelle sue rappresentazioni ed il fatto che le servisse l'aiuto della kunoichi dei Nekki, per qualsiasi cosa fosse successo a quella "Fiamma".
    Certo, il fatto che per dare quelle ulteriori risposte la scimmietta pensò bene di dilaniare ulteriormente il tavolo della madre, fece preoccupare Ryugi per quando l'altra lo avesse scoperto, ma al momento c'erano problemi più pressanti ed urgenti.

    La mappa non risultò essere particolarmente utile per farsi capire sulla strada da fare, il ché comunque non si rivelò un problema, per quanto inizialmente quel sorriso dipinto fra le varie nazioni non aiutasse la tranquillità di Ryugi sul viaggio che li aspettava.

    E proprio durante il viaggio, la giovane Nekki notò alcuni dettagli relativamente ad Akayuge.

    Il più rilevante, che inizialmente la kunoichi non sapeva definire, fu il modo di fare, certe volte categorico, di quella scimmietta sul percorso da prendere.
    Furono i disegni della Fiamma, dopo i primi due cambiamenti di percorso obbligati, a farle sorgere un dubbio: Ci sta facendo seguire una scorciatoia?, il ché, in effetti, poteva anche avere senso, ma portava nuove domande.
    La strada si rivelò essere una strada battuta, con impronte, Akayuge, quindi sapeva di una strada da prendere che era "usata da persone"?
    Questo era il dubbio della nostra kunoichi: quel tratto, da Suna ad Oto, era lo stesso fatto, seppur in senso contrario, che Akayuge aveva fatto da svenuto, dopo l'incontro con il padre della nostra giovane Nekki.

    Avrebbe, in tal senso, posto una domanda alla guida che le aveva portato il piccolo macaco: Aaaaa aveaveaveaveaveave..., piccola pausa, Avevi deeetto che ha dododododododo, ulteriore pausa con un leggero sbuffo, dormito dal vvvvv vostro incontro?, chiese, con una leggera fatica.
    Se la guida le avesse confermato quanto le era stato detto in precedenza, durante una delle pause, Ryugi si sarebbe rivolta alla scimmietta, magari dopo averle dato altra frutta secca, siccome le piaceva così tanto.
    Akayuge, sussurrò dopo alcuni respiri per controllare la balbuzia, Strrrrr strada..., continuò, indicando per terra e facendo un cenno di camminare con le dita delle mani.
    Chi mmmmmm momomomo, piccola pausa, mostrato a te?, chiese, mentre con le mani indicava prima la scimmietta, poi l'ambiente circostante nella direzione che aveva voluto prendere proprio il macaco.

    Se in questo tratto era addormentato e se, soprattutto, non conosceva la sabbia di Suna, lui non sapeva, apparentemente, dove lo avrebbero condotto, ma in qualche modo voleva l'aiuto del mio clan? O semplicemente aveva dei ricordi che lo conducevano su questa strada, fino ad un certo punto. Ha seguito qualcuno in precedenza su questo percorso?, si chiese fra se, temendo ad articolare un discorso così complesso con una creatura tanto piccola e, alla fine, inesperta nel dialogo.

    Quale che fosse stata la possibile risposta del macaco, la nostra giovane amica nell'osservarlo durante il viaggio ebbe comunque un'ulteriore conferma delle basi marziali della creaturine da talune movenze, oltre che dal modo di sostenere il peso del corpo.

    L'ultima particolarità del macaco, forse la più curiosa, Ryugi poté notarla quando le temperature iniziarono ad abbassarsi: di notte il corpo di Akayuge sembrava rilasciare calore, ancora una volta sotto forma di vapore.
    Forse lo fa istintivamente per equilibrare la temperatura corporea?, si chiese, riflettendo, nel momento in cui notò quel dettaglio a come quel macaco fosse differente dalle prime scimmie che lei aveva incontrato.

    Perché, probabilmente, ricorderete che una delle prime missioni della nostra neopromossa genin (ai tempi) fu assieme allo Spadaccino pazzo di Oto contro un gruppo di scimmie (scimpanzé per lo più) che stavano assalendo dei villaggi agli ordini di un certo "Kan".
    Una vecchia storia, per quanto, la kunoichi trovava quasi ironico come, ai tempi, avesse risvegliato proprio contro degli scimpanzé le abilità del clan Nekki, ed ora quel piccolo Macaco fosse giunto fin da lei in cerca di aiuto.

    Quelle le considerazioni che durante i giorni di viaggio passarono per la mente di Ryugi, finché, arrivati in prossimità di dove il gruppo con i genitori aveva trovato la scimmietta, Akayuge si fermò.
    Che succede?, si chiese la giovane Nekki, guardando quella che poté valutare come confusione nel macaco.
    La kunoichi, allora, si sarebbe abbassata fino a guardare in viso la scimmietta ed avrebbe aperto la mano destra, rivelando una piccola vampa: Akayuge,, avrebbe esordito, mantenendo il respiro in equilibrio con la vampa stessa, Vuoi aaaa andddare alla Fiamma? Non ti ririririri ricordi la ssss... strada?, si fermò per pensarci un attimo.
    Fino a questo momento è sempre stato sicuro, forse, per quanto sappia la strada, c'è un altro motivo? Ha più opzioni?
    Dove vvvv vuoi aaa andare?, chiese, mentre sollevava la mano libera, prima di avvicinare la vampa, Fiamma, oooo oppure?

    Spenta quindi la vampa nella mano destra, avrebbe offerto la sinistra al Macaco, Gugugugu guidaci tu., propose con un cenno che cercava di trasmettere fiducia e sicurezza alla creatura.


    Edited by Shiltar Kaguya - 20/4/2024, 19:45
  12. .

    Verso l'atto finale

    Gli ultimi passi e dialoghi



    [Nella Carrozza della Signora]

    Enuo ed Ozma? E chi sono?
    I due nomi che la Bruna disse, mi lasciarono un pò sorpreso, probabilmente più di quanto volessi mostrare: in qualche modo quei due individui, chiunque fossero, sapevano la verità ed avevano costretto Rei Yujin a non rivelarla alla figlia Bionda.
    Che sappiano anche di me? Per qualche motivo sono loro la causa della nostra divisione, più che una scelta di Rei o Sakura?, mi domandai perplesso, senza altri dettagli se non due nomi che, forse, da soli non mi avrebbero portato a scoprire chissà cosa di utile.
    Intuii solo, dalle parole della Signora di Taki, che probabilmente dovevano essere delle persone pericolose.

    L'accenno alla maledizione fu persino più bizzarro: La vera forma di vostro padre è una fiamma dall'aspetto animale? Perché questo è il potere che mi ha descritto tua sorella., affermai verso la Bruna.
    Questo Tian doveva essere decisamente un imbecille maldestro..., valutai, ma almeno che la Signora non volesse offrirmi qualche altro dettaglio, non avrei chiesto oltre.
    Così si sarebbe concluso il mio primo vero incontro con la mia seconda sorella (o presunta tale).

    [Riuniti]

    La discussione con l'Hokage si concluse quando lui si focalizzò più ad interrogare Maya, quella di Iwa, mediante quella sua strana tecnica di contatto mentale.
    In quel frangente, guardandomi attorno fra i vari daltonici che lì si trovavano, fui colpito da un dettaglio: il tipo Inquietante che la Montagna di Konoha si era portato dietro, parlava la stessa lingua del Re dei Demoni alati!
    Parla la stessa lingua di quelle creature? Quindi è veramente un essere malvagio!, dedussi, capendo solo in quel momento quanto depravata e perversa doveva essere la natura di quel "Osamu", se comunicava in quel modo con il Re dei Demoni.
    Qualcuno aveva mai visto un Dio Guerriero parlare la stessa lingua dei mostri in quella grotta? No! Ulteriore dimostrazione della bontà dei miei simili!
    Ma sto divagando, scusate.

    Quando anche Bendino-chan ci raggiunse, come vi dicevo, lo informai di tutto ciò che avevamo scoperto fino a quel punto, prima di andare a recuperare qualcuno degli equipaggiamenti che il "perverso individuo che sussurra ai Gabbiani", o più brevemente il "Veterano", aveva offerto in prestito.
    Fu poco dopo, mentre tutti erano focalizzati sull'interrogazione che l'Hokage faceva al tizio vomitato da un serpente, che io ed il mio parigrado fummo raggiunti dal Fantasma-san.

    Chi avrebbe detto che fosse così cortese?, pensai fra me, mentre osservavo i due Tokugawa parlare con il più anziano che offriva informazioni su un suo magazzino nel Paese del Ferro, cosa che probabilmente ci sarebbe stata d'aiuto se avessimo dovuto scoprire cosa la Bruna stava facendo da quelle parti.
    Ai tempi dell'assalto del Minuto Infame a Kiri, non avevo avuto moltissimo tempo per interagire con il Fantasma-san, che era comunque il meno controllato dei non-morti al servizio di quello ridotto spreco di spazio con i baffi, ma in questa circostanza, per quanto fosse solo un "sogno" dell'uomo che era stato, quel Tokugawa mi aveva aiutato in modi che, forse, nemmeno immaginava, dandomi gli indizi che mi avevano condotto dalla mia probabile madre e verso alcune delle verità sulle mie origini.

    Ero sul punto di ringraziarlo, avrei evitato di entrare troppo nei dettagli, quando accadde qualcosa che mi gelò sul nascere ogni parola: apparve, vicino a Bendino-chan, l'altro individuo con un occhio solo, lo Tsu... il coso-Kage di Iwa.
    Che cosa?, ebbi appena il tempo di pensare, mentre lo sentivo identificarmi come "uno che sa così tante cose sulle Armi di Iwa."
    Probabilmente il mio sguardo avrebbe tradito un misto di sorpresa e diffidenza, che crebbero ancora di più, quando l'altro dimostrò di aver sentito tutta la mia discussione con la Bruna.
    Come..., mi interruppi, prima di fare domande a cui di certo non avrebbe dato risposta: ci avevo parlato poco, ma aveva dimostrato di non essere esattamente una persona disponibile a condividere.
    Perché è qui? Perché mi sta dicendo che ha scoperto queste cose su di me?, mi chiesi, mentre l'altro parlava.

    Non si limitò a dire che mi aveva sentito durante la discussione con la Bruna, no, ammise di avere un qualche accordo con la Signora di Taki, o almeno una sua versione del futuro, cosa che aveva accennato qualche ora prima al porto, e parlò anche di una missione sulla Luna e di un "cavaliere Bianco".

    La Luna..., mi ripetei, disinteressato al nuovo cavaliere, ma più alle conseguenze di dove era avvenuta la missione, ripensando a cosa avevo visto fare, diverse ore prima, all'Oni.
    Emulazione di Komainu., aveva detto l'Arma che Domina le Armi, usando un potere simile a quello che, in un altro luogo, avevo visto usare a Macchietta, o meglio, la creatura proveniente dalla Luna.
    In qualche momento nel futuro, avverrà una missione per il Komainu e ci saranno tanto coso-Kage di Iwa, quanto qualche cavaliere della Bruna..., ipotizzai, unendo quelle informazioni, mentre suddetto Kage rincarava ulteriormente la dose con nuove informazioni, anzi, con le prime vere briciole che usava per tentarmi: Rei Yujin, il mio probabile padre, e tale "Kanna", sua sorella, erano vivi nel presente di quel tizio, coincidente con un nostro futuro, che non sapevo quanto distante.
    Ci, mi avrebbe detto dove si trovavano, ma voleva tre informazioni in cambio.

    Vuole sapere di Azumaido?, l'ultima richiesta di quel tizio, che tante cose poteva essere, ma non sciocco, non mi piacque e, di certo, ancora meno sarebbe piaciuta al mio compaesano con un occhio solo.
    Prima, però, che Bendino-chan potesse dire qualcosa, poggiai una mano sul braccio che l'impiccione con un occhio solo non stava toccando: Ci siamo già passati a Taki, sai come la penso, ma un pò, spero, siamo maturati entrambi da allora., non avrei dato molti dettagli in più l mio parigrado, specie con quel tizio con un occhio bionico nei dintorni.
    E proprio sul Kage avrei portato il mio sguardo, mentre valutavo le mie opzioni: Sakura-dono non penso sia più viva nel presente, forse solo Rei Yujin può dirmi la verità sulla mia nascita? La Bruna sa perché ci sono due sorelle, ma sembra ignorare chi io sia, né riesce a percepirmi, al contrario di ciò che riesco a fare io con lei., guardai verso il mio presunto padre, vicino alla carrozza della sua futura figlia, poi a Bendino-chan e quindi di nuovo al poco affidabile coso-Kage.
    In tutta onestà, Kage-sama, dire da che anno proveniamo non so quanto possa essere un problema per me, in fondo è il suo passato, mentre per ciò che riguarda la posizione del Monastero, non la conosco precisamente nemmeno io, ma ho degli indizi, che forse potrebbero aiutarla più di quanto non aiutino me., avrei esordito volgendo lo sguardo fra lui ed il mio compaesano, Il vero problema è la sua richiesta su Azumaido.
    Perché è territorio di Kiri, quindi mi sembra sconveniente darle notizie a riguardo, a meno di un inatteso accordo fra lei ed il nostro Mizukage nel futuro, su cui probabilmente non le crederei, nemmeno se avesse una foto assieme al Juudaime in persona, mentre vi stringete la mano.
    , per quanto avrei voluto vederlo Elmo-san che stringeva la mano al paranoico con un occhio finto, ma quello lo tenni per me.
    In più ci sono dei problemi tempistici sull'affidabilità della sua informazione: lei dice che Rei Yujin è vivo nel presente, ma la posizione che conosce è quella del suo presente, a meno che non sia prigioniero da qualche parte da qualche anno.
    Questo implicherebbe che dovrò aspettare qualche del tempo per poterlo cercare, mentre lei, tornato nel suo presente, potrà subito usare qualsiasi informazione che le forniremo, informazioni che potrebbero andare a discapito di Kiri.
    , avrei fatto una nuova pausa, Quindi mi permetto una controproposta, siccome sospetto che queste informazioni le interessino davvero, se no, non si sarebbe avvicinato tanto apertamente.
    Io le darò le offrirò la risposta alle prime due domande, ma per la terza, dovrà prima lei dirmi ciò che sa sulla posizione di Rei Yujin, e non solo un'indicazione su una mappa, vorrei possibilmente quanti più dettagli sulla sua condizione nel presente da cui proviene, Kage-sama, con informazioni anche del recente passato, che potrebbero aiutarmi nel mio, di presente.
    In più, magari, ci potrebbe dire il nome del ninja di Oto che le ha fatto quel pittoresco occhio bionico? O una qualsiasi altra cosa il mio parigrado possa ritenere utile a pagare eventuali ulteriori dettagli su Azumaido di sua conoscenza.
    , avrei lasciato che tutti e tre i miei interlocutori potessero soppesare la mia controproposta.

    A meno di aperte opposizioni, avrei fatto la mia parte, offrendo le prime due informazioni al coso-Kage: Noi proveniamo dall'anno 0042.
    Per quel che riguarda, invece, il Monastero di Taki, appunto non conosco la sua posizione precisa, ma so quella in cui si trovava in questa generazione.
    Pare che negli anni questo luogo tenda a spostarsi, ma posso intanto darle questa traccia.
    , e su quelle parole, gli avrei condiviso la posizione del Monastero (se qualcuno ci avesse fornito una mappa), la stessa che Sakura-dono mi aveva riferito durante il nostro incontro di quella mattina. [Nota x Febh 1]

    [Dopo l'Interrogatorio di Hagemono]

    Non dissi molto di più all'Hokage al figlio di Tian, quando obiettò che avevo condiviso con Maya ed i due Tokugawa la posizione del nido dei draghi, oltre Q-san e Tenma-san.
    Trattenni uno sbuffo, non volendo sottolineare che lui, e suo padre prima, non avessero avuto grandissima considerazione di noi Dei Guerrieri, quindi non capivo perché avrei dovuto comportarmi diversamente.
    Poi, però, riflettei ancora una volta sul fatto che anche io avevo fatto male ad un gabbiano quel giorno, quindi potevo dirmi così migliore di un assassino figlio di un altro assassino, com'era l'Hokage?
    Volendo essere degno della mia natura di Dio Guerriero, cercai di essere ragionevole, indicandogli prima il Guerriero del Vuoto:Lui proviene dal passato, non penso che l'informazione avrà tutti questi impatti, non voleva nemmeno sapere del suo compare dal nome improponibile e dai modi persino peggiori che incontreremo fra qualche anno, per non danneggiare il futuro. Saprà mantenere questa notizia., suggerii, indicando il predecessore di Masa-san, Akira-san e del Piromane di Konoha.
    Poi mi voltai verso Bendino-chan, incerto se poter dire che mi fidavo pienamente di lui, ma di una cosa era sicuro: Lo conosco da anni e siamo sopravvissuti assieme a molte missioni. Forse non sarà Yato-san o Masa-san, ma di certo ha la mia fiducia., conclusi, indicando il mio parigrado con un occhio solo.

    Il successivo scambio fra i due Tokugawa ed i fratelli Kenkichi, me lo persi, troppo entusiasta dall'idea che aveva avuto Bendino-chan e dal fatto che Obi-san mi confermò di poter lui stesso aprirci la strada oltre la barriera: finalmente avevamo un piano attuabile!
    La mia sorella di Iwa, con il supporto dell'Imperatore, aveva persino creato due Simboli del Pensiero che potevano "confondere anche una divinità"!
    Grazie mille, Maya-sama! Ne faremo un ottimo uso., confermai speranzoso, prima di porgere uno dei due sigilli a Bendino-chan: Uno di noi deve riuscire a far convincere chiunque stia dormendo a svegliarsi., avrei detto al mio compaesano.

    [In viaggio verso Kumo]

    L'Hokage era partito per affrontare l'Oni assieme al Guerriero del Vuoto, al coso-Kage di Iwa, al "Perverso che sussurrava ai Gabbiani" e, con mia sincera sorpresa, si era portato dietro anche il Minuto Infame e suo fratello, l'Imperatore.

    Il nostro gruppo restava comunque parecchio numeroso: io, Bendino-chan, le due Maya Orihara, i due Cavalieri della Bruna, Q-san & Tenma-san con relativi draghi bianchi, l'Hayaccana ed Apachi-san (entrambi fra i daltonici), il Fantasma-san e il Re dei Demoni alati (entrambi abitanti di quel mondo di sogni). [Nota x Febh 2]
    Dopo aver condiviso con Bendino-chan la nostra preoccupazione sulla similitudine fra le sfere protettive della Bakekujira e gli individui "sognati", mi sarei mosso per parlare con le altre due Orihara.

    La Bionda fu, come sempre, cordiale e gentile: mi dispiaceva di non poterle fornire particolari informazioni di eventi sportivi, ma in Ospedale non seguivo molto lo sport, quel poco che sentivo, accennato dagli infermieri, o dai malati, non ci facevo attenzione.
    In compenso, Maya parve prendere attentamente in considerazione ciò che riguardava il rischio che potevano porre le persone "sognate", oltre ad offrire due fuuinjutsu di potenziamento tanto per me, quanto per il mio parigrado.
    Grazie mille, Maya-sama, ancora una volta. Avviserò Ben... ehm, Youshi-san, di questa sua cortesia., le dissi, con un leggero inchino, chiedendomi se non fosse il caso, dato quel suo commento sull'occhio interessante, di avvisarla che probabilmente eravamo imparentati alla lontana con molti Tokugawa.
    Porterebbe troppe domande, meglio evitare., mi dissi.

    Con la Signora di Taki non andò altrettanto bene: tanto la Bruna, quanto il nostroo presunto padre sembravano non aver gradito la mia alleanza con il figlio di Tian, come il Cavaliere di Iwa mi riferì.
    Non si preoccupi, Obi-san, nemmeno io sapevo che l'Hokage era, in realtà, il figlio di quel prepotente, non ne faccio una colpa alla sua Signora se non si fida di me per quel motivo., accettai quelle parole con un sorriso cordiale al primo uomo sognato che avevo incontrato arrivati in quel luogo privo di colori.

    E parlando di persone sognate incontrate fin dall'inizio, il cortese zio di Bendino-chan mi diede un aiuto ad apprendere almeno le basi su come usare un bastone lungo.
    Le diverse kamae ed alcuni dei movimenti più basilari, perché evitassi di farmi arrivare il bastone addosso, semmai fossi arrivato a doverlo usare e, credetemi, per eseguire la rotazione del rokushaku bo frontalmente, senza colpirmi una rotula, ci misi un pò.
    Alla fine di quel breve allenamento, feci un inchino verso il Tokugawa in soprabito: Grazie, Fantasma-san, tanto per questa lezione, quanto, e soprattutto, per tutto ciò che ha fatto per noi durante questa strana situazione.
    Penso che anche per suo nipote sia stato lo stesso, ma avere la possibilità di incontrarla, stamane, mi ha aiutato più di quanto le parole possano dire.
    Quando l'abbiamo affrontata, al servizio del Minuto Infame, è stato un avversario ostico, ma adesso è un alleato infinitamente utile.
    , conclusi, con un ulteriore inchino.

    Alla fine, mi sarei riavvicinato a Bendino-chan: Youshi-san, che ne pensi quindi del problema di analogie con la situazione all'Abete? Ho già accennato a Maya-sama che forse non dovremmo varcare tutti assieme la barriera, ma chi dovrebbe restare al di qua? Tu hai delle idee su chi dovrebbe accompagnarci?
    Quando saremo vicino alla fine di questo percorso, proporrò la cosa a tutti, senza aggiungere il dettaglio sulla nostra esperienza all'Abete.
    Il vero problema è che non sappiamo cos'altro ci possa aspettare: nel nostro mondo, di guardia al Tengu c'erano i draghi bianchi, come Toppu-san e Daigeki-san, quindi potremmo trovare dei draghi come nemici? O di peggio?
    Non possiamo di certo infiltrarci in due, né con il solo supporto di Q-san e Tenma-san, anzi, personalmente, essendo l'unico altro medico presente, proporrei a Tenma-san di restare indietro, semmai servisse una seconda squadra di supporto.
    Io spererei che i Cavalieri della Signora siano abbastanza legati a lei da poter vincere qualsiasi obbligo di difendere il sognatore, ma gli altri che ci seguono?
    Ed i nostri compagni daltonici? Non so chi sia il male minore fra Apachi, il teschio di Byakuei, o l'Hayaccana.
    , avrei chiesto al mio parigrado, lasciandogli la possibilità di valutare, a sua volta, chi fosse meglio suggerire che rimanesse indietro, e come suggerirlo.

    Ad ogni modo, arrivati in prossimità dell'uscita da quella scorciatoia, ore dopo, avrei invitato il gruppo a fermarsi, come anticipato al Tokugawa.
    Il piano è che Obi-san ci dia modo di passare sottoterra, evitando la bufera, come Youshi-san ha saggiamente pensato, ma avanzare tutti assieme potrebbe essere rischioso, quindi, proporrei, di dividerci in due squadre, almeno., esordii, prima di indicare alcuni dei presenti.
    Se posso suggerire, io, Youshi-san, Obi-san e Q-san, dovremmo essere nel gruppo che avanza al di là della tempesta.
    Questo perché Obi-san ci permetterà con le sue tecniche di avanzare, poi lui potrà tornare indietro, dato come la cosa potrebbe lasciarlo privo di forze per combattere.
    Al contrario, Q-san verrà con noi per dare il suo supporto, ma anche perché, da ciò che ho capito, Toppu-san e Daigeki-san possono comunicare, quindi i due gruppi così potranno restare sempre in contatto.
    Allo stesso tempo, se Tenma-san resta da questa parte della tempesta, mi unirei io come ninja medico alla squadra che passerà al di là dell'ostacolo.
    Semmai fallissimo, voi sapreste già in parte cosa ci aspetta, grazie al contatto fra i draghi, o, eventualmente, potreste anche decidere di raggiungerci, sapendo la situazione.
    Sempre per evitare brutte sorprese, suggerirei che anche Maya-sama resti al di qua della barriera, così da poter, eventualmente, preparare degli altri Simboli del Pensiero, semmai noi fallissimo nell'usare i primi.
    E credo che, data la carrozza e la propensione a non combattere, anche l'alleata dello Ts... ehm... del Kage di Iwa dovrebbe restare al di qua della barriera, con l'altro suo protettore.
    , a quel punto mi sarei fermato, in attesa di pareri, o suggerimenti, prima di lasciare che fosse Bendino-chan a continuare, proponendo chi altri ci potesse accompagnare, o fosse meglio che restasse indietro, dei presenti.

    [A Kumo]

    Una volta arrivati oltre il valico, avremmo seguito Obi-san che, con la sua tecnica, ci avrebbe aperto la strada fino a qualsiasi cosa ci potesse aspettare oltre la barriera.
    Chissà cosa avremmo trovato.
  13. .

    Cerimonia del Thé

    E Profumi Esotici



    Saragi e Kuroshi non si dissero niente altro, dopo che il mio basso coinquilino gli mostrò il volto che avrebbe usato: si divisero, semplicemente, per cercare tracce di quel mercante di profumi ognuno a modo suo.
    Io rimasi nascosto, fra i bordi del vestiario di quel nuovo aspetto che non riconoscevo, ma che, in fondo, celava solo agli occhi il giovane Shi, facendolo apparire come il genin di Kiri che avevamo conosciuto diverso tempo prima.

    Entrati nella sala da Thé, la cameriera che servì Saragi si dimostrò gentile, arrivando a proporgli un thé al Loto, "più affine" ai gusti di chi proveniva dal Paese dell'Acqua, come quel Hideo.
    Il mio coinquilino accettò con un cordiale cenno del capo: Sì, grazie, accetto il suggerimento., concordò, prima di riportare la discussione verso i cosmetici del Paese del Riso.

    La cameriera ci fornì informazioni su alcuni negozi che vendevano cosmetiche delle nostre terre natie, suggerendo anche quali vicoli visitare e quali evitare, di certo un gesto molto cortese.
    Probabilmente Saragi avrebbe anche cercato di far collimare quelle informazioni con la mappa fornitaci dall'evocatrice di Shea, se la sua attenzione non fosse stata attirata da come la cameriera ci preparò il thé.

    La cerimonia che eseguì, infatti, incuriosì il genin: non avevamo così tante proprietà da permetterci gli utensili adatti a qualcosa del genere, quindi Saragi fu indubbiamente affascinato, tanto da seguire ogni dettaglio con massima attenzione, non sapendo che era ben poca cosa rispetto a quanto potevano offrire le stanze private.
    Alla fine della cerimonia, il finto Hideo si prodigò in un leggero inchino, nell'assaporare, intanto, l'odore di quel thé.
    Complimenti, per i vostri gesti e per questo thé., si congratulò (aveva detto che fosse buona educazione fare i complimenti in quei casi) verso la cameriera, prima di sentirla parlare di un cliente con un "campionario più esotico".

    Che sia l'uomo di cui ci ha parlato Yayoi-dono? Shoboshi Miroku?, valutò fra se il genin, seguendo lo sguardo della sua interlocutrice.
    Potrei infiltrarmi da solo? Ma come? Che gli direi?, si chiese fra se Saragi, che valutò persino di usare la tecnica dell'Occultamento, ma in un luogo con una clientela variegata, probabilmente sarebbe stato beccato da qualche ninja lì per puro caso e questo avrebbe potuto generare dei problemi.
    In fondo erano lì per investigare, non per creare agitazione, quindi valutò difficile usare un approccio basato su un qualche jutsu.

    Usando al meglio le sue poche abilità di recitazione, mentre valutava tutto ciò, "Hideo" avrebbe continuato a sorseggiare il thé al Loto, per poi rispondere: Sì, grazie, sarebbe molto gentile se mi potesse presentare questo vostro cliente abituale.
    Dopo quelle parole, avrebbe posato la tazza del thé ed allungando sul tavolo un terzo di quanto gli rimaneva di metà della somma ricevuta nemmeno qualche ora prima, per incentivare la cameriera.

    Se quella, però, si fosse mossa senza invitarlo a seguirla, Saragi avrebbe azzardato un cenno della mano: Se fosse possibile, vorrei incontrare questo mercante di persona, per poter valutare personalmente le merci che può offrire., si fermò un attimo, mimando un'alzata di spalle, Sa, vorrei fare bella figura con questo souvenir e conoscendo i gusti della mia amica, potrei comprendere meglio cosa acquistare. , spiegò, sperando che l'altra accettasse, data anche la valida mancia, di presentargli questo "cliente abituale". [Abil]

    Ora c'era da vedere se il piano avesse funzionato o meno.
  14. .

    Infiltrazione ad Okae

    Primi Passi



    I due chunin avevano ognuno una propria idea sull'ordine delle azioni da compiere: Kairi sottolineò come il primo edificio, verosimilmente pieno di prigionieri, fosse necessariamente da controllare e, eventualmente, tutte quelle persone fossero da salvare.
    L'idea dell'Uchiha era che il Lupo, ora in forma umanoide, e la nostra Ryugi, si portassero nel palazzo-prigione, mentre i due chunin eliminavano, una coppia alla volta, i diversi gruppi di guardiani.
    L'Akuma, al contrario, suggeriva di assicurarsi che si trattasse effettivamente di civili e, sì, farli fuggire alla fine, ma solo dopo aver preparato tutti gli esplosivi.
    La nostra amica Nekki, dal canto suo, avrebbe posto alcune domande al duo di chunin:

    Come facciamo a sapere che fra le diverse guardie non ci siano dei sensitivi? Dovremmo stare attenti a come ci muoviamo verso un gruppo o l'altro?
    Se effettivamente ci sono dei civili nel primo edificio, non è strano che non ci sia nessuno a sorvegliarli?


    Comunque quelle domande avessero influito sulla strategia dei chunin, il gruppo alla fine si mosse, dopo che la Fogliosa aveva usato un filo di chakra per rendere possibile la comunicazione con la nostra giovane Nekki.

    La guardia sul ponte non ebbe nessuna possibilità contro le abilità fisiche di Kairi Uchiha combinate con le arti illusorie di Etsuko Akuma: pochi veloci movimenti ed il suo corpo era al suolo, privo di vita, per poi finire addirittura nascosto sotto il ponte stesso.
    A quel punto, però, diverse variabili si palesarono alla squadra accademica.

    Fermandosi davanti all'edificio con i probabili civili, Kairi, facendo maggiore attenzione, avrebbe potuto individuare nell'oscurità, una cosa che la vista vitale e la maestria di illusioni dell'Akuma non avrebbero potuto notare: un fuuinjutsu di qualche tipo inciso, e discretamente ben nascosto, intorno all'unico accesso dell'edificio stesso.
    Anche vedendo il fuuinjutsu, avrebbero saputo disattivarlo? O almeno riconoscerlo? E, soprattutto, potevano superare quello specifico ostacolo senza farsi scoprire? [Fuuinjutsu Trappola]

    Questa era una prima variabile nel piano del gruppo accademico, un ulteriore problema sarebbe stato decidere verso dove muoversi: si sarebbero divisi? Etsuko aveva proposto di preparare prima di tutto una trappola per il dormitorio; Kairi, al contrario, voleva attaccare la zona vettovaglie, la più in disparte, con le sue due guardie.

    Caso 1: Attacco all'edificio delle Vettovaglie (Punto Verde)

    Arrivare al Magazzino delle vettovaglie non sarebbe stato affatto facile, come i due chunin avrebbero scoperto di lì a poco: chiunque avesse piazzato il fuuinjutsu attorno all'edificio con i civili, aveva tracciato anche delle trappole simili lungo il percorso fino alle Vettovaglie.
    Kairi avrebbe dovuto usare al meglio i propri sensi e lo sharingan per studiare un modo per evitare tutti i fuuinjutsu sul percorso e questo, cercando al qual tempo di essere, tanto lei quanto eventualmente Etsuko, il più silenziosi possibili ai sensi dei due guardiani che si trovavano davanti al magazzino. [Insidie sul terreno]

    Se avessero superato i diversi fuuinjutsu, senza farli scattare, i due chunin avrebbero avuto un colpo di fortuna: la guardia più debole del duo era in prossimità della loro posizione, ma apparentemente distratta.
    Come avrebbero agito? Sempre di riuscire a superare l'ostacolo delle trappole.

    Caso 2: La Trappola al Dormitorio (Punto Rosso)

    Il percorso verso il Dormitorio, invece, avrebbe offerto una diversa sorpresa al duo, una che le percezioni da sensitivi avrebbero reso evidente già all'edificio con i civili: c'erano delle fonti di chakra inanimate nel tratto di strada che portava al dormitorio, due grossi canidi di metallo.
    I due ninja accademici, appunto, lo avrebbero scoperto solo quando, svoltato l'angolo, la percezione del chakra avrebbe rivelato cosa si trovava davanti a loro, o avanzando, li avrebbero visti a meno di 20 metri dal dormitorio.
    Due grossi alani di metallo, apparentemente "a cuccia" sulle zampe posteriori, ma si guardavano intorno, come in attesa di possibili ospiti inattesi: come avrebbero reagito se uno, o entrambi, gli shinobi accademici si fossero avvicinati? C'era un modo per oltrepassarli senza che questo scatenasse qualche allarme?
    Se i due chunin non avessero pensato ad una valida strategia e si fossero avvicinati entro 6 metri dai due Automi (perché di questo si trattava), gli stessi avrebbero iniziato ad abbaiare con estrema ferocia, risvegliando tutti nel dormitorio poco distante. [Cani da Guardia]

    Quale sarebbe stata la strategia dei due chunin? Dove si sarebbero diretti prima? E come avrebbero fronteggiato i rischi della loro scelta?
  15. .

    Terrore delle Scimmie

    E la compagnia teatrale



    Avute le ultime informazioni sul nobile Masao, il suo entourage scomparso e la curiosa coincidenza dell'opera teatrale che sarebbe stata rappresentata proprio a Tsuya in quei giorni, non ci fu molto in più che Lashmi poté dire al Fiore Lupo ed al Sette di Picche, così i due membri dei Semi di Ame, salutata la seguace del Lord della Perdizione, si sarebbero coordinati fra loro per il piano da portare avanti una volta arrivati nella cittadina dove si trovavano i rifugiati di Kusa.

    Unendo le informazioni che le Picche diedero al Senju, con ciò che la Matrona scoprì dai clienti della Lacrima d'Argento, diverse furono le scoperte che i due poterono condividere.


    Kutochi Habuti:
    Figlio di un daimyo minore del Paese del Thé, aveva conosciuto Masao Wakabe due anni prima dell'invasione di Kusa (0039), durante una rappresentazione del famoso "I Suicidi d’amore a Sonezaki" avvenuta nel Paese del Thé e di cui la protagonista femminile era, in quel particolare caso, la concubina preferita del periodo del giovane Wakabe.
    Pare che dopo quel primo incontro, i due nobili abbiano legato, fino a diventare amici.
    Il giovane Habuti risultava a sua volta un appassionato di teatro Kabuki, tanto da aver finanziato e partecipato personalmente ad una compagnia del Paese del Thé.
    Non ci sono evidenti vizi nella sua storia, ma, assieme al teatro, risalta evidente l'interesse verso la scalata sociale, che lo ha portato ad affiancarsi a Masao Wakabe, dal giorno in cui si sono incontrati fino all'invasione di Kusa.
    Dai documenti delle Picche si è risaliti ad una sua foto del periodo in cui si conobbe con Masao. [Kutochi Habuti]

    Vika Tsuke:
    Non ci sono informazioni sulle origini di questa guardia del corpo: una delle ipotesi proposte dalle Picche è che quello non sia il suo vero nome.
    La prima volta che fu vista vicino a Masao Wakabe fu sei mesi prima dell'invasione Cremisi.
    Molti pensarono che fosse soltanto la nuova concubina del terzogenito del Daimyo, ma fra gli shinobi di Kusa sopravvissuti, quanto fra quelli Accademici che aiutarono durante l'assalto di Kumo, ci sono testimonianze che confermano il suo uso della stessa abilità in possesso del Settimo Kazekage.
    Da alcune descrizioni recuperati dalle Picche è stato possibile avere un vago ritratto della stessa. [Vika Tsuke]

    La Compagnia Teatrale:
    Della compagnia teatrale avrebbero ottenuto pochissime informazioni, era stata creata da poco meno di tre anni, per lo più erano attori ed attrici di basso livello, solo lo scrittore del libretto aveva una certa fama, ma non una fortunata nel mondo del teatro Kabuki.

    L'autore dello "Spettro della Pioggia", infatti, si chiamava Tawo Kamizuru del Paese della Terra. [Tawo Kamizaru]

    Faceva parte del medesimo clan dell'attuale Tsuchikage, ma non avevano nessun collegamento diretto, anzi, Tawo aveva, in giovanissima età, cercato di diventare un ninja, ma aveva fallito.
    Abbandonate le arti ninja, aveva iniziato a studiare l'arte teatrale ed a Città della Roccia, aveva saputo di un antico, e si diceva maledetto, libretto teatrale, il "Tiranno del Cielo". (Shichifuko avrebbe ricevuto un commento a riguardo dell'Asso di Picche, su come fosse stata una pessima idea cercarlo).

    Fallita la rappresentazione per un evento non meglio specificato, Tawo scomparve dal mondo del teatro per un paio di anni, per poi riprovare con qualcosa che chiamava "meta-teatro": cercò di rappresentare gli eventi che avevano portato al fallimento della rappresentazione del "Tiranno del Cielo", ma, citando sempre le informazioni ottenute dal Sette di Picche, "nessuno voleva vedere unicorni che fanno saltare in aria dei teatri, specie se c'è il rischio che capiti di nuovo".

    Dopo di ciò, l'autore si reinventò scrittore di opere comiche, fra cui una sul Terzo Kokage, l'Ottavo Mizukage, il suo successore e il Turbine Rosso, che viaggiavano su una donnola ubriaca parlando di politica.
    Un fallimento sotto ogni punto di vista.

    Negli ultimi 3 anni, finanziato da una fonte ignota, Tawo ha investigato sugli eventi di Tsuya che interessarono la distruzione del Gashadokuro ed i giorni di poco precedenti, tutto per rappresentare la storia di quella battaglia, o almeno parte della stessa.

    Dal libretto avrebbero scoperto che l'opera si divideva in 3 atti.
    Il primo atto narrava due storie parallele: da una parte un prete pazzo ed una coppia di giovani accademici, inviati dallo Spettro della Pioggia per aiutare il dottore della cittadina, Amano, nel curare la gente infettata da un qualche strano morbo.
    Dall'altra parte, altri tre giovani accademici scoprivano la presenza di scimmie travestite da uomini, il ché culminava in uno scontro, al fianco dello Spettro, contro due di quelle scimmie.

    Il secondo atto, invece, riguardava le investigazioni del Nono Mizukage e quattro shinobi di Kiri, che aiutati dal divino Sareshigami, l'albero Sacro di Tsuya, riuscirono a salvare la gente rapita dalle scimmie.

    L'ultimo atto, poi, era l'immane battaglia in cui lo spirito dell'Albero Sareshigami si rivelava, per donare delle armi a tre dei cinque accademici che, assieme al Prete Pazzo, avrebbero affrontato il gigantesco scheletro causa del morbo e le scimmie che lo avevano evocato.

    Al netto dei diversi commenti dell'Asso di Picche, che Shichifuko avrebbe ricevuto, sull'inesattezza della trama rispetto ai fatti, c'era anche il nome di molti degli attori ed attrici che recitavano le varie parti, ma non c'erano nomi famosi, il ché, per i piani dei due ninja sarebbe stato un vantaggio.
    Anche se, forse, l'assenza di nomi rilevanti, avrebbe potuto portare dei dubbi sulle finanze di chi stava aiutando Tawo Kamizuru nel portare avanti l'opera teatrale.


    Con queste informazioni, il duo, assieme a "Shifu", sarebbe partito per Tsuya.

    [Tsuya - 8 Febbraio 0044]

    La Locanda "Terrore delle Scimmie" era stata ricostruita due volte.
    La prima volta, quando due ninja accademici avevano affrontato in quel luogo due Kijin, sotto le mentite spoglie di abitanti del villaggio.
    La seconda volta, quando uno di quei due ninja era stato, alcuni anni dopo, rapito proprio in quella locanda da una squadra di Kurotenpi.
    L'attuale aspetto della locanda non era poi così diverso dai precedenti, se non fosse stato per una nuova area all'aperto, dove i clienti potevano sorseggiare le loro bevande all'Ombra di Sareshigami (il gigantesco albero nato dalla battaglia fra Pangu ed il Gashadokuro).

    Benvenuti al Terrore delle Scimmie, io sono Minami, piacere. Volete un tavolo per tre?, avrebbe esordito una giovane fanciulla, facendosi avanti per accogliere i tre nuovi arrivati.

    Shichifuko, o meglio Yato, avrebbe forse potuto riconoscerla: Minami Mifune, figlia del Sacerdote di Sareshigami e, un tempo, amante del defunto Dottor Amano, era un pò più grande d'età, ma indubbiamente la stessa ragazza che aveva accolto spaventata la squadra accademica al rapimento del giovane Tooru.
    E, a ben vedere, al bancone c'era proprio il ragazzino (ora più grande) che Fudoh aveva salvato, mentre il resto della squadra si occupava dei Kurotenpi. [Tooru]

    La locanda era relativamente piena: per lo più piccoli gruppi di tre o quattro persone, che occupavano un totale di cinque tavoli; non era chiaro chi fosse originario di Tsuya e chi fosse, invece, un profugo di Kusa, ma sembrava che la gente fosse ben amalgamata, almeno lì dentro.
    Un dettaglio avrebbe potuto interessare i due elementi di Ame, in mezzo alla massa di clienti: Tawo Kamizuru era seduto a sorseggiare un thè al gelsomino (come un olfatto abbastanza fine avrebbe potuto avvertire), mentre una giovane cameriera gli ronzava attorno, parlando e parlando.
    Una cameriera formosa e, forse, con un volto che il chunin di Konoha avrebbe riconosciuto? [Cameriera]

    Un buon udito avrebbe sentito il dialogo anche da un tavolo sufficientemente distante. [Abil]
    La prego, Kamizuru-sama, anche una parte piccola piccola! Posso... posso fare la madre di Minami-chan! Oboro-dono non è interessata alla rappresentazione, come il marito e la figlia, no? Quindi posso fare lei!
    Non le chiedo una delle parti principali, anche se sono sicurissima di poter fare bene l'eroina accademica, la... Mano Destra di Sareshigami!
    O anche l'alleata del Mizukage del secondo atto, che ne pensa? O la ragazza scimmia del primo atto? In fondo ci lavoro da due anni qui dentro!
    , stava chiedendo con insistenza la cameriera, finché non si avvicinò Minami.
    Esatto, Zami, lavori qui da due anni e se vuoi continuare a farlo, torna a servire ai tavoli!
    Prendi la comanda dei nostri nuovi onorevoli ospiti.
    , la sgridò Minami, per quanto a voce molto bassa, non rivolgendo nemmeno mezzo sguardo a Tawo Kamizuru.

    Ad un attento osservatore, come probabilmente eranotanto il Fiore Lupo, quanto Shichifuko, sarebbe stato facile notare come, sbuffando leggermente, "Zami" si sarebbe allontanata, passando davanti al bancone dove si trovava Tooru che, letteralmente, le lasciò gli occhi addosso.
    Allo stesso tempo, non sarebbe sfuggito, forse, che Minami avrebbe continuato a trattare con sufficienza l'autore dell'opera teatrale, allontanandosi senza rivolgergli niente più che un cenno di saluto.

    Intanto, la cameriera arrivò dai tre nuovi ospiti, guardando con curiosità il loro vestiario ricco e particolare: Piacere, sono Zami, la vostra cameriera di questo turno, cosa posso servirvi?, avrebbe esordito, maneggiando in modo goffo la penna ed il piccolo block notes, nell'attesa di ricevere dai tre qualche richiesta.

    Cosa avrebbero fatto, però, i due ninja in missione per Ame?
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