Posts written by Casìn

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    Praticamente un cerbero che sputa pecore, pane e peni. Mi piace, adesso devo nascondere l'erezione.
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    I Meravigliosi Aborti Chimera


    Perdere un Pezzo di Se (per ora...)


    Sì, "fidarsi" di quei due sconosciuti era stato un rischio enorme. Dall'altro tutto quello che avevano saputo fare era stato catturarlo, minacciarlo di morte e praticamente obbligarlo ad accettare la loro offerta. Bhé, poteva salvare la vita di sua sorella e la sua... tanto gli bastava al momento. Jurobei non era certo un mago delle negoziazioni e sicuramente non sarebbe mai stato in grado di fuggire o controattacare quei due loschi figuri. Tanto meglio allora tenersi allacciati alla vita lavorando per loro.
    Chiaro, che non intenzionalmente (o forse, sì), il giovane avrebbe nuovamente imparato una pesante lezione dalla vita. Non è mai certo chi si possa incontrare nella vita e non è mai certo cosa sia il fuoco interiore che muove le azioni di tutti. Jurobei aveva il suo obiettivo, non si era mai interrogato sul cosa fare dopo, ma aveva già la mente occupata per chissà quanto tempo. Si augurava solamente il meno possibile. «AAAAAAAAAAAAH!» Qui stava pagando il prezzo per aver seguito i due ed essersi esposto così. Con quel dolore, con quel che aveva appena subito, poteva benissimo dire che le azioni, che motivavano gli interessi di Kuso, non sarebbero state nei suoi interessi saperle. Per quel che aveva elaborato, potevano tutte essere casuali e dettate dal momento. Ma non avrebbe mai chiesto un perché di un suo gesto o parola, questo era certo.
    La mano destra andò instintivamente a coprirsi la parte mancante. Si era già macchiata rossa di sangue, non ne stava perdendo molto, ma si poteva benissimo calcare le imprecisioni che il morso aveva lasciato sull'orecchio. «Cazzo, cazzo, cazzo, cazzo...!» Accolse subito le fasciature che Densen gli aveva gentilmente, almeno per lui, dato. Era la sua prima ferita, una delle poche volte che aveva visto il suo stesso sangue in quelle condizioni. Quella che uscì fu una grossolona fasciatura, che andava a ricoprire anche la parte rimasta intatta dell'orecchio. Non rivolse più parola a nessuno per quei pochi passi che li separavano dallo strano incontro. Il povero Studente si poteva definire a dir poco traumatizzato.

    [...]



    Ed ecco che, come si suol dire, era appena caduto dalla padella alla brace. L'inusuale incontro che aveva fatto il trio si era trasformato in una sottospecie di schermaglia. Il Brucomela si era rivelato un pazzo sotto effetto di allucinogeni e aveva raccolto l'ascia da guerra solamente contro di loro, o insomma... contro quei draghi che solamente lui vedeva.
    Il suo viscoso daro investì completamente il giovane. Kuso e Densen non si erano dimostrati troppo collaborativi, avevano usato Jurobei come cavia per vedere il potenziale del loro avversario. Ammirevole e saggio, ma spietato. La bava si schiantò sul busto del giovane, andando a ricoprire le spalle, fino a metà dell'avambraccio. Sorprendentemente non stava provando alcun dolore. Jurobei riaprì gli occhi, sospirando per "lo scampato pericolo". «Ahah! Non mi hai fatto nien.... Ma che cazzo?!» La spavalderia del Gaho di mezzo venne istantaneamente punita. Lo strato biancastro si stava velocemente solidificando, rendendo impossibile ogni movimento, rendendo anche respirare un grande sforzo! [Paralisi Braccia e Busto superiore] Il giovane era così preso dal panico che non si era affatto accorto della mossa del suo mascherato amico. Ma perché doveva uscire di casa proprio quel giorno? Jurobei stava volando a grande velocità verso la chimera. Quest'ultima, anche se sotto quello stato, riconobbe subito l'offensiva. «COSA?! Io provo, eroicamente, a salvarti da quell'enorme drago che hai dietro e tu OSI VOLARE CONTRO DI ME TUTTO INCAZZATO?!» si rivolse poi a due Nukenin. «Ma come fate a portarvi dietro un mostro del genere, io dico...!» L'essere verde si sollevò da terra, mostrando delle piccole zampette ovali ed un panciotto color verde chiaro. L'espressione si era fatta leggermente più cupa, ma era difficile capirlo con tutta quella nube che gli usciva dal naso. «Bambini avete allacciato le cinture?! Genitori non andate nel panicooooo!» I suoi movimenti si fecero sempre più scattosi, come se il suo corpo si muovesse tramite spasmi. Con un rapido movimento, il Brucomela catturò il Sunese attorcigliandosi a spirale e stringendo quel tanto che bastava per non farlo cadere. Non lo stava stritolando e non gli stava arrecando nessun dolore, ma lo Studente non poteva certo definirsi in una situazione comoda. Anche perché l'impatto lo aveva comunque subito. [2 Leggere] Non provò nemmeno a divincolarsi, anche se dei forti brividi lo avevano pervaso quando il bruco si avvicinò con il suo enorme muso. Un'enorme nube bianca investì completamente Jurobei, Pikachu per Kuso. Si stava velocemente formando una nebbia che ricoprì una discreta porzione dell'area attorno. [12 Metri di diametro] Il giovane era scoparso. Solo dopo qualche instante, fu possibile distinguere nuovamente la sua sagoma tra le spire della chimera. Le pupille erano completamente dilatate, la bocca completamente spalancata dalla quale scendeva un leggero rigagnolo di bava. Anche Jurobei si era strafatto. Una rapida occhiata a ciò che lo stava circondando gli permise di vedere la nebbia che si stava velocemente estendendo verso gli altri suoi due compagni, ma cos'erano quei due cosi giganteschi che avevano alle loro spalle? No... non stava credendo ai suoi occhi... Degli enormi draghi sputafuoco stavano per posare le loro grinfia sui suoi datori di lavoro! «Ajej scorree! Drago! Io! No, voi, via!» Il giovane provò ad avvertirli ma i suoni che stava emettendo erano più simili a rutti che a parole.
    Nel frattempo, il mostro aveva spostato l'attenzione sul duo. La nebbia stava avanzando, i due doveva reagire o sarebbero diventati come il giovane studente. «Adesso mi occuperò io dei vostri draghi! E guai a voi se non vi fate aiutare come questo qua!» Il bruco si lanciò In mezzo ai due, le sue gigantesche dimensioni gli permettevano di colpire entrambi, ma la direzione avrebbe reso molto più semplice una loro schivata laterale. [Velocità Verde + 2 Tacche] Il corpo sempre avvorticciolato su Jurobei aveva assunto una forma che ricordava una molla, mentre che il fumo che sprigionava da sotto il naso aveva lasciato una densa scia che riempiva lo spazio percorso. Una volta atterrato, che sia andato a buon fine l'attacco oppure no, avrebbe disteso la sua parte finale del corpo mostrando una lunghezza ancora superiore a quella che avevano tutt'ora visto. Una codata che mirava a prenderlo in aria durante il suo spostamento. La spazzata possedeva una velocità molto superiore al precedente colpo ed era stata resa molto difficile da prevedere da tutti gli spasmi che avevano anticipato ogni movimento della creatura. [Velocità Verde + 3 Tacche]
    Non curante del successo del suo colpo, continuò la rotazione per finire rivolto verso Kuso. «E tu prendi questo!» Con una veloce rotazione, il Brucomela liberò Jurobei spingendolo proprio verso il suo allenatore... compagno di disavventure. Il giovane si librò nuovamente in aria, muovendosi alla medesima velocità di prima, [Velocità Verde + 3 Tacche] con una leggera espressione distaccata. Non si stava chiaramente rendendo conto che si sarebbe schiantato o su Kuso oppure su uno degli alberi dietro di lui.
    La bestia si stava dimostrando molto aggressiva, anche se in reltà stava agendo per proteggerli sembrava intenzionata proprio all'opposto. L'unica cosa chiara è che Jurobei era stato preso per una palla da gioco. Secondo scambio, palla al centro.


    Rieccoci qua!
    Allora gli effetti della nebbia vi saranno rivelati solo se sarete sotto il suo effetto! Sta a voi evitarlo! :guru:
    Per ogni dubbio scrivetemi pure su Discord.

    Sono sempre più convinto che Jurobei non arrivi a fine giocata. Grazie di tutto.

    EDITTONE CHE DOVEVO FARE PRIMA: La potenza del Jurobei lanciato è pari a 20, in questo caso la Forza del Bruco in tutti gli attacchi è pari ad un'energia Verde!


    Edited by Casìn - 4/10/2017, 10:19
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    Shciao belo!
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    I Meravigliosi Aborti Chimera


    Un nuovo compito... ed un nuovo lavoro?


    Il giovane sunese si era proprio messo nei guai. Aveva iniziato il suo breve viaggio per nobili motivi, salvare sua sorella e vendicarsi del suo rivale. Mai e poi mai avrebbe immaginato di ritrovarsi faccia a faccia con due tipi a dir poco folli, ognuno con una sua particolare tipologia di follia ovviamente. Quello che si era fin da subito più legato per sua fortuna a lui era Kuso. Gli aveva dato un nome bizzarro e rasentava un atteggiamento possessivo su Jorobei, tanto per usare un eufemismo. Le parole dello Studente aveva appena finito di uscire dalla sua bocca, quando proprio il folle nudo, ma mascherato, aveva preso a tagliarsi il palmo della mano con la lama che era proprio puntata al collo dello sventurato sunese. Gli stava forse salvando la vita? Sì, ma anche no. In realtà questi movimenti celavano un gesto più raccapricciante e curioso.
    La mano insanguinata si posò pesantemente sul volto di Jurobei, lasciandolo di stucco. La fece percorrere la sua strada, rimanendo fermo mentre le gocce di sangue gli scorrevano sulla guancia. «Ma che...» il palmo si era completamente rigenerato! Nessun segno di taglio! Lo Studente era sempre fermo, testo come una corda di violino. Una cosa era certa: i suoi nuovi amici, o nemici ancora non era ben chiaro, potevano essere veramente potenti. Non ebbe tempo di formulare una risposta che Kuso lo aveva liberato e Densen aveva preso parola. Il giovane sunese aveva sbagliato a rivelare così tante informazioni su di lui a questi nuove conoscenze. Chi gli garantiva che una volta arrivato al carico non lo avrebbero ucciso? Bhè, un motivo poteva essere Kuso e l'altro è stata la proposta seguente ricevuta proprio da Densen. Il carico di té sarebbe stato suo, avrebbe ricavato quanto bastava per aspettare la prossima missione accademica o comprarsene altro. Ma le sorprese non erano finite. Il sangue del mascherato aveva finito di gocciolare e il suo percorso sulla guancia e la fronte si stava quasi seccando. Jurobei si alzò in piedi, scavalcando il retino che aveva in terra. «Un lavoro per me?» Non aveva mai provato a vendere altre merci oltre al té, è stato difficile iniziare ma grazie ai suoi prezzi bassi e una discreta qualità si era ricavato qualche cliente abituale. Doveva vendere anche per loro adesso? Oltre che per se stesso? In cambio della libertà, della vita e di una nuova speranza doveva lavorare per due tizi che non conosceva nemmeno. Ma aveva una reale scelta? Kuso gli aveva già mostrato parte delle sue straordinarie doti e sembrava abbastanza folle da risultare pericoloso ed imprevedibile. Densen era tagliente ed affilato come la lama con cui l'aveva minacciato prima, ma sembrava avere uno schema ben preciso nella sua mente. Una malvagità unità ad intelligenza e strategia, preoccupante quanto quella di Kuso. «E va bene. Ma è fondamentale che io riesca a recuperare quest'ultimo carico di té. Così potrò rivolgermi agli stessi clienti per fargli provare anche la vostra merce.» Sicuramente qualcosa di pericoloso, dato l'idea che si era fatto dei suoi due nuovi colleghi. Stava correndo il rischio di macchiarsi le mani del sangue di altri proprio come la sua faccia. Poteva solo sperare che ne sarebbe valsa la pena per salvare sua sorella e vendicarsi di Bussho.

    Il giovane si incamminò deciso, a capo del gruppo solo per qualche passo. Ovviamente, Kuso lo aveva nuovamente interrotto. Indicava un'altra direzione, fortunatamente un sentiero che sembrava ricongiungersi con quello che voleva percorrere lui, ma non avrebbe certo corso il rischio di contraddire il folle mascherato. «Bene, le strade sembrano ricongiungersi. Ma come mai proprio in quella direzione?» Una domanda che voleva capire come mai Kuso avesse indicato proprio quella via. Semplice casualità? Oppure aveva altre doti nascoste? Anche se, messo a nudo così il suo volto era l'unica cosa che nascondeva.

    [...]



    Il gruppo ebbe il tempo di passare un breve viaggio in tranquillità. La breve radura che li separava dal bosco stava scemando, lasciando spazio ad alti fusti che troneggiavano in quel luogo da chissà quanti secoli. Alti cespugli, rami insidiosi e taglienti erano diventati il loro panorama. Jurobei era l'apripista del gruppo. A pochi passi di distanza aveva i due colleghi in affare che certamente non gli avrebbero consentito di allontanarsi troppo. Un gruppo vario, composto da uno shinobi alle prime armi ma volenteroso di raggiungere quella pace che tanto desidera, un pungente e sadico personaggio che alla prima occasione ha visto in Jurobei uno strumento da usare a suo vantaggio ed un folle completamente nudo se non per la maschera e qualche altro bizzarro vestiario, che sembra andare in giro a dire cose senza senso. Durante il percorso, non certo Jurobei avrebbe notato delle sottili impronte sul terreno. Sembravano quasi degli zoccoli. Il loro tratto proseguiva per qualche metro, per poi scomparire nel nulla come se l'equino si fosse alzato improvvisamente dal terreno.
    Un simbolo a dir poco sospetto per gli occhi di chi sa guardare ogni dettaglio. Il Sunese era troppo occupato a trovare la strada per raggiungere il suo prezioso tesoro e la sua compagnia non era di certo vantaggiosa per la sua concentrazione.
    Fermati ad osservare le impronte, oppure no, il gruppo avrebbe udito delle strane urla provenire ad est della loro posizione. Erano chiare e potenti, segno che chi le stava emettendo si trovava proprio lì vicino.

    «Amici! Eccomi qua che arrivo!» Una voce squillante ed energica. «Ho fatto un po' tardi, ma sapete se non ci sono io a scacciare tutti questi... » Dalle frasche si affacciò un essere mostruoso agli occhi dello Studente. Un enorme verme verde, dagli occhi spalancati e le pupille ben ristrette. Dalla sua enorme bocca pendevano due denti sporgenti affilatissimi e sotto al naso vi erano due sferette pelose che cospargevano nell'aria una polvere ad ogni movimento della sua testa.



    «DRAGHI!» La creatura rimase di stucco a guardare il gruppo. La bocca spalancata e la lingua ben di fuori. Avevano trovato un essere più matto di Kuso? Il bruco rimase in quella posizione per qualche secondo per poi volgere rapidamente lo sguardo a terra sulle orme. «Nooooooooooooo!» Un urlo raccapricciante che dava spazio a tutta la disperazione. La chimera scese a terra annusando le tracce e tirando su con il naso. «Se ne sono andati di già, senza aspettarmi...» Tirò nuovamente su con il naso, un alta dose di quella misteriosa polvere entrò chiaramente nel suo respiro. Uno scatto rapidissimo spostò nuovamente la sua attenzione sul trio. «Non preoccupatevi! Ci penserò da solo a salvarvi dagli enormi DRAGHI che avete alle vostre SPALLEEEEEEEEEEEEEEEEH!» Il verme andrò indietro con la testa, sollevando leggermente il suo lneare corpo e mostrando una parte più chiara dove nascondeva delle rotonde zampe. Il suono che emetteva era come se dovesse cercare un catarro nelle profondità della sua gola. Poi, il silenzio ancora per qualche istante. Fino ad un rapido movimento che portò alla fuoriuscita di uno strano muco biancastro direttamente verso Jurobei! Il giovane non sarebbe stato in grado di mettersi in salvo con quella velocità. [Velocità Bava Energia Verde + 2 Tacche] «Lo spirito di cui parlava Benjiro?» Il ragazzo rimaneva fermo, come le sue reazioni precedenti. Lo stupore, le sue preoccupazioni e le precedenti paure lo avevano reso totalmente inerme all'attacco. Adesso il suo destino era ancor di più nelle mani dei suoi altri due compagni. Chi lo sa, magari avrebbero lasciato il giovane nella traiettoria del proiettile oppure si sarebbero messi di mezzo per tentare di salvarlo. Una cosa era certa: dato la breve distanza, il proiettile sarebbe andato comunque a segno. O su Jurobei oppure su un suo potenziale salvatore. «MUORI DRAGO!»


    Perdonate l'attesa ma ero in vacanza. :ghu:

    La distanza è breve, inferiore a due metri. Qualcuno verrà sbavato, poi siete liberi di rispondere al fuoco o scappare in preda al terrore. :sisi:
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    I Meravigliosi Aborti Chimera


    Jurobei è stato aggiunto al Pokedex. Vuoi dare un soprannome a Jurobei?


    Era fiero di aver fatto quella scelta. Una mossa che, seppur disperata, aveva tutta l’aria di sembrare di successo. Jurobei avrebbe ripreso a vendere quell’ultimo carico ai quei piccoli mercanti ad un prezzo molto più competitivo di quello di Bussho, sempre ponendo molta attenzione a non essere rivelato. Sperava di ricavare una somma sufficiente nell’attesa di proseguire con i suoi studi da Shinobi. Non aveva brillato nelle selezioni nemmeno contro futuri Genin molto più giovani di lui, ma aveva dimostrato una discreta predisposizione in momenti difficili ed impegnativi. Comunque era in obbligo di farsi notare entro poco, pena, oltre che di orgoglio infranto, anche l’essere quasi totalmente escluso dall’Accademia.
    Diciamo che non aveva ancora fatto i conti con il fato. Si era da poco separato da Benjiro, dopo averlo nuovamente ringraziato. Era fiero delle parole che era riuscito a dire. Aveva espresso il suo dolore è vero, ma anche al sua voglia di riscatto e di vendetta.
    Un qualche passo all’interno della fitta area boschiva e sentì subito delle urla provenire da dietro di lui. Gli spiriti dei quali il mercanti di Tani gli aveva parlato? No. Peggio ancora. Il giovane si voltò di scatto, solo per vedere una nuda figura balzare verso di lui ad una velocità che non aveva mai visto, sicuramente che non era nemmeno in grado di seguire con lo sguardo. Il suo predatore gli stava urlando contro un urlo di guerra a lui sconosciuto, fece per mettersi le mani davanti al volto per proteggersi ma non riuscì in tempo. La rete di Kuso lo ricoprì in pieno, lasciandolo tanto terrorizzato quanto perplesso. Chi avrebbe voluto catturarlo e soprattutto perché?
    Jurobei finì a terra, sbalzato dalla forza del colpo e dalla sorpresa. Oscillò per una volta, poi una seconda ed infine una terza. Fino ad arrestarsi completamente. Il giovane Sunese era appena stato catturato. «Uhm…. » Non poteva ancora crederci. Il suo piccolo viaggio era appena iniziato e già si trovava in bilico tra la vita e la morte, preda del suo assalitore.
    Lentamente, iniziò a spostare la rete che aveva davanti al viso, un piccolo tentativo di divincolarsi reso timido dallo spavento e il terrore che provava in quel momento. «Che… che cazzo… Io…» La sua voce si ruppe di colpo, non appena salì con lo sguardo verso Kuso. Il tizio era completamente nudo, ma sulle spalle portava un enorme zaino colmo di oggetti. Sul volto un’inquietante maschera, condita da un monocolo ed un cappello basso, ma con una circonferenza abbastanza ampia ideale per chi si possa trovare a camminare molto sotto il Sole. Ormai era in preda al panico.
    Non fece tempo a chiudere la sua bocca, ormai spalancata, e riaprirla che un suono di altri passi aveva raggiunto la coppia. Una terza persona era arrivata. Benjiro? Lo avrebbe salvato da questa imbarazzante e terrorizzante situazione? Certo che no. Già con le sue prime parole, Densen era riuscito a spaventarlo ancora più di Kuso. Figuriamoci dopo aver sentito una fredda lama poggiarsi sul suo collo. La sua storia aveva chiesto? La sua vita fatta di sacrifici e dolori, ma anche di sotterfugi ed inganni. Sapeva bene che uno Shinobi in quella situazione avrebbe dovuto mantenere il sangue freddo, iniziare magari a parlare per poi cercare di distrarre i due interlocutori e scappare usufruendo di un’apertura. Infatti il giovane Sunese aprì la bocca ed iniziò a parlare, ma sicuramente non per questa ragione o per questo genere di tattiche. Il poverino era molto vicino a farsela sotto.

    CITAZIONE
    Traduttore: Pikachu - Lingua Comune

    Cosa sta succedendo? La follia di Kuso lo ha reso convinto che Jurobei sia effetivamente Pikachu. Le parole ed i suoni che sentirà saranno tutti attribuiti ai versi della creatura (Pikaaa, Pika, Pika, etc…) ma sarà comunque in grado di capirne il significato.
    Genjutsu - Generico
    [Solo Kuso]

    «Mi… mi chiamo Jurobei Gaho. Sono un… sono soltanto un... » La mano destra tastò la medesima tasca dei pantaloni. Fortunatamente il coprifronte del villaggio era ancora lì dentro, sperando che i due non facessero caso al suo movimento. «Un venditore di té. Sì… io vendo té Matcha… il migliore. Se… se ecco siete passati a Suna probabilmente lo avrete persino bevuto… E… ecco...» Ovviamente Kuso stava sentendo solamente “Pika, Pikachu, Pika, Pika” uscire da quella bocca. Capendo ampiamente il significato, anzi, sembrava utilizzare un lessico anche più raffinato e ricco delle parole in lingua comune. «Sono venuto qua perché è l’unica cosa che mi è rimasta da fare.» Non avrebbe dovuto continuare a riferire nient’altro. Quello che stava per dire erano solamente fatti suoi e ancor peggio potevano essere utilizzati contro di lui. Cosa sarebbe potuto succedere se quei due tizi fossero stati due sgherri di Bussho? «Sono stato messo alle strette da un pezzo di merda e, anche mia sorella è stata rapita… Io...» Il terrore aveva preso il sopravvento. La lama era sempre sul suo collo e sicuramente non voleva annoiare l’uomo nudo che lo teneva nel suo retino. «Ho un ultimo carico di té nella foresta, se mi lasciate libero posso darvene una parte… si vende facilmente anche qua intorno da quel che so… posso darvi una mano… Per favore! Non ho niente con me!» Che fossero stati degli uomini di Bussho, dei semplici ladri o chissà cos’altro non aveva importanza. Aveva fatto la stupida mossa di rivelare la sua unica ancora di salvezza ai tipi che lo tenevano in scacco. La sua vita era ancor di più appesa ad un filo e con la sua anche quella di Hitomo.

    Nel frattempo, ad una decina di metri di distanza quattro occhi avevano seguito l’intera scena dalle ombre. [Percezione richiesta: 15+ per rilevamento rumori e voci]. «Poveraccio è finito veramente in una situazione del cazzo! Ehehehehe!» si poteva percepire una nota di sadismo in questa piccola ma affilata voce. «Già… » il suo interlocutore sembrava pensieroso. «Che facciamo? Li scopiamo?» Una richiesta a dir poco bizzarra. «Ma che cazzo stai dicendo? Dobbiamo andare ad avvertire il capo immediatamente. Ci sono degli intrusi e si sono già addentrati nella foresta più di chiunque altro.» Finalmente anche la voce del secondo personaggio misterioso si era liberata in tutti i suoi colori e sfumature. Un pugno per le orecchie: delle tonalità che passavano dal rauco allo strozzato, come se parlare in quell'ambiente fosse uno sforzo enorme. «E smettila di strusciare quei cosi sulla mia meravigliosa e muscolosissima zampa! Andiamo!»
    I due, se non rilevati, si sarebbero quindi lentamente allontanati nell’oscurità fornita dagli alberi lontani dalla vista del gruppo.
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    Il Nascondiglio nel Bosco


    Era ormai passato qualche mese dalla sua effettiva iscrizione all’Accademia. Aveva appena iniziato a percorrere la strada che, molto tempo prima di lui, aveva fatto suo fratello Masamichi. Il Gaho di mezzo si aspettava un percorso più rapido, agevolato magari dai servizi che aveva già fatto in precedenza suo fratello. Invece Jurobei, al di fuori di qualche piccolo test iniziale, si era trovato già ad affrontare lunghi periodi senza ricevere alcuna chiamata per affrontare missioni. L’assenza di missioni porta inevitabilmente l’assenza di introiti, l’assenza di introiti alimenta inevitabilmente il desiderio, divenuto quasi necessità, di riprendere la sua vecchia attività. Almeno quel poco che ne rimaneva.
    Non aveva notizie di sua sorella da quando era stata rapita, le sue vecchie zone di lavoro ormai brulicavano di uomini di Bussho. I primi tempi, quando ancora provava ad entrarvi e vendere un po’ di té, veniva picchiato per poi essere lasciato a terra come animale in una pozza mista del suo stesso sangue e saliva degli sputi di disprezzo dei rivali. Il suo microscopico impero che fino a ventiquattro anni, insieme ai sacrifici del fratello, avevano tenuto in vita lui e la sua famiglia era crollato scontrandosi con l’avarizia di un singolo uomo che non tollerava la concorrenza. Jurobei si ritrovò quindi a dover utilizzare una delle sue ultime risorse.

    Dopo qualche anno da quando aveva iniziato a vendere tè Matcha nei distretti di Suna, e aver comunque creato dei saldi commerci, si era preso la briga di spostare una piccola parte del suo carico in un deposito nascosto. Proprio durante una vendita aveva conosciuto un giovane commerciante di Tani, un villaggio nel Paese dei Fiumi, di nome Benjiro. Egli propose questo genere di affare al giovane spacciatore, il quale accolse di buon grado l’offerta. Ogni mese avrebbe quindi inviato una piccola parte delle sue scorte di té, insieme a qualche ryo, ad un corriere il quale lo avrebbe direttamente portato nel nascondiglio nel Paese dei Fiumi. Una radura posta proprio tra Suna e Tani. Di tempo ne era passato dall’ultimo pagamento, ma, dato che non aveva anche effettuato nessuna ulteriore spedizione era tranquillo di poter ancora contare su quel deposito. Non era molto, ma, se avesse giocato bene le sue carte avrebbe sicuramente guadagnato tempo fino alla prossima missione assegnata dall’Accademia. Poi, finalmente, avrebbe potuto pensare a come soccorrere sua sorella.

    Il giovane avrebbe quindi contattato Benjiro, chiedendo la sua presenza. Nient’altro che un modo per avere una possibilità di uscire dalle mura di Suna senza dare troppo nell’occhio. Ora che era uno shinobi Accademico, ogni suo spostamento intervillaggio doveva essere espressamente autorizzato da un suo superiore. Benjiro ed il suo permesso di entrata e uscita da Suna erano quindi la sua unica ancora di salvezza.
    Dopo una settimana, il commerciante arrivò trovando il giovane già ad attenderlo al cancello principale. Non voleva perdere tempo, non un ulteriore secondo avrebbe frenato la sua voglia di riscatto e sopravvivenza. Aveva perso la casa, la famiglia ed il suo lavoro sicuro. Viveva alla giornata, che non gli dispiaceva affatto in linea generale, ma aveva una sorella da salvare dalla grinfie di Bussho ed il suo onore, ormai totalmente infranto, da recuperare.
    «Benjiro! Non abbiamo tempo da perdere, dobbiamo partire subito.» il giovane trattenne a stento il ritrovato entusiasmo. «Mentre passavo per il quartiere del Mercato ho sentito un mio vecchio amico. Potrebbe accettare un buon carico, ma entro la prossima settimana oppure si rivolgerà a Bussho!» Sottolineò il nome del suo nemico. Il commerciante del Paese dei Fiumi non lo conosceva di persona, ma nei suoi viaggi aveva avuto modo di sentir parlare delle sue gesta malvagie e di ciò che aveva fatto al povero Jurobei. «E meno male che mi sono organizzato, Jurobei. Vieni partiamo subito in questi giorni vi è stata una brutta tempesta nel Paese dei Fiumi. Non voglio rischiare che si ripeta quando sono in viaggio.» Con il visto di Benjiro, anche il giovane Studente fu autorizzato a passare, utilizzando la scusa di proteggere il commerciante durante il suo viaggio di ritorno. Le guardie, però, ritirarono il documento per accertarsi della sua veridicità e per aver un riferimento di dove si possa trovare un ninja, seppur di bassissimo grado, Accademico. Al suo ritorno, probabilmente, Jurobei avrebbe dovuto inventarsi una valida giustificazione per questa azione non autorizzata ma al momento non era una sua preoccupazione.

    Il viaggio fu tranquillo, grazie a Benjiro il cibo e l’acqua non mancarono. Il giovane avrebbe potuto assistere alla squallida e deprimente prima visione del Paese dei Fiumi. Un luogo povero e privo di strutture. Il villaggio più vicino era quello di Tani, ma non era quella la sua direzione. Torrenti, piccoli fiumi e immensi laghi facevano da padrone nel paesaggio, nascondendo quello che si celava sotto le loro acque e lasciando spazio solo a qualche capanna di legno mal costruita.
    Dopo un ulteriore giorno di cammino, il commerciante portò Jurobei nella famosa radura nella quale giaceva il nascondiglio. «Ecco, questo è il posto.» tirò un lungo sospiro, come se qualcosa lo preoccupasse. «Dovrai procedere da solo, io ho affari di estrema importanza a Tani. Il nascondiglio è al centro della radura, sotto una Quercia Nera. Le sue radici passano sopra il letto di un piccolo rigagnolo d’acqua. E’ l’unico albero della foresta con questa caratteristica, non puoi sbagliarti.» Jurobei strinse i pugni, conscio che al momento sarebbe stato da solo. Le sue capacità non erano delle migliori, ma era disposto a rischiare tutto pur di tornare leggermente in carreggiata ed avvicinarsi leggermente al confronto con Bussho.
    Uno, due, tre passi il ritmo cardiaco accelerava. Non poteva fare altrimenti, era teso come da quasi un anno a questa parte era. La sua carriera ninja appena intrapresa, pur essendo parecchio in là con l’età, non aveva dato ancora i frutti che sperava questa era la sua unica occasione. Entrò qundi nella macchia verde che contrastava l’azzurro di quelle terre, quando venne nuovamente interrotto dall’arrivo di Benjiro, sembrava aver fatto una bella corsa per raggiungerlo nuovamente, seppur non si era separato da lungo. «Jurobei! Mi ero dimenticato di dirti che durante la tempesta dei giorni scorsi un enorme fulmine ha colpito questa foresta!» Si mise le mani sulle ginocchia, curvando leggermente la schiena. Aveva corso per pochi metri, ma poco allenato com’era si facevano tutti sentire. «La gente parla di un fulmine enorme, grosso almeno quanto il più grosso degli alberi che io abbia mai visto! Verde e rosso! Da allora nessuno si è più addentrato… credono che adesso gli spirti abbiano invaso la foresta! Probabilmente la notizia non è ancora arrivata a Suna, ma molti villaggi e territori ne sono già venuti a conoscenza. Lo so perché quei dannati stronzi del Paese della Pioggia non vogliono più venire a fare affari a Tani.» Passò qualche secondo nel silenzio più totale. Il volto del commerciante, man mano che riprendeva fiato, si faceva più disteso e rilassato. Come se si sentisse sollevato nell’avvertire Jurobei dell’imminente pericolo. Il giovane strinse la mano di Benjiro, un rispettoso gesto di saluto. «Grazie Benjiro.» Il piccolo sorriso che aveva sul volto si spense, lasciando una leggera nota di malinconia nelle sue parole. «Se quel che dici è vero allora dovrò stare attento. Ma non ho più niente da perdere. Ho giocato ogni mia possibilità su quest’ultimo carico. Se il destino vorrà allora potrò avere un’altra occasione per affrontare Bussho. Altrimenti, so già che avrò fatto di tutto pur di salvare Hitomo. Lei non lo saprà ma almeno avrò qualche rimpianto in meno quando vedrò i Kami.»
    Il giovane si voltò, la determinazione faceva a botte con la rabbia e la tristezza ma era un passo che doveva fare. Doveva entrare all’interno di quella radura, anche se non sapeva chi o che cosa si sarebbe celato al suo interno.



    Ed eccoci qua! Giocata per Kuso e Densen, per le evocazioni del SexyKuso!

    Io ho fatto una breve intro per il mio inutile piggì, siete liberi di descrivere il viaggio verso la radura come volete, anche insieme (mettetevi d'accordo).

    Tenete conto che siete a conoscenza del particolare fulmine che si è schiantato, dato che il vostro luogo di giocate principale sono i Territori Esterni (magari può essere questo il motivo del vostro viaggio). Se volete potete giocarvi voi l'incontro con Jurobei, all'interno della foresta, fuori, se lo incontrate oppure no.... Guardate di non ammazzarmelo di già, pls. :ghu:

    L'ordine dei post non è fondamentale ma avvertitemi di eventuali inter-post e metapowerplays varie! :hero:

    Buon divertimento!


    P.S. I'm back (really back) in the New York Groove. :fgh:
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    Suna ha un nuovo abitante. Qualcuno per una giocata con uno studentello biancherello? :zomg:
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    Bentornato, anche io sono un ritornatore recente. :wosd:
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    CITAZIONE (-Hidan @ 5/1/2017, 11:37) 
    I tratti sono collegati al pg, quindi stesso discorso degli stemmi.


    Voglio il nome di chi ha permesso di resuscitare a Shiltar come Jonin/Viola. Voglio il responsabile. Tutti i responsabili. Che si dovranno vergognare.

    Ecco la lista. :sisi:
  10. .
    CITAZIONE (Shinken Takatsui @ 3/1/2017, 19:07) 
    Ti sei fatto depenare, onore a te :riot:



    CITAZIONE (S h o ! @ 3/1/2017, 19:24) 
    Waket quanta tristezza che metti. E' CAZZO GIOELE MADONNA SANTA!

    Ben tornato pisellino mio :pwn:

    Salve Dottor Sexy dottore. :love:

    CITAZIONE (DioGeNe @ 3/1/2017, 19:42) 
    grande casin, mi ricordo di te!

    Ciao Gene! :riot:

    CITAZIONE (Bartok. @ 3/1/2017, 23:09) 
    Bentornato!

    Grazias!
  11. .
    CITAZIONE (Waket @ 3/1/2017, 18:53) 
    Mi ricordo il tuo nome e nient'altro, ma io dimentico sempre tutto

    Ciao : D

    Meno male ti sei dimenticata che ho vomitato per quasi tutta la durata di Rogue One, allora.:hero:
  12. .
    CITAZIONE (Ade Geist @ 3/1/2017, 18:39)

    :love: :love: :love:




    CITAZIONE (Jotaro Jaku @ 3/1/2017, 18:40)
    Parli molto per essere uno il cui pg ha perso il cazzo a spadate, forse per primo nella storia del gdr.
    Bentornato X3

    Jotty :luv:

    Grazie per la decorosa ed onorevole morte.

    CITAZIONE (~Cube @ 3/1/2017, 18:42)
    Bentornato! Credo proprio di essermi iscritto nel tuo momento di pausa, però ho visto diverse tue giocate e il tuo stile mi piace molto! :wosd:

    Logicamente credo che non sia bisogno di suggerirti qualcosa visto che conosci già come funziona il tutto, quindi quello che mi chiedo è solo una cosa... Il tuo pg sarà di Oto vero? :guru:

    Ci sto ancora pensando, avrai notizie tra non molto spero. Comunque grazie per il complimento! :sisi:

    CITAZIONE (F e n i x @ 3/1/2017, 18:46)
    resti a konoha? <3
    mi fa strano darti il bentornato, ti ho visto troppo off game e ora fai parte del mio :heart:

    Se per questo mi hai visto pure vomitare l'anima. Ormai sei della famiglia. :ghu:

    CITAZIONE (Boreanz @ 3/1/2017, 18:49) 
    Bentornato bestiaccia :wosd:

    Se non sbaglio, dicesti così anche al mio secondo ritorno. Sono nostalgico. :alkz:
  13. .
    Ri-ri-ri salve a tutti! :riot:

    Se non vado errato, questo è il mio terzo ritorno. Questa volta sono fuggito per meno tempo, ma sono comunque scomparso lasciando shismila cose in sospeso: partendo dalle tante giocate e addestramenti con il mio ormai diversamente vivo pg ubriachello, alla quest “Culosudato” (Kurosurõdo), allo Spettro dei Miracoli, al buon sangue che mente ed al S.O.M.A (RIP Ryo 2016 - 2016, manco un anno di vita gli hai fatto fare Ade Geist).

    Che poi vedo sono cambiate tante cose: super grafica, super NL App, super stagione legendosa, super vortice di schiaffi a Kiri.

    Ho qualche idea per quanto riguarda il nuovo personaggio ma lo scopriremo solo vivendo. :solerò:

    Aloha e buon anno a tutti!
  14. .
    Buon (Bonne) anno (anniversaire) a tutti!

    Chi sta aspettando un mio post (Spettro, Ade Gay, Jotaro Jaku, l'intaggabile Tupazzo e i fratelli Saitama, uno dei due deve pure postare alla quest) dovrà pazientare ancora un pochito. :sisi:
  15. .

    Shi-e-En
    Il liquore ed il gioco d'azzardo

    Sembrava trascorsa un'eternità dall'ultima volta che aveva visto la luce del giorno. Ormai era quasi una settimana che si era concesso una pausa, o meglio che non lo avevano contatto per nessuna missione, passando le notti a vagare ubriaco per il villaggio, dormendo quando la luce del sole era ancora vivida. Non poteva lamentarsi, non osava lamentarsi, ma comunque si era abituato al rientro nella frenetica vita di un ninja. Da poco era entrato in possesso di una fantastica bottiglietta di Koshu, deliziosissimo liquore che però faceva sentire i suoi effetti collaterali. Il suo palato si era abituato bene, ormai quel forte sapore non gli dava più fastidio, ma comunque il suo corpo non era in grado di sopportarne un'alta dose. Facile capire che finiva le sue nottate disperso in qualche vicolo, ciondolando di parete in parete e blaterando parole senza senso ai passanti. Ogni tanto entrava in qualche locale, per poi essere accompagnato fuori dopo pochi minuti; il tempo necessario per far rendere conto ai vari gestori che tipo di cliente aveva appena varcato il loro ingresso.

    Le sue gambe lo fecero viaggiare a lungo per quella notte, ma ormai si era fatto veramente tardi e l'alcool si stava facendo seguire dal suo effetto di sonnolenza. Avrebbe fatto come sempre, qualsiasi posto sarebbe stato perfetto per coricarsi e riposarsi fino al tramonto del giorno successivo. Si appoggiò ad un muro, lasciandosi cadere a terra fino a ritrovarsi seduto, con la schiena appoggiata allo stesso. Trascinato dallo sbalzo dal repentino sbalzo d'aria, un volantino si stacco dalla parte cadendo sulle ginocchia del genin. Parlava di uno spettacolare evento, in un luogo facilmente raggiungibile. La voglia di raggiungerlo lo pervase, allungò le braccia come per darsi la spinta per alzarsi ma non ottenne nessun risultato. Blaterando qualche imprecazione senza senso, Ryo si accasciò a terra, con il volantino posto sopra la fronte, non curante di aver occupato tutta la piazzola della porta dell'edificio a cui era appoggiato.

    La mattina seguente poté verificare quanto ironico fosse il fato. La porta dove vicino si era addormentato non era altro che quella dell'abitazione dei due fratelli Saitama. Se Sho lo avesse svegliato avrebbe trovato il giovane con un'espressione sorpresa e meravigliata, avrebbe preso il volantino, che nel frattempo gli si era saldamente attaccato in fronte, e lo avrebbe mostrato al torturatore. Sul suo pallido, grazie alla sbornia da poco smaltita, viso si era formato un gigantesco sorriso. «Sho! Sarà leggendario!» La mano destra si aprì, accompagnando il braccio in un movimento laterale come se si volesse indicare qualcosa di gigantesco. Avrebbe dato la possibilità al chunin di prepararsi per il viaggio, acconsentendo di recarsi anche ad informare altre persone della loro partenza.

    [ ... ]



    Il viaggio fu qualcosa di melodrammatico. Aveva passato gran parte del tempo a ragionare a voce alta su vari calcoli riguardanti le dosi di alcool che doveva assumere per controllare gli effetti del Koshu, riguardandosi però dal berlo in quel momento. Ogni tanto ondeggiava quel contenitore in ceramica nera, studiando in qualche modo la sua conformazione. Avrebbe scambiato giusto le necessarie parole con i suoi eventuali accompagnatori, ormai era assolto nei suoi traviati pensieri.

    [ ... ]



    Una volta giunto nel luogo della manifestazione, il giovane avrebbe abbandonato ogni suo nefasto pensiero, tornando sorridente ed eccitato. Si rivolse quindi ai suoi compagni, mostrandogli la bottiglietta in ceramica contenente il Koshu «Grazie a questa, ragazzi miei, non ci sarà freno alle miei vincite.» Un sorriso beffeggiante gli riempì i lineamenti del viso, mentre iniziò a sorseggiare il mistico liquido. Tre, quattro sorsi e dopo qualche secondo stava già iniziando a barcollare. Si fece quindi trasportare dalla folla, trovando la sua attenzione soggiogata a quella del presentatore dei vari giochi. Si fece avanti, rivolto verso il tavolo dello Shiten, con passo sicuro non più barcollante. Si girò verso i suoi compagni, alzando la voce in modo da farsi sentire anche da chi gli stava intorno «5000 gettoni sul quattro blu!» I suoi occhi si strizzarono, come per mettere a fuoco qualcosa che aveva visto in lontananza. «Oh! Oda ci sei anche tu! Bene, altri con cui dividere le mie gigantesche vincite. »
    Inutile dire che i gettoni giocati vennero gettati al vento, ma lo spirito del ragazzo non sembrava essere stato scalfito. Si girò verso la folla, il braccio destro disteso e l'indice che puntava verso il cielo. «Ottimo!» Nei suoi occhi si poteva chiaramente leggere la vittoria, era forse questa l'inossidabile Volontà del Fuoco che ogni abitante di Konoha possedeva?
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