Posts written by lNearl

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    CITAZIONE (-Shu @ 18/7/2016, 18:11) 
    non mi ha taggato ç_ç

    In realtà è riuscito nell'incredibile impresa di non taggare nessuno xD
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    The End

    IX




    Sistemato e stravaccato sulle sedie di quello che era il nostro premio di giornata, ovvero un ottimo banchetto, non potevo smettere di pensare alla situazione. Le parole di Hoshi erano state chiare, i Kiseki appartenevano a Sunagakure, ed il rifiuto del caro Zong Wu si faceva interessante.
    Per come l'avevo conosciuto io non avevo avuto alcun motivo di dubitare della sua fedeltà al villaggio. L'avevo incontrato la prima volta nel quartiere in cui risiedeva, prima di andare nel paese del ferro ad apprendere l'arte dell'artigianato io, e quella per la costruzione delle armature lui. In quel viaggio non avevamo avuto alcun genere di ostacolo, non c'erano stati combattimenti e la situazione era stata di calma totale. Tra l'altro, visto che hai tempi quella missione mi venne assegnata dal Mikawa mi ero camuffato, e nonostante ai tempi non sapessi di trovarmi di fronte ad uno shinobi così esperto, la mia finzione mi aveva permesso di tenermi celato ai suoi occhi. Niente di particolarmente utile alla causa in realtà, ma perlomeno anche se mai avesse saputo che era stato ordine del guardiano di Oto che lo contattassi, non ci sarebbe stato nessun collegamento da fare.


    Proprio non vedo il nesso di usare tanta prudenza...

    Da quello che avevo capito il padrone aveva legami con tutti, ed indubbiamente ne aveva molti anche con i qui presenti Hoshi ed Zong Wu. Il rifiuto di Zong però mi fece pensare. Se non era fedele a Sunagakure, aveva prestato il suo aiuto solamente come segno di amicizia, stima, o qualcosa del genere per il Rosso, e basta. Infine, nemmeno per ricambiare gli venne donato temporaneamente l'uso di una queste pietre preziose. Non potevo saperlo, ma condividevo gli stessi pensieri del chunin bambino, in quanto sarebbe stato meglio cercare di attirare un ninja di tale spessore nelle nostre fila, forse anche con il rischio di perdere uno dei sassi magici del villaggio.
    Indubbiamente, se fosse stato necessario unendo le forze avremmo potuto recuperarlo, ma d'altra parte magari Zong Wu si sarebbe potuto sentire più portato a prestare nuovamente assistenza al villaggio se necessario, in segno di gratitudine per la concessione. Ad oggi, vista la totale assenza di contatti con il padrone da diversi mesi non avevo modo di ottenere nuove informazioni, nè di indagare in tal senso, eppure qualcosa mi diceva che avrei dovuto tenere bene a bada i rapporti.


    Buona questa birra ragazzi, buona!!

    Dissi dopo essermi alzato per andarne a prendere un boccale. La tenera età la rendeva una bevanda difficile, ma nel mio piccolo stavo andando a prendere dell'alcool nel quale affondare i pensieri.
    Ripensai ancora una volta al Kiseki Nero, ed al cavaliere errante che avevo sconfitto assieme al coraggiosissimo esploratore.
    Dovevo recarmi al tempio al più presto.

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    La parola sbagliata.

    III




    Si sa, tra bambini ed adolescenti le gerarchie sono una cosa importante. L'educazione impartita dai genitori può essere molto rilevante, ma rimane pur sempre difficile visto il naturale scarso livello di maturità insegnare ai bambini che la legge del più forte non è l'unica funzionante. Il ragazzo più grande che si era avvicinato ad Atem ad esempio questo meccanismo non l'aveva minimamente capito. Alla risposta di Atem il suo viso assunse quella che voleva essere un'aria determinata, anche se poi calata sul visto non ancora del tutto definitivo di un adolescente il risultato era quasi più ridicolo che spaventoso.


    Forse non ci siamo capiti mezza sega. Io ti dico che devi pagare per passare, e tu tiri fuori dei dadi ?


    Era evidente che quel tizio doveva essere un po' il capogruppo, infatti vedendolo più determinato anche gli altri due ragazzi si avvicinarono nell'arco di due metro da me e da Atem. La situazione non mi sembrava particolarmente pericolosa, i ragazzini sembravano solo dei bulli, però mi sarei divertito a vedere come si sarebbe comportato lo studentello.


    Dai Huni, fagli vedere chi sei! Se tu prendi quello grande noi facciamo a fette il piccoletto.

    Stavo appunto pensando qualcosa del genere Kuro. Questi due devono imparare il rispetto.

    Io non ero mai stato un tipo da scazzottate, ma ne avevo vissute diverse per le strade del villaggio e ben sapevo quanto potevano essere pericolosi dei bimbi incazzati. Mi preparai psicologicamente, per essere pronto se fosse stato necessario intervenire a difendere Atem mentre i nostri tre nemici si mettevano nelle loro posizioni di combattimento. I due più piccoli, Kuro e Yushi si spostarono attorno a me, quasi volendomi accerchiare, mentre Huni rimaneva davanti ad Atem.
    D'un tratto, senza che si parlassero minimamente iniziarono la loro offensiva. I ragazzi erano evidentemente coordinati, segno che avevano combattuto assieme già delle altre volte.
    Huni tirò indietro il braccio destro per chiuderlo a pugno, e dopo aver bilanciato il corpo fece partire un gancio diretto alla guancia sinistra di Atem. Non si sarebbe certo fermato li. L'addestramento della strada è particolarmente severo,e tutti sanno che se uno commette l'errore di essere troppo clemente generalmente viene sempre malamente punito. Subito dopo quel gancio Huni avrebbe fatto partire un jab con il pugno sinistro dritto verso il naso di Atem, andando quindi a comporre un rapido 1-2 di cazzotti. A quel punto avrebbe tirato fuori dal cilindro la sua mossa finale, avrebbe portato rapidamente in avanti la gamba destra facendo intendere al suo avversario volenteroso di giocare a dadi che gli stesse per arrivare una ginocchiata nello stomaco, ed invece il movimento si trasformò in una semplice finta. La gamba destra non completò il suo percorso, ed invece che colpire divenne l'appoggio per una poderosa testata che Huni avrebbe cercato di impartire mirando allo sterno di Atem.


    Qualunque fosse stato l'esito di quello scambio di colpi Huni avrebbe poi arretrato di un paio di metri, giusto in tempo per incitare i suoi scagnozzi.


    Forza, su , di quel bambinetto devono rimanere solo i capelli!

    Kuro e Yushi erano partiti all'attacco in maniera combinata, anch'essi padroneggiavano bene l'uso delle finte e mi stavano accerchiando riempendomi di colpi. Per questioni di scena non potevo certo difendermi in maniera adeguata, anche perchè non sarebbe stato utile ai fini delle missione. Incassai tutti i colpi, in maniera più o meno vistosa, riparandomi solo da quelli potenzialmente fastidiosi come i pugni sul naso. Bisogna dire che mentre Yushi attaccava come uno scalmanato ed un tutta foga, Kuro sembrava più calcolatore, sapeva dosare la forza dei suoi attacchi ed usare la spinta del suo busto per attaccare in maniera concreta. Ad ogni modo, la forza dimostrata finora era minima, e salvo colpi di scena non avrei avuto nulla da temere.


    Aiuto Atem, sono fortissimi, non so come fare! Scappiamo, o paga!! Aiuto aiuto!

    Per amore di scena non potevo che comportarmi in quel modo, l'arte della recitazione era effettivamente grande in me, e probabilmente sarei risultato molto credibile anche allo studente, che avrebbe forse messo in dubbio le reali capacità del genin bambino. Dopo quella frase incassai ancora un paio di colpi, dopodichè simulai di cadere a terra sulle ginocchia, per essere poi in totale balia dei colpi dei due piccoletti.
    Rimane Atem a dover gestire la situazione, d'altronde era lui il fratellone.
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    L'entrata in scena dei Gagni

    II




    Il caro Atem si presentò rispettando tutte le riverenze del caso, esibendosi addirittura in un formale inchino nonostante fossi molto più piccolo di lui. Indubbiamente ci stava, soprattutto considerando che si trattava solamente della prima missione per il ragazzo, anche se mostrare questa riverenza verso una persona che poco dopo ti avrebbe chiamato fratellone poteva buttare dei brutti indizi nella zona. Ad ogni modo, apprezzai già di più il fatto che non desse a vedere un'eventuale risentimento per il mio citare la luna, e soprattutto che appena stimolato rispose in maniera discreta.


    Dunque, vuole divertirsi un po'... Vediamo cosa offre la zona...


    Come ben chiarito dalla missiva che ci era stata recapitata, nella zona dovevamo aspettarci delinquenti di ogni genere e tipo. Brutte facce e tipi loschi. In realtà, andando avanti nella perlustrazione della zona non avremmo trovato niente di tutto ciò. Nella zona c'erano solamente numerose botteghe, specializzate ognuna nella vendita di diversi beni. Si potevano trovare particolarità alimentari ed oggetti dell'uso quotidiano, arredamento o utensili vari. Indubbiamente non era una zona nella quale ci si aspettava un tasso di criminalità alto, magari qualche furto nei negozi più importanti, ma difficilmente ci sono le scazzottate nelle zone commerciali.


    Certo che l'altro giorno potevi evitare di vincere a carta contro Kurori, l'hai proprio spennato!

    Il modo migliore per reggere la parte era cercare di attirare l'attenzione. Effettivamente il ragazzo che mi ero deciso di appellare come mio fratello non aveva un aspetto particolarmente macio, nè tanto meno aveva l'aria risoluta del malvivente. Buttai l'esca, sperando che se effettivamente c'erano ladruncoli ed altri teppisti in zona potessero iniziare a considerare Atem come una possibile vittima. Inoltre, era anche una prova per il giovane, che avrebbe dovuto dimostrarsi sveglio e stare al gioco, magari accentuando la cosa. Non risposi minimamente al suo sussurro, un grave errore che non avrebbe dovuto commettere. Lanciargli un'occhiataccia o qualsiasi altra cosa del genere non avrebbe fatto altro che alimentare eventuali sospetti o danni derivati dalla sua condotta, quindi meglio far finta di niente e lasciar cadere quello sbaglio in mezzo la sabbia.


    Davvero non capisco, è vero che Kurori sta bene di famiglia, ma perdere tutti quei soldi al gioco è proprio da mentecatti!

    Continuai mentre superavamo l'obbiettivo. La taverna del bue Nero era un posto semplice, si presentava con la classica insegna esterna perpendicolare al muro, per invogliare i visitatori ad entrare. Dall'interno emanava dei profumi invitanti che facevano capire la presenza di un buon cuoco, inoltre si poteva sentire in sottofondo un certo schiamazzare interno. Dunque, qualcuno doveva esserci anche se erano solo le diciotto. Passai dritto, quasi dimostrando di non averla notata, mentre mi concentrai invece sull'osservare come si sarebbe comportato Atem. Per la prima volta si trovava davanti all'obbiettivo della missione, prima missione della sua vita. Era evidente che avrebbe avuto un certo senso di pressione ed allo stesso tempo curiosità, ma era importante che riuscisse a gestirla, e volevo per l'appunto vedere come ci avrebbe provato.

    Per il momento non c'era nessuno che ci stava seguendo, nè tanto meno si vedevano facce ricorrenti. Si incontravano solo volti nuovi, e per la maggiore si trattava di persone vestite decentemente che probabilmente stavano andando a fare compere nelle botteghe. Ora come ora, nonostante la mia esperienza in materia non riuscivo a trovare nulla di particolare in questa zona di Suna. Anzi, a tratti si sarebbe potuto dire che si dimostrasse più ricca del solito e meglio frequentata. Finimmo di percorrere la strada su cui si affacciava la taverna del bue Nero e svoltammo a destra. L'idea era quella di fare un giro dell'isolato per vedere come fosse il quartiere sul retro della taverna, se ci fossero eventuali porte esterne, o magari dei locali collegati che potevano ospitare situazioni strane. Nella realtà dei fatti, però, appena svoltato l'angolo ci trovammo davanti ad una scena nuova, più consona al tenore della missione. C'erano tre ragazzini, che potevano avere dagli 7 ai 13 anni che si stavano insultando a voce alta, e nel frattempo sempre più spesso scattavano delle manate, delle spinte e alcuni calcioni. Nessuno sembrava intenzionato a far male davvero agli altri, ma i toni erano effettivamente molto duri, e chissà che la situazione non potesse degenerare. Sottovalutarli solo per via dell'età sarebbe stato un'errore, io stesso avevo più o meno gli stessi anni ed ero dotato di capacità ben superiori alla norma delle persone normali. Atem avrebbe dovuto tenerlo bene a mente, soprattutto perchè non appena ci fossimo avvicinati un po' al gruppo di gagni questi si sarebbero girati verso di noi, spostando la loro concentrazione.


    E voi coglionazzi cosa fate qua ?

    Disse il più piccolo del gruppo, poteva avere otto anni.


    Calmati Yushi. Quello piccolo dai capelli rossi c'avrà la tua età, da sfigato. L'altro è più grande, ma con sta faccia non credo abbia molto da dimostrare...

    Questa volta a parlare fu il ragazzo più alto, che poteva avere circa tredici anni, ma che aveva un fisico ben delineato ed era alto un metro e ottanta, parecchio vista l'età. Mosse un paio di falcate in avanti, arrivando a mezzo metro da Atem.


    Dunque, volevate passare di qui no ? Quanto offrite per il nostro suolo ?


    Rimaneva, un paio di metri più indietro l'altro ragazzo, che dimostrava invece circa una decina d'anni e che non sembrava interessato a noi. Guardava gli altri "bambini" con cui si stava insultando fino a poco prima annoiato, forse solo in attesa di gustarsi la situazione.
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    Vi prego fate le stelle di Taki xD
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    Ryoshi Okura
    Genin Blu

    Scheda : http://narutolegendapp2.altervista.org/nl/...=ryoshiokura291
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    Benvenuto
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    Degrado

    I





    L'ultimo periodo era stato pieno di novità e di avventure particolarmente focose ed emozionanti. Al di là dell'aver affrontato una missione pazzesca assieme ad alcuni degli shinobi più forti del mondo conosciuto, ero riuscito ad entrare nella squadra speciale del villaggio e nel recupero dei famosi sassi di suna : i Kiseki.
    Non potevo certo dire di non essere contento dell'andamento delle cose, finalmente stavo avendo successo nelle missioni che mi erano state affidate e finalmente l'elitè della sabbia iniziava a fidarsi di me. D'altra parte, proprio sul versante delle missioni che stavo compiendo iniziavano a verificarsi i primi problemi. I corvi rossi non bussavano alla mia finestra da mesi ormai, e l'idea di abbandono iniziava a farsi sempre più spazio nella mia piccola mente fanciulla. Desideroso di avere un senso d'appartenenza, iniziai con ossessione a muovermi all'interno della squadra speciale. Il mio essere era però chiuso in due diverse esigenze, da un lato volevo continuare a mettermi in mostra, uscire allo scoperto ed andare a caccia di banditi, dall'altro avevo la necessità di aggirarmi il meno possibile per le strade del villaggio. Per quanto mi stessi ricostruendo una reputazione, in alcune strade di Suna i genitori mi inveivano contro e prendevano le scope quando mi vedevano. Il mio passato da bambino guastafeste non si poteva certo insabbiare nell'arco di qualche mese, e di conseguenza uscire e sentirmi nuovamente addosso quelle sensazioni mi rendeva inquieto.
    Sentivo dentro di me un malumore crescente, che con mia grande costernazione si era manifestato nelle vecchie forme. Recentemente avevo avuto di nuovo alcune forme di strana pazzia, di quella pazzia che pensavo di aver seppellito nel sangue dei miei genitori, e che tornava invece a bussare. Lei, invece dei corvi dal becco rosso.
    Ad ogni modo, fui particolarmente contento quando mi venne affidata dall'accademia una nuova missione proprio all'interno delle mura di casa. Ad accompagnarmi ci sarebbe stato un tal " atem ishtar " , un cadetto del quale sarei stato responsabile.


    Bene, anche qui non sarà facile. una missione in se e per se è una cosa alla mia portata, quale che ne sia la sfida, me gestire un cadetto potrebbe essere difficile...

    Indubbiamente i miei problemi nel gestire le relazioni interpersonali erano fortemente diminuiti, ma continuavo ad essere risentito nei confronti del resto del mondo. La missiva diceva che c'erano degli strani movimenti nella zona a sud di Sunagakura. Veniva messa in rilievo la possibilità che si stesse formando una nuova associazione di criminali di piccola o piccolissima entità. C'erano state un crescendo di segnalazioni di piccolissimi furti, in casa e con strappo. Molti crimini di piccolissimo rilievo, come leggere colluttazioni o scazzottate, tutte concentrare nella zona adiacente alla " Taverna del bue Nero". L'idea di base del burocrate che si stava occupando della faccenda era che l'oste della taverna avesse messo su una sala nella quale si giocava d'azzardo e nella quale venivano organizzati alcuni scontri clandestini. Questo, secondo il luminare burocrate, aveva portato il concentrarsi dei malavitosi del villaggio in quella zona, con naturale aumento di crimini. In effetti, sempre secondo le statistiche che lui aveva a disposizione, mentre i crimini si erano accentrati in quella zona, nel resto del villaggio erano lievemente diminuiti, il chè era un punto a suo favore. Ad ogni modo, nella missiva da me ricevuta c'era scritto che mi sarei incontrato con il mio compagno d'avventure odierno presso la Fontana di sabbia del Trevio, che distava poi soli alcuni chilometri dalla taverna in cui dovevamo andare. L'orario d'incontro erano le 18.

    L'idea di avere un cadetto tra i piedi in una missione d'indagine mi infastidiva. Se fosse stato qualche altro genere di cosa sarebbe stato meglio, e di conseguenza invece che all'orario previsto mi presentai sul luogo dell'incontro verso le 12, ben sei ore prima. Per quanto secondo il burocrate due chilometri di distanza potevano sembrare tanti, erano a mio modo di vedere pochissimi, e volevo passare del tempo ad osservare in tranquillità i movimenti delle persone nella zona.
    Quando poi, verso le diciotto avrei notato un ragazzo dagli strani capelli guardarsi intorno nella zona avrei capito che il mio compagno era arrivato.



    Ryoshi Okura, per oggi sono il tuo capo squadra. Ah, beh, siamo io e te la squadra...

    Come sempre, la presentazione non era delle migliori, fortunatamente il ragazzo aveva ricevuto anch'esso una copia della missiva e quindi poteva avere un'idea di massima di quello che c'era da fare.


    Dunque, non ho idea di quali siano le tue esperienze passate, ma quello delle indagini è proprio il mio campo per fortuna. Quindi, occhi ben aperti e cerca di apprendere quello che puoi. Ovviamente, bisogna cercare di non farsi notare troppo, non osservare a occhi spalancati e cerca di essere disinvolto.
    Ricorda, in una missione di scorta, se tu fallisci muori tu e basta, ma qui se tu sbagli rischi di far fallire anche me, e nessuno dei due vuole questo. Nè io, nè te, nè la luna.


    Dannazione, il giovane cadetto avrebbe visto il bambino dai capelli rossi risentirsi immediatamente dopo quella frase. Ancora una volta la luna tornava ad uscire dalla sua bocca, senza alcun senso compiuto e senza che nessun filtro le impedisse di farlo. Detto ciò, a parte un paio di istanti nei quali il genin bambino assunse un'aria sconvolta, riprese immediatamente il controllo.



    Sentiamo, cosa ti porta da queste parti fratellone ?


    Avrei detto, mentre dandogli un'energica spinta sul sedere con la mano lo invitavo ad incamminarsi verso la taverna indicata dalla missiva. La missione era evidentemente iniziata, da quel momento i due avrebbero dovuto controllare bene la presenza di " strani movimenti " attorno a loro. Bisognava solo sperare che il giovane Atem l'avesse capito.
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    CITAZIONE (Jotaro Jaku @ 16/7/2016, 12:18) 
    CITAZIONE (Shiltar Kaguya @ 16/7/2016, 10:20) 
    Ma l'estate ha portato via tutti, o sono gli esami :look: ?

    Sho & Ryose per lo Spettro?

    Fino al 20, esami

    Pare che Febh abbia deciso di aspettare fino a Lunedì allo spettro, se il termine è così poco differente si può chiedere una proroga. Vedete voi
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    Uccellaccio troppo cresciuto

    V



    Quando avevo parlato con Asmodai, in riferimento al fatto che mi avrebbe allegato uno dei suoi mostri in aiuto, non mi sarei mai aspettato che il mostro in questione potesse essere così grande. Immediatamente l'idea di passare inosservato sarebbe bellamente scomparsa, motivo per il quale, a ben un paio di chilometri prima della casetta nella quale volevo andare a perlustrare avrei utilizzato la tecnica dell'occultamento anche sull'evocazione, in maniera tale da rendere anch'esso invisibile. Dopodichè, non conoscendo il livello di intelligenza della bestia, le avrei consigliato di rimanere in volo sopra di me. Per quanto invisibile in mezzo agli arbusti avrebbe fatto un casino totale e avrebbe cagionato un'allarme nel qual caso ci fosse qualcuno appostato a controllare. Mentre dall'alto avrebbe potuto tenere sotto controllo la situazione ed allo stesso tempo notare per tempo eventuali problemi.


    La storia è dubbia.. Non mi piace l'idea di finire dentro un'imboscata, e ne sono pienamente convinto. Eppure i conti non tornano...

    Vedere la baracca senza movimenti mi lasciava perplesso. Mi sarei aspettato un clima d'agitazione, o perlomeno qualcuno appostato, ed invece nulla. C'era qualcosa di strano, ma i miei sensi continuavano a dirmi di stare all'erta e di crederci fino in fondo.
    Ad ogni modo, una volta verificato che non c'erano movimenti sarei sceso dall'albero, ed usando tutte le mie abilità che avevo per potermi infiltrareInfiltrarsi -1-
    Maestria: L'utilizzatore ottiene +3 a furtività una volta a round se cerca di infiltrarsi in un edificio o oltre un posto di blocco. Questo bonus non si applica a tentativi di attacco o di fuga.


    [Da Genin in su]

    Infiltrarsi -2-
    Maestria: L'utilizzatore ha +3 in Percezione nel rilevare eventuali trappole, sistemi di controllo o di percezione, ricetrasmittenti ed altri strumenti o tecnologie in grado di ostacolargli l'infiltrazione.
    [Richiede Occhio di Falco]
    [Da Genin in su]
    . Avrei verificato la presenza ed il numero delle impronte nella zona, sempre rimanendo guardino e pronto a sentire ogni genere di rumore . Una volta verificato che effettivamente non c'era nessuno sarei entrato nella baracca, ed una volta all'interno avrei cercato ogni cosa possibile. Documenti, mappe. Avrei controllato quando necessario per controllare se effettivamente si trattava di una sceneggiata da quattro soldi o se effettivamente ad un controllo più accurato il tutto sembrava essere davvero voluto dall'accademia.
    Una volta finito il controllo, se non fosse arrivato nessuno e se non avessi trovato niente di utile, avrei richiamato a gran voce le avrei chiesto di poterla cavalcare e di accompagnarmi alle benedette cascate in cui dovevo andare, non senza qualche problema di sorta legato all'invisibilità di entrambi. Puntavo però di potermela cavare grazie ai miei sensi fini.
    Ma ero più che certo di trovare qualcosa che mi facesse drizzare le orecchie, e che mi permettesse di controllare meglio la situazione.





    Asmodai


    Spendere del tempo extra per poter osservare all'interno della fosse fu una scelta corretta. Ben tre chilometri in profondità di essa avrebbe potuto scovare una sorta di laboratorio nascosto. Niente di particolarmente grande nè tanto meno tecnologico. C'erano diversi tavoli sparsi, in una struttura che poteva essere larga circa 60 metri Mq ed alta all'incirca 3 metri. La stanza aveva accesso al tunnel direttamente, si apriva un semplice buco gigante nella profondità della parete che dava accesso a questa sorta di " locale ". All'interno c'erano esattamente due individui, stravaccati sulle sedie di uno dei tavoli e con davanti a loro un sacca piena di monete d'oro e dei fogli sul tavolo. Uno dei due era particolarmente magro, dai lineamenti molto duri. Aveva molti nervi delle braccia in rilievo, e sembrava quel genere di persone nevrotiche e mezze pazze. L'altro, al contrario era una persona dal fisico muscoloso, ben allenato e con diverse cicatrici lungo il corpo. Sul fianco portava una spada. Asmodai non sarebbe mai riuscito a capire cosa i due stessero dicendo, ma perlomeno aveva avuto accesso a quelle informazioni. Come i due fossero arrivati in quel punto non era dato a sapersi visto che non sembravano esserci ascensori e che non sembravano essere predisposte nemmeno corde o altri meccanismi. Già una volta aveva affrontato i suoi nemici nella profondità della terra, ma perlomeno in questo caso non sembravano esserci lampade strane.

    Dal canto suo anche Daiba avrebbe ottenuto delle informazioni discrete. Facendo un giro della città avrebbe potuto notare la totale assenza di trappole, non c'era niente di simile da nessuna parte. C'erano solo rovine e polvere. In effetti, non c'era assolutamente nulla di prezioso o di valore. I vari sciacalli erano giunti sul posto probabilmente molto tempo addietro, e veniva di conseguenza lecito chiedersi cosa diavolo stessero cercando quegli individui sparsi nella città. Per carità, disperazione e povertà non richiedono biasimo, eppure sembrava ovvio anche un pterosauro l'assenza di niente di utile.
    Nelle sue perlustrazioni la creatura si sarebbe avvicinata alla zona in cui c'erano due individui vicini. Essi, nel loro gironzolare, avrebbero finito per arrivare a pochi metri l'uno dall'altro. Erano in due case adiacenti, separati solamente dal muro portante che le univa. Uno dei due, un ragazzo che avrebbe potuto avere tredici anni, vestito di stracci e probabilmente affato, non si sarebbe accorto di nulla. Mentre l'altro, un'anziano di circa sessant'anni, vestito discretamente meglio dell'altro seppur il valore degli indumenti era assolutamente nullo, sembrava dal cenno del viso aver notato qualche rumore sospetto. L'uomo si fece immediatamente guardingo. Daiba ebbe modo di assistere alla scena in quanto si trovava sul balcone della casa davanti, che le permetteva un minimo di osservazione. Ma subito dopo, l'uomo più anziano sparì all'interno della casa per qualche minuto, muovendosi furtivo. Riapparve nell'altra abitazioni pochi istanti più tardi, in mano aveva una sorta di macete improvvisato e si stava per scagliare contro il ragazzino.

    Cosa diavolo succedeva?
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    Ecco se proprio devo trovare il pelo nell'uovo, devo dire che sul logo in alto, dove ci sono le News faccio molta fatica a leggere per il poco contrasto. Intendo dove ci sono le news gdr e le news ot, essendo la base trasparente per fare intravedere il disegno dietro devo dire che lo trovo scomodo. Per il resto, ci sta!
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    è pazzesca la voglia che abbiate di fare modifiche in continuazione, dal merito del gdr alla skin.
    Chissene frega se piace o meno, complimenti alla voglia ragazzi.
    Best staff ever
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    Il Bunker

    V




    Gli intrepidi eroi inviati dal sommo Hokage erano finalmente entrati nell'abitazione. Nonostante qualche avversità erano riusciti ad evitare un po' di trappole, ma soprattutto a sopravvivere a quelle che avevano invece attivato.
    La più sfortunata fu proprio la Fuyutsuki, il capogruppo finì nella trappola della cucina, ma dimostrò grande abilità nell'uscirne praticamente indenne o con ben pochi graffi rispetto a quelli che avrebbe potuto rimediare. L'albino era un tipo distratto, ma a sua fortuna bastò l'antidoto della compagna a risolvere ogni suo genere di problema con il veleno.
    Superato anche l'ultimo tappeto esplosivo la compagnia della foglia si trovà a dover scendere un bel piano di scale. Tra le varie stranezze della compagine, di cui uno dei membri vestito in costume, forse la più tremenda era la totale assenza di una torcia o dell'inventiva di ricavare qualcosa del genere prima di scendere negli abissi di un Bunker che non conoscevano, in una casa disseminata di trappole.
    Avevano avuto tutti gli indizi necessari per capire che la prudenza era una qualità fondamentale in quella missione, così come era stato chiaro che non si trattava di far delle semplici domande ad una vecchietta gentile. Ad ogni modo, forse per lo spirito troppo focoso delle loro origini, non si soffermarono a valutare l'idea di trasformare tutte le schegge della cucina in potenziali torce o di rompere parte della porta d'ingresso per usarla in tal modo.

    Il capofila si sarebbe dunque fatto avanti con molta speranza ed armato di un possente accendino. La discesa della scala fu semplice, contro ogni probabilità. Dopo essere scesi per circa dieci metri in profondità si ritrovarono in un piccolo pianerottolo con una sola porta chiusa. L'accendino non poteva certo essere una fonte di luce particolarmente valida, ma spostandolo con santa pazienza sarebbero riusciti a notare una pulsantiera proprio accanto alla porta.
    A qualunque genere di esame avessero sottoposto la porta e la pulsantiera, queste sarebbero sembrate si di buona qualità, ma niente più di quello che erano. Non sembravano nascondere rumori o strutture particolari, ed anzi se avessero provato ad aprire la porta questa si sarebbe sorprendentemente aperta.



    Ho detto di non entrare!!! Andate via!!!


    Era sempre la voce della donna. Solo che rispetto a prima si sentiva molto più chiaramente. Inoltre si poteva percepire un diverso tono di voce. Se prima sembrava un comando proveniente da un'autorità o perlomeno da una persona abbastanza sicuro, che voleva chiaramente trasmettere una minaccia, adesso la voce era indecisa. Si poteva addirittura ritenere che la donna avesse paura.
    Una volta aperta la porta la situazione non sarebbe comunque cambiata. Non c'era luce, ed il misuro accendino non poteva far luce in tutto l'ambiente. Dalla corrente d'aria che l'apertura aveva sprigionato i tre fogliosi avrebbero potuto capire con facilità che la stanza in cui stavano per entrare era particolarmente grande, forse quanto l'intera abitazione al piano di sopra, forse ancora di più.
    Sparse per l'intera superficie della stanza potevano vedere diverse spie accese. Alcune rosse, alcune gialle. A tratti lampeggiavano o emettevano suoni. Altra caratteristica della quale si sarebbero immediatamente accorti una volta aperta la porta era la presenza di un costante ronzio di fondo. L'impressione, visto che non avevano minimamente luce sufficiente per vedere l'interno, era che ci fosse una moltitudine di oggetti tecnologici di diverso tipo.



    Cosa succede Onoko ?

    I tre sentirono una debole voce maschile provenire da un paio di metri davanti a loro. L'impressione era che si trattasse quasi di un lamento, la voce sembrava provenire da una persona anziana e particolarmente malata. Immediatamente dopo sentirono due brevi passi, più o meno sempre nella stessa posizione, e poi avrebbero sentito il classico " SHHH " pronunciato dalla donna. La situazione sarebbe rimasta in stallo, e dovevano essere i fogliosi a risolverla.
    Se avessero avuto il coraggio di provare ad usare la pulsantiera che avevano visto precedentemente, sarebbero con facilità riusciti ad accendere la luce del locale, per riuscire finalmente a vedere qualcosa.




    Davanti a loro avrebbero visto un'enorme laboratorio tecnologico. Al centro c'era un lettino rigido, sul quale era collocato colui dal quale era giunta la voce. Affianco, seduta su una sorta di sgabellino, c'era una donna anziana. L'uomo sul lettino dimostrava una settantina d'anni, ed al suo corpo erano collegati diversi tubi e sensori, i quali poi attraverso un sistema di cavi erano collegati ai dispositivi più disperati. Solo adesso avrebbero potuto capire di trovarsi in una sorta di centro medico d'ultima generazione. Le spie rappresentavano solamente alcuni segnali dei diversi strumenti, mentre per quello che era il ronzio di fondo la spiegazione era fin troppo ovvia.
    Una volta accesa la luce avrebbero visto lo sguardo sgomento di Onoko, che avrebbe prontamente portato le mani sul viso, mentre una sorta di cardiofrequenzimetro affianco al lettino e collegato con l'uomo sopra disteso avrebbe iniziato a diagnosticare un'accelerazione considerevole dei battiti di quest'ultimo.


    Juishi calmati, calmati, va tutto bene.

    Il tono di voce della donna era apprensivo, era subito scattata in piedi e passava con un certo nervosismo appena l'apparecchio aveva iniziato a squillare.


    Juishi calmo. Adesso i signori se ne andranno, adesso i signori se ne andranno!

    è arrivato, il signore delle tenebre è arrivato!

    La donna a quelle parole avrebbe guardato il trio con apprensione e paura. Non le sembrava di vedere davanti a se nessun signore delle tenebre. In realtà anch'essa non vedeva niente più che tre giovani personaggi, di cui uno palesemente in costume e fuori luogo. Ad ogni modo, dopo diversi anni vissuti nel terrore e nel panico generato dalle storie raccontate dal marito l'avevano portata ad un livello di fobia fuori dal normale. Motivo per il quale, dopo aver collocato una sorta di benda nera di quelle che si usano per dormire sugli occhi del marito, in maniera che potesse stare più tranquillo, si sarebbe poi spostata, frapponendosi tra i ragazzi ed il lettino. Il suo sguardo si sarebbe quindi fatto serio.



    Non so cosa vogliate, ma dovete andarvene subito! Prima che sia troppo tardi!


    A quel punto, con il classico fare minaccioso che solo una nonna è capace di imporre, si sarebbe fatta avanti spingendoli verso il pianerottolo dal quale erano arrivati, finchè non fosse abbastanza lontano dal marito perchè non la sentisse parlare. La donna sembrava particolarmente preoccupata dal fatto che il marito si potesse agitare. Si trattava di una semplice preoccupazione tipica della fedeltà dei coniugi nei confronti del malato, o dietro quest'apprensione si celava una paura di qualche altro genere ?


    Sapevo che prima o poi sarebbe arrivato qualcuno a fare domande! Abbiate l'accortezza, dopo aver fatto tutto questo trambusto, di andare al piano di sopra. Non voglio che mio marito si stanchi più del dovuto. Risponderò alle vostre domande e voi ve ne andrete poi alla svelta lasciandoci alla nostra vita.

    Prima di avvicinarsi alle scale la donna avrebbe premuto un pulsante, e dopo qualche secondo il numero di ronzii interni all'abitazione sarebbe calato drasticamente. Con un cenno, fece capire che le trappole erano state disattivate e fece cenno con la mano destra ai ragazzi di salire, mentre con la sinistra mimò il gesto di prendere un thè.
    Dopo tutte le storie fatte precedentemente per farli entrare adesso si comportava in questo modo ? Aveva addirittura disattivato le trappole, e per dimostrarlo se i ragazzi non si fossero fidati avrebbe addirittura aperto la fila, lasciandoli alle sue spalle. La donna sembrava evidentemente preoccupata e stava facendo di tutto pur di non far sentire la presenza degli estranei al marito. Il giovane gruppo di ninja avrebbe fatto bene a capirne il motivo.
    Ad ogni modo, se l'avessero seguire lei li avrebbe condotti in cucina, dove premendo un tasto avrebbe fatto comparire un nuovo tavolo con quattro sedie per i suoi ospiti, ed una volta seduti, avrebbe fatto cenno di fare le loro domande.
    Era evidente che non andavano di moda le parole sprecate.
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    PG : Ryoshi Okura
    Genin Rossa ( a dirla tutta ho già il tratto per la Blu, ma per questioni di trama del pg preferirei giocarla da Rossa. Se per questioni di bilanciamento preferisci che sia Blu, mi adeguo )
    Villaggio : Suna
    Specialità : Infiltrazione / Indagine
    TS : Manipolazione della sabbia II
    Specialità : una competenza da assassino.
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    PG : Ryoshi Okura
    Genin Rossa ( a dirla tutta ho già il tratto per la Blu, ma per questioni di trama del pg preferirei giocarla da Rossa. Se per questioni di bilanciamento preferisci che sia Blu, mi adeguo )
    Villaggio : Suna
    Specialità : Infiltrazione / Indagine
    TS : Manipolazione della sabbia II
    Competenze utili : Personali : " Arte del Furto " / " Spia perfetta " , nonchè un bagaglio in scheda di abilità / tecnica che servono sempre.


    E si va a morire a cazzo duro! :addit: :onan:
1212 replies since 15/6/2011
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